Art. 2 
 
  Fermo  quanto  previsto  dall'articolo  1,  il   Ministro   e'   in
particolare delegato all'esercizio delle funzioni relative: 
    a)  alle  attivita'  inerenti  all'attuazione   delle   politiche
dell'Unione europea di carattere generale o  per  specifici  settori,
assicurandone  coerenza  e  tempestivita',  nonche'  alle   attivita'
inerenti alla partecipazione dell'Italia alla formazione  di  atti  e
normative dell'Unione; 
    b) alle attivita' inerenti alla partecipazione del Parlamento  al
processo di formazione della normativa dell'Unione  europea,  di  cui
alla legge 4 febbraio 2005, n. 11  e  all'Accordo  interistituzionale
del 28 gennaio 2008; 
    c) alla convocazione e presidenza del Comitato  interministeriale
per gli affari comunitari europei (CIACE) di  cui  all'art.  2  della
legge 4 febbraio  2005,  n.  11,  al  fine  di  concordare  le  linee
politiche del Governo nel  processo  di  formazione  della  posizione
italiana  nella  fase  di  predisposizione  degli  atti   dell'Unione
europea, nonche' al fine di consentire il  puntuale  adempimento  dei
compiti di cui alla medesima legge n. 11 del 2005; 
    d) alle riunioni del Consiglio  dell'Unione  europea,  formazione
Affari  generali,  rappresentando  l'Italia  con   riferimento   agli
argomenti all'ordine del giorno; 
    e) alle riunioni del Consiglio  dell'Unione  europea,  formazione
Competitivita',  rappresentando   l'Italia   con   riferimento   agli
argomenti  all'ordine  del  giorno  relativi   al   mercato   interno
dell'Unione europea; 
    f) allo svolgimento, d'intesa con  il  Ministro  dell'economia  e
delle finanze, dell'azione di coordinamento, di cui alla lettera  c),
delle attivita' propedeutiche alla elaborazione e alla  presentazione
del Programma nazionale di riforma,  secondo  quanto  previsto  dalla
legge  31  dicembre  2009,  n.  196,   e   successive   modifiche   e
integrazioni; 
    g) all'armonizzazione  fra  legislazione  dell'Unione  europea  e
legislazione nazionale,  tenuto  altresi'  conto  della  verifica  di
conformita' europea dei disegni di legge governativi, di cui all'art.
7, comma 5-bis, del Regolamento del Consiglio dei  Ministri,  nonche'
alla presidenza della Commissione per  l'attuazione  della  normativa
comunitaria e del Comitato per la lotta contro le frodi  comunitarie,
di cui al decreto del Presidente della Repubblica 14 maggio 2007,  n.
91; 
    h) alla valutazione,  d'intesa  con  i  Ministri  competenti  per
materia,  dell'iniziativa  ad   essi   spettante   in   ordine   alla
presentazione di ricorsi alla Corte di giustizia dell'Unione  europea
per la tutela di situazioni d'interesse nazionale  e  alla  decisione
d'intervenire in procedimenti in corso avanti a detta istanza; 
    i)  al  coordinamento,  nella  fase  di   predisposizione   della
normativa dell'Unione  europea,  delle  amministrazioni  dello  Stato
competenti per settore, delle  regioni,  degli  operatori  privati  e
delle parti sociali interessate,  ai  fini  della  definizione  della
posizione italiana da  sostenere,  d'intesa  con  il  Ministro  degli
affari esteri, in sede di Unione europea; 
    l)  all'adeguamento  coerente  e  tempestivo,  da   parte   delle
amministrazioni pubbliche, agli obblighi dell'Unione europea, nonche'
alla conformita' e alla tempestivita' delle azioni volte a  prevenire
l'insorgere di contenzioso e ad adempiere le pronunce della Corte  di
giustizia dell'Unione europea; 
    m) alla convocazione, d'intesa con il Ministro delegato  per  gli
affari regionali, e  alla  copresidenza  della  sessione  comunitaria
della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e
le province autonome di Trento e di Bolzano, di cui all'art. 17 della
legge 4 febbraio 2005, n. 11, e all'art. 5 del decreto legislativo 28
agosto 1997, n. 281, al fine di raccordare le  linee  della  politica
nazionale relative all'elaborazione degli  atti  dell'Unione  europea
con le esigenze delle autonomie territoriali; 
    n) alla convocazione, sentito il Ministro  dell'interno,  e  alla
copresidenza della sessione speciale della Conferenza Stato-citta'  e
autonomie  locali  dedicata  alla  trattazione  degli  aspetti  delle
politiche dell'Unione europea di interesse degli enti locali  di  cui
all'art. 18 della legge 4 febbraio 2005, n. 11; 
    o) alla  predisposizione,  sulla  base  delle  indicazioni  delle
amministrazioni interessate, degli indirizzi  del  Parlamento  e  del
parere della Conferenza permanente per i rapporti tra  lo  Stato,  le
regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, del disegno di
legge comunitaria annuale e degli altri provvedimenti, anche urgenti,
di cui  alla  legge  4  febbraio  2005,  n.  11,  idonei  a  recepire
nell'ordinamento interno gli  atti  dell'Unione  europea,  seguendone
anche  il  relativo  iter   parlamentare,   nonche'   la   successiva
attuazione; 
    p) alle attivita' inerenti alla predisposizione  delle  relazioni
annuali al Parlamento e delle altre relazioni di  cui  alla  legge  4
febbraio 2005, n. 11; 
    q)  al   coordinamento   in   ambito   nazionale   dell'attivita'
conseguente ai lavori delle Agenzie europee di regolamentazione; 
    r) alla proposta delle candidature italiane relative alle  nomine
da effettuarsi presso le Istituzioni,  i  comitati,  gli  enti  e  le
Agenzie dell'Unione europea; 
    s) alla diffusione, con i mezzi  piu'  opportuni,  delle  notizie
relative ai provvedimenti  di  adeguamento  dell'ordinamento  interno
all'ordinamento dell'Unione  europea,  che  conferiscono  diritti  ai
cittadini dell'Unione in materia di libera circolazione delle persone
e dei servizi, o ne agevolano l'esercizio; 
    t) alla promozione dell'informazione sulle attivita'  dell'Unione
europea e delle iniziative volte  a  rafforzare  la  coscienza  della
cittadinanza  dell'Unione,  in  collaborazione  con  le   istituzioni
europee, con le amministrazioni pubbliche competenti per settore, con
le regioni e gli altri enti territoriali, con le parti sociali e  con
le organizzazioni non governative interessate; 
    u)  alla  formazione  di  operatori  pubblici  e   privati   alla
promozione nelle tematiche europee, nonche' ad  altre  iniziative  di
sostegno alle politiche europee, sia a  livello  nazionale  sia,  ove
occorra, d'intesa con il Ministro degli affari esteri, nei  confronti
dei paesi candidati e terzi a vocazione  europea,  promuovendo  anche
strumenti di formazione a distanza e gemellaggi.