(all. 1 - art. 1)
                             ALLEGATO I
        DISPOSIZIONI AMMINISTRATIVE RELATIVE ALL'OMOLOGAZIONE
1.       DOMANDA DI OMOLOGAZIONE CE DI COMPONENTE
1.1.          Ai  sensi  dell'articolo 3, paragrafo 4 della direttiva
         70/156/CEE, la domanda di omologazione CE di componente  per
         un   tipo   di   catadiottro   deve  essere  presentata  dal
         fabbricante.
1.2.          Il  modello  della  scheda  informativa  e'  presentato
         nell'appendice 1.
1.3.          Al  servizio tecnico incaricato di eseguire le prove di
         omologazione devono essere presentati:
1.3.1.   nel caso di catadiottri della classe I A o della classe  III
         A,
1.3.1.1. dieci (10) campioni del colore specificato dal fabbricante;
1.3.1.2.  se necessario, due esemplari di un altro o altri colori per
         l'eventualita'     che     l'omologazione     sia     estesa
         contemporaneamente  o  successivamente  a  dispositivi di un
         altro colore (i);
1.3.2.    nel caso di catadiottri  della  classe  IV  A,  dieci  (10)
         campioni e, se necessario, il sistema di montaggio.
2. ISCRIZIONI
2.1.      I  dispositivi presentati all'omologazione CE di componente
       devono recare:
2.1.1. il marchio di fabbrica o commerciale del richiedente;
2.1.2. l'indicazione "TOP", iscritta orizzontalmente nella parte piu'
       alta della superficie illuminante, se cio' e'  necessario  per
       determinare  in  modo  inequivocabile l'angolo o gli angoli di
       rotazione specificati del fabbricante.
2.2.     Queste indicazioni devono  essere  chiaramente  leggibili  e
       indelebili ed essere apposte sulla superficie illuminante o su
       una  delle  superfici  illuminanti  del  dispositivo  e devono
       essere visibili dall'esterno quando il dispositivo e'  montato
       sul veicolo.
2.3.   Ciascun dispositivo deve presentare uno spazio sufficiente per
       l'apposizione  del marchio di omologazione. Questo spazio deve
       essere indicato nei disegni di cui all'appendice 1.
3.   RILASCIO DELL'OMOLOGAZIONE CE DI COMPONENTE
3.1. Se sono soddisfatte le prescrizioni del caso, l'omologazione  CE
     viene  rilasciata  ai  sensi  dell'articolo 4, paragrafo 3 e, se
     applicabile,  dell'articolo  4,  paragrafo  4  della   direttiva
     70/156/CEE.
3.2.  Il  modello  della  scheda  di  omologazione  CE  e' presentato
     nell'appendice 2.
3.3. A ciascun tipo  omologato  di  catadiottro  viene  assegnato  un
     numero   di   omologazione  ai  sensi  dell'allegato  VII  della
     direttiva 70/156/CEE. Uno Stato membro  non  puo'  assegnare  lo
     stesso numero a un altro tipo di catadiottro.
3.4.  Quando  l'omologazione  CE di componente viene richiesta per un
     tipo di dispositivo di illuminazione e di segnalazione  luminosa
     comprendente  un catadiottro e altre luci, si puo' attribuire un
     unico marchio di omologazione CE a condizione che il catadiottro
     sia  conforme  alle  prescrizioni  della  presente  direttiva  e
     ciascuna  delle  altre  luci,  che  fanno  parte  del  tipo   di
     dispositivo  di  illuminazione e di segnalazione luminosa per il
     quale e' stata chiesta l'omologazione CE,  siano  conformi  alla
     direttiva particolare ad esse applicabile.
4.       MARCHIO DI OMOLOGAZIONE CE DI COMPONENTE
4.1.          In  aggiunta  alle  iscrizioni  di  cui al punto 2.1, i
         catadiottri  conformi  al  tipo  omologato  ai  sensi  della
         presente  direttiva devono recare un marchio di omologazione
         CE di componente.
4.2.     Tale marchio e' costituito:
4.2.1.    da un rettangolo  all'interno  del  quale  e'  iscritta  la
         lettera  "e"  seguita  dal numero o dalle lettere distintivi
         dello Stato membro che ha rilasciato l'omologazione:
 1 per la Germania                            12 per l'Austria
 2 per la Francia                             13 per il Lussemburgo
 3 per l'Italia                               17 per la Finlandia
 4 per i Paesi Bassi                          18 per la Danimarca
 5 per la Svezia                              21 per il Portogallo
 6 per il Belgio                              23 per la Grecia
 9 per la Spagna                              IRL per l'Irlanda
11 per il Regno Unito
4.2.2.   in prossimita' del rettangolo, dal "numero dell'omologazione
         di base" definito nella sezione 4 del sistema di numerazione
         di  cui  all'allegato  VII   della   direttiva   70/156/CEE,
         preceduto  da  due  cifre  indicanti  il  numero progressivo
         assegnato al piu' recente adeguamento tecnico  significativo
         della  direttiva  76/757/CEE  alla  data  in  cui  e'  stata
         concessa l'omologazione CE.  Nella  presente  direttiva,  il
         numero progressivo e' 02;
4.2.3.   dal seguente simbolo aggiuntivo:
4.2.3.1.  "I A", "III A" O "IV A", che specifica la classe attribuita
         al catadiottro all'atto dell'omologazione.
4.3.      Il marchio di omologazione CE  di  componente  deve  essere
         apposto   sulla   superficie   di   uscita  della  luce  del
         catadiottro in modo indelebile e  da  risultare  chiaramente
         leggibile anche quando le luci sono montate sul veicolo.
4.4.          Esempi  del  marchio  di  omologazione  CE sono forniti
         nell'appendice 3, figura 1.
4.5.     Qualora venga attribuito un numero di omologazione CE unico,
         come previsto al  precedente  punto  3.4,  per  un  tipo  di
         dispositivo   di   illuminazione   e  segnalazione  luminosa
         comprendente  un  catadiottro  e  altre  luci,  puo'  essere
         apposto  un  unico  marchio  di  omologazione  CE  avente le
         seguenti caratteristiche:
4.5.1.   un rettangolo all'interno del quale e' iscritta  la  lettera
         "e"  seguita  dal numero o dalla serie di lettere distintivi
         dello Stato membro che ha  rilasciato  l'omologazione  (cfr.
         punto 4.2.1);
4.5.2.      il numero dell'omologazione di base (cfr. prima parte del
         punto 4.2.2);
4.5.3.   se necessaria, la freccia prescritta, nella misura in cui si
         riferisce all'impianto di luci nel suo complesso.
4.6.       Detto marchio puo' essere apposto su qualunque punto delle
         luci  raggruppate,  combinate  o   mutuamente   incorporate,
         purche':
4.6.1.   sia visibile dopo il montaggio delle luci;
4.6.2.      nessun  elemento  di  trasmissione  della luce delle luci
         raggruppate, combinate o mutuamente incorporate possa essere
         rimosso senza rimuovere contemporaneamente anche il  marchio
         di omologazione.
4.7.    Il simbolo di identificazione di ciascuna luce corrispondente
         alla  direttiva  ai  sensi  della  quale  e'  stata concessa
         l'omologazione CE, il numero progressivo (cfr. seconda parte
         del punto 4.2.2) e, laddove necessario, la lettera "D" e  la
         freccia prescritta devono essere apposti:
4.7.1.   sulla superficie illuminante appropriata,
4.7.2.      o  raggruppati,  in  modo  tale  che  ciascuna delle luci
         raggruppate, combinate o mutuamente incorporate possa essere
         chiaramente identificata.
4.8.     Le dimensioni dei vari elementi di questo marchio non devono
         essere inferiori alle dimensioni  minime  prescritte  per  i
         singoli marchi dalle direttive ai sensi delle quali e' stata
         concessa l'omologazione CE di componente.
4.9.      Esempi di un marchio di omologazione CE relativo a una luce
         raggruppata, combinata o mutuamente  incorporata  con  altre
         luci sono presentati nella figura 2 dell'appendice 3.
5.   MODIFICHE DEL TIPO E DELLE OMOLOGAZIONI
5.1.  In  caso di modifica del tipo omologato ai sensi della presente
     direttiva, si applicano le disposizioni di  cui  all'articolo  5
     della direttiva 70/156/CEE.
5.2.  Nel  caso  in  cui l'omologazione venga estesa a un catadiottro
     differente solo per il colore, i campioni  di  tutti  gli  altri
     colori,  presentati  conformemente  al precedente punto 1.3.1.2,
     devono soddisfare soltanto le prescrizioni  colorimetriche;  non
     e' necessario ripetere le altre prove.
     Questo punto non si applica ai catadiottri della classe IV A.
6.   CONFORMITA' DELLA PRODUZIONE
6.1.  Come  regola  generale,  i  provvedimenti intesi a garantire la
     conformita' della produzione sono presi a norma dell'articolo 10
     della direttiva 70/156/CEE.
6.2. Dal punto di vista meccanico e geometrico, la conformita'  della
     produzione  e'  considerata  soddisfacente  se le differenze non
     superano le normali tolleranze di fabbricazione.
6.3. La conformita' della  produzione  non  e'  costante  se,  su  un
     campione scelto a caso, tutte le misure fotometriche raggiungono
     per lo meno l'80% dei valori prescritti.
6.4.  Se  non  e'  soddisfatto il requisito di cui al punto 6.3, deve
     essere prelevato un nuovo campione  composto  da  cinque  unita'
     scelte  a  caso.  La media di ciascun tipo di misura fotometrica
     deve raggiungere i valori prescritti e  nessuna  singola  misura
     puo' essere inferiore al 50% del valore prescritto.
                             Appendice 1
                      Scheda informativa n....
  relativa all'omologazione CE in quanto componente dei catadiottri
             (Direttiva 76/757/CEE, modificata da ultimo
                     dalla direttiva .../.../CE)
Le  seguenti informazioni devono, dove applicabili, essere fornite in
triplice copia e includere un indice  del  contenuto.  Gli  eventuali
disegni  devono  essere  forniti  in scala adeguata e con sufficienti
dettagli in formato A4 o  in  fogli  piegati  in  detto  formato.  Le
eventuali fotografie devono fornire sufficienti dettagli.
Qualora  i  sistemi,  i  componenti  o  le entita' tecniche includano
funzioni controllate elettronicamente, saranno fornite le  necessarie
informazioni relative alle prestazioni.
0.   DATI GENERALI
0.1. Marca (denominazione commerciale del fabbricante):.............
0.2. Tipo e designazione/i commerciale/i generale/i:................
0.5. Nome ed indirizzo del fabbricante:.............................
0.7.  Nel  caso di componenti o entita' tecniche, posizione e modo di
apposizione del marchio di omologazione CE:.........................
0.8. Indirizzo dello o degli stabilimenti di montaggio:.............
1.      DESCRIZIONE DEL DISPOSITIVO
1.1.    Tipo di dispositivo:........................................
1.1.1.  Funzione(i) del dispositivo:................................
1.1.2.  Categoria o classe del dispositivo:.........................
1.1.3.  Colore della luce emessa o riflessa:........................
1.2.      Disegno(i) sufficientemente dettagliato(i)  per  consentire
        l'identificazione del tipo di dispositivo e indicante:
1.2.1.    le  condizioni geometriche di montaggio del dispositivo sul
        veicolo (non  applicabile  al  dispositivo  di  illuminazione
        della targa di immatricolazione posteriore):.................
1.2.2.    l'asse di osservazione da assumere come asse di riferimento
        nelle prove (angolo orizzontale H = 0 gradi, angolo verticale
        V  =  0  gradi)  e  il  punto  da  assumere  come  centro  di
        riferimento  in dette prove (non applicabile ai catadiottri e
        al   dispositivo   di   illuminazione    della    targa    di
        immatricolazione posteriore):.......................
1.2.3.    la  posizione  riservata  al  marchio di omologazione CE di
        componente:.................................................
1.2.4.   nel caso del dispositivo di  illuminazione  della  targa  di
        immatricolazione  posteriore,  le  condizioni  geometriche di
        montaggio del dispositivo rispetto allo spazio riservato alla
        targa di immatricolazione  e  il  contorno  della  superficie
        adeguatamente illuminata:....................................
1.2.5.    nel  caso  dei  proiettori  e  dei  proiettori  fendinebbia
        anteriori, una visione delle luci viste di prospetto  con  le
        scanalature  delle  superfici  luminose,  se  presenti,  e in
        sezione trasversale:........
1.3.    Una breve descrizione tecnica da cui risulti, in particolare,
        con  l'eccezione  delle  luci  con  sorgenti   luminose   non
        sostituibili,  la  categoria  o  le  categorie delle sorgenti
        luminose  prescritte,  ovvero  una  o  piu'  delle  categorie
        indicate  nella  direttiva  76/761/CEE  (non  applicabile  ai
        catadiottri):...................................
1.4.     Dati particolari:
1.4.1.    Nel caso del dispositivo di illuminazione  della  targa  di
        immatricolazione  posteriore,  una  dichiarazione  in  cui si
        specifica se il dispositivo e'  destinato  a  illuminare  uno
        spazio  alto,  uno  spazio  lungo  o  uno spazio sia alto che
        lungo:..............................
1.4.2.   Nel caso dei proiettori,
1.4.2.1.  specificare  se  i  proiettori sono di tipo abbagliante   e
        anabbagliante  o  se  abbiano  una   sola   di   queste   due
        funzioni:.........
1.4.2.2.  nel  caso  di  un proiettore anabbaggliante, specificare se
        esso e' destinato sia alla guida a destra che a  sinistra  o,
        invece,   solo  alla  guida  a  destra  o  solo  a  quella  a
        sinistra:.....................
1.4.2.3. se il proiettore e' munito  di  un  catadiottro  regolabile,
        specificare  la  posizione(i)  di  montaggio  del  proiettore
        rispetto al  suolo  e  al  piano  longitudinale  mediano  del
        veicolo,  se il proiettore deve essere utilizzato soltanto in
        quella posizione(i):.............
1.4.3.   Nel caso di luci di posizione, luci di arresto e  indicatori
        di direzione,
1.4.3.1.  specificare  se il dispositivo puo' essere utilizzato anche
        in    un    insieme    di    due    luci     della     stessa
        categoria:......................
1.4.3.2.  nel  caso  di  un dispositivo con due livelli di intensita'
        (luci di arresto e indicatori di  direzione  della  categoria
        2b),  diagramma  della  disposizione  e  caratteristiche  del
        sistema    che    garantisce     i     due     livelli     di
        intensita':.......................
1.4.4.      Nel  caso  dei  catadiottri,  una breve descrizione delle
        caratteristiche tecniche relative  ai  materiali  dell'ottica
        catadiottrica:...............................................
1.4.5.    Nel caso dei proiettori di retromarcia, si deve specificare
        se il dispositivo  e'  destinato  ad  essere  installato  nel
        veicolo      esclusivamente      in      una     copia     di
        luci:................................
                             Appendice 2
                               MODELLO
                 Formato massimo: A4 (210 x 297 mm)
                      SCHEDA DI OMOLOGAZIONE CE
                                 ___________________________________
                                 |                                 |
                                 |   Timbro dell'amministrazione   |
                                 |_________________________________|
Comunicazione concernente:
- l'omologazione (1),
- l'estensione dell'omologazione (1),
- il rifiuto dell'omologazione (1),
- la revoca dell'omologazione (1),
di un tipo  di  veicolo/componente/entita'  tecnica  (1)  per  quanto
concerne   la  direttiva  .../.../CEE,  modificata  da  ultimo  dalla
.../.../CE.
Numero di omologazione:.............................................
Motivo dell'estensione:.............................................
PARTE I
0.1.   Marca (denominazione commerciale del costruttore):...........
0.2.   Tipo e designazione(i) commerciale(i) generale(i):...........
0.3.         Mezzo  di  identificazione  del  tipo,  se  marcati  sul
       veicolo/componente/entita' tecnica (1) (2):..................
0.3.1. Posizione della marcatura:...................................
0.4.   Categoria del veicolo (1) (3):...............................
0.5.   Nome e indirizzo del costruttore:............................
0.7.   Per i componenti e le entita' tecniche, posizione  e  modo  di
       apposizione del marchio di omologazione CE:..................
0.8.   Indirizzo dello o degli stabilimenti di montaggio:...........
PARTE II
1. Altre informazioni (ove opportuno): cfr. Addendum
2. Servizio tecnico incaricato delle prove:.........................
3. Data del verbale di prova:.......................................
4. Numero del verbale di prova:.....................................
5. Eventuali osservazioni: cfr. Addendum
6. Luogo:...........................................................
7. Data:............................................................
8. Firma:...........................................................
9. Si allega l'indice del fascicolo di omologazione depositato presso
   l'autorita' omologante del quale si puo' richiedere copia.
__________
          (1) Cancellare la dicitura inutile.
          (2)  Se  i mezzi di identificazione del tipo contengono dei
              caratteri che non interessano la descrizione  del  tipo
              di  veicolo,  componente  o entita' tecnica di cui alla
              presente scheda di omologazione, detti  caratteri  sono
              rappresentati dal simbolo: "?" (ad es.: ABC??123???).
          (3)  Cfr.  definizione  di  cui  all'allegato  II  A  della
              direttiva 70/156/CEE.
                               ______
            Addendum alla scheda di omologazione CE n....
concernente l'omologazione in quanto componente di un dispositivo  di
illuminazione  e/o  di  segnalazione  luminosa per quanto riguarda la
direttiva  (le   direttive)   76/757/CEE,   76/758/CEE,   76/759/CEE,
76/760/CEE,   76/761/CEE,   76/762/CEE,   77/538/CEE,   77/539/CEE  e
77/540/CEE     (1),     modificata(e)     da     ultimo      dalla(e)
direttiva(e).../.../CE
1.     ALTRE INFORMAZIONI
1.1.   Laddove applicabile, indicare per ciascuna luce
1.1.1. la categoria(e) del dispositivo(i):..........................
1.1.2.  Il  numero  e  la  categoria  delle  sorgenti  luminose  (non
       applicabile ai catadiottri)(2):..............................
1.1.3. Il colore della luce emessa o riflessa:......................
1.1.4. Omologazione rilasciata per il solo uso come pezzo di ricambio
       dei veicoli in circolazione: si/no(1)
1.2.     Informazioni  specifiche  relative  a  determinati  tipi  di
       dispositivi di illuminazione o di segnalazione luminosa:
1.2.1. Nel caso dei catadiottri: considerati singolarmente/come parte
       di un insieme(1) ..................................
1.2.2.  Nel  caso  dei  dispositivi  di  illuminazione della targa di
       immatricolazione     posteriore:     dispositivo     destinato
       all'illuminazione            di           uno           spazio
       alto/lungo(1):.......................
1.2.3. Nel caso dei proiettori: se  sono  muniti  di  un  catadiottro
       regolabile,  specificare  la  posizione(i)  di  montaggio  del
       proiettore rispetto al suolo e al piano longitudinale  mediano
       del  veicolo, se il proiettore deve essere utilizzato soltanto
       in quella posizione(i):.........................
1.2.4.  Nel  caso  dei proiettori di retromarcia: il dispositivo deve
       essere installato sul veicolo soltanto in una coppia di  luci:
       si/no(1)
5.     OSSERVAZIONI
5.1.   Disegni
5.1.1.  Nel  caso  dei  dispositivi  di  illuminazione della targa di
       immatricolazione posteriore: il disegno n....,  qui  allegato,
       indica  le condizioni geometriche di montaggio del dispositivo
       di illuminazione rispetto allo spazio riservato alla targa  di
       immatricolazione  e il contorno della superficie adeguatamente
       illuminata.
5.1.2. Nel caso dei catadiottri:  il  disegno  n....,  qui  allegato,
       indica  le condizioni geometriche di montaggio del dispositivo
       sul veicolo.
5.1.3. Nel caso di tutti gli altri dispositivi di illuminazione o  di
       segnalazione  luminosa: il disegno n...., qui allegato, indica
       le condizioni geometriche di  montaggio  del  dispositivo  sul
       veicolo,  nonche'  l'asse  e  il  centro  di  riferimento  del
       dispositivo.
5.2.    Nel caso dei proiettori:  modo  di  funzionamento  utilizzato
       durante   la   prova  (punto  5.2.3.9  dell'allegato  I  della
       direttiva 76/761/CEE)........................................
__________
          (1) Cancellare la dicitura inutile.
          (2)  Nel  caso  di   luci   con   sorgente   luminosa   non
              sostituibile,  indicare  il  numero e la potenza totale
              delle sorgenti luminose.
                             Appendice 3
         ESEMPI DEL MARCHIO DI OMOLOGAZIONE CE DI COMPONENTE
                              Figura 1
                    * * * VEDERE PAGINA 76 * * *
Il dispositivo recante il marchio di omologazione CE qui  raffigurato
e'  un  catadiottro  della  classe I A, omologato in Germania (e1) ai
sensi della presente direttiva (02) con il numero di omologazione  di
base 1471.
                              Figura 2
Marcatura  semplificata  di  luci raggruppate, combinate o mutuamente
incorporate nel caso in cui due o piu' luci siano parte dello  stesso
insieme
(Le   linee  orizzontali  e  verticali  schematizzano  la  forma  del
dispositivo di segnalazione luminosa e non fanno parte del marchio di
omologazione)
                              MODELLO A
                    * * * VEDERE PAGINA 77 * * *
                              MODELLO B
                    * * * VEDERE PAGINA 77 * * *
                              MODELLO C
                    * * * VEDERE PAGINA 77 * * *
          Nota: I tre esempi di marchi di omologazione, modelli A,  B
                e   C,   rappresentano   tre  possibili  varianti  di
                marcatura di un dispositivo  di  illuminazione  o  di
                segnalazione  luminosa,  dove  due  o piu' luci fanno
                parte  dello  stesso  insieme  di  luci  raggruppate,
                combinate  o  mutuamente  incorporate.  Il   presente
                marchio  di omologazione indica che il dispositivo e'
                stato omologato in Germania (e1)  con  il  numero  di
                omologazione di base 1712 e comprende:
                un   catadiottro   della  classe  I  A  omologato  in
                conformita'  della   direttiva   76/757/CEE,   numero
                progressivo 02;
                un indicatore di direzione posteriore della categoria
                2a   omologato   in   conformita'   della   direttiva
                76/759/CEE del Consiglio (GU n. L 262 del  27.9.1976,
                pag. 71), numero progressivo 01;
                una  luce di posizione posteriore rossa (R) omologata
                in  conformita'  dell'allegato  II  della   direttiva
                76/758/CEE  del Consiglio (GU n. L 262 del 27.9.1976,
                pag. 54), numero progressivo 02;
                una luce  posteriore  fendinebbia  (F)  omologata  in
                conformita'  della direttiva 77/538/CEE del Consiglio
                (GU n.  L  220  del  29.8.1977,  pag.    60),  numero
                progressivo 00;
                un   proiettore  di  retromarcia  (AR)  omologato  in
                conformita' della direttiva 77/539/CEE del  Consiglio
                (GU  n.  L  220  del  29.8.1977,  pag.    12), numero
                progressivo 00;
                una luce di arresto a due livelli di intensita'  (S2)
                omologata   in  conformita'  dell'allegato  II  della
                direttiva 76/758/CEE, numero progressivo 01;
                un  dispositivo  d'illuminazione   della   targa   di
                immatricolazione    posteriore   (L)   omologato   in
                conformita' della direttiva 76/760/CEE del  Consiglio
                (GU   n.  L  262  del  27.9.1976,  pag.  85),  numero
                progressivo 00.
                               ______
                             ALLEGATO II
            CAMPO DI APPLICAZIONE E PRESCRIZIONI TECNICHE
1. CAMPO DI APPLICAZIONE
   La presente direttiva si applica  ai  catadiottri  dei  veicoli  a
   motore e dei loro rimorchi.
2.     PRESCRIZIONI TECNICHE
2.1.    Le prescrizioni tecniche sono quelle di cui ai punti 2, 6 e 7
       e  agli  allegati  1  e  da  4  a  15  del  regolamento  n.  3
       dell'ECE/ONU    che  consiste nella codificazione dei seguenti
       documenti:
       - le serie di modifiche 01 e 02(1);
       - il supplemento 1 alla serie di modifiche 01(2);
       - il supplemento 2 alla serie di modifiche 02(3);
       - il supplemento 3 alla serie di modifiche 02(4),
       ad eccezione di quanto segue:
2.1.1. dove viene fatto riferimento al "regolamento n. 48",  si  deve
       intendere "direttiva 76/756/CEE".
                               ______
(1) E/ECE/324.  |
E/ECE/TRANS/505 |    Add.2/Rev.1 e.../Rev.1/Mod.1
(2) E/ECE/324.  |
E/ECE/TRANS/505 |    Add.2/Rev.1/Mod.2
(3) E/ECE/324.  |
E/ECE/TRANS/505 |    Add.2/Rev.1/Mod.3
(4) TRANS/WP29/446."
Prescrizioni   tecniche   del  regolamento  n.  3  della  Commissione
economica per l'Europa delle Nazioni Unite di cui  all'articolo  3  e
all'allegato   II,   punto  2.1  della  direttiva  97/29/CE(1)  della
Commissione che adegua al progresso tecnico la  direttiva  76/757/CEE
del Consiglio relativa ai catadiottri dei veicoli a motore e dei loro
rimorchi
2.     DEFINIZIONI(2)
       Ai fini del presente regolamento:
2.1.      Al  presente  regolamento  si  applicano le definizioni del
       regolamento n. 48 e della sua serie di modifiche in vigore  al
       momento della domanda di omologazione.
2.2.      Per  "riflessione catadiottrica" si intende una riflessione
       caratterizzata dal rinvio della luce nelle direzioni vicine  a
       quella da cui essa proviene. Questa proprieta' si mantiene per
       notevoli variazioni dell'angolo di illuminazione.
2.3.      Per  "ottica  catadiottrica" si intende una combinazione di
       elementi  ottici  che  permette  di  ottenere  la  riflessione
       catadiottrica.
2.4.      Per "dispositivo catadiottrico"(1) si intende un insieme di
       elementi pronti per l'uso, comprendente  una  o  piu'  ottiche
       catadiottriche.
       Nota:
       (1) Detto anche "catadiotto".
2.5.   Per "angolo di divergenza" si intende l'angolo compreso tra le
       rette  che  uniscono  il  centro  di riferimento al centro del
       ricevitore e al centro della sorgente luminosa.
2.6.   Per "angolo di illuminazione" si intende l'angolo compreso tra
       l'asse di riferimento e la  retta  che  unisce  il  centro  di
       riferimento al centro della sorgente luminosa.
2.7.   Per "angolo di rotazione" si intende l'angolo di rotazione del
       dispositivo   catadiottrico   intorno   al   proprio  asse  di
       riferimento, a partire da una determinata posizione.
2.8.     Per "apertura angolare  del  dispositivo  catadiottrico"  si
       intende  l'angolo  sotteso dalla dimensione maggiore dell'area
       visibile  della  superficie  illuminante,  al   centro   della
       sorgente luminosa oppure al centro del ricevitore.
2.9.      L'espressione  abbreviata  "illuminamento  del  dispositivo
       catadiottrico" e' convenzionalmente utilizzata  per  designare
       l'illuminamento  misurato  in un piano perpendicolare ai raggi
       incidenti e passante per il centro di riferimento.
2.10.  Per "coefficiente di intensita' luminosa" (CIL), si intende il
       quoziente dell'intensita' luminosa riflessa,  nella  direzione
       considerata   diviso   per   l'illuminamento  del  dispositivo
       catadiottrico, per determinati  angoli  di  illuminazione,  di
       divergenza o di rotazione.
2.11.    I  simboli e le unita' che figurano nel presente regolamento
       sono elencati nell'allegato 1.
2.12.  Un tipo di dispositivo catadiottrico e' definito dai modelli e
       dal materiale descrittivo depositati al momento della  domanda
       di  omologazione. Possono essere considerati come appartenenti
       ad un medesimo tipo i dispositivi catadiottrici aventi  una  o
       piu'  "ottiche  catadiottriche" identiche a quelle del modello
       standard, oppure non identiche  ma  simmetriche  e  adatte  ad
       essere  installate una sul lato sinistro e una sul lato destro
       del veicolo, le cui parti annesse differiscano da  quelle  del
       modello  standard soltanto per talune varianti senza influenza
       sulle  caratteristiche  alle  quali  si  applica  il  presente
       regolamento.
2.13.  I dispositivi catadiottrici sono suddivisi,  secondo  le  loro
       caratteristiche  fotometriche,  in  tre  classi:  classe  I A,
       classe III A e classe IV A.
6.   PRESCRIZIONI GENERALI
6.1. I dispositivi catadiottrici devono essere costruiti in  modo  da
     funzionare  correttamente  e  in  modo  continuo  nelle  normali
     condizioni d'impiego. Inoltre, essi non devono presentare  alcun
     difetto  di  progettazione  o di costruzione nocivo al loro buon
     funzionamento o al loro mantenimento in buone condizioni.
6.2.  Non  deve  essere  possibile  smontare  facilmente  i   singoli
     componenti dei dispositivi catadiottrici.
6.3. Le ottiche catadiottriche non possono essere sostituibili.
6.4.  La  superficie esterna dei dispositivi catadiottrici deve poter
     essere pulita senza difficolta'. Essa non deve  pertanto  essere
     ruvida  e  le  eventuali  protuberanze  non  devono impedire una
     facile pulizia.
6.5. I mezzi di fissaggio dei dispositivi della classe  IV  A  devono
     consentire una connessione stabile e durevole tra il dispositivo
     ed il veicolo.
7.   PRESCRIZIONI PARTICOLARI (PROVE)
7.1.   I  dispositivi  catadiottrici  devono  inoltre  soddisfare  le
     condizioni  relative  a   dimensioni   e   forma,   nonche'   le
     prescrizioni  colorimetriche, fotometriche, fisiche e meccaniche
     indicate negli allegati 5-11 e  nell'allegato  13  del  presente
     regolamento.   Le   procedure   delle   prove   sono   descritte
     nell'allegato 4 (classi I A e III A) e nell'allegato 14  (classe
     IV A).
7.2.  A  seconda  della natura dei materiali di cui sono costituiti i
     dispositivi catadiottrici, e in particolare le loro ottiche,  le
     autorita'  competenti  possono  autorizzare  i  laboratori a non
     eseguire alcune prove  ritenute  non  necessarie,  a  condizione
     esplicita   che   ne   sia   fatta   menzione  nella  scheda  di
     comunicazione dell'omologazione CEE, alla voce "Osservazioni".
__________
          (1) GU n. L 171 DEL 30.6.1997, pag. 11.
          (2) Le definizioni dei termini tecnici (fatta eccezione per
              il  regolamento  n.  48)  sono  quelle  adottate  dalla
              Commissione internazionale per l'illuminazione (CIE).
                               ______
                             ALLEGATO 1
                      Dispositivo catadiottrico
                          Simboli ed unita'
A  =  Area della superficie illuminante del dispositivo catadiottrico
    (in cm quadrati)
C = Centro di riferimento
NC = Asse di riferimento
Rr = Ricevitore, osservatore o dispositivo di misura
Cr = Centro del ricevitore
diametror = Diametro del ricevitore Rr, se circolare (in cm)
Se = Sorgente luminosa
Cs = Centro della sorgente luminosa
diametros = Diametro della sorgente luminosa (in cm)
De = Distanza dal centro Cs al centro C (in m)
D'e = Distanza dal centro Cr al centro C (in m)
    Nota:  Generalmente  De  e D'e sono praticamente coincidenti e in
    circostanze normali di osservazione si puo' considerare De = D'e
D = Distanza di osservazione dalla superficie illuminante  a  partire
    dalla quale essa appare come continua
alfa = Angolo di divergenza
beta  =  Angolo  di  illuminazione.  In  relazione  alla  retta  CsC,
    considerata sempre orizzontalmente, questo  angolo  e'  preceduto
    dai  prefissi  -  (sinistra), + (destra), + (alto) o - (basso), a
    seconda della posizione  della  sorgente  luminosa.  Se  rispetto
    all'asse NC, quando si guarda verso il dispositivo catadiottrico.
    Per  tutte  le  direzioni definite da due angoli, uno verticale e
    l'altro orizzontale, l'angolo verticale viene sempre  citato  per
    primo
gamma  =  Apertura  angolare  del  dispositivo di misura Rr visto dal
    punto C
gamma = Apertura angolare della sorgente luminosa Se vista dal  punto
    C
epsilon  =  Angolo  di rotazione. Questo angolo e' positivo quando la
    rotazione  si  svolge  in  senso  orario,  guardando   verso   la
    superficie  illuminante.  Se  il  dispositivo  catadiottrico reca
    l'indicazione "TOP", la posizione corrispondente  e'  considerata
    come origine
E = Illuminamento del catadiottro (in lux)
CIL = Coefficiente d'intensita' luminosa (in millicandele/lux)
    Gli angoli sono espressi in gradi e minuti primi
                               Simboli
                * * * VEDERE FIGURA A PAGINA 83 * * *
                             ALLEGATO 4
            Procedura di prova per le classi I A e III A
1.      Il richiedente deve presentare per l'omologazione 10 campioni
     che vengono sottoposti alle prove secondo  l'ordine  cronologico
     indicato nell'allegato 12.
2.      Dopo  la  verifica  delle  prescrizioni generali (punto 6 del
     regolamento) e delle prescrizioni sulla forma e sulle dimensioni
     (allegato 5), i dieci campioni sono  sottoposti  alla  prova  di
     resistenza  al  calore  descritta  nell'allegato 10 del presente
     regolamento e, non meno di un'ora dopo la fine di questa  prova,
     sono    sottoposti    al    controllo    delle   caratteristiche
     colorimetriche (allegato 6) e del CIL (allegato 7) per un angolo
     di divergenza di 20' e per un angolo di illuminazione V = H =  0
     gradi,  oppure,  se  e'  necessario,  nella  posizione  definita
     nell'allegato 7, punti 4 e 4.1.  I due dispositivi  che  avranno
     dato  i  valori minimo e massimo vengono quindi sottoposti ad un
     esame completo secondo le indicazioni  di  cui  all'allegato  7.
     Questi  due  campioni  sono  conservati  dai laboratori per ogni
     ulteriore verifica ritenuta necessaria. Gli altri otto  campioni
     sono divisi in quattro gruppi di due campioni.
     Primo  gruppo:      i  due campioni vengono sottoposti in ordine
                     successivo   alla   prova   di   impermeabilita'
                     (allegato  8, punto 1) e quindi, se il risultato
                     e' soddisfacente, alle prove  di  resistenza  ai
                     carburanti  e agli oli lubrificanti (allegato 8,
                     punti 3 e 4).
     Secondo   gruppo:   i   due   campioni  vengono  sottoposti,  se
                     necessario, alla prova di  corrosione  (allegato
                     8,  punto  2)  e quindi alla prova di resistenza
                     all'abrasione   della   parte   posteriore   del
                     dispositivo (allegato 8, punto 5).
     Terzo  gruppo:   i due campioni vengono sottoposti alla prova di
                     stabilita' nel tempo  delle  proprieta'  ottiche
                     dei dispositivi catadiottrici (allegato 9).
     Quarto  gruppo:  i due campioni vengono sottoposti alla prova di
     stabilita' nel tempo del colore (allegato 11).
3.    Dopo essere stati sottoposti  alle  prove  elencate  nei  punti
     precedenti, i dispositivi di ciascun gruppo devono:
3.1. presentare un colore che soddisfi le condizioni dell'allegato 6.
     La  verifica  si  effettua  con  un  metodo  qualitativo  e,  se
     sussistono dubbi, viene confermata con un metodo quantitativo;
3.2. avere un CIL che soddisfi alle condizioni  dell'allegato  7.  La
     verifica  e' fatta unicamente per un angolo di divergenza di 20'
     e per un angolo d'illuminazione V = H = 0 gradi, oppure,  se  e'
     necessario, nella posizione specificata nell'allegato 7, punti 4
     e 4.1.
                             ALLEGATO 5
             Prescrizioni relative a forma e dimensioni
1.   FORMA E DIMENSIONI DEI DISPOSITIVI CATADIOTTRICI DELLA CLASSE IA
1.1.  La forma delle superfici illuminanti deve essere semplice e non
     deve,  alle  distanze  usuali  di  osservazione,  poter   essere
     facilmente confusa con una lettera, una cifra o un triangolo.
1.2.  In  deroga  al  punto  1.1),  e'  ammessa una forma simile alle
     lettere e alle cifre di forma semplice quali 0, I, U e 8.
     2.     FORMA E DIMENSIONI DEI DISPOSITIVI CATADIOTTRICI DELLA CL
            III A (cfr. appendice del presente allegato)
2.1.   Le superfici illuminanti dei dispositivi della  classe  III  A
       devono avere la forma di un triangolo equilatero. Se recano su
       un  angolo  la  dicitura  "TOP",  questa indica che il vertice
       dell'angolo deve essere rivolto verso l'alto.
2.2.    La superficie illuminante puo' avere, al  centro,  una  parte
       triangolare  non  catadiottrica  i  cui  lati sono paralleli a
       quelli del triangolo esterno.
2.3.   La superficie illuminante puo' essere continua o meno. In ogni
       caso,  la  distanza  minima  tra  due  ottiche  catadiottriche
       adiacenti non deve superare 15 mm.
2.4.      La  superficie illuminante di un dispositivo e' considerata
       continua quando i bordi delle superfici illuminanti di ottiche
       catadiottriche adiacenti indipendenti sono paralleli e  quando
       tali   ottiche   sono  ripartite  uniformemente  su  tutta  la
       superficie piena del triangolo.
2.5.   Quando la superficie illuminante non e'  continua,  il  numero
       delle  ottiche  catadiottriche  indipendenti  non  puo' essere
       inferiore a quattro per ciascun lato del  triangolo,  comprese
       quelle situate in corrispondenza dei vertici.
2.5.1.  Le  ottiche  catadiottriche  indipendenti  non  devono essere
       sostituibili, salvo quando  siano  costituite  da  dispositivi
       catadiottrici omologati della classe I A.
2.6.      I bordi esterni delle superfici illuminanti dei dispositivi
       triangolari della classe III  A  devono  avere  una  lunghezza
       compresa  tra  150  e  200  mm.  Per i dispositivi triangolari
       aventi la  parte  centrale  vuota,  la  larghezza  dei  bordi,
       misurata  perpendicolarmente  a  questi,  deve  essere  almeno
       uguale al 20% della lunghezza utile tra  le  estremita'  della
       superficie illuminante.
3. FORMA E DIMENSIONI DEI DISPOSITIVI CATADIOTTRICI DELLA CLASSE IV A
3.1.  La  forma  delle  superfici  di  uscita  della luce deve essere
     semplice e non deve, alle distanze usuali di osservazione, poter
     essere facilmente confusa  con  una  lettera,  una  cifra  o  un
     triangolo.   E' tuttavia ammessa una forma simile alle lettere e
     alle cifre di forma semplice quali 0, I, U e 8.
3.2.  La  superficie  di  uscita  della  luce   di   un   dispositivo
     catadiottrico deve essere di almeno 25 cm quadrati.
4.   La conformita' alle prescrizioni sopra indicate viene verificata
     con un esame visivo.
                               ______
                              Appendice
               CATADIOTTRI PER RIMORCHI - CLASSE III A
                * * * VEDERE FIGURE A PAGINA 86 * * *
                             ALLEGATO 6
                     Prescrizioni colorimetriche
1.    Le presenti prescrizioni si applicano unicamente ai dispositivi
     incolori e a quelli di colore rosso o giallo ambra.
1.1.  I  dispositivi  catadiottrici   possono   consistere   in   una
     combinazione di un'ottica catadiottrica e di un filtro, che, per
     costruzione,   non   possano   essere   separati  nelle  normali
     condizioni di uso.
1.2. La colorazione delle ottiche catadiottriche  e  dei  filtri  per
     mezzo di pittura o di vernici non e' ammessa.
2.    Quando il dispositivo viene illuminato dall'illuminante A della
     CIE, con un angolo di divergenza di 1/3 gradi e con un angolo di
     illuminazione V = H = 0 gradi, oppure V = piu' o meno 5, H  =  0
     gradi  qualora  si  produca  una  riflessione  sulla  superficie
     incolore,  le  coordinate  tricromatiche  del  flusso   luminoso
     riflesso, devono essere comprese entro i limiti seguenti:
rosso:        limite verso il giallo:   y minore o uguale a 0,335
              limite verso il porpora:  z minore o uguale a 0,008
giallo ambra  limite verso il giallo:   y minore o uguale a 0,249
              limite verso il rosso:    y maggiore o uguale a 0,398
              limite verso il bianco:   z minore o uguale a 0,007
2.1.   Per  i  colori  rosso  e  giallo  ambra  la  conformita'  alle
     prescrizioni  colorimetriche  viene  verificata  con  una  prova
     visiva comparativa.
2.2.  Dopo  tale  prova,  se  sussistono  dubbi,  la conformita' alle
     prescrizioni colorimetriche  viene  verificata  determinando  le
     coordinate tricromatiche del campione piu' dubbio.
3.      I  dispositivi incolori non devono presentare una riflessione
     selettiva,  ovvero  le  coordinate  tricromatiche  "x"   e   "y"
     dell'illuminante    A   utilizzato   per   l'illuminamento   del
     dispositivo non devono subire una modifica superiore a 0,01 dopo
     riflessione da parte del dispositivo.
3.1.   Questa   condizione  viene  verificata  con  la  prova  visiva
     comparativa di cui sopra, illuminando il campo di controllo  con
     una   sorgente   luminosa   le   cui   coordinate  tricromatiche
     differiscono di 0,01 da quelle dell'illuminante A.
3.2.  In  caso  di  dubbio,   vengono   determinate   le   coordinate
     tricromatiche del campione piu' selettivo.
                               ______
                             ALLEGATO 7
                      Prescrizioni fotometriche
1.      Nella  domanda di omologazione, il richiedente deve precisare
     l'asse  di   riferimento.   Esso   corrisponde   all'angolo   di
     illuminazione  V = H = 0 gradi della tabella dei coefficienti di
     intensita' luminosa (CIL).
2.     Per le  misure  fotometriche  viene  considerata  soltanto  la
     superficie illuminante compresa all'interno di una circonferenza
     di 200 mm di diametro per la classe I A e la suddetta superficie
     e'  limitata  ad  un'area  massima  di 100 cm quadrati, anche se
     l'area delle superfici delle  ottiche  catadiottriche  non  deve
     necessariamente raggiungere questo valore. Il fabbricante indica
     il perimetro della superficie da utilizzare. Per le classi III A
     e   IV   A,  viene  considerata  la  totalita'  delle  superfici
     illuminanti, senza alcuna limitazione di dimensioni.
3.     VALORI DEL CIL
3.1.   Classi I A e III A
3.1.1. I valori del CIL dei dispositivi catadiottrici di colore rosso
       devono essere almeno  uguali  a  quelli  della  tabella  sotto
       riportata, espressi in millicandele per lux, per gli angoli di
       divergenza e di illuminazione indicati:
_____________________________________________________________________
      | Angolo |        Angoli di illuminazione (in gradi)
      |   di   |_____________________________________________________
Classe| diver- |Angolo verticale V   | 0 gradi |  +  o - |  +  o -
      | genza  |                     |         | 10 gradi| 5 gradi
      | alfa   |Angolo orizzontale H | 0 gradi | 0 gradi | piu' o -
      |        |                     |         |         | 20 gradi
______|________|_____________________|_________|_________|___________
          20'                          300       200       100
 I  A   1 grado                         5          2,8       2,5
        e 30'
_____________________________________________________________________
III A     20'                          450       200       150
        1 grado                         12         8         8
        e 30'
_____________________________________________________________________
I valori del CIL inferiori a quelli indicati nelle ultime due colonne
della  tabella non sono ammessi all'interno dell'angolo solido avente
per vertice il centro di riferimento e delimitato dai  piani  che  si
intersecano lungo le linee sotto indicate:
(V = piu' o meno 10 gradi, H = 0 gradi)
(V = piu' o meno 5 gradi, H = piu' o meno 20 gradi).
3.1.2.  I  valori  del CIL dei dispositivi della classe I A di colore
       giallo ambra  devono  essere  almeno  uguali  a  quelli  della
       tabella del punto 3.1.1, moltiplicati per il coefficiente 2,5.
3.1.3.  I  valori  del  CIL dei dispositivi incolori della classe I A
       devono essere almeno uguali a quelli della tabella  del  punto
       3.1.1, moltiplicati per il coefficiente 4.
3.2.     Per i dispositivi della classe IV A, i valori del CIL devono
       essere almeno uguali a quelli della tabella seguente, espressi
       in millicandele per lux, per gli angoli  di  divergenza  e  di
       illuminazione indicati:
___________________________________________________________________
      | Angolo |         Angoli di illuminazione (in gradi)
      |   di   |____________________________________________________
Colore| diver- |Angolo  |  0  |  +  o |  0  |  0  |  0  |    0
      | genza  |verti-  |     |  - 10 |     |     |     |
      | alfa   |cale V   |     |       |     |     |     |
      |        |Angolo  |  0  |   0   | +  o| + o | + o | +  o
      |        |orizzon-|     |       | - 20| - 30| - 40| -  50
      |        |tale H  |     |       |     |     |     |
______|________|________|_____|_______|_____|_____|_____|__________
bianco   20'            1800   1200    610      540      470    400
       1 grado            34     24     15       15       15     15
       e 30'
_____________________________________________________________________
giallo   20'            1125    750    380      335      290    250
ambra  1 grado            21     15     10       10       10     10
       e 30'
_____________________________________________________________________
rosso    20'             450    300    150      135      115    100
       1 grado             9      6      4        4        4      4
       e 30'
_____________________________________________________________________
4.     Quando si misura il CIL di un dispositivo catadiottrico per un
       angolo  beta  pari  a  V  = H = 0 gradi, si deve verificare se
       ruotando leggermente il dispositivo si produce un  effetto  di
       specchio.  Se tale fenomeno si verifica, si deve effettuare la
       misura per un angolo beta uguale a V = piu' o meno 5 gradi,  H
       =   0   gradi.   La   posizione   scelta  deve  essere  quella
       corrispondente al CIL minimo per una di queste posizioni.
4.1.   Per l'angolo di illuminazione beta uguale a V = H = 0 gradi  o
       per quello indicato al punto 4 e per l'angolo di divergenza di
       20', si fanno ruotare attorno al proprio asse di riferimento i
       dispositivi  che  non  portano  l'indicazione  "TOP"  fino  ad
       ottenere il CIL minimo, il quale deve corrispondere al  valore
       indicato  al  punto  3.  Quando si misura il CIL per gli altri
       angoli  di  illuminazione  e  di  divergenza,  il  dispositivo
       catadiottrico deve essere posto nella posizione corrispondente
       al valore di epsilon cosi' determinato. Se i valori prescritti
       non  vengono  ottenuti,  si puo' far ruotare il dispositivo di
       piu' o meno 5 gradi intorno all'asse di  riferimento  partendo
       da questa posizione.
4.2.    Per l'angolo di illuminazione beta uguale a V = H = 0 gradi o
       per quello definito al punto 4 e per l'angolo di divergenza di
       20', si fanno ruotare i dispositivi catadiottrici  che  recano
       l'indicazione  "TOP"  di  piu'  o  meno  5  gradi  all'asse di
       riferimento.  In   nessuna   delle   posizioni   assunte   dal
       dispositivo  durante  questa  rotazione  il  CIL  deve  essere
       inferiore al valore prescritto.
4.3.     Se per la direzione V = H = 0 gradi e per (epsilon = 0 gradi
       il CIL supera il valore prescritto di almeno il 50%, tutte  le
       misure,  per  ciascun angolo di illuminazione e di divergenza,
       devono essere effettuate con epsilon = 0 gradi.
                               ______
                             ALLEGATO 8
                   Resistenza agli agenti esterni
1.   IMPERMEABILITA'
1.1. I dispositivi catadiottrici, anche quelli  combinati  con  altre
     luci, dopo la rimozione delle eventuali parti smontabili vengono
     immersi  per  10 minuti in un bagno di acqua alla temperatura di
     50 gradi piu' o meno 5 gradi C, con il  punto  piu'  alto  della
     parte superiore della superficie illuminante a circa 20 mm sotto
     il  pelo  dell'acqua.  Questa  prova  viene ripetuta ruotando il
     dispositivo di 180 gradi in modo che la  superficie  illuminante
     si trovi verso il basso e la superficie posteriore a circa 20 mm
     sotto  il  pelo  dell'acqua.  Questi  dispositivi vengono quindi
     immersi immediatamente e nelle stesse  condizioni  in  un  bagno
     alla temperatura di 25 gradi piu' o meno 5 gradi C.
1.2.   L'acqua   non  deve  penetrare  nella  superficie  riflettente
     dell'ottica catadiottrica.  Se  un  esame  visivo  rivela  senza
     possibilita'  di  dubbio la presenza di acqua, il dispositivo e'
     considerato come non soddisfacente alla prova.
1.3. Se il controllo visivo non rivela la presenza di acqua oppure se
     permane un dubbio, si misura il  CIL  con  il  metodo  descritto
     nell'allegato  4,  punto 3.2 o nell'allegato 14, punto 4.2, dopo
     aver leggermente scosso il dispositivo per  eliminare  l'eccesso
     di acqua dalla superficie.
2.   RESISTENZA ALLA CORROSIONE
2.1.  I  dispositivi catadiottrici devono essere costruiti in modo da
     conservare  le  caratteristiche  fotometriche  e  colorimetriche
     prescritte, nonostante le condizioni di umidita' e di corrosione
     alle  quali  sono normalmente sottoposti. Deve essere verificata
     la resistenza  della  superficie  anteriore  all'offuscamento  e
     della  protezione della superficie posteriore al deterioramento,
     soprattutto qualora un componente  metallico  essenziale  appaia
     particolarmente esposto alle azioni di agenti esterni.
2.2.  Il  dispositivo  catadiottrico,  oppure  la  luce  con  cui  e'
     raggruppato, viene privato delle parti smontabili  e  sottoposto
     all'azione   di   nebbia  salina  per  un  periodo  di  50  ore,
     comprendente due periodi di esposizione della durata di  24  ore
     ciascuno,  con  un  intervallo  di  due  ore fra l'uno e l'altro
     durante il quale si lascia asciugare il campione.
2.3. La nebbia salina viene prodotta polverizzando a 35 gradi piu'  o
     meno 2 gradi C una soluzione salina ottenuta sciogliendo 20 piu'
     o  meno  2  parti  di  cloruro  di  sodio  in  80 parti di acqua
     distillata avente un tenore massimo di impurita' dello 0,02%.
2.4. Immediatamente dopo la fine della prova, il  campione  non  deve
     presentare  tracce  di eccessiva corrosione tale da influire sul
     buon funzionamento del dispositivo.
3.   RESISTENZA AI CARBURANTI
     La  superficie  esterna  del  dispositivo  catadiottrico  ed  in
     particolare  della  superficie  illuminante   viene   strofinata
     leggermente  con  un  tessuto  di cotone imbevuto di una miscela
     formata da 70% in volume di n-eptano  e  da  30%  in  volume  di
     toluolo.   Dopo   circa  5  minuti  la  superficie  suddetta  e'
     sottoposta ad un esame visivo. Essa non  deve  presentare  alcun
     mutamento  visibile; sono tuttavia tollerate leggere incrinature
     superficiali.
4.   RESISTENZA AGLI OLI LUBRIFICANTI
     La  superficie  esterna  del  dispositivo  catadiottrico  ed  in
     particolare   la   superficie   illuminante   viene   strofinata
     leggermente  con  un  tessuto  di  cotone   imbevuto   di   olio
     lubrificante  detergente.  Dopo  circa  5  minuti  la superficie
     suddetta  viene  pulita.  Viene  quindi  misurato  il  CIL   (in
     conformita'  dell'allegato 4, punto 3.2 oppure dell'allegato 14,
     punto 4.2.).
5.      RESISTENZA  DELLA  SUPERFICIE  POSTERIORE   ACCESSIBILE   DEI
     DISPOSITIVI CATADIOTTRICI A SPECCHIO
5.1.  Dopo  aver  spazzolato la superficie posteriore del dispositivo
     con una spazzola di nylon  rigida,  si  applica  un  tessuto  di
     cotone  imbevuto  nella miscela di cui al punto 3 per un minuto.
     Si toglie quindi il tessuto di cotone e si lascia  asciugare  il
     dispositivo.
5.2.   Terminata   l'evaporazione,  viene  effettuata  una  prova  di
     abrasione spazzolando la superficie  posteriore  con  la  stessa
     spazzola di cui sopra.
5.3.  Viene  quindi  misurato  il  CIL  (allegato 4, punto 3.2 oppure
     allegato 14, punto 4.2) dopo aver ricoperto  con  inchiostro  di
     china tutta la superficie posteriore a specchio.
                               ______
                             ALLEGATO 9
            Stabilita' nel tempo delle proprieta' ottiche
                  dei dispositivi catadiottrici(1)
1.  L'autorita'  che  ha rilasciato l'omologazione puo' verificare la
   stabilita' nel tempo  delle  proprieta'  ottiche  di  un  tipo  di
   dispositivo catadiottrico in servizio.
2. Le autorita' competenti di paesi diversi da quello in cui e' stata
   rilasciata  l'omologazione  possono  effettuare verifiche analoghe
   sul loro  territorio.  Se  un  tipo  di  catadiottro  in  servizio
   presenta   un   difetto   sistematico,   dette  autorita'  inviano
   all'autorita'  che  ha  rilasciato  l'omologazione  gli  esemplari
   prelevati per esame, chiedendo il suo parere.
3. In mancanza di altri criteri, il concetto di "difetto sistematico"
   di   un  tipo  di  catadiottro  in  servizio  va  interpretato  in
   conformita' del punto 6.1 del presente regolamento.
          Nota:
          (1) Nonostante l'importanza delle prove volte a controllare
              la stabilita' nel tempo delle  proprieta'  ottiche  dei
              dispositivi  catadiottrici,  allo  stato  attuale delle
              conoscenze  tecnologiche  non   e'   ancora   possibile
              effettuare  questa valutazione con prove di laboratorio
              di breve durata.
                             ALLEGATO 10
                        Resistenza al calore
1.  Il  dispositivo catadiottrico viene tenuto per 48 ore consecutive
   in atmosfera secca alla temperatura di 65  gradi  piu'  o  meno  2
   gradi C.
2.   Dopo   la  prova  non  deve  essere  visibile  alcuna  apparente
   deformazione o incrinatura  del  dispositivo  e,  in  particolare,
   degli elementi ottici.
                               ______
                             ALLEGATO 11
                      Stabilita' del colore (1)
1.  L'autorita'  che  ha rilasciato l'omologazione puo' verificare la
   stabilita' del colore di un tipo di dispositivo  catadiottrico  in
   servizio.
2. Le autorita' competenti di paesi diversi da quello in cui e' stata
   rilasciata  l'omologazione  possono  effettuare verifiche analoghe
   sul loro  territorio.  Se  un  tipo  di  catadiottro  in  servizio
   presenta   un   difetto   sistematico,   dette  autorita'  inviano
   all'autorita'  che  ha  rilasciato  l'omologazione  gli  esemplari
   prelevati per esame, chiedendo il suo parere.
3. In mancanza di altri criteri, il concetto di "difetto sistematico"
   di   un  tipo  di  catadiottro  in  servizio  va  interpretato  in
   conformita' del punto 6.1 del presente regolamento.
Nota:
          (1) Nonostante l'importanza delle prove volte a controllare
              la stabilita' del colore dei dispositivi catadiottrici,
              allo stato attuale delle conoscenze tecnologiche non e'
              ancora  possibile  effettuare  questa  valutazione  con
              prove di laboratorio di durata limitata.
                             ALLEGATO 12
                   Ordine cronologico delle prove
_____________________________________________________________________
 Num. | Num. |                         |
dello | del  |                         |         Campioni
 alle-|punto |                         |_____________________________
 gato | del  |        Prove            |
      |regola|                         | a  b  c  d  e  f  g  h  i  j
      |mento |                         |
______|______|_________________________|_____________________________
   -     6.   Prescrizioni generali:   |
              esame visivo             | x  x  x  x  x  x  x  x  x  x
_______________________________________|_____________________________
   5     -    Forme e dimensioni -     |
              esame visivo             | x  x  x  x  x  x  x  x  x  x
_______________________________________|_____________________________
  10     -    Resistenza al calore:    |
              48 ore a 65 gradi C piu' |
              o meno 2 gradi C         | x  x  x  x  x  x  x  x  x  x
              esame visivo per defor-  |
              mazioni                  | x  x  x  x  x  x  x  x  x  x
_______________________________________|_____________________________
   6     -    Colorimetria: esame vi-  |
              sivo                     | x  x  x  x  x  x  x  x  x  x
              Coordinate tricromatiche |
              in caso di dubbio        |    x
_______________________________________|_____________________________
   7     -    Fotometria: limitata a   |
              20' e V = H = 0 gradi    | x  x  x  x  x  x  x  x  x  x
_______________________________________|_____________________________
   7     3.   Fotometria completa      |       x  x
_______________________________________|_____________________________
   8     1.   Impermeabilita':         |
              10 min. in posizione     |
              normale                  |                   x  x
              10 min. in posizione     |
              capovolta                |                   x  x
              esame visivo             |                   x  x
_______________________________________|_____________________________
   4   3.1.   Colorimetria: esame vi-  |
              sivo                     |                   x  x
              Coordinate tricromatiche |
              in caso di dubbio        |                   x  x
_______________________________________|_____________________________
   4   3.2.   Fotometria: limitata a   |
              20' e V = H = 0 gradi    |                   x  x
_______________________________________|_____________________________
   8     3.   Resistenza ai carburanti:|
              5 min.                   |                   x  x
              esame visivo             |                   x  x
_______________________________________|_____________________________
   8     4.   Resistenza agli oli: 5   |
              min.                     |                   x  x
              esame visivo             |                   x  x
_______________________________________|_____________________________
   4   3.1.   Colorimetria: esame vi-  |
              sivo                     |
              Coordinate tricromatiche |
              in caso di dubbio        |                   x  x
_______________________________________|_____________________________
   4   3.2.   Fotometria: limitata a   |
              20' e V = H = 0 gradi    |                   x  x
_______________________________________|_____________________________
   8     2.   Corrosione: 24 ore di    |
              esposizione              |             x  x
              2 ore di intervallo      |             x  x
              24 ore di esposizione    |             x  x
              esame visivo             |             x  x
_______________________________________|_____________________________
   8     5.   Superficie posteriore:   |
              1 min.                   |             x  x
              esame visivo             |             x  x
_______________________________________|_____________________________
   4   3.1.   Colorimetria: esame vi-  |
              sivo                     |             x  x
              Coordinate tricromatiche |
              in caso di dubbio        |             x  x
_______________________________________|_____________________________
   4   3.2.   Fotometria: limitata a   |
              20' e V = H = 0 gradi    |             x  x
_______________________________________|_____________________________
   9     -    Stabilita' nel tempo     |
_______________________________________|_____________________________
   4   3.1.   Colorimetria: esame visi-|
              vo e coordinate tricroma-|
              tiche                    |
_______________________________________|_____________________________
   4   3.2.   Fotometria: limitata a   |
              20' e V = H = 0 gradi    |
_______________________________________|_____________________________
  11     -    Stabilita' del colore    |
_______________________________________|_____________________________
   4   3.1.   Colorimetria: esame visi-|
              vo o coordinate tricroma-|
              tiche                    |
_______________________________________|_____________________________
   4   3.2.   Fotometria: limitata a   |
              20' e V = H = 0 gradi    |
_______________________________________|_____________________________
   4     2.   Campioni da conservare   |
              presso l'amministrazione |       x  x
_______________________________________|_____________________________
                             ALLEGATO 13
                  Resistenza all'urto - classe IV A
1.  Il  dispositivo  catadiottrico  e'  montato  in maniera analoga a
   quella con cui e' montato  sul  veicolo,  ma  con  il  trasparente
   orizzontale e rivolto verso l'alto.
2. Lasciar cadere una sfera piena di acciaio, lucida, del diametro di
   13 mm, una sola volta, da un'altezza di 0,76 m in verticale, sulla
   parte  centrale  del trasparente. La sfera puo' essere guidata, ma
   la caduta deve essere libera.
3. Quando un dispositivo  e'  sottoposto  alla  prova  a  temperatura
   ambiente con questo metodo, il trasparente non deve incrinarsi.
                               ______
                             ALLEGATO 14
                  Procedura di prova - classe IV A
1.      Il richiedente deve presentare per l'omologazione 10 campioni
     che vengono sottoposti alle prove secondo  l'ordine  cronologico
     indicato nell'allegato 15.
2.      Dopo la verifica delle prescrizioni di cui ai punti 6.1-6.5 e
     delle prescrizioni sulla forma e sulle dimensioni (allegato  5),
     i  dieci  campioni  sono  sottoposti alla prova di resistenza al
     calore (allegato 10) e, non meno  di  un'ora  dopo  la  fine  di
     questa prova, sono sottoposti al controllo delle caratteristiche
     colorimetriche (allegato 6) e del CIL (allegato 7) per un angolo
     di  divergenza di 20' e per un angolo di illuminazione V = H = 0
     gradi,  oppure,  se  e'  necessario,  nelle  posizioni  definite
     nell'allegato  7.  I  due  dispositivi che avranno dato i valori
     minimo  e massimo vengono quindi sottoposti ad un esame completo
     secondo  le  indicazioni  di  cui  all'allegato  7.  Questi  due
     campioni  sono  conservati  dai  laboratori  per  ogni ulteriore
     verifica ritenuta necessaria.
3.   Quattro degli altri otto campioni sono scelti a caso e divisi in
     due gruppi di due campioni.
     Primo gruppo
     I due campioni vengono  sottoposti  in  ordine  successivo  alla
     prova  di  impermeabilita' (allegato 8, punto 1) e quindi, se il
     risultato  e'  soddisfacente,  alle  prove  di   resistenza   ai
     carburanti e agli oli lubrificanti (allegato 8, punti 3 e 4).
     Secondo gruppo
     I  due campioni vengono sottoposti, se necessario, alla prova di
     corrosione  (allegato  8,  punto  2)  e  quindi  alla  prova  di
     resistenza  all'abrasione della parte posteriore del dispositivo
     (allegato 8, punto 5).  I due campioni vengono sottoposti  anche
     alla prova d'urto (allegato 13).
4.      Dopo  essere  stati  sottoposti alle prove elencate nei punti
     precedenti, i dispositivi di ciascun gruppo devono:
4.1. presentare un colore che soddisfi le condizioni dell'allegato 6.
     La  verifica  si  effettua  con  un  metodo  qualitativo  e,  se
     sussistono dubbi, viene confermata con un metodo quantitativo;
4.2.  avere  un  CIL  che  soddisfi le condizioni dell'allegato 7. La
     verifica e' fatta unicamente per un angolo di divergenza di  20'
     e  per un angolo d'illuminazione V = H = 0 gradi, se necessario,
     nelle posizioni specificate nell'allegato 7.
5.    I  rimanenti  quattro  campioni  possono  eventualmente  essere
     impiegati per qualsiasi altro scopo.
                             ALLEGATO 15
          Ordine cronologico delle prove per la classe IV A
_____________________________________________________________________
 Num. | Num. |                         |
dello | del  |                         |         Campioni
 alle-|punto |                         |_____________________________
 gato | del  |        Prove            |
      |regola|                         | a  b  c  d  e  f  g  h  i  j
      |mento |                         |
______|______|_________________________|_____________________________
   -     6.   Prescrizioni generali:   |
              esame visivo             | x  x  x  x  x  x  x  x  x  x
_______________________________________|_____________________________
   5     -    Forma e sulle dimensioni:|
              esame visivo             | x  x  x  x  x  x  x  x  x  x
_______________________________________|_____________________________
  10     -    Resistenza al calore:    |
              48 ore a 65 gradi C piu' |
              o meno 2 gradi C         | x  x  x  x  x  x  x  x  x  x
              esame visivo delle defor-|
              mazioni                  | x  x  x  x  x  x  x  x  x  x
_______________________________________|_____________________________
   6     -    Colorimetria: esame vi-  |
              sivo                     | x  x  x  x  x  x  x  x  x  x
              Coordinate tricromatiche |
              in caso di dubbio        |    x
_______________________________________|_____________________________
   7     -    Fotometria: limitata a   |
              20' e V = H = 0 gradi    | x  x  x  x  x  x  x  x  x  x
_______________________________________|_____________________________
   7     -    Fotometria completa      | x  x
_______________________________________|_____________________________
   8     1.   Impermeabilita':         |
              10 min. in posizione     |
              normale                  |       x  x
              10 min. in posizione     |
              capovolta                |       x  x
              esame visivo             |       x  x
_______________________________________|_____________________________
   8     3.   Resistenza ai carburanti:|
              5 min.                   |       x  x
              esame visivo             |       x  x
_______________________________________|_____________________________
   8     4.   Resistenza agli oli: 5   |
              min.                     |       x  x
              esame visivo             |       x  x
_______________________________________|_____________________________
   6     -    Colorimetria: esame vi-  |
              sivo                     |       x  x
              Coordinate tricromatiche |
              in caso di dubbio        |       x  x
_______________________________________|_____________________________
   7     -    Fotometria: limitata a   |
              20' e V = H = 0 gradi    |       x  x
_______________________________________|_____________________________
   8     2.   Corrosione: 24 ore di    |
              esposizione              |             x  x
              2 ore di intervallo      |             x  x
              24 ore di esposizione    |             x  x
              esame visivo             |             x  x
_______________________________________|_____________________________
   8     5.   Superficie posteriore:   |
              1 min.                   |             x  x
              esame visivo             |             x  x
_______________________________________|_____________________________
  13     -    Prova d'urto             |             x  x
              esame visivo             |             x  x
_______________________________________|_____________________________
   6     -    Colorimetria: esame vi-  |
              sivo                     |             x  x
              Coordinate tricromatiche |
              in caso di dubbio        |             x  x
_______________________________________|_____________________________
   7     -    Fotometria: limitata a   |
              20' e V = H = 0 gradi    |             x  x
_______________________________________|_____________________________
  14     2.   Campioni da conservare   |
              presso l'amministrazione | x  x
_______________________________________|_____________________________