(all. 1 - art. 1)
                     METODI UFFICIALI DI ANALISI
                         PER I FERTILIZZANTI
                           Supplemento n. 1
        MODO DI PRELEVAMENTO DEI CAMPIONI PER IL CONTROLLO DEI
           FERTILIZZANTI (CONCIMI, AMMENDANTI E CORRETTIVI
                     ALLO STATO SOLIDO E FLUIDO)
Introduzione
Un corretto campionamento e' una operazione difficile che richiede la
piu'  grande  cura.   La   necessita'   di   ottenere   un   campione
sufficientemente   rappresentativo  per  i  controlli  ufficiali  dei
fertilizzanti non puo' percio' essere sottovalutata.
Il   metodo   di   campionamento   descritto  deve  essere  applicato
esattamente  con  la  maggior  accuratezza,  da  parte  di  personale
specializzato esperto nelle procedure convenzionali di campionamento.
1.         Scopo e campo d'applicazione
           I campioni destinati ai controlli ufficiali dei
           fertilizzanti, al
           fine di accertarne la qualita' e la composizione, vengono
           prelevati
           in conformita' delle modalita' sotto indicate. Essi sono
           da
           considerarsi rappresentativi delle partite campionate.
2.         Agenti prelevatori autorizzati
           I campioni vengono prelevati da agenti specializzati
           appositamente
           designati dagli Stati membri.
3.         Definizioni
           Partita da campionare: quantita' di prodotti
           costituente una unita' e
           avente caratteristiche presunte uniformi.
           Campione elementare: quantita' prelevata da
           un punto della partita.
           Campione globale: insieme di campioni elementari
           prelevati da una stessa partita.
           Campione ridotto: parte rappresentativa del
           campione globale, ottenuta mediante riduzione di
           quest'ultimo.
           Campione finale: parte rappresentativa del
           campione ridotto.
4.         Strumenti
4.1.       Gli strumenti necessari per il prelevamento
           devono essere costruiti con materiali che non
           possono influenzare le caratteristiche dei prodotti
           da campionare.
4.2.       Strumenti raccomandati per il campionamento dei
           concimi solidi
4.2.1.     Campionamento manuale
4.2.1.1.   Pala a fondo piatto e a bordi laterali verticali.
4.2.1.2.   Sonda a lungo setto o a partizioni.
           Le dimensioni della sonda devono essere adeguate
           alle caratteristiche della partita
           (profondita' del recipiente, misure del sacco, ecc.)
           ed alla dimensione delle particelle costituenti
           il fertilizzante. (Vedere descrizione della sonda *).
4.2.2.     Campionamento meccanico
           Dispositivi meccanici autorizzati possono essere
           utilizzati per il campionamento di fertilizzanti
           in movimento.
4.2.3.     Divisore
           Per i prelevamenti elementari, nonche' per
           la preparazione dei campioni ridotti e dei campioni
           finali, possono essere utilizzati strumenti
           per dividere i campioni in parti uguali.
4.3.       Strumenti raccomandati per il campionamento di
           concimi fluidi.
4.3.1.     Campionamento manuale
           Pipetta, cilindro, bottiglia o ogni altro
           dispositivo idoneo al prelevamento di campioni in
           un punto della partita scelto a caso.
4.3.2.     Campionamento meccanico
           Per il campionamento di concimi fluidi in movimento
           possono essere utilizzati dispositivi meccanici
           autorizzati.
5.         Requisiti quantitativi
5.1.       Partita da campionare
           La dimensione della partita deve essere tale da
           consentire il prelievo di campioni in ogni sua parte.
5.2.       Campioni elementari
5.2.1.     Concimi solidi sfusi o conci-  Numero minimo dei campioni
           mi fluidi in contenitori di    elementari
           contenuto superiore a 100 kg
5.2.1.1.   Partite di peso non superiore
           a 2,5 tonnellate:                            7
5.2.1.2.   Partite di peso superiore a    di 20 volte il numero di
           2,5 tonnellate ma non supe-    tonnellate costituenti la
           riore a 80 tonnellate:         partita da campionare (1)
5.2.1.3.   Partite superiore a 80 ton-
           nellate:                                    40
(1) Se il risultato e' un numero decimale si arrotondera' al numero
intero superiore.
5.2.2.     concimi solidi imballati o     Numero minimo di imballag-
           concimi fluidi in conteni-     gi da campionare (1)
           tori di contenuto non supe-
           riore a 100 kg
5.2.2.1.   Imballaggi di contenuto superiore a 1 chilogrammo
5.2.2.1.1. Partite inferiori a 5 im-      tutti gli imballaggi
           ballaggi:
5.2.2.1.2. Partite da 5 a 16 imballag-                  4
           gi:
5.2.2.1.3. Partite da 17 a 400 imbal-     del numero di imballaggi
           laggi:                         costituenti la partita da
                                          campionare (2)
5.2.2.1.4. Partite superiori a 400 im-
           ballaggi:                                   20
5.2.2.2.   Imballaggi di contenuto non
           superiore a 1 chilogrammo:                   4
5.3.       Campione globale
           E' richiesto un solo campione globale per partita.
           Il peso totale dei campioni elementari destinati a
           costituire il campione globale non puo' essere inferiore
           ai seguenti quantitativi:
5.3.1.     Concimi solidi sfusi o con-
           cimi fluidi in contenitori
           di contenuto superiore a                     4 kg
           100kg:
(1) Per gli imballaggi non superiori ad un chilogrammo, il contenuto
di un imballaggio costituisce un prelievo elementare.
(2) Se il risultato e' un numero decimale si arrotondera' al numero
intero superiore.
5.3.2.     Concimi solidi imballati o
           concimi fluidi in conteni-
           tori di contenuto non su-                    4 kg
           periore a 100 kg:
5.3.2.1.   Imballaggi di contenuto su-
           periore a 1 chilogrammo:                     4 kg
5.3.2.2.   Imballaggi di contenuto non    peso del contenuto di 4
           superiore a 1 chilogrammo:     imballaggi di origine
5.4.       Campioni finali
5.4.1.     Concimi solidi e fluidi
           Dopo riduzione, se necessaria, si ottengono dal campione
           globale campioni finali. E' richiesta l'analisi di almeno
           un campione finale. La massa del campione finale,
           destinato all'analisi, non puo' essere inferiore a
           500 grammi.
5.4.2.     Concimi a base di nitrato di ammonio ad elevato tenore di
           azoto
           Dopo la riduzione, se necessaria, dal campione globale si
           ricaveranno dei campioni finali, la cui massa non deve
           essere inferiore ad 1 kg.
6.         Istruzioni relative ai prelievi, alla formazione e al
           condizionamento dei campioni
6.1.       Generalita'
           Prelevare e formare i campioni con tutta la rapidita'
           possibile prendendo le precauzioni necessarie per
           assicurarsi che il campione sia rappresentativo. Le
           superfici, i recipienti e gli strumenti impiegati devono
           essere puliti ed asciutti.
6.2.       Campioni elementari
           I campioni elementari sono da prelevarsi a caso dal
           complesso della partita. I loro pesi dovranno essere
           approssinativamente uguali.
6.2.1.     Concimi solidi sfusi o concimi fluidi in contenitori di
           contenuto superiore a 100 kg
           Dividere simbolicamente la partita in parti
           approssimativamente uguali. Scegliere a caso un numero di
           parti corrispondente al numero di campioni elementari di
           cui al punto 5.2. e prelevare almeno un campione da
           ciascuna parte.
           Nel caso dei concimi sfusi o dei concimi fluidi in
           contenitori di contenuto superiore a 100 kg, qualora non
           fosse possibile ottemperare a quanto prescritto al punto
           5.1., il campionamento dovra' essere effettuato durante
           la movimentazione (carico o scarico) del prodotto.
           In questo  caso i campioni elementari dovranno essere
           prelevati  a caso sulle parti divise simbolicamente
           come detto sopra, durante la "movimentazione".
6.2.2.     Concimi solidi imballati o concimi fluidi in contenitori
           di contenuto non superiore a 100 kg
           Prelevare da tutti gli imballaggi da campionare, secondo
           quanto indicato al punto 5.2., una parte del loro
           contenuto. Eventualmente vuotare separatamente gli
           imballaggi.
6.3.       Formazione dei campioni globali
           Riunire i campioni elementari per costituire un solo
           campione globale.
6.4.       Formazione dei campioni finali
           Mescolare con cura ciascun campione globale per ottenere
           un campione omogeneo. (1) Se necessario, ridurre il
           campione globale a due chilogrammi (campione ridotto) con
           l'aiuto, eventualmente, di un divisore meccanico o con
           il metodo della suddivisione in quarti. Formare quindi
           quattro campioni finali di peso approssimativamente
           uguale e rispondenti ai requisiti quantitativi di cui
           al punto 5.4.
           Introdurre ciascun campione in un recipiente idoneo
           pulito, asciutto ed a tenuta ermetica. Prendere tutte le
           precauzioni necessarie per evitare qualsiasi modifica
           delle caratteristiche del campione.
           Per i concimi a base di nitrato di ammonio ad elevato
           tenore di azoto, mantenere i campioni finali ad una
           temperatura compresa tra 0 e 25› C.
7.         Condizionamento dei campioni finali
           Sigillare ed etichettare i recipienti o le confezioni
           (la etichetta deve essere incorporata nel sigillo),
           in modo che non possano essere senza violare il sigillo.
8.         Verbali del campionamento
           Per ogni operazione di campionamento deve essere redatto
           un verbale, secondo quanto previsto dall'art. 105 regio
           decreto 1› luglio 1926, n. 1361, regolamento per la
           esecuzione del regio decreto legge 15 ottobre 1925, n.
           2033, convertito in legge con la legge 18 marzo 1926, n.
           562, che permetta di identificare senza equivoci la
           partita campionata.
(1) Se necessario, schiacciare i grumi, togliendoli eventualmente
dalla massa e riunendo quindi il tutto.
9.         Destinazione dei campioni
           Per ciascuna partita trasmettere nel piu' breve tempo tre
           campioni finali al laboratorio incaricato dell'analisi
           con una copia del verbale di prelevamento, riportante,
           tra l'altro, le indicazioni necessarie all'analisi
           stessa. Il quarto campione viene lasciato al detentore
           della merce.
       (*) SONDA PER IL PRELIEVO DEI CAMPIONI DI FERTILIZZANTI
La  sonda nel suo insieme si presenta come un'asta cilindrica cava di
cm. 92 compresa l'impugnatura e la punta di fondo (1) e consta  di  2
tubi  concentrici  di  lamiera  in acciaio inodissidabile di mm. 1 di
spessore. Il piu' esterno (3), lungo cm. 75, termina in basso con una
punta  acuta  ed  in  alto  con  un  robusto  manicotto metallico con
copertura laterale a gancio. Sul fianco, allineate, porta 4  aperture
rettangolari di cm 15 x 2,5.
Il  tubo  interno  (2),  lungo cm. 80 per 4 di diametro, e' chiuso in
basso con tappo ed in alto  porta  una  manopola  o  gruccia  per  la
impugnatura fermata al tubo con vite a testa sporgente.
Sul fianco del tubo interno sono allineate 4 aperture rettangolari di
cm 15 x 2,5 disposte come le  precedenti,  ma  con  margine  laterale
tagliente e fra l'una e l'altra, il tubo e' diviso in 4 caselle.
Quando  questo  tubo  e'  introdotto  in  quello  esterno  e  la vite
sporgente e' penetrata nella fessura del manicotto del tubo  esterno,
se si gira la manopola in modo di aganciarlo, le fessure dei due tubi
non corrispondono e la sonda e' chiusa.
Introdotta  cosi'  la sonda nel sacco posto verticalmente e raggiunto
il fondo, si gira  la  manopola  in  modo  da  aprire  la  sonda  per
facilitarne  la caduta del fertilizzante nelle caselle, poi si chiude
e si estrae.
Le  singole  porzioni  di  fertilizzante  delle caselle rappresentato
fedelmente il contenuto del sacco lungo la direzione del sondaggio e,
di conseguenza, quello di tutto il sacco
1) - Sonda chiusa pronta per essere introdotta nel sacco.
2) - Tubo interno: b) vite a testa sporgente.
3) - Tubo esterno: a) manicotto con apertura laterale.

          ---->  Vedere IMMAGINE a Pag. 16 del S.O.   <----

PARTE PRIMA - METODI DI ANALISI CEE
I  seguenti metodi si applicano ai concimi semplici a base di nitrato
ammonico con titolo in azoto uguale o superiore al 28  per  cento  in
peso,  per  il  controllo  dei  requisiti  riportati  nella  premessa
dell'allegato 1 B, punto 1.8., alla legge 19 ottobre 1984, n. 748.
METODO 1. METODO DI APPLICAZIONE DEI CICLI TERMICI
1. Oggetto e campo di applicazione
Il  presente documento fissa i procedimenti da seguire per sottoporre
il  campione  ai  cicli  termici  che  precedono  l'esecuzione  della
determinazione della ritenzione di olio per i concimi semplici a base
di nitrato di ammonio ad elevato titolo di azoto.
2. Principio e definizione
Il  campione  viene  riscladato  in  un  matraccio  Erlenmeyer  dalla
temperatura ambiente sino a 50› C e mantenuto a tale  tempeatura  per
due ore (fase a 50› C).
Il  campione  viene  quindi  raffreddato  alla  teperatura di 25› C e
mantenuto a tale temperatura per due ore (fase a 25› C).
La  successione  delle  fasi  a  50› C e a 25› C costituisce un ciclo
termico.
Dopo  aver  subito  due cicli termici il campione viene conservato ad
una temperatura di 20 +- 3› C in attesa  della  determinazione  della
ritenzione di olio.
3. Apparecchiatura
Normale apparecchiatura di laboratorio, in particolare:
- bagnimaria termostatati rispettivamente a 25 +- 1› C e a 50 +- 1› C
- beute della capacita' di 150 ml.
4. Procedimento
Porre  un  campione  di  70  +-  5  g in una beuta e chiuderla quindi
ermeticamente.
Trasferire  ogni  due ore ciascuna beuta dal bagno a 50› C al bagno a
25› C e viceversa.
Mantenere   l'acqua  di  ciascun  bagno  a  temperatura  costante  ed
assicurarne la rapida agitazione avendo cura che il campione permanga
al di sotto del livello dell'acqua.
Proteggere  il  tappo  dalla  condensazione con un cappuccio di gomma
spugnosa.
METODO 2. DETERMINAZIONE DELLA RITENZIONE DI OLIO
1. Oggetto e campo di applicazione
Il   presente   documento   fissa  il  procedimento  da  seguire  per
determinare la ritenzione di olio dei  concimi  semplici  a  base  di
nitrato di ammonio ad elevato titolo di azoto.
Il  metodo  e'  applicabile  a  concimi  prilled  e granulati che non
contengono sostanze solubili in olio.
2. Definizione
Ritenzione di olio di un concime: la quantita' di olio trattenuta dal
concime determinata nelle condizioni operative descritte ed  espressa
in percentuale di massa.
3. Principio
Immersione  totale  del  campione in gasolio per un tempo determinato
seguita da sgocciolamento dell'eccesso di  gasolio  nelle  condizioni
specificate. Misura dell'aumento di massa del campione.
4. Reattivo
Gasolio
Viscosita' massima: 5 mPa. s a 40› C
Densita': da 0,8 a 0,85 g/ml a 20› C
Contenuto in zolfo: - = 1,0% (m/m)
Ceneri: - = 0,1% (m/m)
5. Apparecchiatura
Normale attrezzatura di laboratorio, e inoltre:
5.1 Bilancia analitica, sensibilita' 0,01 g
5.2 Becher da 500 ml
5.3  Imbuto  di  plastica,  preferibilmente  con  la  parte superiore
cilindrica ed avente un diametro di circa 200 mm
5.4  Setaccio  di  controllo  a  maglie  di  0,5 mm, che possa essere
inserito nell'imbuto (5.3).
NOTA:   le   dimensioni  del  setaccio  devono  essere  tali  che  si
sovrappongano  soltanto  pochi  granuli  e  che  il   gasolio   possa
sgocciolare facilmente.
5.5 Carta da filtro a filtrazione rapida, crespata, morbida, densita'
150 g/m2
5.6 Salviette assorbenti tipo kleenex
6. Procedimento
Si  eseguono  due determinazioni in rapida successione su due diverse
porzioni dello stesso campione.
6.1  Scartare le particelle inferiori a 0,5 mm per mezzo del setaccio
(5.4). Per ogni singola determinazione pesare 50 g del  campione  nel
becher  (5.2)  con la precisione di 0,01 g. Aggiungere gasolio (4) in
modo tale da coprire completamente i granuli e  agitare  con  cautela
onde  bagnare  completamente la loro superficie. Lasciare il campione
per  un'ora  nel  becher  coperto  da  un  vetro  da  orologio   alla
temperatura di 25 +- 2› C.
6.2  Filtrare  quantitativamente  il  contenuto del becher attraverso
l'imbuto (5.3) munito del setaccio (5.4). Lasciare  il  campione  sul
setaccio per un'ora per far defluire la maggior parte dell'eccesso di
gasolio.
6.3  Stendere  un doppio foglio di carta da filtro (5.5) (circa 500 x
500 mm) su una superficie liscia, piegando  verso  l'alto  i  quattro
bordi dei due fogli per una larghezza di circa 40 mm onde evitare che
i granuli rotolino via. Disporre al centro della carta da filtro  due
salviette  assorbenti  sovrapposte  (5.6). Versare tutto il contenuto
del setaccio (5.4) su tali salviette e spargerlo uniformemente con un
pennello  soffice  e  piatto. Dopo due minuti sollevare un lato della
salvietta per versare i granuli sulla carta da filtro  sottostante  e
spargerli  uniformemente  con il pennello. Stendere, sul campione, un
altro foglio di carta da filtro, anche questo con i  bordi  ripiegati
verso  l'alto,  e  fare  rotolare  i  granuli tra i fogli di carta da
filtro con movimenti circolari esercitando nel contempo  una  leggera
pressione. Ogni otto movimenti circolari fermarsi e sollevare i bordi
opposti dei fogli di carta da filtro in modo da riportare al centro i
granuli  che  sono  rotolati  verso  il  bordo del foglio. Seguire il
seguente ritmo:   effettuare  quattro  movimenti  circolari  completi
prima  in  senso orario e poi in senso antiorario riportando quindi i
granuli al centro come sopra descritto. Questa operazione va ripetuta
3  volte  (24  movimenti circolari, sollevando il bordo dei fogli due
volte). Inserire con precauzione un nuovo foglio di carta  da  filtro
tra i due fogli inferiori; sollevare quindi i bordi del foglio su cui
poggiano i granuli facendo rotolare  questi  ultimi  sopra  il  nuovo
foglio.  Coprire  i  granuli con un nuovo foglio e ripetere lo stesso
procedimento descritto sopra. Subito dopo l'operazione, trasferire  i
granuli in un cristallizzatore e pesare con l'approssimazione di 0,01
g per determinare il peso della quantita' di gasolio assorbito.
6.4 Ripetizione dell'operazione di rotolamento e della pesata.
Se  la  quantita'  di  gasolio  ritenuta  dalla  porzione di campione
risulta essere 2,00 g, porre il campione su un nuovo strato da filtro
e  ripetere  l'operazione  di  rotolamento,  sollevando  i bordi come
descritto al punto 6.3 (2 x 8  movimenti  circolari,  sollevando  una
volta). Qundi ripesare il campione.
7. Espressione dei risultati
7.1 Metodo di calcolo e formula
La  ritenzione  di olio espressa in percentuale di massa del campione
setacciato, e' data dalla formula:
                                      m2 - m1
              Ritenzione d'olio = --------------- x 100
                                         m1
dove
m1 = massa in grammi del campione setacciato (6.1)
m2  =  massa  in grammi del campione (par. 6.3 o 6.4 rispettivamente)
risultante dall'ultima pesata.
Prendere come risultato la media aritmetica delle due determinazioni.
METODO 3. DOSAGGIO DEI COMPONENTI COMBUSTIBILI
1. Oggetto e campo di applicazione
Il  presente  documento  fissa  il  procedimento  da  seguire  per il
dosaggio del materiale combustibile nei concimi semplici  a  base  di
nitrato di ammonio ad elevato titolo di azoto.
2. Principio
Si elimina innanzitutto con un acido il biossido di carbonio prodotto
dagli additivi inorganici. Si ossidano i composti  organici  con  una
miscela  acido  cromico/acido  solforico.  Si  fa  assorbire  da  una
soluzione di idrossido di bario il biossido di carbonio che si forma.
Si  scioglie il precipitato in una soluzione di acido cloridrico e lo
si  determina  per  titolazione  di  ritorno  con  una  soluzione  di
idrossido di sodio.
3. Reattivi
3.1 Ossido di cromo (VI) CrO3 p.a.
3.2 Acido solforico al 60% in volume:
-  Versare  in un becher da 1 litro 360 ml di acqua ed aggiungere con
cautela 640 ml di acido solforico (densita' a 20› C = 1,83 g/ml).
3.3 Soluzione di nitrato d'argento: 0,1 M
3.4 Idrossido di bario: pesare 15 g di idrossido di bario (Ba(OH)2. 8
h2O).
Sciogliere  completamente  in  acqua  calda.  Lasciare  raffreddare e
versare in un matraccio da un litro. Portare a volume e agitare.
Filtrare su filtro a pieghe.
3.5 Soluzione titolata di acido cloridrico: 0,1M.
3.6 Soluzione titolata di idrossido di sodio: 0,1M.
3.7 Soluzione di blu di bromofenolo in acqua: 0,4 g/l.
3.8 Soluzione di fenolftaleina in etanolo al 60% in volume: 1g/l.
3.9  Amianto sodato: dimensione delle particelle: 1,0 - 1,5 mm circa.
3.10 Acqua distillata bollita di recente per eliminare il biossido di
carbonio.
4. Apparecchiatura
4.1 Comune attrezzatura di laboratorio e in particolare:
- crogiolo filtrante con setto di vetro sinterizzato, della capacita'
di 15 ml; diametro del setto: 20 mm; altezza totale: 50 mm; porosita'
4 (diametro dei pori 5-15 micro)
- becher da 600 ml.
4.2 Azoto compresso.
4.3   Apparecchiatura   composta  dalle  parti  seguenti,  raccordate
possibilmente con giunti sferici smerigliati (vedere fig. 1):
4.3.1 Tubo di assorbimento A, lungo circa 200 mm e con un diametro di
30 mm, riempito di amianto sodato (3.9) trattenuto da tamponi.
4.3.2 Pallone di reazione a fondo rotondo B da 500 ml, munito di tubo
laterale.
4.3.3 Colonna di Vigreux lunga circa 150 mm (C').
4.3.4 Refrigerante C a doppia parete, lungo circa 200 mm.
4.3.5  Bottiglia  di Drechsel D avente lo scopo di trattenere l'acido
eventualmente distillato in eccesso.
4.3.6  Bagno  di  ghiaccio E per il raffreddamento della bottiglia di
Drechsel.
4.3.7  Due  assorbitori  F1  e  F2 con diametro da 32 a 35 mm, il cui
distributore di gas e' costituito da un  disco  di  10  mm  in  vetro
sinterizzato a bassa porosita'.
4.3.8  Pompa  aspirante  e  dispositivo  G per regolare l'aspirazione
costituito da un elemento a T in vetro inserito nel circuito e il cui
braccio libero e' collegato ad un sottile tubo capillare per mezzo di
un corto tubo di gomma munito di pinza a vite.
ATTENZIONE:  l'impiego  di una soluzione bollente di acido cromico in
un'apparecchiatura sotto  vuoto  e'  pericoloso  e  richiede  che  si
prendano adeguate precauzioni.
5. Modo di operare
5.1 Campione per le analisi
Pesare  con  l'approssimazione  di  0,001  g  circa  10  g di nitrato
d'ammonio.
5.2 Eliminazione dell'anitride carbonica proveniente dai carbonati
Porre  il  campione  nel  pallone di reazione B. Aggiungere 100 ml di
H2SO4 (3.2). A temperatura ambiente i granuli  si  dissolvono  in  10
minuti  circa.  Montare  l'apparecchiatura  come  indicato in figura:
collegare un'estremita' del tubo di assorbimento (A) con la fonte  di
azoto  (4.2)  per mezzo di una guardia idraulica contenente 5-6 mm di
mercurio, e l'altra estremita' con il tubo di alimentazione che pesca
nel  pallone  di  reazione.  Montare la colonna di Vigreux (C') ed il
refrigerante (C) alimentato con acqua di  raffreddamento.  Dopo  aver
regolato il flusso di azoto in modo da ottenere una moderata corrente
attraverso la soluzione, portare ad ebollizione e  riscaldare  ancora
per   due   minuti.   A   questo   punto  non  dovrebbe  piu'  aversi
effervescenza; in caso contrario  riscaldare  per  altri  30  minuti.
Lasciare raffreddare per almeno 20 minuti in corrente d'azoto.
Completare  il montaggio dell'apparecchiatura come indicato in figura
collegando il tubo del refrigerante alla bottiglia di Drechsel (D)  e
quest'ultima agli assorbitori F1 e F2. Mantenere durante il montaggio
la circolazione della corrente di azoto. Introdurre rapidamente 50 ml
di   soluzione   di  idrossido  di  bario  (3.4)  in  ciascuno  degli
assorbitori (F1 e F2).
Far  gorgogliare  per  circa  10  minuti  una  corrente  di azoto. La
soluzione negli assorbitori deve restare limpida; in caso  contrario,
ripetere il procedimento di eliminazione dei carbonati.
5.3 Ossidazione ed assorbimento
Dopo  aver  estratto  il tubo di alimentazione dell'azoto, introdurre
rapidamente attraverso il collo laterale del pallone di reazione  (B)
20  g  di  triossido di cromo (3.1) e 6 ml della soluzione di nitrato
d'argento (3.3). Collegare l'apparecchiatura alla pompa  aspirante  e
regolare  il flusso di azoto in modo da far gorgogliare una quantita'
costante di gas attraverso gli assorbitori in vetro sinterizzato F1 e
F2.
Riscaldare   il   contenuto   del   pallone   di  reazione  (B)  sino
all'ebollizione e mantenervelo per un'ora e mezzo (*).Potrebbe essere
necessario intervenire sul dispositivo regolatore (G) per regolare il
flusso di azoto nel caso in cui il carbonato  di  bario  ostruisca  i
dischi   sinterizzati.   L'operazione  e'  condotta  bene  quando  la
soluzione di idrossido di bario nell'assorbitore  F2  resta  limpida.
In caso contrario occorre ripetere la prova.
Interrompere  il  riscaldamento  e smontare l'apparecchiatura. Lavare
ogni  distributore  internamente  ed   esternamente   per   rimuovere
l'idrossido   di   bario   e   raccogliere   le   acque  di  lavaggio
nell'assorbitore corrispondente. Disporre i distributori  l'uno  dopo
l'altro  in  un  becher di 600 ml che servira' successivamente per il
dosaggio.   Filtrare   rapidamente   sotto   vuoto    il    contenuto
dell'assorbitore  F2  e  quindi  dell'assorbitore  F1 sul crogiolo in
vetro  sinterizzato.  Raccogliere  il  precipitato  sciacquando   gli
assorbitori  con  acqua  (3.10) e lavare quindi il crogiolo con 50 ml
nella stessa acqua. Collocare il crogiolo nel becher  da  600  ml  ed
aggiungere  circa  100  ml  di acqua bollita (3.10). Versare 50 ml di
acqua bollita  in  ogni  assorbitore  e  far  passare  per  5  minuti
attraverso i distributori una corrente di azoto. Unire queste acque a
quelle del becher. Ripetere ancora una volta l'operazione per  essere
sicuri del perfetto lavaggio dei distributori.
(*)  Per  la  maggior  parte delle sostanze organiche, in presenza di
catalizzatore al nitrato di  argento,  e'  sufficiente  un  tempo  di
reazione di 1 ora e mezza.
5.4 Determinazione dei carbonati provenienti da materiale organico
Aggiungere  nel  becher  5 gocce di fenolftaleina (3.8). La soluzione
vira al rosso. Aggiungere goccia a goccia acido cloridrico (3.5) sino
a  scomparsa del colore rosso. Agitare bene la soluzione nel crogiolo
per verificare che non ricompaia la colorazione rossa.  Aggiungere  5
gocce di blu di bromofenolo e titolare con l'acido cloridrico sino al
viraggio al giallo. Aggiungere altri 10 ml di acido cloridrico.
Portare ad ebollizione la soluzione e mantenervela per non piu' di un
minuto. Verificare attentamente che nel liquido  non  si  abbia  piu'
precipitato.
Far raffreddare e titolare poi l'eccesso di acido con la soluzione di
idrossido di sodio (3.6).
6. Prova in bianco
Effettuare  una  prova  in  bianco seguendo lo stesso procedimento ed
utilizzando la stessa quantita' dei vari reattivi.
7. Espressione dei risultati
Il  tenore dei componenti combustibili (C), espresso come percentuale
in massa del carbonio presente nel campione, e' dato alla formula
                                      V1 - V2
                      C%  =   0,06 x ----------
                                         E
dove
E = massa in grammi del campione di prova;
V1  =  volume totale in millilitri di acido cloridrico 0,1 M aggiunto
dopo il cambiamento di colore della fenolftaleina;
V2 = volume in millilitri della soluzione di idrossido di sodio usato
per la titolazione di ritorno.

          ---->  Vedere IMMAGINE a Pag. 27 del S.O.   <----

METODO 4. DETERMINAZIONE DEI VALORI DEL pH
1. Oggetto e campo d'applicazione
Il  presente documento fissa il procedimento per determinare il pH di
una soluzione di un concime semplice a base di nitrato di ammonio  ad
elevato titolo di azoto.
2. Principio
Misurazione  del  pH di una soluzione di nitrato di ammonio per mezzo
di un pHmetro.
3. Reattivi
Acqua distillata o demineralizzata, esente da biossido di carbonio.
3.1 Soluzione tampone, pH 6,88 a 20› C
Sciogliere  3,40  (+-)  0,01  g  di fosfato monopotassico (KH2PO4) in
circa 400 ml di acqua. Sciogliere inoltre 3,55 +- 0,01 g  di  fosfato
monosodico   (Na2HPO4)   in   circa   400  ml  di  acqua.  Trasferire
quantitativamente le due soluzioni in un pallone tarato da  1000  ml,
portare  a  volume  e  omogeneizzare. Conservare tale soluzione in un
recipiente a chiusura ermetica.
3.2 Soluzione tampone pH = 4,00 a 20› C
Sciogliere  10,21  +-  0,01  g di ftalato monopotassico (KHC8O4H4) in
acqua, trasferire quantitativamente in un pallone tarato da 1000  ml,
portare a volume ed omogeneizzare.
Conservare tale soluzione in un recipiente a chiusura ermetica.
3.3 Si possono usare le soluzioni tampone reperibili in commercio.
4. Apparecchiatura
pH-metro,  con  un elettrodo di vetro ed uno a calomelano o elettrodi
equivalenti, sensibilita' 0,05 unita' pH.
5. Modo di operare
5.1 Taratura del pH-metro
Tarare  il  pH-metro  (4)  alla  temperatura di 20 +- 1› C, usando le
soluzioni tampone (3.1), (3.2)  o  (3.3).  Far  passare  una  leggera
corrente di azoto sulla superficie della soluzione mantenendovela per
tutta la durata della prova.
5.2 Determinazione
Versare  100  ml di acqua su 10 +- 0,01 g di campione di un becher da
250 ml. Eliminare le parti insolubili per filtrazione, decantazione o
centrifugazione.   Misurare   il  pH  della  soluzione  limpida  alla
temperatura di 20 +- 1› C seguendo lo  stesso  procedimento  adottato
per la taratura del pH-metro.
6. Espressione dei risultati
Esprimere  il  risultato  in  unita' pH, con l'approssimazione di 0,1
unita', e specificare la temperatura alla quale si e' operato.
METODO 5. ANALISI GRANULOMETRICA
1. Oggetto e campo di applicazione
Il  presente  documento  fissa  il  procedimento  da  seguire  per la
setacciatura di prova dei concimi  semplici  a  base  di  nitrato  di
ammonio ad elevato titolo di azoto.
2. Principio
Il  campione  da  sottoporre  a  prova  viene  vagliato manualmente o
meccanicamente con una serie di tre setacci. Si pesa quindi la  massa
trattenuta  da  ciascuno  di  essi  e si calcolano le percentuali del
materiale che passa attraverso i setacci.
3. Apparecchiatura
3.1  Setacci  di  prova  a  rete metallica del diametro di 200 mm con
maglie rispettivamente di 2,0 mm,  di  1,0  mm  e  0,5  mm  di  serie
normalizzate. Un coperchio ed un contenitore per i setacci.
3.2 Bilancia con sensibilita' di 0,1 g.
3.3  Vibratore  meccanico  (se  disponibile) in grado di imprimere ai
setacci movimenti verticali e orizzontali.
4. Modo di operare
4.1  Il  campione e' suddiviso in modo rappresentativo in porzioni di
circa 100 g.
4.2 Pesare una di queste porzioni con l'approssimazione di 0,1 g.
4.3  Disporre  i  setacci  in ordine crescente di apertura di maglie:
contenitore,  0,5  mm,  1  mm,  2  mm   e   collocare   la   frazione
preventivamente pesata nel setaccio superiore.
Fissare il coperchio sopra la serie di setacci.
4.4   Agitare  manualmente  o  meccanicamente,  imprimendo  movimenti
verticali e orizzontali e, nel caso del procedimento manuale, battere
ogni  tanto  leggermente.  Continuare  quest'operazione per 10 minuti
oppure sino a quando la quantita' che passa in un  minuto  attraverso
ogni setaccio sia inferiore a 0,1 g.
4.5 Togliere nell'ordine i setacci e raccogliere il materiale in essi
contenuto; spazzolare delicatamente, se necessario, il  rovescio  del
setaccio con un pennello morbido.
4.6  Pesare,  con l'approssimazione di 0,1 g, il materiale rimasto su
ciascun setaccio e quello raccolto nel contenitore.
5. Valutazione dei risultati
5.1.  Esprimere  la  massa  di ciascuna frazione in percentuale della
massa totale delle frazioni (e non della massa iniziale).
Calcolare  la  percentuale raccolta nel contenitore (particelle < 0,5
mm), sia A%.
Calcolare la percentuale trattenuta dal setaccio di 0,5 mm, sia B%.
Calcolare  la  percentuale che ha attraversato il setaccio da 1,0 mm,
cioe' (A + B)%.
La  somma  delle  masse delle frazioni non deve differire dalla massa
iniziale di piu' del 2%.
5.2 Effettuare almeno due analisi separate; i singoli risultati per A
non devono discostarsi fra di loro di piu' dell'1% e per  B  di  piu'
dell'1,5%.
In caso contrario ripetere la prova.
6. Espressione dei risultati
6.1 Riportare la media dei due valori di A e quella dei due valori di
A + B ottenuti.
METODO 6. DETERMINAZIONE DEL TENORE DI CLORO (CLORURI)
1. Oggetto e campo di applicazione
Il presente documento fissa il procedimento per la determinazione del
tenore di cloro (cloruri) nei concimi semplici a base di  nitrato  di
ammonio ad elevato titolo di azoto.
2. Principio
I  cloruri  sciolti  in  acqua  vengono  determinati  per titolazione
potenziometrica con nitrato di argento in soluzione acida.
3. Reattivi
Acqua distillata o demineralizzata, esente da cloruri.
3.1. Acetone p.a.
3.2. Acido nitrico concentrato (densita' a 20› C = 1,40 g/ml).
3.3  Soluzione  titolata  di  nitrato  d'argento 0,1 M. Conservare in
bottiglie di vetro scuro.
3.4  Soluzione  titolata  di  nitrato d'argento 0,004 M (preparare al
momento dell'uso).
3.5 Soluzione standard di cloruro di potassio 0,1 M.
Pesare,  con  l'approssimazione  di  0,1  mg,  3,7276 g di cloruro di
potassio p.a., preventivamente essiccato per un'ora in  una  stufa  a
130› C e raffreddato in un essiccatore fino a temperatura ambiente.
Scioglierli  in poca acqua, trasferire quantitativamente la soluzione
in un pallone tarato da 500 ml, portare a volume e agitare.
3.6  Soluzione  standard di cloruro di potassio 0,004 M (preparare al
momento dell'uso).
4. Apparecchiatura
4.1  Potenziometro con elettrodo indicatore d'argento ed elettrodo di
riferimento al calomelano; sensibilita' 2 mV potenziale da - 500 a  +
500 mV.
4.2  Ponte  salino,  contenente  una  soluzione  satura di nitrato di
potassio, collegato con l'elettrodo  al  calomelano  (4.1)  provvisto
all'estremita' di setti porosi.
NOTA: Il ponte non e' necessario se si impiegano elettrodi di argento
e di solfato di mercurio.
4.3 Agitatore magnetico con barretta rivestita in teflon.
4.4 Microburetta a punta sottile, graduata in 0,01 ml.
5. Modo di operare
5.1 Standardizzazione della soluzione di nitrato di argento
Prelevare  5,00 ml e 10,00 ml delle soluzioni standards di cloruro di
potassio (3.5 e 3.6)  e  versale  in  due  becher  a  base  larga  di
capacita'  adeguata  (ad esempio 250 ml). Effettuare sul contenuto di
ciascun  becher  la  seguente  titolazione:  aggiungere  5  ml  della
soluzione  di  acido nitrico (3.2), 120 ml di acetone (3.1) e l'acqua
necessaria  per  portare  il  volume  complessivo  a  circa  150  ml;
introdurre  nel  becher  la barretta dell'agitatore magnetico (4.3) e
metterlo  in  moto;  immergere  l'elettrodo  di   argento   (4.1)   e
l'estremita'  libera  del  ponte (4.2) nella soluzione; collegare gli
elettrodi al potenziometro (4.1) e annotare il valore del  potenziale
iniziale dopo aver controllato lo zero dello strumento.
Con   la   microburetta   (4.4),   titolare  aggiungendo  4  o  9  ml
rispettivamente della soluzione di nitrato di argento  corrispondente
alla  soluzione  di  cloruro  di  potassio  utilizzata. Continuare ad
aggiungere quantita' successive di 0,1 ml per le soluzioni 0,004 M  e
di 0,05 ml per le soluzioni di 0,1 M. Dopo ogni aggiunta attendere la
stabilizzazione del potenziale.
Annotare  nelle prime due colonne di una tabella i volumi aggiunti ed
i valori corrispondenti del potenziale.
In  una  terza colonna annotare gli incrementi successivi (delta 1 E)
del potenziale E. In una quarta colonna annotare le differenze (delta
2  E), positive o negative, tra gli incrementi di potenziale (delta 1
E). La fine della  titolazione  corrisponde  all'aggiunta  di  quella
porzione  di 0,1 o 0,05 ml (V1) della soluzione di nitrato di argento
che da' il valore massimo di (delta 1 E).
Il  volume  esatto  (V  eq)  della  soluzione  di  nitrato  d'argento
corrispondente alla fine della reazione e' dato dalla formula:
                                          b
                         Veq = V0 + V1 x --
                                          B
dove
V0  e'  il  volume  totale,  in millilitri, della solzione di nitrato
d'argento immediatamente inferiore al volume che ha dato  il  massimo
incremento di (delta 1 E)
V1  e' il volume, in millilitri, dell'ultima porzione della soluzione
di nitrato di argento aggiunta (0,1 o 0,05 ml)
b e' l'ultimo valore positivo di (delta 2 E)
B  e'  la  somma  dei  valori assoluti dell'ultimo valore positivo di
(delta 2 E) e del primo valore negativo di (delta 2 E) (cfr.  esempio
nella tab. 1).
5.2 Prova in bianco
Effettuare  una  prova  in  bianco  e  tenerne  conto nel calcolo del
risultato finale.
IL  valore  V  4  della  prova  in  bianco  dei  reattivi e' dato, in
millilitri, dalla formula
                          V4 = 2V3 - V2
dove
V2  e'  il  valore,  in  millilitri,  del  volume  esatto (Veq) della
soluzione di nitrato di argento corrispondente alla  titolazione  dei
10 ml della soluzione standard di cloruro di potassio utilizzata.
V3  e'  il  valore,  in  millilitri,  del  volume  esatto (Veq) della
soluzione di nitrato di argento corrispondente alla titolazione di  5
ml della soluzione standard di cloruro di potassio utilizzata.
5.3 Prova di controllo
La  prova  in  bianco puo' servire, al tempo stesso, a controllare il
buon funzionamento dell'apparecchio  e  la  corretta  esecuzione  del
procedimento.
5.4 Dosaggio
Prelevare  una porzione del campione compresa fra 10 e 20 g e pesarla
con l'approssimazione di 0,01 g. Trasferirla quantitativamente in  un
becher  da  250  ml.  Aggiungere 20 ml di acqua, 5 ml di soluzione di
acido nitrico (3.2), 120 ml di acetone (3.1) e l'acqua  necessaria  a
portare il volume totale a circa 150 ml.
Introdurre  nel  becher  la  barretta dell'agitatore magnetico (4.3),
porre il becher nell'agitatore e mettere questo  in  moto.  Immergere
l'elettrodo  d'argento  (4.1)  e l'estremita' libera del ponte salino
(4.2) nella soluzione, collegare gli elettrodi al potenziometro (4.1)
ed  annotare  il valore del potenziale iniziale dopo aver controllato
lo zero dello strumento.
Titolare  con  la  soluzione  di  nitrato  d'argento, per mezzo della
microburetta (4.4), con aggiunte  sucessive  di  0,1  ml.  Dopo  ogni
aggiunta, aspettare la stabilizzazione del potenziale.
Continuare  la  titolazione  come specificato in 5.1, cominciando dal
quanto paragrafo: 'Annotare, nelle prime due colonne di una  tabella,
i volumi aggiunti ed i valori corrispondenti del potenziale...'.
6. Espressione dei risultati
Esprimere il risultato dell'analisi in percentuale di cloro contenuto
nel campione tal quale.
Calcolare la percentuale in cloro (Cl) per mezzo della formula:
                  0,03545 x T x (V5 - Va) x 100
           C1% = -------------------------------
                               m
dove
T e' la molarita' della soluzione di nitrato di argento utilizzata
V4 e' il risultato, in millilitri, della prova in bianco (5.2)
V5  e'  il  valore,  in millilitri, di Veq corrispondente al dosaggio
(5.4)
m e' la massa, in grammi, del campione.
                              Tabella 1
                               Esempio
--------------------------------------------------------------------
Volume della soluzione
di nitrato d'argento           Potenziale
         V                         E             delta1E    delta2E
---------------------------------------------
        m1                         mV
--------------------------------------------------------------------
       4,80                       176
                                                   35
       4,90                       211                         +37
                                                   72
       5,00                       283                         -49
                                                   23
       5,10                       306                         -10
                                                   13
       5,20                       319
--------------------------------------------------------------------
                                          37
                    VEQ = 4,9 + 0,1 x ---------- = 4,943
                                       37 + 49
--------------------------------------------------------------------
METODO 7. DETERMINAZIONE DEL RAME
1. Oggetto e campo di applicazione
Il presente documento fissa il procedimento per la determinazione del
tenore in rame dei concimi semplici a base di nitrato di  ammonio  ad
elevato tenore di azoto.
2. Principio
Si scioglie il campione in acido cloridrico diluito e si determina il
tenore in rame per spettrofotometria di assorbimento atomico.
3. Reattivi
3.1 Acido cloridrico (densita' a 20› C = 1,18 g/ml).
3.2 Soluzione 6 M di acido cloridrico.
3.3 Soluzione 0,5 M di acido cloridrico.
3.4 Nitrato di ammonio.
3.5 Acqua ossigenata al 30%.
3.6   Soluzione   di   rame   (1)   (soluzione  madre):  pesare,  con
l'approssimazione di 0,001 g, 1 g di rame puro; scioglierlo in 25  ml
di  una  soluzione  6 M di acido cloridrico (3.2), aggiungere 2 ml di
acqua ossigenata (3.5) e diluire con acqua fino ad un litro.
1 ml di questa soluzione contiene 1000 Microg di rame (Cu).
3.6.1.  Soluzione  di  rame  (diluita): diluire 10 ml della soluzione
madre (3.6) con acqua fino a 100 ml e  diluire  quindi  10  ml  della
soluzione ottenuta con acqua fino a 100 ml.
1 ml di quest'ultima soluzione contiene 10 Micro di rame (Cu).
Preparare questa soluzione al momento dell'uso.
(1)  Si puo' utilizzare una soluzione titolata di rame disponibile in
commercio.
4. Attrezzatura
Spettrofotometro   di   assorbimento  atomico  con  lampada  al  rame
(lunghezza d'onda 324,8 nm).
5. Modo di operare
5.1 Preparazione della soluzione per l'analisi
Pensare,  con  l'approssimazione di 0,001 g, 25 g del campione, porlo
in un becher da 400  ml;  aggiungere  con  cautela  20  ml  di  acido
cloridrico (3.1) (la reazione puo' essere violenta per lo sviluppo di
biossido  di  carbonio).  Se  necessario,  aggiungere   altro   acido
cloridrico.   Quando   l'effervescenza   avra'  avuto  termine,  fare
essiccare a bagnomaria,  rimescolando  di  tanto  in  tanto  con  una
bacchetta  di  vetro.  Aggiungere  15 ml della soluzione 6 M di acido
cloridrico (3.2) e 120 ml di acqua. Rimescolare con la  bacchetta  di
vetro,  che  deve essere lasciata nel becher, e coprire il becher con
un vetro da orologio. Far bollire  dolcemente  la  soluzione  fino  a
completa dissoluzione e poi raffreddare.
Trasferire  quantitativamente  la soluzione in un matraccio tarato da
250 ml, lavando il becher una volta con 5 ml di acido  cloridrico  6M
(3.2)  e  due  volte con 5 ml di acqua bollente. Portare a volume con
acido cloridrico 0,5 M (3.3) e omogeneizzare accuratamente.  Filtrare
su  carta  da  filtro  esente  da  rame *, scartando i primi 50 ml di
filtrato.
5.2 Prova in bianco
Effettuare  una  prova  in  bianco  e  tenerne  conto nel calcolo dei
risultati finali.
5.3 Determinazione
5.3.1.  Preparazione  delle  soluzioni  contenenti  il  campione e di
quella in bianco
(*) Whatman 541 o equivalente.
Diluire  le  soluzioni contenenti il campione (5.1) e la soluzione in
bianco (5.2) con la soluzione 0,5 M di acido cloridrico (3.3) fino ad
una concentrazione di rame compresa nel campo di misurazione ottimale
dello spettrofotometro. Di solito non e' necessario diluire.
5.3.2 Preparazione della soluzione di taratura
Preparare,  diluendo  la  soluzione standard (3.6.1) con la soluzione
0,5 M di acido cloridrico (3.3), almeno 5  soluzioni  di  riferimento
corrispondenti    al    campo    di    misurazione   ottimale   dello
spettrofotometro (da 0 a 5,0 micro/ml di  Cu).  Prima  di  portare  a
volume, aggiungere a ciascuna soluzione nitrato di ammonio (3.4) fino
ad ottenere una concentrazione di 160 mg/ml.
5.4 Misurazione
Predisporre lo spettrofotometro (4) alla lunghezza d'onda di 324,8 nm
usando una fiamma ossidante aria-acetilene. Spruzzare successivamente
per  tre  volte  le  soluzioni  di  riferimento (5.3.2), la soluzione
contenente il campione e la soluzione in bianco  (5.3.1),  lavando  a
fondo  lo  strumento  ad  ogni  vaporizzazione  con acqua distillata.
Tracciare  la  curva  di  taratura   riportando   in   ordinate   gli
assorbimenti  medi  di  ciascuno degli standard usato e in ascisse le
concentrazioni corrispondenti di rame in micro/ml.
Determinare  la  concentrazione  di  Cu delle soluzioni contenenti il
campione e di quella in bianco tramite la curva di taratura.
6. Espressioni dei risultati
Calcolare  il  tenore di rame del campione tenendo conto del peso del
campione   prelevato,   delle   diluizioni   effettuate   nel   corso
dell'analisi  e del valore in bianco. Esprimere il risultato in mg di
Cu/kg.