(all. 1 - art. 1)
                                                           ALLEGATO A

                       Parte 1a - PRESCRIZIONI
                     Parte 2a - RACCOMANDAZIONI
                    Parte 3a - ULTERIORI IMPEGNI

   1. Viabilita'

   1.1  La  progettazione  definitiva degli interventi di adeguamento
della  viabilita'  in  prossimita' dei corsi d'acqua, con particolare
riferimento  a  quella  ricadente in territorio ligure, dovra' essere
sviluppata  nel  rispetto dei vincoli idraulici per la parte a sbalzo
sui corsi d'acqua, preferibilmente evitando la demolizione di edifici
esistenti ed, ove la stessa sia necessaria, garantendo ai proprietari
un  giusto  indennizzo  ed  inoltre,  nel  caso in cui sia necessario
effettuare  sbancamenti, provvedendo al rinverdimento e piantumazione
delle scarpate, alla realizzazione dei muri in pietra e, in generale,
adottando   criteri   di   corretto   inserimento   paesaggistico  ed
ambientale.
   Pertanto,   ove   gli   spazi  siano  limitati,  la  progettazione
definitiva potra' prevedere l'eliminazione di banchine e marciapiedi,
incidere  su  versanti  e  fabbricati e solo in ultimo interessare il
corso  d'acqua.  A  tal  fine  in  sede  di approvazione del progetto
definitivo,  dovranno  essere  richieste  e  conseguite le necessarie
deroghe alla relativa normativa.
   1.2  In  sede  di  progettazione  definitiva, dovra' essere tenuto
conto  delle  criticita'  generate  dall'attraversamento  delle  aree
urbanizzate, con particolare riguardo alla salvaguardia degli edifici
sensibili.
   Con  riferimento  al  Nodo  di Pontedecimo nel progetto definitivo
dovra'  essere  adottata  la soluzione della circonvallazione a senso
unico,  evitando  cosi'  la  demolizione  di  parte dell'edificio del
ricreatorio parrocchiale.
   1.3  In  relazione  ai  rischi di inquinamento idrico, il progetto
definitivo   dovra'   privilegiare  l'immissione  degli  scarichi  in
fognatura,  ovunque  questa  sia  esistente.  L'utilizzo  della  rete
fognaria non dovra' determinare apporti di inerti che possano causare
l'intasamento o il deterioramento della rete stessa.
   1.4  Nell'ambito  della  progettazione  definitiva  dovra'  essere
predisposto  uno  studio sui flussi del traffico esistente, su quelli
indotti dall'apertura dei cantieri e sul sistema dell'accessibilita'.
   1.5  Nella  progettazione  definitiva della cantierizzazione degli
interventi di adeguamento della viabilita', dovra' essere predisposto
uno  studio  che  indichi,  con riferimento ai casi specifici, se sia
compatibile  con  la tempistica programmata prevedere il mantenimento
in  esercizio della viabilita' attuale durante la realizzazione degli
interventi,  ferma  restando la necessita' di non determinare ritardi
nell'esecuzione.
   1.6  Gli  aspetti  tecnici  degli  interventi  di  modifica  della
viabilita'  comunale esistente o di realizzazione di nuova viabilita'
ad  uso  comunale,  ivi  comprese  le  relative opere di sistemazione
idraulica  o  idrogeologica,  saranno  concordati, tenuto conto delle
caratteristiche progettuali inserite nel progetto preliminare, con il
Comune  di Genova, nonche' con l'Azienda Speciale ASTER del Comune di
Genova e Genova Acque S.p.A., senza che cio' pregiudichi l'inizio dei
lavori dell'opera.
   1.7  In  relazione alla zona in cui sono stati previsti i cantieri
COL2  e  CBL2 (imbocco Fegino), dovranno essere assicurate al Comune,
nei  limiti  di  spesa preventivati di 1 milione di C, le prestazioni
necessarie  per ricollocare temporaneamente le attivita' scolastiche,
svolte nella scuola posta in zona, in altro edificio esistente, o per
altra soluzione idonea a limitare il relativo impatto.
   1.8  Con  riferimento all'adeguamento dei parcheggi di Campomorone
capoluogo,  in sede di progetto definitivo, si dovra' provvedere alla
correzione  del pertinente elaborato grafico (Id 326 prog. 014), dove
le  zone  di  parcheggio  distinte dalle sigle P6, P9, P11 e P12 sono
campite  come  parcheggi  esistenti,  mentre sono da individuare come
parcheggi  da  realizzare,  e  si  dovra'  provvedere  a  localizzare
correttamente le aree di parcheggio come indicato dal Comune.
   1.9  Per  la  sistemazione  dell'incrocio tra SP 7 e SS 35 a Borgo
Fornari  in  Comune  di Ronco Scrivia si dovra' prevedere, in sede di
progetto   definitivo,   la   soluzione   dell'innesto   a   "T"  con
regolamentazione  semaforica. In tale contesto si dovra' tenere conto
della  presenza  della  Villa  ubicata  a  Borgo  Fornari  sulla riva
sinistra del Rio Traverso.
   1.10  Per  l'intersezione tra la S.P. n. 7 "della Castagnola" e la
viabilita' comunale convenzionata di Costa Lazzari al km 1+725, nella
fase  di  progettazione  definitiva  si  dovra' studiare la soluzione
ottimale onde consentire un piu' agevole accesso tra le stesse.
   1.11  Con  riguardo  all'adeguamento S.P. 7 / S.P. 163, in fase di
progetto  definitivo  si  dovra'  verificare  l'effettiva presenza di
manufatti  e  si  dovra'  adottare  la  soluzione meno impattante sul
territorio  che,  nel  contempo,  soddisfi le necessita' del progetto
stesso.
   1.12  Per  la  SP  163  della  Castagnola,  in  fase  di  progetto
definitivo  dovra' essere approfondito il dimensionamento delle opere
di   sistemazione   previste  in  corrispondenza  della  frana  della
Carbonasca  sulla base di uno studio del fenomeno franoso stesso, che
raccolga  ed  interpreti  le  risultanze  delle indagini geognostiche
specificatamente eseguite.
   1.13   Dovra'   essere  effettuato  uno  studio  per  un  migliore
inserimento  ambientale  degli interventi relativi alla viabilita' da
definirsi  in  sede  di  progetto  definitivo  nel  limite  di  spesa
preventivato di 25 milioni di €.
   2. Cantieri

   2.1  Con  riferimento  al  cantiere logistico CBL1, non essendo al
momento  emersa  la  possibilita'  di  una diversa collocazione dello
stesso,  deve  essere  confermata  l'ubicazione proposta dal progetto
preliminare  presentato,  tuttavia dovra' essere studiata, in sede di
progettazione    definitiva,   la   possibilita'   di   una   diversa
collocazione, nel rispetto delle esigenze operative e d'intesa con il
Comune di Genova.
   Qualora in esito a tale studio, fosse individuata una collocazione
alternativa,  disponibile entro tempi congruenti con la necessita' di
anticipare  l'avvio  della  realizzazione della cantierizzazione e la
stessa  non  generi significativi costi, tale soluzione potra' essere
introdotta in sede di progetto definitivo.
   2.2  Per  il cantiere CBL4, ferma restando allo stato l'ubicazione
dello  stesso  accanto  al  cimitero della Biacca a Bolzaneto, dovra'
essere  approfondita, in sede di progetto definitivo, la possibilita'
di  una  diversa collocazione d'intesa con il Comune, compatibilmente
con  il  rispetto  dei tempi, dei costi e delle esigenze di cantiere.
Ove  il  cantiere rimanga collocato in prossimita' del cimitero della
Biacca  a  Bolzaneto, si dovra' provvedere a chiedere e conseguire le
eventuali deroghe.
   2.3  In fase di progettazione definitiva si dovra' approfondire la
fattibilita' tecnica e la compatibilita' temporale della possibilita'
di  collocare  un cantiere nell'area di proprieta' di FS S.p.A., sita
fra  Via  Lepanto  e  Via  Fratelli Bronzetti, compatibilmente con il
rispetto dei tempi e dei costi.
   2.4  Dovra' essere eliminata, in sede di progettazione definitiva,
la  parte  di  cantiere  CBP1  ricadente  in  area  SIC  "Capanne  di
Marcarolo":  le  esigenze  di  cantiere  dovranno  essere soddisfatte
attraverso   la   riperimetrazione   e  l'ampliamento  del  COP1,  da
sviluppare  nel  progetto  definitivo.  Inoltre,  in fase di progetto
definitivo  dovra'  essere effettuato un approfondimento per valutare
l'eventuale necessita' di adottare ulteriori misure mitigative.
   2.5 In relazione alle modifiche della viabilita' di via del Vapore
(Comune  di Arquata Scrivia) in accesso al Campo Base CBP3, le stesse
dovranno  escludere  l'interessamento dell'acquifero contaminato gia'
oggetto  di  intervento  di messa in sicurezza, bonifica e ripristino
ambientale  del  sito  rinominato  "rio  Campora",  e  le lavorazioni
stradali   previste  non  dovranno  provocare  alcuna  modifica  alla
superficie  piezometrica,  ed  in  sede di progetto definitivo dovra'
essere  prevista  un'impermeabilizzazione  della piattaforma stradale
tale  da  impedire  ad  inquinanti  oleosi versati accidentalmente di
incrementare i livelli di' inquinamento del terreno in profondita'.
   2.6   In   fase   di   progettazione  definitiva  dovranno  essere
approfondite  le alternative per la viabilita' di accesso al cantiere
CBP4,  studiando  la soluzione segnalata dalla Regione concernente la
variante stradale (temporanea) in sponda destra del Torrente Scrivia,
con  guado  a  valle  del  ponte  Varicella,  compatibilmente  con le
tempistiche  programmate per lo sviluppo delle attivita' econ i costi
stimati.
   2.7 Per quanto riguarda le finestre:
   a)   finestra   Borzoli:   si   dovra'   provvedere,  in  sede  di
progettazione  definitiva,  allo  studio  di  dettaglio  dell'assetto
geomorfologico   nel   perimetro   dell'area  di  cava  Serra,  degli
interventi  di  regimazione  delle  acque  e  di  stabilizzazione del
versante in cui e' impostato l'imbocco della finestra;
   b) finestra Polcevera: in sede di progettazione definitiva le aree
destinate   al   cumulo  di  ripresa  dello  smarino  dovranno  avere
dimensioni tali da assicurare la funzionalita' e le tempistiche delle
operazioni di scavo delle gallerie. Dovra' essere analizzata, in fase
di  progettazione  definitiva, la problematica delle aree instabili e
si  dovra' provvedere, ove le stesse siano interferenti con l'opera e
le attivita' di cantiere, alla loro stabilizzazione;
   c)  finestra  Cravasco:  il  progetto definitivo dovra' studiare e
definire   le  soluzioni  per  garantire  la  sicurezza  della  nuova
viabilita'  con  quella  esistente sia nella fase realizzativa sia in
fase finale; si dovra' inoltre provvedere ad una verifica dello stato
del   dissesto   e   di   effettuare   gli  eventuali  interventi  di
riprofilatura   del  pendio  in  considerazione  dell'acclivita'  del
versante  e  della  sua  predisposizione  al  distacco  di  massi  in
corrispondenza   del   piazzale  di  imbocco  della  finestra,  senza
interferire con l'area vincolata SIC IT 1331501 "Praglia - Pracaban -
Monte Leco - P. Martin";
   d) finestra Rigoroso: in sede di progetto definitivo dovra' essere
adottata  la  soluzione presentata unitamente alle integrazioni dello
studio   di   Impatto   Ambientale,   sia   per  il  riposizionamento
dell'imbocco   della  finestra  e  del  relativo  cantiere,  sia  per
l'eliminazione dell'area di deposito definitivo dello smarino in area
prossima   all'imbocco,   utilizzando  lo  stesso  materiale  per  la
riqualificazione  ambientale  delle  aree  di  pianura indicate nella
citata  integrazione.  Il  progetto  definitivo  dovra'  definire nel
dettaglio  la  viabilita'  di  cantiere  e quella legata al trasporto
materiali. Dovranno essere definite in sede di progetto definitivo le
misure  per  conservare  la  continuita'  ecologica  del  piccolo rio
collinare  interferito nella costruzione della strada di accesso alla
finestra  Rigoroso  che collega i soprastanti boschi collinari con il
fondovalle Scrivia;
   e)  finestra  Castagnola:  per  quanto riguarda l'area di deposito
dove   collocare  gli  inerti  derivanti  dalla  realizzazione  della
finestra,   per  evitare  il  conferimento  del  materiale  di  scavo
proveniente  da  tale  finestra  nell'alveo  del Rio Traversa, dovra'
essere  adottata  nel  progetto definitivo la soluzione di utilizzare
detto materiale per il recupero delle superfici pianeggianti, gia' in
parte  compromesse,  poste  in sinistra idrografica del Rio Traversa,
provvedendo  ad  un  addossamento degli inerti sul versante sinistro.
Previa  verifica  delle  portate  massime  del  Rio  Traversa  e  dei
possibili  effetti  provocati  da esondazioni, la pista di accesso al
cantiere  dovra'  essere  oggetto  di  riconsiderazione  in  sede  di
progettazione  definitiva in base alle verifiche anzidette. Si dovra'
inoltre   provvedere,   in   sede   di  progetto  definitivo,  ad  un
approfondimento  in  ordine  all'adeguatezza del ponte, tenendo conto
del  carattere  provvisorio  dello  stesso,  al fine di garantirne le
condizioni di massima sicurezza.
   2.8  Per la costruzione e l'esercizio di impianti di produzione di
calcestruzzo  dovranno  essere  richieste  ed  ottenute le occorrenti
autorizzazioni secondo la vigente normativa e dovranno essere evitate
emissioni diffuse di polveri ed altri inquinanti.
   2.9  Per  il problema delle polveri in sede di progetto definitivo
dovra'  essere  previsto  che  i  cantieri  operativi siano dotati di
impianti    che    consentano    il    contenimento    dell'emissione
nell'atmosfera;  anche  per  le  piste  di  cantiere  dovranno essere
individuati gli accorgimenti atti a limitare tale fenomeno
   2.10 In relazione all'adeguamento della S.P. 161, l'infrastruttura
viaria    dovra'    essere   messa   in   condizioni   di   sicurezza
indipendentemente  dallo stato manutentivo dei corsi d'acqua. In sede
di  progettazione  definitiva le verifiche idrauliche dovranno essere
riformulate  in  assenza  della  prevista  risagomatura; i calcoli di
portata  dei  rii  minori  dovranno  essere riformulati tenendo conto
della  reale  condizione  di  corrente  (lenta  -veloce),  procedendo
eventualmente   in   sede   di  progetto  definitivo  al  conseguente
dimensionamento degli attraversamenti.
   2.11  Per  quanto  attiene  alle attivita' di cantiere, cosi' come
previste  nel  progetto  preliminare, il quadro degli impatti indotti
riconducibili  alla fase di realizzazione dovra' essere completato in
fase  di  progettazione definitiva e conseguentemente dovranno essere
individuate  e progettate tutte le misure di mitigazione necessarie a
contenere  in  particolare  gli  effetti  negativi.  Relativamente  a
cantieri operativi, cantieri di servizio e campi base:
   - dovranno essere specificate la tipologia e le possibili fonti di
approvvigionamento  idrico e le relative quantita' presunte; - dovra'
essere  previsto  un  Piano  degli  interventi e dei provvedimenti da
adottarsi  in  caso  di  contaminazione  delle  acque  superficiali o
sotterranee  per  sversamento  accidentale  e  idrocarburi in genere,
nonche'  aree  appositamente  dedicate per lo stoccaggio di materiali
potenzialmente inquinanti, redigendo il dovuto Piano di Sicurezza;
   -   dovra'  essere  valutato  e  quantificato,  per  ogni  singolo
cantiere,  il traffico indotto e le eventuali sinergie tra cantieri e
con  il  contesto  circostante e dovranno essere predisposte tutte le
opportune  misure  di  contenimento  dell'impatto  dovuto ai percorsi
utilizzati e alla loro lunghezza, ma anche in termini di polveri e di
rumore;
   2.12  Relativamente  a  cantieri operativi, cantieri di servizio e
campi  base  dovra'  essere posta attenzione in sede di progettazione
definitiva  agli  effetti  dei  rilevati,  delle trincee e delle dune
antirumore sull'andamento morfologico del reticolo drenante e irriguo
e  di  come  tale  reticolo  viene interessato dalle acque di scarico
della piattaforma, al fine di mitigarne gli impatti.
   2.13  In sede di progettazione definitiva dovranno essere valutati
gli  effetti  di  riduzione  delle  aree  di laminazione delle piene,
indotti  dalle  aree di cantiere, in considerazione dei dissesti PAI,
dei  dissesti  riportati  dai piani regolatori comunali (se condivisi
dalla Regione) e della pericolosita' dei siti.
   2.14   Dovranno   essere  sviluppate,  in  sede  di  progettazione
definitiva,  planimetrie  di  tutti  cantieri  e  dovra'  essere data
evidenza  dell'esatta  posizione degli stessi nei confronti dei corsi
d'acqua presenti.
   Dovranno  essere  altresi'  studiate,  in  sede  di  progettazione
definitiva,  misure  di salvaguardia per ridurre al minimo il rischio
che  le  attivita'  del  cantiere  e  il  fronte  avanzamento  lavori
interferiscano  o  degradino  i  corsi  d'acqua  esistenti  nell'area
interessata  ed  in  particolare dovra' prestarsi speciale attenzione
rispetto:
   -  al  possibile degrado del Fosso Pradella derivante da attivita'
del  cantiere  operativo  Moriassi e del fronte di avanzamento lavori
sul rilevato della linea;
   -  alle interferenze del tracciato e dei cantieri Pernigotti e San
Bovo con il rio Gazzo;
   -  all'interferenze della linea con la rete irrigua della piana di
Novi Ligure.
   2.15  Il  progetto  definitivo dovra' essere redatto tenendo conto
dell'esigenza  di  garantire la permeabilita' faunistica e ridurre la
recisione  del  corridoio  ecologico  75  nelle  aree  di cantiere in
prossimita'  di localita' Libarna (tra Serravalle e Arquata Scrivia).
Si dovra' porre particolare attenzione agli impatti sulla vegetazione
da  parte  delle  aree  di  cantiere e di recupero ambientale situate
nella  zona di Libarna (tra Serravalle e Arquata Scrvia): a tal fine,
in  sede  di progetto definitivo, dovra' essere studiata una adeguata
riqualificazione ambientale per il ripristino a fine lavori.
   2.16 Il progetto definitivo dovra' prevedere entro la consegna dei
lavori  un  Sistema  di  Gestione  Ambientale  dei cantieri secondo i
criteri  di  cui  la  norma  ISO  14001  (o regolamento CE 761/2000),
ancorche' non certificato.
   2.17  Per  quanto  riguarda  il  progetto delle aree di cantiere e
delle  relative  viabilita' presentato per il cantiere Rio Molinassi,
per  la  finestra  Polcevera  e  per  l'imbocco  Fegino,  il progetto
definitivo   dovra'  essere  sviluppato  con  criteri  di  ingegneria
naturalistica in modo da creare minore impatto ambientale possibile.
   2.18  Per  quanto  riguarda il cantiere in prossimita' delle fasce
fluviali   dello   Scrivia,   dovranno  essere  effettuati  ulteriori
approfondimenti  sulle  situazioni di possibile rischio ed in sede di
progettazione  definitiva  dovranno  essere individuati interventi ed
accorgimenti atti a contenere eventuali rischi.
   2.19  In  sede  di  progettazione  definitiva  dovra' essere posta
particolare  attenzione  alla  tutela  dei  valori  naturalistici per
quanto  riguarda i cantieri di servizio ed i RAL ricadenti nelle aree
SIC.
   2.20  In  sede  di  progetto  definitivo,  al  fine  di soddisfare
l'esigenza  di non compromettere l'area SIC che interessa il torrente
Isoverde,  dovranno essere studiate modalita' gestionali dei cantieri
COL4-CS2   e   caratteristiche  delle  relative  viabilita'  tali  da
minimizzare  per  quanto  possibile  l'impatto  sull'area  anzidetta,
provvedendosi alla relativa valutazione d'incidenza.
   3. Cave, depositi e siti di riqualificazione ambientale

   3.1  Le  attivita' di estrazione dei materiali litoidi, necessarie
alla  realizzazione  dell'opera,  saranno  svolte in conformita' alla
normativa   vigente,   attraverso  la  predisposizione  di  specifici
progetti  di  coltivazione e recupero articolati nelle 3 diverse fasi
di escavazione, riassetto e rinaturazione.
   3.2  Per  cio'  che  riguarda  l'approvvigionamento  di  inerti in
Liguria  si  dovra'  stipulare una convenzione attuativa fra Regione,
Provincia,  Comuni,  cavatori,  soggetto aggiudicatore e realizzatori
dell'Opera    per   l'attualizzazione   delle   previsioni   relative
all'approvvigionamento  degli  inerti  nonche'  agli stoccaggi per il
recupero   dei   versanti.  Vista  l'importanza  dell'accordo  se  ne
raccomanda  la  tempestiva  sottoscrizione,  in modo da tenerne conto
nelle attivita' di progettazione definitiva.
   I  termini  dell'accordo  dovranno  essere  in  linea  con i costi
previsti e con i fabbisogni necessari alle esigenze programmatiche.
   3.3  In  sede  di  progetto  definitivo,  si  dovra' verificare la
possibilita'  di  limitare  la  cava  CL2  alla  parte  non ricadente
nell'area  tutelata SIC IT 1331501 "Praglia - Pracaban - Monte Leco -
P.  Martin", in relazione alla necessita' che il fabbisogno di inerti
per  la  costruzione  della galleria di valico prevista attraverso la
finestra  di  Cravasco  possa  essere  soddisfatto  interamente dalla
coltivazione  di  tale  limitata  parte di cava. Nel caso in cui cio'
risulti tecnicamente impossibile, dovranno essere studiati i migliori
accorgimenti  per  limitare  al massimo l'interferenza della cava con
l'area tutelata, sottoponendo il progetto definitivo alle valutazioni
previste   per  le  aree  SIC.  Allo  scopo  anzidetto,  la  prevista
Convenzione   attuativa  da  stipulare  tra  enti  locali,  cavatori,
soggetto  aggiudicatore/realizzatore dell'opera dovra' prevedere, tra
l'altro,  un'estrazione  dalla  parte  di cava CL2 che non si estende
nell'area SIC dei quantitativi necessari per la parte d'opera sottesa
alla Finestra di Cravasco.
   3.4  Il  progetto definitivo, per il territorio piemontese, dovra'
essere  redatto  tenendo conto della L.R. 30/1999, e dovra' contenere
il  Piano  di  reperimento  degli inerti, gia' individuato in fase di
progetto   preliminare   e   modificato   a  seguito  delle  seguenti
prescrizioni. Tale Piano dovra' contenere:
   -  la  previsione  del  bilancio  dei materiali, comprensivo delle
quantita'  da mettere in opera, di provenienza interna ai cantieri ed
esterna  nonche'  dei  volumi  di  smarino  da  mettere  in discarica
mineraria;
   - la ottimizzazione del riutilizzo dello smarino;
   - la eventuale previsione di scavo in alveo;
   -  l'indicazione  dei  quantitativi  da alveo che evidenzi se sono
alternativi  o integrativi rispetto ai volumi individuati per le cave
di prestito proposte.
   3.5 Il progetto definitivo dovra' tenere conto della necessita' di
provvedere  al  riempimento,  fino a piano campagna originario, delle
tre  cave  di  prestito previste nel progetto preliminare utilizzando
materiali  da smarino non inquinati ed inoltre dovra' approfondire la
posizione  amministrativa  per  i  siti  di  ex-cava, proposti per il
conferimento dei materiali di smarino.
   3.6  L'area  di  deposito  La  Costa in prossimita' della finestra
Rigoroso  deve  essere  eliminata  prevedendosi  l'utilizzazione  del
materiale  proveniente  dalla  finestra  Rigoroso,  che  nel progetto
preliminare  era  destinato a detto deposito, per la riqualificazione
ambientale  dei  siti di pianura individuati nelle integrazioni dello
studio di Impatto Ambientale.
   3.7 In sede di progettazione definitiva dovra' essere approfondita
la  possibilita' del massimo riutilizzo delle terre di scavo sia come
inerti,  sia come materiali per il recupero di aree degratate e/o per
ritombamenti di cava mediante interventi di rimodellazione ambientale
del   territorio  interessato,  prevedendosi  che  le  medesime  aree
vengano,   ove   possibile,  destinate  ad  una  funzione  sociale  o
produttiva.
   3.8 Per quanto attiene l'accumulo di smarino presso la finestra di
Cravasco,  posto  che  il  progetto preliminare gia' definisce sia in
termini  di sicurezza che di impatto paesaggistico le caratteristiche
tecniche  del  deposito del Rio Verde, tali tematiche dovranno essere
approfondite in sede di progettazione definitiva. Per quanto concerne
la  collocazione  di  un  bacino  di  laminazione  sul Rio Verde, gli
aspetti  idraulici connessi con il regime di deflusso delle acque del
Rio  dovranno  essere  oggetto  di approfondita analisi nel corso del
progetto  definitivo, compatibilmente con la necessita' di assicurare
la  sistemazione  dell'intero  quantitativo  di materiale proveniente
dalla Finestra Cravasco.
   3.9  Si  dovra'  valutare, in sede di progettazione definitiva, la
collocazione   nel   sito   dell'ex-cava  Cementir  di  un  ulteriore
quantitativo  fino  a  200.000    300.000 m3 di materiale proveniente
dalla  finestra di Castagnola. In sede di progettazione definitiva si
dovra'   studiare   in   dettaglio   un   intervento  di  recupero  e
riqualificazione  ambientale della ex cava, comprensivo di un piccolo
bacino  di  biofiltrazione  avente funzione di vasca di decantazione,
nonche' di parziale trattamento delle acque di scolo.
   3.10  Si prescrive di non utilizzare la Cava denominata Imperatore
e  di  non  prevedere  attivita' di disalveo del Torrente Scrivia. In
fase  di progettazione definitiva, si studiera' come fare fronte alle
esigenze  di  approvvigionamento  degli  inerti,  ricorrendo  ai siti
estrattivi  di  riserva  e/o  ottimizzando lo sfruttamento delle cave
apri-chiudi,  ed  in  particolare di quelle di S. Guglielmo C(AC)P1 e
C(AC)P2.
   3.11   Dovranno   essere   valutate,   in  sede  di  progettazione
definitiva,  le  possibili  interferenze della cava apri e chiudi San
Guglielmo  2  con la fascia A del torrente Scrivia, nonche' le misure
per  impedire,  in fase di cantiere e di approntamento della strada a
servizio  di  tale  cava,  il  danneggiamento  dell'esistente  filare
monumentale di pioppi.
   3.12  Con riferimento ai previsti stoccaggi di materiali in fascia
A  e B del P.A.I. in fase di progettazione definitiva dovranno essere
svolti,  in  fase  di  progetto  definitivo, studi che dimostrino che
l'intervento  non modifica l'assetto morfologico e idraulico, secondo
quanto  previsto  dagli  artt.  29 e 30 delle Norme di attuazione del
P.A.I.
   4. Corsi d'acqua

   4.1  Per  evitare criticita' di natura idraulica ed idrogeologica,
in fase di progetto definitivo dovranno essere svolti approfondimenti
di  carattere  idraulico  per  ogni  opera  prevista  da  attuarsi in
conformita'  ai  disposti  ed  alle  indicazioni tecniche desunte dai
Piani  di  Bacino  stralcio  approvati;  a  tal fine si raccomanda un
fattivo e costante rapporto con gli Uffici provinciali competenti sia
per  la  fase  di  progettazione  definitiva degli interventi, che in
corso d'opera.
   4.2 Gli interventi di risagomatura dei rii e dei torrenti dovranno
essere studiati e progettati, in sede di progettazione definitiva, in
coerenza  con  il  regime  idraulico  esistente  ma  dovranno  essere
limitati  alle  tratte  interessate  dai  lavori di riqualifica della
strada.
   4.3  In fase di progettazione definitiva, dovranno essere adottate
tecniche      di     ingegneria     naturalistica     per     evitare
l'artificializzazione delle sponde dei corsi d'acqua.
   4.4  Le  opere  di sistemazione idraulica od idrogeologica, per le
quali  si  prevede la successiva consegna in carico agli Enti locali,
dovranno  essere preventivamente poste all'esame degli stessi al fine
di  verificare l'entita' e modalita' degli interventi di manutenzione
ordinaria e straordinaria connessi con le opere stesse.
   4.5  In  sede  di progettazione definitiva, si dovranno effettuare
studi  idraulici  piu'  approfonditi,  rispetto  a quelli di progetto
preliminare,   in   ipotesi   di  moto  pernlanente,  per  un  tratto
significativo,  con  riferimento  ad  eventi  di  piena  con tempi di
ritorno   duecentennale,   volti  ad  evitare  criticita'  di  natura
idraulica ed idrogeologica.
   4.6  Per  il  rio  Molinassi  al  termine dei lavori dovra' essere
ripristinata la condizione originaria dei luoghi, compatibilmente con
il  contesto  ecologico  di  riferimento e pertanto tale problematica
dovra'  essere  approfondita in fase di progetto definitivo, anche in
relazione ai problemi di sicurezza relativi alla galleria di valico.
   4.7   Il   progetto   definitivo   dovra'  fornire  le  necessarie
indicazioni  in  merito  al  rio  in  fregio alla SP 163 che verrebbe
interessato  dai  lavori  di  allargamento della sede viaria e dovra'
essere analizzata l'interferenza delle opere di sistemazione al piede
della frana "Carbonasca" con il Torrente Carbonasca.
   4.8  Per  gli  adeguamenti e rifacimenti degli attraversamenti (T.
Lemme,  T  Neirone), le verifiche idrauliche dovranno essere condotte
in  allineamento  alla  direttiva 4 del PAI richiamata in precedenza,
analizzando  i dissesti areali individuati dal PAI stesso e dai Piani
Regolatori Comunali, se i relativi quadri del dissesto risultano gia'
condivisi dalla Regione.
   4.9  Dovranno  essere  studiate  le  misure  di contenimento degli
impatti  sull'ecosistema  del  torrente  Lemme  in corrispondenza dei
lavori  di  costruzione  del  nuovo  ponte  sulla  SP160 in localita'
Maddalena  di  Gavi,  quali  la riduzione allo stretto indispensabile
della  fascia  di  ingombro in fase di cantiere utilizzando la stessa
per  le  piste  di  cantiere, l'esecuzione dei tagli alla vegetazione
strettamente  necessari  all'apertura del varco, la realizzazione dei
lavori in periodi di magra, la deviazione dei filoni principali della
corrente per impedire intorbidamenti e contaminazioni delle acque, la
conservazione della morfologia naturale dell'alveo e delle sponde, il
recupero   con   tecniche  di  ingegneria  naturalistica  delle  aree
interferite dal cantiere.
   4.10   Per   il   tratto   interessante  il  bacino  del  torrente
Chiaravagna, in fase di progetto definitivo, dovra' essere sviluppato
uno  studio  finalizzato  alla  verifica  delle  ripercussioni  degli
interventi  della viabilita' sul comportamento statico dei manufatti.
Per quanto riguarda le opere in sottosuolo dovra' essere approfondito
l'aspetto legato alla presenza di faglie e/o fratture.
   4.11  In  sede di progettazione definitiva, al fine di tutelare le
aree  umide, dovranno essere indicate le opportune misure da adottare
per  evitare  scarichi  di  qualsiasi  tipo di materiale dentro corsi
d'acqua, laghetti e sponde.
   5. Acque

   5.1 Il progetto definitivo dovra' essere sviluppato individuando e
caratterizzando  i  vari  acquiferi  interferenti  con  l'opera,  con
particolare  riguardo  alle  sorgenti  di  monte  Zuccaro e Borlasca,
attraverso  indagini  geologiche  e  geognostiche  anche  di  profilo
geofisico,  adottando  ove possibile tutti gli accorgimenti idonei ad
evitare  in  fase di scavo e nelle successive fasi abbassamenti della
falda con conseguenti impatti sull'ambiente esterno.
   In  sede  di  progetto  definitivo  dovra'  essere approfondita la
natura e l'entita' del rischio di impoverimento delle portate del rio
Barca,  affluente di destra Lemrne nei pressi di Voltaggio, derivante
dai  lavori  di  scavo  del  tunnel  principale.  In sede di progetto
definitivo  dovra',  altresi', provvedersi alla predisposizione di un
piano di approvvigionamento idrico alternativo, nonche' alla concreta
predisposizione   delle   misure  di  approvvigionamento  alternativo
(acquedotti),  per  i  casi  in  cui  il progetto preliminare ha gia'
indicato l'alta probabilita' che si verifichi un depauperamento delle
fonti   e   per   la   quale  e'  da  ritenere  insito  il  carattere
dell'eccezionalita'  di  cui  all'art. 1 della L. n. 36/94 richiamata
dal  Ministero  dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, cio' nei
limiti  di  spesa  preventivati  di  15,30  milioni  di E. Per quanto
riguarda  le  acque  drenate  in  galleria, si dovra' privilegiare la
destinazione  delle stesse al riuso a seguito dei necessari controlli
qualitativi.
   5.2  Per  le  eventuali venute d'acqua significative e persistenti
che  dovessero  essere  intercettate in corso d'opera, dovranno esser
previsti   sul   versante   piemontese   sistemi   di   captazione  e
convogliamento,  mediante  idonee opere di collettamento all'esterno,
destinandosi  tali  acque  al riuso a seguito dei necessari controlli
qualitativi.
   A  tal  fine,  in fase di sviluppo del progetto definitivo, dovra'
essere  sviluppato  un  esame  particolareggiato delle infrastrutture
afferenti al servizio idrico integrato.
   5.3  In  fase  di  progetto definitivo dovra' essere effettuato un
approfondimento    relativamente   all'eventuale   interferenza   del
tracciato  ferroviario  con  la  sorgente  di  Isoverde, prevedendo i
conseguenti  accorgimenti  da attuare in fase esecutiva allo scopo di
prevenire eventuali danni alla sorgente di Isoverde.
   5.4  In  riferimento  alla  richiesta  di stabilizzare quanto piu'
possibile  i  livelli  piezometrici,  il  progetto  definitivo  delle
gallerie  artificiali dovra' prevedere soluzioni tali da garantire la
continuita' della falda esistente.
   6. Integrazioni progettuali

   6.1   Il   progetto   definitivo   dovra'  prevedere  integrazioni
progettuali relativamente:
   -  alle  verifiche  di  stabilita',  con particolare attenzione al
tratto del versante destro del Polcevera;
   -  alla  valutazione  del  grado  di  carsismo  per  i settori che
interessano i calcari dolomitici;
   - alla indicazione di tracciato degli oleodotti esistenti;
   - agli approfondimenti idraulici ed idrogeologici;
   - alla attuazione completa dei programmi di monitoraggio;
   -  alle  analisi  sulle  possibilita'  di interferenza dell'opera,
all'interno delle argilliti a Palombini, con "inclusi ofiolitici" per
definite  le modalita' operative da attuare qualora venga rilevata la
presenza  di  fibre asbestiformi nello scavo e qualora lo smarino sia
da  considerare  un  rifiuto a seguito del rilevamento di sostanze in
concentrazione  superiore  a  quelle  ammissibili; all'indicazione di
eventuali  ulteriori  azioni  di  compensazione,  specifiche  per gli
habitat e le specie animali oggetto di alterazione e di disturbo.
   6.2 In fase di progetto definitivo si dovra':
   -  predisporre  una  tavola con individuazione del reticolo idrico
interessato  dalle  opere  (sia  di tracciato sia correlate), al fine
verificare  le  proprieta'  degli  stessi  (pubblici  -  demaniali  /
privati);
   -   espletare   gli  accertamenti  e  produrre  la  documentazione
necessaria,  secondo  le  previsioni di legge, al fine di ottenere la
disponibilita'  ed  il  mutamento  di destinazione d'uso di eventuali
terreni  comunali  gravati  dal  vincolo  di uso civico eventualmente
interessati dall'intervento.
   -  prevedere  misure  necessarie  a contenere l'impatto esercitato
dall'insieme  trincee-galleria  artificiale, per prevenire criticita'
legate  a rigurgiti a monte delle opere, limitazioni o diversioni del
flusso idrico sotterraneo;
   -   indicare  specificatamente  le  tempistiche  previste  per  la
realizzazione degli interventi mitigativi.
   - approfondire, con riferimento alle modalita' di esecuzione delle
opere  di  compensazione,  i  dettagli  concernenti  localizzazione e
tipologia,  sviluppando  le  indicazioni  gia' contenute nel progetto
preliminare.
   -  studiare  misure  di  salvaguardia per evitare che il fronte di
avanzamento  lavori  interferisca o degradi i corsi d'acqua esistenti
nell'area interessata.
   6.3 Gli imbocchi delle gallerie dovranno essere progettati tenendo
conto delle pendenze del terreno intersecato e raccordando gli stessi
in modo continuo con le opere di sostegno all'aperto.
   6.4  In fase di progetto definitivo si dovra' verificare l'impatto
del  nuovo  elettrodotto  132 kV di allacciamento della Sottostazione
elettrica  di  Castagnola,  che  attraversa  un  versante  boscato al
confine  con  la  Liguria  sulle  formazioni  boscate, verificando le
eventuali misure da adottare al fine di ridurre il relativo impatto.
   6.5  Relativamente  alle  caratteristiche di sismicita' delle aree
interessate  dai lavori, le successive fasi progettuali dovranno fare
riferimento all'Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri
n. 3274/2003.
   6.6  In  fase  di  progetto  definitivo,  gli  imbocchi  di Fegino
dovranno  essere verificati in relazione alle potenze delle coperture
delle gallerie e alla tipologia dei dissesti.
   6.7  In  fase  di  progetto definitivo, dovranno essere verificati
sotto  il profilo dell'impatto visivo gli imbocchi in localita' Rocca
dei Corvi.
   6.8  Per  il  pozzo  di  areazione  al  Km. 4 + 717,53, ubicato in
contiguita'  ad  una  casa  di  civile  abitazione  nella frazione di
Livellato  si  dovra'  verificare  la possibilita' di un spostamento,
senza  pero'  compromettere  il  vincolo  della  ubicazione legata al
posizionamento del camerone di interconnessione.
   6.9   Il   progetto   definitivo   dovra'   tenere   conto   della
perimetrazione   della  Zona  di  Protezione  Speciale  "Greto  dello
Scrivia", aggiornata nel luglio 2002.
   6.10  In  fase  di progetto definitivo dovranno essere chiarite le
eventuali interferenze con gli adeguamenti della S.P. 160, previsti a
confine del SIC Capanne di Marcarolo.
   6.11  In  fase  di progetto definitivo dovranno essere studiate le
misure  per  garantire  la  permeabilita'  faunistica  e  ridurre  la
recisione  del  corridoio  ecologico  75 in comune di Arquata Scrivia
(localita' Libarna).
   6.12  Per  tutti  i  materiali  che, secondo la vigente normativa,
siano  da  trattare  come  rifiuti, devono essere forniti gli elenchi
delle  discariche autorizzate a riceverli nel rispetto della medesima
normativa,  indicando  per  le  rocce  di  scavo  contenenti fibre di
amianto le modalita' di trasporto e conferimento delle stesse.
   6.13  I  progetti  di recupero ambientale dovranno essere definiti
secondo   criteri   dell'ingegneria   naturalistica.   Il   piano  di
manutenzione  degli  impianti arboreoarbustivi dovra' essere previsto
fino  al  completo  attecchimento, a cui fara' seguito la consegna ad
una Amministrazione locale competente.
   In  relazione  alla possibilita' di adeguare i ripristini dei siti
di cantiere ormai urbanizzati in Piemonte alle future destinazioni di
tale  aree  nel  rispetto  dei  vicoli  e  degli  indirizzi del Piano
Territoriale  Provinciale,  le relative problematiche potranno essere
definite   nella   fase  conclusiva  dei  lavori  in  relazione  alla
programmazione  urbanistica  ed  all'uso  del  territorio  secondo le
previsioni di legge.
   6.14 Per quanto riguarda il ripristino della vegetazione, dovranno
essere   utilizzate   specie   appartenenti   alle  serie  autoctone,
provvedendo  eventualmente  alla raccolta in loco di materiale per la
propagazione   (sementi,  talee,  ecc.)  al  fine  di  rispettare  la
diversita'   biologica,  e  prevedendo,  inoltre,  la  produzione  di
materiale  vivaistico presso vivai specializzati, non necessariamente
locali,   che   ne   assicurino  l'idoneita'  all'uso  in  condizioni
ambientali difficili.
   6.15  Laddove  le  opere previste interessino aree nelle quali sia
gia' stato approvato il progetto di bonifica le opere dovranno essere
compatibili  con  le  misure  di  sicurezza  gia'  poste  in essere o
previste.  Qualora  si rilevasse presenza di inquinamento o venissero
cagionate  situazioni  di  inquinamento,  dovranno essere attivate le
procedure  previste  in  applicazione  della  normativa  vigente.  Il
riutilizzo  di  terre  e  rocce da scavo potra' essere consentito nel
rispetto  della  vigente  normativa;  nel  caso  la concentrazione di
inquinanti  sia  superiore  ai limiti previsti dal D.M. n. 471/99, le
terre e rocce da scavo dovranno considerarsi rifiuti e quindi gestiti
nel rispetto degli adempimenti previsti dal D.Lgs 22/97.
   6.16  Per  quanto  riguarda  l'assetto  del  verde,  nel  progetto
definitivo   dovranno   essere   precisati   i   vari  interventi  di
mitigazione.
   6.17  In  fase  di  progettazione definitiva, si dovra' provvedere
alla  valutazione  d'incidenza  per  i siti di importanza comunitaria
interessati  dal  progetto  e  dovra'  essere  attivata  la specifica
procedura  secondo la normativa vigente. Ai fini della valutazione di
incidenza per i siti di importanza comunitaria, dovranno essere presi
in  considerazione  tutti  gli elementi naturali che sono interferiti
dal  progetto,  al  fine  di  evitare  di  sottostimare  gli  impatti
prodotti, sulle componenti faunistiche e vegetazionali.
   7. Monitoraggio ambientale

   7.1  A  corredo  del  progetto definitivo dovra' essere redatto un
progetto   di   monitoraggio   ambientale   secondo  le  linee  guida
predisposte   dalla  Commissione  Speciale  VIA,  sviluppato  con  le
modalita'  gia'  applicate  per  la  realizzazione delle altre grandi
infrastrutture ferroviarie.
   7.2  In  fase  di  progettazione  definitiva,  relativamente  alla
componente   atmosferica  si  dovra'  provvedere  ad  effettuare  una
caratterizzazione  qualitativa  degli  impatti  indotti  in  fase  di
costruzione  anche tramite l'applicazione di un modello matematico di
diffusione  in  atmosfera,  considerando con particolare riguardo gli
aspetti  legati  all'analisi dei flussi di traffico in corrispondenza
della  viabilita' interessata dalla movimentazione dei mezzi pesanti,
da  effettuarsi secondo criteri gia' adottati per la realizzazione di
altre grandi infrastrutture.
   7.3  Nell'ambito  del progetto definitivo dovra' essere effettuato
un  accurato  monitoraggio  faunistico  nei  tratti  in  cui  vengono
intercettati  piccoli  stagni  per  valutare  l'eventuale presenza di
specie  protette  o  rilevanti  a  livello  regionale, individuando i
rischi  per  tali  specie  e  prevedendo  le  conseguenti  misure  di
compensazione.
   7.4  In  sede di progettazione definitiva, al fine di non alterare
le condizioni delle grotte di Isoverde, tenuto conto che l'intervento
piu'  prossimo  a  dette  grotte  costituito  dal  deposito RAL 3 non
interferisce  direttamente con le stesse, dovra' essere effettuato un
approfondimento  per  valutare  la  necessita'  di adottare ulteriori
misure mitigative.
   7.5  In  fase  di  progetto  definitivo,  si  dovra'  prevedere il
monitoraggio  ambientale  per  il controllo della fascia di influenza
esercitata  dalle  gallerie  sul  quadro idrogeologico; dovra' essere
approfondita  la  problematica  dell'inquinamento  naturale  (elevate
concentrazioni  di  Cr,  As o amianto nelle rocce di scavo); dovranno
essere  realizzate opere con il minimo adattamento plano altimetrico;
le  opere  di  sostegno dovranno essere sviluppate secondo criteri di
ingegneria   naturalistica;  le  opere  di  sostegno  piu'  incidenti
dovranno  essere  realizzate privilegiando l'uso di muri in pietra di
altezza    contenuta   riducendo   l'incidenza   percettiva;   dovra'
provvedersi anche alla mitigazione delle aree di cantiere, attraverso
dune  perimetrali  piantumate; dovra' essere garantita la continuita'
con  le  preesistenze  morfologiche  in corrispondenza degli imbocchi
della gallerie e dei viadotti.
   8. Rumore e vibrazioni

   8.1 Per quanto riguarda il rumore in fase di cantiere, dato che il
lavoro  verra' svolto con tre turni di lavoro giornalieri e per sette
giorni   lavorativi   a   settimana,  e  quindi  potrebbero  emergere
criticita'  per  il  rispetto  dei  limiti, in particolare per le ore
notturne,  nella  progettazione definitiva dovranno essere studiati i
migliori  accorgimenti  per  limitare il rumore ai limiti di legge in
relazione  alle eventuali zonizzazioni, e dovranno essere adottate le
opere  di mitigazione necessarie a riportare i valori calcolati entro
i  limiti  previsti  dalla  normativa  vigente;  ove cio' non risulti
possibile,  tenuto  conto  che  l'obiettivo di fondo da perseguire e'
quello  di  contenere  al massimo i tempi di realizzazione dell'opera
nel  suo complesso, dovranno essere richieste e conseguite le deroghe
secondo le modalita' di legge.
   8.2 In sede di progettazione definitiva dovranno essere sviluppati
lo   studio   di  interventi  diretti  sui  ricettori  acustici,  gli
interventi  dettagliati  del contenimento del rumore e gli interventi
di bonifica acustica, posizionamento barriere antirumore / interventi
diretti  sui  ricettori  piu'  esposti.  Ai  fini  della zonizzazione
acustica, in sede di progetto definitivo dovra' essere verificato, il
numero e l'ubicazione dei ricettori particolarmente protetti (scuole,
ospedali,  case  di cura e case di riposo), come pure dovranno essere
effettuati   approfondimenti   per   verificare   la   necessita'  di
perfezionare  gli  interventi  di  mitigazione  previsti  in progetto
preliminare e dovranno essere individuati opportuni interventi attivi
e passivi per ottenere l'abbattimento dei valori di rumorosita' al di
sotto della soglia prevista per normativa.
   8.3  Per  tutte le tipologie di barriere acustiche dovranno essere
forniti  i  valori  dell'attenuazione,  e  dovranno  essere  prodotti
elaborati   grafici  di  sezioni  trasversali  significativi  con  la
posizione   relativa  fra  linea  ferroviaria,  barriera  acustica  e
ricettori sensibili.
   8.4  Le  misure  dovranno  essere  effettuate  in  base  a  quanto
prescritto  dalla normativa vigente riguardante il rumore ferroviario
per  velocita'  di progetto superiore a 200 km/h, garantendo i limiti
previsti presso i ricettori sensibili.
   8.5  Per  il  viadotto  Trasta  nel  progetto definitivo si dovra'
studiare e prevedere una schermatura di tipo parziale compatibile con
la  sicurezza  e  l'areazione,  al  fine  di soddisfare l'esigenza di
contenimento dell'impatto acustico
   8.6  In  fase  di  progettazione  definitiva  si  dovra'  adottare
relativamente  all'impatto  acustico  di  cantiere  la metodologia di
previsione  del  clima  acustico  impiegata  per il cantiere Borzoli'
anche per tutti gli altri cantieri dell'opera.
   8.7   In  fase  di  progetto  definitivo  si  dovra'  approfondire
l'elaborazione  degli  interventi  di mitigazione delle vibrazioni al
fine di rientrare nei limiti della normativa UNI 9614.
   Si  dovra' inoltre approfondire l'elaborazione degli interventi di
mitigazione al fine di rientrare nei limiti della normativa UNI 9614.
   8.8  In  sede  di progettazione definitiva, si dovra' determinare,
utilizzando  opportuni metodi di previsione, in corrispondenza del km
36  e  dove  la  linea  ferroviaria  e'  in  galleria artificiale, le
vibrazioni trasmesse fino in superficie, sia in termini di livello di
accelerazione   che   di   livello   di   velocita',   prendendo   in
considerazione  anche  le  onde  di  volume. Le opere dovranno essere
progettate  in  modo tale che i valori siano conformi rispettivamente
con  i  limiti  imposti  dalle normative ISO 2631/2, UNI 9614 ai fini
della  valutazione  degli  effetti  delle  vibrazioni sulle persone e
dalla  UNI  9916  ai  fini  della  valutazione  degli  effetti  delle
vibrazioni sugli edifici.
   8.9  Per  l'uso  di  esplosivi,  il cui utilizzo e' stato previsto
sulla  base  dei  materiali  che saranno incontrati nello scavo delle
gallerie,   dovra'  essere  prevista  l'adozione  di  metodologie  di
abbattimento controllato sulla base dei dati vibrazionali che saranno
rilevati nella fase esecutiva.
   9. Elettromagnetismo

   9.1  Il  progetto  definitivo  degli elettrodotti e degli impianti
trasmittenti  dovra' essere sviluppato in modo da rispettare i valori
prescritti   dalla   normativa   di  legge  vigente,  dando  evidenza
dell'osservanza   del   valore   minimo  di  induzione  magnetica  in
prossimita'   degli   elettrodotti   e   dovranno   essere   adottati
accorgimenti   tecnici   idonei  a  minimizzare  l'esposizione  della
popolazione.
   9.2  Si  dovra'  effettuare una serie di misure ripetute nel tempo
negli  edifici posti in prossimita' degli elettrodotti da realizzare,
con  particolare  riguardo  agli ambienti quali scuole, asili, parchi
gioco  ed  agli  altri spazi dedicati all'infanzia, per verificare il
rispetto dei limiti di legge.
   10 Beni archeologici ed architettonici

   Per la Liguria
   10.1   Si  dovra'  effettuare  una  ricognizione  archeologica  di
superficie, integrata con la lettura di foto aeree realizzate a bassa
quota,  preliminare all'inizio dei lavori, di tipo intensivo su tutto
il  territorio interessato dagli interventi, in linea con quanto gia'
effettuato  o in corso di effettuazione per la realizzazione di altre
grandi infrastrutture.
   10.2   Si   dovranno   effettuare   prospezioni  geoarcheologiche,
integrate  da  analisi micromorfologiche, suscettibilita' magnetica e
datazioni  radiometriche,  da  effettuarsi  sulle  aree individuate a
seguito della ricognizione a "rischio archeologico", o in quelle gia'
note in passato.
   10.3  Si dovranno realizzare sulle aree indiziate e indicate dalla
Soprintendenza   scavi   archeologici   e   sondaggi   stratigrafici,
comprensivi  della documentazione grafica e fotografica, dello studio
di tutti i reperti di analisi paleobotaniche e micromorfologiche.
   10.4  Si  dovranno  condurre  tutte  le operazioni citate sotto la
Direzione  Scientifica  della Soprintendenza archeologica con oneri a
carico  del proponente l'opera e utilizzando mano d'opera qualificata
ed  operatori  archeologici  nei  modi  e  tempi da concordare con la
Soprintendenza,  in  linea  con  quanto gia' effettuato o in corso di
effettuazione per la realizzazione di altre grandi infrastrutture.
   10.5  In  sede di progettazione definitiva, si dovra' prevedere la
risistemazione delle aree di sbancamento e di quelle degli alloggi di
cantiere,   mediante   interventi   di   ripristino   progettati  con
particolare attenzione agli aspetti naturalistico ambientali dei siti
interessati.
   10.6 In sede di progettazione definitiva, si dovra' definire piano
di  conferimento a discarica dello smarino proveniente dalle finestre
liguri,  prevedendo  l'eventuale  deposito  in  ambito  portuale,  in
considerazione  della realizzazione delle colmate Portuali di' cui al
PRG del Porto di Genova.
   10.7  In  sede di progettazione definitiva, si dovra' prevedere il
ripristino  dello  stato dei luoghi, relativamente alla viabilita' di
cantiere temporanea.
   10.8  In  sede  di progettazione definitiva, si dovra' sviluppare,
riguardo alla viabilita' di cantiere definitiva, una progettazione di
dettaglio  che  ne  assicuri  la  massima qualita' tecnica, la stessa
appare  accoglibile  e  pertanto il progetto definitivo dovra' essere
predisposto  secondo  tali  criteri.  Tale  previsione  dovra' essere
estesa  a  tutti  i  manufatti  tecnici  quali  muri di contenimento,
imbocchi  in  galleria, piloni, viadotti, ecc., prevedendo interventi
di inserimento mimetico nel contesto paesaggistico, mediante tecniche
di ingegneria naturalistica.
   10.9  In sede di progettazione definitiva, per le aree interessate
dall'intervento  di  riqualificazione ambientale (Liguria 3, torrente
Verde),  il  progetto  di  inserimento ambientale dovra' prevedere un
adeguato  inserimento  ambientale con sistemazione accurata del nuovo
alveo, la stessa appare accoglibile e pertanto il progetto definitivo
dovra' essere predisposto secondo tali criteri.
   Per il Piemonte

   10.10   Gli   approfondimenti  archeologici,  da  effettuarsi  sul
territorio  interessato  dalle  opere,  anche  di  quelle  accessorie
collegate   al   tracciato,   fortemente  indiziato  di  rinvenimenti
archeologici,  dovranno essere concordati per tipologia di intervento
ed  analisi  archeologica  con  la  Soprintendenza citata con oneri a
carico del proponente, effettuata da parte di operatori specializzati
sotto il controllo tecnico scientifico della Soprintendenza medesima,
con modalita' che dovranno essere formalmente concordate.
   10.11  Le  risultanze delle indagini dovranno far parte integrante
del  progetto definitivo da sottoporre alla successiva autorizzazione
della Soprintendenza archeologica del Piemonte.
   10.12  Dovra' essere assicurata una assistenza costante e continua
di   operatori   specializzati  per  tutte  le  opere  di  scavo  e/o
movimentazione delle terre compresi anche tutti gli interventi per la
realizzazione dell'opera quali, anche, cantieri, campi base, cave e/o
depositi di inerti, nuova viabilita'.
   In generale:

   10.13   I   progetti  definitivi  riguardanti  gli  interventi  di
risistemazione,  ripristino e riqualificazione ambientale, nonche' la
ricollocazione del monumento ai partigiani di Genova Fegino, dovranno
essere  trasmessi  all'esame  della  Soprintendenza  territorialmente
competente.
   Parte 2a - RACCOMANDAZIONI

   Si  raccomanda di elaborare in sede di progettazione definitiva un
cronoprograrnma   delle   varie   fasi  di  lavoro  che  consenta  di
evidenziare  la  sommatoria  degli  effetti  negativi  riguardo  alle
polveri  ed  ai  rumori,  con  indicazione  precisa e specifica delle
relative  misure  di  mitigazione. Si raccomanda di acquisire, per le
attivita'   di   cantiere,   entro   la   consegna   dei  lavori,  la
Certificazione  Ambientale  14001  o  la  registrazione  ai sensi del
Regolamento CEE 761/2001.
   Si   raccomanda  che  nei  progetti  di  recupero  venga  prevista
l'asportazione  e  la conservazione di uno strato di terreno vegetale
di spessore non inferiore a m. 0,60. Si raccomanda che ci si avvalga,
qualora  si  decida  di  stipulare  convenzioni  con  Enti  o  centri
universitari  di  ricerca  e  formazione,  di  competenze  locali per
favorire  lo  sviluppo  delle  conoscenze tecnico - scientifiche e la
creazione  di nuove professionalita' del settore nelle stesse aree in
cui sorgono le opere.
   In  sede di progettazione definitiva, si raccomanda di studiare la
possibilita' di evitare l'abbattimento di alberi di pregio nella zona
di  realizzazione del pozzo di areazione in localita' Rocca dei Corvi
e  di inserire adeguatamente nell'ambiente il manufatto di uscita del
pezzo stesso.
   In  sede  di  progettazione definitiva, per le opere ricadenti nel
tratto ligure, si raccomanda di tenere conto che:
   -  le  verifiche  idrauliche  siano  svolte  in  ipotesi  di  moto
permanente,  utilizzando  i  valori  di  portata con tempo di ritorno
duecentennale;
   -  per  le  occupazioni  demaniali,  anche  in  proiezione,  venga
rilasciata la concessione idraulica;
   -  le  pile dei viadotti stradali e ferroviari vengano posizionate
ad una distanza indicativa di 10 m dalle sponde;
   -  vengano  previsti  accertamenti  geognostici  per  valutare  la
stabilita' dei fronti di cava dove sono posizionati i cantieri;
   -  siano  eseguiti  studi idraulici per un tratto significativo in
prossimita'  delle  opere a sbalzo per l'adeguamento della viabilita'
esistente (ritorno duecentennale e franco minimo 50 cm);
   -  gli interventi di progetto (parcheggi Isoverde e Campomorone in
fregio  a  corsi d'acqua) non comportino restringimenti della sezione
dell'alveo.
   Parte 3a - ULTERIORI IMPEGNI

   Si  riportano  gli  ulteriori  impegni  che  gravano  sul soggetto
aggiudicatore  in  relazione  ai  protocolli  ed  accordi  per l'area
piemontese
   Protocollo  d'intesa  per  la  -valorizzazione dell'area logistica
della Valle Scrivia e dell'alessandrino
   Il  soggetto aggiudicatore e' impegnato a velocizzare l'attuazione
degli  interventi  gia'  avviati  per  il  potenziamento  delle linee
ferroviarie   che  collegano  la  realta'  ligure  ed  il  retroterra
alessandrino.
   Il    soggetto    aggiudicatore    promuovera',   studi   per   la
riqualificazione  ferroviaria  dell  intero scalo ferroviario di Novi
San  Bovo,  dello scalo ferroviario di Alessandria, del Parco Piaggio
di  Arquata  Scrivia,  in  coerenza con le attese e le prime proposte
progettuali   elaborate   dagli   enti   locali,   riconoscendo,   le
potenzialita'  della realta' logistica del tortonese e le esigenze di
rafforzamento  delle linee di accesso ferroviario afferenti. Il testo
di   questo  Protocollo  dovra'  essere  trasformato  in  Accordo  di
programma  secondo  le  vigenti  disposizioni  di  legge  ed  a valle
dell'approvazione  del progetto preliminare del Terzo Valico da parte
del CIPE.
   Accordo  tra la Regione Piemonte, la Provincia di' Alessandria, il
comune   di   Novi  Ligure  per  la  realizzazione  degli  interventi
necessari,  per consentire il miglioramento della permeabilita' della
linea  storica  Torino-Genova e Novi LigureTortona nel comune di Novi
Ligure
   Previa  conferma  delle  risultanze  degli  studi  di fattibilita'
dovranno  essere  eseguite le seguenti opere sulle linee storiche che
attraversano il Comune di Novi Ligure:
   Realizzazione  di  un nuovo sottopasso atto al traffico veicolare,
al  km  112+539 circa della linea Torino Genova, tra via Raggio e via
San Giovanni Bosco;
   Realizzazione di un nuovo sottopasso pedonale, al km 112+370 circa
della  linea Torino - Genova, tra via Raggio e via San Giovanni Bosco
atto  a realizzare un collegamento diretto tra l'ospedale, ubicato in
via Raggio, l'ipotizzato parcheggio previsto nel successivo punto 4 e
via S. Giovanni Bosco;
   Realizzazione  della  prosecuzione del sottopasso di stazione, per
consentire  il  collegamento pedonale tra la parte a sud con quella a
nord  della  linea  ferroviaria, L'attuale sottopassaggio pedonale di
stazione  sara' prolungato, dopo aver attraversato l'intero fascio di
binari,   realizzando   allo   sbocco   un   percorso  all'aperto  in
prosecuzione,  lato  Torino,  verso  viale  Saffi, ed in collegamento
diretto, lato Genova, con il parcheggio di piazza Divisione Acqui;
   Riqualificazione  dello scalo merci da destinare a zona verde e di
parcheggio,  collegato  alla viabilita' di via San Giovanni Bosco e a
via Raggio (attraverso l'opera di cui al punto 1)
   Rideterminazione  della  sede  della stazione lato nord attraverso
l'adozione  di  un  nuovo  piano  di stazione che possa assicurare la
rimodellazione  delle  vie di accesso al passaggio pedonale di cui al
precedente punto 3);
   Realizzazione  del  rifacimento  del  sottopasso, atto al traffico
veicolare, posto circa alla progressiva km 109+574 circa della Torino
-  Genova. Il nuovo asse consentira' cosi' di risolvere le criticita'
degli  attuali  due  sottovia  ferroviari  lungo  la via Castelgazzo,
mediante  la  realizzazione di una nuova viabilita' che sottopassando
la  linea  ferroviaria  Torino  -  Genova  e lo scalo di Novi S. Bovo
consentira' di realizzare un collegamento con la tangenziale Ovest di
Novi  Ligure  e  la  futura  circonvallazione  di  Pozzolo Formigaro,
nonche'  di  collegare  con  viabilita'  su  gomma  la  prevista area
logistica   (oggetto   di  apposito  protocollo  di  intesa)  che  si
allochera'  nelle  zone  prospicienti site in comune di Novi Ligure e
Pozzolo Formigaro;
   Realizzazione  di  un sottopasso pedonale, al km 111+945 circa, in
via  Garibaldi  (in  corrispondenza  di via Nizza), per assicurare il
collegamento  tra  le  aree  delle  ex  caserme  e la parte di citta'
adiacente  con  la  stazione, con l'eventuale inserimento di rampe di
accesso ai marciapiedi di stazione;
   Realizzazione  di  un  sottopasso  pedonale  tra via P.Isola e via
Monte  Sabotino,  al  kni 111+330 circa, localizzato tra via Pavese e
via  Mazzini  da  una  parte  e  in corrispondenza di via IV Novembre
dall'altra;
   Realizzazione  del  nuovo  "piano  del  ferro"  di  stazione  onde
consentire  l'ottimale  funzionalita' dell'impianto, anche ai fini di
un   adeguato   supporto   da  dedicare  ai  Servizio  Metropolitano,
valorizzando  la  stazione  di Novi con un potenziamento del servizio
passeggeri sulle medie e lunghe percorrenze (ES, IC, ICN) utilizzando
al meglio il collegamento con la nuova linea di valico;
   Miglioramento  dell'accesso  al sottopasso pedonale e veicolare di
Via  Verdi  intervenendo  sulle  livellette  delle  rampe prevedendo,
inoltre, la realizzazione di una nuova rotatoria veicolare lato P.zza
XX settembre;
   Contestualmente  il soggetto aggiudicatore si impegna a studiare e
realizzare  tutti gli interventi di riqualificazione ambientale della
linea  ferroviaria  in ambito urbano: tali opere diventano essenziali
per  migliorare  la  qualita'  degli  spazi  urbani  a  ridosso della
ferrovia  e  per  realizzare  cosi'  come  diventano  essenziali  per
realizzare   le   ipotesi  urbanistiche  del  comune  di  Novi.  Ogni
collegamento  con  gli  interventi previsti ai punti precedenti (cfr.
punti  1  -  10)  come  con  altre  parti  di citta' avverra' in modo
indiretto   attraverso  il  percorso  ciclo-pedonale  inserito  nella
riprogettazione  della fascia a ridosso della via di corsa in asse al
tracciato  ferroviario  ed  in  grado  di assolvere ogni collegamento
della citta' lungo la direttrice Nord-Sud;
   il   soggetto   aggiudicatore  si  impegna  inoltre  a  mettere  a
disposizione  al Comune di' Novi Ligure, in via non onerosa, tutte le
aree in proprieta', dimesse dalla razionalizzazione dettata dal nuovo
"piano  del  ferro",  e  quelle di proprieta' privata da dimettere ai
fini  della  realizzazione  di  tutti  gli interventi di cui ai punti
precedenti.  La  manutenzione  delle  aree  e  delle  opere di cui al
precedente  comma  passera'  in  carico  al Comune di Novi Ligure dal
momento della consegna in comodato d'uso delle aree e delle opere ivi
insistenti da parte di RFI;
   Il   soggetto   aggiudicatore   si   impegna   a  concorrere  alla
realizzazione  delle  migliori soluzioni progettuali degli interventi
gia'  progettati  dal  Comune  di Novi Ligure per i sottopassi di Via
Crispi, V.le Saffi e Via Mazzini;
   Il   Soggetto   aggiudicatore   si   impegna   a   realizzare   la
ristrutturazione  e la specializzazione dello scalo di S. Bovo con la
finalita'  di rispondere alle esigenze dettate dalle moderne tendenze
del  settore trasportistico per un uso ottimale del parco ferroviario
stesso.   La   ristrutturazione  dello  scalo  dovra'  consentire  la
possibilita'   di   innesti  e  raccordi  ferroviari  per  servire  e
qualificare  l'area  adiacente  vocata  alla  logistica  fornendo  un
servizio  piu'  efficiente  per  il  sistema  logistico  della  Valle
Scrivia.  In  particolare  si  ipotizza  la  creazione  di  spazi  di
manipolazione dei container (tipo Gateway); Il soggetto aggiudicatore
si  impegna a verificare la possibilita' di utilizzare lo scalo di S.
Bovo, nella fase di realizzazione della nuova linea ad alta capacita'
allestendo  un'area  dedicata ai treni cantiere a servizio e supporto
del 3° valico. Tale intervento potrebbe
   consentire di minimizzare gli impatti della cantierizzazione sulla
viabilita' e, piu' in generale, sull'intero territorio.
   Il soggetto aggiudicatore resta inoltre impegnato a provvedere:
   alla  predisposizione  degli  studi  di fattibilita' e dei diversi
approfondimenti   progettuali   secondo   un  preciso  cronoprogramma
definito   tra  Comune  di  Novi  Ligure  dall'accordo  di  programma
richiamato  di  seguito  e,  se  espressamente  richiesto dal Comune,
impegnandosi   a   fornire   garanzie   fidejussorie   in  ordine  al
finanziamento degli studi di fattibilita' degli interventi stessi;
   a  realizzare  le opere sopra indicate, il tutto (compreso l'onere
di  espropriazione  delle  aree  necessarie)  a  propria cura e spese
rinunciando  -  cosi'  come  con  il  presente atto rinuncia -ad ogni
pretesa di contributo da parte del Comune il quale, per parte sua, si
impegna a definire, all'atto della stipula dell'accordo di programma,
le  opere  da  realizzare direttamente utilizzando le risorse messe a
disposizione da RE. a dare preavviso scritto alla Regione Piemonte in
ordine  alla  data  prevista  per l'apertura dei cantieri nei singoli
centri abitati.
   Le  modalita'  di  realizzazione  delle  opere  concordate saranno
recepite  in  un  apposito  accordo  di  programma  da stipularsi tra
soggetto   aggiudicatone  e  Comune  a  valle  dell'approvazione  del
progetto preliminare da parte del C.I.P.E
   Accordo  tra  la Regione Piemonte, la Provincia di Alessandria, il
comune  di  Serravalle  Scrivia per la realizzazione degli interventi
necessari  per  consentire il miglioramento della permeabilita' della
linea  storica  Torino - Genova e Novi Ligure - Tortona nel comune di
Serravalle Scrivia;
   Previa  conferma  delle  risultanze  degli  studi  di fattibilita'
dovranno essere eseguite sulla linea storica che attraversa il Comune
di  Serravalle  Scrivia le opere sotto elencate: Ampliamento sottovia
al  km  118+553  della  linea Torino-Genova, in corrispondenza di via
Suffrato  o  nuovo  sottovia  posizionato  di  fronte alla stessa Via
Suffrato. L'intervento e' fattibile previo abbassamento e ampliamento
delle   vie   Garibaldi   (con  l'utilizzo  della  porzione  di  sede
ferroviaria in fregio al marciapiede a servizio dei treni dispari), e
Fabbriche:  la  prima  per  l'intera  lunghezza  compresa  tra  i due
esistenti sottopassi ferroviari, la seconda per un tratto sufficiente
a  realizzare  una corsia di svolta. Nuovo sottovia, in affiancamento
all'esistente o ampliamento dell'esistente, al km 119+155 della linea
Torino-Genova. L'opera sara' realizzata in affiancamento
   all'esistente fornice, tra Via Roma e Largo Cavanna.
   Il soggetto aggiudicatore si impegna a provvedere a quanto segue:
   a   predisporre   gli   studi   di   fattibilita'   ed  i  diversi
approfondimenti  progettuali  secondo  un  preciso cronoprogramma che
sara'  definito dall'accordo di programma richiamato di seguito e, se
espressamente  richiesto  dal Comune, impegnandosi a fornire garanzie
fidejussorie  in  ordine al finanziamento degli studi di fattibilita'
degli interventi stessi; a realizzare le opere indicate ai precedenti
punti  1)  e 2), il tutto (compreso eventuali oneri di espropriazione
delle  aree  necessarie)  a propria cura e spese, rinunciando - cosi'
come  col  presente  atto  rinuncia - a ogni pretesa di contributo da
parte  del Comune e si impegna altresi' a riconoscere eventuali spese
che  il  Comune  andra'  a sostenere per la realizzazione delle opere
precedentemente  indicate  ai  citati  punti  1)  e  2), compresi gli
interventi consequenziali e pertinenziali;
   a dare preavviso scritto alla Regione Piemonte in ordine alla data
prevista per l'apertura dei cantieri nei singoli centri abitati.
   Le  modalita'  di  realizzazione  delle  opere  concordate saranno
recepite  in  un  apposito  accordo  di  programma  da stipularsi tra
soggetto   aggiudicatore  e  Comune  a  valle  dell'approvazione  del
progetto preliminare da parte del C.I.P.E
   Accordo  tra  Regione  Piemonte  e  il  Comune  di  Tortona per la
definizione   degli   interventi  correlati  allo  studio  del  nuovo
tracciato  del  quadruplicamento  della  tratta Tortona - Voghera nel
territorio del Comune di Tortona.
   Il soggetto aggiudicatore, tenuto conto:
   che  il  comune  di  Tortona ha rappresentato la necessita' che la
nuova   linea   preveda  la  realizzazione  di  una  circonvallazione
ferroviaria a Nord di Tortona, che RFI ha in fase di realizzazione Io
studio  di  fattibilita'  del  nuovo tracciato della tratta Tortona -
Voghera  per  il  quadruplicamento della linea Alessandria - Piacenza
del  Preliminare  di  Convenzione  circa  l'accordo preventivo per la
realizzazione del Movicentro di Tortona,
   si  impegna  ad effettuare una attenta analisi del futuro progetto
che   preveda   l'esame   della   proposta,  alla  luce  del  modello
trasportistico delle linee afferenti la stazione di Tortona.