(all. 1 - art. 1)
                                                             ALLEGATO
                   Al Presidente della Repubblica
   Il consiglio comunale di Poggiomarino (Napoli), e' stato rinnovato
   nelle consultazioni elettorali del 6 giugno 1990, avverso le quali
   fu  proposto  ricorso  al  TAR  Campania  che, con sentenza del 25
   aprile 1991, ne dichiaro' l'annullamento esteso anche  al  verbale
   di proclamazione degli eletti.
   Nel periodo intercorrente tra il 23 maggio 1991 ed il 12 giugno
   1991  l'ente  e'  stato  gestito da un commissario prefettizio che
   terminava la propria gestione in concomitanza  con  l'accoglimento
   da  parte  del  Consiglio  di  Stato  della domanda incidentale di
   sospensione della decisione del TAR, nelle  more  della  decisione
   nel merito.
   Nel comune di Poggiomarino si reinsediava pertanto il precedente
   consesso.
   Quest'ultimo risulta essere caratterizzato da fenomeni di
   infiltrazione  e  condizionamento di tipo camorristico. Necessario
   e'  il  riferimento  alla   "realta'   criminale"   esistente   in
   quell'ambito  territoriale:  nel  corso  dell'ultimo  decennio  il
   comune di Poggiomarino e'  stato  teatro  di  violenta  guerra  di
   camorra  che  ha  visto  prevalere sulla famiglia Catapano, fedele
   alla nuova camorra organizzata di  Raffaele  Cutolo,  la  famiglia
   Galasso  vicina  al  clan  capeggiato  dal boss Carmine Alfieri di
   Nola.
   Dal rapporto della  legione  carabinieri  del  19  settembre  1991
risulta  che  il  clan  Galasso  si  e'  dedicato  ad una costante ed
efficace penetrazione dell'ambiente politico  locale,  influenzandone
l'attivita'   decisionale   tanto  che,  poco  prima  delle  elezioni
amministrative del 1990, veniva segnalata la  presenza,  nelle  liste
elettorali,   di   elementi   ritenuti  affiliati  ad  organizzazioni
criminose.
   Tra   gli   eletti   figurava   il   consigliere   Antonio   Izzo,
successivamente   imputato   unitamente   ai   fratelli   Galasso  di
associazione a delinquere di tipo mafioso ed estorsione continuata  e
quindi  rimosso  ai  sensi dell'art. 40 della legge 8 giugno 1990, n.
142, con decreto del Presidente  della  Repubblica  del  31  dicembre
1990.
   Tra i componenti dell'attuale consiglio figurano:
    Salvatore  Lettieri,  sindaco,  a suo carico risultano precedenti
per  i  reati  di  interesse  privato  in  atti  d'ufficio  ed  abuso
d'ufficio.  Lo  stesso  e' legato da vincoli di parentela con il noto
pregiudicato Carmine  Rosario  Annunziata,  con  cui  piu'  volte  si
accompagna.  A  dimostrazione del loro stretto legame viene segnalato
l'acquisto da parte del Lettieri di un negozio in Portoferraio la cui
attivita'  commerciale  era  condotta  da  Maria  e  Ruggero  Macri',
rispettivamente  moglie  e  cognato  di  Carmine  Rosario Annunziata.
Inoltre l'amicizia tra  il  Lettieri  e  la  famiglia  Galasso  viene
evidenziata   dalla   partecipazione   del  medesimo  alla  cerimonia
inaugurale  di  un  torneo  di  calcio  dedicato  a  "Nino  Galasso",
primogenito  della  famiglia,  ucciso  in un agguato tesogli dal clan
Catapano.
    Giuseppe Annunziata, consigliere,  gia'  sindaco.  A  suo  carico
risultano  precedenti  penali  per  i  reati  di  concorso  in  falso
materiale,  di  contraffazione  di  sigilli  destinati   a   pubblica
autenticazione,  di  falsa  attestazione  della  propria  identita' a
pubblico  ufficiale,  interesse  privato  in  atti  d'ufficio e falso
ideologico. In particolare va menzionato che il medesimo,  nel  corso
del  1984,  rivestendo la carica di sindaco, sottoscriveva un atto di
assenso relativo all'espatrio di minorenne in favore dei coniugi Ciro
Galasso  e  Iolanda  Iervolino  Galasso.  Nonostante   il   documento
richiesto  fosse  stato  sottoposto  alla  sua firma dal pregiudicato
Saverio Saporito, anch'egli affiliato al clan  Galasso,  l'Annunziata
falsamente  attestava  la presenza avanti a se' dei coniugi Iolanda e
Ciro Galasso, mentre quest'ultimo, all'epoca, era  latitante.  Ancora
in  favore  del  medesimo  Ciro Galasso, l'Annunziata certificava una
falsa residenza.
    Mario  Sangiovanni,  consigliere,  gia'  sindaco.  Nel  corso  di
un'indagine  svolta  dall'Arma  dei  carabinieri, in occasione di una
perquisizione domiciliare presso l'abitazione del pregiudicato Ettore
Miranda, fu  rinvenuta  una  video  casetta  sui  festeggiamenti  per
l'inaugurazione del gia' ricordato torneo di calcio intitolato a Nino
Galasso,  durante  i quali il Sangiovanni tenne un discorso ufficiale
esprimendo parole di elogio e stima, sui  componenti  della  famiglia
Galasso, esaltandone l'onorabilita' e la rispettabilita'.
    Giuseppe  Miranda,  consigliere  comunale. A suo carico risultano
precedenti penali per interesse privato in atti  d'ufficio  e  truffa
aggravata.
   Emblematico  del  grado  di infiltrazione e condizionamento subito
dall'amministrazione comunale e' inoltre il ritrovamento,  nel  corso
di  una  perquisizione  domiciliare  presso  l'abitazione  di Galasso
Pasquale,  di  copia  originale  di  planimetria  in  scala   1:5000,
corredata  di  legenda,  relativa  al  programma di fabbricazione del
comune di Poggio Marino. Tale fatto appalesa l'interesse dei  Galasso
al  locale  sviluppo  edilizio;  interesse  di tale spessore da dover
avere in anteprima, e grazie ai vincoli di amicizia, il programma  di
fabbricazione e le norme di attuazione, con lo scopo di precludere ad
eventuali  interessati l'acquisto di zone che sarebbero state oggetto
della successiva lottizzazione.  Tant'e' che a seguito di  specifiche
indagini,  diversi  esponenti  del  clan  Galasso  furono  denunciati
unitamente ad Izzo  Antonio,  allora  consigliere,  per  associazione
mafiosa   ed   estorsione   in   danno   dei   contadini  del  luogo,
presumibilmente costretti a  vendere  le  loro  proprieta'  a  prezzi
inferiori a quelli di mercato.
   L'analisi  di  quanto  esposto,  il  quadro globale delle pendenze
penali e dei riscontri di conoscenze, legami e  connessioni  con  gli
ambienti  camorristici  locali,  conduce ad una valutazione finale di
forti condizionamenti sull'attivita' degli organi elettivi.
   La presenza di cosi' compatte organizzazioni  camorristiche  oltre
che pregiudicare l'interesse generale alla legalita' pone in evidente
pericolo lo stato della sicurezza pubblica.
   Da  quanto  sopra  emerge  l'urgenza  dell'intervento  dello Stato
mediante provvedimenti  incisivi  in  direzione  dell'amministrazione
comunale di Poggiomarino.
   Il  prefetto di Napoli ai sensi dell'art. 1, comma 2, del decreto-
legge 31 maggio 1991, n. 164, come convertito nella legge  22  luglio
1991,  n.  221,  ha  dato  avvio  alla  procedura di scioglimento del
consiglio comunale di Poggiomarino con relazione n. 2677/Gab  del  23
settembre 1991.
   Ritenuto   per  quanto  esposto  in  narrativa  che  ricorrano  le
condizioni indicate nell'art. 1 del decreto-legge 31 maggio 1991,  n.
164,  come  convertito  nella  legge  22  luglio  1991,  n.  221, che
legittimano lo scioglimento del consiglio comunale di Poggiomarino si
formula rituale proposta per l'adozione della misura di rigore.
    Roma, 28 settembre 1991
                                     Il Ministro dell'interno: SCOTTI