(Allegato)
                                                             Allegato 
 
                         SPECIFICHE TECNICHE 
 
             Caratteristiche prestazionali e funzionali 
 
Appalto pubblico di lavori avente ad  oggetto  la  realizzazione,  in
  estrema urgenza, di tutte le opere di demolizione e di  costruzione
  necessarie al ripristino  strutturale  e  funzionale  del  Viadotto
  Polcevera in Genova, comprese quelle di  progettazione.  (Direttiva
  2014/24/UE, art. 2, comma 1, punto 6, lettera c). 
 
1. Premessa. 
 
    Le presenti specifiche tecniche  definiscono  le  caratteristiche
minime ed essenziali previste  dall'ordinamento  dell'Unione  europea
per appaltare la realizzazione dell'opera  in  oggetto,  individuando
uno o piu' soggetti economici, tramite la procedura  negoziata  senza
previa pubblicazione prevista all'art. 32, comma 2, lettera c)  della
direttiva 2014/24/UE, per la realizzazione  di  uno  o  entrambi  gli
interventi di demolizione e ricostruzione del ponte,  comprese  tutte
le attivita' di progettazione  e  tecniche  correlate,  con  la  sola
esclusione della Direzione lavori e collaudo. 
    Il Commissario esercita  un'influenza  determinante  sul  tipo  o
sulla  progettazione  dell'opera  per  mezzo  del  «responsabile  del
procedimento», anche  in  deroga  alle  norme  italiane,  nei  limiti
previsti all'art. 1, comma 5 del decreto-legge n. 109/2018. 
    Per consentire ai contraenti, sin dalla fase di negoziazione,  di
determinare l'oggetto dell'appalto,  tali  caratteristiche  sono  qui
definite in termini di prestazioni o  di  requisiti  funzionali,  con
riferimento   alle   specifiche   tecniche   codificate   a   livello
internazionale,  qui  definite  «norme  di  settore»,  come  previsto
all'art. 42, comma 3,  lettera  c)  della  direttiva  2014/24/UE,  e,
segnatamente: alle norme nazionali  che  recepiscono  norme  europee,
alle valutazioni tecniche europee, alle specifiche  tecniche  comuni,
alle norme internazionali, ad altri sistemi  tecnici  di  riferimento
adottati dagli organismi europei di normalizzazione, o, se non esiste
nulla in tal senso, alle norme nazionali, alle omologazioni  tecniche
nazionali  o  alle  specifiche  tecniche  nazionali  in  materia   di
progettazione, di calcolo e di realizzazione delle  opere  e  di  uso
delle forniture. 
    Per consentire  al  Commissario  aggiudicante  di  comprendere  e
decidere in merito alle  «proposte  di  fattibilita'»  dell'operatore
economico interpellato nella ricerca di  mercato,  le  stesse  devono
essere formulate in modo semplice e comprensibile, secondo la formula
«chiavi in mano», mirando  alla  migliore  soluzione  possibile  allo
stato attuale della scienza e della tecnica, con piena  ed  esclusiva
responsabilita' del contraente nell'ottenimento dell'obiettivo e  nel
rispetto delle norme realizzative di settore. 
    Le presenti specifiche tecniche definiscono due fasi  di  lavori,
una  per  la  demolizione  e  l'altra   per   la   costruzione,   non
necessariamente consecutive, precisando  che  il  Commissario  potra'
decidere se appaltarle entrambe ad un unico  soggetto  o  a  soggetti
diversi, cosi' come i soggetti  chiamati  alla  negoziazione  possono
dare disponibilita' per entrambe le fasi o per una sola di esse. 
    E' previsto  il  trasferimento  al  Commissario  dei  diritti  di
proprieta' intellettuale connessi alla realizzazione dell'opera e  di
tutta  la  documentazione  relativa  alla   progettazione   ed   alla
pianificazione della manutenzione nell'intero ciclo di vita. 
    Il livello progettuale che  il  contraente  dovra'  proporre  per
l'approvazione da parte  del  Commissario  viene  qui  definito  come
«progetto di fattibilita' tecnica ed economica in unica  fase».  Esso
dovra' avere i contenuti previsti all'art. 23, comma  5  del  decreto
legislativo n. 50/2016 e delle  norme  di  settore,  proponendo  piu'
alternative progettuali al fine di perseguire, in linea  generale,  i
principi    di    durabilita',     innovazione,     ispezionabilita',
manutenibilita', compatibilita' ambientale, robustezza  e  resilienza
dell'opera. Dovra' essere utilizzato il Building Information Modeling
(BIM). 
    I restanti livelli progettuali  sono  di  libera  definizione  da
parte dell'appaltatore, secondo  le  norme  di  settore,  che  potra'
procedere alla loro elaborazione in corso d'opera, in  progress,  con
obbligo di suddividere  l'intervento  in  lotti  funzionali  tali  da
favorire al massimo il sub appalto alle piccole e medie imprese e  ai
liberi professionisti ad esse assimilati secondo quanto contenuto nel
«Codice europeo di buone pratiche per facilitare l'accesso delle  PMI
agli appalti pubblici» della Commissione delle Comunita' europee  del
25 giugno 2008. 
    Il contraente operera' come committente dei lavori necessari  per
dare l'opera finita e funzionale in ogni sua parte; a lui spetta ogni
compito e onere, ivi compresa la nomina dei professionisti  abilitati
e  iscritti  all'albo  necessari  per  la   progettazione,   per   il
coordinamento  in  materia  di  sicurezza   e   salute   durante   la
progettazione e l'esecuzione previsto dalla direttiva 92/57/CEE,  per
la direzione operativa del cantiere,  per  le  certificazioni  e  per
qualsiasi attivita' che le norme europee e quelle penali italiane non
pongono  inderogabilmente  in  capo  al  Commissario,  con  la   sola
esclusione della direzione lavori  e  del  collaudo,  cosi'  definiti
dalle norme di settore, che restano in capo al Commissario. 
    Nell'esecuzione del contratto, in via generale, si  applicano  le
disposizioni  dettate  da  leggi  e  regolamenti  nazionali,  ma   il
contraente e' tenuto a proporre al Commissario eventuali deroghe  nei
casi in cui cio' sia utile o necessario per velocizzare le  procedure
o per ottenere risultati migliori. 
    L'intero modus operandi dovra'  essere  improntato  alla  massima
semplificazione delle procedure, all'efficacia e tempestivita'  delle
scelte,  alla  chiarezza  nello   scambio   di   informazioni,   alla
prevenzione dei possibili  contenziosi,  alla  parallelizzazione  dei
processi operativi, tenuto conto che l'attuale struttura e le macerie
sono ad oggi sotto sequestro giudiziario in quanto e' ancora in corso
l'incidente probatorio. 
 
2.  Appalto  2  «demolizione»  -  caratteristiche   prestazionali   e
funzionali. 
 
    Le caratteristiche del viadotto Polcevera e le tavole dello stato
attuale  dei  luoghi  sono  note  e  reperibili  dalla   bibliografia
specializzata  e  nei  siti  pubblici   (vedasi,   ad   esempio,   la
pubblicazione             al              seguente              link:
https://www.ingenio-web.it/20925-il-viadotto-sul-polcevera-ecco-larti
colo-di-riccardo-morandi-del-1967-con-tutti-i-dettagli-progettuali),
quindi, per semplicita' di trattazione, non vengono qui riportate. 
    La demolizione e l'allontanamento delle risulte  interessa  tutto
il viadotto esistente ancora in essere, per uno  sviluppo  totale  di
circa 850 m. 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
    Nel corso dei lavori deve essere sempre assicurata la  viabilita'
nord - sud di almeno due strade cittadine. 
    Le opere non devono mettere a rischio i servizi e i  sottoservizi
presenti. 
    La frantumazione delle macerie e il deposito temporaneo  potranno
avvenire  nell'area  sottostante,  opportunamente   individuata   dal
contraente. 
    Dovranno  essere  garantiti  la  verifica   e   il   monitoraggio
ambientale, adottando tutte le misure di  sicurezza  contro  polveri,
rumori, vibrazioni e qualsiasi altra fonte di inquinamento o di altro
rischio, anche potenziale. 
    Lo stato finale dei luoghi deve  essere  utilizzabile  come  area
idonea all'uso di cantiere per le opere di  costruzione  nella  nuova
infrastruttura. 
    Disposizioni di dettaglio per la progettazione e l'esecuzione: 
      utilizzo di tecniche tali da accelerare al massimo il  processo
esecutivo; 
      individuazione delle costruzioni e dei servizi  e  sottoservizi
interrati e fuori terra presenti nell'area  sottostante  e  limitrofa
all'opera, mediante rilievi e sondaggi,  per  quanto  interferente  e
soggetto a rischio in  ragione  della  modalita'  di  esecuzione  dei
lavori; 
      spostamento dei servizi e dei sottoservizi incompatibili con le
demolizioni, comprese  le  opere  provvisorie  da  attuare  in  corso
d'opera; 
      individuazione e preparazione area  di  cantiere,  demolizioni,
scavi,  riempimenti,  ripristini,  discariche,  trasporti   e   opere
accessorie connesse; il tutto, previa verifica  ambientale,  compresa
l'eventuale  presenza  di  amianto,  e  l'adozione  delle  misure  di
sicurezza contro polveri, rumori, vibrazioni e qualsiasi altra  fonte
di inquinamento o di altro rischio, anche potenziale; 
      dovra' essere sviluppato un piano di demolizione dell'opera, in
cui siano  affrontati  in  modo  organico  i  criteri  di  montaggio,
smontaggio e sicurezza; 
      dovranno essere valutate le interferenze con i corsi d'acqua; 
      dovranno essere osservate le norme di tutela per le lavorazioni
soprastanti a strade, ferrovie e con cantieri concomitanti; 
      ai fini ambientali, deve essere  preferito  il  riutilizzo  dei
materiali o il conferimento a centri di  recupero  piuttosto  che  il
conferimento in discarica. 
    Per l'elaborazione del progetto e per l'esecuzione dei lavori  si
richiamano, in particolare, le seguenti  principali  norme,  comprese
successive modificazioni e integrazioni: 
      direttiva 2014/24/UE (appalti pubblici); 
      decreto legislativo n. 285/1992 (nuovo codice della  strada)  e
decreto del Presidente della Repubblica n. 495/1992  (Regolamento  di
esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada); 
      decreto ministeriale 17 gennaio 2018 (aggiornamento delle norme
tecniche per le costruzioni); 
      decreto legislativo n. 152/2006 (norme in materia ambientale); 
      decreto legislativo n. 81/2008 (tutela  della  salute  e  della
sicurezza nei luoghi di lavoro). 
 
3.  Appalto  1  «costruzione»  -  caratteristiche   prestazionali   e
funzionali. 
 
    Le caratteristiche del viadotto Polcevera e le tavole dello stato
attuale  dei  luoghi  sono  note  e  reperibili  dalla   bibliografia
specializzata  e  nei  siti  pubblici   (vedasi,   ad   esempio,   la
pubblicazione             al              seguente              link:
https://www.ingenio-web.it/20925-il-viadotto-sul-polcevera-ecco-larti
colo-di-riccardo-morandi-del-1967-con-tutti-i-dettagli-progettuali),
quindi, per semplicita' di trattazione, non vengono qui riportate. 
    Il  ripristino   dell'infrastruttura   autostradale   danneggiata
prevede la realizzazione  di  un  nuovo  viadotto,  a  partire  dallo
svincolo lato est fino all'imboccatura della galleria lato ovest, per
uno sviluppo di circa 1100 m, comprese le  modifiche  alle  rampe  di
collegamento. 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
    Nel  corso  dei  lavori  dovra'  essere  sempre   assicurata   la
viabilita' nord - sud di almeno due strade cittadine. 
    L'opera dovra' inoltre possedere le seguenti caratteristiche, che
comprendono anche disposizioni per la progettazione e l'esecuzione: 
      utilizzo di materiali e tecniche costruttive tali da accelerare
al massimo il processo di realizzazione dell'opera; 
      strada di categoria A; 
      tre corsie per senso di marcia, di cui  due  principali  larghe
3,75 m e una dinamica larga 3,50 m; 
      barriere di tipo A, indice di severita'  classe  B3,  1000  kNm
(decreto ministeriale 18 febbraio 1992); 
      caratteristiche costruttive fissate dal decreto ministeriale 17
gennaio 2018 (NTC 2018) per le costruzioni con livelli di prestazioni
elevati, vita nominale di progetto VN ≥ 100 anni,  classe  d'uso  IV,
coefficiente d'uso CU ≥ 2,  utilizzo  modello  di  carico  fatica  2,
categoria di traffico 1 per autostrade con 2 o piu' corsie per  senso
di marcia, caratterizzate da intenso traffico pesante; 
      valutazioni di sicurezza previste dalla  direttiva  2008/96/CE,
tenuto conto che il progetto dell'opera e' finalizzato al  ripristino
della funzionalita' della rete esistente senza  incidere  sul  flusso
del traffico (art. 2, punto 9, della direttiva); 
      dotazioni   impiantistiche   per   illuminazione,    drenaggio,
monitoraggio e qualsiasi altro apprestamento edilizio  e  tecnologico
richiesto dalle norme di settore; 
      individuazione delle costruzioni e dei servizi  e  sottoservizi
interrati e fuori terra presenti nell'area  sottostante  e  limitrofa
all'opera, mediante rilievi e sondaggi; 
      spostamento dei servizi e dei sottoservizi  in  relazione  alla
tipologia  di  opera  che  verra'  realizzata,  comprese   le   opere
provvisorie da attuare in corso d'opera; 
      individuazione e preparazione area  di  cantiere,  demolizioni,
scavi,  riempimenti,  ripristini,  discariche,  trasporti   e   opere
accessorie connesse alla realizzazione  dell'opera,  alla  fascia  di
rispetto e alle necessita' di cantiere, esclusa solo  la  demolizione
dell'attuale viadotto, prevista separatamente nell'altro  lavoro;  il
tutto,  previa  verifica  ambientale   e   di   sicurezza,   compresa
l'eventuale  presenza  di  amianto,  e  l'adozione  delle  misure  di
sicurezza contro polveri, rumori, vibrazioni e qualsiasi altra  fonte
di inquinamento o di altro rischio,  anche  potenziale,  compresa  la
bonifica bellica; 
      calcoli per l'azione del vento come da CNR-DT 207/2008 o  norme
di maggior rigore, sviluppando modelli di prova in galleria del vento
e tavola vibrante per l'individuazione puntuale delle azioni; 
      le previsioni di cui al decreto ministeriale  17  gennaio  2018
potranno essere integrate o sostituite con quelle  degli  Eurocodici,
qualora  ritenute   piu'   pertinenti   e   prestazionali,   fornendo
dimostrazione della convenienza sulle assunzioni; 
      tutte le strutture  devono  essere  verificate  in  accordo  ai
principi della scienza, tecnica, tecnologia delle costruzioni e della
geotecnica, con metodo semiprobabilistico agli stati limite; 
      dovra' essere effettuata la verifica di  robustezza,  simulando
le criticita' che possono insorgere  per  la  perdita  di  componenti
essenziali alla statica e, quindi, sviluppare scenari  di  criticita'
dell'opera per  l'insorgenza  di  situazioni  anomale  (a  titolo  di
esempio: cedimento di pile, rotture di stralli, rotture di travi o di
dettagli costruttivi); 
      dovranno  essere  previste  azioni  eccezionali  quali:   urti,
esplosioni o  situazioni  di  incendio,  qualora  lo  scenario  possa
incidere sulla resistenza delle strutture; 
      dovra' essere eseguito sulla struttura uno studio dinamico  che
permetta la qualificazione della  stessa  e,  quindi,  l'utilizzo  di
opportuni   sistemi   di   monitoraggio    permanenti,    agevolmente
manutenibili, che aiutino l'acquisizione  di  dati  anche  in  remoto
durante l'esercizio dell'opera, cosi' da garantire il controllo della
stessa; tale  sistema  deve  essere  realizzato  secondo  i  principi
dell'Information and Communication Technology; 
      dovra' essere sviluppato un piano di costruzione dell'opera, in
cui siano affrontati in  modo  organico  i  criteri  di  montaggio  e
sicurezza; 
      dovra' essere  dimostrato  che  in  ogni  fase  di  costruzione
l'opera non abbia elementi che siano labili o mal condizionati, o che
possano risultare labili per alcune combinazioni di carico; 
      le interferenze con corsi d'acqua devono  essere  valutate  con
riferimento alla portata di piena avente tempo di ritorno di duecento
anni evitando di prevedere pile in alveo; 
      in  ogni  caso  e'  necessario  che  siano  previste  opere  di
protezione delle fondazioni da effetti erosivi; 
      dovranno   essere   osservate   le   norme   di   tutela    per
l'attraversamento di strade e ferrovie non interferendo; 
      dovra' essere sviluppato uno studio specifico che dimostri, con
le attuali conoscenze tecniche, le zone di  rischio  sottostanti;  lo
studio deve prevedere anche il potenziale collasso  dell'opera  o  di
sui componenti, la caduta di un veicolo per trasporto merci ordinario
a  massimo  carico  viaggiante  ammesso  e  la  caduta  di  materiali
trasportati; tale studio deve tenere presente anche  la  possibilita'
di rottura o inefficacia delle barriere di protezione; 
      dovranno essere sviluppati i limiti di utilizzo e  di  gestione
corretta dell'opera, da inserire in un  manuale  d'uso,  che  preveda
anche le modalita' di transito di convogli eccezionali per  sagoma  e
peso, le  azioni  manutentive  da  assumere  per  garantire  la  vita
nominale dell'opera e le azioni da intraprendere successivamente  per
prolungarla, mediante manutenzione straordinaria profonda programmata
in base alla vita stimata degli elementi edilizi, di cui deve  essere
possibile la sostituzione in qualsiasi tempo riducendo al minimo  gli
aggravi per la circolazione veicolare; 
      ogni   dettaglio   costruttivo   dovra'    essere    facilmente
ispezionabile e  manutenibile,  dandone  dimostrazione  con  adeguati
schemi  costruttivi  e  modelli  tridimensionali  che  dimostrino  la
possibilita' di accesso alle parti da manutenere e le  modalita'  con
cui deve essere eseguito tale accesso; 
      dovra' essere predisposto un adeguato  piano  di  manutenzione,
contenente gli interventi specifici per ogni elemento  e  componente,
compreso il tempo entro cui questi hanno assolto la loro  funzione  e
devono essere comunque sostituiti per garantire  la  funzionalita'  e
sicurezza dell'opera; 
      il piano di manutenzione dovra' essere  accompagnato  dai  dati
relativi ai costi attuali e aggiornabile nel tempo, che  permetta  di
valutare gli interventi di manutenzione e riparazione; 
      i materiali  utilizzati  per  elementi  e  componenti  dovranno
essere dotati un ciclo di vita adeguato alla vita  nominale  ed  alle
richieste di manutenzione; essi  devono  essere  riciclabili  con  il
minor impatto economico ed  essere  compatibili  da  punto  di  vista
ambientale; 
      nel  progetto  della  nuova  infrastruttura   dovranno   essere
previsti sistemi di produzione di  energia  dalle  fonti  rinnovabili
piu' idonee, in misura  almeno  pari  al  fabbisogno  energetico  per
l'illuminazione e per la gestione dell'infrastruttura; 
      ai fini ambientali, deve essere  preferito  il  riutilizzo  dei
materiali o il conferimento a centri di  recupero  piuttosto  che  il
conferimento in discarica; 
      dovranno essere tenuti in  conto  nella  progettazione  ma  non
fanno  parte  del  contratto  i  futuri  raccordi   con   la   gronda
autostradale il cui progetto e' approvato; 
      non dovranno essere progettate o realizzate opere  interferenti
con le linee ferroviarie esistenti e  di  progetto,  o  con  impianti
tecnologici, di qualunque natura,  presenti  sulle  aree  interessate
dall'intervento, fatto salvo quanto eventualmente  concordato  con  i
gestori e volto alla sostituzione degli  impianti,  sostituzione  che
dovra' avvenire a cura e spese del contraente. 
    Per l'elaborazione del progetto e per l'esecuzione dei lavori  si
richiamano, in particolare, le seguenti  principali  norme,  comprese
successive modificazioni e integrazioni: 
      direttiva 2014/24/UE (appalti pubblici); 
      direttiva 2008/96/CE (sicurezza autostrade); 
      decreto legislativo n. 285/1992 (nuovo codice della  strada)  e
decreto del Presidente della Repubblica n. 495/1992  (Regolamento  di
esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada); 
      decreto ministeriale 17 gennaio 2018 (aggiornamento delle norme
tecniche per le costruzioni); 
      decreto  ministeriale  5  novembre   2001   (norme   funzionali
geometriche per la costruzione, il  controllo  e  il  collaudo  delle
strade, dei relativi impianti e servizi); 
      decreto  ministeriale  19  aprile  2006  (norme  funzionali   e
geometriche per la costruzione delle intersezioni stradali); 
      decreto ministeriale  18  febbraio  1992  (istruzioni  tecniche
sulla  progettazione,  omologazione  ed  impiego  delle  barriere  di
sicurezza stradale); 
      decreto legislativo n. 152/2006 (norme in materia ambientale); 
      decreto legislativo n. 81/2008 (tutela  della  salute  e  della
sicurezza nei luoghi di lavoro).