(all. 1 - art. 1)
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GUIDA PER LO SVILUPPO DI PIANI DI PRONTO INTERVENTO PER IL CONTROLLO
DELLE EMERGENZE INQUINAMENTO A BORDO DELLE NAVI
1. INTRODUZIONE
1.1.  Questa  guida  e'  stata  sviluppata  per  fornire una adeguata
assistenza nella preparazione dei piani di pronto intervento  per  il
controllo  delle  emergenze  inquinamento  (d'ora  in  poi denominati
"Piani") a bordo delle  navi  che  sono  richiesti  dalla  regola  26
dell'Annesso  I  della  Convenzione Internazionale per la prevenzione
dell'inquinamento da parte delle  navi,  1973,  come  modificata  dal
Protocollo  del 1978 e successivamente emendata (MARPOL 73/78) (d'ora
in poi denominata "Convenzione"). Il Piano dovra' essere approvato in
relazione a detta regola.
1.2. La guida e' comprensiva di tre sezioni principali:
  .1 Introduzione: questa sezione fornisce una visione generale della
materia ed introduce il lettore ai concetti di base della guida e dei
Piani che ci si aspetta vengano sviluppati.
  .2 Disposizioni obbligatorie: questa  sezione  fornisce  una  guida
mirante  a  garantire  che  i  requisiti minimi obbligatori richiesti
dalla regola 26 dell'Annesso I della Convenzione siano rispettati.
  .3 Disposizioni non obbligatorie: questa sezione fornisce una guida
atta a favorire  l'introduzione  nel  piano  di  altre  informazioni.
Queste   informazioni,   sebbene   non  richieste  dalla  reg.     26
dell'Annesso I della MARPOL 73/78,  possono  essere  richieste  dalle
autorita'  locali  nei  porti  visitati  dalla nave, o possono essere
aggiunte allo scopo di fornire al  comandante  della  nave  ulteriore
assistenza in caso di emergenza.
Questa sezione fornisce inoltre una guida per l'aggiornamento del pi-
ano e disposizioni in merito all'affettuazione delle esercitazioni.
1.3  Scopo  della  GUIDA: la presente guida si propone di fornire uno
spunto iniziale per la preparazione dei Piani  per  ciascun  tipo  di
nave.  La  grande  varieta' di tipi di navi, per le quali e' previsto
avere un Piano, rende  praticamente  impossibile  fornire  una  guida
specifica e dettagliata per ciascun tipo di nave.
I redattori del piano devono tenere in debita considerazione le molte
variabili  applicabili, in relazione alle particolari caratteristiche
delle loro navi.
Alcune di queste variabili includono: tipo e dimensione  della  nave,
carico, rotte e struttura del management a terra.
La  guida non si propone di fornire una lista di elementi dalla quale
il redattore del piano puo' scegliere alcune sezioni di suo specifico
interesse e produrre un Piano funzionale.
Affinche' un piano possa essere  funzionale  ed  in  accordo  con  la
regola    26   dell'Annesso   I   della   Convenzione   deve   essere
specificatamente conformato al particolare tipo di nave per il  quale
e' stato concepito.
Il  corretto  utilizzo  della GUIDA assicurera' che tutti gli aspetti
pertinenti saranno esaminati durante lo sviluppo del piano.
1.4 Scopo del Piano: il piano si propone di  assistere  il  personale
nel  fronteggiare  le  emergenze  derivanti da inaspettate perdite di
olio e quindi di attivare le procedure di risposta e tutte le  azioni
necessarie  a minimizzare la discarica ed a mitigarne gli effetti. Un
piano  funzionale deve assicurare che le azioni necessarie intraprese
siano correttamente sequenziate, logiche e tempestive.
1.4.1 Il piano deve sviluppare procedure necessarie al controllo  non
solo delle discariche operazionali. Esso deve includere provvedimenti
atti   ad   assistere   il   comandante   a  fronteggiare  discariche
catastrofiche qualora la nave ne fosse coinvolta.
1.4.2  La  necessita'  di  un  piano  predeterminato  e  propriamente
strutturato  appare evidente se si considerano lo stato di tensione e
la molteplicita' dei compiti cui deve  far  fronte  il  personale  di
bordo in una situazione di emergenza.
Nella  confusione  del  momento la mancanza di un piano di intervento
potrebbe determinare inefficienze, errori ed il mancato  allertamento
delle  persone  chiave  con  conseguenti ritardi nelle reazioni. Come
conseguenza la nave ed il suo equipaggio si troverebbero maggiormente
esposti a prolungate situazioni di pericolo  e  l'ambiente  marino  a
piu' estesi danni.
1.4.3  Affinche'  il  piano  possa  rispondere  allo  scopo esso deve
essere:
  1. Realistico, pratico e facile da usare
  2. Recepito dal personale addetto alla gestione della nave,  sia  a
bordo che a terra
  3. Valutato, rivisto ed aggiornato regolarmente.
1.4.4  Il  piano  raffigurato  dalla  regola  26 dell'Annesso I della
Convenzione e' inteso essere un  documento  semplice.  L'utilizzo  di
schemi riassuntivi (flow charts) e di checklist al fine di guidare il
comandante attraverso le azioni ed i provvedimenti da assumere per il
controllo dell'incidente sono fortemente caldaggiati.
Queste   possono   fornire   una   sequenza  logica  di  informazioni
rapidamente recepibile, contribuendo a ridurre errori e sviste  nella
gestione dell'emergenza. L'inserimento di estese descrizioni generali
e  particolari  della  nave  del  carico  ecc.....  dovrebbero essere
evitati poiche' queste  possono  essere  reperite  altrove.  Se  tali
descrizioni  risultano  essere determinanti dovrebbero essere concen-
trate in annessi in modo da non diluire l'abilita' del  personale  di
bordo a localizzare le parti operative del piano.
1.4.5  Un  esempio  di  una flowchart riassuntiva di cui al paragrafo
1.4.4  e'  inserita  nell'esempio  di  Formato  di  Piano   contenuto
nell'appendice II.
1.4.6 Il piano e' un documento che sara' usato a bordo dal comandante
e  dagli  ufficiali della nave. Esso deve pertanto essere disponibile
redatto nella lingua usata dagli stessi.
Una sostituzione  del  comandante  o  degli  ufficiali  che  comporta
l'utilizzo  a  bordo  di una lingua diversa richiedera' la riedizione
del piano nella nuova lingua.
2. DISPOSIZIONI OBBLIGATORIE DELLA  REGOLA  26  DELL'ANNESSO  I  ALLA
CONVENZIONE
2.1  Questa  sezione  fornisce  una  guida per ciascuna delle quattro
disposizioni  obbligatorie  della  REG.  26   dell'Annesso   I   alla
Convenzione.
2.2 La regola 26 prevede che il piano evidenzi obbligatoriamente:
  1.  le procedure che devono essere seguite dal Com te o dalle altre
persone responsabili della nave per la segnalazione di  un  incidente
di  inquinamento, come richiesto nell'articolo 8 e protocollo I della
presente  Convenzione   e   sulla   base   delle   guide   sviluppate
dall'Organizzazione (1)

(1)  Si fa riferimento al "General principles for ship reporting sys-
tem and ship reporting requirements, including guidelines for report-
ing incidents involving dangerous goods, harmfull  substances  and/or
marine  pollutents"  adottata  dall'Organizzazione con la risoluzione
A.648 (16). Per un facile riferimento consultare la pubblicazione IMO
"Provision concerning the Reporting of Incidents  Involving  Harmfull
Substances under MARPOL 73/78.

  2.  la lista delle autorita' o persone che devono essere contattate
nell'eventualita' di un inquinamento
  3. una dettagliata  descrizione  delle  azioni  che  devono  essere
immediatamente  prese dalle persone a bordo per ridurre o controllare
la perdita di olio conseguente a incidenti
  4. le procedure ed il punto di contatto  a  bordo  della  nave  dal
quale  vengono  coordinate  le  attivita'  di  bordo con le autorita'
nazionali e locali nello svolgimento delle  operazioni  di  controllo
dell'inquinamento.
2.3 REPORT allo Stato costiero: l'Articolo 8 ed il protocollo I della
Convenzione   richiedono  che  il  piu'  vicino  Stato  costiero  sia
informato della effettiva o probabile perdita di prodotto inquinante.
Lo scopo di tale disposizione e'  quello  di  assicurare  allo  Stato
costiero  informazioni  immediate  di qualsiasi incidente che origini
inquinamento, o minaccia di inquinamento, dell'ambiente  marino  come
pure  delle eventuali misure di assistenza e salvataggio, affinche' i
provvedimenti necessari siano predisposti.
2.3.1 Quando effettuare il "Report": il piano  dovrebbe  fornire  una
guida   chiara  e  concisa  in  grado  di  consentire  al  Com te  di
determinare quando un REPORT allo Stato costiero deve essere fatto.
2.3.1.1 Discarica effettiva: un Report al vicino  Stato  costiero  e'
richiesto ogni qualvolta si verifica:
  .1 una discarica di olio, conseguenza di un danno alla nave o ad un
suo equipaggiamento, o allo scopo di salvaguardare la sicurezza della
nave o della vita umana in mare; oppure
  .2  una  discarica di olio durante le normali operazioni della nave
eccedente i limiti della quantita' o della rata istantanea consentite
dalla presente Convenzione.
2.3.1.2 Discarica probabile: il Piano dovrebbe fornire al Com te  una
guida  per  valutare  una  situazione che, sebbene non riguardante un
inquinamento in corso, potrebbe  essere  qualificata  come  discarica
probabile  e  richiedere  pertanto  un REPORT. Nel valutare se questa
probabilita' effettivamente esiste e quindi se il REPORT deve  essere
fatto,  i  seguenti elementi, come minimo, dovrebbero essere presi in
considerazione:
  - la natura del  danno,  rottura  o  malfunzionamento  della  nave,
macchinario od equipaggiamento;
  -  posizione della nave e vicinanza di terra od altri pericoli alla
navigazione;
  - condizioni metereologiche, maree, correnti e stato del mare;
  - densita' di traffico.
2.3.1.2.1 Appare poco pratico definire tutti i tipi di situazioni che
potrebbero  rappresentare  un rischio oggettivo di inquinamento e che
dovrebbero garantire l'obbligo della segnalazione.
Come guida generale il Com te dovrebbe effettuare un report nel  caso
di:
  -  danno,  avaria  o  malfunzionamento che compromette la sicurezza
della nave; esempi di questa situazione sono collisione,  arenamento,
incendio,    esplosione,    cedimento    strutturale,   allargamento,
spostamento del carico;
  - rottura o malfunzionamento di macchinari  o  equipaggiamenti  che
compromettono  la  sicurezza  della  navigazione;  esempi  di  questi
incidenti sono avarie o malfunzionamenti della macchina di governo  o
di  propulsione,  dell'impianto di generazione di elettricita', della
strumentazione di navigazione.
2.3.2  Informazioni  richieste:  il  Piano   deve   specificare,   in
dettaglio,  le procedure per la compilazione del Report Iniziale allo
Stato  costiero.  Le  GUIDELINES  emanate  dall'Organizzazione  nella
RES.A.  648 (16) forniscono i dettagli necessari al redattore del Pi-
ano.   Il   piano   dovrebbe   includere   l'esemplificazione   della
formattazione di un messaggio, tipo quello riportato all'Appendice II
alla presente Guida.
Gli  Stati costieri sono caldeggiati a prendere visione della tabella
1  dell'Appendice  II  e  ad  accettare   questa   come   sufficiente
informazione  iniziale.  Reports  suppletivi  o  "Follow-up  Reports"
dovrebbero, per quanto possibile, usare la stessa formattazione.
2.4. Lista delle persone da contattare
2.4.1 La nave  coinvolta  in  un  incidente  di  inquinamento  dovra'
comunicare  con  lo  Stato  costiero o autorita' portuali nonche' con
tutte le parti alla stessa interessate.
2.4.2 Nel compilare la  lista  delle  persone  da  contattare  dovra'
essere  tenuta  in  debita considerazione la necessita' di fornire un
recapito telefonico operante per tutte le 24 ore nonche' un  recapito
alternativo al primo. Queste informazioni devono essere continuamente
aggiornate  in relazione ai cambi di personale e delle variazioni dei
numeri di telex, telefono e telefax.
Dovrebbe inoltre essere fornita chiara indicazione circa i sistemi di
comunicazione  da  utilizzare  preferibilmente   (telex,   telephone,
telefax, etc.)
2.4.3 Contatti con lo Stato costiero
2.4.3.1  Allo  scopo  di accelerare la reazione e minimizzare i danni
derivanti da un incidente di inquinamento e' importante che gli Stati
costieri siano informati senza ritardo. Questo processo comincia  con
il  Report  iniziale  richiesto  dall'articolo 8 e Protocollo I della
Convenzione. Una guida per effettuare tale  rapporto  e'  fornita  al
paragrafo 2.3.
2.4.3.2  Il  Piano  dovrebbe  includere come appendice la lista delle
agenzie  e  dei  responsabili  delle  Amministrazioni  incaricati   a
ricevere  e valutare i Reports come sviluppati dall'Organizzazione in
conformita' con l'articolo 8 della  Convenzione.  In  mancanza.di  un
preminente  recapito  nella  lista  o  in  caso  di  difficolta'  nel
contattare  direttamente  l'Autorita'  responsabile   il   comandante
dovrebbe essere istruito a contattare la stazione radio costiera piu'
vicina,  la  stazione di controllo del traffico designata o il RESCUE
CO-ORDINATION  CENTRE  (RCC)   attraverso   i   mezzi   piu'   rapidi
disponibili.
2.4.4 Contatti con le Autorita' ed operatori Portuali
2.4.4.1  Con  navi  in  porto,  l'allertamento  delle  agenzie locali
contribuira' ad accelerare la reazione di risposta.
La varieta' dei traffici in cui la nave si  trova  ad  operare  rende
praticamente  impossibile  specificare  in  questa guida un approccio
definitivo per la compilazione di una lista delle agenzie da inserire
nel Piano.
Dovrebbero comunque essere inserite, in una appendice  dello  stesso,
informazioni  circa i porti regolarmente visitati dalla nave. Qualora
questo non sia fattibile il piano dovrebbe istruire il Com te a farsi
rilasciare informazioni, non appena arrivati in porto, in merito alle
procedure locali di allertamento.
2.4.5 Comunicazioni di interesse della nave
2.4.5.1 Il Piano dovrebbe fornire dettagli  di  tutti  gli  operatori
interessati alla nave che dovranno essere allertati nell'eventualita'
di un incidente.
Nella compilazione di tali liste dovrebbe essere tenuto presente che,
in  caso  di  grave incidente, il personale di bordo sara' totalmente
dedicato al salvataggio delle persone ed agli interventi necessari  a
controllare e minimizzare gli effetti derivanti dallo stesso.
Essi,  pertanto,  non dovrebbero essere gravati con onerose procedure
di comunicazione.
2.4.5.2 Le procedure possono essere diverse per ciascuna compagnia ma
e' importante che il Piano indichi chiaramente la  persona  designata
ad informare le varie parti coinvolte quali i proprietari del carico,
gli  assicuratori  e  gli  interessati al salvataggio. E' altrettanto
essenziale che il Piano della nave sia coordinato ed integrato con il
piano  di  intervento  predisposto   dall'organizzazione   di   terra
affinche'  tutte  le  parti coinvolte siano informate e siano evitate
duplicazioni dei Reports.
2.5 Provvedimenti per controllare la discarica
2.5.1 Il personale di bordo si trovera' quasi sempre nella  posizione
migliore  per intervenire con rapidita' per mitigare o controllare la
discarica di olio dalla propria nave.
Il Piano dovrebbe fornire al Comandante chiare  istruzioni  circa  le
modalita'  di  intervento  nelle  varie tipologie di emergenza che si
possono  verificare.  Il  Piano  non  deve  solamente  individuare  i
provvedimenti  che  devono essere adottati ma deve anche identificare
le persone responsabili affinche' siano evitate confusioni durante la
gestione dell'emergenza.
2.5.2 Questa sezione del Piano  variera'  notevolmente  in  relazione
alla  tipologia  di nave. Differenze costruttive, di equipaggiamenti,
di gestione, di carichi  trasportati  e  pure  di  rotte  frequentate
possono  determinare l'evidenziazione di differenti aspetti di questa
sezione. Come minimo il Piano  dovrebbe  fornire  al  Comandante  una
guida per fronteggiare le seguenti situazioni:
   1  Perdite  operazionali,  derivanti da movimentazione del carico:
Il piano dovrebbe delineare  le  procedure  per  la  rimozione  dalla
coperta   dell'olio   fuoriuscito.   Questo  puo'  avvenire  mediante
l'utilizzo delle risorse di  bordo  o  utilizzando  una  societa'  di
disinquinamento  di  terra.  In  entrambi  i  casi  il Piano dovrebbe
fornire indicazioni  per  lo  smaltimento  dell'olio  rimosso  e  del
materiale utilizzato per la pulizia.
 1.1   Perdite  da  una  linea:  Il  Piano  deve  fornire  specifiche
indicazioni per fronteggiare la perdita di carico da una linea.
 1.2 Overflow di una cisterna: Il Piano deve includere  anche  proce-
dure  per fronteggiare l'overflow di una cisterna. Tutte le possibili
alternative come il trasferimento del carico o bunkers verso cisterne
vuote o parzialmente vuote  o  l'approntamento  delle  pompe  per  il
trasferimento  dell'eccesso  di carico a terra, devono essere deline-
ate.
 1.3 Perdite dallo scafo: Il Piano deve  fornire  una  guida  per  il
controllo  di  perdite  di  carico derivanti da sospetti trafilamenti
attraverso lo scafo. Questo  puo'  includere  disposizioni  circa  le
misure  da  prendere  per  ridurre il battente idrostatico del carico
all'interno della cisterna interessata  attraverso  il  trasferimento
verso altre cisterne o con la discarica a terra.
Dovrebbero    essere    fornite    indicazioni    anche   in   merito
all'eventualita'  che  non  sia  possibile  individuare  la  cisterna
interessata  al  trafilamento,  come pure istruzioni per fronteggiare
una sospetta rottura dello scafo evidenziando, in quest'ultimo  caso,
l'effetto  che  un'eventuale  azione  correttiva potrebbe avere sulla
stabilita' e sullo stress.
 2 Fuoriuscita di carico derivante da un  incidente:  Ciascuna  delle
tipologie di incidente sotto elencate dovrebbe essere considerata nel
Piano  come una sezione separata, comprensiva di varie check-lists ed
altri dettagli  in  grado  di  assicurare  che  il  comandante  possa
procedere  metodicamente  alla  valutazione di tutti gli elementi che
caratterizzano una specifica situazione di emergenza e sia quindi  in
grado di impostare una risposta adeguata.
Queste checklist devono essere specificatamente conformate al tipo di
nave.  In  aggiunta  a  queste, una identificazione dei ruoli e delle
mansioni a bordo deve essere preventivamente stabilita. A tale  scopo
di  riferimento  al ruolo generale di appello per il caso di incendio
e' sufficiente ad identificare le responsabilita' del personale.
  .2.1 armamento
  .2.2 incendio/esplosione
  .2.3 collisione
  .2.4 cedimento dello scafo
  .2.5 sbandamento eccessivo
2.5.3 In aggiunta alle checklists ed all'assegnazione individuale dei
compiti menzionata al paragrafo 2.5.2, il Piano devrebbe  fornire  al
Comandante una guida circa le priorita' da rispettare, considerazioni
in merito alla stabilita' e stress nonche' istituzioni per l'allibo.
2.5.3.1   Azioni   prioritarie:   questa   sezione   fornisce  alcune
considerazioni  generali  applicabili  ad  una  vasta  tipologia   di
incidenti.   Il  piano  dovrebbe  fornire  al  comandante  una  guida
appositamente conformata alla caratteristiche della nave relativa  ai
seguenti aspetti di carattere generale da utilizzare come riferimento
nella organizzazione delle risposte alle emergenze.
 1  In  caso  di  sinistro marittimo il Comandante dovra', tenendo in
debito conto la sicurezza  dell'equipaggio  e  della  nave,  adottare
tutte le misure necessarie ad evitare una escalation dell'incidente.
Negli  incidenti  che comportano fuoriuscita di carico, devono essere
immediatamente considerate tutte le misure atte a  prevenire  incendi
ed esplosioni, come alterazioni della rotta in modo da tenere la nave
sopravento della chiazza, chiusura delle prese d'aria non essenziali,
ecc.  Se  la  nave e' arenata e non puo' pertanto manovrare, tutte le
possibili   sorgenti  di  ignizione  dovrebbero  essere  eliminate  e
dovrebbero essere  intraprese  azioni  atte  ad  evitare  che  vapori
infiammabili entrino nella zona alloggi ed in locale macchina. Quando
e'   possibile   manovrare,  il  comandante,  congiuntamente  con  le
autorita' locali, puo' valutare l'opportunita' di  spostare  la  nave
verso  una  posizione  piu'  idonea,  allo  scopo,  per  esempio,  di
facilitare lavori di riparazione o alleggerire la nave, o ridurre  la
minaccia  di inquinamento incombente su zone di costa particolarmente
sensitive. Tale manovra puo' essere soggetta alla giurisdizione dello
Stato costiero.
 2 Prima di decidere una qualsiasi azione di  rimedio  il  comandante
dovra'  avere  a  disposizione  un quadro completo dei danni sofferti
dalla nave. Dovrebbe essere effettuata una  ispezione  visiva  ed  un
sondaggio   di  tutte  le  cisterne  carico,  bunker  e  degli  altri
compartimenti.
Particolare   riguardo    dovrebbe    essere    posto    all'apertura
indiscriminata  dei  tubi  di  sondaggio  e dei portellini di visita,
specialmente  quando  la  nave  e'  arenata,  poiche'   si   potrebbe
verificare, come conseguenza, una perdita di spinta.
 3  Esaminati  i  danni  sostenuti dalla nave, il comandante dovrebbe
essere nella posizione di poter decidere i provvedimenti da  adottare
per prevenire o minimizzare ulteriori spandimenti di oli.
In  caso  di  danni  sul  fondo  il  bilanciamento  idrostatico sara'
raggiunto piuttosto rapidamente specialmente se il danno  e'  esteso.
In  questo  caso  il tempo a disposizione per azioni preventive sara'
spesso esiguo. Se danni consistenti sono localizzati lateralmente, in
coincidenza  delle  cisterne,  il  carico  od  il  bunker   usciranno
altrettanto  rapidamente  fino  al  raggiungimento  del bilanciamento
idrostatico dopodiche' la fuoriuscita diminuira' e sara'  subordinata
alla  rata  alla quale l'olio defluira' all'esterno per effetto dello
scorrimento dell'acqua sotto l'olio stesso.
Se il danno e' ridotto e limitato ad  uno  o  due  compartimenti,  si
valutera'  l'opportunita' di un trasferimento interno di carico verso
compartimenti non danneggiati.
2.5.3.2 Considerazioni sulla stabilita' e stress
Nella valutazione dei provvedimenti  da  adottare  in  risposta  alle
emergenze dovranno essere tenuti in debita considerazione gli effetti
sugli  stress  e  sulla  stabilita'.  Il  Piano  dovrebbe  fornire al
comandante dettagliate istruzioni in merito.
Questa  sezione  non  dovra'  comunque   essere   interpretata   come
impositiva  di  requisiti  diversi  rispetto  ai  limiti  di stress e
stabilita'  in  condizioni  di  avaria  stabiliti  dalle  convenzioni
internazionali pertinenti.
  .1  Trasferimenti  interni di carico dovrebbero essere attuati solo
dopo aver valutato l'impatto sulle condizioni generali di  stabilita'
e stress.
Quando  il  danno  e' esteso l'impatto di un trasferimento interno di
carico sugli stress e  stabilita',  possono  risultare  di  difficile
valutazione.
Dovrebbero   essere   fornite   istruzioni  al  Comandante  circa  la
possibilita' di contattare  l'ufficio  armatoriale,  o  un  operatore
incaricato  o  un'altra  organizzazione  in  grado  di  effettuare il
calcolo della  stabilita'  e  della  resistenza  strutturale  residua
conseguente  al  danneggiamento. Se l'ufficio tecnico armatoriale non
e'  in grado di fornire tale supporto dovra' essere contattato l'Ente
di Classifica.
Il Piano dovrebbe indicare chiaramente al Comandante l'organizzazione
designata.
  .2 Il piano  deve  inoltre  fornire  la  lista  delle  informazioni
necessarie  al  computo  della  stabilita'  e  resistenza strutturale
residua in seguito ad incidente.
2.5.3.3 Alleggerimento. In caso di danni strutturali estesi  potrebbe
risultare  utile  il  trasferimento  di  tutto  o parte del carico su
un'altra nave. Il Piano dovrebbe fornire una guida delle procedure da
utilizzare per il trasferimento. Puo' essere  fatto  riferimento  nel
piano  a  disposizioni operative interne gia' esistenti. Una copia di
tali disposizioni operative dovrebbe essere inserita nel piano.
Questo dovrebbe inoltre evidenziare la necessita' di coordinare  tali
operazioni di trasferimento di carico con l'autorita' locale.
2.5.4  Allo  scopo  di avere subito disponibili tutte le informazioni
necessarie ad  affrontare  un  incidente  e'  opportuno  inserire  in
appendice  copie  dei principali piani e disegni della nave. Il Piano
dovra' indicare anche dove reperire di volta in volta le informazioni
relative alla disposizione del carico, del bunker e della zavorra.
2.6 Coordinamento con i piani di intervento nazionali  e  locali:  Un
coordinamento  rapido  ed efficiente delle operazioni tra la nave, lo
Stato costiero e le altre parti interessate, puo' rivelarsi di vitale
importanza nel mitigare gli effetti di un incidente di inquinamento.
Il  piano  dovrebbe  fornire  indicazioni  circa  la  necessita'   di
contattare  lo  Stato  costiero  prima  di  intraprendere  azioni  di
risposta.
2.6.1 La natura ed i ruoli delle varie autorita' nazionali  e  locali
variano  notevolmente  tra  stato e stato, tra porto e porto. Variano
anche i livelli di responsabilita' tra  le  autorita'  preposte  alla
pianificazione degli interventi.
Alcuni  Stati  costieri  dispongono  di  organizzazioni  che  si fano
totalmente carico delle operazioni  di  disinquinamento  e  controllo
dell'incidente e poi addebitano i costi dell'intervento all'armatore.
In  altri Stati costieri la responsabilita' di attivare le operazioni
di  risposta  e'  demandata  all'armatore  della   nave   interessata
all'incidente.
In quest'ultimo caso il Piano dovra' fornire una guida dettagliata in
grado  di assistere il comandante nell'organizzazione dell'intervento
di risposta.
3. REQUISITI NON OBBLIGATORI
3.1 In aggiunta ai requisiti obbligatori richiesti  dalla  regola  26
dell'Annesso   I  della  Convenzione,  disposizioni  delle  autorita'
locali, compagnie di assicurazione o direttive aziendali (armatori  o
operatori)  possono  richiedere  l'inserimento  nel piano di guide ed
istruzioni supplementari.
Queste ulteriori disposizioni  possono  riguardare  l'inserimento  di
piani  e  disegni, l'elenco degli equipaggiamenti antinquinamento che
devono essere tenuti a bordo, il  controllo  della  diffusione  delle
notizie,   la   tenuta   dei  records  ed  altri  eventuali  dati  di
riferimento.
3.2 Piani e diagrammi
In  aggiunta  ai  Piani  richiesti  alla sezione 2.5.4 altri dettagli
concernenti le caratteristiche costruttive della nave possono  essere
inseriti  in  appendice  al  Piano  oppure  puo' essere indicato dove
reperirli.
3.3 Materiale antinquinamento
Alcune navi possono avere a  bordo  equipaggiamenti  antinquinamento.
Il  tipo  e  la  quantita'  di  tali  equipaggiamenti possono variare
notevolmente. Il piano dovrebbe fornire una  lista  degli  stessi  ed
istruzioni  in merito al loro utilizzo ed alla valutazione della loro
efficacia.
Dovrebbero essere prese le necessarie precauzioni affinche' l'uso  di
tali  equipaggiamenti  da  parte dell'equipaggio avvenga nel rispetto
delle  norme  di  sicurezza.  Dovranno  essere  stabilite  anche   le
attribuzioni  individuali dei compiti, in relazione all'impiego, alla
supervisione ed alla manutenzione degli stessi.
Il piano dovrebbe includere anche la proibizione di utilizzare agenti
chimici sulla superficie del mare per il controllo di un inquinamento
senza la preventiva autorizzazione dello Stato costiero.
3.4 Pubblicita' degli avvenimenti
L'armatore puo' inlcudere  nel  Piano  disposizioni  in  merito  alla
diffusione   delle  informazioni  al  pubblico.  Queste  disposizioni
dovrebbero essere conformate in modo da ridurre al minimo  l'aggravio
di mansioni sul personale gia' impegnato a controllare l'emergenza.
3.5 Registrazione degli avvenimenti
Poiche'   l'incidente   comportera'   dei   risvolti  legali  per  la
determinazione della compensazione  dei  danni,  l'armatore  potrebbe
includere  nel  Piano  istruzioni in merito alla tenuta di un records
degli avvenimenti relativi all'incidente.
Oltre  all'elenco  dettagliato  delle  azioni  intraprese  a   bordo,
dovrebbero essere registrate anche le comunicazioni con le autorita',
armatori  ed  altre  parti  cointeressate  nonche' le informazioni ed
istruzioni trasmesse e ricevute.
Possono essere inserite  anche  istruzioni  circa  la  necessita'  di
raccogliere  dei  campioni dell'olio fuoriuscito sulla superficie del
mare e di quello contenuto nelle cisterne.
3.6 Aggiornamento del Piano
Un  aggiornamento  sistematico  del  Piano  da  parte  dell'armatore,
operatore  o  comandante  e'  particolarmente raccomandato al fine di
garantire che le informazioni in esso  contenute  siano  corrette  ed
aggiornate.
Un  sistema  di  riscontro  dell'attualita' del Piano potrebbe essere
imperniato sulle seguenti procedure:
  1.  Revisione  periodica:  il   Piano   dovrebbe   essere   rivisto
dall'armatore  o  dall'operatore  della  nave  almeno  ogni  anno per
apportare  le  variazioni  intervenute  ai  regolamenti  locali,   ai
nominativi   ed   ai   contatti   telefonici   di  riferimento,  alle
caratteristiche  della  nave  o  alle  disposizioni  operative  della
societa'.
  2.   Revisione   in   conseguenza   ad  un  incidente.  In  seguito
all'utilizzo  del  Piano  in  risposta  ad  un  incidente  si  dovra'
procedere  alla  rivalutazione dello stesso in rapporto all'efficacia
delle risposte  fornite.  Dovranno  essere  introdotte  le  modifiche
necessarie.
3.7 Verifica del Piano
Il  Piano  sara' di poca utilita' se il personale che lo dovra' usare
non acquisira' la dovuta familiarita' con lo stesso.
Esercitazioni regolari contribuiranno  ad  assicurare  che  il  Piano
funzioni  all'accorrenza  come  previsto  e che le comunicazioni ed i
contatti in esso riportati siano accurati.
Queste esercitazioni possono essere effettuate  in  concomitanza  con
altre  esercitazioni di bordo ed accuratamente registrate. Qualora le
navi utilizzino propri equipaggiamenti e  materiali  antinquinamento,
la  confidenza  del personale nell'impiego degli stessi risultera' di
grande vantaggio ai fini dell'ottimizzazione dell'efficienza e  della
sicurezza    nella    gestione    dell'emergenza.    Procedure    per
l'addestramento del personale e per le esercitazioni  possono  essere
introdotte.
                             APPENDICE I
Le  seguenti  pubblicazioni  e'  consigliabile  siano  utilizzate per
ulteriore assistenza nella preparazione del Piano.
Manual on Oil Pollution, Section II, Contingency Planning
International Maritime Organization (IMO)
ISBN 92 801 1233 3
Available in English, French and Spanish from IMO, Publications  Sec-
tion 4
Albert Embankment, London SE1 7SR
Response to Marine Oil Spills
International Tanker owners Pollution Federation (ITOPF)
ISBN 0 948691 51 4
Available in English, French and Spanish from Witherby & Co. Ltd.
32-36 Aylesburry Street, London EC1R OET
Provisions Concernins the Reporting of Incidents Involving Harmful
Substances under MARPOL 73/78
IMO
ISBN 92 801 1261 9
Available  in  English, French and Spanish from IMO Publications Sec-
tion
International Safety Guide for Oil Tankers and Terminals
ISBN 0 948691 62 X
Available from Witherby & Co. Ltd, London
Peril at Sea and Salvage - A Guide for Masters
International Chamber of Shipping and Oil Companies International Ma-
rine
Forum (ICS/OCIMF)
ISBN 0 948691 46 8
Available from Witherby & Co. Ltd., London
Ship to Ship Transfer Guide (Petroleum)
ICS/OCIMF
ISBN 0 948691 36 0
Available from Witherby & Co. Ltd, London
Guidelines for the Preparation of  Shipboard  Oil  Spill  Contingency
Plans
OCIMF/ITOPF
ISBN 1 85609 016 7
Available from Witherby & Co. Ltd, London
                            APPENDICE II
Formato  esemplificativo  del  Piano  di  pronto  intervento  per  il
controllo delle emergenze inquinamento a bordo delle navi.
Tutti i Piani dovrebbero contenere il seguente testo introduttivo:
"INTRODUCTION"
  1.  Il  presente  Piano  e'  stato  sviluppato  in  accordo  con le
disposizioni  della  regola  26  dell'Annesso  I  della   Convenzione
Internazionale per la Prevenzione dell'Inquinamento della Nave, 1973,
come modificato dal relativo Protocollo del 1978.
  2.  Lo  scopo  del  Piano e' di fornire una guida al Com te ed agli
ufficiali di bordo in merito ai provvedimenti da assumere  quando  si
verifica un incidente di inquinamento o quando esiste la possibilita'
che questo si verifichi.
  3.  Il  Piano contiene tutte le informazioni e le istruzioni opera-
tive richieste dalla Guida.
Le appendici contengono i nomi, i recapiti telefonici,  i  numeri  di
telex etc. di tutte le persone individuate nel Piano, come pure altri
materiali di riferimento.
  4.  Questo Piano e' stato approvato dall'Amministrazione e, eccetto
per quanto specificato al paragrafo successivo, nessuna alterazione o
revisione dovra' essere fatta allo stesso od a  parte  dello  stesso,
senza la preventiva approvazione dell'Amministrazione.
  5.  Modifiche  alla  sezione  5  del  Piano  ed  alle appendici non
dovranno essere sottoposte all'approvazione dell'Amministrazione.  Le
Appendici  dovranno  essere  tenute  aggiornate dagli armatori, dagli
operatori o dai managers.
                        INDICE DELLE SEZIONI
SEZIONE       TITOLO
   1          PREFAZIONE
   2          EFFETTUAZIONE DEI REPORT
              2.1 QUANDO EFFETTUARE IL REPORT
              2.2 INFORMAZIONI RICHIESTE
              2.3 DESTINATARI DEL REPORT
   3          PROVVEDIMENTI PER IL CONTROLLO DELLO SVERSAMENTO
              3.1 SPANDIMENTI OPERAZIONALI
              3.2 SPANDIMENTI CONSEGUENTI A SINISTRI MARITTIMI
   4          COORDINAMENTO LOCALE E NAZIONALE
   5          INFORMAZIONI ADDIZIONALI (NON OBBLIGATORIE)
APPENDICI
SEZIONE 1: PREFAZIONE
  1.  Questa  sezione  dovrebbe   contenere   una   introduzione   al
significato  ed  all'uso  del  Piano  ed  indicare  come lo stesso si
integri con i piani di intervento di terra (vedi  sezione  1.4  della
Guida)
SEZIONE 2: EFFETTUAZIONE DEI REPORT
  2.  Questa  sezione  dovrebbe  assicurare che le disposizioni della
Reg. 26 dell'Annesso I della MARPOL 73/78 relative ai  REPORTS  siano
osservate e dovrebbe contenere informazioni relative a:
     2.1 Quando effettuare il REPORT
Questa  sezione  dovrebbe  contenere  una  guida  che illustri quando
effettuare  il  REPORT  di  incidenti  di  inquinamento  effettivi  o
probabili.
     2.2 Informazioni richieste
Questa  sezione  dovrebbe  contenere  dettagli delle informazioni che
devono essere incluse nei REPORTS iniziale ed in quelli successivi  o
supplementari.  Dovrebbe  essere fatto riferimento alla Risoluzione A
648 (16) (vedere  la  sezione  2.3.2  della  Guida).  Questa  sezione
dovrebbe  includere anche un esempio di formattazione del REPORT come
illustrato nella Tabella 1.
     2.3 Chi contattare
Questa sezione dovrebbe indirizzare l'utilizzatore del Piano verso le
Appendici che sono opportunamente strutturate in modo da evidenziare:
     -  Contanti  e  riferimenti delle autorita' dello stato costiero
(vedere sezione 2.4.2 della Guida)
     - Contatti e riferimenti nell'ambito  portuale  (vedere  sezione
2.4.3 della Guida); e
     -  contatti  di  preminente interesse della nave (vedere sezione
2.4.4 della Guida).
Esempi di come queste  informazioni  possono  essere  impostate  sono
inclusi nelle appendici.
SEZIONE 3: PROVVEDIMENTI PER IL CONTROLLO DELLA DISCARICA
  3.  Questa  sezione  dovrebbe  garantire  che le disposizioni delle
regole  26  dell'Annesso  I  della  MARPOL   73/78   in   merito   ai
provvedimenti  per  il  controllo  della discarica siano rispettate e
dovrebbe includere informazioni relative a:
     3.1 Spandimenti di carico operazionali
Questa sezione dovrebbe contenere specifiche  informazioni,  riferite
alla   nave,   dei  provvedimenti  da  assumere  per  combattere  una
fuoriuscita  di  carico  operazionale   (vedere   Sezione   2.5.2.1).
Dovrebbero  essere  incluse,  come minimo, procedure per fronteggiare
una perdita delle linee carico, l'Overflow di  una  cisterna  ed  una
perdita dello scafo.
     3.2 Spandimento conseguente ad incidenti
Questa  sezione  dovrebbe  contenere informazioni specifiche riferite
alla nave ed alla societa', indonee ad indirizzare, come  minimo,  le
seguenti  tipologie  di  incidenti:  arenamento, incendio/esplosione,
collisione,  cedimento  dello  strutturale  dello  scafo,   eccessivo
sbandamento  (vedere  Sezioni 2.5.2.2. della Guida). Dovrebbe inoltre
evidenziare le priorita'  nella  sequenza  delle  azioni  che  devono
essere prese. Deve essere considerata l'opportunita' di fornire parte
delle  informazioni  nella  forma  di checklists o flow charts quando
questo  e'  applicabile.  Un  esempio   della   presentazione   delle
informazioni  relative  alle operazioni di risposta agli incidenti ed
alle responsabilita' del personale e' riportato nella Tabella 2.
TABELLA 2
  Tipo di        Azioni di     Persona designata (Specificare
spandimento       rimedio        solamente grado/categoria)
Perdita da       Eliminare            Primo ufficiale
una linea       la perdita
Quando  opportuno  questa  sezione  dovrebbe  fornire  una  lista  di
informazioni  necessarie  alla  valutazione  della stabilita' e della
resistenza longitudinale in condizioni di nave danneggiata.
SEZIONE 4: COORDINAMENTO CON I PIANI DI INTERVENTO NAZIONALI E LOCALI
  4. Questa sezione dovrebbe  fornire  al  comandante  le  istruzioni
necessarie   ad  attivare  i  dispositivi  di  reazione  dello  Stato
costiero, delle  autorita'  locali  o  delle  altre  parti  coinvolte
(vedere sezioni 2.6 della Guida).
In  relazione  alla  zona  di  operazione  della  nave questa sezione
dovrebbe includere informazioni e direttive idonee  ad  assistere  il
comandante  nell'organizzazione delle operazioni di risposta, qualora
queste non fossero attivate dalle autorita' locali.
Informazioni  dettagliate  per  le  specifiche  aree  possono  essere
incluse come appendici al Piano.
SEZIONE 5: INFORMAZIONI ADDIZIONALI (non obbligatorie)
  5. Questa sezione dovrebbe  contenere  informazioni  addizionali  a
descrizione dell'armatore.
Queste  informazioni,  sebbene  non  richieste  dalla regola 26 della
MARPOL 73/78 Annesso I,  possono  essere  richieste  dalle  autorita'
locali  dei  porti  visitati dalla nave, o possono essere incluse per
fornire ulteriore assistenza al comandante  nel  coordinamento  delle
emergenze.
Queste informazioni possono includere (vedere sezione 3 della Guida):
  - procedure di revisione del piano
  - procedure di addestramento ed esercitazioni
  - procedure per la tenuta dei records
  - disposizioni per la pubblicizzazione degli avvenimenti
  - altre disposizioni
(vedere sezione 3 della Guida)
                              APPENDICI
Le  seguenti  appendici,  come minimo, dovrebbero essere inserite nel
piano.
* Lista dei recapiti delle autorita'  dello  stato  costiero  (vedere
sezioni 2.4.3 della Guida)
*  Lista  dei recapiti in ambito portuale (vedere sezione 2.4.4 della
Guida)
* Lista dei contatti  di  preminente  interesse  della  nave  (vedere
sezione 2.4.5 della Guida)
* Piani e disegni della nave (vedere sezione 2.5.4 della Guida)
In aggiunta le seguenti informazioni potrebbero essere inserite:
*  Flowchart riassuntivi (dovrebbe essere valutata la possibilita' di
riprodurre le flowchart in modo da poterle esporre  nei  vari  locali
della nave)
*  Informazioni relative ai ruoli ed alle responsabilita' delle varie
autorita' locali nazionali
* Altro materiale di riferimento.

    ---->  Vedere Allegato da Pag. 61 a Pag. 65 della G.U.  <----