(Allegato A)
                                                           Allegato A 
 
                           PIANO NAZIONALE 
            PER LA MITIGAZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO 
         IL RIPRISTINO E LA TUTELA DELLA RISORSA AMBIENTALE 
 
  Il presente Piano individua azioni immediatamente attuabili con  le
risorse e con la normativa prevista a legislazione vigente ed  azioni
a carattere programmatico che necessitano di interventi normativi  ed
eventuali ulteriori coperture finanziarie. 
 
  Azione 1 - Interventi infrastrutturali ad immediata cantierabilita' 
  Ai  fini  di  un  tempestivo  avvio  e  elevazione  di  livello  di
operativita', entro sessanta giorni dall'approvazione del  Piano,  le
competenti    Amministrazioni    (Protezione    civile,     Ministero
dell'ambiente, Ministero delle politiche agricole e  Ministero  delle
infrastrutture),  fatte  salve  le  separate  procedure  di  maggiore
urgenza  demandate   alla   competenza   della   Protezione   civile,
predisporranno e sottoporranno  alla  Presidenza  del  Consiglio  dei
Ministri- Cabina di  regia  Strategia  Italia  e  al  CIPE  un  Piano
Stralcio 2019 recante elenchi settoriali  di  progetti  e  interventi
infrastrutturali  immediatamente  eseguibili,  aventi  carattere   di
urgenza e indifferibilita', fino alla  concorrenza  di  un  ammontare
complessivo di 3 miliardi di euro. Con le medesime modalita'  saranno
sottoposte le eventuali esigenze  di  modifica  o  rimodulazione  del
presente Piano di  azioni  o  degli  interventi,  che  si  renderanno
necessarie  a  seguito  delle  previste   verifiche   periodiche   di
andamento, di stato delle procedure, nonche' di esecuzione  fisica  e
finanziaria delle attivita' e degli interventi. 
  Il  Piano  Stralcio  2019  e'  immediatamente  esecutivo.  Ai  fini
dell'inserimento nel suddetto Piano Stralcio 2019, i progetti  e  gli
interventi infrastrutturali devono  essere  identificati  dal  Codice
Unico di Progetto (CUP). 
  Ai fini della predisposizione del suddetto Piano Stralcio 2019,  in
deroga al DPCM  28  maggio  2015  (concernente  l'individuazione  dei
criteri e delle modalita' per stabilire le priorita' di  attribuzione
delle  risorse   agli   interventi   di   mitigazione   del   rischio
idrogeologico), e nelle  more  della  riorganizzazione,  a  scopo  di
efficientamento  del  relativo  sistema  ordinario  di  selezione   e
individuazione degli interventi, i suddetti  elenchi  sono  definiti,
per liste regionali,  dai  competenti  Ministeri,  mediante  apposite
Conferenze di Servizi, sulla base dei  fabbisogni  e  delle  proposte
delle  Regioni  interessate  e  delle  Province  autonome,   con   il
contributo e la partecipazione dei Commissari  per  l'emergenza,  dei
Commissari straordinari per il dissesto, e delle Autorita' di  Bacino
distrettuale. Sono fatte salve le diverse e piu' urgenti procedure  e
modalita' previste dalla vigente normativa per le emergenze demandate
e gestite dal Dipartimento della Protezione civile. 
  Una componente del Piano Stralcio  2019  sara'  costituita  da  una
Azione di Sistema di supporto alla governance unitaria nei limiti  di
quanto consentito dalla legislazione vigente. 
 
 
                        Ambito d'intervento 1 
                         MISURE DI EMERGENZA 
 
  MISSIONE DEL  DIPARTIMENTO  DELLA  PROTEZIONE  CIVILE  E  RUOLO  DI
COORDINAMENTO 
 
  Azione 2 - Piano Emergenza Dissesto 
  Il  Dipartimento  della  Protezione  civile  predispone,  coordina,
gestisce ed attua per il  tramite  dei  Commissari  delegati,  ovvero
delle Province  autonome  e  dei  relativi  Soggetti  attuatori,  con
autonoma  responsabilita'  e  pronta  e  parallela  operativita',  il
Sotto-Piano  di  Azione  di  Contrasto   al   Rischio   Idrogeologico
determinato  da  Calamita'  Naturali  (Piano   Emergenza   Dissesto),
concernente interventi emergenziali connessi ad eventi calamitosi  di
rilievo nazionale o che in ragione della loro intensita' o estensione
debbono, con immediatezza d'intervento, essere fronteggiati con mezzi
e poteri straordinari da impiegare  durante  limitati  e  predefiniti
periodi di tempo. 
  Tale  strumento  e'   prontamente   adottato   sulla   base   della
ricognizione dei fabbisogni per il ripristino delle strutture e delle
infrastrutture danneggiate, gia' posta in  essere  con  le  procedure
definite con le Ordinanze adottate dal Capo  del  Dipartimento  della
Protezione civile. 
  Per il coordinamento e l'attuazione degli  interventi  si  provvede
mediante ordinanze di protezione civile, adottate in deroga  ad  ogni
disposizione vigente, nei limiti e con le  modalita'  indicati  nella
deliberazione dello stato di emergenza e nel  rispetto  dei  principi
generali  dell'ordinamento  giuridico  e  delle   norme   dell'Unione
europea. Le ordinanze sono emanate acquisita l'intesa delle Regioni e
delle Province autonome territorialmente interessate e,  ove  rechino
deroghe alle leggi vigenti, contengono l'indicazione delle principali
norme a cui  si  intende  derogare  e  devono  essere  specificamente
motivate. 
  Il suddetto Sotto-Piano si articola  nelle  seguenti  tipologie  di
interventi, nei limiti delle seguenti risorse disponibili: 
 
  Azione 3 -interventi urgenti di messa in sicurezza dei territori  e
delle infrastrutture di trasporto e di  rete  danneggiate  da  eventi
emergenziali, finalizzati alla riduzione degli effetti  degli  eventi
calamitosi di tipo idraulico e idrogeologico. 
  Interventi di messa in sicurezza e  ripristino  delle  strutture  e
delle infrastrutture volti a ridurre gli effetti del  rischio  idrico
ed idrogeologico: 
  ° euro 347.382.242,89  per  gli  interventi  di  somma  urgenza  su
strutture  ed  infrastrutture  pubbliche,  a  valere  sulle   risorse
stanziate per il 2019 dall'articolo 24 quater  del  decreto-legge  n.
119 del 2018. 
  Referenti:  Dipartimento  della   Protezione   civile,   Commissari
delegati ovvero Province autonome e Soggetti attuatori. 
  Tempistica: entro il 7 marzo 2019 adozione del DPCM, 30 giorni  per
l'adozione e approvazione dei piani,  90  giorni  per  l'avvio  degli
interventi da parte dei soggetti attuatori. 
  Riferimento normativo: articolo 24-quater del decreto-legge n.  119
del 2018. 
  Misure attuative: decreto del Presidente del Consiglio dei ministri
su proposta del Dipartimento della protezione civile, di concerto con
il Ministro dell'economia e delle finanze e con i Ministri competenti
(Ministero dell'ambiente, Ministero delle politiche agricole),  Piani
dei Commissari delegati ovvero delle Province autonome.  Approvazione
dei Piani da parte del Dipartimento della  protezione  civile,  avvio
degli interventi da parte dei Commissari delegati  o  delle  Province
autonome e dei Soggetti attuatori. 
 
  Azione 4 - interventi per la mitigazione del rischio  idraulico  ed
idrogeologico e riduzione  del  rischio  residuo,  connesso  con  gli
eventi emergenziali, nonche' di ripristino delle  strutture  e  delle
infrastrutture danneggiate, finalizzati all'aumento  del  livello  di
resilienza delle stesse 
  Realizzazione  di  interventi,   strutturali   e   infrastrutturali
urgenti, per la riduzione del  rischio  residuo  nelle  aree  colpite
dagli  eventi  calamitosi,   strettamente   connesso   all'evento   e
finalizzati prioritariamente alla tutela  della  pubblica  e  privata
incolumita', in  coerenza  con  gli  strumenti  di  programmazione  e
pianificazione esistenti e  sulla  base  di  procedure  definite  con
ordinanze del Capo del Dipartimento della protezione civile,  cui  si
destinano: 
  • euro 177.217.757,11 ( euro 127.217.757,11  per  il  2019  e  euro
50.000.000,00 per il  2020  )  per  gli  investimenti  strutturali  e
infrastrutturali urgenti finalizzati esclusivamente alla  mitigazione
del  rischio  idraulico  e  idrogeologico,  nonche'  all'aumento  del
livello di resilienza delle  strutture  e  infrastrutture,  a  valere
sulle risorse stanziate dall'articolo 24 quater del decreto-legge  n.
119 del 2018; 
  • euro 2.600.000.000,00 (euro 800.000.000,00 per  il  2019  e  euro
900.000.000,00 per il 2020  e  per  il  2021)  per  gli  investimenti
strutturali e  infrastrutturali  urgenti  finalizzati  esclusivamente
alla mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico, il ripristino
delle strutture e infrastrutture danneggiate, nonche' all'aumento del
livello di resilienza delle medesime strutture  e  infrastrutture,  a
valere sulle risorse stanziate dall'articolo 1, commi  1028  e  1029,
della legge n. 145/2018 - legge di bilancio 2019. 
  Referenti:  Dipartimento  della   protezione   civile,   Commissari
delegati ovvero Province autonome e Soggetti attuatori. 
  Tempistica: entro il 7 marzo 2019 adozione del DPCM, 30 giorni  per
l'adozione e approvazione dei piani,  90  giorni  per  l'avvio  degli
interventi da parte dei soggetti  attuatori  per  interventi  di  cui
all'articolo 25, lettera d), del decreto legislativo n. 1 del 2018; e
30 giorni per l'effettiva liquidazione. 
  Riferimento normativo: articolo 1, commi 1028 e 1029,  della  legge
n. 145 del 2018. 
  Misure  attuative:  decreto  del  Presidente  del   Consiglio   dei
ministri, ordinanze di protezione civile. 
 
 
                        Ambito d'intervento 2 
                        MISURE DI PREVENZIONE 
 
  MISSIONE DEL MINISTERO DELL'AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E  DEL
MARE E RUOLO DI COORDINAMENTO 
 
  Azione 5 - Piano operativo dissesto idrogeologico 
  Il Ministero dell'ambiente e della  tutela  del  territorio  e  del
mare, in coerenza con  il  Piano  Stralcio  di  cui  alla  Azione  1,
provvede a elaborare il Piano operativo  sul  dissesto  idrogeologico
per l'anno 2019 a  valere  sulle  risorse  iscritte  nello  stato  di
previsione del proprio  bilancio  nonche',  nel  rispetto  di  quanto
previsto dalla normativa vigente, delle risorse deliberate dal  CIPE,
proponendo  eventualmente  anche  la  modifica  e  rimodulazione   di
precedenti disposizioni e deliberazioni. 
  Nelle  more  della  revisione  del  quadro  regolatorio   e   delle
iniziative attuative delle Linee guida di cui al seguente Allegato  C
e delle azioni di semplificazione di cui all'ambito di  intervento  4
del presente DPCM, il Piano operativo per il  2019  e'  adottato  con
Decreto del Presidente del Consiglio dei  ministri  su  proposta  del
Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare sulla
base degli interventi  individuati  come  prioritari  dai  Commissari
straordinari per il dissesto, in coerenza con i Piani distrettuali di
bacino, non rientranti nei finanziamenti di cui all'articolo 1  comma
1028 della legge 145 del 2018. 
  Con riferimento alle risorse iscritte nello stato di previsione del
proprio Bilancio, il  Ministro  dell'ambiente  provvede  con  proprio
decreto ad assegnare alle Regioni, sulla  base  degli  indicatori  di
riparto di cui al DPCM 5 dicembre 2016, nonche'  della  procedura  di
cui all'articolo 2, comma 2 del presente decreto, almeno il 30% delle
risorse disponibili a legislazione vigente per  il  rapido  avvio  di
interventi e di attivita' di progettazione. 
  Possono avere corso erogazioni di ulteriori  finanziamenti  per  le
annualita'  successive  solo  a  seguito  della   comunicazione   dei
Commissari  straordinari  della  conclusione  delle  progettazioni  e
dell'avvio degli  interventi  urgenti  finanziati  in  linea  con  le
risultanze del monitoraggio, ai sensi del decreto legislativo n.  229
del 2011. 
  Il piano operativo sul dissesto idrogeologico per il 2019 include: 
  - il quadro  composito  e  la  sintesi  delle  risorse  finanziarie
disponibili; 
  -  l'elenco  complessivo,   riepilogativo   o   propositivo   degli
interventi   selezionati,   ovvero   confermativo,   modificativo   o
rimodulativo di quelli gia' previsti in precedenti Piani o Patti  per
lo sviluppo con le Regioni, finanziati con risorse a valere su  leggi
pluriennali di spesa, sul Fondo per lo Sviluppo e la Coesione  e  sul
Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR); 
  - la ripartizione dei carichi operativi; 
  -  il  sistema  di  governance  operativa  e  delle  collaborazioni
istituzionali; 
  - il cronoprogramma delle attivita'; 
  - i risultati attesi,  anche  in  termini  di  impatti  e  benefici
sociali ed economici; 
  - una criteriologia piu' referenziata,  conosciuta  e  maggiormente
trasparente di selezione degli interventi; 
  - un sistema di monitoraggio, reporting e  controllo  di  gestione,
opportunamente   potenziato,   anche   mediante    alimentazione    e
integrazione delle banche dati esistenti. 
  Per la  copertura  finanziaria  di  tale  piano  ed  interventi  si
provvede con le seguenti risorse previste dalle  sottoelencate  leggi
pluriennali e con risorse del Fondo Sviluppo e Coesione, esposte  per
riassunto nel quadro finanziario di cui all'Allegato B  del  presente
decreto approvativo, nonche', per piu' analitica  completezza,  nella
seguente ricostruzione: 
  - per quanto concerne le Leggi Pluriennali: 
  • Fondi di bilancio del Ministero dell'ambiente:  l'art.  1,  comma
995, della legge n. 208 del 2015 (Legge di Stabilita' 2016 -  Tabella
E), ha istituito, nel bilancio del Ministero dell'ambiente, un  Fondo
destinato alla spesa a carattere pluriennale in conto  capitale  che,
dall'anno 2018 all'anno 2030, prevede uno stanziamento complessivo di
1.796,4 milioni euro, per  il  finanziamento  degli  investimenti  di
messa in sicurezza contro il dissesto idrogeologico; 
  • Fondo Investimenti: l'art. 1, comma 140, della legge n.  232  del
2016 (Bilancio 2017) prevede l'istituzione  di  un  Fondo  presso  il
Ministero dell'economia e delle finanze da ripartire  per  assicurare
il finanziamento degli investimenti e dello sviluppo infrastrutturale
nel  Paese.  Gli  interventi  devono   rispondere   a   esigenze   di
strategicita' e cantierabilita'. 
  Ne e' stato realizzato  un  Programma  di  interventi  condiviso  e
integralmente recepito nel DPCM del 21.7.2017 che  ha  attribuito  al
Ministero dell'ambiente l'importo di 224,34 milioni  euro,  anch'essi
destinati al completamento della 
  sezione programmatica  individuata  dal  DPCM  del  15.9.2015  (per
interventi ricadenti nelle regioni del centro-nord). 
  L'articolo 1, comma 1072, della legge n.  205  del  2017  (Bilancio
2018), ha rifinanziato il citato Fondo. 
  Con il DPCM 28.11.2018 e'  stata  disposta  la  ripartizione  della
nuova dotazione del Fondo il quale, per il settore di  spesa  "difesa
del suolo, dissesto idrogeologico", stanzia (nel  periodo  2018-2033)
un totale di 2.111,89 milioni euro (di cui 1.492,09 milioni  di  euro
per  il  Ministero  dell'ambiente,  389,8  milioni  di  euro  per  il
Ministero della difesa e 230 milioni di euro per  la  Presidenza  del
Consiglio dei ministri); 
  • La quota di 1.492,09 milioni di euro comprende anche l'importo di
1.120,5 milioni di euro di cui all'articolo 1,  comma  1073,  lettera
b), della legge n. 205 del 2017 che ha  previsto  di  destinare  tale
stanziamento  al  finanziamento  di  interventi  di  mitigazione  del
rischio idrogeologico nelle regioni del centronord. Con  l'emanazione
del decreto-legge n. 86  del  2018,  il  Ministero  dell'ambiente  e'
diventato  l'amministrazione  beneficiaria  delle  citate   ulteriori
risorse  in  materia  di  mitigazione  del   rischio   idrogeologico,
anch'esse articolate  nel  citato  DPCM  28.11.2018.  Il  comma  1074
stabilisce che gli interventi di cui al comma 1073, lettera b),  sono
individuati nell'ambito di un programma nazionale approvato dal  CIPE
su proposta del Ministro dell'ambiente sulla base di  un  Accordo  di
Programma sottoscritto dal Ministro e dal Presidente della Regione  o
della Provincia Autonoma interessata. 
  Per la suddetta copertura finanziaria di tale piano  ed  interventi
si provvede, in aggiunta, con le seguenti risorse a valere sul  Fondo
per lo Sviluppo e la Coesione: 
  • Piano stralcio aree metropolitane e aree urbane con alto  livello
di popolazione esposta a rischio alluvione, per la  realizzazione  di
interventi, per un importo complessivo di oltre 654 milioni  di  euro
(a cui si aggiunge un cofinanziamento regionale stimato di oltre  146
milioni di euro, comunque da verificare in sede attuativa); 
  • Piano Operativo Ambiente - sotto-piano "Interventi per la  tutela
del territorio e delle acque". Con delibera CIPE n. 55 del  1.12.2016
e' stato approvato il Piano Operativo "Ambiente" FSC  2014-2020,  del
valore complessivo di 1900 milioni di euro. Per  la  parte  dissesto,
nell'ambito del Piano e' stato individuato un programma "Piano  frane
ed erosione costiera" finanziato con oltre 280 milioni  di  euro.  Il
POA e' stato successivamente integrato con delibera CIPE  n.  99  del
2017 e con delibera CIPE n. 11 del 2018, nella quale e'  previsto  il
sotto-piano "Interventi per la tutela del territorio e  delle  acque"
che hanno ad esso destinato ulteriori risorse (oltre 320  milioni  di
euro)  per  il  finanziamento  di  ulteriori   interventi   contenuti
nell'area programmatica del Piano stralcio aree metropolitane nonche'
interventi selezionati in base alla loro priorita' su RENDIS; 
  • Patti per  lo  Sviluppo  (risorse  FSC  2014-20):  il  CIPE,  con
delibere n. 26/2016, n. 56/2016 e successive, ha destinato  l'importo
complessivo di 1.748 milioni di euro (la maggior parte a Regioni  del
Mezzogiorno) ai Patti per lo Sviluppo, stipulati dal Governo  con  le
Regioni e le  Citta'  metropolitane,  per  finanziare  interventi  di
mitigazione del rischio idrogeologico. 
 
  Azione  6  -  Servizi   specializzati   di   ingegneria   e   fondo
progettazione 
  Al   fine   di    potenziare    rapidamente    la    disponibilita'
quali-quantitativa  di  servizi  specializzati  di   ingegneria,   il
Ministero  dell'ambiente  provvede  ad  assicurare  una  speditiva  e
efficace assegnazione e rendicontazione delle risorse del cd.  "Fondo
progettazione", istituito dall'art. 55 della legge n. 221,  del  2015
(cd. "Collegato ambientale"), presso il Ministero dell'ambiente,  per
favorire l'avanzamento delle attivita'  progettuali  delle  opere  di
mitigazione del rischio  idrogeologico  e  provvedere  a  rendere  le
stesse speditamente cantierabili. 
  Nel Fondo, come previsto dal  DPCM  14.7.2016,  sono  affluiti  100
milioni di euro assegnati dal CIPE con delibera n. 32  del  2015.  Le
risorse    del    Fondo     vengono     assegnate     ai     soggetti
beneficiari-Presidenti delle Regioni in  qualita'  di  Commissari  di
Governo contro il dissesto idrogeologico, ex art.  7,  comma  2,  del
D.L. 12.9.2014, n. 133 (c.d. "Sblocca Italia"). 
 
  RUOLO DI COORDINAMENTO DEL MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA 
  TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE 
  Il Ministero dell'ambiente, in collaborazione con le  Autorita'  di
bacino  distrettuale,  l'Istituto   Superiore   per   la   Protezione
Ambientale (ISPRA) e il  relativo  Sistema  Nazionale  di  Protezione
Ambientale, con il Dipartimento della Protezione civile e il relativo
Sistema Nazionale di Protezione civile (relativamente al  sistema  di
allertamento), il  Ministero  delle  politiche  agricole  alimentari,
forestali e del turismo e l'Agenzia Spaziale Italiana, provvede: 
 
  Azione 7 - Programma di manutenzione del territorio 
  -  a  mettere  a  punto  e  attuare  un  Programma   ordinario   di
manutenzione  del  territorio  nazionale,  che   preveda   anche   il
coinvolgimento dei Consorzi  di  bonifica  e  enti  irrigui,  la  cui
attivita',  a  carattere   multifunzionale,   e'   finalizzata   alla
prevenzione del dissesto e alla messa in sicurezza del territorio; 
  Referenti:  Ministero  dell'ambiente,   Autorita'   di   distretto,
Ministero delle  politiche  agricole,  alimentari,  forestali  e  del
turismo 
  Tempistica: 6 mesi 
  Misure attuative: 
  A) Istruttoria abbreviata sugli  elenchi  di  interventi  trasmessi
dalle  Autorita'  di  distretto  e  dal  Ministero  delle   politiche
agricole, alimentari, forestali e del turismo per il 2019; 
  B) Approvazione di  ciascun  programma  stralcio  nelle  rispettive
Conferenze istituzionali permanenti e  predisposizione  dei  relativi
decreti ministeriali per il trasferimento delle risorse; 
  - Misura 3.2: del decreto legislativo n. 152  del  2006,  art.  69:
Programmi interventi di manutenzione, in attuazione  degli  obiettivi
della pianificazione di bacino dei distretti idrografici. 
 
  Azione 8 - Piani di gestione del rischio alluvione 
  - ad un aggiornamento dei Piani di gestione del rischio  alluvione,
nei termini previsti dalla Direttiva comunitaria 2007/60; 
  Referenti: Ministero  dell'ambiente,  Autorita'  di  bacino,  ISPRA
(tempo differito), Dipartimento di Protezione  civile  (tempo  reale,
relativamente al sistema di allertamento) 
  Riferimento normativo: direttiva 2007/60/UE e  decreto  legislativo
n. 49 del 2010 
  Tempistica: 12 mesi 
 
  Azione 9 - Piani per l'Assetto Idrogeologico (o PAI) 
  - a mettere a sistema i Piani per l'Assetto Idrogeologico (o  PAI),
sulla base di linee guida o di metodologie per  sistematizzare  tutti
gli elementi ad oggi a disposizione relativi alla stima  del  rischio
frane e coste al fine di configurare  uno  scenario  complessivo  del
rischio  quale  riferimento  necessario  per  la  predisposizione   e
attuazione del percorso di valutazione e gestione del rischio secondo
gli indirizzi di livello comunitario ed internazionale; 
 
  Azione 10 - linee guida valutazione rischio e cartografie 
  - all'affinamento di linee guida e/o metodologie per la valutazione
del rischio quantitativo e redazione di cartografie; 
 
  Azione 11 - coerenza piani 
  - alla omogeneizzazione dei suddetti piani; 
  Referenti: Ministero dell'ambiente, Autorita' di distretto,  ISPRA,
Dipartimento della protezione civile per la definizione degli scenari
a supporto della pianificazione 
  Riferimento normativo: decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. 
  Tempistica: 12 mesi 
 
  Azione  12  -  verifica  operativita'  delle  Autorita'  di  bacino
distrettuale 
  -  a  verificare  lo  stato  di  effettiva  funzionalita'  e  piena
operativita' delle Autorita' di bacino distrettuale (istituite con DM
25 ottobre 2016 ai sensi dell'articolo 64 del decreto  legislativo  3
aprile 2006, n.152), e della completezza, aggiornamento,  adeguatezza
e messa a sistema dei Piani di gestione del rischio alluvioni  (PGRA)
e dei Contratti di Fiume; 
 
  Azione  13  -  supporto  della  Comunita'  Scientifica,  Centri  di
competenza   e   di   forme   di   collaborazione    con    Organismi
tecnico-scientifici 
  - all'aggiornamento,  potenziamento  e  consolidamento  delle  basi
scientifiche di informazione e conoscenza dei rischi dei  cambiamenti
climatici e idrogeologici ai fini di una piu' efficace programmazione
e governo dell'ambiente e del territorio mediante: 
  • acquisizione del Rapporto scientifico aggiornato sulla situazione
e sui rischi dei cambiamenti climatici e dissesto; 
  • predisposizione di un Executive Summary; 
  • predisposizione di una mappatura e modellizzazione delle  aree  a
rischio, con georeferenziazione degli interventi  programmati  e  dei
loro effetti; 
  con  il  contributo  del  Ministero   delle   politiche   agricole,
alimentari,  forestali  e  del  turismo,  del  sistema  nazionale  di
protezione ambientale e di protezione civile, anche ai  fini  di  una
verifica attualizzata di coerenza e funzionalita'. 
 
 
                        Ambito d'intervento 3 
                       MISURE DI MANUTENZIONE 
 
  MISSIONE DEL MINISTERO DELL'INTERNO E RUOLO DI COORDINAMENTO 
 
  Azione 14 - Piano Dissesto Piccoli Comuni 
  Il Ministero dell'Interno provvede a predisporre un Piano  Dissesto
Piccoli Comuni, di contributi per interventi di messa in sicurezza di
scuole, strade, edifici pubblici e patrimonio comunale, concernenti i
Comuni fino a 20.000  abitanti;  nonche'  nei  Comuni  delle  zone  a
rischio sismico 1 e  2  per  opere  di  progettazione  definitiva  ed
esecutiva relativa  ad  interventi  di  miglioramento  e  adeguamento
antisismico di immobili pubblici e messa in sicurezza del  territorio
dal dissesto idrogeologico, al fine di garantire un pieno, coordinato
e efficace utilizzo degli stanziamenti disponibili. A  tali  fini  si
potra' valutare anche un  intervento  normativo  di  omogeneizzazione
delle diverse procedure attualmente previste. 
  La copertura di tali contributi e' prevista a valere sulle seguenti
risorse: 
  • del Fondo piccoli comuni ex  art.  1,  commi  107-108-109,  della
legge n. 145 del 2018 (legge di bilancio 2019); 
  • ex comma 853 e seguenti legge n.  205  del  2017,  da  utilizzare
anche ai fini della messa in sicurezza del territorio  delle  risorse
stanziate dalla legge di bilancio 2018, pari a 150  milioni  di  euro
per il 2018, 300 milioni di euro per il 2019 e 400  milioni  di  euro
per il 2020, destinate a opere di messa in  sicurezza  di  edifici  e
territorio; 
  • ex articolo 41-bis del decreto-legge n.50  del  2017,  pari  a  5
milioni di euro per l'anno 2017, 25 milioni  per  l'anno  2018  e  30
milioni per l'anno 2019. 
  Al fabbisogno di contributi per interventi per i  quali  sono  gia'
disponibili  progetti  esecutivi,  si  provvedera'  d'intesa  con  il
Dipartimento per le politiche di coesione a  redigere  una  specifica
proposta  per  il  finanziamento  con  ulteriori  risorse  del  Fondo
Sviluppo e Coesione. 
  MISSIONE  DEL  MINISTERO  DELLE  POLITICHE  AGRICOLE,   ALIMENTARI,
FORESTALI E DEL TURISMO E RUOLO DI COORDINAMENTO 
  Il Ministero delle politiche agricole, alimentari, forestali e  del
turismo, con  il  supporto  del  Dipartimento  per  le  politiche  di
coesione, provvede a sottoporre un Piano settoriale urgente di: 
 
  Azione 15 - Piano difesa idrogeologica  aree  montane,  agricole  e
forestali 
  - interventi di difesa del  suolo  e  difesa  idrogeologica  (quali
potrebbero essere gli interventi di  manutenzione  straordinaria  che
comportino il rifacimento o  l'ampliamento  di  opere  idrauliche  ed
idrogeologiche, nuove opere di  difesa  idrogeologica  dei  canali  e
corsi d'acqua, interventi di difesa dei versanti da frane e slavine e
sistemazione delle aree  in  frana,  con  relativi  drenaggi,  ecc.),
ovvero di progetti con tipologia prevalente di  difesa  del  suolo  a
precipua  salvaguardia  del  potenziale   produttivo   agricolo,   di
infrastrutture legate all'agricoltura e/o integrazione di  interventi
di difesa del suolo per renderli utili anche da  un  punto  di  vista
agricolo. 
  Allo  stato  l'importo  totale  dei  progetti  presentati  a  scopi
ambientali e' pari a euro 1.585.754.216,56. 
 
  Azione 16 - schemi irrigui 
  - miglioramento dell'efficienza degli schemi irrigui esistenti  sul
territorio nazionale. 
  Ad oggi diverse fonti sono  disponibili  per  il  finanziamento  di
interventi infrastrutturali per fini irrigui e plurimi. 
  - Programma di sviluppo rurale nazionale  2014-2020  -  Sottomisura
4.3 - operazione 4.3.1- Investimenti in infrastrutture  irrigue,  per
una dotazione di euro 291.000.000. 
  - Piano operativo agricoltura - Sottopiano 2 Interventi  nel  campo
delle  infrastrutture  irrigue,  bonifica  idraulica,  difesa   dalle
esondazioni, bacini di accumulo e programmi collegati  di  assistenza
tecnica e consulenza, per una dotazione di 257.000.000 euro. 
  - Fondo infrastrutture: attraverso l'articolo  1  comma  140  della
legge n. 232/2016, che ha stanziato risorse per  gli  anni  dal  2017
fino al 2032, il  Ministero  delle  politiche  agricole,  alimentari,
forestali e del turismo ha finanziato  investimenti  infrastrutturali
con  finalita'  prevalenti  legate  alla  prevenzione  del   dissesto
idrogeologico  e  risanamento  ambientale,  in  particolare  in  aree
caratterizzate da problematiche diffuse e con rischio di procedure di
infrazione. Con l'articolo 1, comma 1072, della legge n. 205 del 2017
(Bilancio 2018), e' stato rifinanziato il citato Fondo. Con  il  DPCM
28.11.2018 e' stata disposta  la  ripartizione  del  fondo  medesimo,
assegnando al Ministero delle politiche 
  agricole, alimentari, forestale e del turismo 107.875.361  di  euro
per il settore di spesa "infrastrutture,  anche  relative  alla  rete
idrica e alle opere di collettamento, fognatura e depurazione". 
  - Piano straordinario invasi di cui alla legge  205/2017,  art.  1,
comma 523: con DM 526 del 6 dicembre 2018 sono stati  individuati  30
progetti in stato di progettazione definitiva ed  esecutiva  relativi
ad invasi multiobiettivo e il risparmio di acqua negli usi agricoli e
civili per un  importo  complessivo  di  249.882.932,40  di  euro  di
competenza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti  e  del
Ministero delle  politiche  agricole,  alimentari,  forestali  e  del
turismo. 
 
  Azione 17 - Gestione forestale sostenibile 
  Il Ministero per le politiche agricole, alimentari, forestali e del
turismo, d'intesa con le Regioni e le Province autonome, promuove: 
  - la gestione forestale sostenibile e  la  diffusione  di  pratiche
silvoambientali virtuose, sostenendo la redazione  e  l'aggiornamento
Piani forestali di  indirizzo  territoriale  (art.  6  comma  3,  del
decreto legislativo 3 aprile 2018 n. 34) e la redazione dei Piani  di
gestione forestale o  di  strumenti  equivalenti  per  le  proprieta'
singole e associate, pubbliche e private (art. 6 comma 3, del decreto
legislativo 3 aprile 2018,  n.  34),  con  priorita'  per  estensioni
forestali accorpate superiori ai 10  ettari  localizzati  in  aree  a
rischio dissesto idrogeologico individuate  dai  Piani  di  bacino  e
distretto; 
  -   interventi   di   gestione    forestale    sostenibile    volti
prioritariamente alla gestione attiva per  fini  di  prevenzione  dal
dissesto idrogeologico e  del  rischio  incendio  per  le  proprieta'
pubbliche, private  e  collettive  del  bacino  o  distretto  su  cui
ricadono, secondo quanto previsto dai Piani di gestione  forestale  o
strumenti equivalenti gia' approvati dalla Regione o redatti  con  il
sostegno delle misure di questa azione o dalle  misure  promosse  dai
Programmi di Sviluppo rurale regionali (PSR); 
  - per le aree individuate  a  rischio  dissesto  idrogeologico  dai
Piani di bacino e distretto, l'attuazione degli  interventi  e  delle
misure agrosilvopastorali dei Programmi di Sviluppo Rurale regionale,
specificatamente  volte   al   perseguimento   degli   obiettivi   di
contenimento del dissesto idrogeologico; 
  - il presidio attivo e la vigilanza impegnata  del  territorio  con
particolare attenzione alle aree collinari  e  montane,  mediante  la
valorizzazione a fini attuativi dei  diversi  soggetti  presenti  sul
territorio (pubblici e privati, singoli o associati). 
  Ad oggi diverse fonti sono  disponibili  per  il  finanziamento  di
interventi forestali per fini plurimi: 
 
  Programmi di sviluppo rurale 2014-2020 
  - Misura 8 (Sottomisura 8.1 - sostegno  per  l'imboschimento  e  la
creazione di boschi, (costi di impianto  e  manutenzione,  premio  ad
ettaro per i mancati redditi); 8.2  -  sostegno  all'allestimento  di
sistemi agroforestali (costi  di  impianto  e  manutenzione);  8.3  -
sostegno per la prevenzione delle  foreste  danneggiate  da  incendi,
calamita' naturali ed eventi catastrofici; sostegno per  il  restauro
delle foreste danneggiate da incendi, calamita'  naturali  ed  eventi
catastrofici; 8.5 - sostegno per investimenti diretti  ad  accrescere
la resilienza e il pregio ambientale degli ecosistemi forestali;  8.6
-  sostegno  per  investimenti  in  tecnologie  forestali   e   nella
trasformazione,  mobilitazione  e  commercializzazione  dei  prodotti
forestali   e   Misura   15   Servizi   silvoclimaticiambientali    e
conservazione delle foreste per una dotazione di  1.352.142.432  euro
per il periodo 2014-2020. 
 
  Piano operativo agricoltura (FSC) 
  -  Sotto-piano  3  Interventi  nel  campo  della  pianificazione  e
gestione forestale di proprieta'  pubbliche  e  private  associate  o
consorziate, per una dotazione di 5.000.000 di euro. 
 
  Azione 18 - Progetto riforestazione 
  - Il Ministero delle politiche agricole,  alimentari,  forestali  e
del  turismo,  d'intesa  con  le  Regioni  e  le  Province  autonome,
predispone un Piano straordinario di recupero dei terreni abbandonati
e di difesa dei boschi («Progetto-Bandiera») con: 
  - misure di incentivazione per  i  titolari  della  gestione  delle
proprieta' forestali pubbliche, private e collettive, anche associate
o consorziate tra loro, con  priorita'  per  le  superfici  accorpate
superiori ai 10  ettari,  che  attivino  azioni  volte  a  promuovere
sistemi  di  pagamento  anche  volontari,  dei  servizi  ecosistemici
generati  dalle  attivita'  di  gestione  forestale   sostenibile   e
dall'assunzione  di  specifici  impegni  silvo-ambientali  ai   sensi
dell'articolo 8, comma 8, del decreto legislativo 3 aprile  2018,  n.
34,  con  particolare  riferimento  alla  prevenzione  del   dissesto
idrogeologico, alla riduzione  dei  coefficienti  di  deflusso,  alla
prevenzione selvicolturale degli incendi boschivi; 
  - misure di incentivazione  per  proprietari  pubblici  e  privati,
anche   associati   o   consorziati,   che   avvino    progetti    di
rinaturalizzazione  dei  rimboschimenti  artificiali  realizzati  con
specie alloctone, o realizzino  nuovi  rimboschimenti  permanenti  di
aree a rischio idrogeologico e di versanti in dissesto, ricorrendo  a
specie autoctone, nonche' al ripristino di aree dove  recenti  eventi
di disturbo hanno creato estesi fenomeni di  sofferenza  o  moria  di
piante, anche in deroga alle vigenti norme di limitazione  temporanea
dei rimboschimenti per le aree percorse da incendio. 
 
  Azione 19 - Trasformazione del danno forestale in risorsa 
  - Recupero, stagionatura e valorizzazione del legname  dei  tronchi
abbattuti dalle intemperie. 
  Le tempeste ed i forti venti dello scorso mese  di  novembre  hanno
arrecato gravissimi danni al  manto  forestale  delle  Alpi  e  degli
altipiani veneti. Si calcola che in  pochissimi  giorni  il  maltempo
abbia abbattuto piu' di 13 milioni di alberi, in particolare conifere
d'alto fusto, per un totale complessivo di 14 milioni di metri cubi. 
  Oltre all'incalcolabile danno all'ecosistema,  risulta  compromessa
un'economia   montana   basata   in   maniera   significativa   sullo
sfruttamento razionale delle foreste, mentre insufficiente appare  la
potenzialita' delle locali segherie e luoghi di stoccaggio. 
  Com'e' noto, il fabbisogno italiano  di  legno  utilizzato  per  la
carpenteria  e  per  l'importante  industria  dell'arredamento  viene
soddisfatto solo parzialmente dalla produzione  nazionale.  Nel  2015
l'importazione di legname, tondo  e  segato,  ha  raggiunto  i  10,34
milioni di metri cubi annui a fronte di  una  produzione  interna  di
6,46 milioni di metri cubi, per una spesa totale  per  l'importazione
di circa 1.200 milioni di Euro. 
  I tronchi abbattuti dalle intemperie rappresentano  quindi  da  una
parte un danno alla coltura  razionale  dei  boschi,  dall'altra  una
risorsa resasi purtroppo  tutta  insieme  disponibile  e  che  dovra'
essere  comunque  rapidamente   recuperata,   messa   al   sicuro   e
gradualmente commercializzata. 
  Il presupposto di questa complessa operazione e'  sottrarre  quanto
prima il legno al degrado atmosferico ed agli attacchi  di  funghi  e
parassiti. Si tratta cioe' anche di individuare grandi spazi asciutti
di stoccaggio per questi milioni di tronchi, in modo da garantirne la
conservazione e l'eventuale stagionatura. 
  In molte aree interessate e' presente una  significativa  quantita'
di capannoni, gia' ad uso industriale o commerciale,  inutilizzati  a
causa della crisi economica o degli eventi. Su tali  edifici  gravano
tasse come l'IMU, che l'attuale Governo si accinge a  ridimensionare.
Questi capannoni sembrano il posto ideale  per  lo  stoccaggio  delle
enormi quantita' di legname da recuperare. 
  Il  Governo  potrebbe  agevolare   la   messa   in   sicurezza   di
un'importante  risorsa  quale  il  legname  abbattuto  delle   nostre
montagne,  verificando  la  possibilita'  di  proporre   una   misura
legislativa di esonero dall'IMU dei capannoni cosi' riutilizzati, pur
lasciando ai privati la libera contrattazione, salvo  comprova  degli
eventuali rapporti di locazione e di adeguamento dei siti. 
  Una prima concreta e significativa risposta  alla  problematica  e'
gia' prevista dalla Ordinanza del Capo Dipartimento della  Protezione
civile n. 558 del 15 novembre 2018. 
  Nelle aree colpite da estesi danni ai  boschi  in  conseguenza  del
ciclone VAIA e censiti dalle Regioni e  Province  autonome  ai  sensi
dell'Ordinanza di protezione civile n. 558 del  15  novembre  2018  e
successive  modificazioni  ed  integrazioni,   il   Ministero   delle
politiche agricole, alimentari, forestale e del turismo, d'intesa con
le Regioni e le Province autonome, individua le aree e le metodologie
piu' idonee, per ogni area, per l'esbosco delle piante abbattute e la
loro custodia, predispone all'uopo adeguate forme di incentivazione o
rimborso delle spese sostenute, consentendone la messa in vendita  in
tempi scalari, al fine di mantenere adeguati i prezzi  di  mercato  e
valorizzarne gli  usi  a  cascata  ed  evitando  qualsiasi  forma  di
sovracompensazione. 
  Nelle  aree  private  della  copertura  forestale,  di   proprieta'
pubblica e privata, con priorita' per i boschi di protezione  diretta
di cui all'articolo 3, comma 2, lettera r), del decreto legislativo 3
aprile 2018, n. 34, incentiva interventi  di  idraulica  forestale  e
ingegneria naturalistica per la prevenzione dei fenomeni di dissesto. 
  Ruolo della Comunita' Scientifica, Centri di competenza e di  forme
di collaborazione con Organismi tecnico-scientifici 
 
  Azione  20  -  sistema  tecnologico  nazionale  di  gestione  della
informazione geografica e ambientale 
  La Presidenza del Consiglio dei ministri, con il  Dipartimento  per
la programmazione e il coordinamento della politica economica, con il
Dipartimento  della  Protezione  civile,  in  collaborazione  con  il
Ministero  dell'ambiente,  con  l'Agenzia  Spaziale  Italiana  e  con
l'Ispra,  perseguono,  con  le  risorse  disponibili  a  legislazione
vigente, la realizzazione di  un  sistema  tecnologico  nazionale  di
gestione  della  informazione  geografica  e   ambientale,   mediante
l'impiego delle capacita' satellitari nazionali e strumenti operativi
di  osservazione  della  terra  dallo  spazio,  con  monitoraggio  in
continuo del territorio. 
  Ai suddetti fini si avvalgono anche dei servizi  individuati  dalle
diverse comunita' di utenti  nell'ambito  del  Programma  Europeo  di
osservazione della terra COPERNICUS. Ulteriori informazioni  di  tipo
geografico,  potranno   essere   reperite   attraverso   il   Sistema
informativo agricolo nazionale (SIAN), gia' utilizzato da Agea per la
gestione di tutte le misure relative alla Politica agricola comune e,
relativamente alla localizzazione delle infrastrutture irrigue  e  di
bonifica, dal Sistema Informativo Nazionale  per  la  gestione  delle
Risorse Idriche in Agricoltura (SIGRIAN) gestito dal CREA Politiche e
Bio-economia,  che  raccoglie  informazioni  di  natura   gestionale,
infrastrutturale e agronomica nelle aree  di  irrigazione  collettiva
(Consorzi di Bonifica, di Miglioramento fondiario ecc.)  e  che  puo'
consentire la localizzazione delle aree degli interventi  programmati
e realizzati dagli enti irrigui al fine di collegarle  ai  fabbisogni
di intervento legati al contrasto al dissesto. 
  In funzione di quanto precede l'Agenzia Spaziale Italiana e l'Ispra
adeguano i rispettivi piani e programmi di attivita', a supporto  del
Ministero dell'ambiente e del Dipartimento della  Protezione  civile,
anche al fine: 
  ϒ dello sfruttamento delle capacita' e delle tecnologie spaziali di
osservazione della  terra  per  lo  sviluppo  di  una  infrastruttura
tecnologica ambientale (ITA), basata su una piu' ampia e  performante
utilizzazione  delle  capacita'  del  sistema  satellitare  nazionale
COSMO-SKYMed, in grado di garantire prestazioni di osservazione radar
ad  alta  risoluzione  in  ogni  condizione  di  tempo,  ed   elevate
possibilita' di analisi e stime, mediante la ricerca e  utilizzazione
di  avanzati  modelli  previsionali,  nonche'  del  suddetto  sistema
europeo COPERNICUS; 
  ϒ della realizzazione di un innovativo sistema di metadati  per  la
gestione della informazione geografica e  ambientale,  in  attuazione
della direttiva europea INSPIRE, da  rendere  disponibile  agli  enti
locali, ai  responsabili  ai  diversi  livelli  della  pianificazione
urbanistica, paesaggistica e territoriale, alle strutture di  ricerca
universitarie e degli enti ed organismi di ricerca, al sistema  delle
imprese, agli ordini professionali tecnici, e alla 
  cittadinanza attiva, per migliorare la completezza  e  la  qualita'
dei dati a beneficio di una piu' accurata conoscenza e programmazione
dell'ambiente e del territorio, in  una  prospettiva  non  piu'  solo
emergenziale, ma di politiche attive di  piu'  incisiva  prevenzione,
governo e controllo; 
  ϒ  dell'attuazione  di  un  progetto   iniziale   di   integrazione
dell'archivio MAPItaly (immagini CosmoSkyMed) dell'ASI nel Geoportale
Nazionale del Ministero dell'ambiente, includendo le acquisizioni  in
tempo reale e le elaborazioni on demand su aree ad elevata criticita'
per  emergenza  e/o  monitoraggio  idrogeologico,  anche  tramite  il
supporto della catena di  processamento  dati  militare  (Pratica  di
Mare).  La  piena  disponibilita'   per   il   Geoportale   Nazionale
dell'archivio MAPItaly puo' garantire la continuita' di  osservazione
interferometrica (frane,  deformazioni  del  suolo  e  di  manufatti)
iniziata con il Piano Straordinario di Telerilevamento  per  aree  ad
elevata vulnerabilita' o esposizione e ferma al 2013, consentendo  di
valutare eventuale estensione a tutto il territorio nazionale,  cosi'
come  richiesto  da  vari  livelli  della  pubblica  amministrazione.
L'eventuale capacita'  di  acquisizione  diretta  di  dati  a  valore
aggiunto (post-processati) dalla costellazione nazionale  satellitare
CSK  consentirebbe  rapida  ed  autonoma  capacita'   del   Ministero
dell'ambiente   e   delle   pubbliche    amministrazioni    coinvolte
nell'osservazione diurna e notturna del territorio nazionale anche in
condizioni atmosferiche sfavorevoli. La completezza  del  dato  radar
proveniente da CSK consente analisi  ed  osservazioni  utili  per  le
problematiche  relative   a   frane   (Monitoraggio)   ed   alluvioni
(Valutazione dello scenario e Stima del danno). Le informazioni cosi'
acquisite  saranno  ulteriormente  integrate  con   il   sistema   di
monitoraggio e  gestione  dei  procedimenti  dell'Amministrazione  in
corso di sviluppo  presso  il  Ministero  dell'ambiente,  consentendo
cosi' di poter compiutamente svolgere attivita' di geoanalisi per  la
corretta valutazione pre (conoscitiva) e post (monitoraggio  effetti)
degli interventi posti in essere; 
  ϒ della realizzazione di un centro di competenza per lo sviluppo  e
la gestione di una specifica  applicazione  innovativa  di  carattere
scientifico, satellitare e digitale, focalizzata sulla  conoscenza  e
analisi situazionale e predittiva, a fini della verifica di coerenza,
adeguata programmazione e controllo degli  interventi  connessi  alle
necessita' ed urgenze del dissesto idrogeologico. 
 
  Azione  21  -  Attuazione  dell'Agenzia  Meteorologica   Nazionale,
attestata sul Dipartimento di Protezione civile 
  Istituzione e impegno  di  sostegno  dell'Agenzia  ItaliaMeteo,  ex
commi 549 e ss., della legge 205 del 2017, la nuova Agenzia Nazionale
per la Meteorologia e la Climatologia, e la sua migliore integrazione
e messa a sistema con il nuovo Data Centre del Centro Europeo per  le
previsioni Meteorologiche a  medio  termine  (ECMWF),  dedicati  alla
gestione dei metadati ambientali, basata su una capacita' di  calcolo
ad altissime prestazioni e sulla ricerca  e  utilizzazione  dei  piu'
avanzati modelli predittivi. Il Centro, che ha sede  a  Reading,  nel
Regno Unito, ha deciso di trasferire la sua struttura di supercalcolo
a Bologna, dove sara' operativa entro la fine del 2020. 
  Tale sistema contribuira' a meglio  razionalizzare,  organizzare  e
aggregare il settore meteo italiano oggi caratterizzato da competenze
altamente frammentate in capo ad una moltitudine di attori pubblici a
vari livelli territoriali, nonche' a garantire adeguati  investimenti
per qualita' ed omogeneita' dei dati anche ai fini della  prevenzione
e  del  contrasto  degli  effetti  del   dissesto   idrogeologico   e
dell'attivazione di misure di mitigazione/adattamento ai  cambiamenti
climatici. 
  Tra i compiti, pertanto, quello di sovrintendere al  Sistema  Meteo
Unitario Nazionale quale misura di coordinamento degli enti  italiani
attualmente competenti in meteorologia per consentire  di  uniformare
la qualita' dei dati. 
  Saranno cosi' massimizzate le capacita' di  previsioni  del  tempo,
per riuscire ad anticipare al massimo possibile gli  eventi  ad  alto
impatto come tempeste di vento, inondazioni e  ondate  di  calore,  e
consentire cosi' ai servizi meteorologici e di emergenza nazionali di
proteggere al meglio vite umane e proprieta' in un clima sempre  piu'
mutevole. 
  In particolare sara' garantita la fornitura di dati omogenei  e  di
elevata qualita' alle "Autorita' statali e  regionali  preposte  alle
funzioni  di  protezione  civile,  alla   tutela   della   salute   e
dell'ambiente, alle scelte di politica agricola, nelle  decisioni  di
rispettiva  competenza,  ivi  comprese,  in  particolare,  quelle  da
adottarsi nell'ambito del Sistema di allerta nazionale per il rischio
meteo-idrogeologico e idraulico, nonche' per l'attuazione  del  piano
sull'agricoltura  di  precisione  e  di  misure  di   mitigazione   e
adattamento ai cambiamenti climatici". 
  Allo stesso tempo si rende  possibile  rappresentare  unitariamente
l'Italia  all'estero  anche  ai  fini  di  attrarre  i  finanziamenti
internazionali in materia, anche con l'obiettivo di razionalizzare il
settore nazionale  mettendo  in  rete  le  risorse  gia'  previste  a
legislazione vigente. 
  Referenti: PCM, Regioni, Comitato di Indirizzo per la  Meteorologia
e Climatologia 
  Misure attuative: 
  A)  Approvazione  dello  Statuto  e  del  regolamento  dell'Agenzia
ItaliaMeteo, attivazione della sede centrale dell'Agenzia. 
 
  Azione 22 - Programma di manutenzione delle  reti  di  monitoraggio
idro-meteo-clima 
  Individuazione delle risorse  che  permettano  livelli  omogenei  e
adeguati al servizio richiesto delle reti regionali e di monitoraggio
nazionale idrometeoclima, sia a supporto del  sistema  di  protezione
civile che di quello ambientale, governati rispettivamente da SNPC  e
da SNPA. 
  Nel contesto si prevede, altresi', di  attuare  l'integrazione  dei
dati  della  Rete  Agrometeorologica  Nazionale,   costituita   dalle
centraline automatiche localizzate in  zone  a  principale  vocazione
agricola. Le grandezze agrometeorologiche rilevate  dalle  centraline
RAN sono utilizzate per la ricostruzione degli  eventi  meteorologici
(temperatura,  precipitazione,  umidita'   relativa,   ecc.)   e   il
monitoraggio della stagione agraria. I dati rilevati sono  sottoposti
a  sistematici  controlli  di  correttezza  e  consistenza  fisica  e
meteoclimatica  prima  di  essere   archiviati   nella   Banca   Dati
Agrometeorologica Nazionale del SIAN e utilizzati per il monitoraggio
agrometeorologico. 
  Referenti: Dipartimento della Protezione  civile,  SNPC,  Ministero
dell'ambiente, SNPA 
  Tempistica: Immediata 
 
  Azione 23 - Ottimizzazione dei sistemi di allertamento 
  Finanziamento, previa individuazione delle risorse finalizzate agli
scopi, delle azioni  finalizzate  alla  "crescita  della  resilienza"
delle  popolazioni,  attraverso  l'organizzazione  di  attivita'   di
formazione sui temi del rischio idrogeologico/idraulico e  della  sua
gestione da attivare nelle Scuole e in tutti gli  ambiti  e  ai  vari
livelli territoriali; promozione e realizzazione di nuove  tecnologie
per il miglioramento delle comunicazioni di allerta  all'interno  del
sistema di protezione civile e che comprenda anche i cittadini. 
  Referenti: Dipartimento della Protezione civile  (relativamente  al
sistema di allertamento), SNPC 
  Riferimento  normativo:  Codice  di  protezione   civile   (decreto
legislativo n. 1 del 2018 e DPCM 27 febbraio 2004) 
  Tempistica: Immediata 
 
  Azione 24 - Rafforzamento sorveglianza ambientale  con  le  risorse
disponibili finalizzate agli scopi a legislazione vigente 
  Coinvolgimento  Arma  dei  Carabinieri  (CUFAA)  -  Sentinelle  del
Territorio 
  Referenti:  Ministero  della   difesa,   Ministero   dell'ambiente,
Ministero   dell'interno,   Ministero   delle   politiche   agricole,
alimentari, forestali e del turismo, Protezione civile, Regioni. 
  Tempistica: Immediato 
  Misure attuative: 
  A) prevedere che i Carabinieri del Comando  unita'  per  la  tutela
forestale,  ambientale  e  agroalimentare,  specializzati  in  tutela
dell'ambiente  e  degli  ambienti  ecosistemici,   siano   coinvolti,
mediante appositi accordi regione per regione, in azioni di  presidio
del  territorio,  di  sorveglianza  delle  aree  a  maggiore  rischio
idrogeologico e di verifica degli interventi finanziati. Cio'  potra'
avvenire tramite Accordo quadro  Stato-Regioni-Comando  Generale  dei
Carabinieri per definire le finalita', i meccanismi di attivazione, i
costi e le relative coperture (per le Regioni a statuto speciale e le
Province  autonome  di  Trento  e  Bolzano,  l'opportunita'   di   un
coinvolgimento dei rispettivi Corpi Forestali); 
  B)  promuovere  un  sistema   nazionale   volontario   di   guardia
ambientale, anche mediante  l'individuazione  -  sulla  base  di  una
rigorosa   procedura   di   evidenza   pubblica,   e   di   requisiti
particolarmente elevati - di una o piu' Associazioni, in 
  primis ambientaliste o del personale in congedo o pensionato  delle
Forze Armate o di Polizia, ufficialmente riconosciute e di  carattere
nazionale,  da  convenzionare  con  il  Ministero  dell'Ambiente,  in
Ministero delle  politiche  agricole,  alimentari,  forestali  e  del
turismo, con l'Arma dei Carabinieri  (CUFA)  e  con  il  Dipartimento
della Protezione civile - per strutturare una funzione  di  interesse
pubblico ed ausiliaria  dei  pubblici  poteri  nel  settore,  percio'
sussidiaria e di prossimita', ma  il  piu'  possibile  qualificata  e
professionale,  preordinata  alla   vigilanza   e   presidio   attivi
dell'ambiente, del territorio e del mare. 
 
 
                        Ambito d'intervento 4 
     MISURE DI SEMPLIFICAZIONE DA REALIZZARE ANCHE CON APPOSITI 
                        INTERVENTI NORMATIVI 
           RAFFORZAMENTO ORGANIZZATIVO E DELLA GOVERNANCE 
 
  Le competenti Amministrazioni e Dicasteri assicurano ogni opportuna
misura,  sul  piano  della  iniziativa  legislativa,   istituzionale,
amministrativa e tecnica, finalizzate a  realizzare  una  consistente
razionalizzazione organizzativa, con rafforzamento della  governance,
potenziamento del sistema di gestione ordinaria,  e  una  sostanziale
semplificazione  dei  processi,   volte   a   favorire   la   massima
effettivita'  e  efficacia  delle  azioni,  informata  ai  criteri  e
requisiti, che  troveranno  corpo  in  un  organico  separato  plesso
normativo, identificati nell'apposito Allegato C), da intendersi come
specifiche Linee Guida. 
  In  via  immediata,  in  funzione  delle   predette   esigenze   di
semplificazione e in attuazione dei suddetti principi e prescrizioni,
si procede in parallelo alle seguenti ulteriori Azioni: 
 
  Azione 25 - Sistema RENDIS 
  Rendere  piu'  efficace  ed  efficiente  il  sistema  RENDIS  e  il
meccanismo di rendicontazione dei progetti, integrandolo con la Banca
dati delle Pubbliche amministrazioni (BDAP)  del  MEF  ai  sensi  del
decreto legislativo n. 229/2011. 
  Referenti: Ministero dell'ambiente,  Protezione  civile,  Ministero
dell'economia e delle  finanze,  Dipartimento  per  le  politiche  di
coesione, Ministero delle politiche agricole, alimentari, forestali e
del turismo, Regioni, ISPRA 
  Tempistica: Entro 6 mesi 
  Misure attuative: 
  A) Semplificare i contenuti del D.P.C.M. del 28.05.2015 (Criteri di
attribuzione delle risorse agli interventi di mitigazione del rischio
idrogeologico), prevedendo, in particolare di: 
  1. semplificare e velocizzare il  sistema  RENDIS  e  la  procedura
istruttoria; 
  2. coinvolgere le Autorita' di Distretto fin dall'inserimento degli
interventi  in  RENDIS  per  la   verifica   di   coerenza   con   la
pianificazione di distretto; 
  3. individuare le opere accessorie ammissibili; 
  4. adottare criteri di premialita' nell'assegnazione delle risorse; 
  5. definire modalita' affinche' le Regioni possano individuare  una
percentuale di interventi (ad esempio il 30%) al di fuori dell'ordine
di priorita' delle graduatorie di RENDIS; 
  6. costituire un gruppo di lavoro (tra Presidenza del Consiglio dei
ministri, Ministero dell'ambiente, Ministero  dell'economia  e  delle
finanze, ISPRA) che individui modalita' e tempi per l'interazione tra
RENDIS e le altre banche  dati  pubbliche  nelle  quali  confluiscono
informazioni identiche e/o tra esse correlate, allo scopo di disporre
di uno strumento unico e onnicomprensivo e di semplificare /  ridurre
gli adempimenti richiesti alle Regioni. 
  B)  Sotto  l'aspetto  informatico,  e'  necessario   applicare   il
principio  di  unicita'  dell'invio,  a  vantaggio   delle   stazioni
appaltanti facendo si' che RENDIS: 
  1. acceda automaticamente ai dati trasmessi alla BDAP (che fanno da
base dati univoca delle informazioni  finanziarie  e  di  avanzamento
lavori); 
  2. continui a rilevare le informazioni tecniche  non  previste  dal
tracciato BDAP ai sensi del decreto legislativo n. 229/2011. 
 
  Azione 26 - Incremento fondi per la progettazione 
  Referenti: Ministero dell'ambiente 
  Tempistica: Entro 3 mesi 
  Misure attuative: 
  A) prevedere che una quota parte  delle  risorse  sia  destinata  a
coprire  le  spese  di  progettazione,  a   prescindere   dal   fondo
progettazione, anche attraverso una revisione delle spese ammissibili
e dei lavori ammissibili nell'ambito degli interventi  da  parte  del
Commissario che potra' condurre a possibili economie; 
  B) il Dipartimento per la Coesione Territoriale, in  collaborazione
con l'Agenzia per la Coesione, si impegna  a  istituire  un  autonomo
Fondo per la progettazione per supportare  le  Amministrazioni  nella
progettazione   e   realizzazione   degli   interventi,    finanziato
prioritariamente attraverso  le  risorse  del  Fondo  di  sviluppo  e
coesione, al fine di sostenere, possibilmente a fondo perduto e senza
vincolo di destinazione territoriale,  i  costi  della  progettazione
tecnica di beni ed edifici pubblici dei progetti infrastrutturali che
abbiano avuto la valutazione positiva da parte  delle  strutture  del
DPCOE, in collaborazione con i Ministeri competenti.  In  particolare
il Fondo potrebbe finanziare progetti esecutivi relativi a interventi
sul   rischio   idrogeologico   anche   in   funzione   della   nuova
programmazione  2021.2027  e/o  con  riprogrammazioni  delle  risorse
attualmente assegnate ai vari Programmi e Piani finanziati con l'FSC. 
 
  Azione 27 - Snellimento  delle  procedure  per  l'attuazione  degli
interventi e la realizzazione delle opere 
  Referenti: Ministero dell'ambiente 
  Tempistica: Entro 3 mesi 
  Misure attuative: 
  A) Al fine di garantire maggiore disponibilita'  finanziaria  sulle
Contabilita' speciali (trattandosi di contabilita' di cassa e non  di
competenza), si rende  necessario  impostare  le  delibere  CIPE  che
disciplinano le modalita'  di  trasferimento  delle  risorse  FSC  ai
Commissari di Governo prevedendo una maggiore anticipazione  iniziale
(superiore all'attuale 10%) e concentrare i successivi  trasferimenti
in un minor numero di tranche (attualmente fino  a  18),  di  importo
maggiore, tenendo conto dello stato di avanzamento dei lavori; 
  B) Si prevede di riconoscere, automaticamente, a  ciascuna  Regione
una  quota  fissa  (il  20%)  dei  fondi  per  il  dissesto  definiti
dall'Accordo  di  Programma   Stato-Regioni   a   prescindere   dalla
progettazione e dalle attivita',  per  sostenere  spese  connesse  ad
opere di manutenzione ordinaria di semplice  realizzazione  e  scarso
valore individuale (esempio: pulitura  argini  dei  fiumi;  rimozione
materiali edili etc.). Tale quota verra' rendicontata dalla Regione a
opere realizzate entro tempi certi: allo scadere  del  tempo  fissato
dalla legge, i fondi ritorneranno allo Stato che li potra'  destinare
alle Regioni piu' virtuose con un meccanismo di premialita'. 
 
  Azione 28 - Revisione dei poteri dei Commissari straordinari per il
dissesto idrogeologico anche con appositi interventi normativi 
  Referenti: Ministero dell'ambiente, ministero dell'economia e delle
Finanza 
  Tempistica: Entro 3 mesi 
  Misure attuative: 
  A) Razionalizzare i poteri dei commissari previsti dalla  normativa
vigente (dal decretolegge n. 91 del 2014 al decreto-legge n. 133  del
2014, fino alle recenti  innovazioni  normative)  e  anticipare  ogni
forma di partecipazione di altre Autorita' nella fase  iniziale,  con
tempi certi e precise responsabilita' attuative; 
  B)  prevedere  l'obbligatorieta'  della  nomina  di   un   soggetto
attuatore, limitandone la scelta  in  un  dirigente  di  ruolo  della
Regione, cosi' da assicurare una relazione costante tra  quest'ultimo
e il Presidente-Commissario; 
  C)  prevedere  che  il  Commissario  possa  assumere   obbligazioni
giuridicamente vincolanti prescindendo dall'effettiva  disponibilita'
di cassa, quando la copertura della spesa sia garantita  da  afflussi
in contabilita' speciale distribuiti su piu' esercizi. 
 
  Azione 29 - Coordinamento tecnico per l'utilizzo dei fondi  per  la
prevenzione 
  Referenti: Ministero dell'ambiente 
  Tempistica: Entro 3 mesi 
  Misure attuative: 
  A) proposta di istituzione, con apposita disposizione  normativa  e
relativa autorizzazione di spesa, di una specifica segreteria tecnica
presso il Ministero dell'ambiente, che abbia il compito di coordinare
specifiche task force regionali e vigilare sull'utilizzo  dei  fondi,
supportando  le  amministrazioni  regionali  anche  nella   fase   di
caricamento dei progetti nel sistema RENDIS. 
 
  Azione 30 - Task force per accelerazione interventi 
  Referenti: Ministero dell'ambiente 
  Tempistica: Entro settembre 2019 
  Misure attuative: 
  A) Il Ministero dell'ambiente, a  valere  sulle  risorse  destinate
all'Assistenza tecnica nell'ambito del Piano Operativo Ambiente  FSC,
di cui alle delibere CIPE n. 55 del 2016 e n. 11 del 2018, istituisce
apposite task force, sul modello di  quelle  in  procinto  di  essere
costituite  assieme  alla   Commissione   europea,   volte   ad   una
cooperazione  rafforzata   per   l'accelerazione   degli   interventi
finanziati con il FESR, che potranno affiancare, ciascuna Regione che
lo  richieda  nelle  fasi  di  progettazione  e  realizzazione  degli
interventi, al fine di superare criticita' tecnicoamministrative  che
dovessero eventualmente ritardare o impedire la  realizzazione  degli
interventi,  operando  per  il  tempo  strettamente   necessario   al
superamento delle criticita'; 
  B) Sottoscrizione di una specifica Convenzione  gia'  definita  nei
contenuti con  la  Sogesid  S.p.A.  ovvero  l'Agenzia  Nazionale  per
l'attrazione degli Investimenti e lo Sviluppo  d'impresa  (INVITALIA)
per  l'assistenza  tecnica   e   specialistica   a   supporto   della
programmazione, della  gestione  e  dell'attuazione  del  sotto-piano
"Interventi per  la  tutela  del  territorio  e  delle  acque"  della
competente  Direzione  Generale  del  Ministero  dell'ambiente,   con
particolare riferimento all'attuazione degli interventi strategici di
cui al settore "Mitigazione del Rischio idrogeologico e  di  erosione
costiera"; 
  C) Disponibilita' dell'Agenzia per la Coesione a supportare le task
force regionali su attuazione degli interventi finanziati  attraverso
FSC e FESR. 
 
  Azione 31 - Interventi Finanziati con il Fondo europeo di  sviluppo
regionale (FESR) 
  Referenti: Dipartimento Politiche per le politiche  di  coesione  -
Agenzia per la Coesione - Ministero dell'ambiente 
  Tempistica:  attivazione  entro  il  primo   semestre   del   2019,
esecuzione dell'azione almeno fino al 2020 
  Misure attuative: Accordo di cooperazione  rafforzato  con  Regioni
del Sud (Sicilia, Sardegna, Calabria, Basilicata,  Puglia,  Campania,
Molise, Abruzzo) e Lazio, Liguria, Veneto, Marche 
  A) Definizione a  breve  di  un  accordo  di  cooperazione  con  la
Commissione europea per accelerare la realizzazione degli  interventi
previsti nei Piani. Al riguardo sono previste una Task force centrale
composta da Commissione europea,  DPCOE/Agenzia  per  la  coesione  e
Ministero dell'ambiente per il  coordinamento  e  la  risoluzione  di
criticita' che coinvolgono altre  amministrazioni  centrali,  nonche'
delle Unita' operative coordinate dall'Agenzia per  la  coesione  per
l'assistenza in loco ai singoli Programmi, consentendo di  migliorare
il  coordinamento  e  l'accelerazione  degli   interventi   regionali
finanziati attraverso l'FSC. 
  B) Con giusta tempestivita' l'Italia ha indicato  alla  Commissione
europea come gli interventi per il contrasto al rischio idrogeologico
debbano rappresentare una delle priorita' da finanziare con  i  Fondi
della  nuova  programmazione  2021-2027.  Tale  priorita'  e'   stata
condivisa dalla Commissione europea e ribadita nel Country report che
verra' presentato  a  marzo.  E'  pertanto  fondamentale  iniziare  a
lavorare da subito sulla nuova programmazione al fine di  individuare
le priorita' di intervento da inserire nell'Accordo  di  partenariato
e,  soprattutto,  un  carnet  di  interventi  finanziabili,  gia'  in
avanzato stato di progettazione e quindi in grado di  produrre  spesa
gia' dal 2021. 
 
  Azione  32  -  Razionalizzazione  della  normativa  in  materia  di
dissesto idrogeologico 
  Referenti: Ministero  dell'ambiente  e  Ministero  delle  politiche
agricole, alimentari, forestali e del turismo. 
  Tempistica: Entro 3 mesi 
  Misure attuative: 
  A) Analisi degli interventi del legislatore in materia  di  rischio
idrogeologico  al  fine  della  semplificazione,   attraverso   anche
abrogazioni esplicite, di norme inattuate o di scarsa efficacia; 
  B) Revisione del  Codice  dell'ambiente,  e  in  particolare  delle
disposizioni contenute nella Terza Parte "Difesa del suolo  e  tutela
delle acque", anche al fine di semplificare le procedure relative  al
finanziamento   degli   interventi   di   prevenzione   del   rischio
idrogeologico; 
  C) Revisione delle disposizioni di cui al decreto-legge n. 109  del
2018, e in particolare all'articolo 40. 
 
  Azione 33 - Istituzione del "Green manager" 
  Referenti:  Ministero  dell'economia  e  delle  finanze,  Ministero
dell'ambiente 
  Misure attuative: 
  Istituire negli enti pubblici territoriali la figura  professionale
del "Green  Manager"  ovvero  di  una  professionalita'  preposta  ad
assicurare la tutela  dell'ambiente  e  dell'ecosistema,  scelta  tra
laureati nei settori ambientali (da ingegneria e  scienze  ambientali
ad  economia  ambientale,  agrarie  e  forestali),  definiti  da  uno
specifico DPCM. Tali soggetti, che  assorbono  anche  la  figura  del
"Mobility Manager", hanno il compito, sul territorio,  di  presidiare
le azioni per la tutela ambientale; 
  L'istituzione in via  sperimentale  del  "Green  Manager"  potrebbe
avvenire attraverso l'utilizzo dei fondi del Ministero  dell'ambiente
sui cambiamenti climatici. A tali figure potra' essere richiesta  una
rendicontazione annuale sul risparmio ambientale posto in essere. 
 
  Azione 34 - Assicurazione contro le calamita' naturali 
  Referenti: Ministero  dell'economia  e  delle  finanze,  Protezione
civile,  Dipartimento  della  Coesione,  Ministero  delle   politiche
agricole, alimentari, forestali e del turismo 
  Misure attuative con appositi interventi di studio e normativi: 
  Si dovra' verificare la fattibilita', in interlocuzione con ANIA  e
con altri stakeholders ed esperti di settore, sulla base di un quadro
aggiornato di dati  scientifici  sul  rischio  specifico  e  sul  suo
profiling, di una assicurazione facoltativa incentivata a tutela  dei
rischi di danno derivanti da calamita' naturali. 
  L'ipotesi prevede la possibilita' di recuperare l'onere del  premio
assicurativo mediante forme di agevolazione fiscale,  verificando  la
possibilita' di ammissione a  forme  compatibili  di  cofinanziamento
comunitario, eventualmente verificando la possibilita' di  utilizzare
a copertura della misura una parte dei  proventi  delle  aste  per  i
permessi di emissione di anidride carbonica, che la legge destina per
almeno il 50% ad azioni contro i cambiamenti del clima. 
  Analogo esercizio di verifica potrebbe estendersi alla possibilita'
di  rimodulazione  del  carico  fiscale  su  attivita'  o  produzioni
maggiormente inquinanti. 
  Un  riferimento  comparativo  puo'  rinvenirsi   nel   modello   di
assicurazione per calamita' in agricoltura basato su una soluzione di
co-finanziamento  europeo,  con  l'ipotesi  di  rendere   lo   stesso
facoltativo per un periodo sperimentale, dove  con  una  spesa  annua
(cofinanziata dal FEASR) di poco superiore ai 200 milioni di euro, si
assicura un  volume  di  produzione  lorda  vendibile  di  circa  7/8
miliardi di euro.