IL MINISTRO DELLA DIFESA 
 
  Vista la legge 30 dicembre 2018, n. 145  («Bilancio  di  previsione
dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il
triennio 2019-2021») ed,  in  particolare,  all'art.  1,  i  seguenti
commi: 
    comma 422, il quale prevede che il Governo adotta un programma di
dismissioni immobiliari volto a conseguire introiti  per  un  importo
non inferiore a 950 milioni di euro per l'anno 2019 ed a 150  milioni
di euro per  ciascuno  degli  anni  2020  e  2021.  Con  decreto  del
Presidente del Consiglio dei ministri, da adottare entro il 30 aprile
2019, su proposta del Ministro  dell'economia  e  delle  finanze,  e'
approvato  un  piano  di  cessione  di  immobili  pubblici   e   sono
disciplinati i criteri e le modalita' di dismissione  degli  immobili
da attuare negli anni 2019, 2020 e 2021; 
    comma 423, lettera b), secondo il quale il piano di cui al  comma
422 comprende gli immobili  di  proprieta'  dello  Stato  in  uso  al
Ministero della difesa, diverso dall'abitativo,  non  piu'  necessari
alle   proprie   finalita'   istituzionali    e    suscettibili    di
valorizzazione, individuati con uno o piu' decreti del Ministro della
difesa, sentita l'Agenzia del demanio; 
    comma 423, lettera c), secondo il quale il piano di cui al  comma
422 comprende anche gli immobili di  proprieta'  dello  Stato  per  i
quali  sia  stata  presentata  richiesta  di  attribuzione  ai  sensi
dell'art. 56-bis del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito,
con  modificazioni,  dalla  legge  9  agosto  2013,  n.  98,  accolta
dall'Agenzia del demanio e per i quali l'ente non abbia  adottato  la
prescritta delibera, salvo che non vi provveda entro trenta giorni; 
  Visto il decreto-legge  30  dicembre  2015,  n.  210  («Proroga  di
termini previsti da disposizioni legislative») convertito in legge 25
febbraio 2016, n. 21 ed, in particolare, il comma 6, art. 10; 
  Visto il decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69 («Disposizioni urgenti
per il rilancio dell'economia»), convertito in legge 9  agosto  2013,
n. 98 ed, in particolare, l'art. 56-bis; 
  Visto il decreto legislativo 28 maggio 2010, n. 85 («Attribuzione a
comuni, province,  citta'  metropolitane  e  regioni  di  un  proprio
patrimonio, in attuazione dell'art. 19 della legge 5 maggio 2009,  n.
42»); 
  Visto  il  decreto  legislativo  15  marzo  2010,  n.  66  («Codice
dell'ordinamento militare»); 
  Visti gli  articoli  822  («Demanio  pubblico»),  823  («Condizione
giuridica del demanio pubblico») ed  826  («Patrimonio  dello  Stato,
delle provincie e dei comuni») del codice civile approvato con  regio
decreto 16 marzo 1942, n. 262; 
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010,  n.
90 («Testo unico  delle  disposizioni  regolamentari  in  materia  di
ordinamento militare»); 
  Ritenuto necessario, per le finalita' di cui all'art. 1, comma  422
della legge 30 dicembre 2018,  n.  145,  procedere  all'adozione  del
previsto decreto ministeriale di individuazione degli immobili  dello
Stato in uso al Ministero della difesa, diverso  dall'abitativo,  non
piu' necessari alle proprie finalita' istituzionali e suscettibili di
valorizzazione; 
  Sentita l'Agenzia del demanio; 
 
                              Decreta: 
 
  1. Gli immobili di proprieta' dello  Stato,  in  uso  al  Ministero
della difesa, diverso dall'abitativo, non piu' necessari alle proprie
finalita'  istituzionali,  suscettibili  di  essere  ricompresi   nel
programma di dismissioni immobiliari di cui  all'art.  1,  comma  422
della legge 30 dicembre 2018, n. 145,  sono  individuati  nell'elenco
allegato al presente decreto. 
  2. Gli immobili come individuati nel precedente  comma  perdono  la
qualifica  di  beni  appartenenti  al   demanio   pubblico   e   sono
classificati immobili appartenenti al  patrimonio  disponibile  dello
Stato. 
  3. Il presente decreto e' trasmesso alla Corte  dei  conti  per  la
registrazione e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della  Repubblica
italiana. 
 
    Roma, 14 giugno 2019 
 
                                                  Il Ministro: Trenta 

Registrato alla Corte dei conti il 12 luglio 2019, reg. n. 1-1736