(all. 1 - art. 1)
                                                             ALLEGATO
                   Al Presidente della Repubblica
   Il consiglio comunale di Bardonecchia  (Torino),  rinnovato  nelle
consultazioni  amministrative del 6 giugno 1993, presenta fenomeni di
infiltrazione della criminalita'  organizzata  che  compromettono  la
libera determinazione e l'imparzialita' dell'organo elettivo, il buon
andamento dell'amministrazione ed il funzionamento dei servizi.
   Invero,  il  prefetto  di  Torino,  con relazione in data 21 marzo
1995,  ha  evidenziato  la   sussistenza   di   gravi   elementi   di
compromissione   dell'attivita'   amministrativa,   scaturiti   dalle
convergenti  influenze  della  criminalita'  organizzata  nella  cosa
pubblica, progressivamente inseritasi nella vita politica del comune.
   Dagli  accertamenti  svolti dalle autorita' competenti, nonche' da
un'inchiesta  avviata  dalla  Direzione  distrettuale  antimafia   di
Torino, sono emersi tentativi di infiltrazione mafiosa in appalti per
lavori  edili.  Nel  quadro delle risultanze cui le predette indagini
sono pervenute, e' stato sottoposto alle  misure  della  sorveglianza
speciale  di  P.S. e del sequestro dei beni il noto pluripregiudicato
Rocco Lo Presti, - elemento  rappresentativo  della  cosca  calabrese
facente  capo  alla  famiglia  Mazzaferro  - che aveva avuto un ruolo
primario nella vicenda della costruzione di un complesso  immobiliare
denominato  Campo Smith. Dalle motivazioni del predetto provvedimento
del tribunale di Torino si evince che l'intera operazione Campo Smith
ha visto all'opera una associazione mafiosa facente capo a  Rocco  Lo
Presti,  effettivo dominus della societa' che, dell'intera operazione
immobiliare,  risultava  beneficiaria.  Lo  specifico  interesse  del
predetto  pregiudicato nella costruzione del complesso edilizia si e'
spinto, come comprovato dagli atti processuali, al  ricorso  a  mezzi
intimidatori,  ai  quali  viene  ricollegato  il grave danneggiamento
dell'alloggio di uno dei componenti della  commissione  edilizia  del
comune di Bardonecchia.
   E',   inoltre,   emerso   che  in  occasione  delle  consultazioni
elettorali il Lo Presti  e'  penetrato  nella  vita  politica  locale
grazie  al  collegamento  con  il  sindaco  Gibello,  che  si sarebbe
direttamente attivato per l'approvazione della convenzione  edilizia,
rivolgendosi  anche  ad esponenti dell'opposizione consiliare, con la
promessa di incarichi, per acquisirne i favori.
   Il descritto esito delle indagini  e  delle  inchieste  svolte  ha
indotto  il  prefetto di Torino ad applicare all'ente le procedure di
accesso ai sensi dell'art. 1, comma 4, del decreto-legge 6  settembre
1982,  n.  629, convertito, con modificazioni, nella legge 12 ottobre
1982, n. 726.
   La relazione conclusiva della commissione d'accesso ha evidenziato
le  illegalita'  e  le  anomalie  rilevate  nel  settore  urbanistico
edilizio   ed   ha   confermato  l'avvenuto  esercizio  di  pressioni
sull'azione amministrativa comunale, mediante  intimidazioni  rivolte
ai membri della commissione igienico edilizia. Ha, altresi', posto in
luce  le  svariate  interessenze  del  Lo  Presti  in "affari", quali
appalti e sub appalti di opere pubbliche nel comune. Il medesimo, che
e' risultato legato a  diversi  membri  del  consiglio  comunale,  ha
dimostrato di godere, all'interno della struttura locale, di rapporti
tali  che  una  dipendente  comunale  e'  stata denunciata per averlo
informato di  indagini  di  polizia  giudiziaria  in  atto  nei  suoi
confronti.
   I riscontri acquisiti hanno consentito alla commissione di accesso
di  affermare  che  a  Bardonecchia si e' insediato un vero e proprio
comitato di  affari,  che,  soprattutto  in  materia  urbanistica  ed
edilizia,  coinvolge  persone  estranee  all'istituzione comunale, le
quali esplicherebbero una  influenza  condizionante  sulle  scelte  e
sull'attivita'  degli  organi  del comune. Sia gli organi di polizia,
sia alcuni dei consiglieri comunali hanno concordato, con sufficiente
omogeneita' di dettaglio, nell'indicare nel  Lo  Presti  il  soggetto
attivo    o,    comunque,   beneficiario   delle   suddette   attita'
condizionanti.
   L'autorita' giudiziaria, nell'affermare che  la  condotta  del  Lo
Presti  e' ispirata a criteri di tipo mafioso, ha evidenziato come la
piu' volte citata operazione Campo  Smith  sia  stata,  dal  predetto
esponente  della  criminalita'  locale,  concordata nel tempo con gli
amministratori pubblici di Bardonecchia.
   Infine, quattro assessori della  giunta  precedente,  di  cui  due
tuttora  in  carica,  hanno  recentemente  ricevuto, dalla competente
procura, un avviso di garanzia per abuso d'ufficio in concorso.  Tali
eventi  hanno  avuto  un  impatto  fortemente  negativo sull'opinione
pubblica.
   Appare evidente,  pertanto,  la  compromissione  dei  principi  di
legalita'  ed  imparzialita'  che debbono contraddistinguere l'azione
della pubblica amministrazione.
   Il clima di grave  condizionamento  e  degrado  in  cui  versa  il
consiglio  comunale  di  Bardonecchia,  la  cui libera determinazione
risulta soggetta alle scelte della locale  organizzazione  criminale,
la  palese  inosservanza  del  principio  di legalita' nella gestione
dell'ente e l'uso distorto della cosa  pubblica,  utilizzata  per  il
perseguimento  di  fini  estranei al pubblico interesse, hanno minato
ogni principio  di  salvaguardia  della  sicurezza  pubblica  e,  nel
compromettere  le  legittime  aspettative della popolazione ad essere
garantita nella fruizione dei diritti fondamentali, hanno  ingenerato
diffusa  sfiducia  nella  legge  e  nelle  istituzioni  da  parte dei
cittadini.
   Dall'analisi  dei  fatti  suesposti,  dalle  verifiche   e   dagli
accertamenti  effettuati  emergono,  inconfutabilmente, l'incapacita'
degli organi comunali di determinarsi liberamente,  la  devianza  dei
medesimi  dalla  osservanza dei principi di legalita', imparzialita',
trasparenza  e  buon  andamento  dell'amministrazione  ed   il   loro
condizionamento  da  parte  della  criminalita'  organizzata  per  il
perseguimento di fini contrastanti con l'interesse pubblico.
   La  condizione  di  assoggettamento  alla   criminalita'   locale,
manifestata con l'accettazione di una gestione "impropria" della cosa
pubblica, esige un intervento risolutore da parte dello Stato, mirato
non  solo  a recidere ogni legame tra esponenti dell'ente locale e la
predetta organizzazione criminale, ma anche a prevenire il  possibile
pericolo di turbativa dell'ordine pubblico.
   Per le suesposte considerazioni, si ritiene necessario provvedere,
con  urgenza,  ad  eliminare  ogni  deterioramento  ed  inquinamento,
presente  e  potenziale,  della  vita  amministrativa  e  democratica
dell'ente,  mediante  provvedimenti incisivi dello Stato in direzione
dell'amministrazione comunale di Bardonecchia.
   Il  prefetto  di  Torino,  ai  sensi  dell'art.  1,  comma  2, del
decreto-legge 31 maggio 1991, n. 164, convertito, con  modificazioni,
dalla legge 22 luglio 1991, n. 221, ha dato l'avvio alla procedura di
scioglimento  del  consiglio  comunale di Bardonecchia, con la citata
relazione.
   La  valutazione  della  situazione  in  concreto  riscontrata,  in
relazione  alla  presenza  e all'estensione dell'influenza criminale,
rende necessario che  la  durata  della  gestione  commissariale  sia
determinata in diciotto mesi.
   Ritenuto, per quanto esposto, che ricorrano le condizioni indicate
nell'art.   1   del  decreto-legge  31  maggio  1991,  n.  164,  come
convertito, con modificazioni, dalla legge 22 luglio  1991,  n.  221,
che   legittimano   lo   scioglimento   del   consiglio  comunale  di
Bardonecchia (Torino), si formula  rituale  proposta  per  l'adozione
della misura di rigore.
    Roma, 27 aprile 1995
                                 Il Ministro dell'interno: BRANCACCIO