Art. 2 
 
 
       Modifiche al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 
 
  1. Nell'allegato VIII  alla  parte  Quinta,  paragrafo  2-ter,  del
decreto legislativo 3 aprile 2006, n.  152,  le  parole  "e,  fino  a
relativa pubblicazione, dal progetto  di  norma  prEN  16321-1"  sono
soppresse. 
  2. Nell'allegato VIII alla parte Quinta, paragrafo 4.1, del decreto
legislativo 3 aprile 2006, n. 152, le parole "e, fino  alla  relativa
pubblicazione, il metodo prEN16321-2" sono soppresse. 
  Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara' inserito
nella  Raccolta  ufficiale  degli  atti  normativi  della  Repubblica
italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo
osservare. 
  Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo dalla data
della sua pubblicazione. 
    Roma, 8 aprile 2016 
 
 Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare 
                              Galletti 
 
 
                      Il Ministro della salute 
                              Lorenzin 
 
 
                Il Ministro dello sviluppo economico 
                                Guidi 
 
 
              Il Ministro dell'economia e delle finanze 
                               Padoan 
 
Visto, il Guardasigilli: Orlando 

Registrato alla Corte dei conti il 30 maggio 2016 
Ufficio controllo atti Ministero delle infrastrutture e dei trasporti
e del Ministero dell'ambiente, della  tutela  del  territorio  e  del
mare, registro n. 1, foglio n. 1472 
 
          Note all'art. 2: 
              - Si riporta il testo  dell'allegato  VIII  alla  parte
          Quinta del citato decreto legislativo n. 152 del 2006, come
          modificato dal presente decreto: 
              "Allegato VIII (Impianti di distribuzione di benzina) 
              1. Definizioni 
              Ai fini del presente allegato si intende per: 
              a) efficienza del  sistema  di  recupero:  il  rapporto
          percentuale tra il peso dei vapori di benzina recuperati  e
          il  peso   degli   stessi   che   risulterebbe   rilasciato
          nell'ambiente in assenza del sistema di recupero; 
              b)  pompa  di  erogazione   macchina   idraulica   atta
          all'estrazione  della  benzina  dall'impianto  di  deposito
          verso il distributore, ai fini dell'erogazione; 
              c) rapporto V/L: rapporto tra il volume  di  vapori  di
          benzina ed aria recuperati  (V)  e  il  volume  di  benzina
          erogato (L); 
              d) testata contometrica: dispositivo per  l'indicazione
          e il calcolo delle quantita' di  benzina  erogata,  la  cui
          adozione e' obbligatoria per distributori  inseriti  in  un
          impianto di distribuzione dei carburanti in rapporto con il
          pubblico; 
              e) pompa del vuoto: componente del sistema di  recupero
          dei vapori costituito da  una  macchina  idraulica  atta  a
          creare una depressione che facilita il passaggio dei vapori
          di benzina dal serbatoio del veicolo  verso  l'impianto  di
          deposito; 
              f) circolatore idraulico:  componente  del  sistema  di
          recupero dei vapori costituito da  un  dispositivo  atto  a
          creare una depressione che facilita il passaggio dei vapori
          di benzina dal serbatoio del veicolo  verso  l'impianto  di
          deposito; 
              g) ripartitore: componente del sistema di recupero  dei
          vapori costituito da un  dispositivo  atto  a  separare  la
          linea di erogazione del carburante dalla linea di  recupero
          dei   vapori,   dal   quale   tali   linee   si   dipartono
          distintamente; 
              h) tubazione di erogazione: componente del  sistema  di
          recupero dei vapori costituito da un  tubo  flessibile  per
          l'erogazione della benzina; 
              i)  tubazione  coassiale:  componente  del  sistema  di
          recupero  dei  vapori  costituito  da  un  tubo  flessibile
          costituito  da  due  tubi  concentrici  per  il   passaggio
          rispettivamente  della  benzina  erogata   e   dei   vapori
          recuperati; 
              l)  tubazioni  gemellate:  componente  del  sistema  di
          recupero dei  vapori  costituito  da  due  tubi  flessibili
          distinti per il passaggio  rispettivamente  del  carburante
          erogato e dei vapori recuperati; 
              m)  pistola  erogatrice:  componente  del  sistema   di
          recupero dei vapori costituito da  un  apparecchio  per  il
          controllo del flusso del carburante durante una  operazione
          di erogazione. 
              2. Requisiti di efficienza dei sistemi di recupero  dei
          vapori di fase II. 
              Il sistema di recupero deve prevedere il  trasferimento
          dei vapori di benzina in un  impianto  di  deposito  presso
          l'impianto di distribuzione  o  il  riconvogliamento  degli
          stessi al distributore per la reimmissione in commercio. Ai
          fini  dell'omologazione,  l'efficienza   del   sistema   di
          recupero dei vapori non deve essere inferiore  all'85%.  In
          caso di sistemi che prevedono il trasferimento  dei  vapori
          di benzina in un impianto di deposito presso l'impianto  di
          distribuzione, il rapporto  V/L  del  sistema  deve  sempre
          mantenersi in un  intervallo  compreso  tra  0,95  e  1,05,
          estremi  inclusi.  Il  raggiungimento  di  tale  valore  di
          efficienza del sistema di recupero deve  essere  comprovato
          da  una   prova   effettuata   su   prototipo.   Per   tale
          certificazione   si   applicano   i   paragrafi   2-ter   e
          2-quinquies. 
              2-bis. Requisiti di efficienza degli altri  sistemi  di
          recupero dei vapori ammessi  presso  gli  impianti  di  cui
          all'articolo 277, comma 6. 
              Il sistema di recupero deve prevedere il  trasferimento
          dei vapori di benzina in un  impianto  di  deposito  presso
          l'impianto di  distribuzione.  Ai  fini  dell'omologazione,
          l'efficienza media del sistema di recupero dei  vapori  non
          deve essere inferiore  all'80%,  raggiunto  con  un  valore
          medio del rapporto V/L compreso tra 0,95  e  1,05,  estremi
          inclusi. Il rapporto V/L del sistema deve sempre mantenersi
          entro tale intervallo. Il raggiungimento di tale valore  di
          efficienza del sistema di recupero deve  essere  comprovato
          da  una   prova   effettuata   su   prototipo.   Per   tale
          certificazione  si  applicano  i   paragrafi   2-quater   e
          2-quinquies.  Se  l'efficienza  certificata  ai  sensi  del
          paragrafo 2-ter e' pari o superiore all'85%, con un  valore
          medio del rapporto V/L sempre compreso  tra  0,95  e  1,05,
          estremi  inclusi,  il  sistema  di  recupero  deve   essere
          comunque considerato di fase II. 
              2-ter. Certificazione dell'efficienza  dei  sistemi  di
          recupero dei vapori di fase II. 
              L'efficienza dei sistemi di recupero che  prevedono  il
          trasferimento dei vapori  di  benzina  in  un  impianto  di
          deposito presso l'impianto di distribuzione e'  determinata
          in base a quanto disposto dalla norma EN 16321-1. 
              2-quater. Certificazione dell'efficienza dei sistemi di
          recupero dei vapori ammessi  presso  gli  impianti  di  cui
          all'articolo 277, comma 6. 
              Nelle  more  dell'emanazione  di  una  specifica  norma
          tecnica  da  parte  dei  competenti  enti  di   normazione,
          l'efficienza dei  sistemi  di  recupero  che  prevedono  il
          trasferimento dei vapori  di  benzina  in  un  impianto  di
          deposito presso l'impianto di distribuzione e'  determinata
          misurando le perdite di vapori di benzina globali,  incluse
          quelle degli sfiati degli impianti di  deposito  interrati,
          attraverso apposite prove effettuate con sistemi di  misura
          che utilizzano il metodo volumetrico-gravimetrico  del  TÜV
          Rheinland, ovvero altro metodo  equivalente.  L'equivalenza
          del metodo deve risultare da apposite prove. 
              2-quinquies.   Certificazione    dell'efficienza    dei
          prototipi. 
              La   certificazione   comprovante   l'efficienza    del
          prototipo  e'  rilasciata  da  un  laboratorio  accreditato
          secondo le norme UNI CEI EN ISO/IEC 17025. Per  laboratorio
          accreditato s'intende  un  laboratorio  accreditato  da  un
          organismo  riconosciuto  dall'European   Co-operation   for
          accreditation. 
              2-sexies. Atti di conformita' di  cui  al  decreto  del
          Presidente della Repubblica 23 marzo 1998, n. 126. 
              Restano fermi, per i sistemi di recupero dei vapori  di
          benzina messi in commercio o in esercizio dopo il 30 giugno
          2003, gli obblighi relativi alle procedure ed agli atti  di
          conformita'   previsti   dal   decreto   Presidente   della
          Repubblica 23 marzo 1998, n. 126. 
              3. Requisiti costruttivi e di installazione. 
              3.1.   Il   presente   paragrafo   si   applica,   fino
          all'emanazione di una specifica norma tecnica da parte  dei
          competenti enti di normazione, ai sistemi di  recupero  che
          prevedono il trasferimento dei  vapori  di  benzina  in  un
          impianto di deposito presso l'impianto di distribuzione. 
              3.1-bis.  L'insieme  dei  dispositivi  dei  sistemi  di
          recupero  dei  vapori  comprende  pistole   di   erogazione
          predisposte  per  il   recupero   dei   vapori,   tubazioni
          flessibili  coassiali  o  gemellate,  ripartitori  per   la
          separazione  della  linea  dei  vapori   dalla   linea   di
          erogazione   della   benzina,   collegamenti   interni   ai
          distributori, linee interrate per il passaggio  dei  vapori
          verso  i  serbatoi,  e  tutte  le   apparecchiature   e   i
          dispositivi  atti  a  garantire  il   funzionamento   degli
          impianti in condizioni di sicurezza ed efficienza. 
              3.2 I sistemi di recupero dei vapori sono classificati,
          sulla base del principio di funzionamento,  in  sistemi  di
          recupero dei vapori a circolazione naturale  e  sistemi  di
          recupero dei vapori a circolazione forzata,  come  definiti
          dai punti 3.3. e  3.4,  i  quali  stabiliscono  altresi'  i
          requisiti tecnici di carattere generale di tali impianti. 
              3.3. Sistemi di  recupero  dei  vapori  a  circolazione
          naturale.  In  tali  sistemi  la  pressione  esistente  nel
          serbatoio  del  veicolo  e  la  depressione  che  si   crea
          nell'impianto di deposito quando si  estrae  il  carburante
          determinano il  passaggio  dei  vapori  dal  serbatoio  del
          veicolo   verso   l'impianto   di   deposito   durante   il
          rifornimento, senza l'impiego di pompe a vuoto,  aspiratori
          o altri dispositivi atti a facilitare la  circolazione  dei
          vapori. 
              3.4 Sistemi  di  recupero  dei  vapori  a  circolazione
          forzata. Tali sistemi prevedono  l'impiego  di  dispositivi
          che, in  aggiunta  alla  differenza  di  pressione  che  si
          determina tra il serbatoio  del  veicolo  e  l'impianto  di
          deposito, facilitano il passaggio dei vapori dal  serbatoio
          del   veicolo   all'impianto   di   deposito   durante   il
          rifornimento. In base al tipo di dispositivo impiegato tali
          sistemi sono classificati in: 
              a) Sistemi assistiti da pompe. Tali  sistemi  prevedono
          l'impiego di una o piu' pompe del vuoto atte a  creare  una
          depressione che facilita il passaggio dei vapori stessi dal
          serbatoio del veicolo verso gli impianti di deposito. Sulla
          base del numero e della disposizione delle  pompe  a  vuoto
          impiegate, tali sistemi vengono classificati in: 
              - sistemi dedicati. Tali sistemi prevedono l'impiego di
          almeno una pompa del vuoto installata nel corpo di  ciascun
          distributore, e messa in funzione all'atto  dell'erogazione
          del carburante. Il sistema deve  avere  requisiti  tali  da
          garantire  la  proporzionalita'  del   volume   di   vapore
          recuperato in funzione del volume  di  carburante  erogato,
          secondo quanto indicato ai paragrafi 2 e  2-bis.  La  pompa
          del  vuoto  deve  essere  dotata  di   idonei   dispositivi
          tagliafiamma posti sulla  mandata  e  sull'aspirazione;  il
          motore della  pompa  del  vuoto  deve  avere  un  grado  di
          protezione  adeguato  alla  zona  di  pericolo  in  cui  e'
          ubicato. 
              -  sistemi  centralizzati.   Tali   sistemi   prevedono
          l'impiego  di  un'unica  pompa  del   vuoto   centralizzata
          asservita a piu' distributori, installata lungo la linea di
          ritorno  dei  vapori   e   messa   in   funzione   all'atto
          dell'erogazione  del  carburante.  Il  sistema  deve  avere
          requisiti tali da garantire la proporzionalita' del  volume
          di vapore recuperato in funzione del volume  di  carburante
          erogato, secondo quanto indicato ai paragrafi 2 e 2-bis. La
          pompa del vuoto deve essere dotata  di  idonei  dispositivi
          tagliafiamma posti sulla  mandata  e  sull'aspirazione;  il
          motore della  pompa  del  vuoto  deve  avere  un  grado  di
          protezione  adeguato  alla  zona  di  pericolo  in  cui  e'
          ubicato. 
              b)  Sistemi  a  circolatore  idraulico.  Tali   sistemi
          prevedono l'impiego di un circolatore  idraulico  (pompa  a
          getto, aspiratore Venturi o altro dispositivo) al  fine  di
          ottenere una depressione atta a facilitare il passaggio dei
          vapori dal serbatoio del veicolo agli impianti di  deposito
          durante la fase del rifornimento. Il circolatore  idraulico
          puo' essere installato presso il distributore o  presso  la
          pompa di erogazione del carburante, e deve avere  requisiti
          tali da garantire la proporzionalita' del volume di  vapore
          recuperato in funzione del volume  di  carburante  erogato,
          secondo quanto indicato ai paragrafi 2 e 2-bis; la  mandata
          del circolatore idraulico  deve  essere  dotata  di  idoneo
          dispositivo tagliafiamma. 
              3.5   Le   pistole   erogatrici   da   impiegarsi   nei
          distributori dotati di sistema per il recupero  dei  vapori
          devono  avere  requisiti  tali  da  garantire   l'esercizio
          dell'impianto in condizioni di sicurezza e  di  efficienza.
          Esse devono essere provviste di un condotto separato per il
          passaggio  dei  vapori,  di  una  valvola  di  ritegno  per
          mantenere chiuso il circuito dei vapori tra due  successive
          operazioni di erogazione e di  idonei  dispositivi  atti  a
          garantire l'arresto dell'erogazione per serbatoio  pieno  e
          per caduta a terra della pistola. Se l'impianto  e'  dotato
          di sistema di recupero dei vapori di benzina a circolazione
          naturale le pistole  di  erogazione  devono  garantire  una
          tenuta con il  bocchettone  di  carico  del  serbatoio  del
          veicolo. 
              3.6 Nei distributori dotati di sistema per il  recupero
          dei vapori e' consentito l'impiego di tubazioni  flessibili
          coassiali  o  gemellate.  La  lunghezza  massima  di   tali
          tubazioni, esterna al distributore, e' pari a 5,00 m. 
              3.7 Al fine di separare  la  linea  di  erogazione  del
          carburante dalla linea di recupero dei vapori e' necessario
          installare un idoneo ripartitore coassiale,  dal  quale  si
          dipartono  distintamente  la  linea   di   erogazione   del
          carburante e la linea di recupero dei vapori. 
              Se il distributore e' dotato  di  tubazioni  flessibili
          coassiali il ripartitore coassiale puo'  essere  installato
          all'interno o all'esterno del corpo del distributore; se il
          distributore e' dotato di tubazioni flessibili gemellate il
          ripartitore coassiale deve essere installato sulla  pistola
          erogatrice. 
              3.8 II collegamento tra il distributore e le  tubazioni
          interrate del sistema di recupero  dei  vapori  di  benzina
          puo' essere costituito da un tronco di tubazione flessibile
          o rigido. 
              3.9  Le  linee  interrate  di  ritorno  dei  vapori  di
          benzina, nel tratto  compreso  tra  i  distributori  e  gli
          impianti  di  deposito,  possono   assumere   le   seguenti
          configurazioni: 
              a) linee dedicate (una per ogni distributore), le quali
          collegano ciascun distributore ad un  singolo  impianto  di
          deposito; 
              b)   linee   centralizzate   (a   servizio   di    piu'
          distributori), le quali collegano tutti i  distributori  ad
          uno o piu' impianti di  deposito  per  mezzo  di  una  rete
          comune di tubazioni. 
              3.10. Sulla linea di ritorno  dei  vapori  deve  essere
          installato un gruppo di controllo  del  funzionamento,  che
          segnali visivamente le anomalie del sistema di recupero dei
          vapori di benzina. In presenza di tali anomalie il  gestore
          e' tenuto ad assumere gli opportuni provvedimenti. 
              3.11. E' consentito immettere i vapori recuperati nella
          parte  superiore  degli   impianti   di   deposito,   senza
          gorgogliamento. All'ingresso della  linea  di  ritorno  dei
          vapori di ogni serbatoio deve essere inoltre installato  un
          idoneo dispositivo tagliafiamma. Devono  essere  installati
          idonei dispositivi al fine di  evitare  che  il  carburante
          rifluisca nella linea di recupero dei  vapori  in  caso  di
          sovrariempimento  degli  impianti  di   deposito.   Qualora
          l'impianto di distribuzione di carburanti sia asservito  ad
          un sistema di piu' impianti  di  deposito,  questi  possono
          essere collegati fra loro in corrispondenza della linea  di
          ritorno  dei  vapori  tramite  un  collettore   comune,   a
          condizione che tutti contengano esclusivamente benzina. 
              3.12.   I   requisiti   costruttivi   delle   tubazioni
          appartenenti alle linee interrate  di  ritorno  dei  vapori
          sono identici a  quelli  richiesti  per  le  tubazioni  per
          l'adduzione del carburante; i  materiali  impiegati  devono
          essere compatibili con le  caratteristiche  fisico-chimiche
          dei carburanti immagazzinati e devono possedere un'adeguata
          capacita', robustezza e  durata  per  poter  sopportare  le
          pressioni di esercizio, lo stato di tensione strutturale  e
          l'aggressione chimica  a  cui  possono  essere  sottoposte;
          devono  inoltre  assicurare  un  libero  passaggio  e   nel
          contempo garantire  una  bassa  resistenza  al  flusso  dei
          vapori. 
              3.13. Le tubazioni appartenenti alle linee interrate di
          ritorno dei vapori devono  seguire  il  percorso  effettivo
          piu' breve dai distributori agli impianti di  deposto,  con
          una pendenza uniforme minima del 2% verso gli  impianti  di
          deposito stessi. 
              3.14. Tutti gli elementi  metallici  appartenenti  alla
          linea di ritorno dei  vapori  devono  essere  adeguatamente
          protetti dalla corrosione. 
              3.15.  Gli  impianti  elettrici   negli   impianti   di
          distribuzione   di   carburanti   liquidi   devono   essere
          realizzati secondo quanto prescritto dalle norme vigenti in
          materia.  Le  tubazioni  e   tutti   gli   altri   elementi
          appartenenti alla linea di erogazione del carburante e alla
          linea di ritorno dei vapori,  se  di  tipo  non  metallico,
          devono essere  corredati  di  certificazione  prodotta  dal
          costruttore che ne attesti l'antistaticita'. 
              4. Controlli periodici dei dispositivi di recupero  dei
          vapori. 
              4.1. I controlli circa il  rispetto  dei  requisiti  di
          efficienza previsti dai paragrafi 2 o 2-bis  devono  essere
          eseguiti con periodicita' almeno  annuale  dal  gestore.  I
          risultati devono essere riportati sul registro di  impianto
          di cui al punto 5.4. Ai fini  del  controllo,  in  caso  di
          sistemi di recupero  che  prevedono  il  trasferimento  dei
          vapori  di  benzina  in  un  impianto  di  deposito  presso
          l'impianto di distribuzione, si verifica  che  il  rapporto
          V/L rispetti, in condizioni di  simulazione  di  flusso  di
          benzina, l'intervallo previsto dai paragrafi 2 e 2-bis.  Si
          applica il metodo EN16321-2. 
              4.2. Negli impianti di distribuzione  di  benzina  deve
          essere installato un gruppo di controllo del  funzionamento
          che segnali visivamente le anomalie del sistema di recupero
          dei vapori di benzina. In  presenza  di  tali  anomalie  il
          gestore e' tenuto ad assumere gli opportuni  provvedimenti.
          La  presente  disposizione  non  si  applica  in  caso   di
          installazione del sistema  automatico  previsto  dal  punto
          4.3. 
              4.3. I controlli previsti al punto 4.1  possono  essere
          eseguiti dal  gestore  con  periodicita'  triennale  se  e'
          installato un sistema di controllo automatico. Tale sistema
          deve rilevare automaticamente i guasti  che  si  verificano
          nel corretto funzionamento  del  sistema  di  recupero  dei
          vapori  di  benzina  e  nel  sistema  stesso  di  controllo
          automatico, indicare  i  guasti  al  gestore  ed  arrestare
          automaticamente  il  flusso  di  benzina  dal  distributore
          interessato dal guasto se  questo  non  e'  riparato  entro
          sette giorni. 
              5. Obblighi di documentazione. 
              5.1 Per il  rilascio  delle  approvazioni  di  tipo  di
          competenza del Ministero dell'interno ai sensi del  decreto
          ministeriale  31  luglio  1934,  relative  a   distributori
          provvisti di un sistema di recupero dei  vapori  omologato,
          devono essere osservate le  modalita'  di  prova  contenute
          nell'appendice. 
              5.2.  Gli  impianti   di   distribuzione   di   benzina
          realizzati  sulla  base  di  una  concessione  o   di   una
          autorizzazione rilasciata dopo il 30 giugno 1996, ai  sensi
          della normativa vigente al momento del rilascio, installati
          o da installare su un sito precedentemente  non  utilizzato
          quale  impianto  di  distribuzione  di  carburante,  devono
          essere provvisti di: 
              a)  omologazione  o  riconoscimento   dei   dispositivi
          componenti il sistema di  recupero  vapori,  da  parte  del
          Ministero dell'interno, nonche', per i sistemi di  recupero
          dei vapori di benzina messi in  commercio  o  in  esercizio
          dopo il 30 giugno  2003,  anche  gli  atti  di  conformita'
          previsti dal decreto Presidente della Repubblica  23  marzo
          1998, n. 126; 
              b) approvazione di tipo del distributore  provvisto  di
          un sistema di recupero dei vapori omologato, rilasciata dal
          Ministero dell'interno ai sensi del decreto ministeriale 31
          luglio  1934  e  nel  rispetto  delle  modalita'  di  prova
          previste dalla normativa all'epoca vigente; 
              b-bis)  marcatura  CE  e  relativa   dichiarazione   di
          conformita' ai  sensi  del  decreto  del  Presidente  della
          Repubblica   23   marzo   1998,   n.    126,    in    luogo
          dell'approvazione di tipo di cui alla  lettera  b),  per  i
          distributori messi in commercio o in esercizio dopo  il  30
          giugno 2003; 
              c)  certificato  di   collaudo   dell'intero   impianto
          effettuato dalla  commissione  competente  ai  sensi  della
          vigente normativa. 
              5.3 Gli impianti di distribuzione di benzina diversi da
          quelli del punto 5.2 devono essere provvisti di: 
              a) originaria approvazione  di  tipo  del  distributore
          sprovvisto di  un  sistema  per  il  recupero  dei  vapori,
          rilasciata dal Ministero dell'interno ai sensi del  decreto
          ministeriale 31 luglio 1934; 
              a-bis)  marcatura  CE  e  relativa   dichiarazione   di
          conformita' ai  sensi  del  decreto  del  Presidente  della
          Repubblica   23   marzo   1998,   n.    126,    in    luogo
          dell'approvazione di tipo di cui alla  lettera  a),  per  i
          distributori messi in commercio o in esercizio dopo  il  30
          giugno 2003; 
              b)  omologazione  o  riconoscimento   dei   dispositivi
          componenti il sistema di  recupero  vapori,  da  parte  del
          Ministero dell'interno, nonche', per i sistemi di  recupero
          dei vapori di benzina messi in  commercio  o  in  esercizio
          dopo il 30 giugno  2003,  anche  gli  atti  di  conformita'
          previsti dal decreto Presidente della Repubblica  23  marzo
          1998, n. 126; 
              c)   certificazione,   rilasciata   dal    costruttore,
          attestante la conformita' del sistema di recupero di vapori
          prodotto in serie al prototipo omologato. Tale  certificato
          di conformita' deve attestare la capacita' del  sistema  di
          recupero dei vapori prodotto in  serie  di  rispettare,  se
          correttamente   installato,   il   valore   di   efficienza
          prescritto quando sia rispettato  il  valore  V/L,  con  le
          relative  tolleranze,  rilevate  in  sede  di   prova   del
          prototipo omologato; la presente lettera non si applica  in
          caso  di  sistemi  di  recupero  provvisti  degli  atti  di
          conformita'  previsti  dal  decreto  del  Presidente  della
          Repubblica  23  marzo  1998,  n.  126,  e  di  distributori
          provvisti della marcatura CE prevista dal tale decreto; 
              d)  dichiarazione  rilasciata   dall'installatore   del
          sistema di recupero dei vapori al titolare dell'impianto di
          distribuzione, attestante che l'installazione  del  sistema
          e' stata effettuata  seguendo  le  istruzioni  fornite  dal
          costruttore e che le prove  funzionali,  con  verifica  del
          rapporto V/L prescritto, eseguite all'atto della  presa  in
          carico del sistema da parte del titolare, hanno avuto esito
          positivo; la presente lettera non si  applica  in  caso  di
          sistemi di recupero provvisti  degli  atti  di  conformita'
          previsti dal decreto del  Presidente  della  Repubblica  23
          marzo 1998, n.  126,  e  di  distributori  provvisti  della
          marcatura CE prevista da tale decreto; 
              e) copia della notifica, da parte  del  gestore,  circa
          l'avvenuta  installazione  del  sistema  di  recupero   dei
          vapori, completa di documentazione comprovante il  rispetto
          della normativa all'epoca vigente. 
              5.4 Tutti gli  impianti  di  distribuzione  di  benzina
          devono essere dotati di un registro di  impianto  che  deve
          essere custodito dal gestore. Nel  registro  devono  essere
          riportati tutti gli interventi di manutenzione ordinaria  e
          straordinaria effettuati sull'impianto, i  risultati  degli
          autocontrolli previsti dal paragrafo 4 ed  i  provvedimenti
          assunti ai sensi dei paragrafi 4.2 e 4.3. (1614) 
              5.5 A seguito di qualsiasi intervento che comporti  una
          sostituzione di componenti,  l'installatore  deve  produrre
          una  dichiarazione  scritta  dalla  quale  risulti  che   i
          componenti sostituiti  sono  conformi  a  quelli  del  tipo
          approvato; tale atto deve essere allegato  al  registro  di
          impianto e ne costituisce parte integrante.] 
              Appendice 
              1. Esame costruttivo del distributore 
              1.1. Scopo 
              La  prova  e'  finalizzata   all'individuazione   delle
          caratteristiche costruttive e funzionali  del  distributore
          in esame. 
              1.2. Contenuto dell'esame costruttivo 
              I dati caratteristici del distributore in esame saranno
          riportati  sulla  scheda  delle  prove  di  laboratorio,  e
          dovranno comprendere: 
              a) le  dimensioni  di  ingombro  del  distributore  (in
          millimetri); 
              b) la conformazione del distributore (singolo,  doppio,
          monofronte, bifronte); 
              c) la configurazione del distributore (parallelepipedo,
          cilindrico ecc.); 
              d) il numero delle pistole che e'  possibile  collegare
          al distributore; 
              e) il tipo e lo spessore del fasciame del distributore. 
              2. Esame costruttivo dell'impianto elettrico 
              2.1. Scopo. 
              La prova e'  finalizzata  all'individuazione  dei  dati
          caratteristici di  ogni  singolo  componente  elettrico  ed
          elettronico  del   distributore   in   esame,   valutandone
          l'idoneita' all'impiego ai fini antincendi. 
              2.2. Contenuto dell'esame dell'impianto elettrico. 
              I  dati  caratteristici  dei  componenti  dell'impianto
          elettrico del distributore in esame saranno riportati sulla
          scheda delle prove di laboratorio, e dovranno comprendere: 
              a)  le  caratteristiche  del  motore  della  pompa   di
          circolazione del carburante  (tipo,  esecuzione,  custodia,
          potenza,  n.ro  giri/min.,  estremi  delle   certificazioni
          acquisite); 
              b)  le  caratteristiche  dell'interruttore  del  motore
          della  pompa  di   circolazione   del   carburante   (tipo,
          esecuzione, estremi delle certificazioni acquisite); 
              c) le caratteristiche del motore della  pompa  a  vuoto
          del  circuito  di  recupero  vapori,  se  presente   (tipo,
          esecuzione,  custodia,  potenza,  n.ro  giri/min.,  estremi
          delle certificazioni acquisite); 
              d)  le  caratteristiche  dell'interruttore  del  motore
          della pompa a vuoto, se presente (tipo, esecuzione, estremi
          delle certificazioni acquisite); 
              e)   le    caratteristiche    dell'elettrovalvola    di
          intercettazione del carburante (tipo,  esecuzione,  estremi
          delle certificazioni acquisite); 
              f)  le  caratteristiche  del  sensore  di  calore,   se
          presente (tipo, esecuzione,  estremi  delle  certificazioni
          acquisite); 
              g) le caratteristiche del sensore di  pressione  (tipo,
          esecuzione, estremi delle certificazioni acquisite); 
              h) le caratteristiche  dell'impianto  di  illuminazione
          (tipo, esecuzione, custodie, grado di protezione,  zona  di
          posa in opera, estremi delle certificazioni acquisite); 
              i) le  caratteristiche  delle  scatole  di  connessione
          (tipo, esecuzione, grado di protezione,  zona  di  posa  in
          opera, estremi delle certificazioni acquisite); 
              l) le caratteristiche delle morsettiere (tipo, zona  di
          posa in opera); 
              m)  le  caratteristiche  dei  cavi  elettrici   e   dei
          pressacavi  (tipo,  esecuzione,  zona  di  posa  in  opera,
          estremi delle certificazioni acquisite). 
              3. Esame dell'impianto idraulico 
              3.1. Linea di erogazione del carburante 
              3.1.1. Scopo 
              La prova e'  finalizzata  all'individuazione  dei  dati
          caratteristici di ogni singolo componente  della  linea  di
          erogazione del carburante per  il  distributore  in  esame,
          valutandone l'idoneita' all'impiego ai fini antincendi. 
              3.1.2. Contenuto dell'esame dell'impianto idraulico 
              I dati caratteristici dei  componenti  della  linea  di
          erogazione del carburante saranno  riportati  sulla  scheda
          delle prove di laboratorio, e dovranno comprendere: 
              a) le caratteristiche della pompa di  circolazione  del
          carburante  (tipo,  materiali,  prevalenza,  estremi  delle
          certificazioni acquisite); 
              b) le caratteristiche delle tubazioni (tipo,  diametri,
          materiali, estremi delle certificazioni acquisite); 
              c) le caratteristiche della pistola  erogatrice  (tipo,
          esecuzione, numero delle  posizioni  di  apertura,  estremi
          delle certificazioni acquisite); 
              d) le  caratteristiche  dello  sfiato  del  sistema  di
          disareazione, se presente (ubicazione, tipo e materiale del
          tagliafiamma, estremi delle certificazioni acquisite); 
              e) le  caratteristiche  del  rivelatore  di  erogazione
          (tipo, materiale, ubicazione); 
              f) le caratteristiche  della  valvola  di  sicurezza  a
          fusione e distacco (tipo,  materiale,  ubicazione,  estremi
          delle certificazioni acquisite), se presente. 
              3.2. Linea di recupero dei vapori 
              3.2.1. Scopo 
              La prova e'  finalizzata  all'individuazione  dei  dati
          caratteristici di ogni singolo componente  della  linea  di
          recupero  dei  vapori  per  il   distributore   in   esame,
          valutandone l'idoneita' all'impiego ai fini antincendi. 
              3.2.2. Contenuto dell'esame dell'impianto  idraulico  I
          dati caratteristici di ogni singolo componente della  linea
          di recupero dei vapori saranno riportati sulla scheda delle
          prove di laboratorio, e dovranno comprendere: 
              a) la descrizione del  principio  di  funzionamento  (a
          circolazione  naturale,  a  circolazione  forzata  mediante
          pompa a vuoto,  a  circolazione  forzata  tramite  eiettore
          idraulico, etc); 
              b) le caratteristiche della pompa a vuoto del  circuito
          di  recupero  vapori,   se   presente   (tipo,   materiale,
          prevalenza,  ubicazione,   estremi   delle   certificazioni
          acquisite); 
              c)  le  caratteristiche  dell'iniettore  idraulico  del
          circuito di recupero vapori, se presente (tipo,  materiale,
          ubicazione); 
              d) le caratteristiche del ripartitore coassiale  (tipo,
          diametri, materiali, ubicazione); 
              e) le caratteristiche delle tubazioni (tipo,  diametri,
          materiali, estremi delle certificazioni acquisite); 
              f) le caratteristiche  della  valvola  di  sicurezza  a
          fusione e distacco (tipo,  materiale,  ubicazione,  estremi
          delle certificazioni acquisite), se presente; 
              g) le caratteristiche  del  sensore  di  pressione,  se
          presente (tipo, ubicazione,  estremi  delle  certificazioni
          acquisite). 
              4. Esame della testata contometrica 
              4.1. Scopo 
              La  prova  e'  finalizzata   all'individuazione   delle
          caratteristiche  costruttive  e  di   funzionamento   della
          testata contometrica, valutandone  l'idoneita'  all'impiego
          ai fini antincendi. 
              4.2. Contenuto dell'esame della testata contometrica 
              I  dati  caratteristici  della   testata   contometrica
          saranno riportati sulla scheda delle prove di  laboratorio,
          e dovranno comprendere: 
              a) il tipo (meccanica o elettronica); 
              b)  le  caratteristiche  della   custodia   (materiale,
          esecuzione,  ubicazione,   estremi   delle   certificazioni
          acquisite); 
              c) le caratteristiche del generatore  d'impulsi  (tipo,
          esecuzione, grado di protezione, ubicazione, estremi  delle
          certificazioni acquisite). 
              5. Prova di funzionamento 
              5.1. Scopo 
              La    prova    e'    finalizzata     all'individuazione
          dell'idoneita'  all'impiego  ai  fini  antincendi  e  della
          regolarita' di funzionamento del distributore in esame. 
              5.2. Apparecchiatura di prova 
              II distributore in esame viene posizionato su  apposito
          banco  di  prova,  simulante  le  effettive  condizioni  di
          esercizio, costituito dai seguenti elementi: 
              - serbatoio di stoccaggio comprensivo di passo d'uomo e
          indicatore  di  livello,  fissato  a  idonea  struttura  di
          sostegno; 
              - piattaforma per il posizionamento del distributore; 
              - dispositivo simulante il bocchettone e  la  tubazione
          di  carico  del  veicolo,  compatibile   con   le   pistole
          erogatrici utilizzate nei  sistemi  di  recupero  vapore  e
          collegato in ciclo chiuso al serbatoio di stoccaggio. 
              - Il liquido da impiegarsi nelle  prove  dovra'  essere
          compatibile con le caratteristiche del  circuito  idraulico
          del sistema di distribuzione. 
              5.3. Descrizione della prova 
              La prova  deve  essere  eseguita  secondo  la  seguente
          procedura: 
              a) collegare il distributore al circuito  idraulico  ed
          alla linea per l'alimentazione elettrica; 
              b) mettere in funzione  il  distributore  simulando  10
          operazioni di rifornimento per ciascuna delle posizioni  di
          apertura  della  pistola  erogatrice,   per   un'erogazione
          complessiva di 1000 litri di carburante. 
              La  prova  si  considera  superata  se   durante   tali
          operazioni il distributore  ha  mostrato  un  funzionamento
          regolare. 
              L'esito della prova deve essere riportato sulla  scheda
          delle prove di laboratorio. 
              6. Misura delle caratteristiche del circuito idraulico 
              6.1. Linea di erogazione del carburante liquido 
              6.1.1. Scopo 
              La prova e' finalizzata  a  misurare  il  valore  delle
          grandezze  idrauliche  caratteristiche   della   linea   di
          erogazione del carburante per il distributore in esame, sia
          durante la fase dell'erogazione stessa, sia  negli  istanti
          precedenti  e  successivi,  durante  i  quali  la   pistola
          erogatrice rimane chiusa. 
              6.1.2. Descrizione della prova 
              La prova viene eseguita secondo la seguente procedura: 
              per distributori  che  impiegano  tubazioni  flessibili
          coassiali: 
              a) collegare il distributore al circuito  idraulico  ed
          alla linea per l'alimentazione elettrica; 
              b) rimuovere  la  pistola  erogatrice  dalla  tubazione
          flessibile coassiale; 
              c)  collegare  l'estremita'  libera   della   tubazione
          coassiale alla linea di  misura,  costituita  da  un  primo
          ripartitore coassiale, a sua volta collegato  a  due  linee
          distinte per il passaggio  del  liquido  carburante  e  dei
          vapori; sulla linea per il passaggio del liquido carburante
          e' installato un idoneo gruppo di misura delle pressioni  e
          delle portate; 
              d) collegare le due linee per il passaggio del  liquido
          e del vapore ad un secondo  ripartitore  coassiale,  a  sua
          volta collegato ad un breve tronco di tubazione  flessibile
          coassiale; 
              e) collegare la pistola  di  erogazione  all'estremita'
          libera  del  suddetto  tronco   di   tubazione   flessibile
          coassiale; 
              f) regolare il by-pass della pompa di circolazione  del
          carburante al valore massimo consentito di portata; 
              g) introdurre la pistola di erogazione nel  dispositivo
          di carico; 
              h)  far  funzionare  il   distributore   simulando   10
          operazioni di rifornimento per ciascuna delle posizioni  di
          apertura della pistola erogatrice. 
              Nel corso delle operazioni di cui al  punto  h)  devono
          essere rilevate le seguenti grandezze: 
              portata massima di erogazione a  pistola  completamente
          aperta (in litri/minuto); 
              pressione di erogazione a pistola completamente  aperta
          (in bar); 
              pressione massima all'atto della chiusura della pistola
          (colpo d'ariete) (in bar); 
              portata minima di erogazione (se la pistola  e'  dotata
          di piu' posizioni di apertura) (in litri/minuto). 
              Per ciascuna delle grandezze  precedentemente  elencate
          deve essere effettuata la media dei valori  rilevati  nelle
          10 operazioni di rifornimento, il valore risultante  andra'
          riportato sulla scheda delle prove di laboratorio; 
              per distributori  che  impiegano  tubazioni  flessibili
          gemellate: 
              a) collegare il distributore al circuito  idraulico  ed
          alla linea per l'alimentazione elettrica; 
              b) rimuovere il  ripartitore  coassiale  e  la  pistola
          erogatrice dalle tubazioni flessibili gemellate; 
              c) collegare l'estremita'  libera  della  tubazione  di
          erogazione alla  linea  di  misura,  costituita  da  idoneo
          gruppo di misura delle pressioni e delle portate; 
              d) collegare nuovamente il ripartitore coassiale  e  la
          pistola di erogazione all'estremita' libera della linea per
          il passaggio del carburante in uscita dalla linea di misura
          ed alla linea di recupero dei vapori; 
              e) regolare il by-pass della pompa di circolazione  del
          carburante al valore massimo consentito di portata; 
              f) introdurre la pistola di erogazione nel  dispositivo
          di carico; 
              g) far funzionare il sistema di distribuzione simulando
          10 operazioni di rifornimento per ciascuna delle  posizioni
          di apertura della pistola erogatrice. 
              Nel corso delle operazioni di cui al  punto  g)  devono
          essere rilevate le seguenti grandezze: 
              portata massima di erogazione a  pistola  completamente
          aperta (in litri/minuto); 
              pressione di erogazione a pistola completamente  aperta
          (in bar); 
              pressione massima all'atto della chiusura della pistola
          (colpo d'ariete) (in bar); 
              portata minima di erogazione (se la pistola  e'  dotata
          di piu' posizioni di apertura) (in litri/minuto). 
              Per ciascuna delle grandezze  precedentemente  elencate
          deve essere effettuata la media dei valori  rilevati  nelle
          10 operazioni di rifornimento, i valori risultanti andranno
          riportati sulla scheda delle prove di laboratorio. 
              6.2. Linea di recupero dei vapori 
              6.2.1. Scopo 
              La prova e' finalizzata  a  misurare  il  valore  delle
          grandezze  idrauliche  caratteristiche   della   linea   di
          recupero dei vapori per il distributore in esame durante la
          fase dell'erogazione. 
              6.2.2. Descrizione della prova 
              La prova viene eseguita secondo la seguente procedura: 
              per distributori  che  impiegano  tubazioni  flessibili
          coassiali: 
              a) collegare il distributore al circuito  idraulico  ed
          alla linea per l'alimentazione elettrica; 
              b) rimuovere  la  pistola  erogatrice  dalla  tubazione
          flessibile coassiale; 
              c)  collegare  l'estremita'  libera   della   tubazione
          coassiale alla linea di  misura,  costituita  da  un  primo
          ripartitore coassiale, a sua volta collegato  a  due  linee
          distinte per il passaggio  del  liquido  carburante  e  dei
          vapori;  sulla  linea  per  il  passaggio  dei  vapori   e'
          installato un idoneo gruppo di  misura  delle  pressioni  e
          delle portate; 
              d) collegare le due linee per il passaggio del  liquido
          e del vapore ad un secondo  ripartitore  coassiale,  a  sua
          volta collegato ad un breve tronco di tubazione  flessibile
          coassiale; 
              e) collegare la pistola  di  erogazione  all'estremita'
          libera  del  suddetto  tronco   di   tubazione   flessibile
          coassiale; 
              f) regolare il by-pass della pompa di circolazione  del
          carburante al valore massimo consentito di portata; 
              g) introdurre la pistola di erogazione nel  dispositivo
          di carico; 
              h)  far  funzionare  il   distributore   simulando   10
          operazioni di rifornimento per ciascuna delle posizioni  di
          apertura della pistola erogatrice. 
              Nel corso delle operazioni di cui al  punto  h)  devono
          essere rilevate le seguenti grandezze: 
              portata massima  dei  vapori  a  pistola  completamente
          aperta (in litri/minuto); 
              pressione dei vapori a pistola completamente aperta (in
          bar); 
              portata minima dei vapori (se la pistola e'  dotata  di
          piu' posizioni di apertura) (in litri/minuto); 
              depressione massima  sulla  linea  di  aspirazione  dei
          vapori (in bar). 
              Per ciascuna delle grandezze  precedentemente  elencate
          deve essere effettuata la media dei valori  rilevati  nelle
          10 operazioni di rifornimento, i valori risultanti andranno
          riportati sulla scheda delle prove di laboratorio; 
              per distributori  che  impiegano  tubazioni  flessibili
          gemellate: 
              a) collegare il distributore al circuito  idraulico  ed
          alla linea per l'alimentazione elettrica; 
              b) rimuovere il  ripartitore  coassiale  e  la  pistola
          erogatrice dalle tubazioni flessibili gemellate; 
              c) collegare l'estremita'  libera  della  tubazione  di
          recupero dei vapori alla linea  di  misura,  costituita  da
          idoneo gruppo di misura delle pressioni e delle portate; 
              d) collegare nuovamente il ripartitore coassiale  e  la
          pistola di erogazione all'estremita' libera della linea  di
          recupero dei vapori in uscita dalla linea di misura e  alla
          linea per il passaggio del carburante; 
              e) regolare il by-pass della pompa di circolazione  del
          carburante al valore massimo consentito di portata; 
              f) introdurre la pistola di erogazione nel  dispositivo
          di carico; 
              g) far funzionare il sistema di distribuzione simulando
          10 operazioni di rifornimento per ciascuna delle  posizioni
          di apertura  della  pistola  erogatrice.  Nel  corso  delle
          operazioni di cui al punto g)  devono  essere  rilevate  le
          seguenti grandezze: 
              portata massima  dei  vapori  a  pistola  completamente
          aperta (in litri/minuto); 
              pressione dei vapori a pistola completamente aperta (in
          bar); 
              portata minima dei vapori (se la pistola e'  dotata  di
          piu' posizioni di apertura) (in litri/minuto); 
              depressione massima  sulla  linea  di  aspirazione  dei
          vapori (in bar). 
              Per ciascuna delle grandezze  precedentemente  elencate
          deve essere effettuata la media dei valori  rilevati  nelle
          10 operazioni di rifornimento, i valori risultanti andranno
          riportati sulla scheda delle prove di laboratorio. 
              7. Rapporto V/L 
              ove: V e' il volume dei vapori  recuperati  durante  il
          rifornimento; L e' il corrispondente volume del  carburante
          erogato. 
              I valori di V e L vengono calcolati  sulla  base  delle
          portate misurate nelle prove di cui ai punti 6.1. e 6.2. 
              Il rapporto V/L del sistema deve rientrare  nei  limiti
          stabiliti al punto  2.1.  Se  la  misura  viene  effettuata
          aspirando aria nel circuito di recupero  dei  vapori,  deve
          essere applicato un idoneo coefficiente correttivo. 
              8. Prove di tenuta in pressione del circuito idraulico 
              8.1. Linea di erogazione del carburante 
              8.1.1. Scopo 
              La prova e'  finalizzata  alla  verifica  della  tenuta
          degli elementi costitutivi della linea  di  erogazione  del
          carburante per il distributore in esame, per una  pressione
          pari almeno a 1,2 volte quella  massima  misurata  all'atto
          della chiusura  della  pistola  di  erogazione  (media  dei
          valori riscontrati su 10  operazioni  di  rifornimento),  e
          comunque non inferiore a 5 bar. 
              8.1.2. Descrizione della prova 
              La prova viene eseguita secondo la seguente procedura: 
              per distributori  che  impiegano  tubazioni  flessibili
          coassiali: 
              a) rimuovere  la  pistola  erogatrice  dalla  tubazione
          flessibile coassiale; 
              b)  chiudere  l'estremita'   libera   della   tubazione
          flessibile  coassiale  mediante  idoneo   tappo   metallico
          filettato, munito di valvola di sfiato  per  permettere  la
          fuoriuscita dell'aria presente all'interno; 
              c) collegare la linea di erogazione  del  carburante  a
          monte   del   distributore   ad   una   pompa   di   idonee
          caratteristiche, dotata di strumento per  la  misura  delle
          pressioni, posta in aspirazione sul serbatoio di stoccaggio
          contenente il liquido di prova; 
              d) far fuoriuscire l'aria  presente  all'interno  della
          tubazione  flessibile  coassiale  agendo   sulla   suddetta
          valvola di sfiato; 
              e) inviare, tramite la pompa di cui  al  punto  e),  il
          liquido di prova nella linea di erogazione del  carburante,
          incrementando gradualmente  la  pressione  fino  al  valore
          massimo prefissato,  e  mantenere  la  pressione  a  questo
          valore per 10 minuti primi. 
              La prova si considera superata se durante le operazioni
          di  cui  al  punto  e)  nessun  elemento  della  linea   di
          erogazione del carburante, compresa la tubazione flessibile
          coassiale, ha mostrato trafilamenti del liquido di prova  o
          abbassamenti di pressione. 
              L'esito della prova deve essere riportato sulla  scheda
          delle prove di laboratorio; 
              per distributori  che  impiegano  tubazioni  flessibili
          gemellate: 
              a) rimuovere il  ripartitore  coassiale  e  la  pistola
          erogatrice dalle tubazioni flessibili gemellate; 
              b) chiudere le  estremita'  libere  di  ciascuna  delle
          tubazioni  flessibili  gemellate  mediante   idoneo   tappo
          metallico  filettato,  munito  di  valvola  di  sfiato  per
          permettere la fuoriuscita dell'aria presente all'interno; 
              c) collegare la linea di erogazione  del  carburante  a
          monte   del   distributore   ad   una   pompa   di   idonee
          caratteristiche, dotata di strumento per  la  misura  delle
          pressioni, posta in aspirazione sul serbatoio di stoccaggio
          contenente il liquido di prova; 
              d) far fuoriuscire l'aria  presente  all'interno  delle
          tubazioni flessibili  gemellate  agendo  sulle  valvole  di
          sfiato presenti sui tappi filettati; 
              e) inviare, tramite la pompa di cui  al  punto  e),  il
          liquido di prova nella linea di erogazione del  carburante,
          incrementando gradualmente  la  pressione  fino  al  valore
          massimo prefissato,  e  mantenere  la  pressione  a  questo
          valore per 10 minuti primi. 
              La prova si considera superata se durante le operazioni
          di  cui  al  punto  e)  nessun  elemento  della  linea   di
          erogazione del carburante, compresa la tubazione flessibile
          di erogazione, ha  mostrato  trafilamenti  del  liquido  di
          prova o abbassamenti di pressione. 
              L'esito della prova deve essere riportato sulla  scheda
          delle prove di laboratorio. 
              8.2. Linea di recupero dei vapori 
              8.2.1. Scopo 
              La prova e' finalizzata a verificare  la  tenuta  degli
          elementi costitutivi della linea di recupero dei vapori per
          il distributore in esame, per  una  pressione  pari  a  1,2
          volte quella massima fornita dal dispositivo del  vuoto,  e
          comunque non inferiore a 1 bar. 
              8.2.2. Descrizione della prova 
              La prova viene eseguita secondo la seguente procedura: 
              per distributori  che  impiegano  tubazioni  flessibili
          coassiali: 
              a) rimuovere  la  pistola  erogatrice  dalla  tubazione
          flessibile coassiale; 
              b)  chiudere  l'estremita'   libera   della   tubazione
          flessibile  coassiale  mediante  idoneo   tappo   metallico
          filettato, munito di valvola di sfiato  per  permettere  la
          fuoriuscita dell'aria presente all'interno; 
              c) collegare la linea di recupero dei  vapori  a  valle
          del distributore ad una pompa  di  idonee  caratteristiche,
          dotata di strumento per la misura delle pressioni, posta in
          aspirazione  sul  serbatoio  di  stoccaggio  contenente  il
          liquido di prova; 
              d) far fuoriuscire l'aria  presente  all'interno  della
          tubazione flessibile coassiale,  agendo  sulla  valvola  di
          sfiato presente sul tappo metallico filettato; 
              e) inviare, tramite la pompa di cui  al  punto  e),  il
          liquido di  prova  nella  linea  di  recupero  dei  vapori,
          incrementando gradualmente  la  pressione  fino  al  valore
          massimo prefissato,  e  mantenere  la  pressione  a  questo
          valore per 10 minuti primi. 
              La prova si considera superata se durante le operazioni
          di cui al punto e) nessun elemento della linea di  recupero
          dei vapori, compresa la tubazione flessibile coassiale,  ha
          mostrato trafilamenti del liquido di prova  o  abbassamenti
          di pressione. 
              L'esito della prova deve essere riportato sulla  scheda
          delle prove di laboratorio; 
              per distributori  che  impiegano  tubazioni  flessibili
          gemellate: 
              a) rimuovere il  ripartitore  coassiale  e  la  pistola
          erogatrice dalle tubazioni flessibili gemellate; 
              b) chiudere le  estremita'  libere  di  ciascuna  delle
          tubazioni  flessibili  gemellate  mediante   idoneo   tappo
          metallico  filettato,  munito  di  valvoladi   sfiato   per
          permettere la fuoriuscita dell'aria presente all'interno; 
              c) collegare la linea di recupero dei  vapori  a  valle
          del distributore ad una pompa  di  idonee  caratteristiche,
          dotata di strumento per la misura delle pressioni, posta in
          aspirazione  sul  serbatoio  di  stoccaggio  contenente  il
          liquido di prova; 
              d) far fuoriuscire l'aria  presente  all'interno  delle
          tubazioni flessibili  gemellate  agendo  sulle  valvole  di
          sfiato presenti sui tappi metallici filettati; 
              e) inviare, tramite la pompa di cui  al  punto  e),  il
          liquido di  prova  nella  linea  di  recupero  dei  vapori,
          incrementando gradualmente  la  pressione  fino  al  valore
          massimo prefissato,  e  mantenere  la  pressione  a  questo
          valore per 10 minuti primi. 
              La prova si considera superata se durante le operazioni
          di  cui  al  punto  e)  nessun  elemento  della  linea   di
          erogazione del carburante, compresa la tubazione flessibile
          di erogazione, ha  mostrato  trafilamenti  del  liquido  di
          prova o abbassamenti di pressione. 
              L'esito della prova deve essere riportato sulla  scheda
          delle prove di laboratorio. 
              9. Prova  di  tenuta  in  depressione  della  linea  di
          recupero dei vapori 
              9.1. Scopo 
              La prova e' finalizzata a verificare  la  tenuta  degli
          elementi costitutivi della linea di recupero dei vapori per
          il distributore in esame, per una depressione  pari  a  1,2
          volte quella massima fornita dal dispositivo del  vuoto,  e
          comunque non inferiore in valore assoluto a 300 minibar. 
              9.1.2. Descrizione della prova 
              La prova viene eseguita secondo la seguente procedura: 
              per distributori  che  impiegano  tubazioni  flessibili
          coassiali: 
              a) rimuovere  la  pistola  erogatrice  dalla  tubazione
          flessibile coassiale; 
              b)  chiudere  l'estremita'   libera   dalla   tubazione
          flessibile  coassiale  mediante  idoneo   tappo   metallico
          filettato, munito di valvola di sfiato  per  permettere  la
          fuoriuscita dell'aria presente all'interno; 
              c) collegare la linea di recupero dei  vapori  a  valle
          del  distributore  ad  una  pompa   aspirante   di   idonee
          caratteristiche, dotata di dispositivo per la misura  delle
          depressioni; 
              d) far fuoriuscire l'aria  presente  all'interno  della
          tubazione flessibile  coassiale  agendo  sulla  valvola  di
          sfiato presente sul tappo metallico filettato; 
              e) mettere in depressione  la  linea  di  recupero  dei
          vapori tramite la pompa di cui al punto e), incrementandone
          gradualmente la depressione fino al valore prefissato. 
              La prova si  considera  superata  se,  dopo  10  minuti
          primi, nessun elemento della linea di recupero  dei  vapori
          ha mostrato variazioni  di  pressione  rispetto  al  valore
          prefissato. 
              L'esito della prova deve essere riportato sulla  scheda
          delle prove di laboratorio; per distributori che  impiegano
          tubazioni flessibili gemellate: 
              a) rimuovere il  ripartitore  coassiale  e  la  pistola
          erogatrice dalle tubazioni flessibili gemellate; 
              b)  chiudere  l'estremita'  libera  di  ciascuna  delle
          tubazioni  flessibili  gemellate  mediante   idoneo   tappo
          metallico  filettato,  munito  di  valvola  di  sfiato  per
          permettere la fuoriuscita dell'aria presente all'interno; 
              d) collegare la linea di recupero dei  vapori  a  valle
          del  distributore  ad  una  pompa   aspirante   di   idonee
          caratteristiche, dotata di dispositivo per la misura  delle
          depressioni; 
              d) far fuoriuscire l'aria  presente  all'interno  delle
          tubazioni flessibili gemellate,  agendo  sulle  valvole  di
          sfiato presenti sui tappi metallici filettati; 
              e) mettere in depressione  la  linea  di  recupero  dei
          vapori tramite la pompa di cui al punto  e),  incrementando
          gradualmente la depressione fino al valore prefissato. 
              La prova si  considera  superata  se,  dopo  10  minuti
          primi, nessun elemento della linea di recupero  dei  vapori
          ha mostrato variazioni  di  pressione  rispetto  al  valore
          prefissato. 
              L'esito della prova deve essere riportato sulla  scheda
          delle prove di laboratorio. 
              10. Prove sulla pistola erogatrice 
              10.1. Prova di apertura spontanea 
              10.1.1. Scopo 
              La prova e' finalizzata a verificare  la  tenuta  della
          valvola di ritegno del carburante interna alla  pistola  di
          erogazione, per pressioni crescenti. 
              10.1.2. Descrizione della prova. 
              La prova viene eseguita secondo la seguente procedura: 
              a)  collegare  la  linea  di  erogazione  a  monte  del
          distributore ad una pompa di idonee caratteristiche, dotata
          di strumento  per  la  misura  delle  pressioni,  posta  in
          aspirazione  sul  serbatoio  di  stoccaggio  contenente  il
          liquido di prova; 
              b) inviare, tramite la pompa di cui  al  punto  a),  il
          liquido di prova alla pistola erogatrice che  viene  tenuta
          chiusa, incrementando gradualmente la pressione fino ad  un
          massimo di 20 bar. 
              La  prova  si  considera  superata   se,   durante   le
          operazioni di cui al punto b), si verifica uno dei seguenti
          casi: 
              la pistola erogatrice rimane chiusa; 
              la pistola erogatrice si apre solo  per  un  valore  di
          pressione non inferiore a 1,2 volte  la  pressione  massima
          misurata  all'atto  della   chiusura   della   pistola   di
          erogazione (media dei valori riscontrati su  10  operazioni
          di rifornimento), e comunque non inferiore a 5 bar. 
              L'esito della prova deve essere riportato sulla  scheda
          delle prove di laboratorio. 
              10.2. Prova di caduta 
              10.2.1. Scopo 
              La prova e'  finalizzata  a  verificare  la  resistenza
          meccanica della pistola erogatrice. 
              10.2.2. Descrizione della prova 
              La prova viene eseguita secondo la seguente procedura: 
              la pistola erogatrice deve essere  lasciata  cadere  al
          suolo (pavimentazione stradale asfaltata) da un'altezza  di
          almeno 1,5 metri, per 5 volte consecutive. 
              A seguito di esame visivo effettuato dopo la caduta, la
          pistola erogatrice non deve presentare ammaccature, rotture
          o altre  alterazioni  tali  da  pregiudicarne  il  corretto
          funzionamento. 
              A  tale  scopo  la  pistola  erogatrice   deve   essere
          nuovamente risottoposta alla prova  di  apertura  spontanea
          descritta al punto 9.1. 
              L'esito della prova deve essere riportato sulla  scheda
          delle prove di laboratorio. 
              11. Prova di continuita' elettrica 
              11.1. Scopo 
              La prova e' finalizzata alla verifica della continuita'
          elettrica tra la  pistola  di  erogazione  e  la  struttura
          metallica del distributore in esame. 
              11.2. Descrizione della prova 
              La prova viene eseguita secondo la seguente procedura: 
              tramite l'utilizzazione  di  idonea  strumentazione  di
          misura, deve essere accertata la continuita' elettrica  tra
          la pistola di  erogazione  e  la  struttura  metallica  del
          distributore in esame. 
              L'esito della prova deve essere riportato sulla  scheda
          delle prove di laboratorio. 
              12. Verifiche sulla testata contometrica  (se  di  tipo
          elettronico) 
              12.1. Scopo 
              La prova e'  finalizzata  alla  verifica  del  corretto
          funzionamento   della   testata   contometrica    per    il
          distributore  in  esame,  e  del  relativo  generatore   di
          impulsi. La testata contometrica, oltre  alle  funzioni  di
          indicazione delle quantita' erogate e, se l'impianto e'  in
          rapporto con il pubblico, di calcolo dei relativi  importi,
          svolge  funzioni  di  controllo   del   funzionamento   del
          distributore  e,  in  caso  di  mal   funzionamento,   deve
          provocare l'arresto dell'erogazione. 
              Le  condizioni  di  arresto  da  verificare   sono   le
          seguenti: 
              - mancanza di alimentazione generale; 
              -   mal   funzionamento   del   generatore   d'impulsi;
          alimentazione non corretta del generatore d'impulsi; 
              - errore aritmetico; 
              -  basso  livello  nella  cisterna  di  stoccaggio  del
          carburante; 
              - dispositivo di visualizzazione danneggiato ; 
              - prezzo unitario nullo; 
              - mancata erogazione per 30 secondi; 
              - mancato funzionamento del  sistema  di  recupero  dei
          vapori se interfacciato con la testata contometrica. 
              12.2. Descrizione della prova 
              La prova viene eseguita secondo la seguente procedura: 
              per il distributore in  esame  devono  essere  simulate
          altrettante situazioni di guasto corrispondenti a  ciascuna
          delle condizioni elencate al punto 12.1. 
              verificando   di   volta   in   volta   l'arresto   del
          funzionamento del gruppo motore-pompa di erogazione. 
              L'esito della prova deve essere riportato sulla  scheda
          delle prove di laboratorio.".