(Allegato A)
                                                           Allegato A 
 
            Nota introduttiva alle Indicazioni nazionali 
        riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento. 
 
Le Indicazioni nazionali degli obiettivi specifici  di  apprendimento
per i licei rappresentano la declinazione  disciplinare  del  Profilo
educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione dei
percorsi liceali. Il Profilo e le Indicazioni costituiscono,  dunque,
l'intelaiatura sulla quale le istituzioni  scolastiche  disegnano  il
proprio Piano dell'offerta formativa, i docenti costruiscono i propri
percorsi didattici  e  gli  studenti  sono  messi  in  condizione  di
raggiungere  gli  obiettivi  di  apprendimento  e  di   maturare   le
competenze proprie dell'istruzione liceale e delle sue articolazioni. 
 
Il percorso 
 
La redazione della prima bozza e' stata il frutto di un lavoro svolto
da un gruppo tecnico coordinato da Max Bruschi e  formato  da  Sergio
Belardinelli,  Giorgio  Bolondi,  Paolo  Ferratini,  Gisella  Lange',
Andrea Ragazzini, Luca Serianni, Elena Ugolini e Nicola Vittorio, che
ha coinvolto nella stesura delle Indicazioni personalita'  del  mondo
accademico, della cultura e della scuola. Successivamente la bozza e'
stata sottoposta, oltre che al parere del Consiglio  Nazionale  della
Pubblica Istruzione, a una vasta consultazione  attraverso  la  quale
sono  stati  raccolti   pareri   e   suggerimenti   di   associazioni
professionali e disciplinari, sindacati, Forum dei genitori  e  degli
studenti, accademici, esperti, insegnanti, Forum dei genitori e degli
studenti e della pubblica  opinione.  Strumenti  della  consultazione
sono stati il sito "nuovilicei.it", dove le  Indicazioni  sono  state
sottoposte, per  un  mese,  a  un  libero  dibattito;  uno  specifico
questionario, inviato a una pluralita' di soggetti associativi  e  al
Coordinamento nazionale delle conferenze dei Presidi di Facolta'; gli
uffici scolastici regionali  e  molte  istituzioni  scolastiche  sono
altresi' intervenuti offrendo il loro contributo. Tutti i pareri sono
stati   valutati   dalla   Commissione,   costituita   dal   Ministro
dell'Istruzione, dell'Universita' e della  Ricerca,  on.  Mariastella
Gelmini, che ha integrato il gruppo tecnico con Carlo Maria  Bertoni,
Emanuele Beschi, Giovanni Biondi, Marco  Bussetti,  Giorgio  Chiosso,
Mario Giacomo Dutto, Elio Franzini, Giorgio Israel,  Silvia  Kanizsa,
Nicoletta Maraschio, Elisabetta Mughini, Antonio Paolucci, Alessandro
Schiesaro, cui e'  stato  demandato  il  compito  di  procedere  alla
redazione definitiva. 
 
Le Indicazioni nazionali e l'assolvimento dell'obbligo di istruzione 
 
Si e' scelto di orientare la stesura  delle  Indicazioni  secondo  un
modello  scevro  da  tecnicismi  inutili  e  accessibile   all'intera
comunita' scolastica. Per ogni disciplina sono  state  redatte  delle
linee generali  che  comprendono  una  descrizione  delle  competenze
attese alla fine del percorso; seguono  gli  obiettivi  specifici  di
apprendimento articolati per nuclei disciplinari relativi  a  ciascun
biennio e al quinto anno. La scelta di evidenziare all'interno  delle
linee generali di ogni disciplina le competenze attese e di  redigere
obiettivi specifici di apprendimento in cui fossero uniti  tutti  gli
aspetti che entrano in gioco nell'acquisizione di  quelle  competenze
si colloca in continuita' con le Indicazioni  per  il  curricolo  del
primo ciclo attualmente in vigore. 
Tali obiettivi assumono ampiamente alla fine  del  primo  biennio  di
ciascun liceo quanto attualmente richiesto ai fini  dell'assolvimento
dell'obbligo di istruzione(1). 
I contenuti degli Assi culturali previsti dall'allegato  al  relativo
Decreto ministeriale, infatti, rappresentano un  opportuno  tentativo
di verticalizzazione del curriculum di studi  (comprendendo  peraltro
anche "conoscenze e abilita" da raggiungere gia' al termine del primo
ciclo di  istruzione(2)  secondo  le  relative  Indicazioni  vigenti)
finalizzato al raggiungimento di uno "zoccolo di saperi e competenze"
comune ai percorsi liceali, tecnici e  professionali  e  ai  percorsi
dell'istruzione e dell'istruzione  e  formazione  professionale.  Uno
"zoccolo comune", dunque, da integrare e declinare  a  seconda  delle
specificita' dei percorsi. Fermo restando quanto definito dalla norma
primaria in ordine all'elevamento dell'obbligo, sia pure  nell'ambito
del piu' ampio assolvimento del "diritto-dovere all'istruzione e alla
formazione per almeno dodici anni o, comunque, sino al  conseguimento
di una qualifica entro  il  diciottesimo  anno  di  eta"(3),  occorre
sottolineare che si tratta di un  provvedimento  da  aggiornare,  nei
suoi  allegati,  al  termine  della   revisione   degli   ordinamenti
scolastici(4) e delle relative Indicazioni. 
E' stato nel contempo compiuto un decisivo passo verso il superamento
della tradizionale configurazione  "a  canne  d'organo"  del  secondo
ciclo dell'istruzione, attraverso un puntuale raccordo con  le  Linee
guida  dell'Istruzione  tecnica  e  professionale,  che  ha   portato
all'individuazione  di  alcune  discipline  cardine  (la   lingua   e
letteratura italiana, la lingua e cultura straniera,  la  matematica,
la  storia,  le  scienze)  e  di  alcuni  nuclei   comuni,   relativi
soprattutto, ma non solo, al primo biennio, che  pur  nella  doverosa
diversita' di  impostazione  collegata  allo  "statuto"  dei  diversi
percorsi, trovano punti di identita' e contatto al fine di  garantire
il raggiungimento di alcune conoscenze e competenze comuni (anche  al
fine di fornire a tutti gli strumenti culturali utili a esercitare la
propria cittadinanza, ad accedere all'istruzione superiore,  a  poter
continuare ad apprendere lungo l'intero arco della propria vita) e di
favorire  l'eventuale  riorientamento  e  passaggio  da  un  percorso
all'altro ai fini della  lotta  alla  dispersione  scolastica  e  del
successo formativo. Passaggio che non e' mai da considerarsi scontato
nella positivita' dei suoi esiti e che sarebbe  errato  impostare  su
facili automatismi, destinati ad essere smentiti  dalla  realta',  ma
che risulta effettivamente possibile attraverso  l'individuazione  di
nuclei comuni di conoscenze e competenze da riutilizzare e arricchire
nel nuovo percorso intrapreso. 
 
                                    
(1) Decreto 22 Agosto 2007 , n. 139,  Regolamento  recante  norme  in
materia  di  adempimento  dell'obbligo  di   istruzione,   ai   sensi
dell'articolo 1, comma 622, della legge 27  dicembre  2006,n.  296  e
articolo 2 comma 4 del Regolamento dei licei: "Il  primo  biennio  e'
finalizzato all'iniziale approfondimento e sviluppo delle  conoscenze
e  delle  abilita'  e  a  una  prima  maturazione  delle   competenze
caratterizzanti le singole articolazioni del sistema liceale  di  cui
all'articolo 3 nonche' all'assolvimento dell'obbligo  di  istruzione,
di cui  al  regolamento  adottato  con  decreto  del  Ministro  della
pubblica istruzione 22 agosto 2007, n. 139. Le  finalita'  del  primo
biennio,  volte  a  garantire  il  raggiungimento   di   una   soglia
equivalente  di  conoscenze,  abilita'  e   competenze   al   termine
dell'obbligo  di  istruzione  nell'intero  sistema  formativo,  nella
salvaguardia  dell'identita'  di  ogni   specifico   percorso,   sono
perseguite anche attraverso la verifica  e  l'eventuale  integrazione
delle conoscenze, abilita' e  competenze  raggiunte  al  termine  del
primo  ciclo  di  istruzione,  utilizzando  le   modalita'   di   cui
all'articolo 10, comma 4, del presente regolamento". 
 
(2) Solo per fare alcuni  esempi  relativi  all'asse  dei  linguaggi:
"Comprendere i punti principali di  messaggi  e  annunci  semplici  e
chiari su argomenti di interesse  personale,  quotidiano,  sociale  o
professionale"  -  lingua  straniera  o  l'uso  dei  dizionari  o  il
"comprendere il messaggio contenuto in un testo orale" sono obiettivi
che devono essere  raggiunti  gia'  alla  fine  del  primo  ciclo  di
istruzione. 
 
(3) Legge 28 marzo 2003, n. 53, n. 53, articolo 2 comma c. 
 
(4) Cosi' il parere espresso dal Consiglio Nazionale  della  Pubblica
Istruzione nella sua adunanza del 26 giugno  2007  avente  all'ordine
del  giorno  "Parere  sullo   schema   di   regolamento   concernente
l'elevamento dell'obbligo di istruzione  -  articolo  1,  comma  622,
della legge n. 296/06" che  cita  "i  chiarimenti  addotti  dal  Vice
Ministro on. Mariangela  Bastico  che,  prima  nell'audizione  del  5
giugno u.s.  e,  successivamente,  con  una  nota  a  sua  firma,  ha
precisato che 'il regolamento e' adottato in via transitoria' e che i
percorsi di studio 'non subiscono, in questa  fase,  alcun  mutamento
ne' negli ordinamenti, ne' nei curricoli'". 
 
Il rapporto tra il Profilo educativo culturale e professionale  dello
studente e le Indicazioni nazionali  Le  Indicazioni  nazionali  sono
state calibrate tenendo conto delle strategie  suggerite  nelle  sedi
europee ai fini della costruzione della "societa' della  conoscenza",
dei quadri di riferimento delle indagini nazionali e internazionali e
dei loro risultati(5), stabilendo di  volta  in  volta  le  possibili
connessioni interdisciplinari, elencando  i  nuclei  fondamentali  di
ciascuna disciplina e cercando di intervenire sulle lacune denunciate
dalle rilevazioni sugli apprendimenti nonche' dalle rilevazioni sulle
conoscenze in ingresso delle matricole compiute dalle  universita'  e
sui  livelli  attesi,  in  ingresso,  dalle   istituzioni   dell'Alta
formazione  artistica,  musicale  e  coreutica  (AFAM).   Proprio   a
quest'ultimo aspetto e' stata dedicata una  particolare  cura,  anche
attraverso il  coinvolgimento  delle  conferenze  dei  Presidi  delle
facolta'  e  di  personalita'  del  mondo  accademico  e   culturale,
considerato che lo sbocco naturale (anche se non  esclusivo)  di  uno
studente  liceale  e'  proprio  negli  studi  superiori  e   che   il
raggiungimento di una solida  base  di  conoscenze  e  competenze,  a
prescindere dal valore legale del  titolo  di  studio,  e'  requisito
indispensabile non solo per  raggiungere  le  "competenze  chiave  di
cittadinanza", ma per avere la possibilita' effettiva  di  proseguire
proficuamente il proprio percorso di istruzione.  Tale  impostazione,
del  resto,  emerge  gia'   nel   Profilo   educativo   culturale   e
professionale dello studente (allegato A al Regolamento  dei  licei),
che costituisce l'ideale e imprescindibile  preambolo  alle  presenti
Indicazioni ed in cui sono recepite pienamente le Raccomandazioni  di
Lisbona per l'apprendimento permanente e il Regolamento  sull'obbligo
di istruzione. Il Profilo chiama innanzitutto in causa "il concorso e
la piena valorizzazione di tutti gli aspetti del  lavoro  scolastico:
lo studio delle discipline in una prospettiva sistematica, storica  e
critica; la pratica dei metodi di indagine propri dei diversi  ambiti
disciplinari; l'esercizio di lettura, analisi,  traduzione  di  testi
letterari,  filosofici,  storici,  scientifici,   saggistici   e   di
interpretazione di opere d'arte; l'uso costante del  laboratorio  per
l'insegnamento   delle   discipline    scientifiche;    la    pratica
dell'argomentazione  e  del  confronto;  la  cura  di  una  modalita'
espositiva  scritta  ed  orale  corretta,  pertinente,   efficace   e
personale; l'uso degli strumenti multimediali a supporto dello studio
e della ricerca". Si tratta di aspetti  puntualmente  richiamati  nel
testo delle Indicazioni, che sottolineano, innovandoli,  i  capisaldi
della tradizione degli studi liceali. Il  Profilo  indica  inoltre  i
risultati di  apprendimento  comuni  all'istruzione  liceale,  divisi
nelle  cinque  aree   (metodologica   (6);   logico-argomentativa(7);
linguistica e comunicativa (8); storico  umanistica(9);  scientifica,
matematica  e  tecnologica(10))  e,  infine,  descrive  i   risultati
peculiari a ciascun percorso liceale. Si tratta in parte di risultati
"trasversali", cui concorrono le diverse discipline, che chiamano  in
causa la capacita' progettuale  del  corpo  docente  e  costituiscono
l'ideale  intelaiatura  dei  singoli  Piani  dell'Offerta  Formativa.
Costituiscono dunque gli obiettivi fondamentali  che  le  Istituzioni
scolastiche sono chiamate non solo a raggiungere, ma ad arricchire in
base alla  propria  storia,  al  collegamento  col  territorio,  alle
proprie  eccellenze  e  alle  professionalita'  presenti  nel   corpo
docente, anche attraverso il pieno utilizzo degli strumenti  previsti
dal   Regolamento   di    revisione    dell'assetto    ordinamentale,
organizzativo e didattico dei licei: la quota  dei  piani  di  studio
rimessa   alle   singole   istituzioni    scolastiche;    l'eventuale
costituzione   dei   dipartimenti   e   del   comitato   scientifico;
l'attivazione di attivita' e  insegnamenti  facoltativi;  i  percorsi
attivabili a partire dal  secondo  biennio  "anche  d'intesa  con  le
universita',  con  le  istituzioni  dell'alta  formazione  artistica,
musicale e coreutica e con quelle ove si  realizzano  i  percorsi  di
istruzione  e  formazione  tecnica  superiore  ed  i  percorsi  degli
istituti tecnici superiori", finalizzati  "all'approfondimento  delle
conoscenze, delle abilita' e delle competenze richieste per l'accesso
ai relativi corsi  di  studio  e  per  l'inserimento  nel  mondo  del
lavoro",   approfondimento   che   puo'   essere   realizzato   anche
"nell'ambito dei percorsi  di  alternanza  scuola-lavoro  di  cui  al
decreto  legislativo  15  aprile  2005,  n.  77,  nonche'  attraverso
l'attivazione  di  moduli  e  di  iniziative  di  studio-lavoro   per
progetti, di esperienze pratiche e di tirocinio"  (11).  Come  recita
appunto  il  Profilo,  sono  "la  progettazione   delle   istituzioni
scolastiche,  attraverso  il  confronto  tra  le   componenti   della
comunita' educante, il territorio, le reti formali e  informali,  che
trova il suo naturale sbocco nel  Piano  dell'offerta  formativa;  la
liberta' dell'insegnante e la sua capacita' di  adottare  metodologie
adeguate alle classi e ai singoli studenti" ad  essere  decisive  "ai
fini del successo formativo". 
 
                               
(5) Si tratta delle rilevazioni OCSE  PISA  (competenze  in  lettura,
matamatica  e  scienze  per  i  quindicenni);  IEA   TIMSS   ADVANCED
(matematica e  scienze  all'ultimo  anno  delle  superiori),  INVALSI
(prova nazionale di italiano e di matematica nell'esame di  stato  al
termine del primo ciclo, rilevazioni degli apprendimenti in  italiano
e matematica in II e V primaria). 
 
(6) Aver acquisito un metodo di studio  autonomo  e  flessibile,  che
consenta di  condurre  ricerche  e  approfondimenti  personali  e  di
continuare in modo efficace i successivi  studi  superiori,  naturale
prosecuzione dei percorsi liceali,  e  di  potersi  aggiornare  lungo
l'intero arco della propria vita. Essere consapevoli della diversita'
dei metodi utilizzati dai vari ambiti disciplinari ed essere in grado
valutare i criteri di affidabilita' dei risultati in essi  raggiunti.
Saper compiere le  necessarie  interconnessioni  tra  i  metodi  e  i
contenuti delle singole discipline. 
 
(7) Saper sostenere una propria tesi e  saper  ascoltare  e  valutare
criticamente  le  argomentazioni  altrui.  Acquisire  l'abitudine   a
ragionare  con  rigore  logico,  ad  identificare  i  problemi  e   a
individuare  possibili  soluzioni.  Essere  in  grado  di  leggere  e
interpretare  criticamente  i  contenuti  delle  diverse   forme   di
comunicazione. 
 
(8) Padroneggiare pienamente la lingua  italiana  e  in  particolare:
dominare la scrittura in tutti i suoi aspetti, da  quelli  elementari
(ortografia e morfologia) a quelli piu' avanzati (sintassi complessa,
precisione   e   ricchezza   del   lessico,   anche   letterario    e
specialistico), modulando  tali  competenze  a  seconda  dei  diversi
contesti e scopi comunicativi;  saper  leggere  e  comprendere  testi
complessi di diversa natura, cogliendo le implicazioni e le sfumature
di significato proprie di  ciascuno  di  essi,  in  rapporto  con  la
tipologia  e  il  relativo  contesto  storico  e  culturale;   curare
l'esposizione orale e saperla  adeguare  ai  diversi  contesti.  Aver
acquisito, in una lingua straniera moderna,  strutture,  modalita'  e
competenze comunicative  corrispondenti  almeno  al  Livello  B2  del
Quadro Comune Europeo di Riferimento. Saper riconoscere i  molteplici
rapporti e stabilire raffronti tra la lingua italiana e altre  lingue
moderne e antiche. Saper utilizzare le tecnologie dell'informazione e
della comunicazione per studiare, fare ricerca, comunicare. 
 
(9) Conoscere i presupposti culturali e la natura  delle  istituzioni
politiche,  giuridiche,  sociali  ed  economiche,   con   riferimento
particolare all'Italia e all'Europa, e  comprendere  i  diritti  e  i
doveri  che  caratterizzano  l'essere   cittadini.   Conoscere,   con
riferimento agli avvenimenti, ai contesti geografici e ai  personaggi
piu' importanti, la storia d'Italia inserita nel contesto  europeo  e
internazionale, dall'antichita' sino  ai  giorni  nostri.  Utilizzare
metodi  (prospettiva  spaziale,  relazioni   uomo-ambiente,   sintesi
regionale), concetti  (territorio,  regione,  localizzazione,  scala,
diffusione spaziale, mobilita',  relazione,  senso  del  luogo...)  e
strumenti  (carte  geografiche,   sistemi   informativi   geografici,
immagini, dati statistici, fonti soggettive) della geografia  per  la
lettura  dei  processi  storici  e  per  l'analisi   della   societa'
contemporanea. Conoscere gli aspetti  fondamentali  della  cultura  e
della  tradizione  letteraria,   artistica,   filosofica,   religiosa
italiana ed europea attraverso lo studio delle opere, degli autori  e
delle  correnti  di  pensiero  piu'  significativi  e  acquisire  gli
strumenti necessari per confrontarli con altre tradizioni e  culture.
Essere  consapevoli  del   significato   culturale   del   patrimonio
archeologico,  architettonico  e  artistico   italiano,   della   sua
importanza come fondamentale risorsa economica, della  necessita'  di
preservarlo  attraverso  gli   strumenti   della   tutela   e   della
conservazione. Collocare il pensiero scientifico, la storia delle sue
scoperte e lo sviluppo delle invenzioni tecnologiche nell'ambito piu'
vasto  della  storia  delle  idee.  Saper  fruire  delle  espressioni
creative delle arti e dei mezzi espressivi, compresi  lo  spettacolo,
la musica, le  arti  visive.  Conoscere  gli  elementi  essenziali  e
distintivi della cultura  e  della  civilta'  dei  paesi  di  cui  si
studiano le lingue. 
 
(10) Comprendere il linguaggio formale  specifico  della  matematica,
saper  utilizzare  le  procedure  tipiche  del  pensiero  matematico,
conoscere i contenuti fondamentali delle teorie che  sono  alla  base
della descrizione matematica della  realta'.  Possedere  i  contenuti
fondamentali delle scienze fisiche e delle scienze naturali (chimica,
biologia,  scienze  della  terra,  astronomia),  padroneggiandone  le
procedure e i metodi di indagine propri, anche per potersi  orientare
nel campo delle scienze applicate.  Essere  in  grado  di  utilizzare
criticamente strumenti informatici e telematici  nelle  attivita'  di
studio e di  approfondimento;  comprendere  la  valenza  metodologica
dell'informatica nella formalizzazione e modellizzazione dei processi
complessi e nell'individuazione di procedimenti risolutivi. 
 
(11)  Schema   di   regolamento   recante   "Revisione   dell'assetto
ordinamentale,  organizzativo  e  didattico  dei   licei   ai   sensi
dell'articolo 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n.  112,
convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133", articolo 2, comma 7  e
articolo 10. 
 
Obiettivi, competenze e autonomia didattica 
 
L'articolazione delle Indicazioni  per  materie  di  studio  mira  ad
evidenziare come ciascuna disciplina - con  i  propri  contenuti,  le
proprie procedure euristiche, il proprio  linguaggio  -  concorra  ad
integrare un percorso di acquisizione di conoscenze e  di  competenze
molteplici, la cui consistenza e coerenza e' garantita proprio  dalla
salvaguardia   degli   statuti   epistemici   dei   singoli    domini
disciplinari, di contro  alla  tesi  che  l'individuazione,  peraltro
sempre  nomenclatoria,  di  astratte  competenze  trasversali   possa
rendere irrilevanti i contenuti di apprendimento(12). I due paragrafi
su cui sono costruite le Indicazioni (competenze  attese  al  termine
del percorso e obiettivi specifici in  itinere  finalizzati  al  loro
raggiungimento)  chiariscono  la  relazione  che  deve  correre   tra
contenuti e competenze disciplinari. 
Va da se',  naturalmente,  che  competenze  di  natura  metacognitiva
(imparare ad apprendere), relazionale (sapere lavorare in  gruppo)  o
attitudinale (autonomia e creativita') non  sono  certo  escluse  dal
processo,  ma  ne  costituiscono   un   esito   indiretto,   il   cui
conseguimento dipende dalla  qualita'  del  processo  stesso  attuato
nelle istituzioni scolastiche. 
Tale scelta e' stata recentemente  avvalorato  dalla  scheda  per  la
certificazione dell'assolvimento dell'obbligo  (Decreto  Ministeriale
n.9, 27 gennaio 2010), in cui si chiede di esprimere una  valutazione
rispetto al livello raggiunto in 16  competenze  di  base  articolate
secondo i 4 assi culturali, ma non sulle competenze  di  cittadinanza
(1.  imparare  ad  imparare;  2.  progettare;   3.   comunicare;   4.
collaborare e partecipare; 5. agire in modo autonomo e  responsabile;
6. risolvere i problemi; 7. individuare collegamenti e relazioni;  8.
acquisire ed interpretare l'informazione). 
Cio' vale anche per due altri  ambiti,  sui  quali  appare  opportuno
soffermarsi. 
L'acquisizione delle competenze digitali, come peraltro  sottolineato
dal Profilo e', certo, tema sviluppato nel primo biennio  di  ciascun
percorso all'interno della disciplina Matematica. Ma e', al contempo,
frutto del lavoro "sul campo"  in  tutte  le  discipline.  L'utilizzo
delle TIC, infatti, e' strumentale al  miglioramento  del  lavoro  in
classe e come supporto allo studio, alla verifica, alla  ricerca,  al
recupero e agli approfondimenti personali degli studenti. 
L'acquisizione   delle   competenze   relative   a   Cittadinanza   e
Costituzione investe globalmente il percorso  scolastico,  su  almeno
tre  livelli.  Innanzitutto,  nell'ambito  della   Storia   e   della
Filosofia, lo  studente  e'  chiamato  ad  apprendere  alcuni  nuclei
fondamentali relativi  all'intreccio  tra  le  due  discipline  e  il
diritto, anche nei percorsi che prevedono l'insegnamento  di  Diritto
ed Economia (cui, in questo caso, "Cittadinanza  e  Costituzione"  e'
affidata). In secondo luogo, la vita stessa nell'ambiente  scolastico
rappresenta,  ai  sensi  della  normativa   vigente(13),   un   campo
privilegiato per esercitare diritti  e  doveri  di  cittadinanza.  In
terzo luogo, e' l'autonomia scolastica, nella ricchezza delle proprie
attivita'  educative,  ad  adottare  le  strategie  piu'  consone  al
raggiungimento   degli   obiettivi   fissati   dal    Documento    di
indirizzo(14). 
Le  Indicazioni  sono   altresi'   ancorate   ai   seguenti   criteri
costitutivi. 
1)   L'esplicitazione   dei   nuclei   fondanti   e   dei   contenuti
imprescindibili.  Intorno  ad  essi,  il  legislatore  individua   il
patrimonio culturale condiviso, il fondamento comune del  sapere  che
la scuola ha  il  compito  di  trasmettere  alle  nuove  generazioni,
affinche' lo possano padroneggiare e reinterpretare alla  luce  delle
sfide sempre nuove lanciate  dalla  contemporaneita',  lasciando  nel
contempo all'autonomia  dei  docenti  e  dei  singoli  istituti  ampi
margini di  integrazione  e,  tutta  intera,  la  liberta'  di  poter
progettare  percorsi  scolastici  innovativi  e  di  qualita',  senza
imposizioni di metodi o di ricette didattiche. Cio' ha comportato  la
rinuncia  ai   cataloghi   onnicomprensivi   ed   enciclopedici   dei
"programmi" tradizionali. 
 
2) La rivendicazione  di  una  unitarieta'  della  conoscenza,  senza
alcuna separazione tra "nozione" e sua traduzione in abilita',  e  la
conseguente rinuncia ad ogni tassonomia. Conoscere non e' un processo
meccanico, implica la scoperta di qualcosa che  entra  nell'orizzonte
di  senso  della  persona  che  "vede"  ,  si   "accorge",   "prova",
"verifica", per capire. Non e' (non  e'  mai  stata)  la  scuola  del
nozionismo a poter essere considerata una  buona  scuola.  Ma  e'  la
scuola della conoscenza a fornire gli strumenti atti a  consentire  a
ciascun cittadino di munirsi  della  cassetta  degli  attrezzi  e  ad
offrirgli  la  possibilita'  di  sceglierli   e   utilizzarli   nella
realizzazione del proprio progetto di vita. 
 
3) L'enfasi sulla necessita' di costruire, attraverso il dialogo  tra
le diverse discipline, un profilo coerente e  unitario  dei  processi
culturali. Se progettare percorsi di effettiva  intersezione  tra  le
materie   sara'   compito   della   programmazione   collegiale   dei
dipartimenti disciplinari e dei consigli di  classe,  le  Indicazioni
sottolineano tuttavia i punti fondamentali di convergenza, i  momenti
storici e i nodi concettuali che richiedono l'intervento congiunto di
piu' discipline per essere compresi nella loro reale portata. 
 
4)   La   competenza   linguistica   nell'uso   dell'italiano    come
responsabilita' condivisa e obiettivo trasversale comune a  tutte  le
discipline,  senza  esclusione  alcuna.  La  padronanza  dei  lessici
specifici,  la  comprensione  di  testi  a   livello   crescente   di
complessita', la capacita' di  esprimersi  ed  argomentare  in  forma
corretta  e  in  modo  efficace  sono  infatti  competenze   che   le
Indicazioni propongono come obiettivo di tutti. 
 
5) La possibilita' di essere periodicamente riviste e adattate,  alla
luce dei monitoraggi e delle valutazioni  effettuati  secondo  quanto
prescritto dall'articolo 12 del Regolamento dei Licei(15) 
 
Le Indicazioni non dettano alcun modello  didattico-pedagogico.  Cio'
significa favorire la sperimentazione  e  lo  scambio  di  esperienze
metodologiche, valorizzare il ruolo dei  docenti  e  delle  autonomie
scolastiche nella loro  libera  progettazione  e  negare  diritto  di
cittadinanza, in questo delicatissimo ambito, a  qualunque  tentativo
di prescrittivismo. La liberta' del docente  dunque  si  esplica  non
solo nell'arricchimento di  quanto  previsto  nelle  Indicazioni,  in
ragione  dei  percorsi  che  riterra'  piu'   proficuo   mettere   in
particolare  rilievo  e  della  specificita'  dei  singoli  indirizzi
liceali, ma nella scelta delle strategie  e  delle  metodologie  piu'
appropriate, la cui validita' e' testimoniata  non  dall'applicazione
di qualsivoglia procedura, ma dal successo educativo. 
 
                          
(12) La Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 23
aprile 2008 sulla costituzione del Quadro  europeo  delle  qualifiche
per  l'apprendimento  permanente,  definisce  la   competenza   quale
"Comprovata capacita' di utilizzare conoscenze, abilita' e  capacita'
personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di  lavoro  o  di
studio e nello sviluppo professionale e personale". 
 
(13) articolo  7  comma  1  del  Schema  di  regolamento  concernente
"Coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni  e
ulteriori modalita' applicative in materia, ai sensi degli articoli 2
e 3 del decreto legge 1°  settembre  2008,  n.  137,  convertito  con
modificazioni dalla legge 30 ottobre 2008, n.  169",  in  particolare
l'articolo 7 comma 1: "La valutazione del comportamento degli  alunni
nelle  scuole  secondarie  di  primo  e  di  secondo  grado,  di  cui
all'articolo  2  del  decreto   legge,   si   propone   di   favorire
l'acquisizione di una coscienza civile  basata  sulla  consapevolezza
che la liberta' personale si  realizza  nell'adempimento  dei  propri
doveri, nella conoscenza e nell'esercizio  dei  propri  diritti,  nel
rispetto  dei  diritti  altrui  e  delle  regole  che  governano   la
convivenza civile in generale e la vita  scolastica  in  particolare.
Dette regole si ispirano ai principi di cui al decreto del Presidente
della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249 e  successive  modificazioni"
Appunto il decreto 249/1998, lo Statuto  delle  studentesse  e  degli
studenti  della  scuola  secondaria,  agli  articoli  1  (Vita  della
comunita' scolastica), 2 (Diritti), 3 (Doveri) e  Art.  5-bis  (Patto
educativo di corresponsabilita') costituisce un'utile riferimento  al
fine non solo dell'esercizio  della  cittadinanza  all'interno  delle
istituzioni scolastiche, ma alla maturazione dello studente. 
 
(14)  Cosi'   stabilisce   il   Documento   di   indirizzo   per   la
sperimentazione dell'insegnamento  di  Cittadinanza  e  Costituzione,
emanato  dal  Ministro  dell'Istruzione,  dell'Universita'  e   della
Ricerca Mariastella Gelmini il 4 marzo del 2009. 
 
(15)  Schema   di   regolamento   recante   "Revisione   dell'assetto
ordinamentale,  organizzativo  e  didattico  dei   licei   ai   sensi
dell'articolo 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n.  112,
convertito dalla  legge  6  agosto  2008,  n.  133",  "  articolo  12
(Monitoraggio e valutazione di sistema): 1. I percorsi dei licei sono
oggetto di costante  monitoraggio  e  valutazione.  A  tal  fine,  il
Ministro  dell'istruzione,  dell'universita'  e  della  ricerca  puo'
avvalersi  dell'assistenza  tecnica  dell'Agenzia  nazionale  per  lo
sviluppo dell'autonomia scolastica (ANSAS) e dell'Istituto  nazionale
di valutazione del  sistema  educativo  di  istruzione  e  formazione
(INVALSI). 2. Il profilo educativo, culturale e  professionale  dello
studente a conclusione del secondo ciclo  del  sistema  educativo  di
istruzione e di formazione  per  il  sistema  dei  licei  nonche'  le
Indicazioni di  cui  all'articolo  13,  comma  10,  lettera  a)  sono
aggiornati  periodicamente  in  relazione  agli  sviluppi   culturali
emergenti nonche' alle esigenze  espresse  dalle  universita',  dalle
istituzioni dell'alta formazione artistica, musicale  e  coreutica  e
dal mondo del lavoro e delle professioni. 3.  Il  raggiungimento,  da
parte degli studenti,  degli  obiettivi  specifici  di  apprendimento
previsti dalle Indicazioni nazionali di cui  all'articolo  13,  comma
10,  lettera  a)  e'  oggetto  di  valutazione  periodica  da   parte
dell'Istituto nazionale per la valutazione del sistema  educativo  di
istruzione e di formazione (INVALSI).  Lo  stesso  Istituto  cura  la
pubblicazione   degli   esiti   della   valutazione.   Il    Ministro
dell'istruzione, dell'universita'  e  della  ricerca  ogni  tre  anni
presenta al Parlamento un rapporto avente ad oggetto i risultati  del
monitoraggio e della valutazione".