ALLEGATO B/1 MATERIALI DI DRAGAGGIO PORTUALE SCARICO A MARE O UTILIZZO PER RIPASCIMENTO DI LITORALI RELAZIONE TECNICA DESCRITTIVA DELL'OPERA MARITTIMA E DEI LAVORI DI DRAGAGGIO E SCARICO 1) FINALITA' DELL'OPERA E DEI LAVORI 2) TIPOLOGIA DEL SETTORE DI INTERVENTO: Indicare con opportune descrizioni anche planimetriche: - il tipo di ambiente (portuale, estuariale, lagunare, litoraneo etc) nel cui ambito e' ubicato il settore di intervento; - l'ubicazione e le caratteristiche di eventuali fonti di emissioni di rifiuti che possono aver influito e/o influire sulle qualita' fisiche, chimiche o microbiologiche dei fondali oggetto dei lavori; - le superfici, le quote ed i volumi di dragaggio con specifica delle quote parti riferentesi a depositi di imbonimento eventualmente presenti. 3) VOLUME DEL MATERIALE DA SCARICARE Indicare il volume ed il tonnellaggio del materiale da scaricare. 4) MODALITA' DI ESECUZIONE DEI LAVORI DI DRAGAGGIO Indicare i sistemi e ratei di escavazione, tempi totali di esecuzione dei lavori 5) MODALITA' DI SCARICO Indicare il vettore di trasporto dei materiali destinati allo scarico, la relativa capacita' di carico, le modalita' ed i tempi richiesti per ogni singolo scarico. 6) FREQUENZA E TEMPI OPERATIVI DELLO SCARICO Indicare la frequenza, giornaliera e/o settimanale degli scarichi, la loro durata complessiva ed il presumibile periodo di svolgimento. CARATTERISTICHE DEI MATERIALI DESTINATI ALLO SCARICO La caratterizzazione fisica, chimica e microbiologica dei materiali dovra' fare riferimento ai parametri ed alle modalita' esecutive di seguito indicate: 1) CARATTERISTICHE FISICHE: descrittiva dell'aspetto macroscopico dei materiali (colore, odore, eventuale presenza di concrezioni o altri materiali grossolani); granulometra (scala Wentworth); % umidita'; peso specifico. 2) CARATTERISTICHE CHIMICHE: contenuto in mercurio, cadmio, piombo, arsenico, cromo totale, rame, nichel, zinco, idrocarburi totali, idrocarburi policiclici aromatici (IPA), policlorobifenili (PCB), pesticidi organoclorurati, sostanza organica totale, azoto totale, fosforo totale, alluminio. Oltre ai componenti sopraindicati per i quali la caratterizzazione chimica dei materiali e' resa obbligatoria, la stessa dovra' essere estesa anche agli altri componenti elencati al punto 2 dell'allegato A al presente Decreto, quando se ne possa presumere la presenza nei materiali medesimi, a causa dell'esistenza di specifiche fonti di emissioni che possono aver contaminato significativamente escavazione. 3) CARATTERISTICHE MICROBIOLOGICHE coliformi totali, coliformi fecali, streptococchi fecali, salmonelle, spore di clostridi solfito riduttori e nel caso di materiali destinati al ripascimento di litorali, enterovirus e, miceti. 4) PRELIEVO ED ANALISI DEI MATERIALI I prelievi dei campioni dovranno essere condotti in modo da consentire, con le successive analisi, una caratterizzazione rappresentativa in senso sia orizzontale che verticale dell'intera volumetria da sottoporre a dragaggio. I campionamenti dovranno essere effettuati sotto la direzione di un tecnico della struttura preposta all'esecuzione delle analisi, il quale dovra' redigere apposito Processo Verbale, da allegare alla documentazione tecnica dell'istruttoria, corredato da planimetria dell'area di escavo sulla quale siano evidenziati i punti di campionamento. All'area da sottoporre a dragaggio verra' sovrapposta una griglia a maglie quadrate di 100 metri di lato (10.000 metri quadri di superficie). All'interno di ciascuna maglia denominata "area unitaria", saranno individuati due punti di campionamento, ubicati in modo tale da essere sufficientemente distanti tra loro e dagli altri punti delle maglie circostanti. Le eventuali aree residue, risultanti dal frazionamento in lotti da 10.000 metri quadri, andranno trattate: - se superiori a 5.000 mq, come se ciascuna fosse un'area unitaria (e pertanto prelevando due campioni); - se inferiori a 5.000 mq, prelevando un solo campione. Nei casi in cui la richiesta di autorizzazione allo scarico in mare sia relativa a superfici di escavo inferiori a 10.000 metri quadri, dovranno essere comunque individuati almeno due punti di campionamento non ravvicinati. La tecnica di campionamento da utilizzare e' quella del carotaggio. Per ciascuno dei punti di campionamento, individuati secondo le procedure sopra specificate, sara' effettuato un carotaggio dalla superficie del sedimento alla quota piu' profonda dello strato da dragare. Da ciascuna carota cosi' prelevata saranno sezionati: a) per carote di lunghezza fino a 1,5 metri, gli strati relativi ai 20 cm. di superficie ed ai 20 cm. di fondo; b) per carote di lunghezza superiore a 1,5 metri e fino a 2 metri, gli strati relativi ai 20 cm. di superficie, ai 20 cm intermedi ed ai 20 cm. di fondo. Per i casi in cui lo spessore del sedimento da dragare sia superiore a due metri, oltre ai campioni indicati al punto b), verra' prelevata una sezione, sempre di 20 cm., rappresentativa dello strato sottostante i 2 metri. Per ogni "area unitaria", verra' preparato un campione medio, rappresentativo di ciascuna delle quote campionate, ottenuto mescolando i campioni elementari di corrispondente profondita' provenienti dalle carote raccolte, come sopra indicato. I campioni medi, cosi' preparati, dovranno essere suddivisi in due aliquote, ciascuna delle quali di quantita' sufficiente per l'esecuzione di tutte le analisi richieste. Un'aliquota sara' utilizzata direttamente per le analisi, mentre l'altra dovra' essere conservata, a cura del laboratorio preposto alle analisi, in surgelatore a -18 C, fino al completamento dell'istruttoria da parte del Ministero dell'Ambiente. Il Ministero stesso, se del caso, potra' richiedere l'effettuazione di ulteriori analisi sui campioni tenuti di riserva. Le analisi per la caratterizzazione dei materiali dovranno essere effettuate dagli Organismi tecnici pubblici competenti (U.S.L. o, ove gia' operative, la Agenzie Regionali per L'Ambiente). I risultati delle analisi chimiche dovranno sempre essere espressi in termini di contenuto dello specifico componente per peso di sostanza secca (mg/kg s.s). I risultati delle analisi microbiologiche dovranno essere in numero di unita' formanti colonia per grammo di sostanza secca (UFC/g. s.s.) o numero piu' probabile per rammo di sostanza secca (MPN/g s.s.). I risultati delle analisi dovranno essere riportati su certificati rilasciati dai Laboratori che le effettuano ed essere allegati all'istruttoria in originale. Per l'esecuzione delle analisi chimiche e microbiologiche si consiglia l'adozione delle metodiche riportate nel quaderno IRSA n. 64. Qualora si utilizzino metodiche diverse le stesse dovranno essere indicate. Dovranno altresi' essere indicati i relativi limiti di rilevabilita' della metodica e la percentuale di recupero rispetto a materiali standard certificati. 5. INDIVIDUAZIONE E CARATTERIZZAZIONE DELLA ZONA DI SCARICO L'individuazione della zona di scarico deve essere effettuata in conformita' con i criteri di cui al punto 9. dell'Allegato A al presente Decreto. La localizzazione della zona di scarico dovra' essere fornita mediante i seguenti parametri: - coordinate geografiche dei vertici, se di forma poligonale, oppure del centro piu' la misura del raggio, se circolare; - distanza dalla costa e profondita'. La zona di scarico dovra' essere riportata su carta nautica 1:100.000 indicando inoltre, per un raggio di 10 miglia nautiche, l'eventuale presenza di aree protette o sensibili, o di zone destinate a maricoltura, pesca, o altri usi (cavi, ancoraggi, coltivazione idrocarburi ecc.) 2) CARATTERIZZAZIONE DELL'AREA DI DISCARICA Per una idonea caratterizzazione della zona di scarico dovranno essere acquisiti i seguenti elementi conoscitivi: - regime correntometrico superficiale e di fondo, regime termico e alino stagionale nella colonna d'acqua; - regime sedimentologico dell'area. - granulometria dei sedimenti superficiali (scala di Wentworth); - caratteristiche chimiche dei sedimenti superficiali con particolare riferimento ai parametri presi in esame nella caratterizzazione del materiale di escavo; - caratteristiche delle comunita' bentoniche con riferimento alle biocenosi esistenti; - principali popolazioni ittiche esistenti e mestieri di pesca esercitati nel sito; - eventuali dati sul livello di trofia e di qualita' ambientale del sito. Le indagini per l'identificazione della zona di scarico dovranno essere effettuate e comunque convalidate da un Istituto scientifico pubblico specializzato che rilasciera' formale parere di idoneita' della zona prescelta per il recepimento dei materiali di scarico. In caso di utilizzo dei materiali di dragaggio per ripascimento di litorali dovranno essere forniti i seguenti elementi in ordine alle caratteristiche delle spiaggie e/o dei sedimenti costieri interessati dal ripascimento medesimo: - coordinate geografiche; - caratteristiche granulometriche (scala Wentworth); - caratteristiche chimiche con particolare riferimento ai parametri presi in esame nella caratterizzazione del materiale di escavo; - caratteristiche chimiche con particolare riferimento ai - caratteristiche microbiologiche: coliformi totali, coliformi fecali, streptococchi fecali, salmonelle, enterovirus e miceti. - valori dei parametri di cui al D.P.R. 470/82 per tutte le stazioni di campionamento ricadenti nell'area oggetto del ripascimento.