(all. 1 - art. 1)
                                                             ALLEGATO
                      Al Ministro dell'interno
   Il sig. Cesare Bove e' stato nominato consigliere  del  comune  di
Brindisi  a  seguito  di surroga di un altro consigliere eletto nelle
consultazioni amministrative del 6 maggio 1990.
   Il  predetto  amministratore  e'  stato  tratto  in   arresto   in
esecuzione  di  un ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal
G.I.P. presso il tribunale di Brindisi, in data 13  aprile  1993,  in
quanto gravemente indiziato del reato di abuso di ufficio in concorso
finalizzato ad interesse patrimoniale.
   I  fatti  illeciti  si  sarebbero  verificati  nel rilascio di una
licenza commerciale in tempi insolitamente brevi  senza  che  fossero
stati acquisiti i pareri preventivi previsti dalla legge.
   Inoltre,  il  sig.  Bove  e'  stato  anche rinviato a giudizio dal
suddetto  tribunale  per  il  reato  di  interesse  privato  in  atti
d'ufficio, relativamente ad una vicenda edilizia nella quale e' stato
coinvolto in qualita' di ex assessore all'urbanistica.
   Il  comportamento  del  suddetto  amministratore  e la sua attuale
posizione processuale penale appaiono in  contrasto  con  l'esercizio
delle  funzioni  pubbliche cui il medesimo e' preposto e, certo, sono
incompatibili con le esigenze di decoro, di dignita' e  di  prestigio
della carica di consigliere.
   La  permanenza,  inoltre,  del  sig.  Cesare  Bove all'interno del
civico  consesso  rischia  di  compromettere  la   legalita'   e   la
trasparenza  dell'azione  amministrativa  del comune di Brindisi, con
possibile pericolo di turbativa dell'ordine pubblico.
   Il prefetto di Brindisi, accertato  il  configurarsi  dell'ipotesi
prevista dall'art. 40 della legge 8 giugno 1990, n. 142, ha formulato
proposta  per  l'adozione del provvedimento di rimozione del predetto
amministratore dalla carica di consigliere del comune di Brindisi  e,
nelle  more,  con  provvedimento  n. 1088-13/Gab. del 15 aprile 1993,
ritenuti sussistenti motivi di grave ed  urgente  necessita',  ne  ha
disposto la sospensione dalla carica suddetta.
   Tutto  cio'  premesso, si ritiene che sussistano le condizioni per
addivenire  alla  rimozione  del  sig.  Cesare  Bove   dalla   carica
sopracitata,  ricorrendo  la  fattispecie  dei gravi motivi di ordine
pubblico disciplinata dall'art. 40 della legge 8 giugno 1990, n. 142.
   Mi pregio, pertanto, di sottoporre alla firma  della  S.V.  Ill.ma
l'unito schema di decreto con il quale si provvede alla rimozione del
suddetto  amministratore  dalla  carica  di consigliere del comune di
Brindisi.
    Roma, 10 maggio 1993
                                         Il direttore generale: SORGE