Art. 6. Elementi che comprovano il legame con l'ambiente La richiesta di registrazione IGP 'Piadina Romagnola' / 'Piada Romagnola' e' fondata sulla reputazione del prodotto, che e' attestata dagli inizi del XIV secolo e che deriva da particolari ed unici fattori territoriali, culturali, sociali ed economici. La "Piadina Romagnola" o "Piada Romagnola" ha origini antichissime e racconta la storia della gente della Romagna. Si tratta di un cibo semplice che nel corso dei secoli ha identificato e unificato la terra di Romagna sotto un unico emblema passando da simbolo della vita rustica e campagnola, "pane dei poveri", a prodotto di largo consumo. Il termine "piada" e' stato ufficializzato per merito di Giovanni Pascoli il quale italianizzo' la parola dialettale romagnola "pie'". In un suo famoso poemetto il poeta tesse un elogio della piadina, alimento antico "quasi quanto l'uomo", e la definisce "il pane nazionale dei Romagnoli" creando un binomio indissolubile tra Piadina e Romagna. Fino a cent'anni fa, la "piadina" era un sostituto del pane a cui si ricorreva tra un'infornata settimanale del pane e l'altra. Accanto alle "piadine" povere ad formantouon o armes-ci (di farina di mais o di farina di grano e mais mescolate) esistevano gia', beninteso, le "piadine" "ricche" di pura farina di frumento, ulteriormente arricchite con strutto di maiale. Nel secondo dopoguerra, la "Piadina Romagnola" si diffondera', sia nelle campagne che nelle citta', e non sara' piu' considerata un surrogato del pane, ma una golosa alternativa. A partire dagli anni Settanta, alle "piadine" casalinghe si accompagneranno quelle di produzione artigianale, che venivano effettuate presso piccoli locali (chioschi) per poi essere somministrate. La presenza ormai diffusa ed evidente in Romagna dei chioschi che producono e vendono piadine per il pronto consumo e' diventata una caratteristica del territorio assai nota ai locali e ai turisti e su di essa si e' inserita la produzione della 'Piadina Romagnola' / 'Piada Romagnola' confezionata per il consumo differito. Il legame di questo prodotto con il territorio quindi va al di la' della semplice preparazione e consumo. Il radicamento nella cultura materiale e' talmente forte da intrecciarsi con la storia, le tradizioni locali e persino con i modi di dire e con le credenze popolari. Nei secoli passati, la Piada o Piadina, in tutta la Romagna e in particolare nei territori dove era maggiore la diffusione - Forli', Cesena e Rimini - veniva cucinata esclusivamente su lastre di pietra o sulle teglie di argilla prodotte unicamente nella zona di Montetiffi, piccola localita' della montagna romagnola. Ancora oggi a Montetiffi vengono prodotte tali teglie secondo la stessa tradizione e con la stessa argilla. Varie opere, spesso monografiche, documentano le caratteristiche della piadina romagnola, dando atto della sua provenienza originaria attraverso fonti storiche, illustrando la differenza fra le due tipologie, e arricchendo la notorieta' del prodotto con suggerimenti sulla sua preparazione e consigli sugli abbinamenti. Nel 1913, sul periodico "Il Plaustro", Antonio Sassi definisce le "Piadine" come le "tradizionali e gustose schiacciate dei Romagnoli". Una ulteriore fonte dell'origine della Piadina Romagnola e' la definizione che Alfredo Panzini ne da nel suo Dizionario Moderno del 1918, dove alla voce Piada scrive: "Specie di pane azzimo in forma schiacciata o spianata sottile, cotta sul testo". Nell'editoriale della rivista d'illustrazione romagnola, "La Piê" del gennaio del 1920 la piadina veniva esplicitamente identificato come il pane simbolo della Romagna. Il Vocabolario Romagnolo Italiano di Adelmo Masotti, edito da Zanichelli nel 1996 definisce la piada come "una sottile focaccia di pane azzimo, cotta nel testo rovente, tipica della Romagna". Nel 2004 una pubblicazione presenta per la prima volta la ricetta della piadina romagnola anche in arabo, francese, inglese, giapponese, cinese, russo, spagnolo e tedesco. Sono presenti diverse citazioni che distinguono la 'Piadina Romagnola' / 'Piada Romagnola' alla Riminese per diametro e spessore. Di seguito riportiamo le piu' recenti ed autorevoli. Graziano Pozzetto nel libro La Piadina Romagnola Tradizionale, Panozzo Editore, Rimini, 2005 e nel libro Cucina di Romagna, Ed. Franco Muzzio, 2004. a p. 298 presenta distinzione fra le due tipologie "Ovviamente le diversita' piu' marcate ed evidenti riguardano l'aspetto fisico della piadina, la dimensione, il diametro e lo spessore, nonche' una variabilita' trasversale (che riguarda entrambe le tipologie) del peso del prodotto finale.... Nella versione riminese le dimensioni e il diametro sono caratterialmente ampi... lo spessore e' tradizionalmente e tipicamente sottile.... La versione romagnola e' di dimensione piu' piccola, meno ampia,.....; di spessore e' piu' grossa .." Nello stesso testo l'autore raccoglie testimonianze di: Piero Meldini pag. 300 il quale ..... L'unica cosa certa e' che Ravenna ha scoperto la piadina molto tardi, nel Novecento. .... Le preferenze personali di Meldini sono ovviamente legate alla sue consuetudini cioe' la piada sottile, che si farcisce meglio. Quando gli accade tuttavia di avvicinarsi a Ravenna e gli viene servita la piada grossa, la taglia col coltello per riempirla. Ma correttamente ammette che non si puo' dire che anche quest'ultima non sia vera piadina."...... Giancarlo Mondini pag. 302 "...Grandezza e spessore caratterizzano la diversita' di piadine. Nel riminese e' piu' sottile e piu' stesa fino a raggiungere anche 30 cm di diametro; morbida con l'aggiunta di miele a Cervia; croccante e piu' friabile con piu' olio a Forli-Cesena; piu' saporita con l'aiuto di solo strutto nel ravennate; piu' grossa e spessa nell'imolese con l'aggiunta di latte...." Infine, in Romagna si svolgono da tempo eventi e manifestazioni dedicate alla Piadina Romagnola: A partire dal 1993, si tiene ogni anno a Cervia, in provincia di Ravenna, la manifestazione "Piadina d'Autore", manifestazione che premia la miglior piadina prodotta nei chioschi del territorio, il cui debutto e' avvenuto a Forlimpopoli nel 1991. Dal 1998 si svolge a Santarcagelo di Romagna il "Palio della Piadina" con lo scopo di mantenere viva la tradizione di questo autentico prodotto della tradizione gastronomica romagnola. Tra le manifestazioni piu' recenti: "Lo Sposalizio della Piadina", nata nel 2002 a Cesena con l'intento di valorizzare la tradizione della Piadina Romagnola. "Piadina Days", e' una manifestazione che dal 2010 organizza, all'interno del cartellone Wine Food Festival della Regione Emilia-Romagna, 2 giorni di eventi, spettacoli, concerti e degustazioni di Piadina in tutta la Romagna. La Sagra della Piadina e' una manifestazione nata nel 2013 a Bagnacavallo, con l'intento di promuovere e rendere omaggio al "pane di Romagna".