Al Presidente della Repubblica Nel consiglio comunale di Selvino (Bergamo) si e' venuta a determinare una grave situazione di crisi a causa delle dimissioni rassegnate dal sindaco in data 11 marzo 1992, che hanno comportato la decadenza dell'intera giunta. Il consiglio suddetto si e' dimostrato incapace di provvedere alla ricostituzione dei normali organi di amministrazione dell'ente, in quanto ha lasciato che scadessero infruttuosamente i termini previsti dal comma 2 dell'art. 34 della legge 8 giugno 1990, n. 142. Scaduto, pertanto, tale termine e constatato che non puo' essere assicurato il normale funzionamento degli organi e dei servizi per la mancata elezione del sindaco e della giunta, il prefetto di Bergamo ha proposto lo scioglimento del consiglio stesso, del quale ha disposto, intanto, la sospensione, con la conseguente nomina di un commissario per la provvisoria gestione del comune. Considerata la carenza del suddetto consiglio comunale in ordine ad un tassativo adempimento prescritto dalla legge di carattere essenziale ai fini del funzionamento dell'amministrazione, si ritiene che nella specie ricorrano gli estremi per far luogo al proposto scioglimento. Mi onoro, pertanto, di sottoporre alla firma della S.V. Ill.ma l'unito schema di decreto con il quale si provvede allo scioglimento del consiglio comunale di Selvino (Bergamo) ed alla nomina di un commissario straordinario per la provvisoria gestione del comune nella persona del dott. Andrea Iannotta. Roma, 22 giugno 1992 Il Ministro dell'interno: SCOTTI