IL PRESIDENTE
                     DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

  Visto  il  decreto del Presidente della Repubblica in data 7 maggio
2008,  con  il  quale  l'on.  dott.  Andrea  Ronchi e' stato nominato
Ministro senza portafoglio;
  Visti  i  propri  decreti  in  data  8 maggio 2008, con il quale al
predetto  Ministro  e'  stato  conferito  l'incarico per le politiche
comunitarie,  e in data 21 maggio 2008, con il quale tale incarico e'
stato modificato in «per le politiche europee»;
  Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400;
  Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303;
  Ritenuto  opportuno delegare funzioni specifiche al Ministro per le
politiche europee;
  Sentito il Consiglio dei Ministri;
                              Decreta:

                               Art. 1.
  A  decorrere  dall'8 maggio  2008,  il  Ministro  per  le politiche
europee on. dott. Andrea Ronchi, salve le competenze attribuite dalla
legge  al  Ministro degli affari esteri, e' delegato ad esercitare le
funzioni e le attribuzioni di competenza del Presidente del Consiglio
dei  Ministri  dirette  ad  assicurare  la partecipazione dell'Italia
all'Unione europea ed in particolare quelle relative:
    a) alle   attivita'   inerenti   all'attuazione  delle  politiche
comunitarie   di   carattere   generale   o  per  specifici  settori,
assicurandone   coerenza  e  tempestivita',  nonche'  alle  attivita'
inerenti  alla partecipazione dello Stato italiano alla formazione di
normative  e  atti  comunitari  e  dell'Unione  europea,  anche nella
prospettiva  del  nuovo spazio di azione previsto dal futuro Trattato
sull'Unione europea, quale modificato dal Trattato di Lisbona;
    b) alla  convocazione e presidenza del Comitato interministeriale
per  gli  affari  comunitari  europei (CIACE) di cui all'art. 2 della
legge  4 febbraio  2005,  n.  11,  al  fine  di  concordare  le linee
politiche  del  Governo  nel  processo  di formazione della posizione
italiana  nella  fase  di  predisposizione  degli  atti  comunitari e
dell'Unione  europea,  nonche'  al  fine  di  consentire  il puntuale
adempimento dei compiti di cui alla legge 4 febbraio 2005, n. 11;
    c) al  coordinamento  delle  azioni  che  l'Italia e' chiamata ad
adottare  per l'attuazione della Strategia di Lisbona per la crescita
e  l'occupazione  e  per  l'avvio del secondo ciclo di programmazione
2008-10,  curando  la  preparazione,  la redazione e l'attuazione del
Programma  nazionale  di riforma e di ogni altro adempimento previsto
dalla stessa Strategia;
    d) alle   riunioni   del   Consiglio  competitivita'  dell'Unione
europea, rappresentando l'Italia con riferimento agli argomenti posti
all'ordine  del  giorno  relativi  al  mercato  interno, nonche', ove
occorra, alle altre riunioni del Consiglio dell'Unione europea il cui
oggetto non rientri nelle competenze di altri Dicasteri;
    e) alle  attivita' inerenti alla partecipazione del Parlamento al
processo  di  formazione  della  normativa  comunitaria e dell'Unione
europea,  di  cui  alla  legge  4 febbraio 2005, n. 11, e all'Accordo
interistituzionale del 28 gennaio 2008;
    f) al   coordinamento,   nella   fase  di  predisposizione  della
normativa  comunitaria  e  dell'Unione europea, delle amministrazioni
dello  Stato  competenti  per settore, delle regioni, degli operatori
privati  e delle parti sociali interessate, ai fini della definizione
della  posizione  italiana  da  sostenere,  di intesa con il Ministro
degli affari esteri, in sede di Unione europea;
    g) alla  convocazione,  sentito il Ministro per i rapporti con le
Regioni,  ed  alla  copresidenza  della  sessione  comunitaria  della
Conferenza  permanente  per  i rapporti tra lo Stato, le regioni e le
province  autonome  di  Trento e di Bolzano, di cui all'art. 17 della
legge  4 febbraio  2005,  n. 11, e all'art. 5 del decreto legislativo
28 agosto 1997, n. 281, al fine di raccordare le linee della politica
nazionale  relative  all'elaborazione  degli  atti  comunitari con le
esigenze rappresentate dalle autonomie territoriali;
    h) alla  convocazione,  sentito il Ministro dell'interno, ed alla
copresidenza della sessione speciale della Conferenza Stato-citta' ed
autonomie  locali  dedicata  alla  trattazione  degli  aspetti  delle
politiche  comunitarie di interesse degli enti locali di cui all'art.
18 della legge 4 febbraio 2005, n. 11;
    i) all'armonizzazione fra legislazione comunitaria e legislazione
nazionale,  tenuto  altresi'  conto  della  verifica  di  conformita'
comunitaria  dei  disegni  di  legge  governativi, di cui all'art. 7,
comma 5-bis, del Regolamento del Consiglio dei Ministri;
    l) alla  presidenza  della  Commissione  per  l'attuazione  della
normativa  comunitaria,  nonche'  del Comitato per la lotta contro le
frodi  comunitarie, di cui al decreto del Presidente della Repubblica
14 maggio 2007, n. 91;
    m) alla  predisposizione,  sulla  base  delle  indicazioni  delle
amministrazioni  interessate,  degli  indirizzi  del Parlamento e del
parere  della  Conferenza  permanente per i rapporti tra lo Stato, le
regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, del disegno di
legge comunitaria annuale e degli altri provvedimenti, anche urgenti,
di  cui  alla  legge  4 febbraio  2005,  n.  11,  idonei  a  recepire
nell'ordinamento  interno  gli atti comunitari e dell'Unione europea,
seguendone anche il relativo iter parlamentare;
    n) all'adeguamento   coerente   e   tempestivo,  da  parte  delle
amministrazioni  pubbliche,  agli  obblighi  comunitari e dell'Unione
europea,  nonche'  alla conformita' e alla tempestivita' delle azioni
volte  a  prevenire  l'insorgere  di  contenzioso  e  ad adempiere le
pronunce degli Organi giurisdizionali comunitari;
    o) alla  decisione  sull'opportunita'  di presentare ricorsi alla
Corte di giustizia per la tutela di situazioni di rilevante interesse
nazionale  e  alla  decisione di intervenire in procedimenti in corso
nei quali siano in discussione questioni di rilievo nazionale;
    p) al    coordinamento   in   ambito   nazionale   dell'attivita'
conseguente ai lavori delle agenzie europee di regolamentazione;
    q) alla  proposta  delle candidature di cittadini italiani presso
le  istituzioni,  gli  enti  e  le  agenzie comunitarie e dell'Unione
europea;
    r) alla  diffusione,  con  i  mezzi piu' opportuni, delle notizie
relative  ai  provvedimenti  di  adeguamento dell'ordinamento interno
all'ordinamento  comunitario  che  conferiscono  diritti ai cittadini
dell'Unione europea, o ne agevolano l'esercizio, in materia di libera
circolazione delle persone e dei servizi;
    s) alla  promozione dell'informazione sulle attivita' dell'Unione
europea  e  delle  iniziative  volte  a rafforzare la coscienza della
cittadinanza   dell'Unione,  in  collaborazione  con  le  istituzioni
comunitarie, con le amministrazioni pubbliche competenti per settore,
con  le regioni e gli altri enti territoriali, con le parti sociali e
con le organizzazioni non governative interessate;
    t) alla   formazione   di   operatori  pubblici  e  privati  alla
promozione  del  dialogo interculturale con riferimento ai temi ed ai
problemi  europei  e  ad  altre iniziative di sostegno alle politiche
europee, sia a livello nazionale sia, d'intesa con il Ministero degli
affari  esteri, nei confronti dei Paesi candidati e terzi a vocazione
europea,  promuovendo  anche  strumenti  di  formazione  a distanza e
gemellaggi;
    u) alla  presentazione,  previo  parere  della Commissione per il
coordinamento  delle  politiche economiche nazionali con le politiche
comunitarie,   dei   progetti   da   finanziare   con  il  fondo  per
l'innovazione,  la  crescita  e  l'innovazione,  di  cui  all'art. 1,
comma 357,  della  legge  23  dicembre  2005,  n. 266, nel quadro del
rilancio della Strategia di Lisbona;
    v) alle  attivita'  inerenti alla predisposizione della relazione
annuale  al  Parlamento e delle altre relazioni al Parlamento, di cui
alla legge 4 febbraio 2005, n. 11.