(all. 1 - art. 1)
                                                             ALLEGATO
                   Al Presidente della Repubblica
   Il consiglio comunale di  Grazzanise  (Caserta),  rinnovato  nelle
consultazioni  elettorali  del  28  maggio 1989, presenta fenomeni di
infiltrazione  della  criminalita'  organizzata   che   compromettono
l'imparzialita'    dell'organo    elettivo,    il    buon   andamento
dell'amministrazione ed il funzionamento dei servizi.
   Invero, dal prefetto di Caserta, con relazione in data  10  agosto
1992,  e'  stata  evidenziata  la  persistenza  di  gravi elementi di
collegamento tra alcuni amministratori comunali con  la  criminalita'
organizzata  e  segnatamente  con il clan camorristico capeggiato dal
pregiudicato Antonio Cantiello, nonostante l'avvenuta rimozione dalla
carica di consigliere comunale, disposta con decreto ministeriale  in
data  18  settembre  1991,  del  sig. Papa Antonio, gia' vicesindaco,
sottoposto a procedimento penale per  associazione  a  delinquere  di
stampo  mafioso  nonche'  proposto per la misura di prevenzione della
sorveglianza speciale della P.S.
   Lo  stesso  Papa  e'  ritenuto  dai  competenti  organi  legato  a
personaggi gravitanti nell'area del suddetto clan camorristico, a sua
volta    collegato    al   famigerato   sodalizio   dei   "Casalesi",
presumibilmente il gruppo piu' agguerrito e potente del casertano.
   La persistenza di detti collegamenti e' provata dalla  circostanza
che  due  assessori  comunali,  D'Angelo  Teodoro  e Mezzero Giacomo,
risultano indagati dalla procura della Repubblica presso il tribunale
di S. Maria C.V., insieme a Cantiello, a Papa  e  ad  altri,  per  il
reato di associazione a delinquere di stampo camorristico.
   L'effettiva    incidenza    dei    rapporti   tra   rappresentanti
dell'amministrazione comunale  ed  il  citato  clan  camorristico  e'
attestata  dalla constatazione che l'attuale sindaco di Grazzanise ha
curato, in qualita' di geometra, la ristrutturazione  dell'abitazione
del predetto Cantiello, trasformata in villa bunker.
   Ulteriori  cointeressenze  tra  gli  amministratori  del comune di
Grazzanise ed  il  clan  Cantiello  sono  emerse  nel  settore  degli
appalti,  ove  risulta  emergente  la  violazione  del  principio  di
legalita' e trasparenza nella gestione amministrativa.
   Infatti, Mezzero Gerardo, con  precedenti  penali  per  detenzione
abusiva di armi, legato da rapporti di amicizia a Cantiello Antonio e
di  parentela  all'assessore  Mezzero Giacomo nonche' di affinita' ad
altro pregiudicato, e' titolare della omonima ditta  individuale  che
nel  corso dell'anno 1990 si e' aggiudicata cinque gare d'appalto per
lavori di sistemazione idrica e stradale, mentre un altro appalto per
lavori di sistemazione stradale  e'  stato  aggiudicato  alla  Salemi
S.n.c.  di  Caserta,  di  cui  unico  socio accomandante e' lo stesso
Mezzero Gerardo. Le predette gare, secondo  le  informazioni  fornite
dai  competenti  organi  di  polizia,  sono  state  tutte  presiedute
dall'attuale sindaco  e  sono  state  svolte  con  il  sistema  della
licitazione privata.
   Sulla  grave e preoccupante situazione di degrado amministrativo e
di illegalita' nella gestione dell'ente locale, inserita altresi'  in
un  contesto  allarmante di predominio camorristico del medesimo clan
sul territorio del comune di Grazzanise, si e' gia'  reso  necessario
l'intervento dello Stato con provvedimenti di autorita'.
   Infatti,  oltre  al  gia' citato Papa, con decreto ministeriale in
data 30 settembre 1991 e' stato rimosso dalla carica  di  consigliere
comunale,   per   persistenti  violazioni  di  legge,  anche  D'Elena
Domenico, mentre Gravante Gianfranco, amministratore e rappresentante
della S.n.c.   "Fabbrica  artigiana  articoli  plastica",  dichiarata
fallita  con sentenza del tribunale di Roma in data 13 marzo 1991, si
e' dimesso solo  in  data  24  ottobre  1991,  sintomaticamente  dopo
l'avvenuta rimozione dei citati Papa e D'Elena. Ancora piu' rilevante
e'  il  caso  di  Puoti  Alfonso, dichiarato fallito con sentenza del
tribunale di S.  Maria C.V. il 28 dicembre 1989, della cui  decadenza
dalla  carica  il consiglio comunale di Grazzanise ha preso atto solo
in data 28 febbraio 1992, peraltro previa sollecitazione da parte del
prefetto di Caserta.
    Inoltre, due consiglieri,  Parente  Enrico  e  Raimondo  Antonio,
versano  nella  condizione  di  decadenza  dalla carica, peraltro non
rilevata dal consiglio comunale, ai  sensi  della  legge  18  gennaio
1992,   n.   16,  per  aver  riportato  il  primo  condanna  divenuta
irrevocabile il 14 dicembre 1991 per omissione di atti  d'ufficio  ed
il secondo condanna in data 23 giugno 1971 per porto abusivo di armi.
   Altresi'  emblematiche  dello  stato di diffusa illegalita' in cui
versano gli organi elettivi di Grazzanise sono le condanne  riportate
da  numerosi altri amministratori, anche per reati contro la pubblica
amministrazione.
   Dall'analisi  dei  fatti  suesposti,  dalle  verifiche   e   dagli
accertamenti effettuati, emerge inconfutabilmente l'incapacita' degli
organi comunali di determinarsi liberamente, la devianza dei medesimi
dalla   osservanza   dei   principi   di   legalita',  imparzialita',
trasparenza  e  buon  andamento  dell'amministrazione,  ed  il   loro
condizionamento  da  parte  della  criminalita'  organizzata  per  il
perseguimento di fini contrastanti con l'interesse pubblico.
   Anche   lo   stato   dell'ordine   pubblico   appare    gravemente
pregiudicato,  come  testimoniano  l'allarme della popolazione per la
pericolosa  ingerenza  da  parte  di  esponenti  della   criminalita'
organizzata   del   luogo,   mirante   ad   ottenere   il   controllo
sull'attivita'  deliberativa  degli   amministratori   comunali,   ed
altresi'  la  sfiducia della popolazione medesima nelle istituzioni e
nelle leggi.
   Per le suesposte considerazioni si ritiene  necessario  provvedere
con urgenza ad eliminare ogni deterioramento ed inquinamento presente
e  potenziale  della  vita  amministrativa  e  democratica  dell'ente
mediante   provvedimenti   incisivi   dello   Stato   in    direzione
dell'amministrazione comunale di Grazzanise.
   Il  prefetto  di  Caserta,  ai  sensi  dell'art.  1,  comma 2, del
decreto-legge 31 maggio 1991,  n.  164,  convertito  nella  legge  22
luglio  1991,  n. 221, ha dato l'avvio alla procedura di scioglimento
del consiglio comunale di Grazzanise con relazione del 10 agosto 1992
e nelle more, ritenuti sussistenti i  motivi  di  urgente  necessita'
richiesti  dalla  legge, ne ha disposto la sospensione con decreto n.
4869/134/Gab. in pari data.
   Ritenuto, per  quanto  esposto  in  narrativa,  che  ricorrano  le
condizioni  indicate nell'art. 1 del decreto-legge 31 maggio 1991, n.
164, come  convertito  nella  legge  22  luglio  1991,  n.  221,  che
legittimano  lo scioglimento del consiglio comunale di Grazzanise, si
formula rituale proposta per l'adozione della misura di rigore.
    Roma, 3 settembre 1992
                                    Il Ministro dell'interno: MANCINO