Art. 2.
 Nota n. 79.
  Classe  a)  limitatamente  alla seguente  indicazione:  trattamento
continuativo  per almeno  un  anno per  la  profilassi secondaria  di
fratture osteoporotiche in  donne con fratture di femore  o di almeno
un corpo vertebrale non dovute a traumatismi efficienti, verificatesi
dopo la menopausa.
  La frattura  di un corpo  vertebrale deve essere documentata  da un
esame radiologico  che evidenzi  una riduzione di  almeno 4  mm (15%)
dell'altezza globale del corpo vertebrale.
  Registro USL.
  Principio attivo: alendronato di sodio.
  Specialita': Fosamax 14 cpr 10 mg; Dronal 14 cpr 10 mg; Alendros 14
cpr 10 mg; Adronat 14 cpr 10 mg.
  L'alendronato e' un potente  inibitore selettivo del riassorbimento
osseo  operato  dagli   osteoclasti;  nell'osteoporosi  postmenopausa
questo effetto  determina un  aumento della densita'  minerale ossea,
presupposto  a   una  protezione   contro  il  rischio   di  fratture
osteoporotiche (1). L'alendronato e' ammesso alla rimborsabilita' per
le donne con fratture osteoporotiche  in considerazione del fatto che
queste donne  hanno un rischio particolarmente  elevato di successive
fratture. Il beneficio terapeutico  offerto dall'alendronato a queste
donne, documentato da un trial  controllato e randomizzato (2), e' di
moderata entita'. Nei tre anni di  durata del trial le percentuali di
fratture, nelle donne non trattate e - rispettivamente - trattate con
alendronato  erano  le seguenti:  15%  contro  l'8% per  le  fratture
vertebrali; 14,7% contro  11,9% per le fratture  non vertebrali; 2,2%
contro 1,1% per le fratture di  femore. Un trattamento per 3 anni con
alendronato consente percio' di evitare -  per 100 donne trattate - 7
fratture vertebrali (15- 8 = 7),  o 3 fratture non vertebrali (14- 11
= 3) o 1 frattura del femore  (2- 1 = 1); espresso in termini diversi
(NNT:  numero  di   pazienti  da  trattare  per   evitare  un  evento
patologico;  la definizione  NNT e'  un acronimo  dall'inglese number
needed  to treat)  (3);  occorre trattare  per 3  anni  14 donne  per
evitare una  frattura vertebrale (100/7  = 14), 33 donne  per evitare
una frattura non vertebrale (100/3 =  33) e 100 donne per evitare una
frattura di femore (100/1 =  100). Risultati piu' modesti ha ottenuto
il trattamento con alendronato per  tre anni in donne con osteoporosi
documentata, ma di cui solo un quinto aveva gia' sofferto di fratture
(NNT: 33  donne per evitare  una frattura vertebrale, 47  per evitare
una frattura non vertebrale, 166  per evitare una frattura del femore
(1). Come recepito  dalla nota, il trattamento nei  trials citati era
rigorosamente continuativo, il che  richiede una buona compliance; il
massimo  dell'effetto   era  ottenuto   durante  il  primo   anno  di
trattamento; la durata di questo  trattamento non era protratta oltre
i 3 anni.
  Si    raccomanda   l'integrazione    del    trattamento   con    la
somministrazione di  calcio e vitamina D.  Questo suggerimento deriva
dal fatto che tali supplementi erano aggiunti sia all'alendronato che
al placebo nei due trials citati, e da un trial (4) che dimostra come
in soggetti  di eta' pari o  superiore a 65 anni  il solo trattamento
con  calcio (500  mg/die) e  vitamina D  (536-700 UI/die)  aumenta la
densita' minerale  ossea e  riduce significativamente  l'incidenza di
fratture osteoporotiche.
  La compressa di alendronato va presa  al mattino, a digiuno, con un
bicchiere  d'acqua (200-250  ml) e  rimanendo in  posizione eretta  o
seduta  senza assumere  alimenti per  almeno 30  minuti (vedi  foglio
illustrativo). Tali raccomandazioni si devono al rischio di esofagite
e ulcere esofagee da contatto con  la compressa di alendronato o suoi
residui. Questo  rischio suggerisce  di non estendere  il trattamento
oltre i 3 anni che equivalgono alla  durata dei trials (1, 2). Per la
stessa ragione l'alendronato non  dovrebbe essere prescritto in donne
con esofagite da  reflusso, ulcera dell'esofago, o  con affezioni che
possano prolungare  il tempo di  contatto del farmaco  con l'epitelio
esofageo e  predisporre al danno esofageo  (disturbi della motilita',
acalasia, stenosi, diverticoli).
  E' infine raccomandata cautela nella prescrizione di alendronato in
soggetti che assumono farmaci antinfiammatori non steroidei (6).
  L'incidenza di reazioni avverse esofagee e' variamente valutata: la
stima piu'  probabile, basata sul  monitoraggio di 1523  pazienti, e'
dell'1,3% (6).
 Bibliografia.
  (1) Liberman  UA & al. Effect  of oral alendronate un  bone mineral
density and the incidence of fractures in postmenopausal osteoporosis
(commento: ACP March-April 1996:33). N Engl J Med 1995; 33: 1437-43.
  (2) Black  DM & al.  Randomised trial  of effect of  alendronate on
risk of fracture  in women with existing  vertebral fractures. Lancet
1996; 348: 1535-41.
  (3) Laupacis A & al. An assessment of clinically useful measures of
the consequences of treatment. N Engl J Med 1988; 318: 1728-33 (nota:
la  definizione e  la formula  di  NNT sono  riportate nel  glossario
pubblicato  sulla  terza  pagina  di  copertina  di  ogni  numero  di
Evidence-Based Medicine, BMJ Publ Group).
  (4)  Dawson-Hughes  B  &  al.  Effect  of  Calcium  and  Vitamin  D
supplementation on  bone density in  men ad  women 65-Year of  age or
older. N Engl J Med 1997; 337: 670-6.
  (5) CSM/MCA  Currents. Reminder: severe oesophageal  reactions with
alendronate sodium (Fosamax). Problems in Pharmacovigilance. 1998; 24
(aug): 13.
  (6) Mackay FG & al (Drug Safety Research Unit, Southampton). United
Kingdom experience  with alendronate and oesophageal  reactions. Br J
Gen Pract 1998; 48: 1161-2.