IL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO Vista la legge 27 dicembre 2017, n. 205 ed in particolare l'art. 1, comma 1032; Visto il decreto-legge 16 maggio 2008, n. 85, recante «Disposizioni urgenti per l'adeguamento delle strutture di Governo in applicazione dell'art. l commi 376 e 377, della legge 24 dicembre 2007, n. 244», convertito nella legge n. 121 del 14 luglio 2008; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri dei 5 dicembre 2013, n. 158 «Regolamento di organizzazione del Ministero dello sviluppo economico»; Vista la legge 31 luglio 1997, n. 249, recante «Istituzione dell'Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni e norme sui sistemi delle telecomunicazioni e radiotelevisivo»; Visto codice delle comunicazioni elettroniche emanato con decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259 e successive modifiche ed integrazioni; Vista la legge 3 maggio 2004, n. 112, recante «Norme di principio in materia di assetto del sistema radiotelevisivo e della RAI - Radiotelevisione italiana S.p.A., nonche' delega al Governo per l'emanazione del testo unico della radiotelevisione; Visto il decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177, recante «Testo unico della radiotelevisione», e successive modifiche ed integrazioni; Visto il decreto-legge 2 marzo 2012, n. 16, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 aprile 2012, n. 44, con particolare riferimento all'art. 3-quinquies, commi 3 e 5, e successive modificazioni; Vista la delibera dell'Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni 22 giugno 2011, n. 353/11/CONS, con la quale e' stato approvato il Nuovo regolamento relativo alla radiodiffusione terrestre in tecnica digitale; Visti gli atti finali della Conferenza mondiale delle radiocomunicazioni adottati nel 2012 a Ginevra, sottoscritti dall'Italia; Visti gli atti finali della Conferenza mondiale delle radiocomunicazioni adottati nel 2015 a Ginevra, sottoscritti dall'Italia; Vista la decisione UE 2017/899 del Parlamento europeo e del Consiglio sull'uso della banda di frequenza 470-790 MHz nell'Unione, del 17 maggio 2017, la quale prevede il termine del 2020 per la liberazione della banda 700MHz con la flessibilita' di due anni per gli Stati membri che adducano giustificate ragioni, nonche' la conclusione del coordinamento internazionale delle frequenze tra paesi confinanti dell'Unione europea entro il 31 dicembre 2017 e la predisposizione di un piano nazionale con la tempistica di liberazione (road map) entro il 30 giugno 2018; Visti gli accordi internazionali sottoscritti dal Ministero dello sviluppo economico e dalle autorita' degli Stati confinanti in attuazione della decisione (UE) 2017/899, del 17 maggio 2017; Effettuata la consultazione pubblica di cui all'art. 1, comma 1032, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, svolta dal 4 aprile 2018 all'11 maggio 2018, tramite pubblicazione sul sito istituzionale del Ministero dello sviluppo economico dello schema di decreto ministeriale da emanarsi ai sensi dell'art. 1, comma 1032, della legge 27 dicembre 2017, n. 205; Vista la delibera dell'Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni 27 giugno 2018, n. 290/18/CONS, che approva il nuovo Piano nazionale di assegnazione delle frequenze (PNAF 2018), pubblicata sul sito istituzionale dell'Autorita' medesima il 12 luglio 2018; Ritenuto di dover suddividere il territorio nazionale in quattro aree geografiche per il rilascio delle frequenze, anche con lo scopo di evitare o ridurre problemi interferenziali verso i Paesi radio-elettricamente confinanti che utilizzino la banda 700 MHz per il servizio mobile con scadenze anticipate rispetto all'Italia, tenendo conto a tal fine di quanto dichiarato e concordato nell'ambito dei coordinamenti internazionali ed al fine di assicurare un uso efficiente delle risorse frequenziali, la segmentazione dell'utenza coinvolta, la riduzione dei disagi per i cittadini e dei costi per gli operatori di rete, in coerenza con le aree tecniche utilizzate nel Piano nazionale di assegnazione delle frequenze (PNAF 2018); Considerata la necessita' di prevedere un calendario di transizione, dal 1° gennaio 2020 al 30 giugno 2022, con una sequenza di rilasci e accensioni delle frequenze, conformemente a quanto disposto dall'art. 1, comma 1032 della legge 27 dicembre 2017, n. 205, e tale da garantire la compatibilita' degli impianti e assicurare altresi' la continuita' tra aree limitrofe; Ritenuto, al fine di consentire nel periodo transitorio un uso piu' efficiente dello spettro, di garantire il trasporto del maggior numero di fornitori di servizi di media audiovisivi e di agevolare la migrazione tecnica di un'ampia parte della popolazione verso standard di trasmissione avanzati, di prevedere la dismissione della codifica MPEG2 in favore della codifica MPEG4 su standard DVBT; Decreta: Art. 1 Aree geografiche 1. Allo scopo di definire un calendario nazionale che individua le scadenze della tabella di marcia ai fini dell'attuazione degli obiettivi della decisione (UE) 2017/899, del 17 maggio 2017, il territorio nazionale e' suddiviso in quattro aree geografiche, di cui alla Tabella 1 allegata al presente decreto, per assicurare, coerentemente con le disposizioni di cui all'art. 1, comma 1032 della legge 27 dicembre 2017, n. 205 e con le aree tecniche utilizzate nel Piano nazionale di. assegnazione delle frequenze (PNAF 2018), il rilascio delle frequenze da parte di tutti gli operatori di rete titolari di relativi diritti d'uso in ambito nazionale e locale e la ristrutturazione del multiplex contenente l'informazione regionale da parte del concessionario del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale ed anche allo scopo di evitare o ridurre problemi interferenziali verso i Paesi radio-elettricamente confinanti che utilizzino la banda 700 MHz per il servizio mobile con scadenze anticipate rispetto all'Italia, assicurando un uso efficiente delle risorse frequenziali, l'ottimizzazione della compatibilita' degli impianti tra aree geografiche e la segmentazione dell'utenza coinvolta. 2. Nell'ambito delle quattro aree geografiche di cui al comma 1 sono individuate delle aree ristrette, di cui alla Tabella 2, allegata al presente decreto, interessate dai rilasci delle frequenze dei canali 50 e 52 da parte degli operatori nazionali titolari dei relativi diritti d'uso.