(all. 1 - art. 1)
                   Al Presidente della Repubblica
   Nel consiglio comunale di Calascio (L'Aquila) - al quale la  legge
assegna  quindici  membri  -  si  e'  venuta  a determinare una grave
situazione di crisi a  causa  delle  dimissioni  rassegnate  da  otto
consiglieri in tempi diversi.
  Il  prefetto  di  L'Aquila,  ritenendo essersi verificata l'ipotesi
prevista dal comma 1, lettera b), n. 2, dell'art. 39  della  legge  8
giugno  1990,  n.  142,  ha  proposto  lo  scioglimento del consiglio
comunale sopracitato disponendone, nel contempo, con provvedimento n.
2689-Gab. del 19 giugno  1993,  la  sospensione  con  la  conseguente
nomina del commissario per la provvisoria gestione del comune.
   Si  ritiene  che,  nella  specie, non potendo essere assicurato il
normale funzionamento degli organi e dei servizi del  suddetto  ente,
ricorrano gli estremi per far luogo al proposto scioglimento.
   Mi  onoro,  pertanto,  di  sottoporre alla firma della S.V. Ill.ma
l'unito schema di decreto con il quale si provvede allo  scioglimento
del  consiglio  comunale  di  Calascio  (L'Aquila) ed alla nomina del
commissario per la provvisoria  gestione  del  comune  nella  persona
della dott.ssa Maria Cristina Di Stefano.
    Roma, 3 agosto 1993
                                    Il Ministro dell'interno: MANCINO