(Allegato 4)
                                                           Allegato 4 
 
Valutazione della sicurezza ai fini dell'ammissione  dei  rifiuti  in
depositi sotterranei 
    1.  Principi  di  sicurezza  per  tutti  i   tipi   di   deposito
sotterraneo. 
    1.1. L'importanza della barriera geologica. 
    Lo smaltimento dei rifiuti in depositi sotterranei deve garantire
l'isolamento dei rifiuti  dalla  biosfera.  I  rifiuti,  la  barriera
geologica e le cavita', e in particolare  le  strutture  artificiali,
costituiscono un sistema che, come tutti gli altri  aspetti  tecnici,
deve rispettare i prescritti requisiti. 
    In particolare, devono essere attuate le  misure  necessarie  per
impedire  o  limitare  l'immissione   di   inquinanti   nelle   acque
sotterranee e per impedire il deterioramento dello stato di  tutti  i
corpi idrici sotterranei. A  tal  fine,  deve  essere  effettuata  la
valutazione a lungo termine dell'impianto, in  conformita'  a  quanto
stabilito al punto 1.2.7 del presente allegato. 
    1.2. Valutazione dei rischi specifica per il sito. 
    Per la valutazione dei rischi e' necessario individuare: 
      il rischio (nella fattispecie, i rifiuti depositati); 
      i ricettori (nella fattispecie, la biosfera e talvolta le acque
sotterranee); 
      le vie attraverso le quali le sostanze  contenute  nei  rifiuti
possono raggiungere la biosfera; 
      la  valutazione  dell'impatto  delle   sostanze   che   possono
raggiungere la biosfera. 
    I criteri di ammissibilita' per il  deposito  sotterraneo  devono
essere basati sull'analisi della roccia  ospitante,  accertando  che,
per quanto  riguarda  il  sito,  non  sia  applicabile  alcuna  delle
condizioni dell'allegato 1 del decreto legislativo 13  gennaio  2003,
n. 36 ad eccezione dei paragrafi 1.2, 1.3 e 1.5 per gli  impianti  di
discarica per rifiuti inerti e dei paragrafi 2.3, 2.4, 2.5 e 2.6  per
gli impianti di discarica per rifiuti non pericolosi e pericolosi. 
    I criteri di ammissibilita'  devono  essere  determinati  tenendo
conto delle condizioni locali. A tale scopo e'  necessario  accertare
che gli strati sono adatti per la collocazione di un deposito,  cioe'
valutare i rischi legati al contenimento, tenendo conto  del  sistema
generale  costituito  dai  rifiuti,   dalle   strutture   e   cavita'
artificiali e dalla natura della roccia ospitante. 
    La valutazione dei rischi dell'impianto  specifica  per  il  sito
deve essere effettuata sia per la fase  operativa  che  per  la  fase
post-operativa. L'esito delle valutazioni consentira' di definire  le
misure di controllo e di sicurezza  necessarie  e  di  determinare  i
criteri di ammissibilita'. 
    E' necessario effettuare un'analisi integrata  della  valutazione
delle prestazioni, che comprenda i seguenti aspetti: 
      1) valutazione geologica; 
      2) valutazione geomeccanica; 
      3) valutazione idrogeologica; 
      4) valutazione geochimica; 
      5) valutazione dell'impatto sulla biosfera; 
      6) valutazione della fase operativa; 
      7) valutazione a lungo termine; 
      8) valutazione dell'impatto di tutti gli impianti di superficie
del sito. 
    1.2.1. Valutazione geologica. 
    E' necessaria un'indagine della struttura geologica di  un  sito,
se non e' gia' nota, con ricerche ed analisi  della  tipologia  delle
rocce, dei suoli e  della  topografia.  L'esame  geologico  serve  ad
accertare che il  sito  e'  adatto  alla  creazione  di  un  deposito
sotterraneo. Devono essere inseriti la collocazione, la  frequenza  e
la struttura  delle  irregolarita'  o  delle  fratture  degli  strati
geologici circostanti e l'impatto potenziale  dell'attivita'  sismica
su tali strutture. E indispensabile prendere in considerazione  anche
siti alternativi. 
    1.2.2. Valutazione geomeccanica. 
    La stabilita' delle cavita' deve essere  accertata  con  adeguate
ricerche e modelli predittivi. La valutazione deve tenere conto anche
dei rifiuti depositati. I processi vanno analizzati e documentati  in
maniera sistematica. 
    E' necessario accertare che: 
      1) durante e  dopo  la  formazione  delle  cavita',  ne'  nella
cavita' stessa  ne'  sulla  superficie  del  suolo  sono  prevedibili
deformazioni di rilievo che possano danneggiare la funzionalita'  del
deposito sotterraneo o consentire un contatto con la biosfera; 
      2) la capacita'  di  carico  della  cavita'  e'  sufficiente  a
prevenirne il crollo durante l'utilizzo; 
      3) il materiale depositato deve avere la stabilita'  necessaria
ad assicurarne la  compatibilita'  con  le  proprieta'  geomeccaniche
della roccia ospitante. 
    1.2.3. Valutazione idrogeologica. 
    E' indispensabile un'indagine approfondita delle  caratteristiche
idrauliche per valutare la  configurazione  dello  scorrimento  delle
acque  sotterranee  negli  strati  circostanti,  sulla   base   delle
informazioni sulla  conduttivita'  idraulica  della  massa  rocciosa,
delle fratture e dei gradienti idraulici. 
    1.2.4. Valutazione geochimica. 
    E' indispensabile  un'indagine  approfondita  della  composizione
delle rocce e delle acque  sotterranee  per  valutare  la  situazione
attuale delle acque sotterranee e la loro evoluzione  potenziale  nel
tempo, la natura e l'abbondanza dei minerali presenti nella frattura,
nonche'  una  descrizione  mineralogica  quantitativa  della   roccia
ospitante. Va  valutata  anche  l'incidenza  della  variabilita'  sul
sistema geochimico. 
    1.2.5. Valutazione dell'impatto sulla biosfera. 
    E'   indispensabile   un'indagine   sull'impatto   del   deposito
sotterraneo sulla biosfera. Vanno svolti  anche  studi  di  base  per
determinare  il  livello  delle  sostanze   coinvolte   nell'ambiente
naturale locale. 
    1.2.6. Valutazione della fase operativa. 
    Per quanto riguarda la fase operativa l'analisi deve accertare: 
      1) la stabilita' delle cavita' come stabilito al punto 1.2.2; 
      2) che  non  esistono  rischi  inaccettabili  che  si  crei  un
contatto tra i rifiuti e la biosfera; 
      3)  che  non  esistono  rischi  inaccettabili  per  l'esercizio
dell'impianto. 
    L'accertamento  della  sicurezza  operativa  dell'impianto   deve
comprendere un'analisi sistematica del suo esercizio, sulla  base  di
dati specifici relativi all'inventario  dei  rifiuti,  alla  gestione
dell'impianto e al programma di attivita'. Va dimostrato  che  tra  i
rifiuti e la roccia non rischiano  di  crearsi  reazioni  chimiche  o
fisiche tali da danneggiare la robustezza e la tenuta della roccia  e
da mettere a rischio il deposito stesso. Per questo motivo, oltre  ai
rifiuti non ammissibili ai sensi dell'art. 6 del decreto  legislativo
13 gennaio 2003,  n.  36  e  dei  rifiuti  non  ammessi  al  deposito
sotterraneo ai sensi dell'art. 9, comma 3 del presente  decreto,  non
e' consentito il conferimento di rifiuti potenzialmente soggetti alla
combustione  spontanea  nelle  condizioni  di   stoccaggio   previste
(temperatura, umidita'), prodotti gassosi, rifiuti volatili,  rifiuti
provenienti  dalla  raccolta   sotto   forma   di   miscellanea   non
identificata. 
    Vanno individuati gli eventi particolari che potrebbero portare a
una via di contatto tra i rifiuti  e  la  biosfera  durante  la  fase
operativa. I diversi  tipi  di  rischi  operativi  potenziali  devono
essere riassunti in categorie specifiche e ne devono essere  valutati
i possibili effetti, accertando che non esistono rischi inaccettabili
di una rottura del contenimento dell'operazione e  prevedendo  misure
di emergenza. 
    1.2.7. Valutazione a lungo termine. 
    Per conseguire l'obiettivo di  uno  smaltimento  sostenibile,  la
valutazione dei rischi deve comprendere previsioni di lungo  termine.
Va accertato quindi  che  durante  la  fase  post-operativa  a  lungo
termine del deposito sotterraneo non si creeranno vie di contatto con
la biosfera. 
    E' necessario analizzare quantitativamente sul lungo  periodo  le
barriere del sito di  deposito  sotterraneo  (come  la  qualita'  dei
rifiuti, le strutture artificiali, le opere di  consolidamento  e  di
sigillatura di pozzi e forature),  le  caratteristiche  prestazionali
della roccia ospitante, degli strati circostanti  e  del  terreno  di
copertura e valutarle sulla base di dati  specifici  del  sito  o  di
calcoli deduttivi sufficientemente prudenti. Va  tenuto  conto  anche
delle condizioni geochimiche e geoidrologiche  come  la  circolazione
delle acque sotterranee (cfr. le sezioni 1.2.3 e 1.2.4),  l'efficacia
delle barriere, l'attenuazione naturale e il  percolato  dei  rifiuti
depositati. 
    La sicurezza a lungo termine  di  un  deposito  sotterraneo  deve
essere accertata attraverso un esame che  comprenda  una  descrizione
della situazione iniziale in un  momento  specifico  (ad  esempio  il
momento della  chiusura)  seguita  da  una  previsione  dei  maggiori
cambiamenti previsti nel tempo geologico. Vanno  infine  valutate  le
conseguenze  del  rilascio  delle  sostanze  coinvolte  dal  deposito
sotterraneo, in base a scenari previsionali diversi che tengano conto
della possibile evoluzione a  lungo  termine  della  biosfera,  della
geosfera e del deposito sotterraneo. 
    Nel valutare i rischi legati ai rifiuti a lungo  termine  non  e'
necessario tenere conto dei  contenitori  e  del  rivestimento  delle
cavita' per la loro durata limitata. 
    1.2.8. Valutazione di  impatto  degli  impianti  di  raccolta  di
superficie. 
    Anche quando  sono  destinati  allo  smaltimento  sotterraneo,  i
rifiuti portati al sito vengono  scaricati,  sottoposti  a  prove  ed
eventualmente  stoccatiin  superficie   prima   di   raggiungere   la
destinazione  finale.  Gli  impianti  di   raccolta   devono   essere
progettati e gestiti in maniera da evitare danni alla salute umana  e
all'ambiente locale e da rispettare gli stessi requisiti previsti per
gli altri impianti di raccolta dei rifiuti. 
    1.2.9. Valutazione degli altri rischi. 
    Ai fini della protezione dei lavoratori, i rifiuti possono essere
stoccati in un deposito sotterraneo solo se rigorosamente isolati  da
attivita' minerarie.  Non  sono  ammessi  rifiuti  che  contengono  o
possono produrre sostanze pericolose per la  salute  umana,  come  ad
esempio germi patogeni di malattie contagiose. 
    2.  Considerazioni  supplementari  in  materia  di   miniere   di
salgemma. 
    2.1. Importanza della barriera geologica. 
    Per quanto riguarda i principi di sicurezza  per  le  miniere  di
salgemma, la roccia che circonda i rifiuti riveste un duplice ruolo: 
      roccia ospitante in cui sono incapsulati i rifiuti, 
      strati soprastanti e  sottostanti  di  rocce  impermeabili  (ad
esempio di anidrite) che costituiscono  una  barriera  geologica  che
impedisce alle acque sotterranee di penetrare nella discarica  e  che
impedisce ai liquidi e ai gas di filtrare  all'esterno  dell'area  di
smaltimento. Nei punti in cui tale barriera geologica e' attraversata
da pozzi e perforazioni e' necessario provvedere a sigillarli durante
le operazioni per prevenire la penetrazione di acqua e poi  chiuderli
ermeticamente  dopo  la  cessazione  delle  attivita'  del   deposito
sotterraneo. Se l'estrazione dei minerali continua oltre  il  periodo
di attivita' della discarica, dopo la cessazione delle  attivita'  di
questa e' indispensabile sigillare l'area di smaltimento con una diga
impermeabile all'acqua, progettata calcolando la pressione  idraulica
operativa a tale profondita', in maniera  che  l'acqua  che  potrebbe
filtrare  nella  miniera  ancora  in  funzione  non  possa   comunque
penetrare nell'area di smaltimento, 
      nelle miniere di salgemma il sale e' considerato  una  barriera
di contenimento totale. I rifiuti entrano quindi in contatto  con  la
biosfera solo nel caso si verifichi un incidente o per effetto di  un
evento geologico a  lungo  termine  come  il  movimento  terrestre  o
l'erosione (per esempio nel caso di un aumento del livello del mare).
Non esistono probabilita'  molto  elevate  che  i  rifiuti  subiscano
alterazioni nelle condizioni previste per lo stoccaggio,  ma  occorre
tenere conto delle conseguenze di possibili eventi sfavorevoli. 
    2.2. Valutazione a lungo termine. 
    La sicurezza a lungo termine di un deposito  sotterraneo  situato
in uno  strato  roccioso  di  salgemma  va  accertata  principalmente
designando la roccia salina come barriera. La roccia salina  risponde
al requisito di impermeabilita' ai gas e ai liquidi  e,  grazie  alla
sua natura convergente, e' in grado di incapsulare  i  rifiuti  e  di
isolarli completamente al termine del processo di trasformazione. 
    La natura convergente  della  roccia  salina  non  e'  quindi  in
contrasto con la necessita' di disporre di cavita' stabili nella fase
operativa. La stabilita' e' un fattore importante  per  garantire  la
sicurezza operativa e mantenere l'integrita' della barriera geologica
senza limitazioni di tempo, assicurando  cosi'  la  protezione  della
biosfera. I rifiuti devono essere mantenuti in isolamento  permanente
rispetto alla biosfera.  Il  cedimento  controllato  del  terreno  di
copertura  o  altri  difetti  prevedibili  a   lungo   termine   sono
accettabili solo se e' possibile dimostrare che potranno  verificarsi
esclusivamente trasformazioni diverse  dalla  rottura,  che  rimarra'
comunque integra la barriera geologica e che non si formeranno vie di
contatto tra l'acqua e i rifiuti o i rifiuti e la biosfera. 
    3. Considerazioni supplementari con riferimento alla roccia dura. 
    Per stoccaggio in profondita' nella roccia  dura  si  intende  lo
stoccaggio sotterraneo a una profondita' di  parecchie  centinaia  di
metri; la  roccia  dura  puo'  essere  costituita  da  diverse  rocce
magmatiche  come  il  granito  o  il  gneiss,  ma  anche   da   rocce
sedimentarie come il calcare o l'arenaria. A tale scopo  ci  si  puo'
servire di una miniera non piu' sfruttata per le attivita' estrattive
o di un impianto di stoccaggio nuovo. 
    3.1. Principi di sicurezza. 
    Nel caso di stoccaggio nella roccia  dura  non  e'  possibile  il
contenimento totale e quindi e' necessario costruire una struttura di
deposito sotterraneo atta a far si' che l'attenuazione naturale degli
strati  circostanti  riduca  gli  effetti  degli  agenti   inquinanti
impedendo  cosi'  effetti  negativi   irreversibili   nei   confronti
dell'ambiente. Sara' quindi la capacita' dell'ambiente circostante di
attenuare  e  degradare   gli   agenti   inquinanti   a   determinare
l'accettabilita' di una fuga da una struttura di questo tipo. 
    Le  prestazioni  del  sistema  di  stoccaggio  sotterraneo  vanno
valutate in maniera globale, tenendo conto del funzionamento coerente
delle  diverse  componenti  del  sistema.  Nel  caso  di   stoccaggio
sotterraneo nella roccia dura, il deposito deve essere situato al  di
sotto della falda acquifera per  prevenire  il  deterioramento  delle
acque sotterranee. 
    Lo stoccaggio nella roccia dura deve rispettare  tale  requisito,
impedendo che qualunque fuga  di  sostanze  pericolose  dal  deposito
raggiunga la biosfera - e in particolare gli strati  superiori  della
falda acquifera a contatto con essa - in quantita'  o  concentrazioni
tali da provocare  effetti  nocivi.  E'  necessario  quindi  valutare
l'afflusso delle acque verso  e  nella  biosfera  e  l'impatto  della
variabilita' sul sistema idrogeologico. 
    Il deterioramento a lungo termine dei rifiuti, dell'imballaggio e
delle strutture artificiali puo' portare alla formazione di  gas  nel
deposito sotterraneo nella roccia dura. Occorre quindi  tenere  conto
di tale  fattore  nel  progettare  le  strutture  per  lo  stoccaggio
sotterraneo di questo tipo.