IL PRESIDENTE 
                     DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 
 
  Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400,  concernente  la  disciplina
dell'attivita'  di  Governo  e  ordinamento  della   Presidenza   del
Consiglio dei ministri; 
  Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999,  n.  303,  concernente
l'ordinamento della Presidenza del Consiglio dei  ministri,  a  norma
dell'art. 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59; 
  Visto il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante  «Norme
in materia ambientale»; 
  Visto il decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito in  legge,
con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014,  n.  116,  concernente
«Disposizioni urgenti per il settore agricolo, la tutela ambientale e
l'efficientamento    energetico    dell'edilizia     scolastica     e
universitaria,  il  rilancio  e  lo  sviluppo   delle   imprese,   il
contenimento dei costi gravanti sulle tariffe elettriche, nonche' per
la definizione immediata di  adempimenti  derivanti  dalla  normativa
europea»; 
  Visto il decreto-legge 12 settembre 2014,  n.  133,  convertito  in
legge, con modificazioni, dalla  legge  11  novembre  2014,  n.  164,
concernente  «Misure  urgenti  per  l'apertura   dei   cantieri,   la
realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione  del  Paese,
la   semplificazione   burocratica,    l'emergenza    del    dissesto
idrogeologico e per la ripresa delle  attivita'  produttive»,  e,  in
particolare l'art. 7, comma 2; 
  Visto il decreto-legge 28 settembre 2018,  n.  109,  convertito  in
legge, con modificazioni, dalla  legge  16  novembre  2018,  n.  130,
recante «Disposizioni urgenti per la citta' di Genova,  la  sicurezza
della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, gli eventi
sismici del 2016 e 2017, il lavoro  e  le  altre  emergenze»,  e,  in
particolare l'art. 40, che  prevede  l'istituzione  di  una  apposita
cabina di regia interministeriale; 
  Vista la legge 30 dicembre 2018, n. 145, concernente  «Bilancio  di
previsione  dello  Stato  per  l'anno  finanziario  2019  e  bilancio
pluriennale per il triennio 2019-2021», e, in particolare, l'art.  1,
commi 107, 108, 109, 156, 171, 1028, 1029, 1030; 
  Visto il decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito in  legge,
con  modificazioni,  dalla  legge  21  giugno  2017,  n.  96,  e,  in
particolare l'art. 41-bis, concernente il Fondo per la  progettazione
definitiva ed esecutiva nelle zone a rischio sismico e per  la  messa
in sicurezza del territorio dal dissesto idrogeologico; 
  Vista la legge 23 dicembre 2014, n. 190, concernente  «Disposizioni
per la formazione del bilancio  annuale  e  pluriennale  dello  Stato
(legge di stabilita' 2015)», e, in particolare l'art. 1, comma 703; 
  Visto il decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1,  concernente  il
«Codice della protezione civile»; 
  Visto  il  decreto  legislativo  29  dicembre  2011,  n.  229,   di
«Attuazione dell'art. 30, comma 9, lettere e), f) e g),  della  legge
31 dicembre 2009, n. 196, in materia  di  procedure  di  monitoraggio
sullo  stato  di  attuazione  delle  opere  pubbliche,  di   verifica
dell'utilizzo dei finanziamenti nei tempi previsti e costituzione del
Fondo opere e del Fondo progetti»; 
  Vista l'ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile
del 15 novembre 2018, n. 558 «Primi interventi urgenti di  protezione
civile in conseguenza  degli  eccezionali  eventi  meteorologici  che
hanno interessato Calabria,  Emilia-Romagna,  Friuli-Venezia  Giulia,
Lazio, Liguria, Lombardia, Toscana,  Sardegna,  Siciliana,  Veneto  e
delle  Province  autonome  di  Trento  e   Bolzano,   colpito   dagli
eccezionali eventi meteo a partire da ottobre 2018»; 
  Visto il decreto del  Presidente  del  Consiglio  dei  ministri  29
ottobre  2018,  concernente   la   dichiarazione   dello   stato   di
mobilitazione del Servizio nazionale della protezione civile a  causa
degli eccezionali  eventi  meteorologici  che  hanno  interessato  il
territorio della Regione Veneto a partire dal giorno 28 ottobre 2018; 
  Vista la delibera del Consiglio dei ministri dell'8 novembre  2018,
con la quale e' stato  dichiarato,  per  dodici  mesi,  lo  stato  di
emergenza in conseguenza degli eccezionali eventi  meteorologici  che
hanno   interessato   il   territorio   delle    Regioni    Calabria,
Emilia-Romagna, Friuli-Venezia  Giulia,  Lazio,  Liguria,  Lombardia,
Toscana,  Sardegna,  Regione  Siciliana,  Veneto  e  delle   Province
autonome di  Trento  e  Bolzano,  colpito  dagli  eccezionali  eventi
meteorologici verificatisi a partire dal giorno 2 ottobre 2018; 
  Vista la delibera CIPE del 1° dicembre 2016, n. 55, di approvazione
del Piano operativo «Ambiente» FSC 2014-2020, e, in particolare,  del
sotto-piano «Interventi per la tutela del territorio e delle acque»; 
  Vista la delibera CIPE del 20 febbraio 2015, n. 32, di assegnazione
di risorse ad un piano stralcio  di  interventi  relativi  alle  aree
metropolitane e alle aree urbane con un alto livello  di  popolazione
esposta a rischio alluvione; 
  Viste le delibere CIPE del 10 agosto 2016, n. 26, e del 1° dicembre
2016, n. 56, che hanno destinato risorse FSC 2014-20, ai patti per lo
sviluppo,  stipulati  dal  Governo  con  le  regioni  e   le   citta'
metropolitane, per finanziare interventi di mitigazione  del  rischio
idrogeologico; 
  Visto il decreto-legge 23  ottobre  2018,  n.  119,  convertito  in
legge, con modificazioni, dalla  legge  17  dicembre  2018,  n.  136,
recante «Disposizioni urgenti in materia fiscale e  finanziaria»,  e,
in particolare l'art. 24-quater; 
  Visto l'art. 1, comma 995, della legge 28  dicembre  2015,  n.  208
(legge di stabilita'  2016),  che  ha  istituito,  nel  bilancio  del
Ministero dell'ambiente, un Fondo destinato  al  finanziamento  degli
investimenti di messa in sicurezza contro il dissesto idrogeologico; 
  Visto l'art. 1, comma 140, della legge 11  dicembre  2016,  n.  232
(bilancio di previsione dello Stato per  l'anno  finanziario  2017  e
bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019), che ha istituito  un
Fondo presso il  Ministero  dell'economia  e  delle  finanze  per  il
finanziamento degli investimenti e  dello  sviluppo  infrastrutturale
nel Paese; 
  Visto l'art. 1 della legge 27 dicembre 2017, n.  205  (bilancio  di
previsione  dello  Stato  per  l'anno  finanziario  2018  e  bilancio
pluriennale per  il  triennio  2018-2020),  che  ha  rifinanziato  il
predetto Fondo, e, in particolare  i  commi  549,  853,  1072,  1073,
lettera b) e 1074; 
  Vista la legge 28 dicembre 2015, n. 221, e, in  particolare  l'art.
55, che ha istituito presso il Ministero dell'ambiente e della tutela
del territorio e del  mare,  il  Fondo  per  la  progettazione  degli
interventi contro il dissesto idrogeologico; 
  Visto il decreto del  Presidente  del  Consiglio  dei  ministri  28
maggio  2015,  concernente  «l'individuazione  dei  criteri  e  delle
modalita' per stabilire le priorita' di  attribuzione  delle  risorse
agli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico»; 
  Visto il decreto del  Presidente  del  Consiglio  dei  ministri  14
luglio 2016, concernente le modalita' di funzionamento del Fondo  per
la progettazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico; 
  Vista la legge 11 gennaio 2018, n. 7, concernente  «Misure  per  il
coordinamento della politica spaziale e aerospaziale  e  disposizioni
concernenti l'organizzazione e il funzionamento dell'Agenzia spaziale
italiana»; 
  Vista la legge 28 giugno 2016, n.  132,  recante  «Istituzione  del
Sistema nazionale a rete per la protezione dell'ambiente e disciplina
dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale»; 
  Vista la direttiva  del  Parlamento  europeo  e  del  Consiglio  n.
2007/2/CE,  che  istituisce  un'infrastruttura   per   l'informazione
territoriale nella Comunita' europea (INSPIRE); 
  Visto il decreto del  Presidente  del  Consiglio  dei  ministri  15
febbraio 2019, recante  l'istituzione  della  struttura  di  missione
denominata «InvestItalia», di cui all'art. 1, comma 179, della  legge
30 dicembre 2018, n. 145; 
  Visto il decreto del  Presidente  del  Consiglio  dei  ministri  15
febbraio 2019, recante l'istituzione della cabina di regia  strategia
Italia, di cui all'art. 40 del decreto-legge 28  settembre  2018,  n.
109, convertito, con modificazioni, dalla legge 16 novembre 2018,  n.
130; 
  Considerata  la  necessita'  di  migliorare  la   funzionalita'   e
l'efficacia della governance ambientale,  in  termini  di  selezione,
programmazione e attuazione degli interventi; 
  Tenuto conto della presenza di diversi soggetti  attuatori,  tra  i
quali regioni, enti locali,  commissari  straordinari,  autorita'  di
bacino; 
  Tenuto conto dei  rilevanti  quadri  e  consistenze  di  fabbisogni
accertati dalle competenti amministrazioni e strutture; 
  Tenuto conto  delle  difficolta'  nella  gestione  delle  procedure
tecnico-amministrative   di   realizzazione   degli   interventi    e
dell'insufficiente coordinamento con i piani di assetto idrogeologico
e l'azione delle autorita' di bacino distrettuale; 
  Ritenuto pertanto necessario poter contare su un'elevata  capacita'
e  qualita'  della  progettazione   tecnica   degli   interventi   di
infrastrutture, opere e servizi ambientali in generale, di  effettiva
specializzazione nell'esercizio delle funzioni di stazione appaltante
degli  interventi  programmati,  di  mezzi  e  risorse  professionali
adeguati e proporzionati alla dimensione qualitativa  e  quantitativa
degli interventi da attuare; 
 
                              Decreta: 
 
                               Art. 1 
 
  1. E' adottato il Piano nazionale per la  mitigazione  del  rischio
idrogeologico, il ripristino e la tutela della risorsa ambientale, in
allegato A) al presente decreto, che ne costituisce parte  integrante
e sostanziale. 
  2. Il suddetto Piano e' strutturato nei seguenti ambiti e misure di
intervento: 
    misure di emergenza; 
    misure di prevenzione; 
    misure di manutenzione e ripristino; 
    misure di semplificazione; 
    misure di rafforzamento della governance e organizzative. 
  3. Il Piano persegue la formazione di un quadro unitario,  ordinato
e  tassonomico,   concernente   l'assunzione   dei   fabbisogni,   la
ripartizione relativa ai suddetti ambiti e misure di  intervento;  la
sintesi delle risorse finanziarie disponibili;  la  ripartizione  dei
carichi operativi e il piano delle azioni; il sistema di governance e
delle   collaborazioni   istituzionali;   il   cronoprogramma   delle
attivita'; i risultati attesi, anche in termini di impatti e benefici
sociali ed economici, una criteriologia piu' referenziata, conosciuta
e maggiormente trasparente di selezione degli interventi; un  sistema
di reporting, monitoraggio e controllo  di  gestione,  opportunamente
potenziato, anche mediante alimentazione e integrazione delle  banche
dati esistenti. 
  4. Lo stesso Piano e' articolato in  una  pluralita'  di  programmi
obiettivo facenti capo a ciascuna delle  amministrazioni  competenti,
che  dovranno  trovare  sintesi  preventiva  e   periodica   verifica
successiva nel livello piu' alto di  coordinamento  della  Presidenza
del Consiglio dei ministri. 
  5. In allegato B) si  espone  il  prospetto  ricognitivo  analitico
delle risorse finanziarie complessive concernenti la materia, recante
il  quadro  composito  delle  risorse  allocate  e   complessivamente
disponibili. 
  6. In allegato C) si prevede un documento recante  linee  guida  in
materia di semplificazione dei processi, rafforzamento  organizzativo
e della governance.