(Allegato C)
                                                           Allegato C 
 
       Misure di semplificazione, rafforzamento organizzativo 
                         e della governance 
 
  I seguenti criteri e requisiti si assumono a  Linee  Guida  per  le
diverse e concorrenti azioni e misure, da attuarsi  sul  piano  della
iniziativa  legislativa,  istituzionale,  amministrativa  e  tecnica,
finalizzate   a   realizzare   una   consistente    razionalizzazione
organizzativa, con rafforzamento della governance,  un  potenziamento
del sistema di gestione ordinaria e una  sostanziale  semplificazione
dei processi: 
  • una nuova governance rafforzata, incentrata sul raccordo  tra  la
Cabina  di  Regia  Strategia  Italia  (partecipata  dalle  competenti
Amministrazioni  e  dai  Presidenti  di  Regione  volta   per   volta
interessati) e la competenza del Ministero dell'ambiente, in grado di
promuovere una sorta di "finanza unificata", che renda  piu'  agevole
l'allocazione  delle  risorse,  piu'  efficace   l'attuazione   degli
interventi e  il  controllo  dei  flussi,  tenendo  anche  conto  dei
contributi della Cabina di Regia Investitalia; 
  •  un  modello  di  selezione  degli  interventi  basato   su   una
piattaforma multicriteria e su una valutazione condivisa  nella  sede
della Cabina di Regia, nonche' su graduatorie a base regionale  degli
interventi da eseguire; 
  • adozione di forme di valorizzazione/penalizzazione nei  confronti
delle regioni, con accentuazione delle funzioni di surroga; 
  •  rafforzamento  delle   responsabilita'   di   attuazione   degli
interventi,  mediante  l'obbligo  di  individuazione   del   soggetto
attuatore e la massimizzazione dei poteri  derogatori  e  sostitutivi
dei Commissari straordinari del dissesto idrogeologico, anche ai fini
dell'avvalimento del supporto di societa' in  house  delle  pubbliche
amministrazioni  per  l'assistenza  tecnica  e   amministrativa,   la
progettazione e i servizi di stazione appaltante; 
  • migliore organizzazione dell'ufficio dei commissari  straordinari
presso  i  Presidenti  delle  Regioni  interessate,  per   costituire
effettive condizioni di agibilita' tecnica e procedurale; 
  • istituzione di apposite task force del Ministero dell'ambiente  e
della tutela del territorio e del mare,  che  potranno  supportare  i
Commissari  di  Governo  e  i  Soggetti  Attuatori  nelle   fasi   di
programmazione,  attuazione  e  monitoraggio  degli   interventi   di
mitigazione del  dissesto  idrogeologico,  su  specifiche  criticita'
tecnico-amministrative  riscontrate,  che  potrebbero   ritardare   o
impedire la realizzazione degli interventi finanziati; 
  • nuove modalita' di erogazione dei  finanziamenti,  attraverso  le
seguenti azioni: 
  ° garantire maggiore disponibilita' di cassa; 
  ° passaggio  dal  sistema  del  rimborso  a  quello  degli  acconti
garantiti,  con  semplificazione  e  riduzione  delle  tranches   dei
trasferimenti; 
  • unita' del quadro conoscitivo per quanto riguarda il monitoraggio
procedurale, fisico e finanziario dello  stato  di  attuazione  degli
interventi (Big Data  Room),  anche  a  prioritario  beneficio  della
Cabina di Regia istituita presso  la  Presidenza  del  Consiglio  dei
ministri; 
  •  maggiore  omogeneizzazione  e  integrazione  delle  banche  dati
esistenti in grado di assicurare una programmazione e monitoraggio in
continuo ex ante, in itinere e ex post, incluse quella del  Ministero
delle politiche agricole, alimentari, forestali  e  del  turismo,  in
particolare della sezione specifica per gli interventi di difesa  del
suolo e difesa idrogeologica (quali potrebbero essere gli  interventi
di  manutenzione  straordinaria  che  comportino  il  rifacimento   o
l'ampliamento di opere idrauliche ed idrogeologiche, nuove  opere  di
difesa idrogeologica dei canali  e  corsi  d'acqua,  e  del  reticolo
idraulico minore, interventi  di  difesa  dei  versanti  da  frane  e
slavine e sistemazione delle aree in frana,  con  relativi  drenaggi,
opere di idraulica forestale, ecc.), ovvero di progetti con tipologia
prevalente di difesa del suolo a precipua salvaguardia del potenziale
produttivo   agricolo   e   forestale,   di   infrastrutture   legate
all'agricoltura, alla selvicoltura e/o integrazione di interventi  di
difesa del suolo per renderli  utili  anche  da  un  punto  di  vista
agrosilvopastorale. 
  Nell'immediato  la   proposta   organica   di   semplificazione   e
accelerazione punta a: 
  •  razionalizzare  e  rafforzare   l'efficacia   della   governance
ambientale; 
  • individuare e classificare i progetti finanziabili con le risorse
previste a legislazione vigente,  in  base  alla  rilevanza  maggiore
(sopra i 5 milioni di euro) o  minore,  da  sviluppare  per  ciascuna
regione con vincolo di cronoprogramma credibile e relativo all'intero
ciclo dell'opera; 
  • contemperare le necessita' di urgente attuazione degli interventi
di prevenzione  strutturale  di  protezione  civile,  in  particolare
relative alle situazioni di rischio nei territori vulnerati; 
  • verificare l'adeguatezza e  la  possibilita'  di  semplificazione
delle  disposizioni  del  D.P.C.M.  28   maggio   2015   (concernente
l'individuazione dei criteri  e  delle  modalita'  per  stabilire  le
priorita'  di  attribuzione  delle   risorse   agli   interventi   di
mitigazione del rischio idrogeologico),  tenendo  anche  conto  della
segnalazione  del  Dipartimento  della  Protezione  civile  volta   a
prevedere l'integrazione del criterio relativo al concetto  di  "area
vulnerata".  In  particolare  occorre  migliorare   il   sistema   di
pubblicita',   trasparenza   e   informazione    sui    criteri    di
partecipazione, selezione e risultati delle procedure  di  ammissione
ai finanziamenti, anche tramite il sistema RENDIS; 
  • massimizzare  i  poteri  derogatori  e  sostitutivi  in  capo  ai
Commissari,  finalizzate  all'accelerazione  e  qualificazione  della
spesa, responsabilizzando maggiormente l'operato, con  previsione  di
perentori casi di decadenza o revoca dei finanziamenti,  intervenendo
per ottenere un ampliamento e precisazione dei poteri  commissariali,
mediante la previsione di una norma a carattere generale  che,  anche
in relazione  al  piano  straordinario,  richiami  la  situazione  di
emergenza e colleghi ad essa  ambito  e  modalita'  delle  necessarie
deroghe, in  modo  tale  da  ridurre  le  riserve  ed  incertezze  di
legalita' e  operativita'  nell'utilizzo  dei  poteri  commissariali.
Sicuramente le norme sono molto datate e pertanto  sarebbe  opportuno
un intervento chiarificatorio e migliorativo delle condizioni; 
  • rendere piu' integrato, efficace, veloce e efficiente il  sistema
RENDIS e il meccanismo di rendicontazione  dei  progetti,  garantendo
una adeguata informazione  e  pubblicita'  agli  enti  legittimati  o
destinatari e prevedendo inoltre una reportistica  dettagliata  degli
accordi di programma e contratti istituzionali di  sviluppo  anche  a
beneficio della competente Cabina di Regia; 
  • coinvolgere le Autorita' di Distretto fin dall'inserimento  degli
interventi  in  RENDIS  per  la   verifica   di   coerenza   con   la
pianificazione di distretto; 
  • individuare le opere accessorie ammissibili; 
  •   adottare   oculati   criteri   di    premialita'/penalizzazione
nell'assegnazione delle risorse; 
  • definire modalita' affinche'  le  Regioni  possano  motivatamente
individuare una percentuale di interventi (ad esempio il 30%)  al  di
fuori dell'ordine di  priorita'  delle  graduatorie  di  RENDIS,  per
tenere conto di particolari situazioni di disagio; 
  • data la  criticita'  evidenziata  di  carenza  di  progettazione,
rendere piu' fruibile l'attuale Fondo rotativo per la  progettazione,
previsto dall'articolo 55 della legge  n.  221  del  2015  (Collegato
Ambientale) con l'obiettivo di stimolare l'efficace  avanzamento,  in
particolare nel Mezzogiorno, delle attivita' progettuali delle  opere
di mitigazione del rischio  idrogeologico,  che  allo  stato  ha  una
dotazione di circa 100  milioni,  con  previsione  di  un  incremento
significativo della quota del finanziamento da destinare  ai  diversi
livelli progettuali, al fine di incidere concretamente sulla qualita'
della documentazione progettuale e sulla oculatezza  della  scelta  e
spesa per l'intervento e la riduzione del rischio varianti  in  corso
d'opera. Nel contesto e' utile prevedere anche forme di finanziamento
in via di anticipazione di progettazioni che potranno realizzarsi con
successivi finanziamenti, anche a valere sulle risorse  FSC  o  della
prossima    programmazione    europea     (2021-2027)     nell'ambito
dell'obiettivo tematico 2 (un'Europa piu' verde e a  basse  emissioni
di carbonio), compatibile con l'obiettivo di contrasto al dissesto; 
  • prevedere che una quota parte delle opere sia destinata a coprire
le spese di progettazione, a  prescindere  dal  fondo  progettazione.
Cio' implica anche una revisione delle spese ammissibili e dei lavori
ammissibili nell'ambito  degli  interventi  e/o  la  possibilita'  di
prevedere una forma di finanziamento a fondo perduto; 
  • razionalizzare le funzioni e l'operativita'  di  tutte  le  altre
strutture in house, tra cui INVITALIA e  SOGESID,  societa'  pubblica
del Ministero dell'economia e delle finanze, in house  del  Ministero
dell'ambiente, specializzata in interventi di bonifica, contrasto  al
dissesto, infrastrutture ambientali, al  fine  di  essere  centro  di
progettazione per conto di tutti i soggetti  pubblici  che  ne  hanno
bisogno.  In  via  sperimentale  per  fare  fronte  alla   situazione
emergenziale connessa al dissesto; 
  • prevedere una migliore definizione del rapporto e supporto  delle
societa' in house, da regolamentarsi anche  sulla  base  di  apposite
Convenzioni Quadro; 
  • tendere ad una  opportuna  standardizzazione  dei  modelli  degli
Accordi  di  Programma  previsti  dal  Codice  dell'Ambiente  e   dei
Contratti Istituzionali di Sviluppo di cui all'articolo 6 del decreto
legislativo 31 maggio 2011, n. 88, per rafforzare la  governance,  le
responsabilita' di effettiva attuazione, il monitoraggio e  controllo
esecutivo degli interventi di mitigazione del rischio  idrogeologico,
in modo  che  siano  individuati,  chiaramente  e  nel  dettaglio,  i
cronoprogrammi procedurali, il soggetto attuatore,  le  modalita'  di
attuazione, le reciproche responsabilita' e il sistema sanzionatorio.
In  particolare  il  soggetto  responsabile   dell'attuazione   degli
interventi deve essere individuato  di  volta  in  volta,  di  comune
accordo   tra   le   parti   sottoscrittrici,   tra   le    pubbliche
amministrazioni istituzionalmente competenti  ovvero  nei  commissari
straordinari di cui all'articolo 10 del decreto legge 24 giugno 2014,
n. 91, e successive modificazioni, che  potranno  all'uopo  avvalersi
anche di societa' in house della pubblica amministrazione; 
  • il Ministero dell'ambiente,  a  valere  sulle  risorse  destinate
all'Assistenza tecnica nell'ambito del Piano Operativo Ambiente  FSC,
di cui alle Delibere CIPE n. 55/2016 e 11/2018  e  su  altre  risorse
proprie,  istituisce  apposite  task  force,  incardinate  presso  la
competente Direzione  Generale,  che  potranno  affiancare,  mediante
specifici accordi, ciascuna Regione che lo  richieda  nelle  fasi  di
progettazione e realizzazione degli interventi; 
  • in tal senso  il  Ministero  dell'ambiente  potra'  sottoscrivere
specifica Convenzione gia' definita  nei  contenuti  con  la  Sogesid
S.p.A./ovvero l'Agenzia Nazionale per l'attrazione degli Investimenti
e lo  Sviluppo  d'impresa  (INVITALIA)  per  l'assistenza  tecnica  e
specialistica a supporto della programmazione, gestione e  attuazione
del sotto piano "Interventi per la  tutela  del  territorio  e  delle
acque"  del  Ministero  dell'Ambiente,  con  particolare  riferimento
all'attuazione  degli  interventi  strategici,  di  cui  al   settore
"Mitigazione del Rischio idrogeologico e di erosione costiera"; 
  • rafforzare, anche a fini di maggiore  coordinamento  e  verifica,
l'anagrafica  dei  progetti,  prevedendo   tassativamente   che   gli
interventi da finanziare  su  proposta  dei  Commissari  Delegati  di
Protezione civile e quelli per il  dissesto  idrogeologico  riportino
l'indicazione dei singoli interventi tramite Codice Unico di Progetto
(CUP) e classificando l'intervento come "Programma nazionale  per  il
dissesto - prevenzione in  emergenza"  nell'ambito  del  monitoraggio
BDAP. La Protezione civile accede  a  BDAP  per  le  informazioni  di
carattere finanziario  sull'avanzamento  degli  interventi.  Inoltre,
l'elenco dei progetti inseriti nel decreto  deve  essere  riscontrato
dal Ministero dell'ambiente e dalle Autorita' di bacino affinche' non
ci  siano  duplicazioni  di  finanziamento.  Tale   riscontro   sara'
facilitato dall'integrazione tra le banche dati RENDIS - CUP - BDAP; 
  • migliorare  l'efficienza  dei  programmi  operativi  nazionali  e
regionali cofinanziati dai fondi  strutturali  e  dei  patti  per  lo
sviluppo sostenuti dal FSC, prevedendo una piu' efficace  metodologia
di coinvolgimento delle Autorita' di Gestione che preveda, in caso di
mancata  collaborazione,  forme  di  definanziamento   del   concorso
finanziario nazionale; 
  • corredare i singoli Sotto-Piani da un allegato  tecnico,  redatto
di concerto tra le Amministrazioni  competenti,  che  circoscriva  le
aree  di  intervento,  rediga  anagrafiche  di  piani   e   progetti,
stabilisca tempistiche di realizzazione attendibili, e  infine  possa
essere oggetto di confronto e negoziato con le  Regioni  e  gli  Enti
Locali; 
  di modo che, un obiettivo prioritario dell'allegato  tecnico  sara'
costituito dalla rappresentazione omogenea e coordinata  dei  diversi
livelli di intervento concepiti  per  la  "terapia  del  territorio",
adeguatamente georeferenziati. Spesso gli interventi per risolvere le
emergenze  e  quelli   destinati   ad   operazioni   "ordinarie"   di
manutenzione  e  ripristino  intervengono  nella  medesima  area,  ma
vengono realizzati in tempi diversi e non  producono  quegli  effetti
combinati che potrebbero generare impatti piu' significativi, sociali
ed economici. Analogamente, l'allegato dovra' contenere  un  capitolo
dedicato ai sistemi intelligenti di osservazione e  previsione  delle
calamita' naturali e dei fenomeni di degrado e dissesto ambientale.