(Allegato 1)
                                                           Allegato 1 
 
    Denominazione: telaprevir (Incivo) e boceprevir (Victrelis) 
    Indicazione terapeutica: trattamento antivirale, in  associazione
con peginterferone alfa e ribavirina, dell'infezione da HCV  genotipo
1 recidivante dopo trapianto di fegato, in pazienti adulti affetti da
epatite C cronica (CHC) compensata (compresa la  cirrosi),  naive  al
trattamento o che non hanno risposto a precedente terapia. 
    Criteri  di  inclusione:  pazienti  adulti  (eta'  ≥   18   anni)
trapiantati di fegato, positivi per HCV-RNA sierico  di  genotipo  1,
con epatite ricorrente  e  fibrosi  epatica  almeno  moderata  (≥  F2
secondo Metavir o ≥S3 secondo Ishak), diagnosticata mediante  biopsia
epatica, indipendentemente dal periodo intercorso dal trapianto. 
    Possono essere inclusi i pazienti con  epatite  ricorrente  nella
sua variante colestatica fibrosante. 
    Criteri di esclusione: presenza di cirrosi epatica in classe B  e
C di Child-Pugh, presenza di rigetto acuto  o  cronico,  presenza  di
infezioni sistemiche, presenza  di  insufficienza  epatica  da  altre
cause, instabilita' dei livelli plasmatici di immunosoppressore. 
    Periodo di prescrizione a totale carico  del  Servizio  Sanitario
Nazionale: fino a  nuova  determinazione  dell'Agenzia  Italiana  del
Farmaco. 
    Piano terapeutico: La somministrazione di Boceprevir avviene  per
os alla posologia di 4 cp  da  200  mg  3  volte  al  giorno  per  44
settimane mentre  la  somministrazione  di  Telaprevir  avviene  alla
posologia di 2 cp da 375 mg 3 volte al giorno per 12  settimane.  Gli
schemi di terapia triplice si intendono gli stessi  impiegati  per  i
pazienti immunocompetenti, escludendo la possibilita'  di  effettuare
una «response guided therapy» (RGT). 
    Altre  condizioni  da  osservare:  le  modalita'  previste  dagli
articoli 4, 5, 6 del provvedimento datato 20 luglio  2000  citato  in
premessa, in relazione a: 
      Art. 4: istituzione del registro,  rilevamento  e  trasmissione
dei  dati  di  monitoraggio  clinico  ed  informazioni   riguardo   a
sospensioni  del  trattamento  (mediante  apposita  scheda  come   da
Provvedimento 31 gennaio 2001, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.
70 del 24 marzo 2001); 
      Art. 5:  acquisizione  del  consenso  informato,  modalita'  di
prescrizione e di dispensazione del medicinale; 
      Art. 6: rilevamento e trasmissione dei dati di spesa. 
    Dati da  inserire  nel  registro:  nella  gia'  esistente  pagina
iniziale della scheda AIFA di monitoraggio della triplice terapia per
i pazienti non trapiantati i seguenti dati aggiuntivi: 
      paziente sottoposto a trapianto epatico con recidiva di epatite
con fibrosi almeno moderata (≥  F2  secondo  Metavir  o  ≥S3  secondo
Ishak), documentata istologicamente (si/no) 
      epatite fibrosante colestatica (si/no) 
      tempo in mesi intercorso tra  il  trapianto  e  l'inizio  della
terapia triplice (mesi) 
      tipologia  della  immunosoppressione   impiegata   al   momento
dell'inizio  della  terapia   triplice   (Ciclosporina,   Tacrolimus,
Micofenolato Mofetile, inibitori m-TOR). 
Precauzioni e limitazioni 
    1. La prescrizione e la  gestione  clinica  complessiva,  inclusa
quella  degli  effetti  collaterali,  della  terapia  antivirale  con
inibitori  delle  proteasi  e  della  terapia  immunosoppressiva  nel
paziente trapiantato di fegato con recidiva di epatite C deve  essere
riservata ai Centri che hanno gia' ottenuto l'autorizzazione  per  il
suo utilizzo nei pazienti non trapiantati, ma condotta  sempre  sotto
la responsabilita' di  un  Epatologo  con  comprovata  esperienza  in
ambito trapiantologico, all'interno o in stretta connessione  con  il
Centro trapianti di riferimento. 
    2. Deve essere  evitato  l'utilizzo  terapeutico  profilattico  o
«pre-emptive» nel post-trapianto precoce, ovvero la prescrizione  del
trattamento in mancanza di evidenza di recidiva istologica secondo  i
criteri  sopracitati,  in  quanto  in  questa  fase  la  terapia   e'
potenzialmente rischiosa per il rischio  di  rigetto  acuto  e  molto
difficile da gestire a causa degli  effetti  collaterali  soprattutto
ematologici dei farmaci e della loro interazione farmacologica. 
    3. Il dosaggio dei  livelli  circolanti  degli  immunosoppressori
deve essere attentamente monitorizzato e  opportunamente  modificato,
tenendo  in  considerazione  le  interazioni  con  l'inibitore  delle
proteasi e le rispettive farmacocinetiche. Si sottolinea che non sono
conosciute le possibili interazioni con micofenolato mofetile e con i
farmaci appartenenti alla classe degli inibitori m-TOR (rapamicina ed
everolimus),  per  cui  l'utilizzo  di  boceprevir  e  telaprevir  in
associazione con questi ultimi farmaci deve essere  considerato  come
sperimentale e monitorato con ulteriore attenzione. 
    4.  Le  limitazioni  relative  alle  interazioni  con  tutti  gli
eventuali altri farmaci  (ad  es.  anti-infettivi  e  in  particolare
antiretrovirali) dovranno essere strettamente applicate  seguendo  le
avvertenze  e  precauzioni  riportate  nelle  schede  tecniche  degli
inibitori delle proteasi e quelle sui  siti  WEB  dedicati  a  queste
problematiche (www.druginteractions.org). 
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    Redatto il 12 giugno 2013.