Art. 5 
 
 
                      Criteri di monumentalita' 
 
  1. I criteri di attribuzione del carattere di monumentalita',  sono
i seguenti: 
  a) pregio naturalistico legato all'eta' e alle dimensioni:  aspetto
strettamente legato alle peculiarita' genetiche  di  ogni  specie  ma
anche alle condizioni ecologiche in cui si trovano a vivere i singoli
esemplari di una specie. Il criterio dimensionale,  che  riguarda  la
circonferenza  del  tronco,  l'altezza  dendrometrica,  l'ampiezza  e
proiezione  della  chioma,  costituisce  elemento  di  filtro   nella
selezione iniziale  ma  non  e'  imprescindibile  qualora  gli  altri
criteri siano di  maggiore  significativita'.  A  tale  proposito,  i
valori soglia minimi della circonferenza  sono  individuati  mediante
appositi atti. Importante nella  valutazione  e'  l'aspetto  relativo
alla aspettativa di vita dell'esemplare, che dovra' essere affrontato
evitando di inserire nel rilevamento situazioni compromesse in misura
irreversibile sia sotto il profilo fitosanitario che statico,  questo
valutato mediante l'utilizzo delle metodologie in uso; 
  b) pregio naturalistico legato a forma e portamento: la forma e  il
portamento delle piante e' alla base del loro  successo  biologico  e
anche  dell'importanza  che  ad  essi  e'  stata  sempre   attribuita
dall'uomo nel corso della  storia.  Tali  criteri  hanno  ragione  di
essere presi in considerazione, in particolare, nel caso di esemplari
cresciuti  in  condizioni  ambientali  ottimali  (es.  condizioni  di
optimum ecologico, assenza di potature errate, forma libera  perfetta
per la specie) o particolari (es. presenza di vento dominante) o  per
azioni dell'uomo (es. potature) che  possano  aver  indotto  forma  o
portamento singolari ad essere meritevoli di riconoscimento; 
  c) valore ecologico: e' relativo alle presenze faunistiche  che  su
di esso si insediano, con riferimento anche alla rarita' delle specie
coinvolte, al pericolo di estinzione ed al particolare habitat che ne
garantisce l'esistenza. L'albero puo' rappresentare un vero e proprio
habitat per diverse categorie animali  in  particolare:  entomofauna,
avifauna, micro-mammiferi. Tale prerogativa si riscontra  soprattutto
in ambienti a spiccata naturalita', dove la  salvaguardia  di  queste
piante rappresenta elemento importante per la conservazione di specie
animali rare o di interesse comunitario; 
  d) pregio naturalistico legato alla rarita' botanica: si  riferisce
alla rarita' assoluta o relativa, in termini  di  specie  ed  entita'
intraspecifiche. A tale  riguardo  si  considerano  anche  le  specie
estranee all'area geografica di riferimento, quindi esotiche, e  alle
specie che, seppur coerenti in termini di  areale  di  distribuzione,
sono poco rappresentate numericamente; 
  e) pregio naturalistico legato all'architettura vegetale:  riguarda
particolari esemplari o gruppi organizzati in  architetture  vegetali
basate su di un progetto architettonico unitario e riconoscibile,  in
sintonia o meno con altri manufatti architettonici.  Le  architetture
vegetali sono caratterizzate da una notevole  complessita'  derivante
dai rapporti esistenti con  gli  elementi  architettonici  a  cui  si
associano e con il contesto piu' generale in cui  sono  inserite.  Si
tratta spesso  di  ville  e  parchi  storici  di  notevole  interesse
storico,  architettonico  e  turistico,  ma  anche  di   architetture
vegetali minori di interesse rurale. Il criterio di cui alla presente
lettera e' verificato  e  valutato  d'intesa  con  la  Soprintendenza
territorialmente competente del Ministero dei beni e delle  attivita'
culturali e del turismo; 
  f) pregio paesaggistico: considera l'albero come possibile elemento
distintivo, punto di riferimento, motivo di toponomastica ed elemento
di continuita' storica di  un  luogo.  Trattasi  di  un  criterio  di
sintesi dei precedenti, essendo il paesaggio,  per  sua  definizione,
costituito   da   diverse   componenti:   quella   naturale,   quella
antropologico-culturale e quella percettiva. Il criterio di cui  alla
presente  lettera  e'  verificato  e   valutato   d'intesa   con   la
Soprintendenza territorialmente competente del Ministero dei  beni  e
delle attivita' culturali e del turismo; 
  g) pregio storico-culturale-religioso: e'  legato  alla  componente
antropologico-culturale,  intesa  come  senso   di   appartenenza   e
riconoscibilita' dei luoghi da parte  della  comunita'  locale,  come
valore testimoniale di una cultura, della memoria  collettiva,  delle
tradizioni,  degli  usi  e  costumi.  Riguarda  esemplari  legati   a
particolari  eventi  della  storia  locale,   tradizioni,   leggende,
riferimenti religiosi, ecc.  Tale  valenza  e'  generalmente  nota  a
livello locale e si tramanda per tradizione orale o e'  riscontrabile
in iconografie, documenti scritti o audiovisivi. Il criterio  di  cui
alla presente lettera  e'  verificato  e  valutato  d'intesa  con  la
Soprintendenza territorialmente competente del Ministero dei  beni  e
delle attivita' culturali e del turismo. 
  2. Nella applicazione dei suddetti criteri, da utilizzare, anche in
modo alternativo, sara' assicurato un approccio attento  al  contesto
ambientale, storico e paesaggistico in cui l'albero insiste.