Art. 3 
 
 
             Criteri generali per la caratterizzazione, 
          analisi di rischio, messa in sicurezza e bonifica 
 
  1. In presenza di una situazione di  inquinamento  possibile  o  in
atto, devono essere individuate e attuate le misure di prevenzione, e
gli speciali interventi di prevenzione consistenti in misure di messa
in  sicurezza  d'emergenza,  necessari  per  prevenire,  impedire  ed
eliminare la diffusione di sostanze inquinanti al suolo e alle  acque
sotterranee non contaminati. Tali  misure  possono  consistere  nella
rimozione di fonti inquinanti primarie e secondarie. 
  2. Al fine di tenere conto delle ridotte dimensioni delle  aree  di
sedime e di pertinenza dei punti vendita carburanti, i criteri di cui
all'allegato 2, Titolo V, Parte IV del decreto legislativo n. 152 del
2006  e  successive  modificazioni,  si  applicano  con  le  seguenti
modalita': 
    a) se il modello concettuale del sito evidenzia  la  possibilita'
di contaminazione diretta o indiretta della falda e le dimensioni del
sito lo consentono, devono essere realizzate almeno tre  perforazioni
da attrezzare a piezometri; 
    b)  a  integrazione  delle  indagini   dirette   possono   essere
realizzati altri tipi di  indagine,  quali,  ad  esempio,  i  rilievi
geofisici e soil-gas survey, al fine di  ottenere  una  ricostruzione
piu' completa del quadro ambientale e una determinazione accurata dei
parametri   sito-specifici   da   utilizzare    per    l'applicazione
dell'analisi di rischio secondo i criteri di cui al successivo  comma
3; 
    c) per i parametri da ricercare in fase di  caratterizzazione  il
riferimento e' all'Allegato 1 al presente decreto, che ne costituisce
parte integrante. 
  3. L'analisi di rischio e' effettuata secondo criteri  semplificati
di cui all'Allegato 2 al presente decreto, che ne  costituisce  parte
integrante,  tenendo  conto,   in   particolare,   delle   dimensioni
dell'area, della tipologia, delle caratteristiche  e  dell'estensione
della contaminazione, e della eventuale presenza  di  bersagli  fuori
sito (off-site). 
  4. Fermo l'obbligo di garantire  comunque  un  elevato  livello  di
sicurezza, la selezione delle tecnologie applicabili tiene conto, per
quanto  possibile,  anche   di   eventuali   vincoli   tecnici   alla
realizzazione degli interventi, quali a titolo di esempio, stabilita'
strutturale, presenza di linee interrate e  sottoservizi,  viabilita'
pubblica. 
 
          Note all'art. 3: 
              - Si riporta il testo dell'allegato 2, Titolo V,  Parte
          IV  del  citato  decreto  legislativo  3  aprile  2006,  n.
          152:«Allegati al Titolo V della parte Quarta 
              Allegato 2 - Criteri generali per la  caratterizzazione
          dei siti contaminati 
 
                                   PREMESSA 
 
              La  caratterizzazione  ambientale   di   un   sito   e'
          identificabile con l'insieme delle attivita' che permettono
          di ricostruire i fenomeni di contaminazione a carico  delle
          matrici ambientali, in modo da ottenere le informazioni  di
          base su cui prendere decisioni realizzabili  e  sostenibili
          per la  messa  in  sicurezza  e/o  bonifica  del  sito.  Le
          attivita' di caratterizzazione devono  essere  condotte  in
          modo tale da permettere la validazione dei risultati finali
          da parte delle Pubbliche Autorita' in un quadro  realistico
          e   condiviso   delle    situazioni    di    contaminazione
          eventualmente emerse. 
              Per caratterizzazione dei siti contaminati  si  intende
          quindi l'intero processo costituito dalle seguenti fasi: 
                1. Ricostruzione storica delle  attivita'  produttive
          svolte sul sito. 
                2. Elaborazione del Modello  Concettuale  Preliminare
          del  sito  e  predisposizione  di  un  piano  di   indagini
          ambientali  finalizzato  alla   definizione   dello   stato
          ambientale  del  suolo,  del  sottosuolo  e   delle   acque
          sotterranee. 
                3. Esecuzione del piano di indagini e delle eventuali
          indagini  integrative  necessarie  alla  luce   dei   primi
          risultati raccolti. 
                4. Elaborazione dei risultati delle indagini eseguite
          e dei dati storici raccolti e rappresentazione dello  stato
          di contaminazione del suolo, del sottosuolo e  delle  acque
          sotterranee. 
                5. Elaborazione del Modello Concettuale Definitivo. 
                6.  Identificazione  dei  livelli  di  concentrazione
          residua accettabili - sui  quali  impostare  gli  eventuali
          interventi di messa in sicurezza e/o di  bonifica,  che  si
          rendessero successivamente necessari a seguito dell'analisi
          di rischio-calcolati mediante analisi di  rischio  eseguita
          secondo i criteri di cui in Allegato 1. 
              La   Caratterizzazione   ambientale,   sara'    avviata
          successivamente alla approvazione da parte delle  Autorita'
          Competenti del Piano di indagini di cui al  punto  1  e  si
          riterra' conclusa con l'approvazione, in  unica  soluzione,
          da parte delle Autorita'  Competenti  dell'intero  processo
          sopra riportato, al termine delle attivita' di cui al punto
          5 nel caso di  non  superamento  delle  CSC  e  al  termine
          dell'attivita' di cui al punto 6 qualora  si  riscontri  un
          superamento delle suddette concentrazioni. 
              Nel   fase   di   attuazione   dell'intero    processo,
          l'Autorita'  competente  potra'  richiedere  al  Proponente
          stati di avanzamento dei lavori per ognuna delle fasi sopra
          riportate, rilasciando eventuali  prescrizioni  per  ognuna
          delle fasi di cui sopra in un'unica soluzione. Per  i  Siti
          di  interresse  nazionale,  i  tempi  e  le  modalita'   di
          approvazione  delle  fasi  di  cui  sopra  potranno  essere
          disciplinate con appositi Accordi di Programma. 
              Il  presente   documento   fa   riferimento   ai   siti
          potenzialmente  contaminati   che   non   rientrano   nella
          fattispecie a cui si applicano  le  procedure  semplificate
          dell'Allegato 4. 
 
          PREDISPOSIZIONE   DEL   PIANO   DI   INDAGINI    AMBIENTALI
          FINALIZZATO ALLA DEFINIZIONE  DELLO  STATO  AMBIENTALE  DEL
                                  SOTTOSUOLO 
 
              Tale fase si attua attraverso: 
                1. Raccolta dei dati esistenti  ed  elaborazione  del
          Modello Concettuale Preliminare. 
                2. Elaborazione del Piano di Investigazione  Iniziale
          comprendente: indagini, campionamenti e analisi da svolgere
          mediante prove in sito ed analisi di laboratorio. 
                3.  Ogni  altra  indagine,  campionamento  e  analisi
          finalizzati alla definizione  dello  stato  ambientale  del
          sottosuolo e dei livelli di concentrazione accettabili  per
          il terreno e le acque sotterranee. 
 
                        Modello concettuale preliminare 
 
              Il modello concettuale preliminare e' realizzato  sulla
          base  delle   informazioni   storiche   disponibili   prima
          dell'inizio  del  Piano  di  investigazione,   nonche'   di
          eventuali indagini condotte nelle varie matrici  ambientali
          nel corso della normale gestione del sito. Con  il  modello
          concettuale   preliminare   vengono   infatti    descritte:
          caratteristiche  specifiche  del   sito   in   termini   di
          potenziali   fonti   della   contaminazione;    estensione,
          caratteristiche  e  qualita'  preliminari   delle   matrici
          ambientali  influenzate   dalla   presenza   dell'attivita'
          esistente o passata svolta sul sito; potenziali percorsi di
          migrazione dalle sorgenti  di  contaminazione  ai  bersagli
          individuati. Tale modello deve essere  elaborato  prima  di
          condurre  l'attivita'  di  campo  in  modo  da  guidare  la
          definizione del Piano di investigazione. 
              Parte integrante e fondamentale del modello concettuale
          del sito e' la definizione preliminare,  sulla  base  delle
          informazioni storiche a disposizione, delle caratteristiche
          idrogeologiche degli acquiferi superficiali e  profondi  in
          quanto possibili veicoli della contaminazione. 
              Per la redazione del  Modello  Concettuale  preliminare
          dovranno essere considerate le eventuali indagini  condotte
          nelle varie matrici  ambientali  nel  corso  della  normale
          gestione del  sito,  prima  dell'attuazione  del  piano  di
          indagini. 
 
                               Piano di indagini 
 
              Il piano di indagini dovra'  contenere  la  dettagliata
          descrizione delle attivita' che saranno svolte in campo  ed
          in laboratorio  per  la  caratterizzazione  ambientale  del
          sito. Il Proponente dovra' includere in tale  documento  le
          specifiche  tecniche  per  l'esecuzione   delle   attivita'
          (procedure di campionamento, le misure di campo,  modalita'
          di identificazione, conservazione e trasporto dei campioni,
          metodiche analitiche, ecc. ) che una volta approvate  dalle
          Autorita'  Competenti,  prima   dell'inizio   dei   lavori,
          costituiranno   il   protocollo    applicabile    per    la
          caratterizzazione del sito. 
              Le fonti potenziali di inquinamento sono definite sulla
          base  del  Modello  Concettuale  Preliminare  del  sito   e
          comprendono: luoghi di accumulo e stoccaggio di  rifiuti  e
          materiali, vasche e serbatoi interrati e fuori terra, pozzi
          disperdenti, cumuli di rifiuti in contenitori  o  dispersi,
          tubazioni e fognature, ecc.. 
              Le indagini avranno l'obiettivo di: 
                - verificare l'esistenza di  inquinamento  di  suolo,
          sottosuolo  e  acque  sotterranee;   definire   il   grado,
          l'estensione volumetrica dell'inquinamento;  delimitare  il
          volume delle aree di interramento di rifiuti; 
                - individuare  le  possibili  vie  di  dispersione  e
          migrazione degli inquinanti dalle fonti verso i  potenziali
          ricettori; 
                -  ricostruire  le  caratteristiche   geologiche   ed
          idrogeologiche dell'area al fine di sviluppare  il  modello
          concettuale definitivo del sito; 
                - ottenere  i  parametri  necessari  a  condurre  nel
          dettaglio l'analisi di rischio sito specifica; 
                - individuare i possibili ricettori. 
              A tal fine devono essere definiti: 
                -  l'ubicazione  e  tipologia   delle   indagini   da
          svolgere, sia di tipo diretto, quali sondaggi e piezometri,
          sia indiretto, come i rilievi geofisici; 
                - il piano di  campionamento  di  suolo,  sottosuolo,
          rifiuti e acque sotterranee; 
                - il piano di analisi chimico-fisiche e le  metodiche
          analitiche; 
                - la profondita' da raggiungere con le  perforazioni,
          assicurando  la  protezione  degli  acquiferi  profondi  ed
          evitando  il  rischio   di   contaminazione   indotta   dal
          campionamento; 
                - le metodologie di  interpretazione  e  restituzione
          dei risultati. 
 
                     Ubicazione dei punti di campionamento 
 
              L'ubicazione dei punti  di  campionamento  deve  essere
          stabilita in modo da corrispondere agli obiettivi  indicati
          nei criteri generali. 
              Per  ogni  matrice   ambientale   investigata   (suolo,
          sottosuolo, acque sotterranee) si  possono  presentare  due
          principali strategie per selezionare l'ubicazione dei punti
          di sondaggio e prelievo: 
                1. la scelta e' basata sull'esame dei dati storici  a
          disposizione e su tutte le  informazioni  sintetizzate  nel
          modello concettuale preliminare  e  deve  essere  mirata  a
          verificare le ipotesi formulate  nel  suddetto  modello  in
          termini di presenza,  estensione  e  potenziale  diffusione
          della contaminazione; questa scelta e' da preferirsi per  i
          siti  complessi  qualora   le   informazioni   storiche   e
          impiantistiche a disposizione consentano  di  prevedere  la
          localizzazione delle aree piu'  vulnerabili  e  delle  piu'
          probabili fonti di contaminazione [«ubicazione ragionata»] 
                2.  la  scelta  della  localizzazione  dei  punti  e'
          effettuata sulla base di un  criterio  di  tipo  casuale  o
          statistico, ad esempio  campionamento  sulla  base  di  una
          griglia  predefinita  o  casuale;  questa  scelta   e'   da
          preferirsi ogni volta che  le  dimensioni  dell'area  o  la
          scarsita' di informazioni  storiche  e  impiantistiche  sul
          sito  non  permettano  di  ottenere  una  caratterizzazione
          preliminare soddisfacente e di prevedere la  localizzazione
          delle piu' probabili fonti di  contaminazione  [«ubicazione
          sistematica»] 
              A seconda della complessita' del sito, i  due  approcci
          di cui sopra possono essere applicati contemporaneamente in
          funzione del differente utilizzo delle aree  del  sito.  In
          particolare, nella scelta dei punti di indagine  si  terra'
          conto della diversita' tra  aree  dismesse  e/o  libere  da
          impianti e aree occupate da impianti, collocando i punti di
          campionamento in corrispondenza dei  punti  di  criticita',
          valutando nel contempo la configurazione impiantistica e lo
          schema dei relativi sottoservizi. 
              Oltre  ai  criteri  di  cui  sopra,  l'applicazione  di
          tecniche  indirette  di   indagine,   laddove   applicabili
          (analisi  del  gas  interstiziale   del   suolo,   indagini
          geofisiche indirette, ecc.), potra'  essere  utilizzata  al
          fine di determinare una migliore ubicazione  dei  punti  di
          indagine diretta (prelievi di terreno e acqua) ed  ottenere
          una maggiore copertura areale delle  informazioni.  In  tal
          caso il proponente potra' presentare un piano  di  indagini
          per  approfondimenti  successivi  utilizzando  le  indagini
          indirette per formulare il modello concettuale  preliminare
          del  sito  e  concordando  con  le   Autorita'   competenti
          modalita' di discussione ed  approvazione  degli  stati  di
          avanzamento  delle  indagini.  In  tal  caso  il  piano  di
          indagini dovra' contenere una dettagliata descrizione della
          validita' e della applicabilita' delle tecniche di indagine
          indirette utilizzate. 
              Al  fine  di  conoscere  la  qualita'   delle   matrici
          ambientali  (valori  di  fondo)  dell'ambiente  in  cui  e'
          inserito  il  sito  potra'  essere   necessario   prelevare
          campioni da aree adiacenti il sito. Tali campioni  verranno
          utilizzati per determinare i valori di concentrazione delle
          sostanze inquinanti per ognuna delle componenti  ambientali
          rilevanti per il sito in esame; nel caso  di  campionamento
          di  suoli,  la  profondita'  ed  il  tipo  di  terreno   da
          campionare deve  corrispondere,  per  quanto  possibile,  a
          quelli dei campioni raccolti nel sito. 
 
               Selezione delle sostanze inquinanti da ricercare 
 
              La   selezione   dei    parametri    dovra'    avvenire
          essenzialmente sulla base seguente processo: 
              Esame del ciclo produttivo e/o  dei  dati  storici  del
          sito  (processo  industriale,  materie  prime,   intermedi,
          prodotti e reflui generati nel caso di un'area  industriale
          dimessa; materiali smaltiti  nel  caso  di  una  discarica;
          prodotti coinvolti  nel  caso  di  versamenti  accidentali,
          eventuali analisi esistenti, etc), per la definizione di un
          «set standard» di analiti (sia per le analisi  dei  terreni
          sia per quelle  delle  acque  sotterranee)  concettualmente
          applicabile, nel corso  delle  indagini,  alla  generalita'
          delle aree di interesse. 
              Esame dello stato  fisico,  della  stabilita'  e  delle
          caratteristiche  di  reale  pericolosita'  delle   sostanze
          individuate nel «set standard» di analiti di cui  al  punto
          precedente per eseguire solo su queste la caratterizzazione
          completa di laboratorio; 
              Nei  punti  distanti  dalle   possibili   sorgenti   di
          contaminazione si  potra'  inoltre  selezionare  un  numero
          limitato di parametri indicatori, scelti sulla  base  della
          tossicita' e mobilita'  dei  contaminanti  e  dei  relativi
          prodotti di trasformazione. 
              Il percorso logico di cui sopra dovra' essere  validato
          prima dell'inizio dei lavori con l'approvazione  del  Piano
          di Indagini presentato dal proponente. 
              Si potra' valutare la possibilita' e l'opportunita'  di
          modulare il piano analitico in funzione delle  peculiarita'
          delle  varie  sub  aree  di  interesse,  individuando   set
          specifici. 
 
                 Modalita' di esecuzione sondaggi e piezometri 
 
              I sondaggi  saranno  eseguiti,  per  quanto  possibile,
          mediante  carotaggio   continuo   a   infissione   diretta,
          rotazione/rotopercussione a secco, utilizzando un carotiere
          di   diametro    idoneo    ed    evitando    fenomeni    di
          surriscaldamento. 
              I  sondaggi  da   attrezzare   a   piezometro   saranno
          realizzati, per quanto possibile, a carotaggio  continuo  a
          rotazione/rotopercussione a secco, utilizzando un carotiere
          di diametro idoneo. 
 
                   Campionamento terreni e acque sotterranee 
 
              Tutte  le  operazioni  che  saranno   svolte   per   il
          campionamento delle matrici  ambientali,  il  prelievo,  la
          formazione, il trasporto e la conservazione del campione  e
          per le analisi di laboratorio dovranno  essere  documentate
          con verbali quotidiani. 
              Dovra'  inoltre  essere   riportato   l'elenco   e   la
          descrizione dei materiali e delle  principali  attrezzature
          utilizzati. 
              II piano di indagini dovra' contenere  una  dettagliata
          descrizione delle procedure di campionamento dei terreni  e
          delle acque, le misure da effettuare in campo, le modalita'
          di identificazione, conservazione e trasporto dei campioni,
          che una volta approvate dalle Autorita'  Competenti,  prima
          dell'inizio dei lavori,  costituiranno  l'unico  protocollo
          applicabile per la caratterizzazione del sito. 
              Ogni campione e' suddiviso in  due  aliquote,  una  per
          l'analisi da condurre ad opera dei  soggetti  privati,  una
          per archivio a disposizione dell'ente di controllo. 
              L'eventuale terza  aliquota,  quando  richiesta,  sara'
          confezionata  in   contraddittorio   solo   alla   presenza
          dell'ente di controllo, sigillando il campione  che  verra'
          firmato dagli addetti incaricati, verbalizzando il relativo
          prelievo.  La  copia  di  archivio  verra'   conservata   a
          temperatura idonea, sino all'esecuzione e validazione delle
          analisi di laboratorio  da  parte  dell'ente  di  controllo
          preposto. 
 
                                    Terreni 
 
              I criteri che devono essere adottati  nella  formazione
          di campioni di terreno che si succedono lungo la colonna di
          materiali prelevati sono: 
                - ottenere  la  determinazione  della  concentrazione
          delle sostanze inquinanti per strati omogenei dal punto  di
          vista litologico; 
                - prelevare separatamente, in  aggiunta  ai  campioni
          previsti per sondaggio, materiali che  si  distinguono  per
          evidenze   di   inquinamento    o    per    caratteristiche
          organolettiche,              chimico-fisiche              e
          litologico-stratigrafiche.  Analisi  di  campo  e   analisi
          semiquantitative (p.es. test in sito dello spazio di testa)
          potranno  essere  utilizzate,  laddove   applicabili,   per
          selezionare tali  campioni  e  per  ottenere  una  maggiore
          estensione delle informazioni sulla verticale.  I  campioni
          relativi a particolari evidenze o anomalie sono formati per
          spessori superiori ai 50 cm. 
              Per  corrispondere  ai  criteri  indicati,  da  ciascun
          sondaggio i campioni dovranno essere  formati  distinguendo
          almeno: 
                - campione 1: da 0 a -1 metro dal piano campagna; 
                - campione 2: 1 m che comprenda la  zona  di  frangia
          capillare; 
                - campione 3: 1 m nella zona  intermedia  tra  i  due
          campioni precedenti. 
              Con eccezione dei casi in cui  esista  un  accumulo  di
          rifiuti nella zona satura, la caratterizzazione del terreno
          sara'  concentrata   sulla   zona   insatura.   Quando   il
          campionamento dei terreni e' specificatamente  destinato  a
          composti volatili, non viene previsto il  campionamento  in
          doppia aliquota. 
              Il campione  dovra'  essere  formato  immediatamente  a
          seguito dell'estrusione  del  materiale  dal  carotiere  in
          quantita' significative e rappresentative. 
              Un apposito campione dovra' essere prelevato  nel  caso
          in   cui   si   debba   provvedere   alla   classificazione
          granulometrica del terreno. 
              Quando sono oggetto di indagine rifiuti  interrati,  in
          particolare  quando  sia  prevista  la  loro  rimozione   e
          smaltimento come  rifiuto,  si  procedera'  al  prelievo  e
          all'analisi di un campione medio del materiale estratto  da
          ogni posizione di sondaggio. 
              I sondaggi, dopo il prelievo dei campioni  di  terreno,
          saranno sigillati con riempimento dall'alto o iniezione  di
          miscele bentonitiche dal fondo. 
 
                               Acque sotterranee 
 
              Ai   fini   del   presente   documento    si    intende
          rappresentativo della composizione delle acque  sotterranee
          il campionamento dinamico. 
              Qualora  debba  essere  prelevata  solamente  la   fase
          separata  di  sostanze  non  miscibili  oppure  si  sia  in
          presenza  di  acquiferi  poco   produttivi,   puo'   essere
          utilizzato il campionamento statico. 
              Qualora  sia  rinvenuto  nei  piezometri  del  prodotto
          surnatante in fase  libera,  occorrera'  provvedere  ad  un
          campionamento  selettivo   del   prodotto;   sui   campioni
          prelevati saranno  condotti  i  necessari  accertamenti  di
          laboratorio  finalizzati  alla  sua  caratterizzazione  per
          determinarne se possibile l'origine. 
 
                             Metodiche analitiche 
 
              Le attivita' analitiche verranno eseguite da laboratori
          pubblici o privati che  garantiscano  di  corrispondere  ai
          necessari requisiti di qualita'.  Le  metodiche  analitiche
          applicate dovranno essere concordate  fra  le  parti  prima
          dell'inizio dei lavori, in fase di approvazione  del  piano
          di indagine proposto. 
 
                          Analisi chimica dei terreni 
 
              Ai fini  di  ottenere  l'obiettivo  di  ricostruire  il
          profilo verticale della concentrazione degli inquinanti nel
          terreno, i campioni  da  portare  in  laboratorio  dovranno
          essere privi della frazione maggiore di 2 cm  (da  scartare
          in campo) e le  determinazioni  analitiche  in  laboratorio
          dovranno essere  condotte  sull'aliquota  di  granulometria
          inferiore a 2 mm. La  concentrazione  del  campione  dovra'
          essere determinata riferendosi alla totalita' dei materiali
          secchi, comprensiva anche dello scheletro. 
              Le  analisi   chimiche   saranno   condotte   adottando
          metodologie ufficialmente riconosciute, tali  da  garantire
          l'ottenimento di valori  10  volte  inferiori  rispetto  ai
          valori di concentrazione limite. 
 
                          Analisi chimica delle acque 
 
              Le  analisi   chimiche   saranno   condotte   adottando
          metodologie ufficialmente riconosciute, tali  da  garantire
          l'ottenimento di valori  10  volte  inferiori  rispetto  ai
          valori di concentrazione limite. 
 
                            Attivita' di controllo 
 
              Le attivita'  di  controllo  da  parte  della  Pubblica
          Autorita' sara' soprattutto  qualitativo  e  potra'  essere
          realizzato durante lo svolgimento delle attivita' di campo,
          attraverso la verifica dell'applicazione  delle  specifiche
          definite nel Piano di  Indagini.  Le  attivita'  di  campo,
          saranno descritte a cura del responsabile del sito, con  la
          redazione del Giornale dei Lavori, che sara'  verificato  e
          validato dai Responsabili degli Enti preposti al controllo. 
              Le attivita' di controllo da parte degli enti preposti,
          potra'  essere  realizzato  durante  lo  svolgimento  delle
          analisi di  laboratorio,  seguendone  le  diverse  fasi.  I
          Responsabili degli Enti  preposti  al  controllo,  potranno
          pertanto verificare, attraverso  un  sistema  di  controllo
          qualita', la corretta applicazione : 
                - delle metodiche analitiche; 
                - dei sistemi utilizzati; 
                - del rispetto delle Buone Pratiche di Laboratorio. 
              Tutte le fasi operative  di  laboratorio,  comprese  le
          attivita'  di  controllo  degli  Enti   preposti,   saranno
          descritte nel giornale lavori di  laboratorio,  che  potra'
          essere verificato e validato dai Responsabili degli  stessi
          Enti. 
              La  validazione  dell'intero  percorso  analitico,  dal
          prelievo dal campione alla restituzione  del  dato,  potra'
          essere  eseguita  dagli  Enti  di   Controllo,   attraverso
          l'approvazione dei certificati analitici. 
 
                 ESECUZIONE DI EVENTUALI INDAGINI INTEGRATIVE 
 
              Sulla base dei risultati del Piano di Indagini eseguito
          in conformita' con le  specifiche  in  esso  contenute,  il
          Proponente potra' procedere, se ritenuto  necessario,  alla
          predisposizione  di  indagini   integrative   mirate   alla
          migliore definizione del Modello Concettuale Definitivo del
          sito. 
              Per indagini integrative si intendono quindi  tutte  le
          indagini  mirate  alla  definizione  dei   parametri   sito
          specifici  necessari  per  l'applicazione  dell'analisi  di
          rischio ed eventualmente  alla  migliore  calibrazione  dei
          modelli di calcolo impiegati, che non sia  stato  possibile
          caratterizzare con  le  indagini  iniziali.  Tali  indagini
          possono includere: campionamenti e  analisi  di  terreno  e
          acque sotterranee con le modalita' riportate  ai  paragrafi
          precedenti; prove specifiche per verificare la stabilita' e
          la mobilita' dei contaminanti (test di permeabilita',  test
          di cessione, ecc.); prove e test in sito per verificare  la
          naturale attenuazione dei contaminanti nel terreno e  nelle
          acque sotterranee. 
              Tutte  le   indagini   integrative   proposte   saranno
          dettagliatamente  descritte  e  motivate  in  un  documento
          tecnico  che  sara'  presentato   dal   Proponente,   prima
          dell'inizio dei  lavori,  alla  Autorita'  Competenti,  per
          eventuali prescrizioni. 
 
          RAPPRESENTAZIONE  DELLO   STATO   DI   CONTAMINAZIONE   DEL
                                  SOTTOSUOLO 
 
              Tutti i risultati analitici ricavati  nel  corso  delle
          fasi di indagine  costituiscono  la  base  di  dati  a  cui
          riferirsi per definire il modello concettuale  del  sito  e
          definire il grado e l'estensione della  contaminazione  nel
          sito. 
              L'obiettivo e' quello di  raccogliere  e  rappresentare
          tutti gli elementi che  servono  a  definire:  l'estensione
          dell'area da bonificare; i volumi di suolo contaminato;  le
          caratteristiche   rilevanti   dell'ambiente   naturale    e
          costruito; il grado di inquinamento delle  diverse  matrici
          ambientali. 
              L'elaborazione dei risultati analitici  deve  esprimere
          l'incertezza del valore di concentrazione  determinato  per
          ciascun campione:  in  considerazione  della  eterogeneita'
          delle matrici suolo, sottosuolo e materiali di  riporto  la
          deviazione  standard  per  ogni  valore  di  concentrazione
          determinato, da confrontare con i valori di  concentrazione
          limite accettabili, dovra' essere stabilita sulla base  del
          confronto delle metodologie che si intendono  adottare  per
          il campionamento e per le analisi dei campioni di terreno e
          di acqua. 
              Nella relazione che  accompagna  la  presentazione  dei
          risultati delle analisi devono essere riportati i metodi  e
          calcoli statistici adottati nell'espressione dei  risultati
          e della deviazione standard. 
              I risultati delle attivita' di indagine svolte sul sito
          e in laboratorio devono  essere  espressi  sotto  forma  di
          tabelle  di  sintesi,  di   rappresentazioni   grafiche   e
          cartografiche, tra cui devono essere realizzate: 
                - carte geologiche, strutturali ed idrogeologiche; 
                - carte dell'ubicazione delle indagini svolte  e  dei
          punti di campionamento; 
                -  carte  piezometriche,  con  evidenziazione   delle
          direzioni prevalenti di flusso e dei punti di misura; 
                - carte di rappresentazione della contaminazione. 
              In  particolare,  carte   di   rappresentazione   della
          isoconcentrazione   dei   contaminanti   (es.   curve    di
          isoconcentrazione)     potranno      essere      utilizzate
          principalmente per le acque sotterranee  e  applicate  alla
          contaminazione  del  terreno  qualora  le   condizioni   di
          omogeneita' del sottosuolo lo consentano. 
              Per  i  Siti  di  Interesse  nazionale,  potra'  essere
          realizzata una banca-dati informatizzata  collegata  ad  un
          Sistema Informativo Territoriale (SIT/GIS)  per  permettere
          la precisa archiviazione di tutti dati relativi al  sito  e
          dei risultati di ogni tipo di investigazione. 
 
          ELABORAZIONE DI UN MODELLO CONCETTUALE DEFINITIVO DEL SITO 
 
              L'elaborazione di un Modello Concettuale Definitivo del
          sito e' mirata alla rappresentazione  dell'interazione  tra
          lo stato di contaminazione del  sottosuolo,  ricostruita  e
          rappresentata  conformemente  al  paragrafo  precedente,  e
          l'ambiente naturale e/o costruito. 
              II Modello Concettuale costituisce pertanto la base per
          l'applicazione   dell'Analisi   di   Rischio   che   dovra'
          verificare gli scenari di esposizione in esso definiti. 
              Il Modello Concettuale Definitivo include: 
                - le caratteristiche specifiche del sito  in  termini
          di  stato  delle  potenziali  fonti  della   contaminazione
          (attive, non attive, in sicurezza, ecc.); 
                - grado ed estensione della contaminazione del suolo,
          del sottosuolo, delle acque superficiali e sotterranee  del
          sito e dell'ambiente da questo  influenzato;  a  tale  fine
          dovranno essere  individuati  dei  parametri  specifici  di
          rappresentazione (ad esempio;  concentrazione  media  della
          sorgente secondaria di contaminazione); 
                -  percorsi   di   migrazione   dalle   sorgenti   di
          contaminazione  ai  bersagli  individuati  nello   scenario
          attuale (siti in esercizio) o  nello  scenario  futuro  (in
          caso di riqualificazione dell'area). 
              Informazioni  di  dettaglio  sulla   formulazione   del
          Modello Concettuale Definitivo  ai  fini  dell'applicazione
          dell'Analisi di Rischio sono riportate nell'Allegato 1.  In
          particolare, nel caso di  siti  in  esercizio,  il  modello
          concettuale dovra' inoltre includere tutte le  informazioni
          necessarie per stabilire le priorita' di intervento per  la
          eventuale   verifica    delle    sorgenti    primarie    di
          contaminazione e la  messa  in  sicurezza  e  bonifica  del
          sottosuolo. 
              Parte integrante del modello concettuale del sito e' la
          definizione  del  modello   idrogeologico   dell'area   che
          descrive in  dettaglio  le  caratteristiche  idrogeologiche
          degli acquiferi superficiali e profondi in quanto possibili
          veicoli della contaminazione. 
 
          IDENTIFICAZIONE  DEI  LIVELLI  DI  CONCENTRAZIONE   RESIDUA
                                  ACCETTABILI 
 
              Fatto salvo quanto  previsto  per  i  casi  in  cui  si
          applicano le procedure semplificate di cui in  Allegato  4,
          la Caratterizzazione del sito si riterra' conclusa  con  la
          definizione da parte del  Proponente  e  l'approvazione  da
          parte  delle   Autorita'   Competenti,   dei   livelli   di
          concentrazione residua  accettabili  nel  terreno  e  nelle
          acque sotterranee mediante l'applicazione  dell'analisi  di
          rischio secondo quanto previsto dall'Allegato 1. 
              L'Analisi   di   Rischio   dovra'   essere   sviluppata
          verificando i percorsi di  esposizione  attivi  individuati
          dal Modello Concettuale di cui al paragrafo precedente.".