IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Visto il proprio decreto in data 7 maggio 2002, con il quale, ai sensi dell'art. 141, comma 1, lettera b), n. 3, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, il consiglio comunale di Frattamaggiore (Napoli) e' stato sciolto a causa delle dimissioni presentate dalla maggioranza dei consiglieri; Visto che il predetto comune e' gestito da un commissario straordinario nominato con il citato decreto; Constatato che dall'esito di approfonditi accertamenti sono emersi collegamenti diretti ed indiretti tra ex componenti del consesso e la criminalita' organizzata locale; Constatato, altresi', che la permeabilita' dell'ente ai condizionamenti esterni della criminalita' organizzata ha arrecato grave pregiudizio agli interessi della comunita' amministrata limitandone il libero esercizio dei diritti costituzionalmente garantiti; Ritenuto che, al fine di rimuovere la causa del grave inquinamento e deterioramento dell'amministrazione comunale di Frattamaggiore, si rende necessario l'intervento dello Stato mediante un commissariamento di adeguata durata, mirato al ripristino dei principi democratici e di liberta' collettiva; Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267; Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante; Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 31 ottobre 2002; Decreta: Art. 1. La gestione del comune di Frattamaggiore (Napoli), il cui consiglio e' stato sciolto con il citato decreto, e' affidata, per la durata di diciotto mesi, alla commissione straordinaria composta da: dott. Alfonzo Noce, prefetto; dott. Sante Frantellizzi, vice prefetto; dott. Raffaele Barbato, funzionario amministrativo contabile.