(Accordo-Scambio di lettere)
                                                 Roma, 2 ottobre 1956 
 
    Signor Primo Ministro, 
  Ho l'onore di comunicare, a completamento dell'Accordo firmato a 
Roma in data odierna, i seguenti punti  che  fanno  parte  integrante
dell'Accordo stesso: 
    1) in relazione all'art. 3 dell'Accordo si precisa che fra i 
beni, per i quali l'avvenuto trasferimento alla Libia e'  considerato
nell'articolo  stesso,  sono  compresi  i  beni  situati   in   Libia
appartenenti al  disciolto  partito  fascista,  nonche'  la  stazione
terminale dei cavi sottomarini che collegavano  i  due  Paesi  ed  il
tratto terminale dei  cavi  stessi  posto  nelle  acque  territoriali
libiche. 
  Il Governo Libico, con l'entrata in vigore dell'Accordo, concedera' 
in locazione per il periodo di dieci anni, e per un canone  nominale,
al "Circolo Italia" in Tripoli l'immobile attualmente occupato  dallo
stesso. 
    2) In relazione al disposto dell'art. 5 dell'Accordo, il Governo 
Libico  dichiara  che  gli   eventuali   indennizzi   relativi   alle
espropriazioni  effettuate  dal  Governo  italiano  e  dalla  cessata
Amministrazione italiana in Libia, che siano tuttora dovuti,  sono  a
proprio carico se a favore di cittadini libici. Il  Governo  italiano
provvedera' al pagamento delle stesse indennita', se ancora dovute  a
favore di cittadini italiani. 
    3) In relazione all'ultimo comma dell'art. 6 dell'Accordo firmato 
in data odierna, il Governo Libico si impegna a regolarizzare,  entro
tre mesi dalla  data  dello  scambio  delle  ratifiche  del  presente
Accordo, le posizioni dei dipendenti degli enti la cui sede  centrale
era in Libia, la  cui  attivita'  si  limitava  alla  Libia,  il  cui
patrimonio e' stato trasferito nella sua totalita' allo Stato  libico
e a provvedere alla, liquidazione delle spettanze sa richiesta  degli
interessati. 
    4) In relazione al disposto dell'art. 12 dell'Accordo, il Governo 
della Libia si impegna a dare  in  locazione  all'Istituto  nazionale
della previdenza sociale  (I.N.P.S.)  -  Ramo  colonizzazione  -  gli
immobili in Tripoli  attualmente  adibiti  per  l'esercizio  di  tale
attivita' e per il canone di fitto sotto indicato. Tale impegno avra'
inizio nel momento in cui avra'  luogo  la  cessione  del  patrimonio
dell'I.N.P.S. ed avra' vigore per tutto il previsto periodo di  tempo
in cui il detto Istituto  -  Ramo  colonizzazione  -  continuera'  ad
esercitare la sua attivita' in Libia: 
      a) sede della Direzione della colonizzazione, Maidan Kattedraia 
n. 23, p. p., 10 vani  e  accessori,  canone  mensile:  lire  libiche
15,500 (lire libiche quindici e cinquecento millesimi); 
      b) alloggio di servizio, via Istiklal n. 179, p. 2°, vani 4 e 
accessori, canone mensile: lire libiche 5,683 (lire libiche cinque  e
seicento ottantatre millesimi); 
      c) alloggio di servizio, via Istiklal n. 179, p. 2°, vani tre e 
accessori, canone mensile: lire libiche 5,500 (lire libiche cinque  e
cinquecento millesimi). 
    5) In relazione con quanto disposto con l'art. 18 dell'Accordo, i 
due Governi dichiarano che tra  le  questioni  definite  dall'Accordo
sono anche quelle relative  alla  cancellazione  delle  ipoteche  nei
riguardi  degli  Enti  di  colonizzazione  a  favore  della   cessata
Amministrazione italiana della Libia,  nonche'  la  cancellazione  di
altri  crediti  ipotecari  nei  confronti  di  proprietari   italiani
avvenuta anteriormente alla costituzione dello Stato Libico. 
    6) Resta inteso che i documenti siglati o firmati e allegati alle 
lettere scambiate il  23  gennaio  1956,  tra  il  Primo  Ministro  e
Ministro  per  gli  affari  esteri  del  Regno  Unito  di   Libia   e
l'Ambasciatore  d'Italia  in  Libia,  sono  sostituiti   dall'Accordo
firmato in Roma, in data odierna, e  dalle  Note  scambiate  in  pari
data. 
  Prego Vostra Eccellenza di volermi confermare che le sopradette 
intese vengono accettate dal Governo del Regno Unito di Libia e mi e'
grata l'occasione per rinnovare a Vostra Eccellenza  gli  atti  della
mia piu' alta considerazione. 
 
                                SEGNI 
 
A Sua Eccellenza Mustafa' BEN HALIM 
  Primo Ministro e Ministro per gli affari esteri 
  del Regno Unito di Libia. - ROMA 
 
           Visto, d'ordine del Presidente della Repubblica 
 
                  Il Ministro per gli affari esteri 
                                PELLA 
 
                                                 Roma, 2 ottobre 1956 
 
    Signor Presidente, 
  Ho l'onore di accusare ricevuta della seguente Nota di Vostra 
Eccellenza, in data odierna: 
  "Ho l'onore di comunicare a completamento dell'Accordo firmato a 
Roma in data odierna i seguenti  punti  che  fanno  parte  integrante
dell'Accordo stesso: 
    1) in relazione all'art. 3 dell'Accordo si precisa che fra i 
beni, per i quali l'avvenuto trasferimento alla Libia e'  considerato
nell'articolo  stesso,  sono  compresi  i  beni  situati   in   Libia
appartenenti   al   disciolto   partito    fascista,    nonche'    la
stazione-terminale dei cavi sottomarini che collegavano i  due  Paesi
ed il tratto terminale dei cavi stessi posto nelle acque territoriali
libiche. 
  Il Governo Libico, con l'entrata in vigore dell'Accordo, concedera' 
in locazione per il periodo di dieci anni, e per un canone  nominale,
al "Circolo Italia" in Tripoli l'immobile attualmente occupato  dallo
stesso. 
    2) In relazione al disposto dell'art. 5 dell'Accordo, il Governo 
Libico  dichiara  che  gli   eventuali   indennizzi   relativi   alle
espropriazioni  effettuate  dal  Governo  italiano  e  dalla  cessata
Amministrazione italiana in Libia, che siano tuttora dovuti,  sono  a
proprio carico se a favore di cittadini libici. Il  Governo  italiano
provvedera' al pagamento delle stesse indennita', se ancora dovute  a
favore di cittadini italiani. 
    3) In relazione all'ultimo comma dell'art. 6 dell'Accordo firmato 
in data odierna, il Governo Libico si impegna a regolarizzare,  entro
tre mesi dalla  data  dello  scambio  delle  ratifiche  del  presente
Accordo, le posizioni dei dipendenti degli enti la cui sede  centrale
era in Libia, la  cui  attivita'  si  limitava  alla  Libia,  il  cui
patrimonio e' stato trasferito nella sua totalita' allo Stato  libico
e a provvedere alla liquidazione delle spettanze su  richiesta  degli
interessati. 
    4) In relazione al disposto dell'art. 12 dell'Accordo, il Governo 
della Libia si impegna a dare  in  locazione  all'Istituto  nazionale
della previdenza sociale  (I.N.P.S.)  -  Ramo  colonizzazione  -  gli
immobili in Tripoli  attualmente  adibiti  per  l'esercizio  di  tale
attivita' e per il canone di fitto sotto indicato. Tale impegno avra'
inizio nel momento in cui avra'  luogo  la  cessione  del  patrimonio
dell'I.N.P.S. ed avra' vigore per tutto il previsto periodo di  tempo
in cui il detto Istituto  -  Ramo  colonizzazione  -  continuera'  ad
esercitare la sua attivita' in Libia: 
      a) sede della Direzione della colonizzazione, Maidan Kattedraia 
n. 23, p. p., 10 vani  e  accessori,  canone  mensile:  lire  libiche
15,500 (lire libiche quindici e cinquecento millesimi); 
      b) alloggio di servizio, via Istiklal n. 179, p. 2°, vani 4 e 
accessori, canone mensile: lire libiche 5,683 (lire libiche cinque  e
seicento ottantatre millesimi); 
      c) alloggio di servizio, via Istiklal n. 179, p. 2°, vani tre e 
accessori, canone mensile: lire libiche 5,500 (lire libiche cinque  e
cinquecento millesimi). 
    5) In relazione con quanto disposto con l'art. 18 dell'Accordo, i 
due Governi dichiarano che tra  le  questioni  definite  dall'Accordo
sono anche quelle relative  alla  cancellazione  delle  ipoteche  nei
riguardi  degli  Enti  di  colonizzazione  a  favore  della   cessata
Amministrazione italiana della Libia,  nonche'  la  cancellazione  di
altri  crediti  ipotecari  nei  confronti  di  proprietari   italiani
avvenuta anteriormente alla costituzione dello Stato Libico. 
    6) Resta inteso che i documenti siglati o firmati e allegati alle 
lettere scambiate il  23  gennaio  1956,  tra  il  Primo  Ministro  e
Ministro  per  gli  affari  esteri  del  Regno  Unito  di   Libia   e
l'Ambasciatore  d'Italia  in  Libia,  sono  sostituiti   dall'Accordo
firmato in Roma, in data odierna, e  dalle  Note  scambiate  in  pari
data". 
  Ho l'onore di comunicare che le sopraddette intese vengono 
accettate dal Governo  del  Regno  Unito  di  Libia  e  mi  e'  grata
l'occasione per rinnovare a Vostra Eccellenza gli atti della mia piu'
alta considerazione. 
 
                         MUSTAFA' BEN HALIM 
 
A Sua Eccellenza Antonio SEGNI 
  Presidente del Consiglio dei Ministri 
  della Repubblica italiana. - ROMA 
 
           Visto, d'ordine del Presidente della Repubblica 
 
                  Il Ministro per gli affari esteri 
                                PELLA 
 
                                                 Roma, 2 ottobre 1956 
 
    Signor Presidente, 
  In relazione alle conversazioni che hanno avuto luogo fra la 
Delegazione  italiana  e  la  Delegazione  Libica,  in  merito   alla
situazione della Cassa  di  risparmio  della  Libia,  ho  l'onore  di
pregarLa di far conoscere il punto  di  vista  del  Governo  italiano
sulle seguenti questioni: 
    1) stato giuridico della Cassa di risparmio della Libia; 
    2) consistenza dei diritti di credito da parte dello Stato 
italiano verso la detta Cassa. 
  In attesa delle richieste notizie, desidero informarLa che il 
Governo Libico si propone di esaminare, nel comune interesse, con,  i
dirigenti della Cassa di risparmio, la possibilita' della  ripresa  o
meno di attivita' in Libia di tale Ente. 
  La prego gradire, Signor Presidente, gli atti della mia piu' alta 
considerazione. 
 
                         MUSTAFA' BEN HALIM 
 
A Sua Eccellenza Antonio SEGNI 
  Presidente del Consiglio dei Ministri 
  della Repubblica italiana. - ROMA 
 
           Visto, d'ordine del Presidente della Repubblica 
 
                  Il Ministro per gli affari esteri 
                                PELLA 
 
                                                 Roma, 2 ottobre 1956 
 
    Signor Primo Ministro, 
  In relazione alle richieste contenute nella Nota di Vostra 
Eccellenza, in data odierna, ho l'onore di renderLe noto il punto  di
vista del Governo italiano in merito alla situazione della  Cassa  di
risparmio: 
    1) la Cassa di risparmio della Libia, secondo l'ordinamento 
giuridico italiano, era una fondazione di carattere  pubblico  avente
sede  in  Tripoli.  Per  essa  l'art.  6  della  Risoluzione  non  e'
applicabile e, in conseguenza, resta soggetta alla legge libica; 
    2) il Governo italiano, nel riconoscere di non avere alcuna 
pretesa  sul  patrimonio  dell'Ente,   riafferma   ai   sensi   della
Risoluzione dell'O.N.U. del 15 dicembre 1950, n. 388 V -  il  proprio
diritto di tutelare gli interessi dei terzi; 
    3) il Governo Libico ed il Governo italiano hanno, di comune 
intesa, convenuto  nelle  conversazioni  che  hanno  avuto  luogo  al
riguardo, di rimettere ad  una  apposita  Commissione  mista  l'esame
degli eventuali diritti di credito  dello  Stato  italiano  verso  la
Cassa di risparmio da trasferire alla Libia e  ogni  altra  questione
relativa al diritto dei terzi. 
  Prendo atto, infine, di quanto da Vostra Eccellenza comunicato 
circa il desiderio  del  Governo  Libico  di  esaminare,  nel  comune
interesse, con i dirigenti della Cassa, la possibilita' della ripresa
o meno di attivita' in Libia di tale Ente. 
  La prego di gradire, Signor Primo Ministro, gli atti della mia piu' 
alta considerazione. 
 
                                SEGNI 
 
A Sua Eccellenza Mustafa' BEN HALIM 
  Primo Ministro e Ministro per gli affari esteri 
  del Regno Unito di Libia. - ROMA 
 
           Visto, d'ordine del Presidente della Repubblica 
 
                  Il Ministro per gli affari esteri 
                                PELLA 
 
                                                 Roma, 2 ottobre 1956 
 
    Signor Presidente, 
  Ho l'onore di comunicarLe, per quanto riguarda la misura 
cautelativa ("custodia"), in atto  nei  confronti  dei  due  Enti  di
colonizzazione  (Istituto  nazionale  previdenza   sociale   -   Ramo
colonizzazione - ed Ente per la colonizzazione della Libia), che sino
alla costituzione del Consiglio di sorveglianza, il "custode"  agira'
in maniera da non compromettere la normale  attuazione  delle  intese
che sono state raggiunte con l'Accordo firmato in data odierna. 
  La prego di accogliere, Signor Presidente, gli atti della mia piu' 
alta considerazione. 
 
                         MUSTAFA' BEN HALIM 
 
A Sua Eccellenza Antonio SEGNI 
  Presidente del Consiglio dei Ministri 
  della Repubblica italiana - ROMA 
 
           Visto, d'ordine del Presidente della Repubblica 
 
                  Il Ministro per gli affari esteri 
                                PELLA 
 
                                                 Roma, 2 ottobre 1956 
 
    Signor Primo Ministro, 
  Ho l'onore di accusare ricevuta della seguente nota di Vostra 
Eccellenza, in data odierna: 
  "Ho l'onore di comunicarLe, per quanto riguarda la misura 
cautelativa ("custodia"), in atto  nei  confronti  dei  due  Enti  di
colonizzazione  (Istituto  nazionale  previdenza   sociale   -   Ramo
colonizzazione - ed Ente per la colonizzazione della Libia), che sino
alla, costituzione del Consiglio di sorveglianza, il "custode" agira'
in maniera da non compromettere la normale  attuazione  delle  intese
che sono state raggiunte con l'Accordo firmato in data odierna". 
  La prego di gradire, Signor Primo Ministro, gli atti della mia piu' 
alta considerazione. 
 
                                SEGNI 
 
A Sua Eccellenza Mustafa' BEN HALIM 
  Primo Ministro e Ministro per gli affari esteri 
  del Regno Unito di Libia. - ROMA 
 
           Visto, d'ordine del Presidente della Repubblica 
 
                  Il Ministro per gli affari esteri 
                                PELLA 
 
                                                 Roma, 2 ottobre 1956 
 
    Signor Primo Ministro, 
  In relazione all'allegato A dell'Accordo firmato in data odierna, 
ho l'onore di comunicarLe, per  quanto  riguarda  gli  edifici  della
Banca d'Italia, che mentre nel detto allegato si parla di cessione al
Governo Libico degli immobili di proprieta' dell'Istituto  stesso  in
Libia, si intende che gli immobili di  cui  trattasi  saranno  ceduti
dall'Istituto medesimo mediante pagamento da parte dello Stato Libico
di lire italiane 100 (lire italiane cento). 
  Mi e' gradita l'occasione per rinnovare a Vostra Eccellenza gli 
atti della mia piu' alta considerazione. 
 
                                SEGNI 
 
A Sua Eccellenza Mustafa' BEN HALIM 
  Primo Ministro e Ministro per gli affari esteri 
  del Regno Unito di Libia. - ROMA 
 
           Visto, d'ordine del Presidente della Repubblica 
 
                  Il Ministro per gli affari esteri 
                                PELLA 
 
                                                 Roma, 2 ottobre 1956 
 
    Signor Presidente, 
  Ho l'onore di accusare ricevuta della seguente nota di Vostra 
Eccellenza in data odierna: 
  "In relazione all'allegato A dell'Accordo firmato in data odierna, 
ho l'onore di comunicarLe, per  quanto  riguarda  gli  edifici  della
Banca d'Italia, che mentre nel detto allegato si parla di cessione al
Governo Libico degli immobili di proprieta' dell'Istituto  stesso  in
Libia, si intende che gli immobili di  cui  trattasi  saranno  ceduti
dall'Istituto medesimo mediante pagamento da parte dello Stato Libico
di lire italiane 100 (lire italiane cento)". 
  La prego di gradire, Signor Presidente, gli atti della mia piu' 
alta considerazione. 
 
                          MUSTAFA BEN HALIM 
 
A Sua eccellenza Antonio SEGNI 
  Presidente del Consiglio dei Ministri 
  della Repubblica italiana. - ROMA 
 
           Visto, d'ordine del Presidente della Repubblica 
 
                  Il Ministro per gli affari esteri 
                                PELLA 
 
                                                 Roma, 2 ottobre 1956 
 
    Signor Presidente, 
  In relazione allo scambio di Note in data odierna, ho l'onore di 
assicurarLa, a maggiore chiarimento delle  disposizioni  dell'art.  9
dell'Accordo, che l'espressione "Libia" comprende naturalmente  anche
la "Cirenaica". 
  In conseguenza il Governo Libico non porra' alcun impedimento in 
Cirenaica all'esercizio da parte di  cittadini  italiani  nell'ambito
delle leggi  libiche  dei  loro  diritti  di  proprieta',  salvo  che
circostanze speciali di ordine pubblico richiedano cautele  per  casi
individuali. 
  La prego confermarmi l'avvenuta rinunzia ad ogni e qualsiasi 
diritto in Cirenaica da parte  dell'Ente  di  colonizzazione  per  la
Libia (Entecol) e che in  conseguenza  le  disposizioni  dell'Accordo
relative agli Enti di colonizzazione non si applicano in Cirenaica. 
  Mi e' grata l'occasione per rinnovarLe, Signor Presidente, gli atti 
della mia piu' alta considerazione. 
 
                         MUSTAFA' BEN HALIM 
 
A Sua Eccellenza Antonio SEGNI 
  Presidente del Consiglio dei Ministri 
  della Repubblica italiana. - ROMA 
 
           Visto, d'ordine del Presidente della Repubblica 
 
                  Il Ministro per gli affari esteri 
                                PELLA 
 
                                                 Roma, 2 ottobre 1956 
 
    Signor Primo Ministro, 
  Ho l'onore di accusare ricevuta della seguente Nota di Vostra 
Eccellenza, in data odierna: 
  "In relazione allo scambio di Note in data odierna ho l'onore di 
assicurarLa, a maggiore chiarimento delle  disposizioni  dell'art.  9
dell'Accordo, che l'espressione "Libia" comprende naturalmente  anche
la "Cirenaica". 
  In conseguenza il Governo Libico non porra' alcun impedimento in 
Cirenaica all'esercizio da parte di cittadini  italiani,  nell'ambito
delle leggi libiche,  dei  loro  diritti  di  proprieta',  salvo  che
circostanze speciali di ordine pubblico richiedano cautele  per  casi
individuali. 
  La prego comunicarmi l'avvenuta rinunzia ad ogni e qualsiasi 
diritto in Cirenaica da, parte dell'Ente  di  colonizzazione  per  la
Libia (Entecol) e che in  conseguenza  le  disposizioni  dell'Accordo
relative agli Enti di colonizzazione non si applicano in Cirenaica". 
  Ho l'onore di confermarLe l'avvenuta rinunzia ad ogni e qualsiasi 
diritto in Cirenaica da parte  dell'Ente  di  colonizzazione  per  la
Libia (Entecol) e che in  conseguenza  le  disposizioni  dell'Accordo
relative agli Enti di colonizzazione non si applicano in Cirenaica. 
  Mi e' grata l'occasione per rinnovarLe, Signor Primo Ministro, gli 
atti della mia piu' alta considerazione. 
 
                                SEGNI 
 
A Sua Eccellenza Mustafa' BEN' HALIM 
  Primo Ministro e Ministro per gli affari esteri 
  del Regno Unito di Libia. - ROMA 
 
           Visto, d'ordine del Presidente della Repubblica 
 
                  Il Ministro per gli affari esteri 
                                PELLA 
 
 
                                                 Roma, 2 ottobre 1956 
 
    Signor Presidente, 
  In relazione all'art. 9 dell'Accordo firmato in data odierna, ho 
l'onore di comunicarLe  che  il  Governo  Libico  conviene  a  che  i
cittadini italiani sottoindicati abbiano  il  diritto  di  percepire,
vita natural durante, dai competenti organi amministrativi il  canone
convenuto relativamente alla utilizzazione dei terreni in concessione
siti in Tripolitania nella zona della Mellaha: 
    1. Livolsi Ferdinando: lotto 162, ha. 6 circa. 
    2. Livolsi Ferdinando: lotto 163, ha. 5 circa. 
    3. Societa' Piacentino Sebastiano: lotto 160, ha. 21 circa. 
    4. Bigiorno Enrico: lotto 170, ha. 13 circa. 
    5. Calosci Moschi Matilde, lotto 164, ha. 14 circa. 
    6. Merenda Giovanni, lotto 161, ha. 18 circa. 
    7. Tuzzolino Costantino, lotto 184, ha. 17 circa. 
  La prego di gradire, signor Presidente, gli atti della mia piu' 
alta considerazione. 
 
                         MUSTAFA' BEN HALIM 
 
A Sua Eccellenza Antonio SEGNI 
  Presidente del Consiglio dei Ministri 
  della Repubblica italiana. - ROMA 
 
           Visto, d'ordine del Presidente della Repubblica 
 
                  Il Ministro per gli affari esteri 
                                PELLA 
 
 
                                                 Roma, 2 ottobre 1956 
 
    Signor Primo Ministro, 
  Ho l'onore di accusare ricevuta e di prendere atto della seguente 
Nota di Vostra Eccellenza in data odierna: 
    "In relazione all'art. 9 dell'Accordo firmato in data, odierna, 
ho l'onore di comunicarLe che il Governo  Libico  conviene  a  che  i
cittadini italiani sottoindicati abbiano  il  diritto  di  percepire,
vita natural durante, dai competenti organi amministrativi il  canone
convenuto relativamente alla utilizzazione dei terreni in concessione
siti in Tripolitania nella zona della Mellaha: 
    1. Livolsi Ferdinando: lotto 162, ha. 6 circa. 
    2. Livolsi Ferdinando: lotto 163, ha. 5 circa. 
    3. Societa' Piacentino Sebastiano: lotto 160, ha. 21 circa. 
    4. Bigiorno Enrico: lotto 170, ha. 13 circa. 
    5. Calosci Moschi Matilde, lotto 164, ha. 14 circa. 
    6. Merenda Giovanni, lotto 161, ha. 18 circa. 
    7. Tuzzolino Costantino, lotto 184, ha. 17 circa". 
  La prego di accogliere, Signor Primo Ministro, gli atti della mia 
piu' alta considerazione. 
 
                                SEGNI 
 
A Sua Eccellenza Mustafa' BEN HALIM 
  Primo Ministro e Ministro per gli affari esteri 
  del Regno Unito di Libia. - ROMA 
 
           Visto, d'ordine del Presidente della Repubblica 
 
                  Il Ministro per gli affari esteri 
                                PELLA 
 
 
                                                 Roma, 2 ottobre 1956 
 
    Signor Primo Ministro, 
  In relazione all'art. 12 dell'Accordo firmato in data odierna, ho 
l'onore di proporre a V.E. che  il  pagamento  della  somma  di  lire
libiche  325.000.  (lire  libiche  trecentoventicinquemila)  che   il
Governo Libico deve, senza interesse, al Governo  italiano,  a  saldo
dell'acquisto degli immobili e  mobili  degli  Istituti  italiani  di
assicurazione (I.A.S.A.I.  -  I.N.A.I.L.  -  I.N.P.S.),  avvenga  nel
seguente modo: 
    la prima meta', lire libiche 162.500 (lire libiche 
centosessantaduemilacinquecento), verra' detratta,  in  tre  rate  di
uguale importo, dalla somma di lire libiche 1.750.000  (lire  libiche
un  milione  settecentocinquantamila)   che   il   Governo   italiano
corrispondera' al Governo Libico in prodotti dell'industria  italiana
e in tre esercizi finanziari, ai termini dell'art. 16 dell'Accordo; 
    la seconda meta' verra' pagata dal Governo Libico al Governo 
italiano in cinque annualita'  consecutive  di  lire  libiche  32.500
(lire libiche trentaduemilacinquecento) a partire dall'inizio del  5°
anno dalla data di entrata in vigore dell'Accordo. 
  La prego di gradire, signor Primo Ministro, gli atti della mia piu' 
alta considerazione. 
 
                                SEGNI 
 
A Sua Eccellenza Mustafa' BEN HALIM 
  Primo Ministro e Ministro per gli affari esteri 
  del Regno Unito di Libia. - ROMA 
 
           Visto, d'ordine del Presidente della Repubblica 
 
                  Il Ministro per gli affari esteri 
                                PELLA 
 
 
                                                 Roma, 2 ottobre 1956 
 
    Signor Presidente, 
  Ho l'onore di accusare ricevuta della seguente Nota di Vostra 
Eccellenza in data odierna: 
    "In relazione all'art. 12 dell'Accordo firmato in data odierna, 
ho l'onore di proporre a V.E. che il pagamento della  somma  di  lire
libiche 325.000 (lire libiche trecentoventicinquemila) che il Governo
Libico  deve,  senza  interesse,  al  Governo   italiano,   a   saldo
dell'acquisto degli immobili e  mobili  degli  Istituti  italiani  di
assicurazione (I.A.S.A.I.  -  I.N.A.I.L.  -  I.N.P.S.),  avvenga  nel
seguente modo: 
    la prima meta', lire libiche 162.500 (lire libiche 
centosessantaduemilacinquecento), verra' detratta,  in  tre  rate  di
uguale importo, dalla somma di lire libiche 1.750.000  (lire  libiche
un  milione  settecentocinquantamila)   che   il   Governo   italiano
corrispondera' al Governo Libico in prodotti dell'industria  italiana
e in tre esercizi finanziari, ai termini dell'art. 16 dell'Accordo; 
    la seconda meta' verra' pagata dal Governo Libico al Governo 
italiano in cinque annualita'  consecutive  di  lire  libiche  32.500
(lire libiche trentaduemilacinquecento) a partire dall'inizio del  5°
anno dalla data di entrata in vigore dell'Accordo". 
  Ho l'onore di comunicarLe l'accordo del Governo Libico con quanto 
precede. 
  La prego di accogliere, Signor Presidente, i sensi della mia piu' 
alta considerazione. 
 
                          MUSTAFA BEN HALIM 
 
A Sua Eccellenza Antonio SEGNI 
  Presidente del Consiglio dei Ministri 
  della Repubblica italiana. - ROMA 
 
           Visto, d'ordine del Presidente della Repubblica 
 
                  Il Ministro per gli affari esteri 
                                PELLA 
 
 
                                                 Roma, 2 ottobre 1956 
 
    Signor Primo Ministro, 
  In relazione all'art. 9 dell'Accordo firmato in data odierna, Le 
saro' grato di volermi cortesemente confermare che, in armonia con lo
spirito che lo ha animato  a  concludere  tale  Accordo,  il  Governo
Libico si impegna a dare disposizioni  affinche'  sia  facilitata  la
revoca  delle  misure  di  requisizione  o,  qualora  cio'  non   sia
possibile,  l'aggiornamento  dei  prezzi  per  i   provvedimenti   di
requisizione tuttora in vigore  sui  beni  appartenenti  a  cittadini
italiani. 
  La prego di gradire, signor Primo Ministro, gli atti della mia piu' 
alta considerazione. 
 
                                SEGNI 
 
A Sua Eccellenza Mustafa' BEN HALIM 
  Primo Ministro e Ministro per gli affari esteri 
  del Regno Unito di Libia. - ROMA 
 
           Visto, d'ordine del Presidente della Repubblica 
 
                  Il Ministro per gli affari esteri 
                                PELLA 
 
 
                                                 Roma, 2 ottobre 1956 
 
    Signor Presidente, 
  Ho l'onore di accusare ricevuta della seguente Nota di Vostra 
Eccellenza in data odierna: 
  "In relazione all'art. 9 dell'Accordo firmato in data odierna, Le 
saro' grato di volermi cortesemente confermare che, in armonia con lo
spirito che lo ha animato  a  concludere  tale  Accordo,  il  Governo
Libico si impegna a dare disposizioni  affinche'  sia  facilitata  la
revoca  delle  misure  di  requisizione  o,  qualora  cio'  non   sia
possibile,  l'aggiornamento  dei  prezzi  per  i   provvedimenti   di
requisizione tuttora in vigore  sui  beni  appartenenti  a  cittadini
italiani". 
  Ho l'onore di comunicarLe l'accordo del Governo Libico con quanto 
precede. 
  La prego di accogliere, Signor Presidente, i sensi della mia piu' 
alta considerazione. 
 
                         MUSTAFA' BEN HALIM 
 
A Sua Eccellenza Antonio SEGNI 
  Presidente del Consiglio dei Ministri 
  della Repubblica italiana. - ROMA 
 
           Visto, d'ordine del Presidente della Repubblica 
 
                  Il Ministro per gli affari esteri 
                                PELLA 
 
 
                                                 Roma, 2 ottobre 1956 
 
    Signor Primo Ministro, 
  In relazione all'art. 13 dell'Accordo firmato in data odierna ho 
l'onore di proporLe che il pagamento in Libia delle pensioni e  degli
altri trattamenti di quiescenza in favore del  personale  militare  e
civile, gia' dipendente dalla cessata Amministrazione italiana  della
Libia, avvenga con le seguenti modalita': 
    1) si riunira' una Commissione mista, composta di funzionari 
delle Amministrazioni competenti dei due Paesi, cui  verra'  affidato
il compito di stabilire i criteri di funzionamento di appositi uffici
dipendenti,  incaricati  di  raccogliere  ed  istruire  le   pratiche
relative ai pagamenti delle pensioni e  degli  altri  trattamenti  di
quiescenza al personale militare  e  civile,  gia'  dipendente  dalla
cessata  Amministrazione  italiana  della  Libia.  Tale   Commissione
organizzera', avviera' e coordinera' (per quanto sia  necessario)  il
lavoro dei predetti uffici; 
    2) verranno istituiti, secondo i criteri funzionali stabiliti 
dalla Commissione di cui al punto 1), due uffici dipendenti, uno  per
la Tripolitania e Fezzan ed uno per  la  Cirenaica,  di  cui  faranno
parte funzionari designati dai due Governi. 
    Qualora si riveli necessario un apposito ufficio per la provincia 
del Fezzan, la Commissione esaminera'  la  possibilita'  di  una  sua
istituzione. 
    Questi uffici dovranno procedere alla raccolta e istruttoria 
delle pratiche necessarie al Governo italiano per accertare i diritti
dei richiedenti. In tali operazioni, che verranno espletate  in  base
alle norme ed ai requisiti stabiliti dalla legislazione  italiana  in
materia, gli uffici potranno utilizzare la pertinente  documentazione
conservata negli archivi del Governo Libico. Non si hanno obiezioni a
che gli uffici, per facilita' di lavoro e per  agevolare  i  contatti
con il pubblico, stabiliscano eventualmente le loro  sedi  presso  le
Direzioni del personale della Tripolitania e della  Cirenaica  e,  se
del caso, anche del Fezzan; 
    3) i predetti uffici saranno incaricati di versare agli aventi 
diritto,  riconosciuti  tali  dal  Governo  italiano  in  base   alla
documentazione raccolta secondo i criteri di cui al punto  2),  tutte
le relative spettanze, fatta eccezione per le rate  di  pensione.  La
responsabilita'  contabile   di   tali   operazioni   incombera'   al
funzionario  italiano,  facente  parte  dell'ufficio,   espressamente
preposto a tale compito. L'attuazione  pratica  delle  operazioni  di
versamento potra' essere stabilita dagli uffici stessi in  base  alle
loro particolari esigenze di funzionamento. 
  Per quanto concerne invece le pensioni vere e proprie (ivi comprese 
le  quote  arretrate)  queste  perverranno   agli   aventi   diritto,
individuati dai predetti  uffici  e  riconosciuti  tali  dal  Governo
italiano, per il tramite di una Banca di Tripoli, che emettera' a tal
fine mandati riscuotibili in Libia. 
  La prego di gradire, Signor Primo Ministro, gli atti della mia piu' 
alta considerazione. 
 
                                SEGNI 
 
A Sua Eccellenza Mustafa' BEN HALIM 
  Primo Ministro e Ministro per gli affari esteri 
  del Regno Unito di Libia. - ROMA 
 
           Visto, d'ordine del Presidente della Repubblica 
 
                  Il Ministro per gli affari esteri 
                                PELLA 
 
 
                                                 Roma, 2 ottobre 1956 
 
    Signor Presidente, 
  Ho l'onore di accusare ricevuta della seguente Nota indirizzatami 
da Vostra Eccellenza in data odierna: 
  "In relazione all'art, 13 dell'Accordo firmato in data odierna ho 
l'onore di proporLe che il pagamento in Libia delle pensioni e  degli
altri trattamenti di quiescienza in favore del personale  militare  e
civile, gia' dipendente dalla cessata Amministrazione italiana  della
Libia, avvenga con le seguenti modalita': 
    1) si riunira' una Commissione mista, composta di funzionari 
delle Amministrazioni competenti dei due Paesi, cui  verra'  affidato
il compito di stabilire i criteri di funzionamento di appositi uffici
dipendenti,  incaricati  di  raccogliere  ed  istruire  le   pratiche
relative ai pagamenti delle pensioni e  degli  altri  trattamenti  di
quiescenza al personale militare  e  civile,  gia'  dipendente  dalla
cessata  Amministrazione  italiana  della  Libia.  Tale   Commissione
organizzera', avviera' e coordinera' (per quanto sia  necessario)  il
lavoro dei predetti uffici; 
    2) verranno istituiti, secondo i criteri funzionali stabiliti 
dalla Commissione di cui al punto 1), due uffici dipendenti, uno  per
la Tripolitania e Fezzan ed uno per  la  Cirenaica,  di  cui  faranno
parte funzionari designati dai due Governi. 
    Qualora si riveli necessario un apposito ufficio per la provincia 
del Fezzan, la Commissione esaminera'  la  possibilita'  di  una  sua
istituzione. 
    Questi uffici dovranno procedere alla raccolta e istruttoria 
delle pratiche necessarie al Governo italiano per accertare i diritti
dei richiedenti. In tali operazioni, che verranno espletate  in  base
alle norme ed ai requisiti stabiliti dalla legislazione  italiana  in
materia, gli uffici potranno utilizzare la pertinente  documentazione
conservata negli archivi del Governo Libico. Non si hanno obiezioni a
che gli uffici, per facilita' di lavoro e per  agevolare  i  contatti
con il pubblico, stabiliscano eventualmente le loro  sedi  presso  le
Direzioni del personale della Tripolitania e della  Cirenaica  e,  se
del caso, anche del Fezzan; 
    3) i predetti uffici saranno incaricati di versare agli aventi 
diritto,  riconosciuti  tali  dal  Governo  italiano  in  base   alla
documentazione raccolta secondo i criteri di cui al punto  2),  tutte
le relative spettanze, fatta eccezione per le rate  di  pensione.  La
responsabilita'  contabile   di   tali   operazioni   incombera'   al
funzionario  italiano,  facente  parte  dell'ufficio,   espressamente
preposto a tale compito. L'attuazione  pratica  delle  operazioni  di
versamento potra' essere stabilita dagli uffici stessi in  base  alle
loro particolari esigenze di funzionamento. 
  Per quanto concerne invece le pensioni vere e proprie (ivi comprese 
le  quote  arretrate)  queste  perverranno   agli   aventi   diritto,
individuati dai predetti  uffici  e  riconosciuti  tali  dal  Governo
italiano, per il tramite di una Banca di Tripoli, che emettera' a tal
fine mandati riscuotibili in Libia". 
  Ho l'onore di comunicarLe l'accordo del Governo Libico a che la 
liquidazione delle pensioni e degli altri trattamenti  di  quiescenza
al  personale  militare  e  civile  libico,  gia'  dipendente   dalla
Amministrazione italiana della Libia, avvenga  secondo  le  modalita'
sopra indicate. 
  Mi e' gradita l'occasione per rinnovare a Vostra Eccellenza gli 
atti della mia piu' alta considerazione. 
 
                         MUSTAFA' BEN HALIM 
 
A Sua Eccellenza Antonio SEGNI 
  Presidente del Consiglio dei Ministri 
  della Repubblica italiana. - ROMA 
 
           Visto, d'ordine del Presidente della Repubblica 
                  Il Ministro per gli affari esteri 
                                PELLA 
 
 
                                                 Roma, 2 ottobre 1956 
 
    Signor Primo Ministro, 
  Ho l'onore di comunicarLe che con l'applicazione delle intese di 
cui all'art. 10 dell'Accordo firmato in data odierna  (che  contempla
anche il trasferimento al Governo della Libia di alcuni immobili gia'
di  proprieta'  dell'Ente  per  la  colonizzazione  della   Libia   e
dell'Istituto della previdenza  sociale  -  Ramo  colonizzazione)  e'
stato  naturalmente  provveduto  -  in  relazione  all'art.  9  della
Risoluzione - alla liquidazione degli Enti predetti. 
  La prego di accogliere, Signor Primo Ministro, gli atti della mia 
piu' alta considerazione. 
 
                                SEGNI 
 
A Sua Eccellenza Mustafa' BEN HALIM 
  Primo Ministro e Ministro per gli affari esteri 
  del Regno Unito di Libia. - ROMA 
 
           Visto, d'ordine del Presidente della Repubblica 
                  Il Ministro per gli affari esteri 
                                PELLA 
 
 
                                                 Roma, 2 ottobre 1956 
 
    Signor Presidente, 
  Ho l'onore di accusare ricevuta della seguente Nota di Vostra 
Eccellenza in data odierna: 
  "Ho l'onore di comunicarLe che con l'applicazione delle intese di 
cui all'art. 10 dell'Accordo firmato in data odierna  (che  contempla
anche il trasferimento al Governo della Libia di alcuni immobili gia'
di  proprieta'  dell'Ente  per  la  colonizzazione  della   Libia   e
dell'Istituto della previdenza  sociale  -  Ramo  colonizzazione)  e'
stato  naturalmente  provveduto  -  in  relazione  all'art.  9  della
Risoluzione - alla liquidazione degli Enti predetti". 
  La prego di accogliere, Signor Presidente, i sensi della mia piu' 
alta considerazione. 
 
                         MUSTAFA' BEN HALIM 
 
A Sua Eccellenza Antonio SEGNI 
  Presidente del Consiglio dei Ministri 
  della Repubblica italiana. - ROMA 
 
           Visto, d'ordine del Presidente della Repubblica 
                  Il Ministro per gli affari esteri 
                                PELLA 
 
 
                                                 Roma, 2 ottobre 1956 
 
    Signor Primo Ministro, 
  In relazione all'art. 10 lettera b dell'Accordo firmato in data 
odierna, ho l'onore di informare Vostra Eccellenza che, nel  caso  in
cui risultasse in pratica antieconomico l'ulteriore avvaloramento  di
taluni  poderi,  il  Governo  italiano  si  riserva  la  facolta'  di
restituirli allo Stato Libico. 
  Mi e' gradita l'occasione per rinnovare a Vostra, Eccellenza gli 
atti della mia piu' alta considerazione. 
 
                                SEGNI 
 
A Sua Eccellenza Mustafa' BEN HALIM 
  Primo Ministro e Ministro per gli affari esteri 
  del Regno Unito di Libia. - ROMA 
 
           Visto, d'ordine del Presidente della Repubblica 
                  Il Ministro per gli affari esteri 
                                PELLA 
 
 
                                                 Roma, 2 ottobre 1956 
 
    Signor Presidente, 
  Ho l'onore di accusare ricevuta della seguente Nota di Vostra 
Eccellenza, in data odierna: 
    In relazione all'art. 10 lettera b dell'Accordo firmato in data 
odierna, ho l'onore di informare Vostra Eccellenza che, nel  caso  in
cui risultasse in pratica antieconomico l'ulteriore avvaloramento  di
taluni  poderi,  il  Governo  italiano  si  riserva  la  facolta'  di
restituirli allo Stato Libico". 
  Ho l'onore di comunicarLe l'accordo del Governo Libico con quanto 
precede. 
  La prego di accogliere, Signor Presidente, i sensi della mia piu' 
alta considerazione. 
 
                         MUSTAFA' BEN HALIM 
 
A Sua Eccellenza Antonio SEGNI 
  Presidente del Consiglio dei Ministri 
  della Repubblica italiana. - ROMA 
 
           Visto, d'ordine del Presidente della Repubblica 
                  II Ministro per gli affari esteri 
                                PELLA 
 
 
                                                 Roma, 2 ottobre 1956 
 
    Signor Primo Ministro, 
  In relazione all'art. 12 dell'Accordo firmato in date odierna, che 
nello stabilire la cifra complessiva di lire  libiche  175.000  (lire
libiche centosettantacinquemila) de trasferire a titolo  di  riserva,
non prevede peraltro la data dell'inizio del funzionamento del  nuovo
Istituto libico di assicurazione sociale, ho l'onore  di  comunicarLe
quanto  segue:  L'Istituto   nazionale   della   previdenza   sociale
(I.N.P.S.) dovra' essere tenuto  indenne  da  ogni  onere  che  possa
derivarne nei confronti di pensionati e assicurati i quali  si  siano
trasferiti in Italia nel periodo compreso tra il 1 luglio 1957  e  la
data dell'inizio del funzionamento dei nuovo Ente libico. 
  La prego di accogliere, signor Primo Ministro, gli atti della mia 
piu' alta considerazione. 
 
                                SEGNI 
 
A Sua Eccellenza Mustafa' BEN HALIM 
  Primo Ministro e Ministro per gli affari esteri 
  del Regno Unito di Libia. - ROMA 
 
           Visto, d'ordine del Presidente della Repubblica 
                  Il Ministro per gli affari esteri 
                                PELLA 
 
 
                                                 Roma, 2 ottobre 1956 
    Signor Presidente, 
  Ho l'onore di accusare ricevuta della seguente Nota di Vostra 
Eccellenza in data odierna: 
    "In relazione all'art. 12 dell'Accordo firmato in data odierna, 
che nello stabilire la cifra  complessiva  di  lire  libiche  175.000
(lire libiche centosettantacinquemila)  da  trasferire  a  titolo  di
riserva, non prevede peraltro la data dell'inizio  del  funzionamento
del nuovo Istituto libico di assicurazione  sociale,  ho  l'onore  di
comunicarLe  quanto  segue:  L'Istituto  nazionale  della  previdenza
sociale (I.N.P.S.) dovra' essere tenuto indenne  da  ogni  onere  che
possa derivarne nei confronti di pensionati e assicurati i  quali  si
siano trasferiti in Italia nel periodo compreso tra il 1 luglio  1957
e la data dell'inizio del funzionamento del nuovo Ente libico". 
  Ho l'onore di comunicarLe l'accordo del Governo Libico con quanto 
precede. 
  La prego di accogliere, Signor Presidente, i sensi della mia piu' 
alta considerazione. 
 
                          MUSTAFA BEN HALIM 
 
A Sua Eccellenza Antonio SEGNI 
  Presidente del Consiglio dei Ministri 
  della Repubblica italiana. - ROMA 
 
           Visto, d'ordine del Presidente della Repubblica 
                  Il Ministro per gli affari esteri 
                                PELLA 
 
 
                                                 Roma, 2 ottobre 1956 
    Signor Presidente, 
  La prego di confermarmi l'accordo del Governo italiano a restituire 
al  Governo  Libico  il  materiale  archeologico  che   fosse   stato
trasportato dalla Libia in Italia dopo il 1940 e in  particolare  gli
oggetti che la Sovraintendenza per le antichita' di Tripoli invio'  a
Napoli  per  esporli  alla  Mostra  triennale  delle  terre  italiane
d'oltremare. 
  La prego di accogliere, signor Presidente, gli atti della mia piu' 
alta considerazione. 
 
                         MUSTAFA' BEN HALIM 
 
A Sua Eccellenza Antonio SEGNI 
  Presidente del Consiglio dei Ministri 
  della Repubblica italiana. - ROMA 
 
           Visto, d'ordine del Presidente della Repubblica 
                  Il Ministro per gli affari esteri 
                                PELLA 
 
 
                                                 Roma, 2 ottobre 1956 
 
    Signor Primo Ministro, 
  Mi e' grato confermarLe l'accordo del Governo italiano a restituire 
al  Governo  Libico  il  materiale  archeologico  che   fosse   stato
trasportato dalla Libia in Italia dopo il 1940 e in  particolare  gli
oggetti che la Sovraintendenza per le antichita' di Tripoli invio'  a
Napoli  per  esporli  alla  Mostra  triennale  delle  terre  italiane
d'oltremare. 
  La prego di accogliere, signor Primo Ministro, gli atti della mia 
piu' alta considerazione. 
 
                                SEGNI 
 
A Sua Eccellenza Mustafa' BEN HALIM 
  Primo Ministro e Ministro per gli affari esteri 
  del Regno Unito di Libia. - ROMA 
 
           Visto, d'ordine del Presidente della Repubblica 
                  Il Ministro per gli affari esteri 
                                PELLA 
 
 
                                                 Roma, 2 ottobre 1956 
 
    Signor Primo Ministro, 
  Mi e' gradito confermarLe l'intesa raggiunta per i depositi liquidi 
esistenti in Libia degli Istituti di assicurazione sociale. 
  L'intero importo, meno cento milioni di lire italiane da trasferire 
in Italia, sara' devoluto a favore del Governo Libico. 
 
                                SEGNI 
 
A Sua Eccellenza Mustafa' BEN HALIM 
  Primo Ministro e Ministro per gli affari esteri 
  del Regno Unito di Libia. - ROMA 
 
           Visto, d'ordine del Presidente della Repubblica 
                  Il Ministro per gli affari esteri 
                                PELLA 
 
 
                                                 Roma, 2 ottobre 1956 
 
    Signor Presidente, 
  Ho l'onore di accusare ricevuta della seguente nota di Vostra 
Eccellenza in data odierna: 
  "Mi e' gradito confermarLe l'intesa raggiunta per i depositi 
liquidi esistenti in Libia degli Istituti di assicurazione sociale. 
  L'intero importo, meno cento milioni di lire italiane da trasferire 
in Italia, sara' devoluto a favore del Governo Libico". 
  La prego di gradire, Signor Presidente, gli atti della mia piu' 
alta considerazione. 
 
                         MUSTAFA' BEN HALIM 
 
A Sua Eccellenza Antonio SEGNI 
  Presidente del Consiglio dei Ministri 
  della Repubblica italiana. - ROMA 
 
           Visto, d'ordine del Presidente della Repubblica 
                  Il Ministro per gli affari esteri 
                                PELLA