IL CONSIGLIO DEI MINISTRI 
                 nella riunione del 28 dicembre 2022 
 
  Visto  il  decreto  legislativo  2  gennaio  2018,  n.  1,  ed   in
particolare l'art. 7, comma 1, lettera  c),  l'art.  16,  comma  1  e
l'art. 24, commi 1 e 3; 
  Vista la direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri del 26
ottobre 2012 concernente  gli  indirizzi  per  lo  svolgimento  delle
attivita' propedeutiche alle deliberazioni del Consiglio dei ministri
e per la predisposizione delle ordinanze di  cui  all'art.  5,  della
legge  24  febbraio  1992,  n.  225  e  successive  modificazioni   e
integrazioni, che, ai  sensi  dell'art.  15,  comma  5,  del  decreto
legislativo  citato  n.  1  del  2018,  resta  in  vigore  fino  alla
pubblicazione della nuova direttiva in materia; 
  Vista la delibera del Consiglio dei ministri del 4 luglio 2022, con
la quale e' stato dichiarato, fino al 31 dicembre 2022, lo  stato  di
emergenza in relazione alla situazione di deficit idrico in atto  nei
territori delle regioni  e  delle  province  autonome  ricadenti  nei
bacini distrettuali del Po e delle Alpi  orientali,  nonche'  per  le
peculiari  condizioni  ed  esigenze  rilevate  nel  territorio  delle
Regioni Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte  e
Veneto, prevedendo uno stanziamento di euro  36.500.000,00  a  valere
sul Fondo per le emergenze nazionali di cui all'art. 44, comma 1, del
decreto legislativo n. 1 del 2018, ripartiti come  di  seguito:  euro
10.900.000,00 alla Regione  Emilia-Romagna,  euro  4.200.000,00  alla
Regione  Friuli-Venezia  Giulia,  euro  9.000.000,00   alla   Regione
Lombardia,  euro  7.600.000,00  alla   Regione   Piemonte   ed   euro
4.800.000,00 alla Regione Veneto; 
  Considerato che la dichiarazione dello stato di emergenza e'  stata
adottata per fronteggiare situazioni che per intensita' ed estensione
richiedono l'utilizzo di mezzi e poteri straordinari; 
  Vista la delibera del Consiglio dei ministri del  14  luglio  2022,
con la quale gli effetti dello stato di emergenza, dichiarato con  la
predetta delibera del Consiglio dei ministri del 4 luglio 2022,  sono
stati estesi, in relazione alla situazione di deficit idrico in atto,
ai  territori  delle  regioni  ricadenti  nel  bacino  del  distretto
dell'Appennino centrale  nonche',  per  le  peculiari  condizioni  ed
esigenze rilevate, al territorio della Regione Umbria prevedendo  uno
stanziamento di euro 2.800.000,00; 
  Vista la delibera del Consiglio dei ministri del 4 agosto 2022, con
la quale gli effetti dello stato  di  emergenza,  dichiarato  con  la
suddetta delibera del Consiglio dei ministri del 4 luglio 2022,  sono
stati estesi, in relazione alla situazione di deficit idrico in atto,
ai territori della Regione Lazio ricadenti nel bacino  del  distretto
dell'Appennino  centrale,  prevedendo  uno   stanziamento   di   euro
5.800.000,00; 
  Vista la delibera del Consiglio dei ministri del 1° settembre 2022,
con la quale viene precisato che lo stato di emergenza dichiarato con
la predetta delibera del Consiglio dei ministri del  4  agosto  2022,
ricomprende l'intero territorio della Regione Lazio, ivi  compresi  i
territori  ricadenti  nel   bacino   del   distretto   dell'Appennino
meridionale, 
  Vista la delibera del Consiglio dei ministri del 1° settembre 2022,
con la quale gli effetti dello stato di emergenza, dichiarato con  la
citata delibera del Consiglio dei ministri del 4  luglio  2022,  sono
stati estesi, in relazione alla situazione di deficit idrico in atto,
ai territori delle Regioni Liguria e  Toscana  ricadenti  nel  bacino
distrettuale dell'Appennino settentrionale, prevendo uno stanziamento
pari ad euro 10.000.000,00, di cui euro 5.700.000,00 per  la  Regione
Liguria ed euro 4.300.000,00 per la Regione Toscana; 
  Vista l'ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile
del 21 luglio 2022, n. 906  recante:  «Primi  interventi  urgenti  di
protezione civile finalizzati a contrastare la situazione di  deficit
idrico in atto per le peculiari condizioni ed esigenze  rilevate  nel
territorio  delle  Regioni  Emilia-Romagna,  Friuli-Venezia   Giulia,
Lombardia, Piemonte e Veneto»; 
  Vista l'ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile
del 28 luglio 2022, n. 909  recante:  «Primi  interventi  urgenti  di
protezione civile finalizzati a contrastare la situazione di  deficit
idrico in atto per le peculiari condizioni ed esigenze  rilevate  nel
territorio della Regione Umbria»; 
  Vista l'ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile
del 26 agosto 2022, n. 916  recante:  «Primi  interventi  urgenti  di
protezione civile finalizzati a contrastare la situazione di  deficit
idrico in atto per le peculiari condizioni ed esigenze  rilevate  nel
territorio della Regione Lazio»; 
  Vista l'ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile
del 14 settembre 2022, n. 920 recante: «Primi interventi  urgenti  di
protezione civile finalizzati a contrastare la situazione di  deficit
idrico in atto per le peculiari condizioni ed esigenze  rilevate  nei
territori delle  Regioni  Liguria  e  Toscana  ricadenti  nel  bacino
distrettuale dell'Appennino settentrionale»; 
  Vista la nota del 16 dicembre 2022  del  Presidente  della  Regione
Emilia-Romagna con la quale e' stata richiesta la proroga dello stato
di emergenza; 
  Vista la nota del 16 dicembre 2022  del  Presidente  della  Regione
Friuli-Venezia Giulia con la quale  e'  stata  richiesta  la  proroga
dello stato di emergenza; 
  Vista la nota del 19 dicembre 2022  del  Presidente  della  Regione
Lombardia con la quale e' stata richiesta la proroga dello  stato  di
emergenza; 
  Vista la nota del 13 dicembre 2022  del  Presidente  della  Regione
Piemonte con la quale e' stata richiesta la proroga  dello  stato  di
emergenza; 
  Vista la nota del 16 dicembre 2022  del  Presidente  della  Regione
Veneto con la quale e' stata richiesta  la  proroga  dello  stato  di
emergenza; 
  Viste le note del 17 novembre 2022  e  del  19  dicembre  2022  del
Presidente della Regione Umbria con la quale e'  stata  richiesta  la
proroga dello stato di emergenza; 
  Vista la nota del 19 dicembre 2022 della Regione Lazio con la quale
e' stata richiesta la proroga dello stato di emergenza; 
  Vista le note del 6 dicembre e del 16 dicembre 2022 del  Presidente
della Regione Liguria con la quale  e'  stata  richiesta  la  proroga
dello stato di emergenza; 
  Viste le note del 13 e del 19 dicembre 2022  del  Presidente  della
Regione Toscana con la quale e'  stata  richiesta  la  proroga  dello
stato di emergenza; 
  Considerato che nel periodo gennaio 2022 - ottobre 2022, le regioni
centrosettentrionali sono state quasi sempre interessate da  anomalie
pluviometriche negative, con parziali eccezioni spaziali e temporali,
e che tali anomalie pluviometriche mensili hanno raggiunto in  alcuni
mesi  valori  dell'80-90%  e  che,  complessivamente,   nel   periodo
settembre 2021 - agosto 2022 vi sono  state  anomalie  pluviometriche
negative    variabili    dal    20%    al    50%    nelle     regioni
centro-settentrionali. Tale tendenza negativa  ha  trovato  ulteriore
conferma nelle regioni centro-settentrionali  nel  mese  di  novembre
2022; 
  Considerato  che  all'inizio  della  stagione  autunno-inverno,  lo
«stock»  idrico   nivale   nell'arco   alpino   mostra   un   deficit
particolarmente marcato non solo rispetto alle  medie  2011-2021,  ma
anche  rispetto  all'anno  precedente  con  una   conseguente   molto
probabile minore disponibilita' di acqua  liquida  per  i  differenti
comparti d'uso, a seguito della fusione primaverile; 
  Tenuto conto che da maggio ad ottobre 2022  sono  state  registrate
anomalie mensili positive di temperatura  dell'ordine  mediamente  di
2-3 °C, con valori massimi anche superiori a 5 °C; 
  Considerato  altresi'  che  i  deflussi  dei  grandi   fiumi   sono
ampiamente sotto la media storica di riferimento, nonche' che l'acqua
stoccata nei grandi laghi prealpini regolati (Maggiore,  Como,  Iseo,
Garda), di  importanza  strategica  per  il  comparto  irriguo  delle
regioni settentrionali e' generalmente inferiore rispetto alle  medie
storiche di riferimento; 
  Considerato, quindi, che i ridotti afflussi meteorici rilevati  nei
mesi autunnali del  2022  e  nei  mesi  precedenti,  unitamente  alle
ridotte risorse idriche  disponibili  e  all'esiguo  «stock»  nivale,
rendano probabile il protrarsi nell'anno  2023  delle  condizioni  di
scarsita' idrica  rilevate  nei  mesi  primaverili  ed  estivi  nelle
regioni centro-settentrionali; 
  Considerato altresi' che gli  interventi  per  il  superamento  del
contesto  di  criticita'  sono  tuttora  in  corso  e  che,   quindi,
l'emergenza non puo' ritenersi conclusa; 
  Considerato che anche il territorio della regione Marche  e'  stato
interessato  da  un  lungo  periodo  di   siccita',   causato   dalla
eccezionale scarsita'  di  precipitazioni  pluviometriche  nel  corso
dell'anno 2022 e dall'incremento anomalo  delle  temperature  che  ha
determinato anche in tali aree del territorio nazionale una rilevante
riduzione della disponibilita' idrica; 
  Considerato, quindi, che tale prolungato  periodo  di  siccita'  ha
provocato una situazione di grave deficit idrico anche nei  territori
ricadenti  nel  bacino  distrettuale  dell'Appennino  centrale,   con
particolare riferimento al territorio della Regione Marche; 
  Considerato,  altresi',  che  nel  territorio  della  sopraindicata
regione si e' reso necessario ricorrere a prime e immediate misure di
mitigazione del  rischio  che,  tuttavia,  non  hanno  contenuto,  in
maniera  efficace,  gli  effetti  della   crisi   idrica   anche   in
considerazione  delle  elevate  temperature  rilevate  della  passata
stagione estiva che hanno incrementato notevolmente  i  prelievi  sia
per uso idropotabile sia per uso irriguo; 
  Ritenuto, inoltre, che le esigenze stagionali dei settori  agricolo
e zootecnico hanno contribuito ad aggravare la situazione di  deficit
idrico in atto; 
  Viste le note della Regione  Marche  dell'8  luglio  2022,  dell'11
agosto 2022, del 16 settembre 2022 e del  17  novembre  2022  con  le
quali e' stata richiesta la dichiarazione dello  stato  di  emergenza
per deficit idrico; 
  Considerato, altresi', che il Fondo per le emergenze  nazionali  di
cui all'art. 44, comma 1, del citato decreto  legislativo  n.  1  del
2018, iscritto nel bilancio autonomo della Presidenza  del  Consiglio
dei ministri, presenta le disponibilita' necessarie  per  far  fronte
agli interventi delle tipologie di cui alle lettere a) e b) dell'art.
25, comma 2, del decreto legislativo n.  1  del  2018,  nella  misura
determinata  all'esito  della  valutazione   speditiva   svolta   dal
Dipartimento della protezione civile sulla  base  dei  dati  e  delle
informazioni disponibili ed in raccordo con la Regione Marche; 
  Ritenuto, pertanto, necessario provvedere tempestivamente  a  porre
in essere tutte le iniziative di carattere straordinario  finalizzate
al superamento della grave situazione determinatasi a  seguito  della
crisi idrica in atto; 
  Tenuto conto che detta situazione di emergenza, per  intensita'  ed
estensione, non e' fronteggiabile con mezzi e poteri ordinari; 
  Ritenuto, quindi, che ricorrono, nella fattispecie,  i  presupposti
previsti dall'art. 7, comma 1, lettera c),  dall'art.  16,  comma  1,
secondo periodo e dall'art. 24 del citato decreto  legislativo  n.  1
del  2018,  per  la  proroga  dello  stato  di  emergenza  e  per  la
dichiarazione  dello  stato  di   emergenza,   potendosi,   pertanto,
procedere all'estensione dello stato di emergenza al territorio della
Regione Marche; 
  Vista la nota del Capo del Dipartimento della protezione civile del
20 dicembre 2022; 
  Su proposta del Ministro per la protezione civile  e  le  politiche
del mare; 
 
                              Delibera: 
 
                               Art. 1 
 
                  Proroga dello stato di emergenza 
 
  1. In considerazione di quanto esposto in premessa, ai sensi e  per
gli effetti dall'art. 24, comma 3, del decreto legislativo 2  gennaio
2018, n. 1, e' prorogato, di dodici mesi, lo stato  di  emergenza  in
relazione alla situazione di deficit  idrico  in  atto  ai  territori
delle  Regioni  Emilia-Romagna,  Friuli-Venezia  Giulia,   Lombardia,
Piemonte, Veneto, Umbria, Lazio, Liguria e Toscana.