Art. 2 Compiti dei centri di eccellenza che partecipano alle reti di riferimento europee «ERN» 1. I centri di eccellenza, che gia' operano nell'ambito della rete di riferimento europea «ERN-EYE», collaborano con i centri di coordinamento regionali per le MR per la stesura di un modello di diagnosi e presa in carico condiviso, che dovra' essere adattato allo specifico di ogni realta' regionale al fine di consentire elevati livelli di equita', qualita' e appropriatezza grazie all'uso di metodiche diagnostiche e approcci terapeutici standardizzati e condivisi, utilizzabili in tutto il territorio nazionale. Tale modello riguarda tutte le fasi della malattia (sospetto diagnostico, diagnosi confermata, percorso terapeutico, follow-up, gestione delle complicanze e riabilitazione con particolare attenzione alla transizione dall'eta' pediatrica all'eta' adulta), tutti i servizi e i professionisti coinvolti nelle diverse azioni e sara' basato sull'analisi delle evidenze scientifiche nazionali e internazionali. 2. I centri di eccellenza: a) diffondono, attraverso i centri di coordinamento regionali per le malattie rare, il modello di diagnosi e presa in carico condiviso a tutti i centri di riferimento che si occupano specificatamente delle distrofie retiniche ereditarie a livello nazionale, anche mediante consulenza e supporto a distanza, oltre che con l'eventuale realizzazione di percorsi formativi; b) mettono a disposizione dell'intera rete le nuove conoscenze acquisite attraverso il lavoro delle ERN; c) facilitano l'accesso alle strutture di consulenza definite dalle ERN per casi di particolare complessita' e problematicita' clinica. 3. Il modello di diagnosi e presa in carico delle varie forme, anche sindromiche o multiorgano, di distrofie retiniche ereditarie, puo' coinvolgere anche esperti di altre specialita' in base ai diversi quadri clinici e bisogni assistenziali presentati dai pazienti.