Art. 13 
 
 
                   Relazioni annuali al Parlamento 
 
  1. Entro il 31 dicembre di  ogni  anno  il  Governo  presenta  alle
Camere una relazione che indica: 
    a) gli  orientamenti  e  le  priorita'  che  il  Governo  intende
perseguire nell'anno successivo con  riferimento  agli  sviluppi  del
processo di  integrazione  europea,  ai  profili  istituzionali  e  a
ciascuna politica dell'Unione  europea,  tenendo  anche  conto  delle
indicazioni contenute nel programma legislativo e di  lavoro  annuale
della Commissione europea e negli altri strumenti  di  programmazione
legislativa  e  politica  delle   istituzioni   dell'Unione   stessa.
Nell'ambito degli  orientamenti  e  delle  priorita',  particolare  e
specifico rilievo e' attribuito alle prospettive  e  alle  iniziative
relative alla politica estera e di sicurezza comune e alle  relazioni
esterne dell'Unione europea; 
    b) gli orientamenti che il Governo ha assunto o intende  assumere
in merito a specifici progetti di atti normativi dell'Unione europea,
a documenti di consultazione ovvero ad  atti  preordinati  alla  loro
formazione, gia' presentati o la cui presentazione sia  prevista  per
l'anno  successivo  nel  programma  legislativo  e  di  lavoro  della
Commissione europea; 
    c) le strategie di comunicazione e di formazione del  Governo  in
merito  all'attivita'  dell'Unione  europea  e  alla   partecipazione
italiana all'Unione europea. 
  2. Al fine di fornire al Parlamento tutti gli elementi  conoscitivi
necessari  per  valutare  la  partecipazione  dell'Italia  all'Unione
europea, entro il 28 febbraio di ogni anno il Governo  presenta  alle
Camere una relazione sui seguenti temi: 
    a) gli sviluppi del processo di integrazione  europea  registrati
nell'anno di riferimento, con particolare riguardo alle attivita' del
Consiglio europeo e del Consiglio dell'Unione europea, alle questioni
istituzionali, alla politica estera e di sicurezza comune dell'Unione
europea nonche' alle  relazioni  esterne  dell'Unione  europea,  alla
cooperazione nei settori della giustizia e  degli  affari  interni  e
agli orientamenti generali delle politiche dell'Unione. La  relazione
reca altresi' l'elenco delle riunioni del  Consiglio  europeo  e  del
Consiglio dell'Unione europea tenutesi nell'anno di riferimento,  con
l'indicazione delle rispettive date, dei partecipanti per l'Italia  e
dei temi trattati; 
    b)  la   partecipazione   dell'Italia   al   processo   normativo
dell'Unione europea e in generale alle  attivita'  delle  istituzioni
dell'Unione europea per la realizzazione delle  principali  politiche
settoriali, quali: mercato interno e concorrenza; politica agricola e
della pesca; politica dei trasporti  e  reti  transeuropee;  politica
della societa' dell'informazione e delle nuove  tecnologie;  politica
di  ricerca  e  dell'innovazione;  politica  dello  spazio;  politica
energetica; politica dell'ambiente; politica fiscale;  politiche  per
l'inclusione sociale, le pari opportunita' e la  gioventu';  politica
del lavoro; politica della  salute;  politica  per  l'istruzione,  la
formazione e la cultura;  politiche  per  la  liberta',  sicurezza  e
giustizia. Nella relazione sono  riportate  le  linee  negoziali  che
hanno caratterizzato la  partecipazione  italiana,  insieme  ai  dati
consuntivi  e  a   una   valutazione   di   merito   della   predetta
partecipazione,  anche  in  termini  di   efficienza   ed   efficacia
dell'attivita'  svolta  in  relazione  ai  risultati  conseguiti.  La
relazione reca altresi' l'elenco dei principali atti  legislativi  in
corso di elaborazione nell'anno di riferimento e non  definiti  entro
l'anno medesimo; 
    c) l'attuazione in Italia delle politiche di coesione  economica,
sociale e  territoriale,  l'andamento  dei  flussi  finanziari  verso
l'Italia  e  la  loro  utilizzazione,  con  riferimento  anche   alle
relazioni della Corte dei conti  dell'Unione  europea  per  cio'  che
concerne l'Italia. La relazione  reca  altresi'  una  valutazione  di
merito sui principali risultati annualmente  conseguiti  nonche'  sui
progressi e sui temi rilevanti, anche relativamente al concorso delle
politiche per  il  raggiungimento  degli  obiettivi  del  periodo  di
programmazione vigente; 
    d) il seguito dato  e  le  iniziative  assunte  in  relazione  ai
pareri, alle osservazioni e agli  atti  di  indirizzo  delle  Camere,
nonche' alle osservazioni della  Conferenza  delle  regioni  e  delle
province autonome, della Conferenza permanente per i rapporti tra  lo
Stato, le regioni e le province autonome di Trento  e  di  Bolzano  e
della Conferenza dei presidenti  delle  assemblee  legislative  delle
regioni e delle province autonome. 
  3. Il Presidente del Consiglio dei Ministri o il Ministro  per  gli
affari europei trasmette le relazioni di cui ai commi  1  e  2  anche
alla  Conferenza  delle  regioni  e  delle  province  autonome,  alla
Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le  regioni  e  le
province autonome  di  Trento  e  di  Bolzano,  alla  Conferenza  dei
presidenti delle assemblee legislative delle regioni e delle province
autonome e alla Conferenza Stato-citta' ed autonomie locali.