(Allegato VII)
                                                         Allegato VII 
 
 
           CLASSIFICAZIONE DELLA GRAVITA' DELLE PROCEDURE 
 
  La gravita' della procedura e' determinata in base  al  livello  di
dolore,  sofferenza,  angoscia   o   danno   prolungato   cui   sara'
presumibilmente  sottoposto  il  singolo  animale  nel  corso   della
procedura stessa. 
 
Sezione I: Categorie di gravita' 
 
Non risveglio: 
 
Le procedure  condotte  interamente  in  anestesia  generale  da  cui
l'animale non puo' riprendere coscienza sono classificate  come  "non
risveglio". 
 
Lieve: 
 
Le  procedure  sugli  animali  che  causano   probabilmente   dolore,
sofferenza o angoscia lievi e di breve durata, nonche'  le  procedure
che non provocano un significativo  deterioramento  del  benessere  o
delle  condizioni  generali  degli  animali  sono  classificate  come
"lievi". 
 
Moderata: 
 
Le  procedure  sugli  animali  che  causano   probabilmente   dolore,
sofferenza o angoscia moderati e  di  breve  durata,  ovvero  dolore,
sofferenza o angoscia lievi e di lunga durata, nonche'  le  procedure
che provocano probabilmente un deterioramento moderato del  benessere
o delle condizioni generali  degli  animali  sono  classificate  come
"moderate". 
 
Grave: 
 
Le  procedure  sugli  animali  che  causano   probabilmente   dolore,
sofferenza o angoscia intensi, ovvero dolore, sofferenza  o  angoscia
moderati e di  lunga  durata,  nonche'  le  procedure  che  provocano
probabilmente  un  deterioramento  grave  del   benessere   o   delle
condizioni generali degli animali sono classificate come "gravi". 
 
Sezione II: Criteri di assegnazione 
 
L'assegnazione della  categoria  di  gravita'  tiene  conto  di  ogni
intervento o manipolazione cui e' sottoposto un  animale  nell'ambito
di una determinata procedura. Essa e' basata sugli effetti piu' gravi
che rischia  di  subire  il  singolo  animale  dopo  che  sono  state
applicate tutte le opportune tecniche di affinamento. 
Allorche' si assegna una procedura a  una  determinata  categoria  si
tiene conto del tipo di procedura e di una serie  di  altri  fattori.
Tutti questi fattori sono considerati caso per caso. 
I fattori relativi alla procedura comprendono: 
  - tipo di manipolazione, gestione; 
  - natura del dolore, della sofferenza, dell'angoscia  o  del  danno
prolungato causati dalla procedura (in tutti  i  suoi  elementi  )  e
relativa intensita',  la  durata,  frequenza  e  molteplicita'  delle
tecniche impiegate; 
  - sofferenza cumulativa nell'ambito della procedura; 
  - impedimento del comportamento  naturale,  dovuto  tra  l'altro  a
limitazioni delle norme in materia di  alloggiamento,  allevamento  e
cura. 
La sezione III contiene esempi  di  procedure  assegnate  a  ciascuna
delle categorie di gravita' unicamente in base a fattori relativi  al
tipo di procedura.  Tali  esempi  forniscono  una  prima  indicazione
riguardo alla classificazione che sarebbe  piu'  appropriata  per  un
determinato tipo di procedura. 
Tuttavia, ai fini della classificazione di gravita' definitiva  della
procedura, si tiene conto  anche  dei  seguenti  fattori  aggiuntivi,
valutati caso per caso: 
  - tipo di specie e genotipo; 
  - maturita', eta' e sesso dell'animale; 
  - esperienza di addestramento  dell'animale  con  riferimento  alla
procedura; 
  - se l'animale  e'  destinato  a  essere  riutilizzato  l'effettiva
gravita' delle procedure precedenti; 
  -  metodi  usati  per  ridurre  o  eliminare  dolore,   sofferenza,
angoscia,  tra   cui   il   perfezionamento   delle   condizioni   di
alloggiamento, allevamento e cura; 
  - punti finali umanitari. 
 
Sezione III: 
 
  Esempi  di  procedure  assegnate  a  ciascuna  delle  categorie  di
gravita' in base a fattori relativi al tipo di procedura 
 
1. Lieve: 
 
  a)   somministrazione   di   anestesia,   ad    esclusione    della
somministrazione ai soli fini della soppressione; 
  b) studio farmacocinetico,  con  somministrazione  di  dose  unica,
numero limitato di  prelievi  ematici  (in  totale  <10%  del  volume
circolante) e sostanza  che  non  dovrebbe  causare  effetti  avversi
riscontrabili; 
  c) tecnica non invasiva per immagini (ad esempio MRI) con opportuna
sedazione o anestesia; 
  d) procedure superficiali, ad esempio biopsie di orecchio  e  coda,
impianto sottocutaneo non chirurgico di mini-pompe o transponder; 
  e) applicazione di dispositivi telemetrici esterni che causano solo
lievi menomazioni o interferenze con l'attivita' e  il  comportamento
normali; 
  f)  somministrazione,   per   via   sottocutanea,   intramuscolare,
intraperitoneale, mediante sonda  ed  endovenosa  attraverso  i  vasi
sanguigni superficiali, di sostanze con effetto lieve o  nullo  e  in
volumi nei limiti appropriati alla taglia e alla specie dell'animale; 
  g) induzione di tumori o tumori spontanei che non  causano  effetti
clinici avversi riscontrabili (ad esempio piccoli noduli sottocutanei
non invasivi); 
  h) riproduzione di animali geneticamente modificati da cui dovrebbe
risultare un fenotipo con effetti lievi; 
  i) alimentazione con diete modificate che non soddisfano  tutte  le
esigenze nutrizionali degli animali e  si  prevede  causino  anomalie
cliniche lievi nell'arco di tempo dello studio; 
  j) confinamento di breve durata (<24h) in gabbie metaboliche; 
  k) studi che comportano la privazione di breve durata  del  partner
sociale, la messa in gabbia di breve durata di ratti  o  topi  adulti
socievoli; 
  l) modelli in cui gli animali sono  sottoposti  a  stimoli  nocivi,
brevemente associati a dolore, sofferenza o angoscia lievi a cui  gli
animali possono sottrarsi; 
  m) la combinazione o l'accumulo degli esempi seguenti puo' condurre
ad una classificazione "lieve"; 
    i) valutazione  della  composizione  corporea  con  tecniche  non
invasive e contenimento fisico minimo; 
    ii) controllo elettrocardiografico con tecniche  non  invasive  e
contenimento fisico minimo o nullo di animali abituati; 
    iii) applicazione di  dispositivi  telemetrici  esterni  che  non
causano  probabilmente  alcuna  menomazione  ad  animali  socialmente
abituati e non interferiscono  con  l'attivita'  e  il  comportamento
normali; 
    iv) riproduzione di animali geneticamente modificati da  cui  non
dovrebbe risultare un fenotipo avverso clinicamente riscontrabile; 
    v) aggiunta di marker inerti alla dieta per seguire il  passaggio
del contenuto gastrointestinale; 
    vi) sospensione dell'alimentazione per < 24 ore nei ratti adulti; 
    vii) sperimentazioni in ambiente naturale. 
 
2. Moderata: 
 
  a) Applicazione  frequente  di  sostanze  di  prova  che  producono
effetti clinici moderati e prelievo di  campioni  ematici  (>10%  del
volume circolante) in animali coscienti, nell'arco di  alcuni  giorni
senza sostituzione del volume; 
  b) studi per determinare i dosaggi  che  producono  effetti  acuti,
test di tossicita'  cronica/cancerogenicita'  con  punti  finali  non
letali; 
  c) chirurgia in anestesia generale  e  somministrazione  di  idonei
analgesici, associata a dolore,  sofferenza  o  deterioramento  delle
condizioni    generali    post-chirurgici.    Esempi:    toracotomia,
craniotomia,     laparatomia,     orchiectomia,      linfadenectomia,
tiroidectomia, chirurgia ortopedica con  stabilizzazione  efficace  e
trattamento  delle  lesioni,  trapianto  di  organi  con  trattamento
efficace dei rigetti, impianto chirurgico di cateteri  o  dispositivi
biomedici (ad esempio trasmettitori telemetrici, mini-pompe, ecc.); 
  d) modelli di induzione di tumori o tumori spontanei che si prevede
causino dolore o angoscia moderati o  interferenza  moderata  con  il
comportamento nomale; 
  e) irradiazione o chemioterapia in dose subletale o dose altrimenti
letale ma con ricostituzione del  sistema  immunitario.  Gli  effetti
avversi previsti dovrebbero essere lievi o moderati e di breve durata
(<5 giorni); 
  f) riproduzione di animali geneticamente modificati da cui dovrebbe
risultare un fenotipo con effetti moderati; 
  g) creazione di animali geneticamente modificati mediante procedure
chirurgiche; 
  h) uso di gabbie metaboliche con restrizione moderata del movimento
per un lungo periodo (fino a 5 giorni); 
  i) studi con uso di diete modificate che non  soddisfano  tutte  le
esigenze nutrizionali degli animali e che si prevede causino anomalie
cliniche moderate nell'arco di tempo dello studio; 
  j) sospensione dell'alimentazione per <48 ore nei ratti adulti; 
  k) induzione della fuga e di reazioni di evitamento nei casi in cui
l'animale e' incapace di rispondere con la fuga o di  sottrarsi  agli
stimoli, che si prevede causi angoscia moderata. 
 
3. Grave: 
 
  a) Prove di tossicita' in cui la morte e' il  punto  finale,  o  si
prevedono decessi accidentali e sono  indotti  stati  patofisiologici
gravi. Ad esempio, prova di  tossicita'  acuta  con  dose  unica  (v.
orientamenti OCSE in materia di prove); 
  b) prova di dispositivi che, in caso  di  guasti,  possono  causare
dolore o  angoscia  intensi  o  la  morte  dell'animale  (ad  esempio
dispostivi cardiaci); 
  c) prova di potenza dei vaccini  caratterizzata  da  deterioramento
persistente delle  condizioni  dell'animale,  graduale  malattia  che
porta alla morte, associate a dolore, angoscia o sofferenza  moderati
e di lunga durata; 
  d) irradiazione o chemioterapia in dose letale senza ricostituzione
del  sistema  immunitario,  ovvero  con  ricostituzione  e   reazione
immunologica contro l'ospite nel trapianto; 
  e) modelli di induzione di tumori o tumori spontanei che si prevede
causino malattia progressiva letale associata a  dolore,  angoscia  o
sofferenza moderati di lunga durata Ad esempio,  tumori  che  causano
cachessia, tumori ossei invasivi, tumori metastatizzati e tumori  che
causano ulcerazioni; 
  f) interventi chirurgici e di altro tipo in anestesia generale  che
si  prevede  causino  dolore,  sofferenza  o  angoscia  postoperatori
intensi, oppure moderati e persistenti, ovvero deterioramento grave e
persistente delle condizioni  generali  dell'animale.  Produzione  di
fratture instabili,  toracotomia  senza  somministrazione  di  idonei
analgesici, ovvero traumi intesi a produrre  insufficienze  organiche
multiple; 
  g) trapianto di organi in cui  il  rigetto  puo'  causare  angoscia
intensa o deterioramento grave delle condizioni generali dell'animale
(ad esempio xenotrapianto); 
  h) riproduzione di animali con alterazioni genetiche che si prevede
causino deterioramento grave e persistente delle condizioni generali,
ad esempio morbo di Huntington, distrofia muscolare, nevriti croniche
recidivanti; 
  i) uso di gabbie metaboliche con limitazione  grave  del  movimento
per un lungo periodo; 
  j) scosse elettriche inevitabili (ad esempio per indurre  impotenza
acquisita); 
  k) isolamento completo di specie socievoli per lunghi  periodi,  ad
esempio cani e primati non umani; 
  l) stress  da  immobilizzazione  per  indurre  ulcere  gastriche  o
insufficienze cardiache nei ratti; 
  m) nuoto forzato o  altri  esercizi  in  cui  il  punto  finale  e'
l'esaurimento.