(all. 1 - art. 1)
                                                             ALLEGATO
                   Al Presidente della Repubblica
   Il  consiglio  comunale  di  Mondragone  (Caserta) rinnovata nelle
consultazioni elettorali del 14-15 giugno 1987 presenta  fenomeni  di
infiltrazione  e  di  condizionamento  da  parte  della  criminalita'
organizzata.
   Invero, dai rapporti dell'Alto commissario  per  il  coordinamento
della lotta contro la delinquenza mafiosa, della questura di Caserta,
dell'autorita'  giudiziaria e dalla relazione del prefetto di Caserta
del 19 settembre 1991 risulta la sussistenza di collegamenti  diretti
e   indiretti  tra  amministratori  e  criminalita'  organizzata  con
carattere   di   continuita'    per    la    presenza,    all'interno
dell'amministrazione   locale   di   soggetti  legati  alle  famiglie
protagoniste della malativa di Mondragone.
   Necessario e'  il  riferimento  alla  realta'  criminale  di  quel
territorio  e  ad  alcuni  episodi  di essa sintomatici, indici di un
diffuso clima di intimidazione:
    nel marzo 1989 veniva ferito  con  colpi  di  arma  da  fuoco  il
consigliere  Camillo  Federico  che,  a  quell'epoca si opponeva alla
composizione di una possibile giunta presieduta dall'attuale  sindaco
Paolo Russo;
    nel  marzo  del  1990 l'assessore Giovanni Miraglia, che aveva da
poco rinunciato alla propria delega per dissensi con altri componenti
della giunta nella gestione di alcuni progetti e finanziamenti, viene
fatto segno a numerosi colpi d'arma da  fuoco,  senza  essere,  pero'
colpito;
    nel   marzo   1990   l'impiegato  comunale  Aldo  Lumia,  addetto
all'anagrafe, viene picchiato da probabili appartenenti al  clan  "La
Torre"  per  non  aver voluto favorire un loro protetto. Sempre nello
stesso mese di marzo l'assessore Antonio Zolfo viene raggiunto  nella
sua  abitazione  e  "convinto"  a partecipare ad una seduta di giunta
(com'e' noto in  alcune  realta',  come  e'  quella  in  esame,  agli
amministratori  adottano  l'accorgimento  della  mancata  presenza in
quelle sedute destinate all'approvazione di delibere illegittime);
    nel luglio 1990 l'assessore anziano Antonio Nugnes scompare senza
lasciare alcuna traccia. Tre anni prima era stato "gambizzato".
   Nell'area territoriale in cui e' compreso il comune di  Mondragone
domina,  incontrastato,  il  clan  La  Torre  coadiuvato  dal  gruppo
Boccolato; come risulta dai rapporti  pervenuti,  i  componenti  piu'
qualificati   dei  due  sodalizi  camorristici,  ancorche'  detenuti,
riescono a gestire interessi illegali  in  Mondragone  e  nei  comuni
limitrofi.
   Alcuni  componenti  del  consiglio comunale sono legati da stretti
rapporti e da vincoli di parentela con esponenti della camorra:
    Paolo Russo, sindaco, risulta essere cognato  di  Mario  Corsaro,
elemento di spicco del clan La Torre, plurigiudicato e con precedenti
per  associazione  a  delinquere  di stampo mafioso. Il Russo risulta
inoltre denunciato per omissione ed abuso di atti  d'ufficio  nonche'
per  comodato  di  armi  in favore di Franco Corsaro, figlio del gia'
indicato Mario;
    Domenico Nuzzi, assessore, risulta essere  cognato  dei  fratelli
Mario  e  Donato Pagliuca, anch'essi personaggi di spicco del clan La
Torre,  pregiudicati  per  associazione  per  delinquere  di   stampo
mafioso,  estorsioni  ed  altro.  Attualmente  indagato  per abuso di
ufficio, il Nuzzi ha riportato precedenti  penali  per  emissione  di
assegni a vuoto e violazione della legge urbanistica;
    Francesco  Gravamo,  assessore,  e'  parente  di Paolina Gravamo,
madre di Augusto La Torre. Il Gravamo risulta denunciato per abuso di
atti d'ufficio;
    Antonio Di Meo, consigliere, annovera numerosi precedenti  penali
per  emissione  di  assegni  a  vuoto  -  tutti  amnistiati  -  e per
violazione delle norme  in  materia  di  collocamento  di  lavoratori
agricoli.  Lo  stesso  e'  padre  di  Di  Meo Carlo, pregiudicato per
associazione per delinquere di stampo mafioso finalizzata al traffico
di sostanze stupefacenti, detenzione di armi ed altro. Inoltre il  Di
Meo  Antonio  risulta indagato per abuso d'ufficio e per associazione
per delinquere di stampo mafioso;
    Antonio Verrengia, consigliere, e' padre di Francesco  Verrengia,
responsabile  della  "Coop.  Ecoservise S.r.l." che svolge, per conto
del comune di Mondragone, il servizio di raccolta di  rifiuti  solidi
urbani  e spazzamento strade. E' da sottolineare, al riguardo, che la
sede  della  predetta  cooperativa  e'  risultata,  a  seguito  delle
indagini  svolte,  punto  di  riferimento  e  ricettacolo di numerosi
pregiudicati del clan La  Torre  quali  Giuseppe  Valente  detto  "O'
dottore";  Michele  Siciliano; Ferdinando Brodella detto "O' Killer";
ed altri. Peraltro, tra i soci della cooperativa, che  e'  subentrata
nel  servizio  ad  altre ditte dopo che queste erano state oggetto di
atti intimidatori, figurano  il  pregiudicato  per  associazione  per
delinquere  di  stampo  mafioso ed ex sorvegliato speciale della P.S.
Vincenzo Filosofo ed il gia' menzionato Donato Pagliuca;
    Rocco Bencivenga, assessore, e' imparentato con  la  sorella  del
boss  Tiberio  La  Torre e, risulta in contatto con alcuni componenti
del clan. Lo stesso e' indagato per il reato di abuso di ufficio.
   Nel   descritto   contesto   si   inquadra   anche   il   fenomeno
dell'abusivismo   edilizio,   sulla  cui  espansione  influiscono  le
interferenze di elementi di spicco  della  malavita  organizzata.  In
relazione  a  tale  premessa  va  posta la recente denuncia, da parte
della  locale  questura  alla  procura  della  Repubblica  presso  il
tribunale   di   Santa   Maria   Capua   Vetere,  di  ben  diciannove
amministratori del comune di Mondragone, indagati  per  il  reato  di
abuso  di  ufficio  per  aver  deliberato  la  concessione di licenza
edilizia in violazione del regolamento edilizio adottato dall'ente.
   Altro preoccupante fenomeno e' quello collegato  alla  escavazione
di  materiale  sabbioso  lungo  le  vaste spiagge, lungo il letto del
fiume  Volturno  e  addirittura  all'interno  della  fascia  costiera
demaniale,  ove  esistono  vasti comprensori di macchia mediterranea.
Nel maggio e giugno scorsi il commissariato della Polizia di Stato di
Castelvolturno ha denunziato alla procura della Repubblica il sindaco
prof. Paolo Russo ed il tecnico comunale  geom.  Ambrogio  Corvino  -
gia'  indagato  per abuso d'ufficio e per falso ideologico - per aver
rilasciato concessioni per escavazione di  sabbia,  finalizzate  alla
creazione  di  impianti  di itticoltura, senza sottoporre le relative
domande   alla    preventiva    autorizzazione    della    competente
soprintendenza,  in  quanto  le zone ricadono sotto vincoli di natura
paesistica ed archeologica  ai  sensi  del  decreto  ministeriale  n.
115/65.
   L'analisi  dei  fatti  descritti, il quadro globale delle pendenze
penali, dei riscontri di conoscenze, legami  e  connessioni  con  gli
ambienti   della   locale   criminalita'  organizzata  porta  ad  una
valutazione conclusiva di forti condizionamenti  sulla  imparzialita'
degli  organi elettivi. Da cio' consegue, altresi', che la situazione
generale dell'amministrazione e' deteriorata  sotto  il  profilo  del
buon  andamento dell'amministrazione e del regolare funzionamento dei
servizi alla stessa affidati. Il clima di intimidazione, i ricorrenti
attentati e  la  diffusa  disapplicazione  di  criteri  di  legalita'
pregiudicano inoltre lo stato della sicurezza pubblica.
   Da  quanto  sopra  emerge  l'urgenza  dell'intervento  dello Stato
mediante provvedimenti  incisivi  in  direzione  dell'amministrazione
comunale di Mondragone.
   Il  prefetto  di  Caserta,  ai  sensi  dell'art.  1,  comma 2, del
decreto-legge 31 maggio 1991, n. 164, come convertito nella legge  22
luglio 1991, n. 221, ha dato avvio alla procedura di scioglimento del
consiglio  comunale  di Mondragone con relazione n. 226/25-G11 del 19
settembre 1991.
   Ritenuto per quanto esposto che ricorrano le  condizioni  indicate
nell'art. 1 del decreto-legge 31 maggio 1991, n. 164, come convertito
nella  legge  22 luglio 1991, n. 221, che legittimano lo scioglimento
del consiglio comunale del comune di Mondragone  si  formula  rituale
proposta per l'adozione della misura di rigore.
    Roma, 28 settembre 1991
                                     Il Ministro dell'interno: SCOTTI