(Allegato 1-art. 9)
                               Art. 9. 
                  Legame con l'ambiente geografico 
 
a) Specificita' della zona geografica 
 
    Fattori storici e umani 
    La Doc Arcole prende il nome  da  uno  dei  Comuni  che  ricadono
nell'ambito della Denominazione. Il Comune di  Arcole,  infatti,  sia
per la localizzazione geografica al centro del comprensorio, sia  per
lo specifico  interesse  produttivo  che  per  l'importante  bagaglio
storico legato alle campagne napoleoniche che tanto hanno segnato  la
vita e la storia di questa zona, e' il punto di riferimento di  tutto
il comprensorio. Uno dei simboli piu' significativi e' il  ponte  sul
torrente Alpone e l'obelisco  commemorativo  del  confronto  tra  gli
eserciti francesi e austriaci tra il 15 e il 17 novembre  1796.  Oggi
questo ponte puo' essere ritenuto il simbolo dell'Arcole Doc  perche'
esprime la tradizione e l'intimo orgoglio di questa terra. 
    Qui la diffusione della vite ha certamente  piu'  di  2000  anni,
grazie anche alle due vie di comunicazione che  rendevano  appetibile
l'area alla  colonizzazione  romana:  l'Adige  (via  fluviale)  e  la
Porcilana (via stradale), ma avra'  nel  Medioevo  nuovo  vigore.  La
possibilita' del trasporto del vino proveniente dalle zone attorno ad
Arcole, contribuiva ad espandere ovunque la coltura della vite. Tutta
la zona dell'Arcole veniva indicata con il toponimo di Fiumenovo, che
si identifica con gran parte della piattaforma  alluvionale  dove  un
tempo erano diffusi boschi e sterpaglie  insieme  a  laghetti.  Negli
inventari delle proprieta' e nei singoli documenti di  donazione,  di
affitto e di compravendita, sono immancabili i riferimenti al vino  e
alla sua produzione sviluppata dalla rete di abbazie quali San Pietro
di Villanova e Lepia. 
    Le viti  furono  tenute  in  grande  considerazione  anche  dalla
Repubblica di Venezia. Il Colognese, compreso nella zona dell'Arcole,
e' stato, per la Repubblica Veneziana,  una  terra  prediletta  molto
legata alla citta' lagunare, forniva in abbondanza vino, granaglie  e
canapa, di cui i veneziani non potevano fare a meno. 
    La  DOC  Arcole  viene  riconosciuta   nel   2000   con   decreto
ministeriale 4 settembre 2000 -  Gazzetta  Ufficiale  n.  214  del  4
settembre 2000, per raccogliere questo rilevante patrimonio di storia
e di  viticoltura  e  per  qualificare  ulteriormente  un  importante
territorio di grande tradizione tra le Province di Verona e  Vicenza.
La particolarita' di questo territorio e' il terreno limoso  sabbioso
che conferisce ai vini caratteristiche uniche. Con la  necessita'  di
gestire e valorizzare questo importante momento di trasformazione  ed
evoluzione produttiva, e' nato l'8  febbraio  2001  il  Consorzio  di
tutela. 
    L'evoluzione della viticoltura in questo areale e' tipica di  una
viticoltura da pianura caratterizzata tradizionalmente  da  forme  di
allevamento piuttosto espanse con vitigni di diversa origine. Solo le
professionalita' degli operatori  nel  corso  degli  ultimi  anni  ha
permesso di selezionare le varieta' che meglio di altre si  esprimono
in questo areale. Sono stati selezionati  i  suoli  migliori  e  sono
stati adottati sistemi di impianto di nuova  concezione  proprio  per
esaltare al meglio le caratteristiche dei vini.  I  produttori  hanno
operato un'importante trasformazione del tessuto produttivo nel quale
selezione,  attenzione  e  competitivita'   sono   diventati   valori
caratterizzanti dell'azione dei viticoltori.  Questi  progressi  sono
stati stimolati e valorizzati dal sistema  organizzativo  proprio  di
questo territorio da sempre  coordinato  dalle  cantine  cooperative,
strutture che oltre a generare valore, sanno indirizzare i produttori
verso quei vitigni maggiormente apprezzati dal mercato. I  produttori
che hanno deciso di investire in questa zona puntano al  rinnovamento
in vigna, rivedendo forme di allevamento e densita' di  impianti,  il
tutto a vantaggio di una grande qualita' dell'uva. 
 
    Fattori naturali 
    Il territorio si presenta uniformemente pianeggiante nella  parte
sud  occidentale,  secondo  i  caratteri  tipici   di   una   pianura
alluvionale, mentre la zona collinare inizia con il rilievo  Motta  a
San Bonifacio e ad oriente con una parte dei Colli Berici. 
    I terreni di pianura, vocati  a  vigna,  sono  quelli  di  natura
prevalentemente  «sabbioso-argilloso».  Infatti  la  pianura  risulta
morfologicamente movimentata dalla presenza di dossi, terrazzi  e  di
scarpate con non piu' di una decina di metri di dislivello; i terreni
sono profondi, talora dotati anche in maniera rilevante di sabbia. 
    La morfologia del suolo di produzione del vino  Arcole  DOC  puo'
essere attribuita, sostanzialmente, ai  fenomeni  di  erosione  e  di
sedimentazione,   legati   principalmente   ai   fiume    Adige    e,
secondariamente, ai corsi d'acqua locali. 
    Questi terreni sono composti prevalentemente da depositi sabbiosi
e  secondariamente  ghiaiosi;   localmente,   i   depositi   sabbiosi
contengono percentuali variabili di  limo.  Le  aree  dove  affiorano
dossi  limoso-sabbiosi,  che  si  sviluppano  in   varie   direzioni,
corrispondono alle antiche divagazioni del  fiume  stesso.  Mentre  i
depositi  limosi  di  origine  lessinea  presentano  una  colorazione
marron-rossastra, i  depositi  limosi  di  origine  atesina,  invece,
assumono una colorazione marron chiaro-nocciola. 
    Nell'area vicentina della zona di produzione del vino Arcole DOC,
il fiume Frassine avrebbe deposto, sopra i terreni formati nell'epoca
quaternaria  dal  ghiacciaio  Adige-Sarca,  uno  strato  di   terreno
alluvionale colore rosso-scuro, derivante dal dilavamento di  dolomie
marnose, basalti, porfidi, calcari gessosi, ecc. 
    L'area dell'Arcole DOC presenta un clima  relativamente  omogeneo
di tipo continentale, con estati molto calde e afose e inverni rigidi
e nebbiosi. Le temperature massime si collocano fra la seconda decade
di luglio e la prima di agosto e le minime tra la prima  e  la  terza
decade di gennaio. 
    L'escursione termica  annua  e'  abbastanza  elevata,  mentre  la
piovosita' risulta contenuta anche se ben distribuita durante l'anno. 
 
b) Specificita' del prodotto 
 
    Pur  essendo  numerose  le  tipologie  di   vino   previste   nel
disciplinare di produzione, possiamo  per  semplicita'  ricondurle  a
tre: 
    I vini bianchi sono caratterizzati da un colore giallo paglierino
con  riflessi  verdognoli  quando  giovane  e  piu'  dorati   durante
l'invecchiamento. I profumi sono eleganti e sottili soprattutto per i
vigneti situati sui terreni  piu'  sabbiosi.  Al  gusto  hanno  corpo
snello, fragrante, sapido ed aromatico, mai  eccessivamente  fruttati
proprio per le caratteristiche dettate dal suolo e dall'ambiente. 
    I vini rossi, , hanno da giovani colore rosso rubino intenso  con
tonalita' tendenti al  viola.  Con  l'affinamento  il  colore  assume
tonalita' piu' granato. Il profumo e' sempre  intenso,  con  spiccate
note  di  cacao,  violette  e  lampone.  Il  sapore  e'  generalmente
asciutto, secco. Con l'invecchiamento aumentano la complessita' e  la
sensazione di giusta morbidezza del vino. 
    Arcole Nero: si ottiene con l'appassimento del 50% delle uve.  Il
colore che passa dal rosso rubino con  riflessi  violacei  al  colore
rosso rubino tendente al granato e, per quelli molto invecchiati,  al
granato. Il bouquet e' articolato e complesso. Il corpo e' ricco, con
tannini morbidi di buona struttura e persistenza. 
 
c) Legame causa effetto fra ambiente e prodotto 
 
    In un contesto pedologico alquanto variegato,  e'  la  componente
limoso-sabbiosa  a  caratterizzare  con   piu'   continuita'   questo
territorio dando  ai  vini  caratteristiche  e  riconoscibilita'  ben
definite. 
    I vini  bianchi  dei  terreni  piu'  sabbiosi  esprimono  profumi
eleganti e sottili, un'importante espressione aromatica e un moderato
contenuto  alcolico;  essi  manifestano   il   massimo   della   loro
piacevolezza nei primi anni di vita. I vini rossi dei suddetti suoli,
associati al clima  molto  caldo  fra  luglio  e  agosto,  e  ad  una
piovosita' contenuta, esprimono vini di buona struttura ma in  genere
bisognosi di arrotondare  il  loro  carattere  con  qualche  anno  in
bottiglia. 
    Sono  infatti  le  competenze  specifiche  dei   produttori   che
permettono di ottimizzare i risultati enologici e di  valorizzare  al
meglio le diverse varieta' coltivate nell'area. 
    Per le tipologie Arcole Nero e Passito,  il  metodo  tradizionale
dell'appassimento e dell'affinamento utilizzato tradizionalmente  dai
produttori determina in modo significativo il  risultato  finale  del
vino. I vini come  questi,  hanno  un  colore  carico  con  tonalita'
violacee, il profumo diviene fruttato ed etereo. Il gusto  e'  ampio,
armonico,  con  sensazioni  speziate   e   balsamiche   perfettamente
amalgamate alla presenza di tannini morbidi. Durante l'affinamento in
bottiglia il colore evolve al classico  granato  e  i  profumi  e  le
sensazioni retro nasali assumono note eteree di  frutta  rossa  sotto
spirito.