IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400, recante «Disciplina delle attivita' di governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri» e successive modificazioni; Vista la legge 7 agosto 1990, n. 241 e successive modificazioni e integrazioni, ed in particolare l'art. 12; Visto il decreto legislativo 30 marzo 2000, n.165 e successive modificazioni e integrazioni; Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303, recante «Ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, a norma dell'art. 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59», e successive modificazioni; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 9 dicembre 2002, concernente la disciplina dell'autonomia finanziaria e contabile della Presidenza del Consiglio dei Ministri e successive modificazioni ed integrazioni; Visto il decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 «Codice dell'Amministrazione digitale» e successive modifiche ed integrazioni; Visto il decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 e successive modifiche ed integrazioni; Visto l'art 19 comma 5 del decreto-legge 1º luglio 2009, n. 78, convertito dalla legge 3 agosto 2009, n. 102; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 7 maggio 2008 con il quale l'on.le Giorgia Meloni e' stata nominata Ministro senza portafoglio; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 maggio 2008 con il quale al precitato Ministro e' stato conferito l'incarico per le politiche della gioventu'; Visto il decreto-legge 16 maggio 2008, n. 85, convertito con modificazioni in legge 14 luglio 2008, n. 121, che ha, tra l'altro, attribuito al Presidente del Consiglio dei Ministri le funzioni di indirizzo e coordinamento in materia di politiche giovanili; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 13 giugno 2008 con il quale all'on.le Giorgia Meloni e' stato delegato l'esercizio delle funzioni in materia di politiche della gioventu'; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 29 ottobre 2009, che ha, tra l'altro, istituito nell'ambito della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Dipartimento della Gioventu'; Visto l'art. 1, commi 72 e 73 della legge 24 dicembre 2007, n. 247, come dapprima modificati dall'art. 19-bis, comma 1 del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, e con specifico riferimento al comma 72, come sostituito dall'art. 2, comma 50 della legge 23 dicembre 2009, n. 191, a decorrere dal 1° gennaio 2010; Ritenuta la necessita', pur a seguito dell'intervenuta abrogazione, ai sensi dell'art. 2, comma 50 della legge 23 dicembre 2009, n. 191, del comma 74 dell'art. 1 della legge 24 dicembre 2007, n. 247, di predeterminare la destinazione e le modalita' di utilizzazione delle risorse finanziarie di cui al citato comma 73; Considerato quanto segue: nell'Unione europea la disoccupazione giovanile ha raggiunto livelli estremamente preoccupanti: un giovane su cinque al di sotto dei 25 anni e' disoccupato, un giovane su cinque di eta' compresa tra i 18 e i 24 anni e' a rischio di poverta' (Fonte: Eurostat, Statistiche dell'UE sul reddito e sulle condizioni di vita); in Italia nel 2009 l'occupazione si e' ridotta di 380 mila unita', ed in particolare tra i giovani di eta' compresa tra i 15 e i 29 anni la riduzione e' stata di 311 mila unita', pari ad oltre l'80% del calo complessivo dell'occupazione; la disoccupazione tra i giovani raggiunge il 25,4% e coinvolge circa 450 mila persone tra i 15 e i 24 anni; inoltre, si e' verificato un allargamento dell'area dei non impegnati ne' in un lavoro, ne' in un percorso di studio (142 mila in piu') e degli studenti (83 mila in piu'), cui si aggiungono altri 47 mila giovani che, precedentemente in posizione di studenti-lavoratori, prolungano gli studi, presumibilmente in ragione delle ridotte prospettive occupazionali. Il tasso di occupazione giovanile e' cosi' sceso al 44%, con una caduta tre volte superiore a quella subita dal tasso di occupazione totale (Fonte: ISTAT, Rapporto annuale «La situazione del Paese 2009»); l'attuale crisi finanziaria internazionale ha fatto concentrare sull'occupazione precaria l'onere dell'aggiustamento dell'input di lavoro. Cio' ha determinato un peggioramento consistente della condizione della fascia giovanile della popolazione, cioe' delle persone con eta' compresa tra 18 e 29 anni. Si tratta di circa 7,8 milioni di giovani (13,1% del totale), al cui interno si individuano 2,5 milioni di studenti, 3,4 milioni di occupati (di cui 287 mila inseriti in un percorso di studio) e 1,9 milioni ne' studenti ne' occupati (Fonte: ISTAT, Rapporto annuale «La situazione del Paese 2009»); Dato atto che l'attuale crisi finanziaria internazionale impone urgenti iniziative specifiche in favore dei giovani, finalizzate a consentire loro di partecipare attivamente ed equamente alla vita economica, sociale, democratica e culturale, incentivando le potenzialita' dei giovani in termini di competenze, talento e motivazione, incoraggiando il lavoro autonomo e l'imprenditorialita'; Considerato che la disoccupazione, l'esclusione sociale ed economica sono ostacoli al benessere dei giovani e possono impedirne la partecipazione attiva nella societa'; una maggiore inclusione sociale dei giovani e la loro partecipazione piena e attiva al mercato del lavoro costituiscono strumenti essenziali per ridurre la poverta', migliorare la qualita' della vita e promuovere la coesione sociale; Considerato che la promozione e l'incentivazione delle potenzialita' dei giovani in termini di competenze, talento e motivazione possono facilitare l'accesso dei giovani al mercato del lavoro ed aumentare l'occupabilita'; Vista la direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 4 maggio 2010 di attuazione della comunicazione della Commissione U.E. del 25 giugno 2008, recante: «Pensare anzitutto in piccolo» Uno «Small Business Act» per l'Europa, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 144 del 23 giugno 2010, ed in particolare il paragrafo 2 lettera a) nella parte in cui prevede che occorre intensificare gli sforzi al fine di incoraggiare e sostenere l'imprenditorialita' giovanile e individuare misure a sostegno delle nuove generazioni di imprenditori al fine di promuovere presso i giovani iniziative volte alla diffusione della cultura d'impresa e all'orientamento al lavoro autonomo, per sostenere l'occupazione e creare una coscienza del «fare impresa» capace di rendere le idee dei giovani «business», in particolare favorendo collaborazioni e necessarie sinergie tra scuole, Universita' e associazioni no profit con partecipazione prevalente di studenti. Si vuole incoraggiare l'attitudine all'autoimpiego, le conoscenze necessarie per poter entrare nel mondo dell'imprenditoria, sostenendo la creativita' e l'innovativita' dei giovani nel tessuto delle piccole e medie imprese, tramite orientamento, seminari, consulenza e tutoraggio per chi ha effettivamente la volonta' di avviare un'impresa; Ritenuto, a tal fine, in sede di prima applicazione alla sopra citata legge, di istituire un apposito fondo finalizzato a cofinanziare progetti finalizzati a promuovere le capacita' imprenditoriali dei giovani e sostenere lo sviluppo del talento e della creativita' dei giovani; Decreta: Art. 1 Definizioni 1. Nel presente decreto si intendono con i termini: a) «Legge»: l'art. 1, commi 72 e 73 della legge 24 dicembre 2007, n. 247, come dapprima modificati dall'art. 19-bis, comma 1 del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, e con specifico riferimento al comma 72, come sostituito dall'art. 2, comma 50 della legge 23 dicembre 2009, n. 191, a decorrere dal 1° gennaio 2010; b) «Dipartimento»: la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Gioventu'; c) «Fondo»: il «Fondo Mecenati» istituito ai sensi dell'art. 2 del presente decreto; d) «Richiedente»: il soggetto aspirante all'accesso al Fondo; e) «Beneficiario»: il soggetto ammesso al finanziamento.