(all. 3 - art. 1)
                                                         ALLEGATO B/2
    INTERVENTI COMPORTANTI MOVIMENTAZIONE DI MATERIALI IN AMBITO
      MARINO (POSA DI CAVI E CONDOTTE, COSTRUZIONE DI MOLI ETC)
           TECNICA DESCRITTIVA DELL'OPERA MARITTIMA E DEI
                     LAVORI DI ESCAVO E SCARICO:
1) FINALITA' DELL'OPERA E DEI LAVORI
Indicare la finalita' dell'opera nell'ambito della quale e'  prevista
la  movimentazione  in  ambito  marino  dei  materiali  oggetto della
richiesta di autorizzazione.
2) TIPOLOGIA DEL SETTORE DI INTERVENTO:
Indicare con opportune descrizioni, anche planimetriche:
- il tipo di ambiente  (portuale,  estuariale,  lagunare,  litoraneo,
   etc.) nel cui ambito e' ubicato il settore di intervento;
-  l'ubicazione  e le caratteristiche di eventuali fonti di emissioni
   di rifiuti che possono  aver  influito  e/o  influire        sulle
   qualita'    fisico-chimiche    microbiologiche dei fondali oggetto
   dei lavori;
- le superfici, le quote ed i volumi di escavazione.
3) MODALITA' DI ESECUZIONE DEI LAVORI DI ESCAVO
Indicare:
-  i  sistemi  e  ratei  di  escavazione ed i tempi di esecuzione dei
   lavori;
- le profondita' di escavo, la larghezza  e  la  lunghezza  in  metri
   della trincea da realizzare;
- le coordinate geografiche dei punti che individuano il tracciato;
-   l'eventuale   impiego,   nel   corso  dei  lavori  di  scavo,  di
   lubrificanti,   fluidi   idraulici,   additivi   e   le   relative
   caratteristiche chimiche e tossicologiche.
4) CARATTERIZZAZIONE DELLA ZONA DI INTERVENTO:
Fornire  una descrizione delle comunita' fito-zoobentoniche esistenti
nell'area  di  intervento,   con   l'identificazione delle  biocenosi
piu'  importanti, con particolare riferimento alla eventuale presenza
di praterie di fanerogame marine.
Detta descrizione dovra' essere corredata  da  una  mappa,  in  scala
1:10.000  o  altra  scala opportuna, descrittiva della localizzazione
delle     suddette     biocenosi.     La caratterizzazione  dell'area
dovra'  essere  altresi'  corredata,  per  il  tratto  del  tracciato
compreso tra la costa e la batimetrica di 50  metri  e  comunque  per
quello  compreso entro le tre miglia dalla costa,  da riprese filmate
effettuate lungo   la   direttrice   del   tracciato   e    nell'area
contigua  suscettibile   di   essere   interessata   direttamente   o
indirettamente  dall'escavo  e  dalla  ricollocazione  del  materiale
da esso risultante.
Qualora   si   preveda  di scaricare, anche in parte, il materiale di
risulta dell'escavo   in altra   zona di    mare  diversa  da  quella
dell'escavo   stesso,   tale   zona   dovra'   essere  individuata  e
caratterizzata   secondo quanto stabilito al  punto  5  dell'Allegato
B/1.
5) CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI DI RISULTA DELL'ESCAVO
I  materiali  da  movimentare  dovranno  essere  caratterizzati sotto
l'aspetto fisico, chimico e microbiologico mediante i parametri e  le
modalita' di seguito indicate.
1)      CARATTERISTICHE     FISICHE:     descrittiva     dell'aspetto
macroscopico   (colore,   odore,   eventuale      di concrezioni    o
altri     materiali     grossolani);     analisi granulometria (scala
Wentworth); % umidita'; peso specifico,
2) CARATTERISTICHE CHIMICHE: contenuto in mercurio,  cadmio,  piombo,
arsenico,    cromo   totale,   rame,   ,   zinco, idrocarburi totali,
idrocarburi policiclici  aromatici  (IPA),  policlorobifenili  (PCB),
pesticidi  organoclorurati,  sostanza organica totale,  azoto totale,
fosforo totale,  alluminio.
Oltre  ai   componenti    sopraindicati    per     i     quali     la
caratterizzazione  chimica  dei  materiali  e'  resa obbligatoria, la
stessa dovra' essere estesa anche agli altri componenti  elencati  al
punto  2  dell'allegato  A  al presente Decreto, quando  se  ne possa
presumere    la  presenza  nei    materiali  medesimi,    a     causa
dell'esistenza  di   specifiche   fonti di emissioni che possono aver
contaminato significativamente l'area di escavazione.
La caratterizzazione   chimica   dei   materiali  omessa  qualora  il
contenuto in sabbia o in componenti di granulometria superiore a 2 mm
superi il 90%.
CARATTERISTICHE  MICROBIOLOGICHE: coliformi totali, coliformi fecali,
streptococchi fecali.
Per  l'esecuzione  delle  analisi  chimiche  si  consiglia l'adozione
delle metodiche riportate nel quaderno IRSA n.   64.      Qualora  si
utilizzassero  metodiche  diverse le stesse dovranno essere indicate.
Dovranno  altresi'  essere  indicati  i  relativi      limiti      di
rilevabilita'    della   metodica   e   la percentuale   di  recupero
rispetto  a  materiali   standard certificati.   I   risultati  delle
analisi  chimiche  dovranno sempre  essere  espressi  in  termini  di
contenuto  dello specifico   componente   per   peso   di    sostanza
secca  (mg/kg s.s.).
I risultati delle analisi microbiologiche dovranno essere espressi in
numero  di  unita'  formanti  colonia  per  grammo  di sostanza secca
(UFC/g.  s.s.)  o numero piu' probabile per grammo di sostanza  secca
(MPN/g s.s.).
Le  analisi  per  la  caratterizzazione dei materiali dovranno essere
effettuate    dagli    Organismi     tecnici     pubblici  competenti
(U.S.L.    o,    ove   gia'   operative,   la   Agenzie Regionali per
L'Ambiente) o da Istituti scientifici pubblici specializzati.
I   risultati   delle   analisi   devono    essere    riportati    su
certificati   rilasciati  dai  Laboratori  e  devono  essere allegati
all'istruttoria in originale.
Qualora per  il  ricoprimento  della  trincea  e  la  protezione  del
manufatto   venga   utilizzato   materiale   da   cava  dovra' essere
presentata   idonea   documentazione   che   ne   attesti qualita'  e
provenienza.
6)    MODALITA'    DI   PRELIEVO   PER   LA   CARATTERIZZAZIONE   DEI
MATERIALI DI RISULTA DELL'ESCAVO E DELLA ZONA DI INTERVENTO
Ai fini della caratterizzazione analitica dei  materiali  i  campioni
devono essere prelevati nello strato superficiale dei sedimenti lungo
la  direttrice  del  tracciato  con  una  frequenza di prelievo di un
campione ogni 200 metri sino a 1000 metri di distanza dalla costa per
un  numero minimo di cinque campioni. Per il tratto successivo sino a
tre miglia dalla   costa,   dovranno   essere   prelevati   ulteriori
cinque  campioni.  Per  i  tratti successivi sino a completamento del
tracciato la frequenza di prelievo variera' a seconda della tipologia
del substrato e della variabilita' delle biocenosi, in modo  tale  da
ottenere  una  rappresentazione  significativa  delle caratteristiche
dell'area.  Per  i tratti  successivi all'isobata   dei   200   metri
sara'   sufficiente  fornire  una descrizione  delle  caratteristiche
generali  dei  sedimenti dell'area.
Nel   caso   di   posa   di   cavi,   in   cui   le   operazioni   di
affossamento   e  ricoprimento  del  cavo  a  avvengano  in,  maniera
simultanea  e  con  l'utilizzo  di  tecniche   di   escavazione   che
minimizzano    la    dispersione    dei    sedimenti    nell'ambiente
circostante,  -la  frequenza  del  campionamento  lungo  il tracciato
puo' essere ridotta del 50%.
Nel   caso di   operazioni   che   interessino   aree   portuali    o
comunque    zone    in    cui   sia     un   significativo livello di
inquinamento e che comportino lo scarico, anche solo  parziale,   dei
materiali  in  zona diversa  da  quella dell'escavo, il campionamento
dovra' essere essere svolto con le modalita' di seguito indicate.
Per    ciascuno   dei   punti   di   campionamento,   dovra'   essere
effettuato un carotaggio dalla superficie del  sedimento  alla  quota
piu'  profonda  dello  strato  da dragare.   Da ciascuna carota cosi'
prelevata saranno sezionati:
a)  per carote di lunghezza fino a 1,5 metri, gli strati relativi  ai
20 cm. di superficie ed ai 20 cm. di fondo;
b)  per  carote  di lunghezza superiore a 1,5 metri e fino a 2 metri,
gli strati relativi ai 20 cm. di superficie, ai 20 cm intermedi ed ai
20 cm. di fondo.
Per i casi in cui lo spessore del sedimento da dragare sia  superiore
a due metri, oltre ai campioni indicati al punto
b)    verra'    prelevata    una   sezione,   sempre   di   20   cm.,
rappresentativa dello strato sottostante i 2 metri.
Tutti i campionamenti dovranno essere effettuati sotto  la  direzione
di     un    tecnico    della    struttura    preposta all'esecuzione
delle   analisi,   il   quale   dovra'   redigere  apposito  Processo
Verbale,  da  allegare  alla documentazione tecnica dell'istruttoria,
corredato da planimetria dell'area di  escavo   sulla   quale   siano
evidenziati  i  punti  di campionamento.