Al Presidente della Repubblica Nel consiglio comunale di Roccalbegna (Grosseto) si e' venuta a determinare una grave situazione di crisi a causa delle dimissioni rassegnate da tre assessori in tempi diversi, che hanno comportato la decadenza dell'intera giunta. Il consiglio suddetto si e' dimostrato incapace di provvedere alla ricostituzione dei normali organi di amministrazione dell'ente; infatti, le sedute del 14 e 30 novembre e del 12 e 23 dicembre 1992 risultavano infruttuose. Scaduto, infatti, il termine assegnato dalla legge 8 giugno 1990, n. 142, e constatato che non puo' essere assicurato il normale funzionamento degli organi e dei servizi per la mancata elezione del sindaco e della giunta, il prefetto di Grosseto ha proposto lo scioglimento del consiglio comunale sopracitato, del quale ha disposto, intanto, la sospensione, con la conseguente nomina di un commissario per la provvisoria gestione del comune. Considerata la carenza del suddetto consiglio comunale in ordine ad un tassativo adempimento prescritto dalla legge di carattere essenziale ai fini del funzionamento dell'amministrazione, si ritiene che nella specie ricorrano gli estremi per far luogo al proposto scioglimento. Mi onoro, pertanto, di sottoporre alla firma della S.V. Ill.ma l'unito schema di decreto con il quale si provvede allo scioglimento del consiglio comunale di Roccalbegna (Grosseto) ed alla nomina di un commissario straordinario per la provvisoria gestione del comune nella persona del rag. Gualtiero Bistarini. Roma, 9 marzo 1993 Il Ministro dell'interno: MANCINO