IL PRESIDENTE 
                     DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 
 
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica in data 28  aprile
2013 l'on. avv. Gianpiero D'Alia e'  stato  nominato  Ministro  senza
portafoglio; 
  Visto il proprio decreto in data 28 aprile 2013  con  il  quale  al
predetto Ministro senza portafoglio e' stato conferito l'incarico per
la pubblica amministrazione e la semplificazione; 
  Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400; 
  Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165; 
  Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286; 
  Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303; 
  Visto il decreto del  Presidente  del  Consiglio  dei  ministri  1°
ottobre 2012, recante l'ordinamento delle  strutture  generali  della
Presidenza del Consiglio dei ministri ed  in  particolare  l'art.  14
relativo al Dipartimento della funzione pubblica; 
  Ritenuto  opportuno  delegare   al   Ministro   per   la   pubblica
amministrazione e la semplificazione le funzioni di cui  al  presente
decreto; 
  Sentito il Consiglio dei ministri; 
 
                              Decreta: 
 
                               Art. 1 
 
  1. A decorrere dal 29 aprile 2013, il  Ministro  senza  portafoglio
per  la  pubblica  amministrazione  e  la  semplificazione  on.  avv.
Gianpiero D'Alia (di seguito denominato «Ministro»)  e'  delegato  ad
esercitare le funzioni di coordinamento, di indirizzo, di  promozione
di iniziative, anche normative e di  codificazione,  di  vigilanza  e
verifica,  e  di  ogni  altra  funzione  attribuita   dalle   vigenti
disposizioni al Presidente del Consiglio dei  ministri,  relative  al
lavoro pubblico, all'organizzazione delle pubbliche  amministrazioni,
ai sistemi di gestione orientati ai risultati, nonche' in materia  di
innovazione  organizzativa   e   gestionale   delle   amministrazioni
pubbliche, anche mediante l'uso delle tecnologie. 
  2. Il Ministro e' altresi' delegato a  esercitare  le  funzioni  di
coordinamento, di  indirizzo,  di  promozione  di  iniziative,  anche
normative e amministrative, di vigilanza  e  verifica,  nonche'  ogni
altra funzione attribuita dalle vigenti  disposizioni  al  Presidente
del Consiglio dei ministri, relative alla semplificazione normativa e
amministrativa. 
  3. Il Ministro coadiuva il Presidente del  Consiglio  dei  ministri
con  riferimento   all'esercizio   delle   funzioni   inerenti   alla
disciplina, alla promozione  ed  alla  diffusione  delle  innovazioni
connesse  all'uso  delle   tecnologie   dell'informazione   e   della
comunicazione nelle pubbliche amministrazioni e nei relativi  sistemi
informatici e di telecomunicazione. 
  4. Sono altresi' delegate al Ministro le seguenti funzioni: 
    a)  l'organizzazione,  il  riordino  ed  il  funzionamento  delle
pubbliche  amministrazioni,  anche  con  riferimento   ad   eventuali
iniziative normative di  razionalizzazione  degli  enti,  nonche'  il
coordinamento delle attivita' inerenti all'attuazione della legge  15
marzo 1997, n. 59, del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, del
decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, e  dell'art.  118,  primo  e
secondo comma, della Costituzione; 
    b) le iniziative di riordino  e  razionalizzazione  di  organi  e
procedure; 
    c) le iniziative dirette ad assicurare l'efficacia,  l'efficienza
e l'economicita'  delle  pubbliche  amministrazioni,  la  trasparenza
dell'azione amministrativa, anche in relazione alle disposizioni  del
decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33,  la  qualita'  dei  servizi
pubblici,  la  partecipazione  dei  cittadini  e  dei  portatori   di
interesse nella progettazione, attuazione e valutazione dei servizi e
delle politiche pubbliche, la misurazione e la riduzione degli  oneri
amministrativi per le imprese e i cittadini; 
    d) le iniziative e  le  misure  di  carattere  generale  volte  a
garantire la piena ed  effettiva  applicazione  ed  attuazione  delle
leggi nelle pubbliche amministrazioni,  con  particolare  riferimento
alle  attivita'  di  prevenzione  della  corruzione  nelle  pubbliche
amministrazioni, in attuazione della legge 6 novembre 2012,  n.  190,
nonche' quelle inerenti alle sedi di lavoro,  ai  servizi  sociali  e
alle strutture delle pubbliche amministrazioni; 
    e) le attivita'  di  indirizzo  e  coordinamento  in  materia  di
valutazione del  personale,  anche  di  qualifica  dirigenziale,  con
riferimento all'efficienza organizzativa ed all'adozione  di  sistemi
di valutazione della produttivita' e del merito, anche ai fini  della
responsabilita' disciplinare e dirigenziale, nonche' le attivita', in
costante raccordo con il Sottosegretario delegato all'attuazione  del
programma di Governo,  di  indirizzo  sulle  direttive  generali  per
l'attivita' amministrativa e per la gestione,  di  cui  all'art.  14,
comma 1, lettera a), del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165; 
    f) le attivita' di indirizzo, coordinamento e  programmazione  in
materia di formazione, di aggiornamento professionale e  di  sviluppo
del personale delle pubbliche amministrazioni, la programmazione e la
gestione delle risorse nazionali e comunitarie assegnate e  destinate
alla formazione, le iniziative per  l'attivazione  di  servizi  nelle
pubbliche  amministrazioni,  le   iniziative   per   incentivare   la
mobilita', il lavoro a tempo parziale ed il lavoro a distanza  e,  in
generale, l'uso efficace del lavoro flessibile; 
    g) l'attuazione della legge 29 marzo 1983,  n.  93;  del  decreto
legislativo 6 settembre 1989, n.  322;  del  decreto  legislativo  30
marzo 2001, n. 165; del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n.  150,
della legge 20 marzo 1975, n. 70, e delle altre leggi di soppressione
e riordino di enti ed organismi pubblici; della legge 7 giugno  2000,
n. 150, in relazione agli aspetti di formazione del personale;  della
legge  12  giugno  1990,  n.  146,  e  successive  modificazioni   ed
integrazioni,  limitatamente  ai  dipendenti  delle   amministrazioni
pubbliche dei comparti di contrattazione collettiva e delle  autonome
aree  di  contrattazione  della  dirigenza,  di  cui   ai   contratti
collettivi nazionali quadro dell'11 giugno 2007  e  del  1°  febbraio
2008, della carriera  prefettizia  o  diplomatica,  ai  professori  e
ricercatori universitari, ai dipendenti degli enti  che  svolgono  la
loro attivita' nelle materie contemplate dalle leggi 4  giugno  1985,
n. 281, e successive modificazioni  ed  integrazioni,  e  10  ottobre
1990,  n.  287,   al   personale   delle   autorita'   amministrative
indipendenti, nonche' al  personale  dipendente  dagli  enti  di  cui
all'art. 70 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165; 
    h) le funzioni del Presidente  del  Consiglio  dei  ministri  con
riferimento al Formez, all'Agenzia per  la  rappresentanza  negoziale
delle  pubbliche  amministrazioni   e   alla   Commissione   per   la
valutazione, la  trasparenza  e  l'integrita'  delle  amministrazioni
pubbliche di cui all'art. 13 del decreto legislativo 27 ottobre 2009,
n. 150; 
    i) le attivita' di confronto e rappresentanza internazionali  sui
temi oggetto della presente delega ivi compresa la cura dei  rapporti
con l'Unione europea, l'OCSE e le  altre  istituzioni  internazionali
che svolgono attivita' riguardanti le pubbliche amministrazioni; 
    l) il conferimento degli incarichi di direzione degli  uffici  di
livello dirigenziale generale, ai sensi dell'art. 19,  comma  4,  del
decreto legislativo 30 marzo  2001,  n.  165,  nei  Ministeri  e  nel
Dipartimento della funzione pubblica; il coordinamento in materia  di
valutazione e garanzia della dirigenza; 
    m) le attivita' residuali della  segreteria  dei  ruoli  unici  e
l'attuazione della legge 27 ottobre 1988, n. 482, e  della  legge  15
luglio 2002, n. 145; 
    n)   la   rivisitazione   del   regime   delle    responsabilita'
amministrative e contabili dei pubblici  dipendenti  in  ragione  del
mutato quadro normativo in materia di pubblico impiego; 
    o) il coordinamento dell'attuazione delle  deleghe  di  cui  alla
legge 6 luglio 2002, n. 137, e successive modificazioni; 
    p) la razionalizzazione  degli  apparati  centrali  e  periferici
della pubblica  amministrazione  in  rapporto  ai  nuovi  modelli  di
decentramento amministrativo; 
    q) la governance funzionale dell'intervento dei soggetti pubblici
o a prevalente partecipazione pubblica nei servizi resi ai cittadini,
anche al fine di assicurare livelli essenziali delle prestazioni; 
    r) la definizione di  programmi  generali  ed  unitari  dell'alta
formazione  per  i  dirigenti  pubblici,  nonche'  dell'aggiornamento
professionale e della specializzazione dei dipendenti pubblici; 
    s) la definizione dei modelli organizzativi e di funzionamento di
Ministeri ed enti pubblici e i conseguenti riflessi sugli assetti del
personale e sui processi di mobilita'; 
    t) la definizione e  l'attuazione  di  politiche  di  innovazione
organizzativa e gestionale delle pubbliche amministrazioni; 
    u) assicurare,  per  le  amministrazioni  e  gli  enti  pubblici,
l'adeguamento della normativa vigente relativa  all'organizzazione  e
alle procedure in ragione dell'uso delle tecnologie dell'informazione
e  della  comunicazione,  con  particolare  riferimento   al   Codice
dell'amministrazione digitale di cui al decreto legislativo  7  marzo
2005, n. 82; 
    v) il coordinamento giuridico e ordinamentale sulle  disposizioni
relative  alle  materie   rientranti   nella   delega   che   trovano
applicazione  alle  amministrazioni  inserite  nell'elenco   di   cui
all'art. 1, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n. 196. 
  5. Sono inoltre  delegate  al  Ministro  le  seguenti  funzioni  in
materia di semplificazione: 
    a)  la  promozione  e  il  coordinamento   delle   attivita'   di
semplificazione amministrativa e normativa finalizzate  a  migliorare
la qualita' della regolazione, ridurre i costi  burocratici  gravanti
su cittadini e imprese  e  accrescere  la  competitivita'  attraverso
interventi normativi, amministrativi,  organizzativi  e  tecnologici,
nonche' dell'attuazione dei principi adottati a  livello  dell'Unione
europea e dell'OCSE in materia di qualita' della regolazione; 
    b)  le  funzioni  attribuite  al  Presidente  del  Consiglio  dei
ministri in relazione all'attivita'  del  Comitato  interministeriale
per  l'indirizzo  e  la   guida   strategica   delle   politiche   di
semplificazione e di qualita' della regolazione di cui all'art. 1 del
decreto-legge 10 gennaio 2006, n. 4, convertito,  con  modificazioni,
dalla legge 9 marzo 2006, n. 80, incluso  il  compito  di  presiedere
tale Comitato; 
    c)  il   coordinamento   dell'attuazione   delle   attivita'   di
misurazione e riduzione degli oneri amministrativi, delle  iniziative
di  riduzione  degli  oneri  per  le  PMI  secondo  il  principio  di
proporzionalita', nonche' l'attuazione delle attivita' previste dalla
legge  11  novembre  2011,  n.  180,  in  materia   di   valutazione,
trasparenza degli adempimenti e compensazione degli oneri; 
    d) la  predisposizione  o  la  co-proposizione  delle  iniziative
dirette al riordino o alla semplificazione della normativa vigente; 
    e) il coordinamento delle iniziative finalizzate alla riduzione e
alla  certezza  dei   termini   di   conclusione   dei   procedimenti
amministrativi; 
    f) lo svolgimento di compiti di raccordo  interistituzionale  con
Parlamento, regioni e altri soggetti regolatori; 
    g)  il  coordinamento  e  la  promozione   delle   attivita'   di
monitoraggio  dell'attuazione  e  dell'impatto  degli  interventi  di
semplificazione; 
    h)  il  coordinamento  delle  attivita'  di   consultazione,   da
realizzare anche attraverso  strumenti  telematici,  delle  categorie
produttive, delle associazioni di consumatori, dei cittadini e  delle
imprese. 
  6. Il Ministro opera in  costante  raccordo  con  il  Ministro  per
l'economia e le finanze per quanto riguarda le ricadute della riforma
del bilancio  sull'organizzazione  e  sui  sistemi  di  gestione  dei
Ministeri. 
  7. Il Ministro coadiuva il Presidente del  Consiglio  dei  ministri
nell'esercizio delle funzioni  svolte  con  riferimento  alla  Scuola
Superiore   della   Pubblica   Amministrazione   (Scuola    Nazionale
dell'Amministrazione). 
  8. Il Ministro e' inoltre delegato: 
    a) a designare rappresentanti della Presidenza del Consiglio  dei
ministri in organi, commissioni, comitati, gruppi di lavoro ed  altri
organismi di studio  tecnico-amministrativi  e  consultivi,  operanti
nelle  materie   oggetto   del   presente   decreto,   presso   altre
amministrazioni ed istituzioni nazionali ed internazionali; 
    b) a costituire commissioni di studio e consulenza  e  gruppi  di
lavoro nelle materie oggetto del presente decreto; 
    c) a provvedere, nelle predette materie, ad intese e concerti  di
competenza della Presidenza del Consiglio dei ministri necessari  per
le iniziative, anche normative, di altre amministrazioni; 
    d)  all'attuazione  della  legge  12  giugno  1990,  n.  146,   e
successive modificazioni ed integrazioni, limitatamente ai dipendenti
delle  amministrazioni  pubbliche  dei  comparti  di   contrattazione
collettiva e delle autonome aree di contrattazione  della  dirigenza,
di cui ai contratti collettivi nazionali quadro dell'11 giugno 2007 e
del 1° febbraio 2008, della carriera prefettizia  o  diplomatica,  ai
professori e ricercatori universitari, ai dipendenti degli  enti  che
svolgono la loro attivita' nelle materie contemplate  dalle  leggi  4
giugno 1985, n. 281 e successive modificazioni ed integrazioni, e  10
ottobre 1990, n. 287, nonche' al personale dipendente dagli  enti  di
cui all'art. 70 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165; 
    e) a svolgere  le  funzioni  di  cui  all'art.  14,  del  decreto
legislativo 7 marzo 2005, n. 82.