IL DIRIGENTE DELLA PQAI IV 
             della direzione generale per la promozione 
             della qualita' agroalimentare e dell'ippica 
 
  Visto il  regolamento  (UE)  n.  1151/2012  del  Parlamento  e  del
Consiglio del 21 novembre 2012 sui regimi di  qualita'  dei  prodotti
agricoli e alimentari; 
  Visto l'art. 53, par. 3  del  regolamento  (UE)  n.  1151/2012  del
Parlamento e del Consiglio che prevede  la  modifica  temporanea  del
disciplinare di produzione  di  una  DOP  o  di  una  IGP  a  seguito
dell'imposizione di misure sanitarie o fitosanitarie obbligatorie  da
parte delle autorita' pubbliche; 
  Visto il regolamento delegato (UE) n. 664/2014 del 18 dicembre 2013
che integra il regolamento (UE) n. 1151/2012  del  Parlamento  e  del
Consiglio, in particolare  l'art.  6,  comma  3,  che  stabilisce  le
procedure riguardanti  un  cambiamento  temporaneo  del  disciplinare
dovuto all'imposizione, da parte di autorita'  pubbliche,  di  misure
sanitarie e fitosanitarie obbligatorie o motivate calamita'  naturali
sfavorevoli o da condizioni metereologiche sfavorevoli  ufficialmente
riconosciute dalle autorita' competenti; 
  Visto il regolamento (CE) n. 1107/96 del 12 giugno 1996, pubblicato
nella Gazzetta Ufficiale delle Comunita' europee - Serie L 148 del 21
giugno 1996, con il  quale  e'  stata  iscritta  nel  registro  delle
denominazioni di origine protette  e  delle  indicazioni  geografiche
protette la denominazione  di  origine  protetta  «Prosciutto  Veneto
Berico-Euganeo»; 
  Visto il decreto del  Presidente  del  Consiglio  dei  ministri  31
gennaio 2020, pubblicato nella Gazzetta  Ufficiale  della  Repubblica
italiana il 1° febbraio 2020, recante la dichiarazione dello stato di
emergenza   in   conseguenza   del   rischio    sanitario    connesso
all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili,
in Italia; 
  Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8  marzo
2020, recante ulteriori disposizioni attuative del  decreto-legge  23
febbraio 2020, n. 6, convertito in legge dalla legge 5 marzo 2020, n.
13, recante misure urgenti in  materia  di  contenimento  e  gestione
dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, pubblicato nella  Gazzetta
Ufficiale della Repubblica italiana l'8 marzo 2020; 
  Visto il decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19,  convertito  in  legge
dalla legge 22  maggio  2020,  n.  35,  recante  misure  urgenti  per
fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19, pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana il 25 marzo 2020, e,  in
particolare, l'art. 2, comma 2; 
  Visto il decreto del  Presidente  del  Consiglio  dei  ministri  26
aprile 2020, ulteriori disposizioni attuative  del  decreto-legge  23
febbraio 2020, n. 6, convertito in legge dalla legge 5 marzo 2020, n.
13, recante misure urgenti in  materia  di  contenimento  e  gestione
dell'emergenza epidemiologica da  COVID-19,  applicabili  sull'intero
territorio  nazionale,  pubblicato  nella  Gazzetta  Ufficiale  della
Repubblica italiana - n. 108 del 27 aprile 2020. 
  Visto il decreto-legge 16 maggio 2020,  n.  33,  recante  ulteriori
misure  urgenti  per  fronteggiare  l'emergenza   epidemiologica   da
COVID-19,  pubblicato  nella  Gazzetta  Ufficiale  della   Repubblica
italiana il 25 marzo 2020; 
  Visto il decreto del  Presidente  del  Consiglio  dei  ministri  17
maggio 2020, recante  disposizioni  attuative  del  decreto-legge  25
marzo  2020,  n.  19,  recante  misure   urgenti   per   fronteggiare
l'emergenza epidemiologica da  COVID-19,  pubblicato  nella  Gazzetta
Ufficiale della Repubblica italiana il 16 maggio 2020; 
  Visto il decreto-legge 22  aprile  2021,  n.  52,  convertito,  con
modificazioni, dalla legge  17  giugno  2021,  n.  87,  e  successive
modificazioni, recante «Misure urgenti per la graduale ripresa  delle
attivita'  economiche  e  sociali  nel  rispetto  delle  esigenze  di
contenimento della  diffusione  dell'epidemia  da  COVID-19»,  e,  in
particolare, l'art. 9, relativo alle «certificazioni verdi COVID-19»; 
  Visto il decreto-legge 23 luglio  2021,  n.  105,  convertito,  con
modificazioni, dalla legge 16 settembre 2021, n. 126, recante «Misure
urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19 e per
l'esercizio in sicurezza di attivita' sociali ed economiche»,  e,  in
particolare, l'art. 1, ai sensi del  quale:  «In  considerazione  del
rischio sanitario connesso al protrarsi della diffusione degli agenti
virali  da  COVID-19,  lo   stato   di   emergenza   dichiarato   con
deliberazione  del  Consiglio  dei  ministri  del  31  gennaio  2020,
prorogato con deliberazioni del Consiglio dei ministri del 29  luglio
2020,  7  ottobre  2020,  13  gennaio  2021  e  21  aprile  2021,  e'
ulteriormente prorogato fino al 31 dicembre 2021»; 
  Visto il decreto-legge 24 dicembre 2021, n.  221,  recante  proroga
dello  stato  di  emergenza  nazionale  e  ulteriori  misure  per  il
contenimento  della  diffusione  dell'epidemia  da  COVID-19  ed,  in
particolare, l'art. 1, ai sensi del  quale:  «in  considerazione  del
rischio sanitario connesso al protrarsi della diffusione degli agenti
virali  da  COVID-19,  lo   stato   di   emergenza   dichiarato   con
deliberazione del Consiglio dei  ministri  del  31  gennaio  2020  e'
ulteriormente prorogato fino al 31 marzo 2022»; 
  Visto il decreto-legge 6  agosto  2021,  n.  111,  convertito,  con
modificazioni, dalla legge 24 settembre 2021, n.  133,  e  successive
modificazioni, recante «Misure urgenti per l'esercizio  in  sicurezza
delle attivita' scolastiche, universitarie, sociali e in  materia  di
trasporti»; 
  Visto il decreto del  Presidente  del  Consiglio  dei  ministri  17
giugno  2021,  e  successive  modificazioni,  recante   «Disposizioni
attuative dell'art. 9, comma 10, del decreto-legge 22 aprile 2021, n.
52, recante «Misure urgenti per la graduale ripresa  delle  attivita'
economiche e sociali nel  rispetto  delle  esigenze  di  contenimento
della  diffusione  dell'epidemia  da  COVID-19»»,  pubblicato   nella
Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana 17 giugno 2021, n. 143; 
  Vista la dichiarazione dell'Organizzazione mondiale  della  sanita'
dell'11 marzo 2020, con la quale  l'epidemia  da  COVID-19  e'  stata
valutata  come  «pandemia»   in   considerazione   dei   livelli   di
diffusivita' e gravita' raggiunti a livello globale; 
  Vista le note mail del 25 e del 26 novembre 2021, con le  quali  il
direttore della Direzione generale  della  prevenzione  sanitaria  ha
segnalato  la  potenziale  pericolosita'  della  variante   B.1.1.529
identificata in Sudafrica; 
  Ritenuto necessario e  urgente,  nelle  more  dell'adozione  di  un
successivo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri ai sensi
dell'art. 2, comma 2, del citato decreto-legge 25 marzo 2020, n.  19,
sentita la Direzione generale della prevenzione sanitaria,  rinnovare
le misure di cui alle predette ordinanze del Ministro della salute 22
ottobre 2021 e 26 novembre 2021, nonche' prevedere nuove disposizioni
in materia di limitazione degli spostamenti dall'estero; 
  Considerato che le difficolta'  legate  all'imposizione,  da  parte
delle autorita' pubbliche, di misure  sanitarie  obbligatorie,  hanno
riguardato non solo il territorio italiano, ma anche tutti gli  altri
Stati  membri  dell'UE  e  numerosi  Paesi  extra-UE,  con  rilevanti
ripercussioni produttive e logistiche per le aziende del settore; 
  Vista la richiesta, inviata dal  Consorzio  del  Prosciutto  Veneto
Berico-Euganeo, riconosciuto dal Ministero ai sensi  della  legge  n.
526/1999, acquisita con protocollo n. 0019774 del  18  gennaio  2022,
come integrata con nota acquisita al protocollo  n.  0019910  del  18
gennaio 2022, di modifica temporanea, per un periodo di dodici  mesi,
della scheda C «Delimitazione della zona geografica e rispetto  delle
condizioni di  cui  all'art.  2  paragrafo  4»  del  disciplinare  di
produzione, con la quale si chiede un aumento della  percentuale  del
peso vivo medio per partita da destinare alla macellazione in modo da
fronteggiare la  situazione  di  notevole  criticita'  che  coinvolge
l'intera filiera suinicola  del  «Prosciutto  Veneto  Berico-Euganeo»
DOP; 
  Considerata la  carenza  infrastrutturale  e  di  manodopera  delle
aziende mangimistiche italiane, che ha  allungato  i  tempi  medi  di
consegna delle materie prime  per  l'alimentazione  dei  suini  negli
allevamenti iscritti al sistema di controllo della DOP in  questione,
creando  problematiche  logistiche  agli   stessi   allevamenti   che
comportano criticita' nell'organizzazione del  lavoro  nonche'  nella
gestione della tempistica delle consegne dei suini agli  stabilimenti
di macellazione ed ai prosciuttifici; 
  Considerati, altresi' in tale contesto, i disagi legati al  settore
dell'autotrasporto e, nello specifico, alla carenza di autisti  e  di
pneumatici,  che  hanno   generato   ritardi   rilevanti,   sia   nel
trasferimento dei suini  dagli  allevamenti  ai  macelli,  sia  nella
consegna delle cosce fresche da questi ultimi ai prosciuttifici,  con
conseguenti difficolta' nel rispettare le tempistiche prescritte  dal
disciplinare della DOP in parola; 
  Considerato che l'aggravarsi delle criticita' succitate, unitamente
all'attuazione delle misure stabilite dai provvedimenti  connessi  al
fronteggiare la pandemia COVID-19, hanno determinato il rallentamento
dell'operativita' degli allevamenti iscritti al sistema di controllo,
e, quindi, la  modifica  dei  programmi  di  consegna  dei  suini  al
macello, comportando  l'allungamento  del  ciclo  di  allevamento  e,
conseguentemente, l'aumento del peso vivo medio per partita dei suini
destinati alla produzione di «Prosciutto Veneto Berico-Euganeo» DOP; 
  Vista la dichiarazione, resa in  data  17  gennaio  2022  da  IFCQ,
organismo di controllo della DOP «Prosciutto Veneto  Berico-Euganeo»,
attestante che il peso vivo medio in partita dei suini macellati  nei
primi undici mesi del 2021 e' stato pari a 171,79  kg,  che,  dall'11
novembre al 30 giugno 2021, gli allevamenti iscritti in cui e'  stato
registrato un superamento del peso vivo medio in partita  sono  stati
1.379 su un totale di 1.743 attualmente riconosciuti, che, nei  primi
undici mesi del  2021,  i  suini  idonei  alla  macellazione  ma  non
consegnati  sono  stati  79.531,  che  i  macelli   coinvolti   dalle
criticita' sono stati ventinove su un totale di trenta, con un  calo,
quindi, rilevante nella produzione della DOP; 
  Considerato, altresi', che, in base ai dati acquisiti alla data del
presente provvedimento, e' possibile  ipotizzare,  per  il  2022,  un
incremento rilevante di almeno 500.000 suini, che potrebbero superare
i limiti massimi del peso vivo  medio  imposti  dal  disciplinare  di
produzione, con il rischio  concreto  di  un  aggravamento  ulteriore
dell'intera filiera e dei soggetti iscritti; 
  Ritenuto di  non  poter  escludere  a  priori  che  altri  soggetti
iscritti al sistema di controllo della DOP possano essere colpiti  da
tali effetti in futuro; 
  Considerato che, verosimilmente e  tenendo  presente  gli  elementi
forniti, tali cause non esauriranno realisticamente  i  loro  effetti
sui soggetti iscritti al sistema di controllo della  DOP  «Prosciutto
Veneto Berico-Euganeo», alla conclusione dello  stato  di  emergenza,
proclamato con i provvedimenti sopra riportati; 
  Ritenuto, stante quanto sopra,  di  poter  accogliere  la  proposta
avanzata dal consorzio di tutela, relativamente all'aumento  dal  10%
al 15%, della percentuale del peso  medio  della  partita  dei  suini
destinati alla macellazione; 
  Ritenuto, altresi', che, sulla base degli elementi  acquisiti,  sia
verosimilmente appropriato concedere un adeguato periodo di validita'
della modifica temporanea  di  che  trattasi,  affinche'  i  soggetti
iscritti  al  sistema  di  controllo  della  DOP  «Prosciutto  Veneto
Berico-Euganeo» colpiti, possano  avere  sufficiente  tempo,  per  un
graduale ripristino delle condizioni  lungo  la  filiera  della  DOP,
antecedenti allo stato di emergenza, connesso alla pandemia COVID-19; 
  Visto la comunicazione trasmessa dalla Regione Veneto, acquisita al
protocollo n. 0028130  del  21  gennaio  2022,  che  conferma  quanto
comunicato dal Consorzio di tutela  e  dall'organismo  di  controllo,
esprimendo, al contempo,  parere  favorevole  all'approvazione  della
modifica temporanea presentata; 
  Ritenuto  necessario  provvedere  alla  modifica   temporanea   del
disciplinare   di   produzione   della   DOP    «Prosciutto    Veneto
Berico-Euganeo», ai sensi  del  citato  art.  53,  paragrafo  3,  del
regolamento (UE)  n.  1151/2012  e  dell'art.  6,  paragrafo  3,  del
regolamento delegato (UE) n. 664/2014; 
  Ritenuto che  sussista  l'esigenza  di  pubblicare  nella  Gazzetta
Ufficiale della Repubblica italiana la modifica temporanea  apportata
al  disciplinare  di  produzione   della   DOP   «Prosciutto   Veneto
Berico-Euganeo»  attualmente  vigente,  affinche'   le   disposizioni
contenute nel predetto documento siano accessibili  per  informazione
erga omnes sul territorio nazionale; 
 
                              Provvede: 
 
  Alla pubblicazione della modifica temporanea  del  disciplinare  di
produzione della «Prosciutto  Veneto  Berico-Euganeo»  registrata  in
qualita' di denominazione di origine protetta in forza al n.  1107/96
della Commissione del  12  giugno  1996,  pubblicato  nella  Gazzetta
Ufficiale delle Comunita' europee - Serie L 148 del 21 giugno 1996. 
  La presente modifica  del  disciplinare  di  produzione  della  DOP
«Prosciutto Veneto Berico-Euganeo» sara'  in  vigore  dalla  data  di
pubblicazione della stessa sul  sito  internet  del  Ministero  delle
politiche agricole alimentari e forestali per mesi dodici. 
    Roma, 28 gennaio 2022 
 
                                                Il dirigente: Cafiero