Art. 2.
                     Tipologie degli interventi
  1.  Le  tipologie  degli  interventi manutentori da effettuarsi nei
corsi d'acqua non regimati sono le seguenti:
    a) rimozione dei rifiuti solidi e taglio di alberature in  alveo,
intesi come eliminazione dalle sponde e dagli alvei dei corsi d'acqua
dei  materiali  di  rifiuto provenienti dalle varie attivita' umane e
collocazione a discarica autorizzata; rimozione dalle sponde e  dagli
alvei  attivi delle alberature che sono causa di ostacolo al regolare
deflusso   delle   piene   ricorrenti,   con   periodo   di   ritorno
orientativamente   trentennale,   sulla   base   di  misurazioni  e/o
valutazioni  di  carattere  idraulico  e  idrologico,  tenuto   conto
dell'influenza  delle  alberature  sul regolare deflusso delle acque,
nonche'  delle   alberature   pregiudizievoli   per   la   difesa   e
conservazione   delle   sponde,  salvaguardando,  ove  possibile,  la
conservazione  dei  consorzi  vegetali  che   colonizzano   in   modo
permanente  gli  habitat  riparii  e  le zone di deposito alluvionale
adiacenti;
    b) rinaturazione delle sponde, intesa come  protezione  al  piede
delle   sponde  dissestate  od  in  frana  con  strutture  flessibili
spontaneamente  rinaturabili;  restauro  dell'ecosistema   ripariale,
compresa  l'eventuale  piantumazione di essenze autoctone. Per quanto
e'  possibile,  gli   interventi   non   devono   essere   realizzati
contemporaneamente  su  entrambe  le sponde, in modo da facilitare la
colonizzazione  spontanea   della   sponda   opposta   e   conservare
l'ecosistema fluviale preesistente;
    c)   ripristino   della   sezione   di   deflusso,   inteso  come
eliminazione, nelle tratte critiche per  il  deflusso  delle  portate
idriche,  dei  materiali  litoidi,  trasportati e accumulati in punti
isolati dell'alveo, pregiudizievoli al regolare deflusso delle acque.
La sistemazione degli stessi di norma deve avvenire nell'ambito dello
stesso   alveo.   Solo   in   casi   eccezionali   o   di   manifesto
sovralluvionamento puo' essere prevista l'asportazione dall'alveo del
materiale estratto, nel rispetto delle vigenti normative;
    d) sistemazione e protezione spondale, intese come risagomatura e
sistemazione  di materiale litoide collocato a protezione di erosioni
spondali;  sostituzione   di   elementi   di   gabbionata   metallica
deteriorata  od  instabile od altra difesa artificiale deteriorata od
in frana, utilizzando tecnologie di ingegneria ambientale;
    e) interventi di riduzione dei detrattori ambientali, intesi come
rinaturazione delle protezioni spondali con tecnologie di  ingegneria
ambientale,    allo   scopo   di   favorire   il   riformarsi   della
stratificazione vegetazionale;
    f) ripristino della  funzionalita'  di  tratti  tombati,  tombini
stradali,  ponticelli  ecc.,  inteso  come  ripristino  del  regolare
deflusso sotto le luci dei ponti,  con  rimozione  del  materiale  di
sedime  e  vario accumulato nei sottopassi stradali, nei tombini, nei
sifoni, sulle pile od in altre opere d'arte;
    g)  ripristino  della  stabilita'  dei  versanti,   inteso   come
ripristino  della  stabilita'  dei versanti prospicienti le sponde di
corsi d'acqua, mediante tecniche di ingegneria ambientale.
  2.  Le  tipologie  degli  interventi manutentori da effettuarsi nei
corsi d'acqua regimati sono le seguenti:
    a) manutenzione delle arginature e loro  accessori,  intesa  come
taglio  di  vegetazione  sulle  scarpate,  ripresa di scoscendimenti,
ricarica  di  sommita'  arginale,  interventi  di   conservazione   e
ripristino  del  parametro,  manutenzione di opere d'arte e manufatti
connessi al sistema arginale (chiaviche, scolmatori, botti  a  sifone
ecc.),  manutenzione  e  ripristino  dei  cippi  di  delimitazione  e
individuazione topografica delle pertinenze idrauliche e  delle  aree
demaniali per una attiva individuazione dei tratti fluviali;
    b)  rimozione di rifiuti solidi e taglio delle alberature, intesi
come eliminazione dalle sponde e dagli alvei dei  corsi  d'acqua  dei
materiali   di   rifiuto   provenienti   da  attivita'  antropiche  e
collocazione a discarica autorizzata; rimozione dalle sponde e  dagli
alvei  attivi delle alberature che sono causa di ostacolo al regolare
deflusso   delle   piene   ricorrenti,   con   periodo   di   ritorno
orientativamente   trentennale,   sulla   base   di  misurazioni  e/o
valutazioni  di  carattere  idraulico  e  idrologico,  tenuto   conto
dell'influenza  delle  alberature  sul regolare deflusso delle acque,
nonche'  delle   alberature   pregiudizievoli   per   la   difesa   e
conservazione   delle   sponde,  salvaguardando,  ove  possibile,  la
conservazione  dei  consorzi  vegetali  che   colonizzano   in   modo
permanente  gli  habitat  riparii  e  le zone di deposito alluvionale
adiacenti;
    c) rimozione di materiale di sedime dalle  banchine  pavimentate,
intesa  come  allontanamento  a  discariche autorizzate del materiale
presente sulle banchine del corso d'acqua;
    d) taglio di vegetazione e rimozione di depositi  alluvionali  su
banchine  in  terra,  intesi come sfalcio di vegetazione infestante e
rimozione dei depositi alluvionali che riducono la sezione  idraulica
del corso d'acqua;
    e) rinnovo di pavimentazioni di banchine, inteso come rimozione e
ripristino  di  tratte  di  pavimentazione  fatiscenti  con  analoghi
materiali;
    f) rimozione di materiale vario dagli  accessi  e  dalle  discese
pubbliche a fiume con trasporto a pubbliche discariche autorizzate;
    g)  rimozione  di  tronchi  d'albero  dalle  luci di deflusso dei
ponti, intesa come ripristino del regolare deflusso sotto le luci dei
ponti, con rimozione del materiale di sedime e vario  accumulato  nei
sottopassi stradali, nei tombini, nei sifoni, sulle pile od in altre
opere d'arte;
    h)  ripristino  di  protezioni  spondali deteriorate o franate in
alveo (gabbioni e scogliere), inteso come risagomatura e sistemazione
di materiale litoide collocato a  protezione  di  erosioni  spondali;
sostituzione  di  elementi  di  gabbionata  metallica  deteriorata  o
instabile od  altra  difesa  artificiale  deteriorata  od  in  frana,
utilizzando, ove possibile, tecnologie di ingegneria ambientale;
    i)  manutenzione  di  briglie  e  salti  di  fondo,  intesa  come
sistemazione delle briglie ed idonei  interventi  a  salvaguardia  di
possibili fenomeni di aggiramento o scalzamento o erosione dell'opera
da parte delle acque, interventi di mitigazione dell'impatto visivo;
    l)   ripristino   della  stabilita'  dei  versanti,  inteso  come
ripristino della stabilita' dei versanti prospicienti  le  sponde  di
corsi d'acqua, mediante tecniche di ingegneria ambientale.