LA CONFERENZA PERMANENTE PER I RAPPORTI TRA LO STATO, LE REGIONI E LE
                PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO

  Vista  la  proposta  di  accordo  quadro  in  oggetto trasmessa dal
Ministro della sanita' con nota del 19 gennaio 2001;
  Vista la nota del 7 febbraio 2001 con la quale la regione Veneto, a
nome  del  coordinamento  interregionale  di  area,  ha comunicato di
condividere  i  contenuti dello schema di accordo proponendone alcune
mo difiche;
  Considerato   che,   in   sede   tecnica   l'8 febbraio   2001,   i
rappresentanti  del  Ministero  della  sanita'  hanno  confermato  di
condividere  lo  schema  di  accordo  con le modifiche proposte dalla
regione  Veneto  e  che, nel corso della medesima riunione sono state
convenute ulteriori modifiche al suddetto schema;
  Vista  la  proposta  di  accordo  quadro in oggetto trasmessa nella
stesura   definitiva   dal   Ministro  della  sanita'  con  nota  del
12 febbraio 2001;
  Visto  l'art. 4 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, che
prevede che Governo, regioni e province autonome di Trento e Bolzano,
in   attuazione   del   principio   di  leale  collaborazione  e  nel
perseguimento   di   obiettivi   di  funzionalita',  economicita'  ed
efficacia  dell'azione  amministrativa,  possono concludere in questa
Conferenza accordi al fine di coordinare l'esercizio delle rispettive
competenze e svolgere attivita' di interesse comune;
  Acquisito,  ai  sensi  del comma 2 del richiamato art. 4, l'assenso
del  Governo,  delle  regioni  e  delle province autonome di Trento e
Bolzano;

                              Sancisce
il  seguente accordo, nei termini sottoindicati tra il Ministro della
sanita', le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano:
  Considerato  che  il  decreto  legislativo  31 marzo  1998,  n. 112
riguardante  il  conferimento  di  compiti amministrativi dallo Stato
alle  regioni  ed agli enti locali all'articolo 118 dispone che resta
in capo allo Stato, tra gli altri, la funzione relativa alla gestione
del  Sistema  informativo sanitario per quanto concerne le competenze
statali,  nonche' il coordinamento dei sistemi informativi regionali,
in connessione con gli osservatori regionali;
  Considerato  che  la  legge  23 dicembre 1998, n. 448, all'art. 28,
comma  13,  prevede adeguamento del sistema informativo sanitario per
il  monitoraggio del grado di perseguimento dei livelli di assistenza
previsti dal Piano sanitario nazionale 1998-2000;
  Tenuto conto che il Ministero della sanita' e le regioni, alla luce
dell'evoluzione  della informativa in materia sanitaria, che ha visto
per  l'ultima  l'emanazione del decreto legislativo 18 febbraio 2000,
n.  56,  concernente  nell'art.  9  le  procedure di monitoraggio per
l'assistenza  sanitaria  nell'ambito delle disposizioni in materia di
federalismo   fiscale,   stanno  ridefinendo  il  ruolo  del  sistema
informativo quale strumento strategico per il cambiamento;
  Considerato  che  la  legge  23 dicembre 2000, n. 388, all'art. 87,
comma  6,  pone  le  basi  finanziarie  per l'avvio del nuovo Sistema
informativo nazionale del Ministero della sanita';
  Considerato  altresi'  che, nell'attuale contesto istituzionale, il
Sistema  informativo  si  pone,  infatti,  quale  elemento  chiave di
supporto  al  processo  di  regionalizzazione, che nel rispetto delle
autonomie,  chiama  in causa livelli di responsabilizzazione di tutti
gli  attori  del  servizio  sanitario,  a  fronte della necessita' di
garantire livelli uniformi di assistenza sul territorio nazionale;
  Ritenuto   che,   al   centro   della   ridefinizione  del  modello
architetturale  del  Sistema  informativo  sanitario,  necessaria per
l'attuazione  della  normativa in evoluzione, vada posta la creazione
di  un sistema che privilegi, con un approccio olistico, una maggiore
coesione  tra  gli  attori  del  SSN attraverso la piena condivisione
delle  informazioni  possedute  dai  diversi  protagonisti (regioni o
province autonome, aziende sanitarie, amministrazioni centrali);
  Considerato  che  tale  ridisegno comporta, non solo un adeguamento
del  SIS  in  termini  di  architetture  tecnologiche  e di contenuti
informativi,  ma  anche una revisione delle regole che sono alla base
del  rapporto  di  cooperazione  tra i soggetti istituzionali del SSN
(Ministero,  regioni,  a.s.l.),  al  fine  di traguardare l'obiettivo
comunemente  condiviso  dell'interesse  del  cittadino  utente  e  di
una maggiore efficienza ed efficacia del sistema.
  Tenuto  conto  che,  alla  luce  di  tale scenario in linea con gli
orientamenti  generali  della pubblica amministrazione e con il piano
d'azione   delle-government   della   Presidenza  del  Consiglio  dei
Ministri, il Ministero della sanita' ha sviluppato iniziative volte a
favorire:
    1)  la  definizione  di  una  struttura  di  cooperazione  tra le
amministrazioni  territoriali,  che nel modello decentrato e federale
dello  Stato  rappresenteranno  il "front-office" dell'intero sistema
amministrativo,  e  le  amministrazioni  regionali  che  svolgeranno,
secondo le rispettive funzioni, il ruolo di "back-office";
    2)  un  nuovo  modello  di  sviluppo  e gestione dei servizi, che
consenta   alle  amministrazioni  del  SSN  soluzioni  innovative  ed
efficaci  ai  fini  del  perseguimento dei requisiti ed obiettivi del
Sistema informativo sanitario;
  Viste  le  risultanze  dei  lavori della commissione costituita con
decreto  del  Ministro  del  5  settembre  2000, per il nuovo sistema
informativo  sanitario  (d'ora in avanti denominata CNSIS) presieduta
dal  Sottosegretario  Labate  con  delega del Ministro e composta dal
Capo  di Gabinetto, dai direttori generali dei dipartimenti e Servizi
del   Ministero  della  sanita',  dai  rappresentanti  delle  regioni
designati  in  accordo  con  la conferenza Stato-Regioni, dell'Istat,
dell'ISS  cui e' stato affidato il compito di sviluppare il ridisegno
del  Sistema  informativo  sanitario  nazionale  nel  rispetto  degli
obiettivi del Piano sanitario nazionale, dei principi contenuti nella
recente  normativa  di  riordino  del  Servizio sanitario nazionale e
delle disposizioni del decreto legislativo n. 56 del 2000;
  Considerato  che  da  tale  ridisegno  emerge  che il nuovo Sistema
informativo  sanitario  e'  un  sistema  informativo unitario, basato
sulla  cooperazione  e l'integrazione dei diversi sistemi informativi
gestiti  in piena autonomia dalle singole amministrazioni regionali e
locali,     la    cui    realizzazione    prevede    interventi    di
reingegnerizzazione  dei  processi  di  servizio  e  di  cooperazione
applicativa  tra i sistemi informativi dei diversi livelli di governo
del SSN;
  Considerato  altresi'  che, attraverso questa impostazione il nuovo
Sistema informativo sanitario abilita, direttamente o indirettamente,
il  cittadino-utente  all'accesso ai servizi di "front-office" in via
telematica,  facilitando l'interazione con le strutture di erogazione
delle  prestazioni,  a  vantaggio  della loro efficienza, nell'ottica
della   globalizzazione   dell'offerta   e  della  trasparenza  delle
procedure  e  delle  metodiche di accesso; che e' in questa direzione
che   viene  a  collocarsi  l'azione  del  Ministero  della  sanita',
attraverso  l'interoperabilita' del sistema, volta alla realizzazione
e  diffusione della carta sanitaria individuale, che a seguito di una
recente   iniziativa  condotta  in  collaborazione  con  i  Ministeri
dell'interno  e della funzione pubblica, e' realizzata congiuntamente
alla carta d'identita' elettronica;
  Tenuto  conto  che  un  modello di sviluppo condiviso, che ha quale
base  di  partenza  lo  scopo  di  riunire  le esigenze di molteplici
amministrazioni, presenta i seguenti vantaggi:
    1)  la  valorizzazione  e  lo  scambio  fra  i  vari territori ed
amministrazioni  delle  esperienze,  delle  risorse  e  dei  progetti
realizzati o in progress a livello locale;
    2)  lo  sviluppo  e  la diffusione delle innovazioni realizzate e
progettate a livello centrale e locale;
    3)   la  realizzazione  a  costi  ridotti  di  alcune  soluzioni,
affidandone  la  realizzazione  e la gestione a fornitori a controllo
condiviso dalle stesse amministrazioni;
    4)  la  possibilita'  di  assicurare  uniformita'  sul territorio
nazionale dei servizi erogati dalle amministrazioni locali;
    5)  la possibilita' di significativi risparmi economici basati su
economie  di  scala  e  minori costi di integrazione. E' mostrato che
soluzioni  di  questo  tipo  portano a risparmi per la spesa pubblica
dell'ordine delle decine e centinaia di miliardi l'anno;
    6)  l'assicurazione  che  le strategie di sviluppo e gestione del
nuovo  Sistema informativo siano allineate alle esigenze di tutti gli
attori;
  Considerato  che  e'  rilevante  sottolineare  che  tali  obiettivi
possono  essere  perseguiti  solo  se  vengono  garantite le seguenti
condizioni:
    1)  una volonta' federativa di codecisione tra le amministrazioni
regionali e centrali; il che spesso rende necessarie azioni parallele
sul      piano      politico-normativo,     nonche'     su     quello
tecnico-organizzativo;
    2)   capacita'   di   rispondere   alle   esigenze  comuni  delle
Amministrazioni,   rispettando   nei   confronti  delle  medesime,  i
necessari  gradi  di  liberta', nell'ambito della congruenza globale,
soprattutto  per  quel che riguarda obiettivi tipici di sviluppo, che
in  progress  si  possono  raggiungere  al  fine  di  implementare la
qualita' complessiva dell'offerta informativa;
  Il  Ministro  della  sanita',  le regioni e le province autonome di
Trento  e Bolzano autonome, nel   condividere le considerazioni sopra
evidenziate  ed  al  fine di dare concreta attuazione all'iniziativa,
convengono quanto segue:
                               Art. 1.
                    Finalita' dell'accordo quadro
  Il  Ministero  e le regioni concordano sull'opportunita' di operare
congiuntamente  e  di  avviare  un  piano  d'azione coordinato per lo
sviluppo   del  nuovo  Sistema  informativo  del  Servizio  sanitario
nazionale.  Tale  Sistema  informativo e' inteso, nella sua accezione
piu'  generale,  quale  strumento  essenziale  per  il  governo della
sanita'  a  livello  nazionale,  regionale,  locale  e per migliorare
l'accesso  alle  strutture  e  la  fruizione dei servizi da parte dei
cittadini-utenti.