(Concordato 6 dicembre 1945 perequazione lavoratori industria Italia del nord-Allegato)
                             PROTOCOLLO 

 
Categoria edili. 

 
  Gli imprenditori di opere pubbliche dichiarano di dare al  presente
accordo  applicazione  provvisoria  nella  fiducia  che  gli   organi
governativi tengano conto dei nuovi aggravi di costo per gli  appalti
in corso ed adottino tempestivamente i relativi provvedimenti. 
  La organizzazione dei lavoratori prende atto. 

 
 

 
                            ALLEGATO N. 1 

 
                 CRITERI PER IL CALCOLO DEGLI INDICI 
                        DEL COSTO DELLA VITA 

 
  Relazione della Commissione paritetica nominata ai sensi  dell'art.
11  del  "Concordato  per  la  perequazione  delle  retribuzioni  dei
lavoratori dell'industria del Nord". 
  La Commissione, formata dai professori Albino Ugge' e Libero  Lenti
per la CONFEDERAZIONE GENERALE DELL'INDUSTRIA ITALIANA  e  dal  dott.
Arnaldo Baroni e professore Marcello Boldrini per  la  CONFEDERAZIONE
GENERALE ITALIANA DEL LAVORO, si e radunata nei giorni 18,  20  e  21
dicembre 1945 ed ha preso visione del Concordato per la  perequazione
delle retribuzioni dei lavoratori  della  Industria  dell'Italia  del
Nord. All'inizio della prima sedute i quattro  membri  soprannominati
hanno proceduto, ai  sensi  dell'art.  11,  alla  scelta,  di  comune
accordo, del proprio Presidente nella  persona  del  dottor  Giuseppe
Pietro Mazzoleni, capo dei servizi statistici del  comune  di  Milano
che, interpellato, ha dichiarato di accettare la nomina. 
  La  Commissione  ha  esaminato  i  vari  articoli  del  concordato,
soffermandosi in particolare su tutti quelli che hanno riferimento al
compito  della   Commissione,   vale   a   dire   alla   compilazione
dell'allegato del concordato e alla  formazione  ed  uso  dei  numeri
indici del costo della vita di cui all'art. 11. 
  A proposito dell'art.  16  la  Commissione  ha  ritenuto  opportuno
precisare la interpretazione che essa credesi debba dare al testo,  a
prima  vista  non  chiaro,  dell'articolo  stesso.   La   Commissione
unanimamente riconosce che la contingenza base e' di lire 100  e  che
questa si deve adottare immutata in tutte le province in cui il costo
della vita, espresso dalla spesa familiare per il bilancio  tipo  del
periodo base, sia uguale alla media del costo della vita del  periodo
base nelle province di Milano, Torino, Mantova e  Rovigo.  Non  sorge
quindi il problema se calcolare i numeri indici  per  famiglia  tipo,
come e' ragionevole fare, oppure per un singolo soggetto, dato che e'
irrilevante, a tutti i fini, l'ammontare assoluto della spesa, mentre
interessano esclusivamente i rapporti  temporali  e  spaziali  tra  i
costi della vita. 
  La Commissione ha stabilito di adottare una famiglia tipo  composta
di 5 persone; e precisamente: 2 coniugi di media eta'; 2  bambini  ed
una persona anziana.  Per  questo  gruppo  familiare  tipo  e'  stata
fissata, una dieta alimentare mensile  nonche'  la  composizione  dei
singoli capitoli di spesa riguardanti il vestiario,  riscaldamento  e
luce, abitazione e varie. 
  Per  quanto  riguarda  l'alimentazione  la  Commissione  decide  di
adottare una dieta media calcolata su un fabbisogno  di  circa  2.200
calorie giornaliere per un maschio  adulto,  corrispondente  a  5.500
calorie  circa  per  tutta  la  famiglia,  e  composta  di   alimenti
attualmente disponibili sui vari mercati.  I  generi  costituenti  la
dieta sono indicati nella tabella seguente: 
     Pane....................................  kg.  40  -  per   mese
Riso.................................... " 16 - " " 
     Pasta................................... " 6 - " " 
     Olio.................................... " 0,500 " " 
     Legumi secchi fagioli comuni)........... " 1 - " " 
     Patate.................................. " 6 - " " 
     Carne bovina............................ " 5,500 " " 
     Salame fresco........................... " 0,500 " " 
     Pesce................................... " 1 - " " 
     Formaggio grana......................... " 0,500 " " 
     Formaggio molle fuso.................... " 1,500 " " 
     Burro................................... " 1 - " " 
     Lardo................................... " 0,500 " " 
     Uova.................................... N. 30 - " " 
     Latte................................... lit. 24 - " " 
     Zucchero................................ kg. 0,750 " " 
     Vino comune............................. lit. 15 - " " 
     Verdura................................. kg. 24 - " " 
     Frutta.................................. " 10 - " " 
     Sale grosso da cucina................... " 0,750 " " 
     Salsa di pomodoro....................... " 0,750 " " 

 
  La Commissione ritiene che nelle citta' di mare debba tenersi conto
di un alto consumo di pesce e che  percio'  sia  data  facolta'  alle
Commissioni locali  incaricate  del  calcolo  del  numero  indice  di
sostituire parte del consumo della  carne  bovina  con  pesce,  nella
proporzione di 1 chilo di carne contro 3 di pesce. 
  Per quanto riguarda il capitolo vestiario, la Commissione,  tenendo
conto  delle  disponibilita'   attuali   e   delle   prospettive   di
importazione ha calcolato una disponibilita' annua per ogni  famiglia
di 5 persone di kg. 10 di materie tessili, dei quali kg. 3  di  lana,
kg. 1 di raion e kg. 6  telerie  varie.  Ragguagliati  a  mese  detti
quantitativi corrispondono a: 
    kg. 0,250 di laneria, pari a in. 0,50 al mese per famiglia; 
    kg 0,088 di raion, pari a m. 0,75 al mese per famiglia; 
    kg. 0,500 di madapolan, pari a m. 4,20 al mese per famiglia. 
  Per le calzature e' stato previsto un consumo annuo di  3  paia  di
scarpe per bambini (tomaia vitello, suola di gomma,  misura  26),  un
paio per uomo (tomaia vitello e suola di gomma), un  paio  per  donna
(pelle tipo scamosciato, suola cuoio). 
  Sono state previste inoltre quattro risuolature per bambini  e  tre
risuolature per adulti.  Si  hanno  pertanto  seguenti  consumi  medi
mensili per famigli: 
    scarpe per bambini (misura 26): paia 0,250 vitello suola gomma; 
    scarpe per uomo adulto paia 0,090 vitello suola gomma; 
    scarpe per donna adulta: paia 0,000 scamosciato suola cuoio; 
    risuolature per bambini: paia 0,350 gomma; 
    risuolature per adulto: paia 0,250 cuoio. 
  Inoltre sono state previste tre confezioni di abiti all'anno: 
    1 da uomo corrispondente a 0,08 mensili; 
    1 da donna corrispondente a 0,08 mensili; 
    1 da ragazzo corrispondente a 0,03 mensili. 
  Per quanto riguarda il capitolo della spesa per  la  abitazione  la
Commissione si e' riferita al numero medio delle stanze occupate, nei
centri dell'Italia settentrionale con popolazione di 20.000  abitanti
e piu', secondo il censimento del 1931, da  famiglie  operaie,  (come
risulta di 2,5 circa per famiglia. Tale media e' superiore  a  quella
di Milano che e' di 1,9 ; cio' che  e'  naturale,  tenuto  conto  che
l'affitto per locale e' piu' elevato nelle  grandi  citta'.  Si  deve
tener presente che l'attivita' edilizia, dopo il 1931 si e' orientata
specialmente verso le abitazioni di 2-4  locali.  Pertanto  e'  stata
ammessa come attendibile una media, odierna, di 2,5. 
  Per quanto riguarda il capitolo riscaldamento e luce la Commissione
ha considerato che una famiglia di 5 persone abbia da confezionare 10
minestre ai giorno per complessivi litri 5 e debba,  consumare  nella
cottura degli altri cibi una  quantita'  di  energia  pari  a  quella
occorrente per ottenere la bollitura di altri 3 litri  di  acqua.  Si
calcola che i complessivi 8  litri  d'acqua  debbano  essere  portati
all'ebollizione, e fatti bollire per  mezz'ora.  Assunte  notizie  da
esperti, sono risultati i seguenti fabbisogni alternativi: 
    legna comune kg. 3; 
    gas (3.200 caL.) me. 0,5; 
    energia elettrica kwh. 2.0. 
  Per il riscaldamento, ammesso che la famiglia operaia  provveda.  a
riscaldare  un  ambiente  per  4  mesi  all'anno,  e'  risultato,  da
informazioni assunte, un fabbisogno teorico di legna di 10  quintali.
Di fatto le assegnazioni sono minori nei grandi centri  (q.li  3);  e
per quanto anche in questi si possa contare su una certa introduzione
di legna al di  fuori  delle  assegnazioni,  il  consumo  non  potra'
raggiungere i 10 quintali calcolati. 
  Per i centri minori ritenuto che le disponibilita' siano piu' alte:
percio' facendo  una  media  e'  sembrato  opportuno  assegnare  alla
famiglia, per il riscaldamento di una sola stanza, q.li 5 di legna. 
  Ragguagliato il consuino al mese, si e' ottenuto: 
    legna per riscaldamento kg. 42; 
  Per cottura cibi: 
    legna kg. 90; 
    energia elettrica kwh. 60; 
    gas me. 15. 
  Per la cottura dei cibi, in  base  ai  fabbisogni  giornalieri  gia
indicati, occorrerebbero mensilmente, cucinando con sola  legna,  kg.
90 di legna; cuciniando con solo gas,  me.  15;  cucinando  con  sola
energia  elettrica,  kwh.  60.  Si  suppone  che  effettivamente   la
famiglia-tipo ricorra, a tutte le tre  fonti  di  energia  e  percio'
nella tabella dei consumi, si introducono  per  le  cucine  quantita'
pari a 30 chilogrammi mensili di legna, mc. 5 di gas  e  kwh.  20  di
energia elettrica. 
  Per l'illuminazione si suppone che le ore di  accensione  siano  in
inverno 5 di sera e 1 di mattina e  2  serali  in  estate,  cioe'  in
media, 4: ore al giorno, che la famiglia usi  lampade  elettriche  di
440 watt e che la lampada, resti accesa. per tutte le 4  ore  in  una
stanza e per 2 ore in.  una  seconda,  stanza.;  il  consumo  mensile
risulta di kwh. 7,2. Nel bilancio di Milano con base 1928 =  100,  si
presumeva  un  consumo  di  kwh.  8,3.  Il  consumo  presunto   dalla
Commissione  si  ritiene  dunque  attendibile.  In   complesso,   per
riscaldamento e luce, si ha un consumo totale di legna di kg. 72,  di
gas me. 5 e di energia elettrica kwh. 27,2. 
  Per quanto riguarda le spese varie, la Commissione ha osservato che
nei bilanci-tipo italiani le notizie statistiche disponibili sono per
lo piu' sommarie  e  scarsamente  attendibili.  Percio'  essa  si  e'
trovata nell'impossibilita' di  fare  un  elenco  completo  e  si  e'
limitata a scegliere un assortimento di beni e  di  servizi  di  piu'
generale consumo, che  si  ritengono  abbastanza  rappresentativi.  I
generi e servizi scelti con i corrispondenti  consumi  medi  mensili,
sono elencati qui di seguito: 
    corse tranviarie: n. 4 giornaliere (2 sole  nel  giorni  festivi)
pari a 110 al mese, di cui 50  a  tariffa,  ridotta,  50  a  tariffa,
normale e 10 a tariffa festiva; 
    giornali: n. 360 all'anno pari a 30 mensili; 
    visite mediche a domicilio: n.  5  all'anno  (non  fornite  dalla
mutua), pari a 0,45 mensili; 
    medicine: sale amaro, 1 purga al mese, gr. 25; 
    cotone  idrofilo.  kg.  0,3  all'anno,  mensili  gr.  25;  alcool
denaturato, kg. 0,5 all'anno, mensili  gr.  45;  sciroppo  ipofosfiti
(tipo Fellow), 3 flaconi all'anno per complessivi  gr.  600,  mensili
gr.  50;  acido  acetilsalicilico  (tipo  aspirina,),  n.  4  tubetti
all'anno, pari a 80 pastiglie, mensili 7 pastiglie; 
    sapone: kg. 1,5 mensili 
    lisciva: kg. 1 mensili; 
    cancelleria: matite 12 annuali, 1 mensile; penne 6  annuali,  0,5
mensile; pennini 50  annuali,  4  mensili;  quaderni  12  annuali,  1
mensile; fogli protocollo 80 annuali, 6 mensili; 
    stoviglie: piatti 10 annuali, 0,4 mensili; bicchieri  5  annuali,
0,2 mensili; pentole 2 annuali, 0,16 mensili; 
    sigarette: n. 6 al giorno tipo nazionale, mensili 180; 
    cinematografo rionale, oppure di 2ยช visione, 16 ingressi mensili. 
  Per le localita', ove il servizio tranviario cittadino non  esiste,
la' voce riguardante le spese tranviarie verra' soppressa. 
  La Commissione fa rilevare che  il  tesseramento  non  fornisce  la
totalita' dei cibi previsti nella tabella dei consumi alimentari, ne'
tutta la legna, ne' tutte le sigarette che sono state  assegnate  nei
rispettivi  capitoli  di  spesa.  Pertanto  detti  con-suini   totali
dovranno essere mese per mese ripartiti dalle Commissioni  locali  in
due categorie distinte secondo le  assegnazioni  effettive:  e  cioe'
consumi coperti col tesseramento e consumi soddisfatti  con  acquisti
sul mercato libero o di  borsa  nera.  Nel  calcolo  della  spesa  si
moltiplicano le  quantita'  acquistate  con  tessera,  per  i  prezzi
ufficiali e le quantita' acquistate sul mercato libero per  i  prezzi
liberi e di borsa  nera.  La  spesa  alimentare  mensile  complessiva
risultera' cosi'  dalla  somma  delle  spese  parziali  per  acquisti
mediante tessera e senza tessera. Altrettanto dicasi per la  legna  e
le sigarette. 
  La Commissione fa anche rilevare che in alcune citta'  il  gas  non
veniva distribuito nel mese di settembre  1945,  cioe'  nel  mese  da
adottare come base  per  il  calcolo  dei  numeri  indici.  Per  tali
localita' nel mese di settembre  si  computera'  un  prezzo  unitario
uguale a quello del gennaio 1946.  Inline  nelle  localita'  che  non
godono di distribuzione di gas, si supporra' che la cottura dei  cibi
venga fatta usando in parti uguali legna ed energia elettrica. 
  Per facilitare alle Commissioni delle province di  Milano,  Torino,
Mantova e Rovigo, in un primo tempo e, successivamente,  a  tutte  le
altre Commissioni provinciali  dell'Alla  Italia,  il  calcolo  della
spesa per il bilancio familiare, giusto i criteri esposti  in  questa
relazione, la Commissione ha creduto  opportuno  di  far  seguire  un
esempio di calcolo, avente semplicemente valore  indicativo,  per  la
citta' di Milano, con riferimento al mese di settembre 1945. 
  E' compito delle Commissioni provinciali di sostituire nelle  varie
tabelle ai prezzi unitari  milanesi  i  prezzi  locali,  di  eseguire
moltiplicazioni per le quantita' fisse per tutte  le  province  e  di
sommarie i risultati. 
  Seguono 2 allegati: a) allegato al Concordato per  le  perequazioni
delle retribuzioni dei lavoratori dell'industria del Nord; b) esempio
di calcolo. 

 
                                                          ALLEGATO a) 

 
             ALLEGATO AL CONCORDATO PER LA PEREQUAZIONE, 
      DELLE RETRIBUZIONI DEI LAVORATORI DELL'INDUSTRIA DEL NORD 

 
 

 

              Parte di provvedimento in formato grafico



 


 
                                                          ALLEGATO b) 

 
            ESEMPIO DI CALCOLO-SPESA PER L'ALIMENTAZIONE 

 
 

 

              Parte di provvedimento in formato grafico



 


 
           RELAZIONE DELLA COMMISSIONE PARITETICA CENTRALE 
            PER IL CALCOLO DEL COSTO DELLA VITA A MILANO, 
                      TORINO, MANTOVA E ROVIGO 

 
  La Commissione - composta dal Presidente dott. G.  P.  Mazzoleni  e
dai membri prof. Libero Lenti e Albino Ugge' in rappresentanza  della
Confederazione degli Industriali e dal professione Marcello  Boldrini
e dott. Armando Baroni per la Confederazione -Generale del  Lavoro  -
si e' riunita il giorno 28 gennaio 1946 alle ore 17 ed  ha  preso  in
esame I calcoli dei costo della vita per il mese  di  settembre  1945
nelle quattro provincle base di Milano, Torino, Mantova e Rovigo. 
  Dopo un minuto esame voce per voce  dei  bilanci  presentati  dalle
quattro  province,  nonche'  riscontro  parziale   dei   calcoli,   e
rettilicati alcuni errori, la Commissione  ha  accettato  i  seguenti
dati di spesa: 

 
Milano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . L. 17.595,54
Torino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . L. 18.078,45
Mantova. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . L. 16.435,09
Rovigo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . L. 14.460,00 

 
  Si e' provveduto poi al calcolo della  spesa  media  delle  quattro
province, che e' risultato in L. 16.642. Questo  dato  dovra'  essere
comunicato dalle  due  Confederazioni  alle  Commissioni  pariferiche
delle singole province, adunate in base all'art. 15  del  Concordato,
affinche' ciascuna di esse  determina  la  contingenza  base  per  la
rispettiva provincia. 

 
                         CAPITOLO DI ESEMPIO 

 
  Per Milano si opera come segue: facendo il rapporto  tra  la  spesa
della provincia di Milano calcolata in L. 17.595.54 e la spesa  media
di L. 16.542.000 si ottiene il rapporto  percentuale  di  L.  105,73.
Pertanto  in  base  all'art.  15  del  concordato,   spettera'   alle
maestranze della provincia di Milano una  indennita'  di  contingenza
base di L. 105,73. 
  Per Torino: la spesa e' di L. 18.078,45 da dividere  per  la  spesa
media di L. 16.642,00 il che da un rapporto di L. 108,64. 
  Pero', per il disposto dell'art.  16  del  concordato  deve  essere
ridotta a L. 107. 
  Per Mantova: la spesa e' di L. 16.435,09 da dividere per  la  spesa
media di L. 16.642,00 il che  da'  un  rapporto  di  L.  98,75.  Cio'
rappresenta la contingenza base per la provincia di Mantova. 
  Per Rovigo: la spesa e' di L. 14.460  da.  dividere  per  la  spesa
media di L. 16.642, il che da' un rapporto di L. 86,88 corrispondente
a L. 86,88 quale contingenza base per la provincia. 
  Le contingenze  basi  risultanti  per  le  singole  province  vanno
applicate nell'ambito del territorio della provincia a decorrere  dal
1 gennaio previa variazione  del  costo  della  vita  del  periodo  1
ottobre-15  dicembre  1945,  in  confronto  a  quello  del  mese   di
settembre. Tale indennita' di contingenza restera' invariata fino  al
31 marzo. A decorrere dal 1 aprile si applichera' la contingenza base
colla variazione del costo della  vita  del  periodo  15  dicembre-15
marzo 1946, rispetto al costo risultante ai mese di settembre. 
  In tutto coll'applicazione dei coefficienti previsti  dall'articolo
14. 
  La Commissione centrale ha di fatto esaurito il  silo  compito.  Ma
essa  resta  in  carica  per  chiarire  eventuali  incertezze   delle
commissioni provinciali, a risiede presso  l'Ufficio  statistica  del
comune di Milano. 

 
Visti il contratto e l'allegato che precedono,  il  Ministro  per  il
                   lavoro e la previdenza sociale 
                                SULLO