(Allegato D)
                                                           Allegato D 
 
                  INTERVENTI DI INTERESSE NAZIONALE 
            (art. 114, commi 24 e 25, legge n. 388/2000) 
 
Schede descrittive 
 
                              CAMPANIA 
 
Comune - Localita'. 
    Napoli Bagnoli - Coroglio (aree industriali). 
Tipologia dell'intervento: 
    Bonifica aree industriali,  discariche,  arenili  e  area  marina
antistante. 
Perimetrazione del sito. 
    L'area  preliminarrnente  individuata  ai   fini   della   futura
perimetrazione, e' costituita dal territorio di Agnano e di  Bagnoli,
con esclusione dell'abitato di Fuorigrotta, della Mostra  d'Oltremare
e dell'Universita' di Monte S. Angelo.  All'interno  di  questa  area
piu' vasta sono stati individuate delle zone piu'  circoscritte  che,
per rispetto alle possibili cause di inquinamento, sono riconducibili
in prima approssimazione a quattro grandi categorie: 
      siti industriali dismessi: area ex ILVA ed ex Eternit,  di  cui
alla legge n. 582/1996, stabilimento di produzione  di  fertilizzanti
(Federconsorzi)  gia'  sottoposto  ad  un  intervento  di   bonifica,
stabilimento di produzione del cemento  (Cementir),  colmata  a  mare
dell'Italsider, 
      spiagge e fondali marini, 
      basi militari:  caserma  C.  Battisti,  arsenale  militare,  ex
collegio Ciano, sede NATO in corso di dismissione, 
      conca di Agnano, comprendente le relative Terme. 
    In tale area sono inoltre presenti la ex discarica dell'Italsider
ed il deposito ANM. 
    Nell'ipotesi di conferma di  tale  perimetrazione  il  territorio
individuato si estenderebbe dalla linea di costa  sud-occidentale  ai
rilievi collinari settentrionali, per una superficie totale di  circa
961 ettari. 
    Nel rapido e  recente  sviluppo  urbanistico  dell'area  avvenuto
nell'arco di circa un secolo, le aree della Piana, ma in parte  anche
le pendici collinari, sono  state  via  via  occupate  da  residenze,
industrie, basi militari, grandi infrastrutture per il  trasporto  su
ferro e su gomma, complessi fieristici, universitari, sportivi. 
    L'eccezionalita' ambientale e paesistica del  sito  sopravvissuta
alle vicende urbanistiche, e' stata fortemente compromessa, anche  se
non  in  modo  irreversibile,  da  quelle  attivita'  che,  a   lungo
esercitate sull'area, sono  oggi  finalmente  cessate  o  in  via  di
dismissione. 
    Per  quanto  riguarda  l'inquinamento   dell'area   citata   sono
disponibili  i  risultati  della  caratterizzazione  su  terreni   di
riporto, suoli e acque sotterranee nella zona ex - ILVA: 
      riporti: presenza di metalli pesanti  (As,  Pb,  Sn,  Zn,  Vn),
idrocarburi, IPA; 
      suoli: come sopra ma in quantita' minori; 
      acque sotterranee: presenza di metalli pesanti (As, Fe  e  Mn),
idrocarburi, IPA, inquinamento da reflui urbani. 
    Oltre all'inquinamento derivante dalle lavorazioni effettuate sul
sito e' stata verificata  la  presenza  di  amianto  dovuto  all'area
Eternit di produzione di manufatti in cemento-amianto. 
Principali caratteristiche ambientali. 
    L'area occidentale di Napoli, risulta essere parte integrante dei
Campi Flegrei, un complesso paesaggio che si affaccia  sul  Golfo  di
Pozzuoli, denso di  presenze  archeologiche,  di  fenomeni  vulcanici
ancora  attivi,  di  vulcani  spenti,  di  acque  termali,  di  laghi
costieri. Nell'area occidentale le principali  unita'  paesistiche  e
ambientali sono costituite da: Piana di Fuorigrotta  e  di  Coroglio,
collina di Posillipo, fascia costiera con l'isola di Nisida, conca di
Agnano, Monte Spina e Monte S. Angelo. 
    Sull'area  grava  il  vincolo  della  legge  1497/1939   per   la
protezione delle bellezze naturali (fondali marini, conca di Agnano),
il piano paesistico di Posillipo e quello di Agnano -  Camaldoli,  il
parco regionale dei Campi Flegrei (litorale di Coroglio  e  Conca  di
Agnano). 
    Il pregio ambientale dell'area, la vulnerabilita' della  falda  e
dei corpi idrici superficiali, la pericolosita' degli inquinanti,  la
collocazione nel contesto urbano di Napoli, inducono  a  ritenere  lo
stato di compromissione dell'area ad elevata pericolosita'  sanitaria
ed ambientale. 
Costi di messa in sicurezza e/o bonifica. 
    I costi totali di bonifica dell'area dello stabilimento  Bagnoli,
in relazione alle due alternative descritte nel seguito,  variano  da
circa 650 a circa 550 miliardi.  In  funzione  delle  attivita'  gia'
eseguite, il fabbisogno residuo e' stimabile in circa 300 MLD. 
Piano di caratterizzazione. 
    E' stato elaborato il piano di caratterizzazione dell'area  dello
stabilimento di Bagnoli, inserito nel progetto di bonifica  del  sito
di Bagnoli. Il piano di caratterizzazione ha previsto l'esecuzione di
2300 carotaggi superficiali e l'analisi di circa  6.600  campioni  di
suoli e riporti; sono stati inoltre  realizzati  71  piezometri,  dei
quali 18 profondi, dai quali sono stati prelevati circa 220 campioni,
sottoposti  ad  analisi  chimiche,  per  un  totale  di  circa  9.500
determinazioni analitiche. 
    Per quanto  riguarda  l'inquinamento  dell'area  perimetrata,  la
caratterizzazione, effettuata su terreni di riporto,  suoli  e  acque
sotterranee, ha evidenziato: 
      presenza di metalli pesanti (As, Pb, Sn, Zn, Vn),  idrocarburi,
IPA nei riporti; 
      come sopra ma in quantita' minori nei suoli; 
      presenza di metalli pesanti (As, Fe e  Mn),  idrocarburi,  IPA,
inquinamento da reflui urbani nelle acque sotterranee. 
    Oltre all'inquinamento derivante dalle lavorazioni effettuate sul
sito e' stata verificata  la  presenza  di  amianto  dovuto  all'area
Eternit di produzione di manufatti in cemento-amianto. 
Progetto di messa in sicurezza e/o bonifica. 
    La  societa'  Bagnoli  S.p.a.   ha   presentato   un   piano   di
completamento comprendente un progetto preliminare di  bonifica,  nel
quale sono ipotizzate due alternative di intervento: 
      prelievo del suolo inquinato da idrocarburi  e  da  focolai  di
metalli pesanti fino alla falda, vagliatura e lavaggio con successiva
fase di desorbimento  termico  in  cementifici;  il  quantitativo  di
terreno da trattare e' valutato  in  circa  2.500.000  mc  e  per  il
completamento dell'intera operazione e' stimato un  tempo  occorrente
di circa 50 mesi; 
      prelievo del suolo inquinato da idrocarburi  e  da  focolai  di
metalli pesanti fino alla falda nelle aree destinate ad  insediamenti
integrati e spiaggia e fino a un metro sotto l'attuale piano campagna
nelle aree Parco e Parco Sport, vagliatura e lavaggio con  successiva
fase di desorbimento  termico  in  cementifici;  il  quantitativo  di
terreno da trattare e' valutato  in  circa  1.300.000  mc  e  per  il
completamento dell'intera operazione e' stimato un  tempo  occorrente
di circa 40 mesi. 
    In aggiunta alle due alternative e' stato presentato  inoltre  un
intervento di messa in sicurezza d'emergenza  nell'area  di  colmata,
mediante barriera idraulica, atto  ad  impedire  che  i  contaminanti
organici,  riscontrati  nelle  acque  sotterranee  e  nei  suoli,  si
trasferiscano all'esterno del sito. E' stato  inoltre  presentato  un
progetto di rimozione integrale della colmata a mare. 
 
                              LOMBARDIA 
 
Comune - Localita'. 
    Sesto San Giovanni (MI) e Cologno Monzese (MI). 
Tipologia dell'intervento. 
    Bonifica  area   industriale   siderurgica   Falck   e   relative
discariche. 
Perimetrazione del sito. 
    Il sito e' ubicato nella parte nord-est del comune  di  Sesto  S.
Giovanni  in  provincia  di  Milano.  L'attivita'  industriale  della
societa' Falck e' iniziata nel 1906 su un'area con vocazione agricola
e boschiva; cio'  ha  caratterizzato  fortemente  il  territorio  nel
periodo della rapida inurbazione dell'interland milanese. 
    Alla fine del 1995 sono state dismesse  le  attivita'  produttive
siderurgiche che occupavano gran parte delle aree di  proprieta'  del
gruppo di Sesto S. Giovanni. 
    Le aree in oggetto risultano parte di una vasta zona  industriale
in trasformazione, limitrofa ad una zona da adibire a verde  pubblico
e ad aree a vocazione residenziale. 
Principali caratteristiche ambientali. 
    Dal punto di vista idrologico l'elemento  idrografico  principale
e' rappresentato dal fiume Lambro, posto immediatamente ad est  della
proprieta'. 
    Non risulta che l'area abbia mai subito fenomeni alluvionali  ne'
danni da eventi sismici. La vastita' dell'area, la  sua  collocazione
nel contesto  urbano,  il  pericolo  connesso  alla  tipologia  degli
inquinanti  ed  alla   presenza   di   discariche   industriali,   la
vulnerabilita' della falda connessa anche  al  fenomeno  di  risalita
della stessa, le ragioni occupazionali portano a ritenere che il sito
presenti caratteristiche di elevato rischio ambientale e sanitario. 
Costi di messa in sicurezza e/o bonfica. 
    Per la bonifica dell'area il Ministero dell'ambiente, con decreti
del 2 ottobre, 27 novembre 1997 e 20  marzo  1999,  ha  assegnato  un
contributo di 25 miliardi di  lire  alla  regione  Lombardia  per  la
progettazione, pianificazione e per la realizzazione degli interventi
di  bonifica  del  sito.  L'estensione  dell'area  interessata  dalle
attivita' Falck permette comunque di affermare che saranno  necessari
ulteriori finanziamenti  per  interventi  urgenti,  stimabili  in  25
miliardi di lire. 
Piano di caratterizzazione. 
    E'  stato  redatto  ed  approvato  dalle  amministrazioni  locali
interessate un documento di  linee  guida  per  la  caratterizzazione
dell'area. 
    In data 7 luglio 2000 e' stato  approvato  con  prescrizioni,  in
sede di Conferenza di servizi  regionale,  il  piano  delle  indagini
integrative di caratterizzazione ed autorizzazione alla realizzazione
degli  interventi  in  esso  previsti,  relativo  alla   sotto   area
"Vulcano". 
Progetto di messa in sicurezza e/o bonifica. 
    In corso di elaborazione. 
 
                              LOMBARDIA 
 
Comune - Localita'. 
    Pioltello e Rodano (MI) 
Tipologia dell'intervento. 
    Bonifica e ripristino ambientale di un  agglomerato  industriale.
Bonifica di discariche industriali. 
Perimetrazione. 
    Il polo chimico di Rodano Pioltello e' ubicato ad est di  Milano,
su un'area complessiva di ca. 700.000 mq, limitata a nord dalla linea
ferroviaria Torino-Venezia, a sud dalla s.p.. Rivoltana, ad est dalla
tenuta agricola Trenzanesio ad ovest dal centro abitato di Limito  di
Pioltello. 
    Il sito, comprendente quattro  societa'  produttive  diverse,  si
presenta come un agglomerato industriale omogeneo all'interno  di  un
perimetro definito. 
    All'interno del perimetro sono presenti: 
    1. Societa' SISAS S.p.a. (SISAS group). 
    Si estende per oltre 300.000 mq; l'attivita' e' classificata come
"Industria a rischio di incidente rilevante"; la societa'  opera  dal
1947 con diverse linee produttive, gli impianti principali sono: 
      impianti acido isoftalico e acetati; 
      impianti      diacetonalcool,      nonifenolo,      idrogenati,
metilisobutilchetone, isoforone (reparto solventi); 
      impianto vinilacetato polimero; 
      impianto idrogeno. 
    2. Societa' Carlo Erba Antibioticos. 
    Si estende per ca. 360.000 mq; l'attivita' e'  classificata  come
"Industria a rischio di  incidente  rilevante",  lo  stabilimento  di
Rodano opera dal 1959 nella produzione di: 
      materie prime per l'industria farmaceutica; 
      prodotti chimici reagenti per uso scientifico e industriale. 
    le produzioni piu' significative in campo farmaceutico  si  hanno
nei seguenti campi: 
      antibiotici,  antitumorali,   antidiabetici,   cardiovascolari,
chemioterapici, intermedi vari. 
    Per quanto riguarda la produzione di reagenti,  vengono  prodotti
circa 2500 sostanze di uso analistico e  scientifico,  sono  presenti
impianti per solventi, sali ed acidi. 
    3. Societa' Air Liquid. 
    Si estende per oltre 50.000 mq; l'attivita' e' classificata  come
"Industria a rischio di incidente rilevante", l'attuale proprieta' ha
rilevato lo stabilimento di Pioltello nel 1975  e  da  allora  si  e'
sviluppata l'attivita' attraverso il potenziamento degli impianti per
la produzione di gas tecnici e la loro  distribuzione  attraverso  la
costruzione di oltre 500 km di ossigenodotto nel nord Italia. 
    I processi produttivi principali riguardano: 
      frazionamento dell'aria atmosferica; 
      compressione dell'ossigeno gassoso; 
      liquefazione di ossigeno ed azoto; 
      stoccaggio di ossigeno, azoto e argon allo stato liquido; 
      impianto  di  raffreddamento  acqua  in  torri  evaporative   a
circuito semiaperto. 
    4. Societa' CGT. 
    Si estende per ca. 10.000 mq, e' stata costituita nel 1956 con la
finalita' di recuperare l'esubero di  gas  acetilene  proveniente  da
SISAS, dal 1983 la societa' si e'  dotata  di  impianti  autonomi  di
generazione di gas che utilizzano la reazione del carburo  di  calcio
con acqua, ottenendo: 
      acetilene, utilizzato prevalentemente per la  saldatura  ed  il
taglio ossiacetilenico dei metalli; 
      l'idrato di calcio, quale correttore del pH degli  impianti  di
depurazione delle acque di scarico. 
    Gia' da alcuni anni e' attivo un sistema  di  monitoraggio  delle
acque sotterranee, attivato con la collaborazione delle societa'  del
polo chimico; i risultati  del  monitoraggio  hanno  evidenziato  una
contaminazione   della   falda   riconducibile    alle    lavorazioni
Antibioticos  (MMtTD  prodotto  intermedio  per  la   produzione   di
antibiotici)  che  si  e'  estesa  per  molti  chilometri   a   valle
dell'insediamento, probabilmente in  relazione  alla  diffusione  nei
corsi d'acqua superficiali. 
    Le attivita' per il monitoraggio e la bonifica della  falda  sono
ancora in corso. 
    Per quanto riguarda la  SISAS  sono  state  rilevate  negli  anni
anomalie riferibili ad alcuni  ftalati  presenti  negli  scarichi  ed
all'interno della discarica "C". Le discariche SISAS "A" e "B",  sono
caratterizzate prevalentemente dalla  presenza  di  nerofumo,  scarto
della lavorazione dell'acetilene (dagli anni 80 questa produzione  e'
stata abbandonata). 
    Altri parametri  hanno  evidenziato  temporanei  scostamenti  dai
valori di fondo (IPA e Fenoli) e sono oggetto di monitoraggio. 
    Vista la gamma di sostanze presenti  nei  cicli  produttivi  sono
ancora ampi i  margini  di  incertezza  sulla  presenza  di  sostanze
potenzialmente inquinanti nelle acque di  scarico  e  di  conseguenza
nella falda e nel sistema irriguo. 
Principali caratteristiche ambientali. 
    Il territorio che ospita il polo chimico di Pioltello  Rodano  e'
caratterizzato idrogeologicamente da una elevata vulnerabilita' della
falda  freatica,  connessa  in  particolare  al  limitato  valore  di
soggiacenza media durante l'anno che si aggira intorno ai - 5  m  dal
piano campagna. 
    Altro elemento di vulnerabilita'  del  sistema  delle  acque,  e'
determinato dalla interconnessione delle  acque  sotterranee  con  il
sistema idrico superficiale. Infatti l'intero insediamento  si  trova
all'interno della fascia  dei  fontanili  (emergenze  naturali  delle
acque sotterranee), anche se questi, allo stato attuale non sono piu'
attivi  a  causa  dell'elevato  grado  di  sfruttamento  delle  acque
sotterranee da parte degli insediamenti industriali. 
    Per contro  la  notevole  "potenzialita'"  (trasmissivita)  della
falda garantisce un considerevole effetto di diluizione  rispetto  ai
contaminanti dispersi sul suolo e l'elevato prelievo delle  acque  di
falda  determina  indirettamente  un  effetto  barriera  rispetto  ai
contaminanti dispersi in falda. 
    Inoltre, solo l'elevatissimo  emungimento  di  acque  sotterranee
(oltre 10 milioni di mc/anno) garantisce la base delle  discariche  e
gli eventuali terreni contaminati dall'entrare  in  diretto  contatto
con le acque di falda nei periodi di minima soggiacenza della stessa. 
Costi di messa in sicurezza e bonifica. 
    Si stima, sulla base delle  informazioni  preliminari,  un  costo
globale di bonifica pari a circa 30 MLD. 
    Il costo della bonifica Sisas, gia' approvata, si attesta  sui  7
miliardi (e' stata depositata una fideiussione di 4 MLD). 
Piano di caratterizzazione. 
    Per quanto riguarda la  situazione  di  contaminazione  da  MMTtD
nelle acque di falda e  nello  scarico  Antibioticos,  attraverso  un
gruppo di  lavoro  appositamente  istituito,  sono  state  effettuate
campagne di monitoraggio  piezometrico  ed  idrochimico,  sono  stati
inoltre effettuati carotaggi  sui  terreni  sottostanti  la  zona  di
scarico delle acque di processo; ulteriori azioni sono  state  svolte
in collaborazione con il Consorzio di erogazione  dell'acqua  per  la
sicurezza degli approvvigionamenti idropotabili localizzati  a  valle
della zona dello scarico stesso, sono stati inoltre mappati i terreni
irrigati dalle acque provenienti dallo scarico suddetto. 
Progetto di messa in sicurezza e bonifica. 
    Gli interventi gia' individuati o in atto riguardano la  bonifica
di discariche della societa' Sisas contenenti scarti  di  lavorazione
accumulati nei decenni passati. Sono inoltre in atto  monitoraggio  e
sistemi di messa in sicurezza per la falda superficiale coinvolta  da
fenomeni di contaminazione da sostanze diverse. 
    Sono prevedibili azioni di bonifica  dei  terreni  coinvolti  dai
processi produttivi e dagli  stoccaggi  di  sostanze  primarie  e  di
scarto. Un altro ambito di intervento riguarda il sistema delle acque
superficiali nel quale confluiscono gli scarichi industriali,  ed  il
loro rapporto con le colture agricole a valle. 
    Attraverso un lungo  percorso  legale  ed  amministrativo  si  e'
giunti alla presentazione di un progetto di bonifica  con  misure  di
sicurezza della discarica "C" SISAS, che  e'  stato  approvato  dalla
regione Lombardia nel dicembre 1999. 
    Attualmente  la  societa'  SISAS  si  trova  in  uno   stato   di
amministrazione controllata. 
    Prima di tale crisi  societaria,  si  sono  svolti  i  lavori  di
preparazione del cantiere e per l'ubicazione,  interna  al  perimetro
della  ditta,  della  nuova  discarica  controllata;   tuttavia   gli
interventi di bonifica  vera  e  propria  non  sono  ancora  iniziati
proprio in relazione allo stato di crisi industriale intervenuta  nel
secondo semestre del 2000. 
    Per il controllo delle attivita' di bonifica relativa a SISAS  e'
stato istituito un gruppo di  "Alta  sorveglianza"  coordinato  dalla
regione Lombardia, a cui partecipano tutti  gli  enti  di  controllo;
all'interno di questo gruppo sono confluite anche  le  attivita'  del
gruppo per il  monitoraggio  idrochimico  precedentemente  coordinato
dalla provincia di Milano. 
    Il gruppo di Alta sorveglianza riunito nelle ultime settimane  ha
cominciato ad affrontare i problemi connessi  all'eventuale  chiusura
definitiva degli impianti  SISAS,  con  particolare  attenzione  alla
risalita della falda conseguente all'eventuale interruzione  parziale
o totale degli emungimenti da falda.