(all. 1 - art. 1)
                                                             ALLEGATO
CAPITOLATO TECNICO CONCERNENTE LA PRODUZIONE ED IL CONTROLLO DEGLI
   ANTIGENI  "UNICI"  E  DEL  SIERO  NAZIONALE  DI RIFERIMENTO PER LA
   DIAGNOSI DELLA BRUCELLOSI (B. Melitensis) PREVISTI DAL REGOLAMENTO
   DEL PIANO NAZIONALE DI  ERADICAZIONE  NEGLI  ALLEVAMENTI  OVINI  E
   CAPRINI.
   Il  regolamento concernente il piano nazionale per la eradicazione
della brucellosi (B. Melitensis) negli allevamenti  ovini  e  caprini
adotta,    quali   prove   diagnostiche   sierologiche,   la   siero-
agglutinazione rapida con antigene acido al Rosa Bengala (SAR-Ag: RB)
e  la  fissazione   del   complemento   miniaturizzata   (F.d.C.-mi),
controllate  con  un siero nazionale di riferimento (SNdR), calibrato
sul secondo siero internanzionale standard di Weybridge (2nd-ISaBS).
I) PRODUZIONE, STANDARDIZZAZIONE E CONTROLLO DELL'ANTIGENE "UNICO" AL
ROSA BENGALA PER LA REAZIONE DI SIERO-AGGLUTINAZIONE RAPIDA.
   L'antigene per la reazione SAR per la  diagnosi  della  brucellosi
ovi-caprina e' unico su tutto il territorio nazionale e viene fornito
da  un  solo  istituto produttore sotto la sorveglianza dell'Istituto
superiore di sanita'.
 1) Produzione:
   L'antigene al Rosa Bengala viene prodotto con il  ceppo  "Brucella
Abortus 99", mediante fermentatori.
   L'allestimento delle colture di partenza per la semina dei terreni
di  produzione  in  fermentatore  avviene ricostituendo una fiala del
ceppo liofilizzato, rivitalizzato per  2-3  ore  a  37  ›C,  clonato,
identificato e controllato per la purezza e la fase (S).
   La   moltiplicazione   dell'antigene   avviene   in  brodo-coltura
specifica  in  fermentatori  muniti  di  processi  di  agitazione   e
aerazione convenzionali a 37 ›C.
   La  coltura  ottenuta  viene  controllata per la purezza e la fase
inattivata al calore e addizionata con fenolo allo 0,5%.
   La coltura preparata viene posta a  maturare  a  4  ›C  per  venti
giorni,  successivamente  si  procedera'  ad  una  serie di lavaggi e
centrifugazioni per allontanare il terreno di coltura.
   La sospensione batterica raccolta viene sottoposta  a  colorazione
con Rosa Bengala e quindi sottoposta ad una serie finale di lavaggi e
centrifugazioni  e  ripresa  con diluente tamponato (BBA) a PH 3,65 +
0,05.
   La sospensione madre deve essere sottoposta  ad  un  controllo  di
sterilita' ed inattivazione.
2) Standardizzazione dell'antigene concentrato.
   Procedere  ad  una prova qualitativa dell'antigene mediante siero-
agglutinazione rapida su vetrino con 8 sieri positivi  e  8  negativi
per brucellosi, di origine ovina o caprina.
   La  siero-agglutinazione  rapida  deve  essere effettuata nel modo
seguente: porre 0,03 ml di antigene a fianco a 0,03 ml  di  siero  su
una  piastra  bianca;  mescolare accuratamente; agitare con movimento
rotatorio per 4 minuti; leggere in buone condizioni di illuminazione:
in mancanza di  agglutinazione  la  prova  e'  considerata  negativa.
Qualsiasi  grado  di  agglutinazione  va  considerato positivo, salvo
quando appare chiara una  eccessiva  essiccazione  ai  margini  della
reazione.
   Standardizzare  l'antigene al Rosa Bengala concentrato mediante il
secondo siero internazionale standard di Weybridge (2nd-ISaBS).
   La  diluizione  d'uso  dell'antigene  deve   dare   agglutinazione
visibile  (+)  alla  diluizione  di  1:47,5;  reazione  negativa alla
diluizione 1:50 del 2nd-ISaBS di Weybridge.
   Diluire la  sospensione  madre  dell'antigene  secondo  il  titolo
ottenuto;   controllare   nuovamente  l'antigene  pronto  per  l'uso;
controllare il PH finale; procedere al confezionamento.
3) Controllo dell'antigene al Rosa Bengala, standardizzato.
   Il  controllo  dell'antigene  al  Rosa  Bengala  viene  effettuato
dall'Istituto  superiore  di  sanita'  presso  la  sede dell'istituto
produttore al fine  di  poter  utilizzare  gli  stessi  materiali  di
standardizzazione.
   Si   effettua   allestendo   una   serie  di  reazioni  di  siero-
agglutinazione rapida con il secondo  siero  internazionale  standard
diluito  in  soluzione  fisiologica  1:30,  1:35, 1:40, 1;45, 1:47,5,
1:50, 1:55.
   L'antigene pronto per  l'uso  deve  dare  reazione  positiva  alla
diluizione 1:47,5 e negativa 1:50 del 2nd-ISaBS.
   L'Istituto  superiore  di  sanita'  dovra'  inoltre  effettuare il
controllo di  inattivazione  dell'antigene  pronto  per  l'uso  e  le
operazioni  di riconoscimento dell'antigene controllato come antigene
unico nazionale per effettuare la  reazione  di  siero-agglutinazione
rapida  con  antigene  al  Rosa  Bengala (SAR-Ag: RB) per la diagnosi
sierologica della brucellosi ovi-caprina.
   L'antigene deve essere  fornito  pronto  per  l'uso  ed  avere  la
validita' di due anni.
   L'etichetta di confezionamento deve riportare le seguenti diciture
di riconoscimento:
    antigene  "unico"  al  Rosa  Bengala  per la siero-agglutinazione
rapida, pronto per l'uso;
    serie, data di produzione e scadenza;
    preparazione riservata agli istituti zooprofilattici.
   L'Istituto superiore di sanita' si  riserva  la  sorveglianza  sul
campo dell'uso specifico dell'antigene "unico" al Rosa Bengala per la
reazione  di  siero-agglutinazione rapida e su piastra, e delle rela-
tive modalita' di impiego.
II) PRODUZIONE, STANDARDIZZAZIONE E CONTROLLO DELL'ANTIGENE
   "UNICO"  PER   LA   REAZIONE   DI   FISSAZIONE   DEL   COMPLEMENTO
MINIATURIZZATA (F.d.C.-mi).
   L'antigene   per   la   reazione  di  fissazione  del  complemento
miniaturizzata per la diagnosi della brucellosi ovi-caprina e'  unico
su  tutto il territorio nazionale e viene fornito da un solo istituto
produttore sotto la sorveglianza dell'Istituto superiore di sanita'.
1) Produzione:
   L'antigene per la F.d.C. viene  prodotto  con  il  ceppo  brucella
abortus 99 mediante fermentatore.
   L'allestimento delle colture di partenza per la semina dei terreni
di produzione procede da una singola colonia in fase dissociata (fase
S)  di  B.  Abortus, opportunamente clonata ed indentificata per ogni
serie di produzione.
   La moltiplicazione dell'antigene avviene insemenzando  una  brodo-
coltura  specifica, tenuta sotto agitazione ed aerazione per 48 ore a
37 ›C in unita' di fermentazione.
   La  coltura  ottenuta  viene controllata per la purezza attraverso
semina in terreno nutritivo con successivo  striscio  e  osservazione
microscopica  dopo  colorazione  di Gram e per la verifica della fase
non dissociata.
   L'antigene ottenuto viene inattivato mediante l'aggiunta di  acido
fenico alla concentrazione dello 0,5% fatto agire a 37 ›C per 48 ore.
Il  controllo  dell'inattivazione viene eseguito seminando l'antigene
trattato in un terreno nutritivo e controllando che per sette  giorni
non sia avvenuta alcuna crescita.
   L'antigene  inattivato  viene  lavato e concentrato tramite uso di
una ultracentrifuga a flusso continuo  in  grado  di  realizzare  una
velocita'  di  centrifugazione  di  15.000  RPM.  La patina batterica
ottenuta viene risospesa con soluzione fisiologica fenicata allo 0,5%
e costituisce la sospensione madre concentrata dell'antigene.
2) Standardizzazione dell'antigene concentrato.
   Procedere alla  titolazione  del  complemento  e  della  emolisina
mediante la tecnica a croce in micropiastra.
   Utilizzare  per  il sistema emolitico, globuli rossi di montone al
2% pari ad una concentrazione globulare di 54 x 10 per millilitro.
   Allestire la prova di standardizzazione in micropiastra secondo il
seguente schema:
     a) diluire l'antigene concentrato a partire da 1:40 a  1:1280  e
distribuire  ogni  diluizione  in  triplo,  in senso orizzontale alla
piastra, in quantita' di 25(Micron(l per pozzetto;
     b) prediluire 1:10 il secondo siero internazionale  standard  di
Weybridge;  inattivare  a  58  ›C  per  30';  preparare  le  relative
diluizioni di 1:150, 1:175, 1:200, 1:225, 1:250 e distribuire a croce
sull'antigene, in quantita' di 25(Micron(l di diluizione/pozzetto;
     c) aggiungere 25(Micron(l di complemento  (2  unita'  H100)  per
pozzetto;
     d) agitare ed incubare a bagnomaria a 37 ›C per 30';
     e)  aggiungere  25(Micron(l  di  sistema  emolitico preparato in
parti uguali di globuli rossi (2%) ed emolisina (2 unita' CH 100);
     f) agitare ed incubare in bagnomaria a 37 ›C per 30';
     g) lettura: la diluizione di antigene che produce il 50% (++) di
fissazione alla diluizione di 1:200 del secondo siero  internazionale
standard di Weybridge, rappresenta il titolo d'uso.
   L'antigene  deve  essere  stoccato  concentrato 10 volte il titolo
d'uso.
 3) Controllo dell'antigene standardizzato.
   Si effettua allestendo una prova  di  fissazione  del  complemento
miniaturizzata per verificare il titolo d'uso dell'antigene.
   Il  controllo  viene allestito saggiando l'antigene con il secondo
siero internazionale standard, il siero nazionale di  riferimento  ed
il  siero  di  lavoro dell'istituto produttore dell'antigene. I sieri
saggiati devono dimostrare il  contenuto  di  unita'  sensibilizzanti
dichiarato.
   Il   controllo   dell'antigene   viene   effettuato  dall'Istituto
superiore di sanita' presso la sede dell'istituto produttore al  fine
di poter utilizzare gli stessi materiali di standardizzazione.
   L'Istituto  superiore  di  sanita'  dovra'  inoltre  effettuare il
controllo di inattivazione dell'antigene confezionato e le operazioni
di riconoscimento dell'antigene  controllato  come  antigene  "unico"
nazionale   per   la   reazione   di   fissazione   del   complemento
miniaturizzata  per  la  diagnosi  sierologica  della brucellosi ovi-
caprina.
   L'antigene deve essere fornito confezionato in boccette  di  vetro
scuro in quantita' di 20 ml ed avere un anno di validita'.
   L'etichetta   di   confezionamento   deve  riportare  le  seguenti
diciture:
    antigene "unico" per la fissazione del complemento miniaturizzata
per siero-diagnosi di brucellosi ovi-caprina;
    coefficiente di diluizione d'uso;
    serie, data di produzione e scadenza;
    preparazione riservata agli istituti zooprofilattici.
   L'Istituto superiore di sanita' si  riserva  la  sorveglianza  sul
campo  dell'uso  specifico  dell'antigene  "unico" per la F.d.C.-mi e
delle relative modalita' d'impiego.
   III) PRODUZIONE E CONTROLLO DEL SIERO NAZIONALE DI RIFERIMENTO
   Il siero nazionale di riferimento  deve  essere  prodotto  da  uno
degli istituti produttori degli antigeni "unici" nazionali.
   Il  siero  nazionale  di  riferimento  deve  essere  calibrato sul
secondo siero internazionale standard di Weybridge.
   Il controllo ufficiale del siero  nazionale  di  riferimento  deve
essere   effettuato   dall'Istituto   superiore  di  sanita'  e  deve
dimostrare  le  unita'  sensibilizzanti  il  complemento   dichiarate
dall'istituto produttore.