(all. 1 - art. 1)
                   PROGRAMMA PER IL POTENZIAMENTO
                             DELLE RETI
              DI MONITORAGGIO METEO-IDRO-PLUVIOMETRICO
  PREDISPOSTO AI SENSI DEL D.L. 11/6/1998, N. 180, ART. 2, COMMA 7
     ED ART. 8, COMMA 3, CONVERTITO NELLA LEGGE 03/08/98, N. 267
  1 - Introduzione
Gli   elementi  generali  del  programma,  predisposto  dal  Servizio
Idrcgrafico e Mareografico Nazionale, d'intesa  con  il  Dipartimento
della  Protezione  Civile,  sentite  le Autorita di bacino di rilievo
nazionale, le Regioni ed il Gruppo  Nazionale  per  la  Difesa  delle
Catastrofi idrogeologiche del CNR, sono indicati dalla Lesse 267/98 e
si possono sintetizzare nei seguenti quattro punti:
1 - Censimento delle reti meteo-pluvio-idrometriche esistenti.
2 - Programma delle reti meteo-pluvio-idrometriche.
3 - Criteri  per  la  definizione del sistema degli allarmi ai fini
cella Protezione Civile.
4 - Piano finanziario e modalita' attuative.
Si e posto da subito il problema dell'inquadramento del programma  in
un contesto istituzionale di soggetti e di attivita' che, al momento,
in  tale  settore.  e  ancora  in  fase  di definizione attuativa. Un
programma completo ed esaustivo infatti dovrebbe essere sviluppato  a
condizione     che,    a    supporto,    vi    fosse    un    modello
organizzativo-istituzionale di riferimento, ancorche' non attuato.
Come e' noto, il recante D.L.vo n.112 del 31  03  1998,  relativo  al
conferimento di funzioni dello Stato alle Regioni in attuazione della
legge  n.  59/97,  prevede  importanti riordini di strutture anche in
tale ambito (Difesa del Suolo), ed in particolare Fer quanto riguarda
gli Ufffici  Periferici  del  Servizio  Idrografico  che  ''...  sono
trasferiti  alle  Regioni  ed  incorporati  nelle strutture operative
regionali competenti in  materia  ...''  (art.  92  co..).    Analogo
riordino  a  previsto  per  gli Uffici del Ministero LL.PP competenti
(Magistrato  alle  Acque,  Magistrato  Fer  il  Po,  Uffficio  Tevere
eccetera).  Per  quanto  riguarda  il  Servizio Meteorologico, la cui
interazione  col  Servizio  Idrografico  come  sempre  piu'  intensa,
l'articolo  111 del D.L.vo citato (112) prevede la costituzione ci un
Servizo  Meteorclogico  Nazicnale  Distribuito   ed   un   successivo
documento  approvato  dalla  Conferenza delle Regioni richiede che la
stessa struttura sia estesa ai servizi Idrografici.
Il  programma  per  il  potenziamento  delle  reti  di   monitoraggio
meteo-idro-  pluviometrico  proposto  e', in questa fase, focalizzato
sul miglioramento della capacita' nazionale di previsione e  gestione
delle  catastrofi  idrogeologicche,  con  l'obiettivo  prioritario di
migliorare l'efficacia degli interventi di Protezione Civile.
In ogni caso, la progettazione e la  realizzazione  degli  interventi
compresi  nel programma, terranno in conto la necessita' di ricercare
tutte le  sinergie  e  le  integrazioni  conoscitive  con  i  sistemi
informativi  ambientali  a  territoriali  del  sistema  celle Agenzie
ambientali  (sistema  ANPA  ARPA)   realizzati   ed   in   corso   di
realizzazione;  inoltre sara' assicurata la predisposizione di quegli
elementi di flessibilita' che consentano di adeguare  gli  interventi
in  funzione dell'attuazione del processo di riordino delle strutture
tecniche e celle competenze in atto nel Paese.
Alla base dello sviluppo dei temi sopra ricordati,  pertanto,  tenuto
conto  della attuale fase riorganizzativa dell'Amministrazione, vi e'
stata una concreta  analisi  delle  funzionalita'  dei  vari  sistemi
censiti.  In  particolare,  sono stati verificati i diversi criteri e
modalita' di raccolta, di  trattamento  e  di  diffusione  dei  dati,
analizzandone,  caso  per  caso,  la  relativa rappresentati vita. In
sostanza si e' avviata la rilevazione di 'chi fa cosa'. Hanno  quindi
partecipato alla redazione del presente programma, oltre a membri del
Servizio  Icrografico  e  Mareografico  Nazionale  e del Dipartimento
della  Protezione  Civile,  le  Autorita'  di  bacino  nazionali,   i
responsabili dei principali servizi regionali e il GNDCI.
Il  programma,  al  fine  di  avviare  la realizzazione di un sistema
nazionale distribuito, ha privilegiato da un lato la realizzazione di
una copertura omogenea delle  reti  di  monitoraggio  del  territorio
nazionale, e dall'altro il collegamento e l'interconnessione di tutte
le   componenti   dei   vari   sistemi   censiti,  cosi'  come  sono,
ottimizzandone le funzionalita' e l'aspetto della diffusione dei dati
per la diretta fruizione dei vari utenti  destinatari:  il  programma
percio'  ha  come  obiettivo  il  miglioramento  delle  funzionalita'
esistenti e la relativa fruizione da parte dell'utenza,  avviando  il
potenziamento  dei  centri  esistenti ed operativi, indipendentemente
dai soggetti che li gestiscono e/ nelle  more  della  attuazione  del
decentramento  alle  Regioni  previsto  dal  ricordato D.L.vo 112198,
propone che questi continuino ad espletare, in  fase  transitoria,  i
compiti  di  raccolta,  validazione,  archiviazione,  elaborazione  e
diffusione dei dati, non prevedendo, alcun tipo di  nuove  e  diverse
configurazioni organizzative e tecniche.
A  tale  riguardo  va  opportunamente segnalata l'iniziativa promossa
dall'Autorita'  di  Bacino  del  Po,   dal   Servizio   Meteorologico
dell'Aeronautica    e   dalle   Regioni   interessate,   tendente   a
regolamentare il monitoraggio  ambientale  del  bacino  del  Po,  con
particolare  riferimento  agli  eventi meteorologici, idrologici e di
qualita' delle  acque.  sia  in  fase  ordinaria  che  straordinaria,
tramite un unico sistema informativo (1)
Va    ricordato    che    anche    l'Autorita'    di    Bacino    del
Liri-Garigliano-Volturno, la Frovinc a Autonoma di Trento, le Regioni
Val d'Aosta, Lombardia, Toscana, Marche e la  Sicilia,  in  occasione
dei lavori di redazione del programma, hanno inviato propri programmi
di potenziamento celle reti ci monitoraggio
Il   programma   di   potenziamento   delle  reti,  rispondente  alle
indicazioni  indicate  dalla  Legge  ed  attuabile  su  un  triennio,
richiede  un  fabbisogno finanziario di lire 80 miliardi.  che eccede
l'importo finanziato pari a lire 50 miliardi. Il gruppo di lavoro  ha
valutato  che,  per  la copertura della differenza dei due livelli si
potra' far fronte con fondi mobilizzabili  relativi  all'obiettivo  1
del Reg. CEE-2081/93-obiettivo 1 ed il cofinanziamento da parte degli
Enti   locali  interessati.  E'  stato  comunque  disposto  un  Fiano
operativo e finanziario anche per le minori somme  corrispondenti  al
solo finanziamento destinato dalla Lesse 267/98.
Una   volta  attuate  le  previste  trasformazioni  di  Uffici  e  di
Strutture, si dovra' comunque avviare il Paese  verso  un  definitivo
sistema   di  monitoraggio,  trasmissione,  elaborazione,  scambio  e
diffusione  dei  dati,  in  grado  di  garantire  le  necessita'   di
previsione  e  prevenzione  idro-geologiche.  Si noti tuttavia che un
programma generale  della  portata  necessaria  a  fare  fronte  alle
modificazioni  istituzionali  in atto, richiedera' di raggiungere con
continuita' i vari stadi,  ed  il  relativo  sistema  dovra  crescere
gradualmente,  sanza  scatti  in  avanti o arresti. Il tempo previsto
potra essere non inferiore a sette anni, e  non  superiore  a  dieci,
mentre la spesa necessaria e' stata stimata in 180 MD.
  2 - Censimento degli strumenti e delle reti esistenti
Gli strumenti
Il  censimento delle reti di monitoraggio meteo-idro-pluviometrico e'
stato attuato avendo come diretto riferimento gli obbiettivi indicati
dalla Legge 767/98, cioe'  la  previsione  ed  il  preannuncio  degli
eventi  idrologici  estremi,  a  supporto  delle attivita' degli enti
istituzionalmente  preposti  alle  attivita'  di  protezione   civile
(Dipartimento   della   Protezione   Civile,   Servizi  regionali  di
Protezione Civile, Prefetti, Sindaci).
 ______
(1) Tale iniziativa potra' attuarsi mediante apposita "Programmazione
negoziata"   prevista   dalla   L.23/12/96,   n.662    ("Misure    di
razionalizazione della finanza pubblica"), la cui bozza e' stata gia'
concordata  dalla  parti,  che prevede la costituzione di un apposito
comitato di Coordinamento  Unificato  -  CCU,  dotato  di  Segreteria
Tecnica
Non sono state pertanto censite le strumentazioni, non in telemisura,
che  in  ambito idrologico misurano grandeze finalizzate alla stesura
dei bilanci idrolosici o al controllo j della  qualita'  delle  acque
(2).   Il  censimento  ha  riguardato  oltre  alle  strumentazioni  a
tutt'oggi pienamente operative, anche quelle installate ma non ancora
in funzione fino a quelle progettate e finanziate per le  quali  sono
state completate le procedure di aggiudicazione dei lavori.
Sono   stati   distinti,   convenzionalmente   e   per   esigenze  di
schematizzazione, due ambiti funzionali, definiti  essenzialmente  in
base   alle   diverse   finalita'   cui  sono  preposte  le  reti  di
monitoraggio:
1. Ambito idrologico:  comprende  strumentazioni  e  reti  finalizate
essenzialmente  alla  previsione e preallerta di eventi idrologici in
atto. Sono comprese in tale ambito:
-  le  reti  e  le   strumentazioni   (termopluviometri,   idrometri,
mareografi,  boe ondametricche, in telemisura che per caratteristiche
tecnologiche (tipo di acquisizione, frequenze di interrogazione  etc)
sono adatte a svolgere funzioni di controllo in tempo reale di eventi
critici, sia nei riguardi delle precipitazioni che delle piene. Si e'
definita  'in  tempo  reale' una rete atta a fornire una frequenza ci
trasmissione delle misure inferiore ad un ora.
2. Ambito meteorologico: include strumentazioni e reti, anche non  in
telemisura e non in tempo reale, finalizzate alla previsione meteo.
Si  e' convenzionalmente definita meteo una stazione equipaggiata con
almeno  i  seguenti  sensori:  temperatura,  pressione   atmosferica,
precipitazione,  umidita'  relativa  vento. In tale ambito sono state
incluse pertanto:
- La rete sinottica dell'Aeronautica Militare.
- Le reti agrometeorologiche installate  con  finalita'  di  supporto
all'agricoltura.  Tali reti nella maggior parte dei casi, anche se in
telemisura sono progettate con frequenze di trasmissione  basse  (per
lo  piu'  giornliere), e non sono pertanto immediatamente integrabili
con le reti in tempo reale, a meno di adeguamenti e ristrutturazioni.
- I radar meteorologici, anche se utilizati pure per  la  rilevazione
di parametri quantitativi di eventi in atto.
Le reti
Le infommazioni a base cel censimento sono state, nella maggior parte
dei  casi, fornite direttamente dagli Enti gestori. Nei limitati casi
in cui,  questi  non  hanno  risposto  alla  richiesta  avanzata  dal
Servizio  Idrografico,  le informazioni mancanti sono state acquisite
da  altre  fonti  quali  i  censimenti  attuati  da  altri   enti   o
direttamente  dalle  ditte  installatrici  delle reti. Avendo ciascun
Ente   fornito   informazioni   su   diversi   supporti,  cartacei  o
informatizzati, ma in ogni caso  in  forme  assai  eterogenee  e  con
contenuti  informativi  assai  differenziati,  sono  state attuate le
procedure di trattamento dei dati comprendenti l'omogeneizzazione, la
georeferenziazione ed il controllo della corretteza delle indicazioni
 ______
(2) A tale proposito e' il caso di ricordare che il SIMN gestisce una
rete di stazioni tradizionali (automatiche o manuali con osservatore)
che consta di circa 3000 pluviometri, 900 termometri, 500  idrometri,
200 freatimetri e 140 stazioni di misura portata.
Attenzione  speciale  e' stata riservata al censimento delle Centrali
di raccolta dati delle reti in tempo reale. Sono stati censiti  circa
80  Soggetti  che  gestiscono  reti  in  tempo reale, con altrettante
centrali. Infatti, all'interno delle diverse Regioni vi sono  diversi
Enti  che  hanno  reti e Centri. Gli Uffici periferici del SIMN e del
Ministero dei Lavori Pubblici sono organizzati a scala di  bacino  (o
di  aggregati  di  Bacino) e coprono tutto il territorio nazionale ad
eccezione delle Regioni Autonome Sicilia e Sardegna e del Trentino  -
Alto   Adige.  Tutti  gli  Uffici  Periferici  del  SIMN,  nonche'  i
Magistrati alle Acque e per il  Po  e  l'Ufficio  Tevere,  gestiscono
attualmente  un  Centro  di  raccolta, elaborazione e validazione dei
dati in tempo reale.
Il  Centro  funzionale  Nazionale  si  trova  a   Roma,   presso   il
Dipartimento per i Servizi Tecnici Nazionali.
I risultati
Il  risultato del censimento delle reti e riportato nella tabella che
segue e nelle carte allegate nella prima colonna della  tabella  sono
riportati  i soggetti proprietari e/o gestori di reti di monitoraggio
meteo-pluvio-idrometriche che sono stati censiti. Le successive sette
colonne riguardano i termometri. i  pluviometri,  gli  idrometri,  le
stazioni  meteo  complete,  i  mareografi,  gli ondametri ed i radar.
L'ultima colonna, indicata con altro, si riferisce a quei sensori non
elencati nelle precedenti colonne che comunque interessano  l'analisi
meteo-pluvio-idrologica     (nivometri,     igrometri,    anemometri,
radiometri, albe dimetri, anemometri); non sono stati  considerati  i
sensori   relativi   alla  misura  della  qualita'  o  dei  parametri
specificatamente di interesse agronomico. Nella colonna "altro"  sono
stati  anche  compresi  i  sensori  delle  reti  di  osservazicne dei
movimenti  franosi  (inclinometri,  estensimetri,  pendoli,   pendoli
rovesci, fessurimetri, piezometri).
Ciascuna  colonna  e'  suddivisa  in  due  sotto colonne indicanti il
numero dei sensori di ciascun ente ed  il  corrispondente  indice  di
funzionalita (IF).  Detto indice varia da 1 a 6 e rappresenta:
1:  strumenti  in telemisura con trasmissione dei dati in tempo reale
idonei   a   garantire   un    sistema    automatico    di    allarme
meteo-idro-pluviometrico ai fini di protezione civile;
2:  strumenti  in  telemisura  che  alla data del censimento non sono
idonei all'uso di protezione civile o per le modalita' e/o  frequenza
di  trasmissione  dei dati o per l'affidabilita' della strumentazione
di misura:
3: strumenti in telemisura di cui, alla data del censimento,  non  si
conoscono  le  caratteristiche  di  idoneita'  all'uso  di protezione
civile;
4:  stazioni  synop  della  Aeronautica  Militare  attualmente non in
telemisura ma che forniscono dati di interesse  meteorologico  e  che
sono, per la maggior parte, in corso di automatizzazione nei prossimi
tre anni;
5: radar meteorologici in banda C;
6: radar meteorologici in bande diverse.
Le  stazioni meteo complete comprendono anche la misura pluviometrica
e che i pluviometri delle stazioni meteo non sono  stati  conteggiati
nella seconda colonna.
----> Vedere Tabelle alle Pagg. 18 - 19 della G.U. <----
  3 - Programma delle reti
Criteri generali
Le iniziative  da  intraprendere  al  fine  di dare  attuazione  agli
obiettivi della Legge sono classificate in 10 sottoprogrammi,  che si
possono raggruppare in tre ambiti. Il primo e' il piu' impegnativo  e
riguarda  la  fornitura  e  l'installazione  di  stazioni meteo-idro-
pluviometriche (voci 4, 5, 6, 7 e  8),  il    secondo    gruppo    e'
costituito    dalle    iniziative  finalizzate  alla    trasmissione,
organizzazione, diffusione e scambio dei dati (voci 1 e 3) ed  infine
il  terzo  gruppo  e rappresentato dalle proposte di indagini e studi
per ottimizzare le   funzionalita'   ed   i  servizi    resi    dagli
impianti   attuati   (voci 2, 9 e 10); le diverse distribuzioni delle
risorse finanziarie, suddivise per obiettivi, per  annualita'  e  per
ambiti territoriali, sono:  da intendersi a  livello indicativo,  nel
senso   che   i   criteri   adottati   per le rispettive ripartizioni
potranno subire delle variazioni,  anche  significative, in ambito di
redazione dei rispettivi progetti.
Il  definitivo  completamento  ed  aggiornamento  del  censimento  e,
comunque, l'evidenziarsi di fattori di cui non era stato tenuto conto
in fase iniziale,  potra'  suggerire  di  i  apportate  le  opportune
variazioni  alle distribuzioni ipotizzate: ad esempio, nel caso della
copertura  di  telepluviometri,  che   rappresenta   la   voce   piu'
significativa  del  programma  di  spesa il grado di omogeneizzazione
indicato nel programma potra' avere variazioni locali, nel senso  che
potranno  verificarsi  delle condizioni progettuali per cui in alcune
aree  idrografiche  l'indice   minimo   indicato   potra'   risultare
esuberante ovvero insufficiente, alle reali necessita' riscontrate in
fase esecutiva.
In sintesi, il programma comprende:
1 - Rete intranet e diffusione dei dati
Un'unica  rete  di tipo riservato, per l'uso di monitoraggio in tempo
reale a di .  protezione civile, colleghera' tutte le reti di campo e
le centrali censite utilizzando il sistema terrestre del  SIMN  e  il
sistema  satellitare  SISAT di Protezione Civile.  L'interconnessione
di  tali  reti  sara'   realizzata   attraverso   tecnologie   mature
disponibili  sul  mercato.  L'interconnessione  comprendera' anche il
Sistema informativo delle Agenzie per l'Ambiente ANPA-ARPA
Le risorse da destinare a tale obiettivo sono  quantificate  in  lire
1,2 MD complessivi, da attuarsi in due anni a partire dal 1999.
2 - Acecuamento sistema centrale
Il  Sistema Centrale del SIMN ha le principali funzioni di indirizzo,
coordinamento e controllo a livello nazionale, da attuarsi attraverso
la costituzione  e  la  gestione  del  sistema  informativo  centrale
(raccolta dati acquisiti dai vari Centri in tempo reale, elaborazione
del  quadro  idrologico,  diffusione  delle  informazioni,  ecc.). Il
previsto      adeguamento      comprende       il       completamento
dell'informatizzazione  dell'archivio  storico del SIMN e della banca
dati nazionale, per i fini di  cui  al  punto  4  successivo,  ed  il
potenziamento  delle  strutture  hardware  e software per favorire la
fruizione delle  informazioni  da  parte  dell'utenza  di  Protezicne
Civile  e  dell'Ambiente.    Per la realizzazione di quanto sopra, e'
determinata una necassita' finanziaria di #. 3.5 MD: nel 1999 saranno
impegnati #. 3.0 MD e, nel 2000, #. 0,6 MD.
3 - Adecuamento Cantri Funzionali
Sono  stati censite circa 75 Centrali di coordinamento e raccolta dei
dati celle  reti  in  telemisura.  Poiche'  lo  schema  organizzativo
ottimale   di  un  Sistema  Idrometeorologico  Nazionale  Distribuito
prevede di riferirsi ad un numero limitato di Centri  Funzionali,  il
Programma  ha  previsto che si debbano destinare le opportune risorse
finanziarie per ricondurre  i  Centri  censiti  a  quelli  Funzionali
appatenenti  al  ricordato  sistema  distribuito. I Centri Funzionali
debbono fare capo ognuno alle principali aree idrografiche del Paese,
o  ad  opportune  aggregazioni  di  bacini  idrografici'   e   quindi
presumibilmente  in numero di 10- 12. Essi si identificano con alcuni
dei Centri censiti, ovvero andranno creati ex-novo in quelle  realta'
in  cui  sono  mancanti,  anche raggruppando Centrali coordinamento o
raccolta dati esistenti di piu' Enti ubicati nello stesso ambito.
Tra i compiti principali dei Centri Funzionali vi  e'  la  diffusione
degli  allarmi  idro  logici  ai  fini  di  Protezione  Civile:  essi
costituiscono centri unitari di raccolta e di riferimento dei  centri
delle  reti  censite. Il ricondurre a tale unitarieta' comporta costi
proporzionali al numero dei centri censiti e da collegare  ai  Centri
Funzionali.
La spesa prevista e di lire 8.2 MD, compresi gli oneri di adeguamento
dei  sistemi  radio  di  trasmissione  e  quelli  di  gestione  cosi'
ripartiti  negli  anni:  #.  1.0  MD,  #.  4.1  MD  e  #.    3.1  MD,
rispettivamente  negli  anni '98, '99 e 2.000. Qualora i fondi di cui
al Reg.CEE  2081/93-obiettivo  1  non  risultassero  disponibili  gli
importi    andrebbero   ridotti,   riducendo   proporzionalmente   le
realizzazioni, come segue: complessivamente lire 4.5 MD,  distribuiti
in  #. 0.5 MD, #. 1.1 MD e #. 2.9 MD, rispettivamente negli anni '98,
'99 e 2.000.
L'attuazione  del  programma  terra'  conto  delle  aree  a   rischio
individuate ai sensi del D.L.  n. 180/89.
4 - Potenziamento rete termo-pluviometrica
Il  Programma  di  potenziamento  delle  reti  termopluviometriche ha
previsto una densita' minima di copertura di 1 pluviometro  ogni  140
km   2.  (l'attuale  densita'  massima censita e' di circa 1/50 km
Liguria,   mentre   la   minima   e   1/3000   km 2   in    Sicilia).
Conseguentemente   per   il  potenziamento  dei  termopluviometri  e'
prevista una spesa di # 30.9 MD, comprensivi degli oneri di  gestione
per  il  triennio,  uniformemente  ripartita  nelle  tre  annualita'.
Qualora  i  fondi  di  cui  al  Reg.CEE   2081/53-obiettivo   1   non
risultassero  disponibili  gli  importi andrebbero ridotti, riducendo
proporzionalmente le realizzazioni, come segue: la spesa  complessiva
ammontera'  a  #. 20.2 MD e la densita' minima di copertura salira' a
quasi 1/200 km 2.
Le distribuzioni  territoriali  piu'  significative  saranro  per  la
Sicilia  (#.  4.4 MD), il Po (#. 5.2 MD), i bacini Calabro-Lucani (#.
2.5 MD), mentre alla Campania ed alla Puglia  andrebbero  #.  2,5  MD
ciascuna.  L'attuazione  del  programma  terra'  conto  delle  aree a
rischio individuate ai sensi del D.L. n.180/89.
5 - Potenziamento rete tele idrometrica
Il  programma  prevede  di  potenziare  il  monitoraggio per i bacini
idrografici con superficie maggiore di 300 km quadrati, per  i  quali
il  tempo di corrivazione si puo' ritenere che possa essere superiore
a quello minimo necessario per gli allertamenti di protezione  civile
(5 - 6 ore). Sono necessarie complessivamente 250 nuove stazioni, per
un  importo  corrispondente  di  #. 7.9 MD. Qualora i fondi di cui al
Res.CEE 2081/93-obiettivo 1 non risultassero disponibili gli  importi
andrebbero  ridotti,  riducendo  proporzionalmente  le realizzazioni,
come segue: #. 4.7 MD per 150 nuovi  idrometri,  da  distribuire  sul
territorio  tenendo conto delle iniziative di cui al successivo punto
10 (allarmi).
La Sicilia, con circa #.1.6  MD.,  sarebbe  la  regione  maggiormente
interessata  all'iniziativa,  seguita  dal bacino del Po (#. 1,2 MD),
dalla Campania (#. 1.1 MD). Non sono previsti  idrometri  nei  bacini
triveneti, liguri, toscani, della Romagna-Marche e del Lazio- Umbria.
6 - Potenziamento rilievi marittimi
La  conoscenza  in tempo reale dello stato del mare e' indispensabile
per  la  Protezione  Civile  sotto  due  aspetti.  Il  primo  per  la
conoscenza  della  capacita'  di  deflusso  delle  onde  fluviali  in
prossimita' delle foci, il secondo per la conoscenza del rischio.  di
sormonto  e  collasso  delle  difese costiere in quelle zone depresse
altimetricamente  particolarmente  vulnerabili  (Delta  Po,   Estuari
veneti,  ecc.).  Il  programma prevede l'integrazione delle esistenti
reti mareografiche ed  ondametriche  del  SIMN,  sia  con  interventi
diffusi   lungo   il   territorio  costiero  nazionale,  sia  con  un
particolare infitti mento delle stazioni dell'Alto Adriatico  (bacini
triveneti).  L'importo  previsto  e  di c 2.4 MD, ovvero di #. 1.7 MD
qualora  i  fondi  di  cui  al  Reg.CEE   2081/93-obiettivo   1   non
risultassero disponibili.
7- Integrazione impianti meteorolocici
In   tale  ambito  a  stato  previsto  il  potenziamento  della  rete
radar-meteorologica italiana (di gran lunga  la  piu'  arretrata  tra
quelle  dei  Paesi  dei  Paesi  dell'Europa occidentale) contribuendo
all'urgente ed indispensabile completamento  della  rete  dell'Italia
settentrionale  (bacino  del  Po  e  limitrofi) con l'attivazione del
radar ci Gattatico (R.E.), previa verifica di compatibilita'  con  il
progetto Meteonet finanziato dal programma SINA.
Per  i  fini  di  cui  sopra e stata prevista una spesa di #. 3,5 MD,
compresi gli oneri di  gestione,  salvo  ricalibrature  eventualmente
necassarie  in  fase  attuativa, in conseguenza del dinamismo in atto
nel settore.
8 - Rete Sperimentale frane
Si e'  prevista  la  realizazione  di  alcune  reti  di  monitoraggio
sperimentali   di   fenomeni   franosi,   con  rilievo  di  parametri
meteo-pluvio-idrometrici, nonche' di parametri idraulici del  terreno
(piezometri, ecc.) e di quelli delle sue caratteristiche geotecnische
e  di  movimento  (inclinometri,  ecc.),  da  realizarsi  nelle  aree
individuate nei programmi urgenti di cui all'art. 2, comma 2 del D.L.
n.180/98.  La spesa prevista per ciascuna rete e'  stata  stimata  in
lire  1.2  MD.  Nel  programma  sono  state  previste  4 reti (Bacini
campani, calabro-lucani, triveneti e Po). Qualora i fondi di  cui  al
Reg.CEE  2081/93-obiettivo 1 non risultassero disponibili gli importi
andrebbero ridotti,  riducendo  proporzionalmente  le  realizzazioni,
prevedendo  l'avvio  delle  prime  due  reti,  oltre  alle  spese  di
gestione.
9 - Determinazione scale di deflusso teoriche
Ogni  stazione  idrometrica, per essere considerata funzionante, deve
essere dotata della scala di deflusso.  Considerate  le  diffficolta'
finanziarie,  operative e di tempo per ricavare tali relazioni in via
sperimentale,  si  e  ritenuto  di  pro  cadere  al   momento,   alla
determinzione  di  esse  per  via  teorica.  Tutte  le nuove stazioni
saranno dotate ci scale di deflusso teoriche,  aggiornando  anche  le
vecchie  scale  laddove esistenti.  Valutato in modo proporzionale al
numero delle stazioni idrometriche,  l'importo  previsto  per  questa
voce  ammonta  a  #.  7,1  MD.  Gli  ambiti territoriali maggiormente
interessati a tale iniziativa sono  i  bacini  del  Po,  triveneti  e
Lazio-Umbria.  Qualora  i fondi di cui al Reg.CEE 2081/93-obiettivo 1
non  risultassero  disponibili  gli   importi   andrebbero   ridotti,
riducendo proporzionalmente le realizzazioni.
10 - Gli allarmi
La   problematica  di  questo  argomento  e  descritta  nel  capitolo
successivo. Per la parte finanziaria, si e' prevista una spesa di  #.
8.8  MD concentrati nel biennio 1999-2000.  Qualora i fondi di cui al
Reg.CEE 2081/93-obiettivo 1 non risultassero disponibili gli  importi
andrebbero   ridotti,  pur  mantenendo  un  suffficiente  livello  di
effficacia  nelle  realizazioni  e  un  buon  livello  di   copertura
nazionale.
  4 - Il sistema di pre-allarme e allarme ai fini della Protezione
      Civile
Attuali criteri di preallarme ed allarme
I principali sistemi di allertamento attualmente  adottati  dai  vari
Soggetti  censiti  dell'Amministrazione  Statale  e delle Regioni, si
basano su:
a) sull'osservazione delle precipitazioni  e  su  sistemi  di  soglie
pluviometriche  strumentali  al cui sormonto siano storicamente stati
osservati scenari di  franamento  diffuso,  scivolamenti  in  coltre,
colate  di  fango  e  di  detrito,  ovvero  siano stati osservati gli
scenari di  inondazione  previsti  nella  Direttiva  Sperimentale  di
Protezione Civile. La procedura non consente tempo di preavviso. Tali
soglie  sono  meglio  utilizzate  in previsione correlando ad esse le
previsioni meteorologiche deterministiche valutate  giornalmente  dal
ECMWF e dei modelli ad area limitata sulla penisola italiana.
b)   sull'osservazione  delle  precipitazioni  e  sulla  modellazione
afflusso-deflusso che permette  di  stimare  le  portate  nelle  aste
principali  di  bacini  al di sopra di alcune migliaia di km quadrati
con anticipo di preavviso dell'ordine di sei-dodici ore. Con maggiore
incertezza, ma con maggiore tempo rispetto all'evento, il sistema puo
basarsi  sulla  previsione  delle  precipitazioni  e   quindi   sulla
modellazione  afflusso-deflusso. Alle portate temute e' associalto il
rischio di rottura  arginale,  ovvero  di  sormonto  con  conseguente
inondazione diretta o per disalveamento delle aree perifluviali.
c) sulla modellazione della propagazione della piena idrometricamente
osservata in stazioni di monte. Il metodo, utilizabile solo in alcuni
grandi   fiumi,   consente   di  stimare  le  portate  a  valle,  cui
eventualmente e associato, anche  in  conseguenza  della  durata  del
colmo,  il  rischio  di  rottura  arginale,  ovvero  di  sormonto con
conseguente  inondazione  diretta  o  per  disalveamento  delle  aree
perifluviali.
Criteri di definizione dei sistemi di allenamento
Il criterio guida del sistema nazionale distribuito per le previsioni
idromateorologiche  e  le  allerte  e'  la connessione del sistema di
osservazione dei vari soggetti attivi. I diversi ambiti  regionali  e
delle  strutture  periferiche  utilizzano  ossi  procedure specifiche
adatte alla configurazione morfologica del territorio  su  cui  hanno
dominio   ed   accordate   al   livello   tecnologico  raggiunto.  La
realizzazione di un sistema nazionale che integra i sistemi esistenti
rispettandone il livello di  avanzamento  tecnologico  e  che  emette
opportune condizioni di allerta per diverse aree del Paese si basa:
a)  su  un  centro  nazionale  che definisca le politiche tecniche di
trattamento dei dati e controlla la qualita' del sistema  periferico,
ne  riceve le informazioni e le trasferisca ove necessario all'utente
principale del sistema costituito dal Dipartimento  della  Protezione
Civile. Tale centro e' una opportuna struttura del DSTN
b)  su  una  costellazione di centri funzionali periferici, nei quali
risiede:
1) - la capacita' di raccogliere in tempo reale le osservazioni.
2) -la capacita' di  elaborare  in  tempo  reale  le  osservazioni  e
valutare   le  eventuali  condizioni  di  rischio  sulla  base  della
conoscenza dello specifico territorio e des li scenari di rischio ove
possibili;
3) - di allertare ove necessario le strutture regionali di Protezicne
Civile.
Tali centri, come gia' indicato al punto precadente, sono dell'ordine
di una decina.   Struttura  portante  del  sistema  e'  una  rete  di
teletrasmissione  dei  dati  di  osservazione  e ci previsione, sulla
quale ognuno dei centri periferici  conferisca  l'osservazione  e  la
previsione  propria  e  acquisisca  l'osservazione e la previsione di
altre  strutture  quando  esse  risultino  necessarie  alla   propria
attivita'.  La rete e riservata, attraverso protocolli definiti, allo
scambio  dati  in  tempo  reale  e  presenta  il  massimo  grado   di
affidabilita'   e   resilienza   ad  eventi  estremi.  Essa  utiliza,
attraverso modeste integrazioni la rete terrestre del SIMN estesa  ai
centri  regionali, e in backup la rete satellitare SISAT (ex ARGO) di
Protezione Civile. Il SIMN definisce e aggiorna  in  accordo  con  le
Regioni  ed il Dipartimento le specifiche di utilizzazione della rete
di protocolli.
Criteri di allertamento
L'obiettivo  primario  del  programma  e'  l'estensione  a  tutto  il
territorio  nazionale  la  determinazione  oggettiva, basata cioe' su
criteri quantitativi, del verificarsi di  condizioni  pre-allarme  ed
allarme,  e  conseguente attivazione di una procadura di allertamento
che consenta - preferibilmente in modo automatico -  la  cartezza  di
allerta  del  personale in grado di valutare e seguire il fenomeno in
atto, in modo  da  garantirce  il  trasferimento  delle  informazioni
necessarie alle Autorita' competenti.
Come  ricordato,  la procadura obiettiva puo' essere basata su soglie
pluviometriche, ovvero su piu' complessi modelli  afflussi  deflussi,
ovvero  sulla  modellazione  della propagazione della piena osservata
idrometricamente.  Poiche'  obiettivo  del  programma  e'  tutto   il
territorio  nazionale,  si  ritiene opportuno dirigere gli sforzi per
conseguire un livello minimo in tutto  il  paese,  costituito  quindi
dall'uso  di  soglie  pluviometriche. Gli ambienti che gia' utilizano
procedure piu'  complesse  o  piu'  adatte  agli  specifici  problemi
saranno  comunque  inseriti  nel  sistema senza tuttavia provocare ad
assi arretramenti o ritardi tecnologici.
La procedura completa basata sulle soglie pluviometriche si  articola
come segue:
1)  -disponibilita'  di  una  base  di  dati  di  eventi  storici  di
franamento, colata di fango o detrito e inondazione;
2)   -correlazione   degli   eventi   storici   con   le   condizioni
pluviometriche  ed  idrometriche  osservate  in  corrispondenza degli
eventi stessi;
3) -costruzione di soglie strumentali pluviometriche ed  idrometriche
affidabili per diverse aree morfologicamente omogenee.
4)  -correlazione  tra  tali  soglie  strumentali,  pluviometriche ed
idrometriche e la previsione di precipitazione ottenuta  dai  modelli
meteorologici.
Solo alcuni Soggetti hanno realizzato un tale sistema. Obbiettivo del
Programma,  per  quanto  attiene  i  sistemi di allerta, e' quindi la
realizzazione  di  un  sistema  nazionale  distribuito  in  grado  di
emettere,   per   aree   morfologicamente   omogenee  del  territorio
nazionale, avvisi in tempo reale in ordine a temuti eventi  al  suolo
di  dissesto diffuso e inondazione. La realizzazione richiede che sia
instaurata una collaborazione tra il SIMN e le  Strutture  Regionali,
con  l'assistenza  del  GNDCI  che  rendera'  disponibile  l'archivio
nazionale delle Aree Vulnerate  Italiane  (AVI)  e  l'archivio  della
Valutazione  delle  piene (VA PI), I centri funzionali, sulla base di
una specificazione delle attivita' definite consensualmente  in  sede
centrale, provvederanno, entro i primi dodici mesi di attivita':
1)  -  ad  integrare  le  basi di dati di eventi storici nell'area di
dominio  con la base di dati AVI.
2) - a  definire  "gli  scenari  storici"  ed  a  correlarli  con  la
pluviometria storica.
3)  -  a  correlare  le previsioni con le osservazioni pluviometriche
storiche.
Il sistema sara' via via reso operativo in termini sperimentali.  Nei
successivi  diciotto  mesi  la  direzione  di progetto presso il SIMN
provvedera' alla certificazione di qualita' dell'attivita' di ciascun
centro funzionale ed alla  definizione  formale  delle  procedure  di
modallazione  in tempo reale opportune per i corsi d'acqua di media e
grande dimensione, coordinando  azioni  sperimentali  per  un  numero
significativo   di   bacini   italiani   nazionalmente   distribuiti.
Obbiettivo dell'azione e' la graduale integrazione,  nel  sistema  di
allerta  per  soglie  idrometriche  e pluviometriche di un sistema di
modellazione affidabile degli effetti al suolo.
  5 - Piano finanziario e modalita' attuative
Costi di realizzazione
Ripartizione per obiettivi funzionali
Nelle tabelle che seguono si riportano le ripartizioni indicative dei
programmi  secondo  le  annualita'  di  spesa. Sono comprese anche le
spese di gestione, la cui analisi e' descritta piu' oltre
----> Vedere Tabelle alle Pagg. 26 - 27 della G.U. <----
Ripartizione per aree territoriali
Nelle tabelle che seguono si riporta la ripartizione  indicativa  dei
programmi  di  spesa  secondo  le  aree  aggregate per bacini.   Sono
comprese le spese di gestione la cui analisi e' descritta piu' oltre
----> Vedere Tabelle a Pag. 28 della G.U. <----
Costi di gestione delle reti
Sulla scorta dell'esperienza maturata  dal  SIMN  relativamente  alla
gestione  degli  impianti di monitoraggio in tempo reale e delle reti
informatiche, risulta che  i  costi  di  gestione  annua,  a  regime,
ammontano a circa il 20% delle spese di installazione dei sistemi, di
cui il 12% di manutenzione ed l'8% di varie.
Si  e'  ipotizzato  che  gli oneri di gestione delle reti siano, ogni
anno, conseguenti alle installazioni che si sono attuate  negli  anni
precedenti quello cui ci si riferisce.  Conseguentemente per il primo
anno  di  finanziamento  (1998)  non si sono accantonati fondi per la
gestione, mentre per il secondo enno (1999) gli oneri  sono  relativi
alle installazioni attuate nel primo anno, e cosi' via.
Al  completamento  del potenziamento programmato, utilizzando i fondi
erogati nel triennio 98/2000, per  provvedere  alla  manutenzione  ed
alla  gestione  - a regime - delle reti realizzate, e indispensabile,
da  quanto  precede,  che  i   fondi   annualmente   destinati   alla
manutenzione e gestione vengano incrementati di lire 16 MD.
Modalita' attuative
Durante  la  redazione  del  programma  sono  state  necessariamentee
esaminate le problematiche connesse con  l'attuazione  del  programma
stesso.
Per   l'indirizzo,   il  coordinamento  ed  il  controllo  della  sua
realizzazione e' istituito uno specifico Comitato tecnico, presieduto
dal Capo del Dipartimento per i Servizi Tecnici Nazionali  e  formato
da  un  rappresentante  del  SIMN, un rappresentante della Protezione
Civile, un rappresentante  indicato  di  intesa  dalle  Autorita'  di
Bacino  di  rilievo  nazionnale,  un  rappresentante  del  GNDCI,  un
rappresentante  dell'Aeronautica  Militare,  un  rappresentante   del
Ministero    dell'Ambiente,    un    rapprasentante   dell'ANPA,   un
rappresentante  del  Ministero  per  le  risorse  Agricole  e   dieci
rappresentanti indicati dalle Regioni.
Il Comitato avra' principalmente il compito di:
- Completare ed aggiornare il censimento delle reti:
- Disegnare le azioni di attuazione del Programma:
- Individuare le modalita' di esecuzione dei vari progetti:
- Verificare   la  necessaria  compatibilita'  del  Programma  con la
normativa in evoluzione e  con  l'attuazione  delle  indicazioni  del
D.L.vo n. 112/98.