IL COMITATO INTERMINISTERIALE 
                   PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA 
 
  Visto  il  decreto  legislativo  31  maggio  2011,  n.  88,  e   in
particolare l'art. 4, il quale dispone  che  il  Fondo  per  le  aree
sottoutilizzate (FAS) di cui all'art.  61  della  legge  27  dicembre
2002, n. 289 (legge finanziaria 2003) e successive modificazioni, sia
denominato Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) e finalizzato  a
dare unita' programmatica e finanziaria all'insieme degli  interventi
aggiuntivi  a  finanziamento  nazionale   rivolti   al   riequilibrio
economico e sociale tra le diverse aree del Paese; 
  Visto l'art. 7, commi 26 e 27, del decreto-legge 31 maggio 2010, n.
78, convertito con modificazioni dalla legge 30 luglio 2010, n.  122,
il quale attribuisce al Presidente  del  Consiglio  dei  ministri  la
gestione del FAS (ora FSC)  e  la  facolta'  di  avvalersi  per  tale
gestione del Dipartimento per lo sviluppo  e  la  coesione  economica
(DPS), ora istituito presso la Presidenza del Consiglio dei  ministri
(PCM) e denominato Dipartimento per le politiche  di  coesione  (DPC)
con decreto del Presidente  del  Consiglio  dei  ministri  (DPCM)  15
dicembre 2014, in attuazione dell'art. 10 del decreto-legge 31 agosto
2013, n. 101, convertito con modificazioni  dalla  legge  30  ottobre
2013, n. 125; 
  Visto  l'art.  10  del  decreto-legge  31  agosto  2013,  n.   101,
convertito con modificazioni dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125, che
ha ripartito le funzioni relative alla politica di  coesione  tra  il
citato DPC e l'Agenzia per la coesione territoriale; 
  Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei  ministri  (DPCM)
25 febbraio 2016 recante la delega di funzioni al Sottosegretario  di
Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri,  Prof.  Claudio  De
Vincenti e visto in particolare l'art. 2  del  medesimo  decreto  del
Presidente del Consiglio dei Ministri, con il quale viene delegato al
Sottosegretario  l'esercizio   delle   funzioni   di   coordinamento,
indirizzo, promozione  d'iniziative,  anche  normative,  vigilanza  e
verifica,  nonche'  ogni  altra  funzione  attribuita  dalle  vigenti
disposizioni al Presidente del Consiglio dei ministri,  relativamente
alla materia delle politiche per la coesione territoriale, per il cui
esercizio lo stesso Sottosegretario si avvale del citato DPC; 
  Vista la legge 27 dicembre 2013, n. 147 (legge di stabilita'  2014)
ed in particolare il comma 6 dell'art. 1, che  individua  le  risorse
del FSC per il periodo di  programmazione  2014-2020  destinandole  a
sostenere esclusivamente interventi per lo sviluppo, anche di  natura
ambientale, secondo la chiave di riparto 80 per cento nelle aree  del
Mezzogiorno e 20 per cento in quelle del centro-nord; 
  Vista la legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilita'  2015)
ed in particolare il comma 703 dell'art. 1, il quale, ferme  restando
le  vigenti  disposizioni  sull'utilizzo  del  FSC,  detta  ulteriori
disposizioni per l'utilizzo delle risorse assegnate per il periodo di
programmazione 2014-2020; 
  Viste in particolare le lettere b) e c) del predetto comma 703,  le
quali prevedono che siano individuate dall'Autorita' politica per  la
coesione, in collaborazione  con  le  Amministrazioni  interessate  e
sentita la Conferenza permanente per i  rapporti  tra  lo  Stato,  le
regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, le aree tematiche
nazionali  e  i  relativi  obiettivi   strategici,   con   successiva
comunicazione alle competenti Commissioni parlamentari, e che il CIPE
disponga, con propria  delibera,  una  ripartizione  della  dotazione
finanziaria  del  FSC  iscritta  in  bilancio  tra  le  diverse  aree
tematiche nazionali; 
  Considerato, inoltre, che la citata  lettera  c)  prevede  che  per
ciascuna area tematica nazionale siano progressivamente definiti,  da
parte di  una  Cabina  di  regia  composta  da  rappresentanti  delle
amministrazioni interessate e delle regioni e delle province autonome
di Trento e di Bolzano, piani operativi da sottoporre al CIPE per  la
relativa approvazione, articolati in azioni ed interventi che rechino
l'indicazione dei risultati  attesi  e  dei  soggetti  attuatori,  in
sinergia con la Strategia di specializzazione intelligente  nazionale
e  con  dotazione  complessiva  da  impiegarsi  per  un  importo  non
inferiore all'80 per cento per interventi da realizzare nei territori
delle regioni del Mezzogiorno; 
  Tenuto conto che la Cabina di regia e' stata istituita con  decreto
del Presidente del Consiglio dei ministri  del  25  febbraio  2016  e
risulta composta, oltre che dall'Autorita' politica per  la  coesione
che la presiede, dal Sottosegretario di  Stato  alla  Presidenza  del
Consiglio dei ministri con  funzioni  di  Segretario  del  CIPE,  dal
Ministro per gli  affari  regionali  e  le  autonomie,  dal  Ministro
delegato per l'attuazione del  programma  di  Governo,  dal  Ministro
delle infrastrutture e dei trasporti,  da  un  Presidente  di  citta'
metropolitana designato  dall'ANCI,  da  tre  Presidenti  di  Regione
designati dalla Conferenza delle regioni e  delle  province  autonome
(incluso  il  Presidente  della  stessa  Conferenza),  di   cui   due
rappresentanti delle regioni «meno sviluppate e in transizione» e  un
rappresentante delle regioni «piu' sviluppate»; 
  Viste le seguenti  norme  di  legge,  con  cui,  a  fronte  di  una
dotazione iniziale del FSC 2014-2020 iscritta in bilancio per  43.848
milioni di euro, sono state disposte  le  seguenti  destinazioni  del
Fondo, con conseguente  riduzione  della  predetta  dotazione  FSC  a
38.716,10 milioni di euro: 
    art. 3, comma 4, lettera f), del decreto-legge 12 settembre 2014,
n. 133, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre  2014,
n. 164, che ha destinato 3.050 milioni di euro allo sblocco di  opere
indifferibili, urgenti e cantierabili per il rilancio dell'economia; 
    art. 22-bis, comma 4, del decreto-legge 24  aprile  2014,  n.  66
convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89, che
ha destinato 175 milioni di euro  per  il  finanziamento  delle  zone
franche urbane; 
    art. 18, comma 9 e art. 19, comma 3, lettera a) del decreto-legge
24 giugno 2014, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge  11
agosto 2014,  n.  116,  che  hanno  destinato  rispettivamente  1.224
milioni di euro e 279,90 milioni di euro (per un  totale  di  1.503,9
milioni di euro) al finanziamento di misure in favore delle imprese; 
    legge n. 190/2014 (legge di stabilita' 2015, tabella  E)  che  ha
ridotto il Fondo per un  importo  di  40  milioni  di  euro,  per  la
copertura di misure contenute nella stessa legge; 
    riduzione della programmazione FSC 2007-2013- quota non  coperta,
operata dalla legge di stabilita' 2015 (legge n.  190/2014)  per  351
milioni di euro; 
    art. 596 del decreto legislativo  15  marzo  2010,  n.  66  (come
modificato dall'art. 14, comma 5, lettera a), della  legge  7  agosto
2015, n. 124), che ha destinato 12 milioni di euro  al  finanziamento
dei servizi socio-educativi per la prima infanzia; 
  Vista la delibera di questo Comitato n. 8/2015,  recante  la  presa
d'atto - ai sensi  di  quanto  previsto  al  punto  2  della  propria
delibera n. 18/2014 - dell'Accordo di Partenariato Italia  2014-2020,
adottato con decisione  esecutiva  in  data  29  ottobre  2014  dalla
Commissione europea, relativo alla programmazione dei Fondi  SIE  per
il periodo 2014-2020; 
  Viste le delibere di assegnazione di risorse di questo Comitato nn.
12, 34, 40 e 47 dell'anno 2014; nn. 5, 7, 32, 33, 39, 65, 66, 72, 73,
97, 98, 100, e 102 dell'anno 2015; nn. 1, 3, 4, 5 e 9 dell'anno 2016,
per un importo complessivo di 6.287,1 milioni di euro; 
  Viste le delibere di questo Comitato n. 21  dell'anno  2014,  punto
2.3, e n. 27 dell'anno 2015, dalle quali risultano  riassegnate  alle
regioni del Mezzogiorno risorse per 1.136,8 milioni di euro, a carico
del FSC 2014-2020, in favore  di  interventi  cantierabili  entro  il
2015; 
  Viste altresi' le seguenti norme di legge: 
    legge n. 147/2013 (legge di stabilita' 2014), art. 1,  commi  53,
120,121,124 (per un totale di 800 milioni di euro); 
    legge  n.  208/2015  (legge  di  stabilita'  2016),   tabella   E
(riduzioni per 1.498 milioni di euro a copertura degli oneri  per  il
credito d'imposta per il Mezzogiorno recati dai commi  da  98  a  108
della medesima legge e a parziale copertura finanziaria  degli  oneri
relativi all'ordine e alla sicurezza pubblica); 
    art. 1, comma 6-quinquies, del decreto legge. 4 dicembre 2015, n.
191, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° febbraio 2016,  n.
13 (300 milioni di euro relativi alla cessione a terzi dei  complessi
aziendali del Gruppo ILVA), tali da determinare in complessivi  2.598
milioni di euro le preallocazioni di legge; 
  Vista la  nota  n.  2815  del  9  agosto  2016,  con  la  quale  il
Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei  ministri,
in qualita' di Autorita' politica per  la  coesione,  ha  proposto  a
questo Comitato - in applicazione dell'art. 1, comma 703, lettere  b)
e c) della legge di stabilita'  2015  -  la  definizione  delle  aree
tematiche di interesse del Fondo per lo sviluppo e la coesione  e  il
riparto tra le stesse delle risorse FSC disponibili,  e  la  allegata
nota informativa del DPC; 
  Tenuto  conto  delle  rettifiche  numeriche  e  delle  precisazioni
relative alla parte procedurale apportate alla proposta in  occasione
della richiesta del parere alla Conferenza permanente per i  rapporti
tra lo Stato e le regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano; 
  Tenuto conto, in particolare, che la proposta: 
    individua le seguenti aree tematiche:  Infrastrutture;  ambiente;
sviluppo economico e  produttivo;  turismo,  cultura,  valorizzazione
delle risorse naturali; occupazione, inclusione sociale e lotta  alla
poverta',  istruzione  e  formazione;  rafforzamento  della  Pubblica
amministrazione, per ciascuna delle quali sono indicati sotto-aree  e
obiettivi strategici; 
    determina in 38.716,10 milioni di  euro  le  risorse  complessive
FSC, derivanti dalla riduzione operata per effetto delle prededuzioni
operate in via legislativa nel 2014 e nel  2015;  e  comprendenti  le
assegnazioni gia' disposte o previste dalle sopra citate delibere del
CIPE;  le  sopradette  preallocazioni   per   via   legislativa;   la
riassegnazione di 1.136,76 milioni di euro, al netto  delle  sanzioni
applicate, alle regioni del Mezzogiorno per  interventi  cantierabili
entro il 2015 ai sensi delle delibere di questo Comitato n. 21/2014 e
n. 27/2015 sopra citate; 
    ripartisce 37.990,25 milioni di euro tra  le  aree  tematiche,  e
alloca 725,84 milioni di euro in un Fondo di riserva non tematizzato; 
    definisce i principi e i criteri di funzionamento  del  Fondo  di
sviluppo e coesione; 
    ripartisce il predetto importo di 38.716,10 milioni di  euro  tra
le due macroaree territoriali di riferimento  secondo  la  chiave  di
riparto 80%-20%, con applicazione di alcuni correttivi necessari  per
tenere conto di esigenze compensative nei riguardi di alcune regioni,
prevedendo per il Mezzogiorno 31.299,6 milioni  di  euro,  e  per  il
centro-nord 7.416,5 milioni di euro; 
    riepiloga, nell'ambito dell'importo di 38.716,10 milioni di  euro
le assegnazioni gia' disposte o previste da delibere del CIPE  ovvero
stabilite in via legislativa - sopra citate - a valere sulla predetta
disponibilita', per un ammontare complessivo di 10.021,9  milioni  di
euro (6.687,4 milioni di euro imputabili  al  Mezzogiorno  e  3.334,5
milioni di euro imputabili al centro-nord), di cui va tenuto conto al
fine di assicurare la complessiva coerenza della proposta  sottoposta
a questo Comitato; 
  Tenuto conto che  le  aree  tematiche  sono  state  individuate  in
coerenza con le scelte operate per l'utilizzo delle risorse dei Fondi
strutturali e di investimento europei e del  relativo  cofinaziamento
nazionale e che le scelte allocative tengono  conto  di  quanto  gia'
assegnato a carico delle risorse europee e  nazionali  del  ciclo  di
programmazione 2014-2020; 
  Tenuto conto che con le delibere di questo Comitato n. 26 e n.  27,
adottate in data  odierna,  rispettivamente,  sono  assegnati  13,412
miliardi di  euro  alle  regioni  e  alle  citta'  metropolitane  del
Mezzogiorno  (o  Comuni  capoluogo   dell'Area   metropolitana)   per
l'attuazione di interventi  da  realizzarsi  nelle  regioni  e  nelle
citta'  metropolitane  del  Mezzogiorno  mediante  appositi   Accordi
interistituzionali denominati «Patti per il Sud»; e  sono  assegnati,
ai sensi dell'art. 1, comma 804, della legge 28 dicembre 2015, n. 208
(legge di stabilita'  2016),  7,5  milioni  di  euro  in  favore  del
Ministero dell'istruzione e della Regione Lazio per il  finanziamento
del  completamento  di  progetti  inseriti  nei  Programmi  operativi
2007/2013 e ancora da completare alla data del 31 dicembre 2015; 
  Tenuto conto dell'esame della proposta svolto ai sensi del  vigente
regolamento di questo Comitato (art. 3 della delibera 30 aprile 2012,
n. 62); 
  Vista la odierna  nota  n.  3939,  predisposta  congiuntamente  dal
Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della  politica
economica della Presidenza del Consiglio dei ministri e dal Ministero
dell'economia e delle finanze e posta a base della presente delibera; 
 
                              Delibera: 
 
1. Individuazione delle aree tematiche e dotazione finanziaria. 
  Le risorse del FSC  2014-2020,  come  determinate  in  premessa,  e
comprensive delle assegnazioni gia' disposte o previste  da  delibere
del CIPE ovvero stabilite in via legislativa per complessivi 10.021,9
milioni di  euro,  nonche'  comprensive  delle  risorse  assegnate  a
regioni e citta' metropolitane  con  la  delibera  n.  26  di  questo
Comitato, e  delle  risorse  assegnate  per  il  completamento  degli
interventi della programmazione 2007-2013  con  la  delibera  n.  27,
contestualmente adottate in data odierna, e  di  quelle  relative  ai
Patti con gli enti territoriali  in  corso  di  sottoscrizione,  sono
cosi' ripartite: 
    
 
        =====================================================
        |        Aree tematiche       |  (milioni di euro)  |
        +=============================+=====================+
        |      1. Infrastrutture      |            21.422,86|
        +-----------------------------+---------------------+
        |         2. Ambiente         |             7.505,95|
        +-----------------------------+---------------------+
        |  3.a Sviluppo economico e   |                     |
        |         produttivo          |             5.887,16|
        +-----------------------------+---------------------+
        |       3.b Agricoltura       |               546,31|
        +-----------------------------+---------------------+
        |    4. Turismo, cultura e    |                     |
        |   valorizzazione risorse    |                     |
        |          naturali           |             2.222,13|
        +-----------------------------+---------------------+
        | 5. Occupazione, inclusione  |                     |
        |    sociale e lotta della    |                     |
        |   poverta', istruzione e    |                     |
        |         formazione          |               376,10|
        +-----------------------------+---------------------+
        |     6. Rafforzamento PA     |                29,75|
        +-----------------------------+---------------------+
        |    7. Fondo riserva non     |                     |
        |         tematizzato         |               725,84|
        +-----------------------------+---------------------+
        |           Totale            |            38.716,10|
        +-----------------------------+---------------------+
 
  Al  netto  delle  preallocazioni  disposte  con   legge   e   delle
assegnazioni gia' disposte con proprie delibere da  questo  Comitato,
richiamate in premessa, nonche'  al  netto  di  quanto  assegnato  da
questo Comitato con la citata delibera n. 26 nonche' con la  delibera
n. 27, contestualmente adottate in data odierna, residua l'importo di
15.274,70 milioni di euro che e' destinato  ai  Piani  operativi,  da
adottarsi ai sensi della lettera c) del citato comma 703. Di  questi,
15.200,00 milioni di euro sono destinati a Piani operativi  afferenti
le aree tematiche come riportato nella seguente Tabella: 
    
 
       =======================================================
       |                               |  (milioni di euro)  |
       +===============================+=====================+
       |1. Infrastrutture              |            11.500,00|
       +-------------------------------+---------------------+
       |2. Ambiente                    |             1.900,00|
       +-------------------------------+---------------------+
       |3.a Sviluppo economico e       |                     |
       |produttivo                     |             1.400,00|
       +-------------------------------+---------------------+
       |3.b Agricoltura                |                  400|
       +-------------------------------+---------------------+
 
  I Piani operativi sono  proposti  dall'Autorita'  politica  per  la
coesione, e definiti, dalla Cabina di regia, anche con  le  modalita'
di cui all'art. 2, comma 4, del decreto del Presidente del  Consiglio
dei ministri 25 febbraio 2016 istitutitivo della medesima. 
  L'elaborazione dei Piani operativi  avverra'  tenendo  conto  delle
finalizzazioni indicativamente esposte nelle tabelle 1, 2, 3.a e 3.b,
allegate alla presente delibera, comunque assicurando  la  necessaria
cooperazione tra i diversi livelli  di  governo,  a  tal  fine  anche
assumendo forma di Accordi o Intese istituzionali. 
2. Regole di funzionamento del Fondo per lo sviluppo e la coesione. 
  a. Piani operativi 
  I piani operativi dovranno contenere i seguenti elementi: 
      l'indicazione del sistema di governance del Piano; 
      l'indicazione del fabbisogno finanziario programmatico annuale,
delle  tipologie  dei  soggetti  attuatori  a  livello  nazionale   e
regionale nonche' dei tempi di attuazione; 
      l'indicazione   dell'articolazione   annuale   dei   fabbisogni
finanziari  fino  al  terzo  anno   successivo   al   termine   della
programmazione 2014-2020, in  coerenza  con  l'analoga  articolazione
dello stanziamento deciso per ogni area tematica nazionale; 
      l'indicazione delle altre risorse utilizzate  per  l'esecuzione
di  interventi  analoghi  al  fine  di  massimizzare  i  risultati  e
assicurare l'impiego delle risorse FSC secondo una logica addizionale
e non sostitutiva delle risorse ordinarie; 
      i tempi di assunzione degli impegni giuridicamente vincolanti e
il cronoprogramma dei lavori; 
      l'esplicitazione delle  modalita'  di  attuazione,  che,  anche
qualora diverse in relazione alle caratteristiche degli  obiettivi  e
degli interventi specifici  del  piano  operativo,  devono  risultare
coerenti con quelle previste per l'utilizzo dei Fondi  strutturali  e
di investimento europei. 
  In ogni piano operativo, quando gli interventi non siano stati gia'
individuati, sono previste procedure  efficaci  d'individuazione  dei
progetti da realizzare, basate sull'identificazione e applicazione di
criteri di attuazione e di verifica dei risultati conseguiti. 
  Le  linee  d'intervento  previste  nella  programmazione  FSC  sono
attuate direttamente dall'amministrazione di riferimento destinataria
delle risorse o, in alternativa, mediante Accordi di programma quadro
rafforzati  (Stato-Regione/i),  ovvero  attraverso  convenzioni   e/o
contratti  con  i  soggetti  attuatori,  solo  nel  caso  in  cui  le
Amministrazioni  coinvolte,  concordemente,  valutino  necessaria   o
opportuna o, comunque, maggiormente efficace una modalita'  attuativa
basata su un forte coordinamento multilivello, o nel caso lo richieda
la Cabina di regia. Gli Accordi di programma quadro sono sottoscritti
sotto il coordinamento dell'Agenzia per la coesione territoriale. 
  L'Autorita' politica per  la  coesione  territoriale  presenta  con
scadenza annuale entro il 10 settembre di ciascun anno, una relazione
al CIPE, ai sensi della lettera h) del  citato  art.  1,  comma  703,
della legge di stabilita' 2015. 
  Tale relazione contiene altresi', sulla base delle analisi condotte
dalla Cabina di regia, l'indicazione delle  modifiche  intervenute  e
elementi  sullo  stato   di   attuazione   della   programmazione   e
dell'attuazione  degli  interventi  inseriti  nei   predetti   piani,
predisposta dal Dipartimento per le politiche di coesione sulla  base
dei  dati  informativi   forniti   dall'Agenzia   per   la   coesione
territoriale, ai fini della definizione della nota  di  aggiornamento
al DEF e della legge di bilancio, in  coerenza  con  quanto  disposto
dall'art. 1, comma 703, lettera h), della legge n. 190/2014. 
  In tale relazione si  da'  in  particolare  conto  dello  stato  di
attuazione  delle  azioni  e  dei  risultati  attesi  relativi   agli
interventi contenuti nei diversi piani; 
  b. Attuazione e sorveglianza 
  Allo scopo di massimizzare la coerenza e l'efficacia dei  programmi
e delle azioni finanziate, ogni Amministrazione di riferimento  delle
risorse FSC,  quale  indicata  nei  Piani  operativi/Piani  stralcio,
istituisce, secondo modalita'  specifiche  individuate  da  ciascuna,
un'unica sede per il coordinamento dell'attuazione della politica  di
coesione a valere sul FSC. 
  Per ciascun piano e' prevista  l'istituzione  di  un  Comitato  con
funzioni di sorveglianza, di un organismo di  certificazione,  inteso
quale autorita' abilitata a richiedere i pagamenti del FSC, e  di  un
sistema di gestione e controllo. 
  Nei  piani  dovra'  essere  assicurato  particolare  rilievo   alle
procedure e agli strumenti di  controllo  e  verifica  dei  risultati
conseguiti, volti ad alimentare il sistema di monitoraggio. 
  Ai lavori dei predetti Comitati di  ciascun  piano  partecipano  un
rappresentante del Dipartimento per le politiche di coesione  -  PCM,
un  rappresentante  del  Dipartimento  per  la  programmazione  e  il
coordinamento della  politica  economica  -  PCM,  un  rappresentante
dell'Agenzia per la  coesione  territoriale,  un  rappresentante  del
Ministero dell'economia e delle finanze,  un  rappresentante  per  le
amministrazioni di riferimento del  Piano  operativo  e  comunque  un
rappresentante per ciascuna regione interessata. 
  Le Amministrazioni o  i  soggetti  responsabili  di  ciascun  piano
redigono una  relazione  annuale  sullo  stato  di  attuazione  e  la
trasmettono alla Cabina di regia, per il tramite dell'Agenzia per  la
coesione territoriale. 
  L'Agenzia  per  la   coesione   territoriale,   d'intesa   con   il
Dipartimento per le politiche di coesione e con il  Dipartimento  per
la programmazione e il coordinamento della politica  economica,  puo'
istituire apposite task-force per sostenere  l'attuazione  dei  piani
operativi, informando la Cabina  di  regia  su  eventuali  criticita'
riscontrate  e  sull'eventuale  necessita'  di  rimodulazione   degli
interventi. 
  Le   Amministrazioni   centrali   e   regionali   coinvolte   nella
realizzazione  degli  interventi  pongono  l'attuazione   dei   piani
operativi tra gli obiettivi annuali dei dirigenti interessati. 
  Sulla base delle relazioni annuali e delle eventuali situazioni  di
criticita' pervenute,  la  Cabina  di  regia  formula  indicazioni  e
proposte  per  la  destinazione  piu'  opportuna  dei   finanziamenti
disponibili,  in  ragione  della   realizzazione   tempestiva   degli
investimenti. 
  c. Interventi ammissibili 
  Sono  ammissibili  a  finanziamento  gli   interventi   attivabili,
rientranti nelle seguenti aree tematiche: 
      1) Infrastrutture; 
      2) Ambiente; 
      3) Sviluppo economico e produttivo; 
      4) Turismo, cultura e valorizzazione delle risorse naturali; 
      5) Occupazione,  inclusione  sociale  e  lotta  alla  poverta',
istruzione e formazione; 
      6) Rafforzamento della P A. 
  Possono essere finanziati anche  fondi  rotativi  di  progettazione
relativi  ad  interventi  con  finalita'  di  sviluppo  nei  medesimi
settori. 
  d. Monitoraggio 
  Entro due mesi dall'accoglimento dei piani da parte della Cabina di
regia, le Amministrazioni di riferimento di  ciascun  piano  dovranno
alimentare il sistema di monitoraggio unitario  istituito  presso  il
Ministero  dell'economia  e  delle  finanze  -   Dipartimento   della
ragioneria generale dello Stato, inserendo i cronoprogrammi  di  ogni
singolo   intervento   finanziato.   Le   medesime    Amministrazioni
provvedono, con cadenza bimestrale,  all'aggiornamento  dei  dati  di
monitoraggio. Il mancato o incompleto inserimento  e/o  aggiornamento
di tali informazioni comporta la sospensione del trasferimento  delle
relative  risorse.  L'Agenzia  per  la   coesione   territoriale   e'
responsabile del coordinamento e della  vigilanza  sull'attuazione  e
svolge,  altresi',  l'azione  di  monitoraggio  e  valutazione  degli
obiettivi raggiunti. 
  e. Revoca delle risorse 
  Le obbligazioni giuridicamente  vincolanti  per  l'affidamento  dei
lavori devono essere assunte entro il termine ultimo del 31  dicembre
2019. 
  La mancata assunzione  di  obbligazioni  giuridicamente  vincolanti
entro il 31 dicembre 2019 comporta la revoca delle risorse  assegnate
ai relativi interventi; tali ritardi possono rilevare anche  ai  fini
della  valutazione  dei  dirigenti  interessati   in   relazione   ai
rispettivi obiettivi annuali. 
  Qualora l'esito delle verifiche disposte  annualmente  dall'Agenzia
per la coesione portasse ad  accertare,  in  relazione  al  complesso
degli interventi inclusi in un Piano operativo, il  mancato  rispetto
degli obiettivi di spesa, comportante uno  scostamento  superiore  al
25% rispetto alle previsioni annuali del  fabbisogno  risultanti  dai
cronoprogrammi approvati, e' applicata una sanzione per un  ammontare
corrispondente al  predetto  scostamento.  La  predetta  sanzione  e'
determinata attraverso la revoca delle risorse assegnate ed e'  posta
a carico, prioritariamente, sugli interventi in fase di progettazione
che  presentino  un  ritardo,  e  sulle  economie  degli   interventi
conclusi. 
  A seguito di  un  rigoroso  monitoraggio  dei  singoli  interventi,
l'Agenzia   per   la   coesione   territoriale,   d'intesa   con   le
Amministrazioni di riferimento, in occasione della relazione  annuale
sullo stato di avanzamento, propone alla Cabina  di  regia  eventuali
modifiche nella programmazione  degli  interventi,  per  tener  conto
della sanzione applicata  e  affinche'  possano  essere  valutate  le
necessarie iniziative per risolvere le criticita' o rifinalizzare  le
risorse. 
  Il complesso delle somme recuperate in conseguenza delle revoche di
cui ai precedenti  paragrafi  sono  annualmente  riprogrammate  dalla
Cabina di regia nel rispetto delle destinazioni per area  tematica  e
per macro area territoriale. 
  f. Pubblicita' e informazioni 
  Nei  dodici  mesi  successivi   alla   realizzazione   di   ciascun
intervento, l'Amministrazione responsabile dell'esecuzione del  piano
presenta all'Agenzia per la  coesione  territoriale  un  rapporto  di
valutazione sull'efficacia dell'intervento  realizzato.  Con  cadenza
periodica  semestrale,  l'Agenzia  per   la   coesione   territoriale
riferisce alla Presidenza del Consiglio  dei  ministri,  Dipartimento
per  le  politiche  di  coesione,  sullo  stato  di  attuazione   dei
programmi.   Le   informazioni   inerenti   agli   obiettivi,    alla
realizzazione ed ai risultati raggiunti sono pubblicizzate sulla base
di un piano di comunicazione predisposto dall'Agenzia per la coesione
territoriale. 
  La pubblicita' dei dati progettuali, e in particolare l'indicazione
dei singoli  interventi,  dell'amministrazione  responsabile/soggetto
attuatore, dello stato di avanzamento,  degli  eventuali  scostamenti
rispetto al cronoprogramma e al costo  previsto,  e'  assicurata  dal
portale OpenCoesione, attraverso il quale sono  rese  disponibili  le
informazioni rilevanti per il pubblico,  desumibili  dal  sistema  di
monitoraggio. 
  Al fine di migliorare la comprensione dei dati offerti  in  termini
di conoscenza e di assicurare l'adozione di  comportamenti  virtuosi,
nell'ottica di conseguire una maggiore partecipazione  dei  cittadini
all'attuazione delle politiche pubbliche e, nel  contempo,  sostenere
le azioni di accompagnamento all'attuazione dei piani,  OpenCoesione,
accanto alla pubblicazione dei dati  relativi  all'avanzamento  degli
interventi, curera' la rielaborazione, anche in forma grafica,  delle
informazioni. 
  g. Riprogrammazioni 
  Eventuali  modifiche  ai  piani,  di  seguito   alla   loro   prima
formulazione, sono portate all'attenzione della Cabina di  regia,  su
istruttoria del Dipartimento  per  le  politiche  di  coesione  della
Presidenza  del  Consiglio  dei  ministri,  che  ne  verifichera'  la
coerenza con gli indirizzi definiti nei documenti  di  programmazione
nazionali e comunitari. 
  Le riprogrammazioni delle risorse relative  ad  interventi  inclusi
nei  piani  sono  contenute  nella  relazione  annuale  di  cui  alla
precedente lettera a. 
  Il Dipartimento per  le  politiche  di  coesione,  avvalendosi  del
proprio Nucleo di valutazione  e  dei  Nuclei  di  valutazione  delle
Amministrazioni  centrali  e   regionali   coinvolte,   coordina   la
valutazione di singoli piani o di complessi di interventi omogenei. 
  Le valutazioni in itinere compiute forniscono elementi  utili  alla
definizione delle linee strategiche della programmazione del  periodo
post 2020. 
  A decorrere dal 1° gennaio 2021,  il  Dipartimento  avvia  appositi
piani valutativi ex post di singoli piani operativi  o  di  complessi
omogenei  d'interventi  e  ne  da'  conto  alla  Cabina   di   regia,
nell'ambito della relazione annuale di cui al precedente punto a. 
  Le economie derivanti dall'attuazione degli interventi finanziati a
qualunque  titolo  con  risorse  FSC  2014-2020   e   desunte   dalla
contabilita' delle opere eseguite, sono opportunamente accertate  dai
soggetti responsabili dell'attuazione degli  interventi  in  sede  di
monitoraggio. 
  Non  sono  comunque  riprogrammabili  le  economie  del  costo  del
progetto, se non ad intervento ultimato. 
  Le   proposte   di   riprogrammazione   derivanti    da    economie
riprogrammabili inferiori a 5 milioni di euro ovvero al 2  per  cento
dell'assegnazione complessiva disposta nel piano, sono concordate tra
le Amministrazioni interessate e assentite dal  Dipartimento  per  le
politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri. 
  Negli altri casi si provvede  secondo  la  procedura  indicata  nel
precedente punto 1. 
  In ogni caso, le proposte di riprogrammazione delle economie devono
osservare il criterio di concentrazione delle risorse  su  interventi
di rilevanza strategica per il territorio. 
  Eventuali  maggiori  costi  dei  lavori,  che  dovessero  emergere,
troveranno copertura impiegando prioritariamente le ulteriori risorse
riprogrammabili derivanti da economie da  ribassi  d'asta,  emergenti
dal complesso degli interventi inclusi nel Piano di riferimento.  Nel
caso in cui dette risorse non risultino sufficienti i maggiori  costi
rimangono a carico dell'Amministrazione titolare del piano. 
  h. Trasferimento delle risorse 
  Il Ministero dell'economia e delle  finanze  -  Dipartimento  della
ragioneria   generale   dello   Stato   -   IGRUE    provvede    alle
erogazioni/trasferimento    delle    risorse    in    favore    delle
Amministrazioni titolari degli interventi suIla base delle  richieste
presentate dalla Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento
per le  politiche  di  coesione,  mediante  anticipazioni,  pagamenti
intermedi e saldi, articolati come segue: 
      anticipazione pari al 10 per cento dell'importo  assegnato  per
singolo intervento; 
      pagamenti  intermedi  fino  all'85   per   cento   dell'importo
assegnato a ciascun intervento, a  titolo  di  rimborso  delle  spese
effettivamente  sostenute  dalle  Amministrazioni,   evidenziate   in
apposita domanda di pagamento inviata alla Presidenza  del  Consiglio
dei ministri - Dipartimento per le politiche di coesione; 
      saldo del 5 per cento per  ciascun  intervento,  a  seguito  di
domanda finale di pagamento inviata alla Presidenza del Consiglio dei
ministri - Dipartimento per le politiche  di  coesione  corredata  da
attestato di chiusura dell'intervento. 
  La Presidenza del Consiglio dei  ministri  -  Dipartimento  per  le
politiche     di     coesione     inoltra     le     richieste     di
erogazione/trasferimento a titolo di pagamento intermedio e/o  saldo,
previa  attestazione  da   parte   dell'Agenzia   per   la   coesione
territoriale della coerenza  della  domanda  di  pagamento  inoltrata
dalle Amministrazioni titolari degli interventi con i  dati  relativi
all'avanzamento della spesa inseriti e validati nel sistema  unitario
di monitoraggio 2014/2020. 
  La prima quota e'  trasferita  sulla  base  di  semplice  richiesta
formulata  dal  rappresentante  legale  dell'Amministrazione  o   dal
competente Organismo di  certificazione.  Le  quote  successive  sono
trasferite a condizione che esista un Sistema di gestione e controllo
verificato dall'Agenzia per la Ccesione secondo quanto previsto dalla
successiva lettera k). 
  I pagamenti in favore dei beneficiari finali sono effettuati  dalle
Amministrazioni titolari degli interventi,  ovvero  direttamente  dal
Ministero  dell'economia  e  delle  finanze  -   Dipartimento   della
ragioneria generale dello Stato - IGRUE sulla base delle richieste di
erogazione   presentate   dalle   Amministrazioni   titolari    degli
interventi. 
  Il Dipartimento per le  politiche  di  coesione  disciplinera'  con
proprio provvedimento  criteri  e  modalita'  per  la  richiesta  dei
trasferimenti  e  per   l'individuazione   dell'eventuale   ulteriore
documentazione necessaria ai fini del trasferimento di risorse. 
  i. Ammissibilita' delle spese 
  Sono ammissibili tutte le spese relative a interventi inseriti  nei
piani e sostenute a partire dal 1° gennaio 2014. Esse devono essere: 
      assunte  con  procedure  coerenti  con  le  norme  comunitarie,
nazionali,  regionali  applicabili,  anche  in  materia   fiscale   e
contabile (in particolare con riferimento alle norme  in  materia  di
appalti pubblici, regimi di aiuto, concorrenza, ambiente); 
      temporalmente assunte nel periodo di validita' dell'intervento; 
      effettive e comprovabili,  ossia  corrispondenti  ai  documenti
attestanti la spesa ed ai relativi pagamenti effettuati; 
      pertinenti   ed   imputabili   con   certezza    all'intervento
finanziato; 
  Non  sono  comunque  ammissibili  spese  che  risultino  finanziate
attraverso altre fonti finanziarie, salvo che lo  specifico  progetto
non preveda espressamente che l'intervento  sia  assicurato  con  una
pluralita' di fonti di finanziamento. 
  j. Varianti in corso d'opera 
  Ogni variazione in corso d'opera deve essere adeguatamente motivata
e giustificata unicamente da condizioni impreviste e imprevedibili e,
comunque, deve essere debitamente autorizzata dal responsabile  unico
del procedimento, con particolare  riguardo  all'effetto  sostitutivo
dell'approvazione della variazione rispetto a tutte le autorizzazioni
e gli atti di assenso comunque denominati  e  assicurando  sempre  la
possibilita', per l'amministrazione committente,  di  procedere  alla
risoluzione del contratto quando le variazioni  superino  determinate
soglie rispetto all'importo originario,  garantendo  al  contempo  la
qualita' progettuale e la responsabilita' del progettista in caso  di
errori di progettazione. 
  Per le Varianti in corso d'opera si applicano  le  disposizioni  di
cui agli articoli 95, comma 14, 106 e 149 del decreto legislativo  18
aprile 2016, n. 50. 
  k. Sistemi di gestione e controllo. Attivita' di verifica 
  Le amministrazioni di riferimento dei Piani garantiscono che  siano
istituiti efficaci sistemi di gestione e  controllo  avvalendosi,  se
del caso, dei sistemi in uso nel precedente periodo di programmazione
oppure dei coerenti sistemi adottati per l'utilizzo dei fondi SIE. Le
amministrazioni comunicano all'Agenzia per la  coesione  territoriale
eventuali variazioni dei predetti sistemi. 
  L'Agenzia per la coesione  territoriale  attraverso  il  Nucleo  di
verifica e  controllo  (NUVEC)  -  nel  rispetto  del  principio  del
contraddittorio con i soggetti responsabili, sottoporra'  a  verifica
l'efficace funzionamento del sistema  di  gestione  e  controllo  dei
Piani operativi  FSC  (procedure,  struttura  organizzativa,  sistemi
informatici e informativi), nonche' singoli interventi e  iniziative,
sulla base di linee guida e presentera' rapporti sulle risultanze  di
tale attivita'. 
  Sulla base delle verifiche condotte e  nel  caso  in  cui  i  Piani
manifestino,  agli  esiti   delle   verifiche,   numerose   e   gravi
irregolarita' e criticita' nella relativa attuazione,  l'Agenzia  per
la coesione territoriale provvedera' tempestivamente a  informare  la
Cabina di regia,  al  fine  di  adottare  le  conseguenti  misure  di
sospensione  e  di  riprogrammazione  degli   interventi.   L'Agenzia
presentera' annualmente al Dipartimento per le politiche di  coesione
una relazione concernente l'attuazione  dei  singoli  pianie  l'esito
delle verifiche condotte. 
  I  Piani  relativamente  alle  azioni  per  cui  e'   prevista   la
cooperazione istituzionale come  modalita'  attuativa,  daranno  atto
della traduzione operativa di tale criterio,  prevedendo  sistemi  di
snellimento e facilitazione delle relazioni tra  gli  enti  coinvolti
nell'attuazione. 
  l. Norme transitorie 
  Le regole di funzionamento di cui al presente punto 2. si applicano
anche ai Piani «stralcio» finora approvati  con  delibere  di  questo
Comitato in conformita' con quanto previsto dall'art. 1,  comma  703,
lettera d), della legge n. 190/2014. 
    Roma, 10 agosto 2016 
 
                                                 Il Presidente: Renzi 
 
Il segretario: Lotti 

Registrato alla Corte dei conti il 2 novembre 2016 
Ufficio controllo atti Ministero economia e finanze, reg.ne prev.  n.
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