EDUCAZIONE FISICA FINALITA' L'insegnamento di Educazione Fisica si propone le seguenti finalita': 1. L'acquisizione del valore della corporeita', attraverso esperienze di attivita' motorie e sportive, di espressione e di relazione, in funzione della formazione di una personalita' equilibrata e stabile. 2. Il consolidamento di una cultura motoria e sportiva quale costume di vita, intesa anche come capacita' di realizzare attivita' finalizzate e di valutarne i risultati e di individuarne i nessi pluridisciplinari. 3. Il raggiungimento del completo sviluppo corporeo e motorio della persona attraverso l'affinamento della capacita' di utilizzare le qualita' fisiche e le funzioni neuro-muscolari. 4. L'approfondimento operativo e teorico di attivita' motorie e sportive che, dando spazio anche alle attitudini e propensioni personali, favorisca l'acquisizione di capacita' trasferibili all'esterno della scuola (lavoro, tempo libero, salute). 5. L'arricchimento della coscienza sociale attraverso la consapevolezza di se' e l'acquisizione della capacita' critica nei riguardi del linguaggio del corpo e dello sport. Il programma di Educazione Fisica del triennio della scuola secondaria di secondo grado e' la prosecuzione e l'evoluzione del programma del biennio precedente. Esso rappresenta la conclusione di un percorso che mira al completamento della strutturazione della persona e della definizione della personalita' per un consapevole inserimento nella societa'. Le finalita' indicate, coerenti con quelle generali della scuola, definiscono l'ambito operativo specifico dell'Educazione Fisica. Il ruolo prioritario viene dato all'acquisizione del valore della corporeita' che, punto nodale dell'intervento educativo, e' fattore unificante della persona e quindi di aiuto al superamento dei disagi tipici dell'eta' giovanile che possono produrre comportamenti devianti. Solo in questo quadro sara' possibile comprendere in modo corretto la valenza delle altre finalita'. Infatti esse, nell'ordine, mirano a rendere la persona capace in modo consapevole di affrontare, analizzare e controllare situazioni problematiche personali e sociali; di utilizzare pienamente le proprie qualita' fisiche e neuro-muscolari; di raggiungere una plasticita' neuronale che consenta di trasferire in situazioni diverse le capacita' acquisite, determinando le condizioni per una migliore qualita' della vita. L'insegnamento dell'educazione fisica, inoltre, deve guidare lo studente a comprendere il ruolo del corpo in ambito sociale, per riconoscerne la valenza sia a livello personale sia a livello comunicativo come avviene in campo sportivo e nel linguaggio del corpo. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Lo studente, al termine del triennio, deve dimostrare: 1. di essere consapevole del percorso effettuato per conseguire il miglioramento delle capacita' di: 1.1 compiere attivita' di resistenza, forza, velocita' e articolarita', 1.2 coordinare azioni efficaci in situazioni complesse, 2. di essere in grado di: 2.1 utilizzare le qualita' fisiche e neuro-muscolari in modo adeguato alle diverse esperienze e ai vari contenuti tecnici, 2.2 applicare operativamente le conoscenze delle metodiche inerenti al mantenimento della salute dinamica, 2.3 praticare almeno due degli sport programmati nei ruoli congeniali alle proprie attitudini e propensioni, 2.4 praticare attivita' simbolico-espressive e approfondirne gli aspetti culturali, 2.5 praticare in modo consapevole attivita' motorie tipiche dell'ambiente naturale secondo tecniche appropriate, la' dove e' possibile, 2.6 organizzare e realizzare progetti operativi finalizzati, 2.7 mettere in pratica le norme di comportamento ai fini della prevenzione degli infortuni, 3. di conoscere: 3.1 le caratteristiche tecnico-tattiche e metodologiche degli sport praticati, 3.2 i comportamenti efficaci ed adeguati da adottare in caso di infortuni. CONTENUTI 1. Attivita' in situazioni significative in relazione all'eta' degli alunni, ai loro interessi, agli obiettivi tecnici e ai mezzi disponibili: 1.1 a carico naturale e aggiuntivo; 1.2 di opposizione e resistenza; 1.3 con piccoli e ai grandi attrezzi, codificati e non codificati; 1.4 di controllo tonico e della respirazione; 1.5 con varieta' di ampiezza e di ritmo, in condizioni spazio-temporali diversificate; 1.6 di equilibrio, in condizioni dinamiche complesse e di volo. 2. Esercitazioni relative a: 2.1 attivita' sportive individuali e/o di squadra (almeno due); 2.2 l'organizzazione di attivita' e di arbitraggio degli sport individuali e di squadra praticati; 2.3 attivita' tipiche dell'ambiente naturale (ove e' possibile); 2.4 attivita' espressive; 2.5 l'ideazione, progettazione e realizzazione di attivita' finalizzate; 2.6 l'assistenza diretta e indiretta connessa alle attivita' 3. Informazione e conoscenze relative a: 3.1 la teoria del movimento e delle metodologie dell'allenamento riferite alle attivita'; 3.2 le norme di comportamento per la prevenzione degli infortuni e in caso d'incidente. Le attivita' elencate devono essere organizzate e utilizzate in modo da soddisfare le esigenze derivanti dalle particolari caratteristiche delle finalita' ed obiettivi del programma. L'elenco non prevede la distinzione in attivita' fondamentali e complementari in quanto la loro scelta puo' essere condizionata dalla situazione ambientale e dai mezzi disponibili. INDICAZIONI DIDATTICHE La fase conclusiva dell'adolescenza e l'inizio della giovinezza sono caratterizzate da un graduale rallentamento dei processi evolutivi, fino alla loro stabilizzazione. Tale periodo di relativa tranquillita' si accompagna normalmente ad un certo equilibrio psicofisico che favorisce nel giovane manifestazioni motorie piu' controllate ed armoniche e lo aiuta a procedere da modelli relazionali di adesione incondizionata al gruppo verso scelte autonome e piu' personali. Inoltre, essendo questo stadio dello sviluppo caratterizzato anche dal prevalere di diversita' individuali e della differenziazione psicologica e morfo-funzionale tra i due sessi, dovra' porsi particolare attenzione, in fase di programmazione, all'adeguamento degli itinerari didattici alle caratterizzazioni individuali. Gli obiettivi, solo in quanto sostanziati dalla continua richiesta della consapevolezza e finalizzazione dei procedimenti didattici-aspetti che rappresentano l'evoluzione qualitativa dell'insegnamento dell'educazione fisica per il triennio secondario superiore-consentono il raggiungimento delle finalita' indicate.Essi devono essere considerati non come frammentazione delle attivita' e dei processi loro connessi, ma come traguardi da raggiungere attraverso attivita' motorie e sportive compiutamente realizzate e con iniziative di tipo interdisciplinare. Le caratteristiche, dunque, delle finalita' e degli obiettivi richiedono una metodologia basata sull'organizzazione di attivita' "in situazione", sulla continua indagine e sull'individuazione e autonoma correzione dell'errore. Tale metodologia consentira' di creare i presupposti della plasticita' neuronale e della trasferibilita' delle abilita' e competenze acquisite ad altre situazioni ed ambiti. Conseguentemente, ciascuna attivita', deve tener conto, nella sua organizzazione e realizzazione, della necessita' di dare spazio ad una serie di varianti operative e al contributo creativo e di elaborazione che ciascuno degli studenti puo' apportare. Al fine di far conseguire allo studente la capacita' di organizzare progetti autonomi, utilizzabili anche dopo la conclusione degli studi secondari, sono opportune forme di coinvolgimento attivo dello stesso nelle varie fasi dell'organizzazione dell'attivita' dalla progettazione alla realizzazione dei percorsi operativi e metodologici da adottare. L'accertamento della situazione iniziale dello studente consente di programmare in modo efficace l'azione educativa e didattica: Tale programmazione deve tener conto della necessita' di riferirsi, per quanto e' possibile, ad obiettivi tassonomizzati ed a contenuti da utilizzare in modo processuale, in vista di una corretta valutazione finale dell'intero iter educativo. La valutazione dello studente deve consentire di apprezzare sia la capacita' esecutiva delle varie attivita' sia la conoscenza teorica e scientifica della disciplina e dei processi metodologici utilizzati, mediante verifiche costituite da prove pratiche, questionari scritti e prove orali. LINGUA E LETTERE ITALIANE Nel quadro delle attivita' di questo insegnamento l'educazione letteraria assume nel triennio centralita' e prevalenza. Permane tuttavia la necessita' di proseguire anche in questa fascia scolastica, secondo precise linee programmatiche, obiettivi di consolidamento e avanzamento nel campo delle competenze e delle conoscenze linguistiche generali. FINALITA' Finalita' della disciplina, che emergono specificamente nel triennio, sono: 1. la consapevolezza della specificita' e complessita' del fenomeno letterario, come espressione della civilta' e, in connessione con le altre manifestazioni artistiche, come forma di conoscenza del reale anche attraverso le vie del simbolico e dell'immaginario; 2. la conoscenza diretta dei testi sicuramente rappresentativi del patrimonio letterario italiano, considerato nella sua articolata varieta' interna, nel suo storico costituirsi e nelle sue relazioni con altre letterature, soprattutto europee; 3. la padronanza del mezzo linguistico nella ricezione e nella produzione orali e scritte, commisurate alla necessita' di dominarne anche gli usi complessi e formali che caratterizzano i livelli avanzati del sapere nei piu' diversi campi; 4. la consapevolezza dello spessore storico e culturale della lingua italiana; OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Gli obiettivi da perseguire nel triennio si pongono in linea di continuita' con quelli raggiunti nel biennio, rispetto ai quali si caratterizzano per i livelli di maggiore complessita' e di piu' ampia articolazione riguardo sia allo sviluppo delle capacita' sia all'acquisizione delle conoscenze. Essi fanno riferimento a tre settori: analisi e contestualizzazione dei testi; riflessione sulla letteratura e sua prospettiva storica; competenze e conoscenze linguistiche. Tale suddivisione non costituisce ordine di priorita', ne' per l'importanza ne' per propedeuticita', in quanto tutti gli obiettivi sono strettamente connessi tra loro e vanno tenuti contestualmente presenti nel corso dei tre anni. L'indicazione dei traguardi va riferita alla conclusione del percorso triennale. Il loro raggiungimento sara' graduale, attraverso il variare dei contenuti trattati e delle attivita' didattiche proposte. Analisi e contestualizzazione dei testi. Lo studente dovra' essere in grado di analizzare e interpretare i testi letterari, dimostrando di saper: 1. condurre una lettura diretta del testo, come prima forma di interpretazione del suo significato; 2. collocare il testo in un quadro di confronti e relazioni riguardanti: le tradizioni dei codici formali e le "istituzioni letterarie"; altre opere dello stesso o di altri autori, coevi o di altre epoche; altre espressioni artistiche e culturali; il piu' generale contesto storico del tempo; 3. mettere in rapporto il testo con le proprie esperienze e la propria sensibilita' e formulare un proprio motivato giudizio critico. Riflessione sulla letteratura e sua prospettiva storica. Lo studente dovra' dimostrare di: 4. riconoscere, in una generale tipologia dei testi, i caratteri specifici del testo letterario e la sua fondamentale polisemia, che lo rende oggetto di molteplici ipotesi interpretative e di continue riproposte nel tempo; 5. riconoscere gli elementi che, nelle diverse realta' storiche, entrano in relazione a determinare il fenomeno letterario; 6. conoscere ed utilizzare i metodi e gli strumenti fondamentali per l'interpretazione delle opere letterarie; 7. saper cogliere, attraverso la conoscenza degli autori e dei testi piu' rappresentativi, le linee fondamentali della prospettiva storica nelle tradizioni letterarie italiane. Competenze e conoscenze linguistiche. Lo studente dovra' essere in grado di: 8. eseguire il discorso orale in forma grammaticalmente corretta, prosodicamente efficace e priva di stereotipi; 9. affrontare, come lettore autonomo e consapevole, testi di vario genere, utilizzando le diverse tecniche di lettura (esplorativa, estensiva, di studio) in relazione ai diversi scopi per cui si legge; 10. produrre testi scritti di diverso tipo, rispondenti alle diverse funzioni, disponendo di adeguate tecniche compositive e sapendo padroneggiare anche il registro formale e i linguaggi specifici; 11. saper oggettivare e descrivere le strutture della lingua e i fenomeni linguistici, mettendoli in rapporto anche con i processi culturali e storici della realta' italiana, con le altre tradizioni linguistiche e culturali e con gli aspetti generali della civilta' odierna. CONTENUTI (3 ore) I contenuti della disciplina sono individuati su due versanti - letterario e linguistico - distinti solo per chiarezza espositiva, in quanto esiste tra essi, in molte fasi dell'operare didattico, una stretta connessione. A. Versante letterario. Oggetto dello studio letterario e' il patrimonio della letteratura italiana, nella visione e cognizione che di esso ci offrono la ricerca scientifica e il dibattito critico piu' aggiornati. Sono contenuti di apprendimento sia la conoscenza di autori e opere, sia piu' generali conoscenze relative al fenomeno letterario nel suo storico costituirsi e all'attivita' critica che lo affianca. 1. Autori e opere La vastita' del patrimonio letterario italiano e la pluralita' e l'ampiezza degli obiettivi e di conoscenza connessi con lo studio di esso impongono che si dia ordine e dimensione ai contenuti. Tra questi e' indispensabile compiere delle scelte, le quali devono in ogni caso rispondere a criteri di importanza e di organicita' e richiedono percio' la costruzione di percorsi di studio. Tale costruzione e' affidata alla programmazione del docente, il quale trova spazi di liberta' nell'organizzare il disegno complessivo, nel dosare le preferenze per temi e filoni della produzione letteraria e nell'individuare in dettaglio gli autori e i testi sui quali si fonda il proprio progetto. In tale disegno devono comunque trovare posto i testi fondamentali della nostra letteratura, i quali costituiscono un patrimonio consolidato di cui va assicurata la conoscenza nelle nuove generazioni. Accanto ad essi, altri testi, di autori italiani e stranieri, dovranno essere presenti per dare consistenza e sviluppo agli itinerari prescelti. Per le epoche fino all'inizio del Novecento i percorsi devono comprendere opere - da leggere per parti significative e dove possibile per intero - di Dante, Petrarca, Boccaccio, Machiavelli, Guicciardini, Ariosto, Tasso, Galilei, Goldoni, Alfieri, Parini, Foscolo, Leopardi, Manzoni, Carducci, Pascoli, D'Annunzio, Verga, Pirandello, Svevo. Alla Divina Commedia, per il suo valore fondante nella tradizione letteraria italiana, e per la sua influenza sull'intera cultura occidentale, va assicurata una presenza rilevante nel corso di tutto il triennio. Nel primo anno deve compiersi lo studio di una congrua e organica scelta di canti, tratti dall'intera opera e da leggersi integralmente. La lettura del poema dovra' essere ripresa e arricchita negli anni successivi all'interno dei percorsi programmati. Complessivamente dovranno essere letti non meno di venti canti. Per l'epoca successiva all'inizio del Novecento, alla quale bisogna riservare pari attenzione, non vengono specificati nomi e filoni della nostra letteratura, ma devono essere prese in considerazione, sempre mediante una conoscenza diretta dei testi, le espressioni salienti ed altre che con esse meglio documentano le profonde e varie tendenze innovative, in particolare la ricerca di nuovi linguaggi poetici e di nuove tipologie narrative e teatrali. Nel complesso delle attivita' di studio si colloca anche la lettura individuale, da parte dello studente, di opere intere. A tal fine lo studente scegliera' per ciascun anno tre opere in una lista, predisposta dal docente, che comprenda testi di narrativa, poesia, teatro, saggistica, a preferenza di autori moderni, con significativa presenza di quelli stranieri. 2. Conoscenze generali e inquadramento storico. Sono contenuti della riflessione sulla letteratura le conoscenze relative: ai concetti di "testo", "tipologia dei testi" e "testo letterario"; alle "istituzioni letterarie": procedimenti retorici, forme e tradizioni metriche, "generi" e codici formali; alle relazioni tra la produzione letteraria e la societa': centri di produzione e diffusione, circuiti sociali, modalita' di trasmissione e ricezione; all'attivita' critica che affianca la creazione letteraria e ne condiziona la fortuna: poetiche e teoriche estetiche, saggistica critica e storiografia (con i suoi canoni, le sue periodizzazioni e le categorie operative, quali i concetti di "Umanesimo", "Rinascimento", "Eta' Barocca", "Illuminismo", "Romanticismo", "Verismo", ecc.); ai rapporti tra la letteratura e le altre manifestazioni artistiche: arti figurative, architettura, musica, spettacolo e in particolare, per l'epoca piu' recente, cinematografia e radiotelevisione. Tali conoscenze sono direttamente implicate nelle operazioni di lettura dei testi o costituiscono elementi essenziali per giungere alle necessarie ricomposizioni delle esperienze di lettura in quadri storici complessivi. Allo scopo di orientare nell'ordinamento della materia e di assicurare un procedere sufficientemente omogeneo dei corsi nell'ambito nazionale, si richiede che l'assetto generale dell'insegnamento rifletta nell'insieme le seguenti scansioni temporali. Terzo Anno dalle origini alla fine del Cinquecento; Quarto Anno dalla fine del Cinquecento all'unificazione nazionale; Quinto Anno dall'unificazione nazionale ad oggi. B. Versante linguistico. Lo sviluppo delle competenze e delle conoscenze linguistiche trova i suoi contenuti nelle seguenti operazioni, che si connettono con le attivita' di studio e con l'intera tematica proposta dalla disciplina: la pratica dell'esposizione orale in forme che raggiungano un buon livello di organicita', di proprieta' e di correttezza formale e abituino sia alla sinteticita', sia all'analisi argomentata; la pratica estesa e organizzata della lettura, da esercitare nelle sue diverse forme, sia e ampiamente sui testi letterari e di commento ad essi, sia su testi di altra natura che vengano implicati dal progetto dei percorsi di studio: la pratica della produzione scritta, da esercitare in forme varie, che abituino ad elaborare testi di diversa funzione e su argomenti di diversa natura e che possono essere cosi' esemplificate: schematizzazione per punti e in forma concisa, che mettano in evidenza la struttura di ragionamenti, discorsi, tesi, desumibili da testi scritti ed orali; riassunti, entro spazi definiti, di singoli testi e sintesi di dati e concetti da piu' testi, con corrette citazioni e riferimenti alle fonti; commenti a testi che comprendano note esplicative puntuali (linguistiche, formali di contenuto), linee interpretative e giudizi critici; componimenti che sviluppino argomentazioni su tema dato, secondo funzioni determinate (informare, dimostrare, persuadere, ecc.) e secondo regole compositive indicate o progettate in proprio; elaborazioni creative sulla base di esperienze personali e di cognizioni riferibili ai modelli letterari studiati acquisizione di dati essenziali sulle vicende linguistiche italiane messe in rapporto con i fatti culturali e storici, con particolare attenzione per la "questione della lingua", strettamente intrecciata nei secoli alla problematica letteraria, e per la comunicazione nella societa' dell'Italia contemporanea. INDICAZIONI DIDATTICHE Per l'attuazione dell'insegnamento della disciplina sono fortemente chiamate in causa la professionalita' e la responsabilita' del docente, il quale in sede di programmazione deve realizzare il proprio progetto di studio della materia. Sul versante letterario, in vista degli obiettivi stabiliti e dei vincoli posti sui contenuti, si rende necessario individuare e seguire dei "percorsi" di studio. Rispetto alla prassi, assai diffusa, di seguire l'avanzare dell'intero fronte della produzione letteraria secondo una lenta e rigida cronologia discendente, per innestare via via su di essa la lettura dei testi, il criterio dei percorsi consente infatti di: giungere a un piu' immediato accostamento ai testi; istituire piu' significativi e puntali collegamenti con altre letterature, straniere e con altri ambiti disciplinari. Ogni percorso puo' porre al centro un momento particolarmente significativo di un determinato tema di studio e ricollegare momenti precedenti e successivi, mettendo in evidenza aspetti di continuita', fratture e riprese e spesso anticipando anche la conoscenza di epoche piu' vicine al lettore. La costruzione dei percorsi puo' essere guidata dal criterio di seguire sviluppi formali o tematici o storico-culturali. A titolo puramente indicativo se ne danno qui alcuni esempi. Un percorso di studio sulle forme potra' riguardare la tradizione della lirica, e potra' porre al centro Petrarca e collegare da una parte la lirica trobadorica e stilnovistica e dall'altra il petrarchismo cinquecentesco. Un percorso di tipo tematico puo' essere costruito sul topos del viaggio nell'oltretomba. In tal caso il percorso puo' investire in modo significativo, ma non esaustivo, la Divina Commedia e correlare ad essa altri testi delle culture classica, biblica, medievale, con aperture anche ad autori di epoche successive e con accostamenti alle espressioni iconografiche. Un percorso di tipo storico-culturale puo' riguardare la situazione della letteratura italiana nel secondo dopoguerra (anni '50 e '60). Saranno presi in considerazione testi letterari italiani e stranieri di prosa e di poesia e ad essi saranno affiancate testimonianze del mondo editoriale e delle comunicazioni di massa, documentazioni relative al cinema e alle arti figurative e piu' in generale alla situazione culturale e sociale del tempo. L'esigenza di piu' ampio movimento, oltre le scansioni annuali del programma, puo' essere soddisfatta da percorsi di studio di sviluppo biennale o anche triennale. L'organizzazione dello studio per percorsi deve in ogni caso consentire di: far compiere un'esperienza concreta del fenomeno letterario, attraverso la conoscenza diretta di un'ampia varieta' di opere significative, appartenenti a generi e ad epoche diversi, e un'adeguata riflessione sulle problematiche della letteratura; far pervenire a una visione complessiva delle tradizioni letterarie italiane nel quadro dei processi storico-culturali della nostra societa' e, per sommi tratti, di quella europea. Si richiama l'attenzione sulla centralita' delle operazioni di lettura diretta dei testi. Per i testi su cui si compira' una lettura antologica, la scelta, all'interno dell'opera intera, dovra' investire unita' testuali che consentano di cogliere aspetti significativi dell'opera e di correlarla al sistema letterario e al contesto culturale. Per il versante linguistico, si segnala che tutte le attivita' connesse con lo studio letterario e che da questo possono scaturire danno continue occasioni per esercitare le capacita' linguistiche degli alunni e per ampliare le loro conoscenze sulla lingua, con osservazioni sia sull'uso sia sulla dimensione storica di essa. Ma tale esercizio e tale ampliamento di conoscenze richiedono di essere condotti e seguiti con istruzioni e interventi specifici di cui occorre tener conto nella programmazione. Le esperienze di lettura compiute nell'ambito di questa disciplina, per quanto debbano essere affiancate e integrate dalle letture compiute in altri ambiti disciplinari, costituiscono pur sempre il fondamento principale per la formazione di un lettore autonomo e consapevole, capace di riflettere sulla forma del testo. E' altresi' obiettivo fondamentale che nel corso del triennio l'alunno giunga a padroneggiare, nei termini indicati nei paragrafi precedenti, la produzione scritta, la quale peraltro si lega strettamente, come e' noto, alle altre forme di pratica della lingua. Si sottolinea che il tipico "tema", componimento di piu' ampio respiro, indicato nella lista delle forme di produzione scritta, richiede particolari istruzioni per la sua preparazione e realizzazione e deve essere comunque affiancato e integrato dalle altre forme di addestramento, piu' direttamente connesse alle utilizzazioni che la scrittura trova nelle attivita' di studio e di lavoro. Si richiama altresi' l'attenzione sul fatto che lo sviluppo delle capacita' di esposizione orale richiede uno specifico addestramento e che tale pratica non va quindi confusa con quella dell'"interrogazione" orale come forma di verifica e occasione di valutazione dell'alunno. Per quanto riguarda piu' precise indicazioni didattiche, la consapevolezza del progetto da parte dello studente consente di integrare la parte propositiva ed espositiva del docente (lezione frontale) con interventi piu' precisi, quali: l'addestramento a un corretto lavoro di analisi e interpretazione; la discussione collettiva con domande che sollecitino il confronto delle interpretazioni; il laboratorio di analisi attraverso schede guida. Gli strumenti didattici tradizionali (libri in adozione o consigliati) vanno integrati con l'adeguata utilizzazione del patrimonio librario e di altro genere (audiovisivi, software didattico) a disposizione della scuola e, all'occorrenza, con riproduzione di documenti originali relativi a specifici momenti dell'attivita' di studio. Si facilitera' inoltre la frequentazione di biblioteche, archivi, musei e altri luoghi di ricerca. Si segnala l'alto valore educativo dell'apprendimento a memoria dei testi poetici, allo scopo di dare risalto ai valori fonici e ritmici del testo e per favorire l'approfondimento interiore del loro significato. La verifica e la valutazione Le verifiche dell'apprendimento avvengono fondamentalmente attraverso forme di produzione orale e scritta. Sono forme di verifica orale: il commento orale a un testo dato, secondo istruzioni sul tempo da impiegare e sul linguaggio appropriato; l'esposizione argomentata, con caratteri di coerenza e consistenza, su argomenti del programma svolto; il colloquio per accertare la padronanza complessiva della materia e la capacita' di orientarsi in essa; l'interrogazione per ottenere risposte puntuali su dati di conoscenza. Sono forme di verifica scritta: il riassunto secondo parametri di spazi e di tempo; test di comprensione e conoscenza con risposte aperte e chiuse; il commento a un testo dato, secondo istruzioni sullo spazio da occupare e sul linguaggio appropriato; il componimento che sviluppi argomentazioni con coerenza e completezza. La valutazione deve tener conto dei seguenti elementi: la conoscenza dei dati; la comprensione del testo; la capacita' di argomentazione e rielaborazione personale; la capacita' di orientarsi nella discussione sulle problematiche trattate; la capacita' di cogliere elementi essenziali di una lettura compiuta o di una esposizione; la capacita' di controllo della forma linguistica della propria produzione orale e scritta. S T O R I A FINALITA' 1. Ricostruire la complessita' del fatto storico attraverso l'individuazione di interconnessioni, di rapporti tra particolare e generale, tra soggetti e contesti. 2. Acquisire la consapevolezza che le conoscenze storiche sono elaborate sulla base di fonti di natura diversa che lo storico vaglia, seleziona, ordina e interpreta secondo modelli e riferimenti ideologici. 3. Consolidare l'attitudine a problematizzare, a formulare domande, a riferirsi a tempi e spazi diversi, a dilatare il campo delle prospettive, a inserire in scala diacronica le conoscenze acquisite in altre aree disciplinari. 4. Riconoscere e valutare gli usi sociali e politici della storia e della memoria collettiva. 5. Scoprire la dimensione storica del presente. 6. Affinare la "sensibilita'" alle differenze. 7. Acquisire consapevolezze che la fiducia di intervento nel presente e' connessa alla capacita' di problemizzare il passato. Le finalita' del triennio riprendono e sviluppano le finalita' del biennio. Esse descrivono due campi di intervento. Il primo riguarda la specificita' del lavoro storico e lo statuto epistemologico della storia, e ad esso fanno riferimento le finalita' 1-4 sulla complessita' del fatto storico, sul laboratorio delle fonti e dei concetti, sull'uso della memoria storica. Il secondo riguarda i bisogni formativi degli studenti, che vengono individuati nella esigenza della realizzazione di se' e dell'apertura al mondo e agli altri: la storia aiuta ad apprezzare differenze, a orientarsi nel mondo. In cio' consiste la scoperta del presente come storia (finalita' 5, 6 e 7). Le finalita' nel loro insieme individuano, inoltre, uno specifico aspetto del triennio, che consiste nell'attitudine a porre domande, a costruire problemi, analizzarli, interpretarli e valutarli. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Lo studente alla fine del triennio dovra' dimostrare di essere in grado di: 1. utilizzare conoscenze e competenze acquisite nel corso degli studi per orientarsi nella molteplicita' delle informazioni e per leggere gli interventi; 2. adoperare concetti e termini storici in rapporto agli specifici contesti storico-culturali; 3. padroneggiare gli strumenti concettuali, approntati dalla storiografia, per individuare e descrivere persistenze e mutamenti, ad esempio: continuita', cesure, rivoluzione, restaurazione, decadenza, progresso, struttura, congiuntura, ciclo, tendenza, evento, conflitto, trasformazioni, transizione, crisi; 4. usare modelli appropriati per inquadrare, comparare, periodizzare i diversi fenomeni storici locali, regionali, continentali, planetari; 5. ripercorrere, nello svolgersi di processi e fatti esemplari, le interazioni tra i soggetti singoli e collettivi, riconoscere gli interessi in campo, le determinazioni istituzionali, gli intrecci politici, sociali, culturali, religiosi, di genere e ambientali; 6. servirsi degli strumenti fondamentali del lavoro storico: cronologie, tavole sinottiche, atlanti storici e geografici, manuali, raccolte e riproduzioni di documenti, bibliografie e opere storiografiche; 7. conoscere le problematiche essenziali che riguardano la produzione, la raccolta, la conservazione e la selezione, l'interrogazione, l'interpretazione e la valutazione delle fonti; 8. possedere gli elementi fondamentali che danno conto della complessita' dell'epoca studiata, saperli interpretare criticamente e collegare con le opportune determinazioni fattuali. Gli obiettivi del triennio perseguono due scopi. Da una parte proseguono e rinforzano il lavoro avviato nel biennio; dall'altra marcano il salto qualitativo che deve caratterizzare lo studio della storia nel triennio. Gli obiettivi descrivono campi operativi ristretti, che non esauriscono l'orizzonte individuato dalle finalita'. In particolare al primo gruppo di finalita' (1 - 4) sulla complessita' del fatto storico e sul laboratorio, corrispondono gli obiettivi 2, 3, 4, 6 e 7. Al secondo gruppo di finalita' (5, 6 e 7), sui bisogni formativi degli allievi corrispondono gli obiettivi 1, 2, 3, 4, 5. L'obiettivo 8 descrive il livello di conoscenze che l'allievo deve dimostrare di possedere. Questi obiettivi non sono proposti in ordine progressivo di difficolta', ma vanno perseguiti in modo differenziato, a seconda degli argomenti di studio. Ad esempio: gli obiettivi di laboratorio costituiscono lo scopo principale di un eventuale lavoro sulle fonti; un itinerario prevalentemente basato su materiale manualistico si potra' prestare al raggiungimento di obiettivi legati all'uso di concetti e modelli; nell'analisi di dati di attualita' si potra' perseguire il raggiungimento di diversi obiettivi. CONTENUTI (2 ore) Terzo Anno: fino alla meta' '600 1. L'Europa del basso-medioevo: poteri di diritto e poteri di fatto: il rapporto citta' campagna e l'organizzazione del territorio. 1.1 Le istituzioni che organizzano il territorio: impero, monarchie, citta', feudalita'. 1.2 La chiesa: accentramento; teocrazia; potere temporale. 1.3 Le trasformazioni dell'impero, dei regni, degli ambienti urbani. I conflitti. Il fallimento della teocrazia. 2. L'avanzamento e l'arresto delle frontiere interne e esterne della Europa 2.1 Le spinte demografiche e produttive; la ricerca di nuove terre. Verso una nuova articolazione della societa': ambiente urbano e rurale. 2.2 Contatti, guerre, scambi: mondo latino, mondo germanico, mondo slavo; il Mediterraneo e l'Italia; Bisanzio; l'Islam; l'Asia mongolica. 2.3 Crisi del XIV secolo: flessione demografica, mutamenti della produzione e dei mercati, tensioni economiche e contrasti sociali. 3. Dall'unitarieta' del mondo medioevale alla molteplicita' del mondo moderno 3.1 Il processo di differenziazione degli ambiti ecclesiastico e laico; il diritto canonico, il diritto romano, le consuetudini. Il ruolo del laico nel mondo. Nuove forme di religiosita'. Ordini mendicanti. Movimenti ereticali. 3.2 Il processo di differenziazione culturale: la cultura cortese e urbana; le universita'. La distinzione progressiva fra Dio, uomo, natura. Dalla "rinascita" del XII secolo all'umanesimo, ai rinascimenti. Gli strumenti della comunicazione culturale. 3.3 La crisi dell'universalismo politico: nuove dottrine politiche e concetto d'impero. dall'impero "universale" all'impero "dinastico". La crisi del centralismo ecclesiastico: le teorie conciliariste. 4. La formazione dell'Europa degli stati. 4.1 Stati nazionali e stati regionali. La centralizzazione e il controllo del territorio: burocrazia, fisco, esercito e guerre. 4.2 L'impero asburgico. L'Europa orientale, la vicenda di Bisanzio e l'impero ottomano. 4.3 Guerre di egemonia. Pace come aspirazione morale e paci come strumenti di nuovi equilibri. 5. Conquista di nuove terre, ridefinizione di identita', mutamento di equilibri in Europa. 5.1 Popolazione e risorse. Relazione uomo-natura-tecnica. 5.2 Il controllo dell'oceano Indiano. L'Africa, le Indie, le Americhe. Esploratori, conquistatori, missionari, mercanti. Imperi coloniali. 5.3 Differenze e riconoscimento dell'altro. 5.4 Nuove risorse e nuove gerarchie economiche e territoriali: Atlantico, Mediterraneo e mare del Nord. 6. Il tempo delle trasformazioni: religione, cultura, mentalita'. 6.1 Le riforme religiose: protagonisti, sviluppi, guerre, differenziazioni, nuovi assetti. 6.2 L'autonomia della politica. Stati e chiese. Gli strumenti del controllo sociale. 6.3 Individualismo e razionalismo: rivoluzione scientifica, nuove culture. La civilta' barocca. Quarto Anno: meta' '600 - fine '800 1. Governati e governanti fra partecipazione e concentrazione del potere. Lotte politico-sociali, dottrine politiche, configurazioni istituzionali. Quadro europeo e modelli regionali. 1.1 Dai ceti di antico regime alle nuove classi emergenti. La doppia rivoluzione inglese e il parlamentarismo. I sussulti di meta' seicento. Repubblica e autogoverno: il caso olandese. Poteri centralizzati e resistenze civili: il "laboratorio" francese. 1.2 Prodromi della teoria liberale: la rappresentanza politica e la divisione dei poteri. Nascita dell'opinione pubblica. La riorganizzazione amministrativa. 1.3 Statualita' emergenti, periferie dell'Europa e nuovo equilibrio europeo. 2. La trasformazione sociale. Popolazione, economia, societa' e territorio fra "crisi generale" e "nuove frontiere. 2.1 Esplosione demografica, produzione agricola e nuovi rapporti sociali nelle campagne. 2.2 Dal lavoro agricolo all'organizzazione manifatturiera: approvvigionamenti, tecniche d'uso, macchine. Avvio della rivoluzione industriale. 2.3 Energie, risorse, ambiente. 3. Il problema della rivoluzione come paradigma del cambiamento. Dall'eta' barocca alla stagione delle riforme. Europa e America a confronto. 3.1 Rivoluzione culturale: illuminismo, diffusione di nuovi modelli comportamentali. Razionalismo, individualismo, utilitarismo, cosmopolitismo. 3.2 Critica della tradizione e progettualita' delle riforme. Dispotismo illuminato. 3.3 La scelta rivoluzionaria: Stati Uniti d'America e Francia. 3.4 La rivoluzione francese in Europa. 4. Nazione e popolo. Prospettive sociopolitiche e culturali nell'epoca del liberalismo classico. Borghesie alla prova. 4.1 Cultura romantica, ideali socialisti ed umanitari, pensiero liberale, cattolicesimo e liberalismo. Mete e conquiste costituzionali. 4.2 Dalla rivoluzione francese ai risorgimenti nazionali. 4.3 Il quarantotto. 5. Processi di integrazione nazionale e costruzioni sovranazionali. 5.1 Questioni politiche e istituzionali nella formazione dello Stato unitario in Italia. 5.2 Il processo di unificazione tedesca: monarchia, esercito, classi sociali e formazione del mercato nazionale. 5.3 Espansione della "frontiera" e guerra civile americana. 5.4 L'articolarsi del quadro europeo e gli imperi plurinazionali. 6. L'economia mondiale e la rottura dell'equilibrio europeo. 6.1 La grande depressione: crisi agraria, migrazioni - emigrazioni. 6.2 Protezionismo, militarismo e stato interventista. I caratteri della seconda rivoluzione industriale. 6.3 Internazionalismo socialista: la Comune. 6.4 Imperialismo e colonialismi. Dall'egemonia bismarkiana alla crisi dell'equilibrio europeo. Quinto Anno: Il novecento 1. Le forme della societa' di massa. 1.1 L'andamento demografico. 1.2 Mobilita' e questioni sociali: borghesie, classi operaie, gruppi marginali. Il movimento operaio e lo sviluppo dei sindacati. Il socialismo ed il pensiero sociale cattolico. La questione femminile. 1.3 L'organizzazione dei sistemi politici: parlamenti, partiti e riforme elettorali. Comportamenti collettivi, formazione del consenso: scuola, opinione pubblica, legislazione sociale. I movimenti nazionalisti. La crisi di fine secolo in Italia e i caratteri dell'eta' giolittiana. 1.4 La crisi del positivismo e la ridefinizione dei paradigmi della scienza. Nuove tendenze culturali. 2. La dissoluzione dell'ordine europeo. 2.1 I segni precursori dell'instabilita': competizioni interstatali e imperialismi, conflitti regionali, ideologie nazionaliste. 2.2 La prima guerra mondiale. 2.3 Le due rivoluzioni russe e il comunismo di guerra. I movimenti di massa in Europa e il fallimento della rivoluzione in occidente. La crisi dello Stato liberale in Italia. 2.4 I trattati di pace e la nuova mappa geopolitica mondiale. I movimenti di liberazione nel Terzo mondo e il nodo del Medio Oriente. Le relazioni internazionali e la Societa' delle Nazioni. 2.5 La fabbrica del consenso: la radio, il cinema e i nuovi modelli della vita privata. 3. Dalla guerra alla guerra. Strategie e tentativi di controllo della crisi. 3.1 Scenari e attori internazionali della crisi. La frammentazione del mercato mondiale. 3.2 L'emergenza totalitaria: lo stato fascista in Italia, l'ascesa del nazismo in Germania, la diffusione dei regimi autoritari in Asia e in America latina. 3.3 La sfida dell'Unione Sovietica e il socialismo in un paese solo; l'industrializzazione forzata e le basi sociali dello stalinismo; il partito-Stato e il mosaico delle nazionalita'. 3.4 Crisi economica e risposte delle democrazie occidentali: gli Stati Uniti e il New Deal, le politiche economiche keynesiane in Francia, Gran Bretagna e nei paesi scandinavi. 3.5 L'insicurezza collettiva e l'erosione della pace: i fronti popolari e la guerra civile spagnola. L'espansionismo hitleriano, il riarmo e il fallimento delle diplomazie. 3.6 La seconda guerra mondiale come conflitto totale. Le conseguenze politiche ed economiche. 4. Il mondo bipolare 4.1 L'ordine delle superpotenze: la conferenza di Yalta e la divisione del pianeta in sfere d'influenza; gli accordi di Bretton Woods e il sistema economico internazionale; la nascita dell'ONU. La fine della "grande alleanza" e la guerra fredda. Il potere atomico e l'equilibrio del terrore. 4.2 I due blocchi tra competizione e distensione: gli USA e la "nuova frontiera" kennedyana; il processo di unificazione europea; la destalinizzazione in URSS; le democrazie popolari dell'est. 4.3 L'Italia repubblicana: istituzioni, sviluppo economico, lotta politica, squilibri sociali. 4.4 L'esplosione della periferia: inflazione demografica e decolonizzazione del Terzo Mondo; India e Cina, due decolonizzazione del terzo Mondo; India e Cina, due rivoluzioni a confronto; la crisi del sud-est asiatico; questione palestinese e conflitti arabo-israeliani; l'emancipazione dell'Africa; dipendenza economica e dittature militari in America latina. 4.5 La Chiesa cattolica e la "svolta" del Concilio vaticano II. 4.6 Il sessantotto. 5. Verso il nuovo ordine mondiale. 5.1 Le trasformazioni dell'economia e la societa' post-industriale. Lo squilibrio Nord/Sud e i limiti dello sviluppo. Movimenti demografici e migrazioni internazionali. 5.2 Il sociale ridefinito: soggettivita' emergenti, movimenti collettivi e istituzioni diffuse; il microsistema della famiglia. Le patologie sociali. Il governo della societa' complessa. 5.3 Rivoluzione informatica e tecnologica; la diffusione planetaria dei mass media, il confronto tra culture. Scienza e nuovi problemi. 5.4 La "rivoluzione" del 1989: crollo di sistemi, imperialismi e localismi. 5.5 La geopolitica ridefinita: spinte nazionalistiche e identita' nazionali. Comunita' sovranazionali. Fondamentalismi, nuove emarginazioni. Uso delle risorse e redistribuzione della ricchezza. INDICAZIONI DIDATTICHE 1. Il pensiero storico, in quanto metodo e forma di spiegazione euristica della realta' umana e sociale, e' parte costitutiva e integrante del sapere e della cultura occidentale. La nostra cultura e' intimamente storica. In questo senso la storia puo' essere riconosciuta come una espressione culturale diffusa e come un peculiare modello di investigazione della realta'. La pervasivita' stessa del pensiero storico consente la sua trasformazione in senso comune storico, su cui possono innestarsi usi sociali, politici ed ideologici, talvolta impropri, rispetto ai quali la scuola ha compiti di chiarificazione e di critica. 2. La storia e' la disciplina che studia e indaga le differenze e il mutamento, le strutture, le permanenze e le continuita'; rapporta l'evento al contesto generale specifico; inserisce il caso particolare in una trama di relazioni, retaggi, opportunita'; considera in un'ottica di complessita' soggetti, azioni, comportamenti e valori. La storia dunque si realizza come operazione di selezione, contestualizzazione, interpretazione e come disciplina fondata su un metodo rigoroso di indagine sui fatti, su una tecnica collaudata di ricerca delle relazioni, su una ermeneutica controllabile ed esplicita. Infine procede alla spiegazione di eventi, processi e permanenze mediante proprie tecniche di discorso. 3. Finalita' essenziale dell'insegnamento storico e' quella di educare gli studenti alla consapevolezza del metodo storico, per cio' che attiene all'accertamento dei fatti, all'investigazione, all'utilizzo, all'interpretazione delle fonti, all'esposizione delle argomentazioni. Cio' avviene non su procedure astratte, ma in stretta relazione e interdipendenza con i contenuti. L'interazione metodo/contenuti costituisce l'asse privilegiato della didattica storica. Nel pieno rispetto di tale interazione, l'insegnante sceglie percorsi didattici, finalizzati all'acquisizione di obiettivi cognitivi e metodologici, programmaticamente individuati ed esplicitati, percorsi che utilizzano - a misura degli studenti - le procedure del metodo storico: formulazione delle domande, definizione del "nodo problematico", sviluppo delle dinamiche interne e delle interrelazioni contestuali, accertamento delle eredita'. 4. La storiografia offre la possibilita' di puntualizzare mezzi di indagine e modelli di interpretazione, e consente il vaglio critico del patrimonio delle conoscenze acquisite e il loro utilizzo, la possibilita' di confronti e di comparazioni. Essa consente altresi' di individuare i punti di vista, i riferimenti ideologici, la strumentazione teorica e concettuale. 5. La struttura dei contenuti proposti, composta da grandi contestualizzazioni e dalla loro articolazione, si incontra con le modalita' di apprendimento proprie del giovane che ha bisogno di "viaggiare" tra le grandi generalizzazioni e l'esattezza del concreto. Essa segnala un metro per risolvere la prescrittivita' dei programmi di storia, stretti tra la complessita' e l'ampiezza dei fatti da esaminare, la necessita' della selezione e il rapporto non episodico con la riflessione storiografica. 6. I contenuti individuati riguardano in particolare l'uomo associato in collettivita', teso a realizzare un'esistenza accettabile, a sfruttare al meglio il patrimonio delle conoscenze accumulate, inserito in un contesto dato di relazioni, di vincoli, di rappresentazioni e autorappresentazioni, di possibilita' e rapporto tra uomo, natura e cultura e tra collettivita' e sfruttamento delle risorse ambientali; le forme di governo delle risorse, delle culture, delle societa'; l'articolazione delle identita' e delle soggettivita'. 7. Nello stesso modo in cui lo storico utilizza fonti documentarie che sono oggetto di indagine da parte di discipline non assimilabili alla storia (geografia, linguistica, filosofia, economia, psicologia, sociologia, etologia, ecc.) - proponendo cosi' una ricerca di tipo pluridisciplinare o interdisciplinare -, anche l'insegnante di storia deve saper utilizzare una strumentazione ermeneutica pluridisciplinare. Ad essa lo predispone la stessa natura della storia che mutua, all'occasione, da altre discipline lessico e quadri di riferimento concettuali. 8. La didattica storica qui prospettata necessita di una strumentazione di supporto articolata e accessibile: carte geografiche, tabelle cronologiche e sinottiche, manuali di storia, testi storiografici, testi documentari, raccolta di fonti, riproduzioni di documenti, materiale computerizzato ecc. Cosi' configurata, questa didattica costituisce un vero e proprio laboratorio di storia (ove possibile da realizzare anche in una sede apposita), del quale fanno parte a pieno titolo visite ad archivi pubblici e privati e a musei. Prove di verifica A seconda della tipologia dell'unita' di studio, cambiano le prove di verifica. Ad esempio un lavoro di concettualizzazione spazio-temporale richiede che lo studente dimostri la padronanza di carte geografiche e cronologiche; un lavoro sulle fonti, che lo studente dimostri di saper formulare questionari di interrogazione di un documento, o di saper confrontare piu' documenti in modo corretto; un lavoro che implichi la lettura dei testi differenziati (manuali, saggi e articoli divulgativi) richiede che lo studente dimostri le proprie competenze d'uso di generi testuali diversi; se l'allievo deve riferire - oralmente o per iscritto - sul proprio lavoro, si richiede la capacita' di pianificare una relazione, di argomentare con proprieta', di servirsi del lessico specifico, di operare rimandi alle fonti di informazione. Se l'allievo deve dimostrare di possedere le conoscenze studiate, saranno utili prove strutturate quali domande vero falso e a risposta multipla, testi a completamento, ecc. E' essenziale, infine, che l'insegnante accerti le competenze, le conoscenze e le abilita' acquisite dagli allievi, mediante prove di ingresso, predisposte in funzione sia del raccordo col biennio, sia dell'unita' di studio prescelta. Note alla programmazione Il programma mette a disposizione del docente un materiale suddiviso e organizzabile in modo da progettare programmazioni che, oltre a garantire l'acquisizione delle conoscenze essenziali, rispondano ai bisogni degli studenti, agli stili di insegnamento, alle disponibilita' orarie. Tale flessibilita' permette di caratterizzare l'insegnamento rispetto agli indirizzi e di costruire occasioni interdisciplinari. La struttura dei contenuti proposti e' composta da grandi contestualizzazioni, corrispondenti alle titolazioni di ciascun contenuto (indicate con i numeri), ciascuna delle quali si articola in un itinerario possibile, (indicato dalla serie di lettere). Queste articolazioni vanno intese come piste di lettura utili per la esplicitazione delle contestualizzazioni. Sono prescrittivi, per ciascun anno, tutte le contestualizzazioni e non meno di tre itinerari. Le contestualizzazioni sono prescrittive perche' nel loro insieme consentono di costruire una mappa cognitiva utile per comprendere il periodo storico previsto nell'anno. E' prescrittivo lo studio di almeno tre itinerari, in modo da garantire una varieta' sufficiente di approcci, e da abituare lo studente al lavoro di confronto tra fatti e contestualizzazioni. L'insegnante potra' costruire, inoltre, uno o piu' itinerari - sostitutivi di quelli proposti - combinando in modo coerente e storicamente significativo singoli punti, tratti dalle diverse articolazioni (contrassegnate dalle lettere), in modo da percorrere trasversalmente i contenuti proposti. Ciascun contenuto e' suscettibile ancora di approfondimenti culturali di ricerca anche nella dimensione storica locale. Dal monte ore a disposizione, un terzo potra' essere dedicato allo studio delle contestualizzazioni; la restante parte - dedicata allo studio degli itinerari - potra' essere ripartita secondo le esigenze della programmazione. La meta' del XVII secolo e la fine del XIX separano lo studio nelle tre annualita'. Tale periodizzazione non segnala una cesura netta, infatti, il programma e' costruito con percorsi tematici che possono sovrapporsi cronologicamente e svilupparsi secondo temporalita' proprie. Il programma dell'ultimo anno e' presentato in forma piu' analitica. Tale scelta nasce dall'esigenza di fornire, attraverso conoscenze piu' ampie e approfondimenti indispensabili, una piena comprensione del proprio tempo. LINGUA STRANIERA FINALITA' Le finalita' del triennio integrano e ampliano le finalita' del biennio e mirano a potenziare i seguenti aspetti: 1. la competenza comunicativa per consentire un'adeguata interazione in contesti diversificati ed una scelta di conoscenze da un piu' ricco patrimonio linguistico; 2. la comprensione interculturale, non solo nelle sue manifestazioni quotidiane, ma estesa a espressioni piu' complesse della civilta' straniera e agli aspetti piu' significativi della sua cultura; 3. la consapevolezza della matrice comune che lingue e culture appartenenti allo stesso ceppo conservano attraverso il tempo pur nelle diversita' della loro evoluzione; 4. l'educazione linguistica che coinvolga la lingua italiana e, ove esistano, altre lingue straniere moderne o classiche, sia in un rapporto comparativo sistematico, sia nei processi di fondo che stanno alla base dell'uso e dello studio di ogni sistema linguistico; 5. la consapevolezza dei propri processi di apprendimento che permetta la progressiva acquisizione di autonomia nella scelta e nell'organizzazione delle proprie attivita' di studio. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Alla fine del triennio lo studente dovra' dimostrare di essere in grado di: 1. comprendere, in maniera globale o analitica, a seconda della situazione, testi orali relativi anche al settore specifico dell'indirizzo; 2. sostenere semplici conversazioni, su argomenti generali e specifici, adeguate al contesto e alla situazione di comunicazione; 3. produrre testi orali per descrivere processi o situazioni con chiarezza logica e precisione lessicale; 4. comprendere in maniera globale testi scritti di interesse generale e specifici del settore di specializzazione; 5. comprendere in modo analitico testi scritti specifici dell'indirizzo; 6. trasporre in lingua italiana testi scritti di argomento tecnologico; 7. individuare le strutture e i meccanismi linguistici che operano ai diversi livelli: pragmatico, testuale, semantico-lessicale e morfosintattico; 8. riconoscere i generi testuali e, al loro interno, le costanti che li caratterizzano; 9. attivare modalita' di apprendimento autonomo sia nella scelta di materiali e di strumenti di studio, sia nell'individuazione di strategie idonee a raggiungere gli obiettivi prefissati. N.B. Gli obiettivi e i contenuti sono riferiti alle abilita' considerate separatamente. Tuttavia, per sviluppare le abilita', si prevedono anche attivita' di tipo integrato. Per favorire un apprendimento efficace della lingua straniera e' indispensabile predisporre l'orario in modo che le ore di lezione previste siano sempre separate. CONTENUTI (3 ore) Terzo Anno Il terzo anno di scuola secondaria superiore e' un anno di raccordo. Lo studio della lingua straniera continua sulle linee direttive tracciate per il biennio, tenendo conto della maggiore competenza degli studenti, dei loro interessi culturali, del grado di maturita' raggiunto e dell'esigenza di preparazione specifica. Si devono presentare testi sia orali (a viva voce, registrazioni telefoniche, radiofoniche e televisive), sia scritti. Tali testi, proposti per consolidare e ampliare la competenza linguistica e comunicativa, devono offrire un'ampia varieta' di linguaggi e di registri che recuperi la valenza culturale e gli aspetti di civilta' sottesi ai linguaggi stessi. Si includeranno brevi testi letterari rappresentativi dei vari generi mirati soprattutto a far cogliere la distinzione tra prodotti di tipo immaginativo e prodotti di tipo funzionale e a consentire una piu' completa formazione culturale dello studente. Verso la fine dell'anno si introdurranno anche testi di carattere divulgativo su problematiche generali connesse con l'indirizzo specifico. I testi saranno finalizzati alla comprensione, alla discussione e alla riflessione sulla lingua; ove possibile, si eseguira' anche un'analisi comparativa con le altre culture e civilta'. I materiali su cui si basano le attivita' saranno graduati tenendo presente che la loro difficolta' e' costituita soprattutto dall'accumularsi dei seguenti fattori: l'estraneita' e la complessita' dell'argomento, la densita' dell'informazione e la difficolta' linguistica. 1. Comprensione e produzione orale I testi per lo sviluppo dell'ascolto devono essere espressi a velocita' normale, offrire una varieta' di pronunce ed essere rappresentativi di diverse tipologie (narrativi, descrittivi, regolativi ecc.) e dei seguenti generi testuali: comunicazioni telefoniche; interviste; discorsi, lezioni e relazioni; tavole rotonde e dibattiti; notiziari radiofonici e televisivi; annunci pubblicitari. La produzione orale, mirante a descrivere, narrare, dare istruzioni, esporre ed argomentare, riguardera' i seguenti generi: brevi monologhi (anche esposizioni su traccia scritta); conversazioni a viva voce e telefoniche; discussioni e dibattiti; interviste; brevi relazioni. 2. Comprensione e produzione scritta I testi per lo sviluppo della comprensione scritta saranno rappresentativi dei seguenti generi testuali: de'pliant e testi pubblicitari; articoli da giornali e riviste; pagine da testi stranieri, anche disciplinari; brevi racconti, poesie e canzoni. La produzione scritta consistera' in: lettere di carattere formale e informale; de'pliant; testi personali, diari; appunti, scalette; resoconti e brevi relazioni; commenti a testi o a attivita'; riassunti e sintesi di testi letti o ascoltati e di filmati. Per la riflessione sulla lingua si rimanda alla fine dei contenuti del quarto e quinto anno. Quarto Anno (3 ore) Quinto Anno (2 ore) I contenuti proposti per il 3 anno verranno ripresi ad ampliati, ponendo attenzione ai seguenti punti: essi devono costituire il punto di avvio per le attivita' di comprensione orale e scritta e di produzione orale; devono essere motivanti al fine di far emergere piu' facilmente sia le strategie di comprensione, sia discussioni volte a consolidare la competenza comunicativa; i testi scritti saranno prevalenti, in quanto la lettura e' l'attivita' linguistica da privilegiare; i testi di interesse generale saranno legati all'attualita' socio-culturale; gli argomenti dei testi specialistici si raccorderanno a quelli trattati nelle materie tecniche e professionali, mediante collegamenti trasversali; le istruzioni per l'uso di hardware o software informatico saranno oggetto di attenzione in tutti gli indirizzi; i testi scelti saranno di complessita' adeguata sia alle conoscenze tecniche gia' possedute dagli studenti, sia alla competenza linguistica raggiunta; i testi specialistici dovranno favorire la precisione terminologica. I contenuti verteranno sui seguenti argomenti di carattere generale e tecnico: avvenimenti di interesse generale o particolare della classe; tematiche di carattere scientifico e tecnologico; descrizione di processi tecnologici. La produzione di testi scritti non costituira' un contenuto di apprendimento specifico, ma sara' funzionale allo sviluppo delle altre abilita' e comprendera' appunti, scalette, brevi resoconti. Si prevede la trasposizione in lingua italiana di testi di argomento tecnologico, con attenzione ai valori comunicativi e alla precisione terminologica. 1. Riflessione sulla lingua e sulla comunicazione (valida per tutto il triennio) La riflessione, che riguarda l'intero sistema della lingua e gli usi linguistici nella comunicazione, riprendera' e approfondira' gli aspetti oggetto di studio del biennio, e precisamente: integrazione di diversi codici nella comunicazione: il rapporto tra linguaggi verbali, paraverbali (ritmo, intonazione ecc.) e non verbali (gesti, mimica ecc. per l'orale; numerici, iconici ecc. per lo scritto) in testi e contesti via via piu' complessi; caratteristiche della lingua in relazione ai diversi mezzi: parlato, scritto, forme multimediali; varieta' della lingua in dimensione sociale (registro), geografica e cronologica (dinamicita' della lingua); aspetti pragmatici: ruoli sociali, scopi espliciti e impliciti dei parlanti ed effetti del messaggio sui destinatari; strategie comunicative; rapporto tra funzioni comunicative e forme linguistiche; testualita': coerenza e meccanismi di coesione, modalita' di organizzazione dei diversi tipi e generi testuali; lessico e semantica: meccanismi di generazione delle parole, funzione degli affissi ecc.; nozione di campo semantico; denotazione e connotazione; la semantica del verbo (modalita', tempo, aspetto ecc.); morfologia e sintassi: sistemi morfologici (flessioni verbali, nominali ecc.) e strutture sintattiche (costituenti della frase, ordine delle parole ecc.). INDICAZIONI DIDATTICHE Si confermano, in quanto valide per tutto il corso di studi, le indicazioni metodologiche proposte nei programmi del biennio. Le abilita' di comprensione orale si sviluppano su testi di tipologia e argomento diversi, a forma dialogica o monologica (conversazioni, relazioni, trasmissioni radiofoniche o televisive di vario tipo ecc.). Su di essi gli studenti vengono abituati a compiere le seguenti operazioni: anticipare i contenuti sulla base di alcuni dati e formulare ipotesi; cogliere il significato globale; individuare informazioni specifiche; cogliere le strategie dei parlanti; cogliere l'atteggiamento dei parlanti; rivedere le ipotesi formulate inizialmente al termine dell'ascolto; valutare il contributo dei partecipanti a un dialogo o ad una discussione. Per meglio finalizzare l'ascolto, si possono proporre schede e griglie da completare, presa di appunti e attivita' su compito definito. La produzione orale si favorisce con attivita' in coppia o in gruppo (simulazione, role-play ecc.), a partire da testi ascoltati o letti. Lo studente sara' condotto a mettere in atto diverse strategie comunicative a seconda del contesto, delle caratteristiche degli interlocutori, degli scopi ecc . Tali attivita' saranno precedute, o inframmezzate, da momenti di riflessione sulla comunicazione per permettere il successivo passaggio a una produzione autonoma. Per giungere a questo tipo di competenza comunicativa, gli studenti dovranno acquisire la capacita' di produrre, in particolare, forme espositive e argomentative. Tale competenza verra' agevolata da una vasta gamma di attivita' quali ad esempio: sviluppo del discorso su note precedentemente prese in fase di ascolto; presentazione di contenuti da diversi punti di vista; operazione di sintesi o di sviluppo dei contenuti; sviluppo di una tesi partendo da ipotesi date. La capacita' di sostenere una conversazione telefonica assume particolare rilevanza in ambito aziendale. Tale capacita' viene sviluppata mediante simulazioni a viva voce in classe che permettono di apprendere le modalita' specifiche in uso in questo particolare tipo di interazione e, successivamente, nel laboratorio linguistico, si possono introdurre registrazioni di telefonate di diverso grado di complessita' che presentino vari registri linguistici. Per quanto riguarda le attivita' di lettura, si proseguira' nell'utilizzo delle varie tecniche di lettura a seconda degli scopi (lettura globale, esplorativa, analitica) applicate a testi i cui contenuti verteranno dapprima su argomenti e problematiche legate all'attualita' e, in seguito, su tematiche piu' specifiche dell'indirizzo. Al fine di mettere lo studente in grado di leggere in modo adeguato testi tratti da giornali, manuali e pubblicazioni specializzate, sara' utile attivare le seguenti competenze specifiche: individuare gli aspetti iconici e gli indizi discorsivi e tematici presenti nel testo attivando le conoscenze gia' possedute dagli allievi; porsi domande sul testo e formulare ipotesi avendo chiaro l'obiettivo della lettura; comprenderne le principali informazioni esplicite; effettuare inferenze in base a informazioni gia' note o contenute nel testo; valutare l'utilita' delle informazioni contenute nei testi. La lettura di testi specialistici e di testi letterari puo' fornire spunti per attivita' di produzione orale che assumono la forma di resoconti, dibattiti e discussioni su problemi, che e' opportuno affrontare, ove possibile, comparandoli con problemi analoghi nel nostro paese. Considerando la rilevanza formativa del riassunto, orale e scritto, e' opportuno dedicare spazio a tale attivita' a diversi livelli, sia come riduzione del testo originale, sia come rielaborazione del testo d'origine con parole diverse, sia come trasposizione sintetica di testi letti o ascoltati in italiano. L'apprendimento delle capacita' di sintesi puo' avere luogo con attivita' di gruppo in cui la risposta alla consegna sia, soprattutto nei primi tempi, il prodotto di una discussione tra i diversi componenti. Per rafforzare le abilita' di produzione scritta si possono eseguire "esercizi di traduzione intralinguistica" nell'ambito della stessa varieta' linguistica; si puo' richiedere, ad esempio la descrizione di una stessa situazione da punti di vista diversi; il passaggio dal discorso diretto al discorso indiretto e viceversa; il cambio di varieta' linguistica, con passaggio dal linguaggio informale a quello formale e viceversa; l'allargamento o il restringimento di un testo, trasformando ad esempio una circolare pubblicitaria in un cartellone stradale o viceversa. Si possono inoltre proporre esercizi di trascodificazione da forma grafica (tabulati, diagrammi, istogrammi ecc.) in forma linguistica. Pur non trascurando la scrittura manipolativa, che favorisce l'acquisizione di automatismi linguistici, e' opportuno proporre attivita' sempre piu' autonome e impegnative per abituare lo studente ad un uso consapevole, personale e creativo della lingua straniera. Possono servire allo scopo la scrittura di paragrafi su modelli dati, composizioni su traccia, composizioni libere ecc. Nella quarta e nella quinta classe e' necessario stabilire ogni raccordo possibile con le altre materie, in modo che i contenuti proposti nella lingua straniera, pur senza perdere la loro specificita', abbiano carattere trasversale nel curricolo. E' necessario tener presente, comunque, che nessun argomento puo' essere presentato nella lingua straniera se non e' stato prima concettualmente assimilato in altri ambiti disciplinari, in quanto ogni "input" linguistico deve trovare strutture cognitive in grado di recepirlo. Poiche' nella futura attivita' di lavoro potra' essere richiesta la traduzione di testi di quarta e quinta classe, verranno avviati esercizi di traduzione. Tali attivita', che evitano la traduzione della frase isolata e prevedono invece una chiara contestualizzazione, sono efficaci per consolidare sia la competenza testuale, sia l'educazione linguistica. La traduzione non puo' essere letterale e deve salvaguardare la precisione dei termini tecnici e l'intenzione comunicativa del testo. In questo senso essa e' da intendersi come aggiuntiva alle abilita' di base e non come metodo per imparare la lingua. E' opportuno che l'uso del dizionario bilingue, necessario per questa attivita', costituisca oggetto di esercitazioni specifiche. Poiche' l'autonomia di apprendimento costituisce una finalita' primaria nella formazione dello studente, e' opportuno che l'insegnante colga qualsiasi occasione per favorirla, offrendogli sempre maggiori spazi di decisione e di scelta. A questo fine e' utile disporre di un'ampia varieta' di materiali linguistici (possibilmente corredati da strumenti di autoverifica), favorire l'accesso a media audiovisivi e tecnologici che rispondano ai diversi stili cognitivi e strutturare attivita' comunicative diversificate che coinvolgano lo studente e lo rendano protagonista del suo apprendimento. In tal modo il docente assume il ruolo di guida e facilitatore per lo studente, il quale, conscio dell'obiettivo da raggiungere, puo' individuare modalita', strumenti e percorsi personali che gli permettano di massimizzare le sue capacita' di apprendere. La verifica e la valutazione Prove di comprensione orale e scritta La comprensione, globale o analitica, dei generi testuali proposti, potra' essere verificata, per l'orale e per lo scritto mediante le prove seguenti: questionari a scelta multipla; questionari a risposta breve; compilazione di tabelle, griglie e moduli; ricodificazione di testi in forma grafica (tabelle, diagrammi, diagrammi di flusso, istogrammi ecc.). Prove di produzione orale La produzione orale, che si realizza nella classe per lo piu' con attivita' in coppia o in gruppo, con dibattiti e discussioni, potra' essere verificata avvalendosi di griglie di osservazione sistematica che permettono di valutare le prestazioni dei singoli riducendo al minimo gli elementi di impressionismo e di casualita'. Prove di produzione scritta La produzione scritta potra' essere verificata mediante: brevi descrizioni o narrazioni; brevi resoconti e commenti a testi o ad attivita'; lettere formali o informali di carattere personale; ricodificazione da diagrammi o tabelle; brevi composizioni di carattere generale su traccia. Prove di tipo integrato Le attivita' integrate potranno essere verificate con: trasposizione di conversazioni telefoniche in appunti e successivamente in messaggi articolati; ricostruzione di un testo da appunti presi; compilazione di moduli; dettati; test di tipo "cloze"; riassunti a partire da testi orali e scritti, di carattere generale o specifico; trasformazione di testi (cambiando un elemento della comunicazione - tempo, punto di vista, destinatario, intenzione comunicativa ecc.). riassunti di testi narrativi. Prove di competenza linguistica Il possesso delle singole competenze linguistiche potra' essere verificato mediante: completamento di frasi o testi sui vari aspetti linguistici (tempi verbali, connettori testuali ecc.); trasformazione di frasi. Frequenza delle prove La valutazione riguarda le varie abilita', singole o integrate, e la competenza linguistica. Pertanto sara' opportuno che ogni prova verifichi piu' di un'abilita' e comprenda tipologie di attivita' diverse. La classificazione riguardera' per le classi terze sia l'orale sia lo scritto e nelle quarte e quinte solo l'orale, in entrambi i casi, si fondera' su almeno tre verifiche per quadrimestre o due per trimestre. MATEMATICA FINALITA' Nel corso del triennio superiore l'insegnamento della matematica prosegue ed amplia il processo di preparazione scientifica e culturale dei giovani gia' avviato nel biennio; concorre insieme alle altre discipline allo sviluppo dello spirito critico alla loro promozione umana e intellettuale. In questa fase della vita scolastica lo studio della matematica cura e sviluppa in particolare: 1. l'acquisizione di conoscenze a livelli piu' elevati di astrazione e di formalizzazione; 2. la capacita' di cogliere i caratteri distintivi dei vari linguaggi (storico-naturali, formali, artificiali); 3. la capacita' di utilizzare metodi strumenti e modelli matematici in situazioni diverse; 4. l'attitudine a riesaminare criticamente e a sistemare logicamente le conoscenze via via acquisite. L'insegnamento della matematica pur collegandosi con gli altri contesti disciplinari per assumere prospettive ed aspetti specifici conserva la propria autonomia epistemologica-metodologica. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Alla fine del triennio l'alunno dovra' possedere, sotto l'aspetto concettuale, i contenuti prescrittivi previsti dal programma ed essere in grado di: 1. operare con il simbolismo matematico riconoscendo le regole sintattiche di trasformazione di formule; 2. utilizzare metodi e strumenti di natura probabilistica e inferenziale; 3. affrontare situazioni problematiche di varia natura avvalendosi di modelli matematici atti alla loro rappresentazione; 4. costruire procedure di risoluzione di un problema e, ove sia il caso, tradurle in programmi per il calcolatore; 5. risolvere problemi geometrici nel piano per via sintetica o per via analitica; 6. interpretare intuitivamente situazioni geometriche spaziali; 7. applicare le regole della logica in campo matematico; 8. riconoscere il contributo dato dalla matematica allo sviluppo delle scienze sperimentali; 9. comprendere il rapporto tra scienza e tecnologia ed il valore delle piu' importanti applicazioni tecnologiche; 10. inquadrare storicamente l'evoluzione delle idee matematiche fondamentali. CONTENUTI Terzo Anno (4 ore) 1.a Circonferenza, ellisse, parabola, iperbole nel piano cartesiano. 1.b Cambiamento del sistema di coordinate. 1.c Lunghezza della circonferenza e misure angolari. 1.d Teorema del coseno e teorema dei seni. Risoluzione dei triangoli. 2.a L'insieme dei numeri reali e sua completezza. 2.b Potenze a base reale positiva e ad esponente reale. 3.a Disequazioni di II grado. Sistemi di disequazioni. 3.b Logaritmo e sue proprieta'. Funzioni esponenziale e logaritmica. 3.c Funzioni circolari e loro inverse. Formule di addizione e principali conseguenze. 3.d Zeri di funzioni. 4.a Statistica descrittiva multivariata: matrice dei dati, tabelle a doppia entrata, distribuzioni statistiche (congiunte, condizionate, marginali). 4.b Regressione e correlazione. 5.a Regole d'interferenza e derivazioni nella logica dei predicati. 6.a Implementazione di algoritmi numerici diretti, iterativi, controllo della precisione. Quarto Anno (3 ore) 6.a Convergenza di metodi iterativi. Algoritmi ricorsivi. Complessita' computazionale di algoritmi definiti in modo iterativo e ricorsivo. 7.a Principio d'induzione. Progressioni aritmetica e geometrica. Successioni numeriche e limite di una successione. 7.b Limite, continuita', derivata di una funzione in una variabile reale. 7.c Teoremi di Rolle, Cauchy, Lagrange, De L'Hopital. Formula di Taylor 7.d Studio e rappresentazione grafica di una funzione. 7.e Il problema della misura: lunghezza, area, volume. Integrale definito. 7.f Funzione primitiva ed integrale indefinito. Teorema fondamentale del calcolo integrale. Integrazione per sostituzione e per parti. Quinto Anno (3 ore) 1.a Coordinate cartesiane nello spazio. Equazioni del piano e della retta. 3.a Funzione di piu' variabili reali. 4.a Valutazioni e definizioni di probabilita' in vari contesti. 4.b Variabili aleatorie in una e due dimensioni (casi finiti). Correlazione, indipendenza, formula di Bayes. 4.c Variabili aleatorie discrete: distribuzione binomiale, geometrica, ipergeometrica, di Poisson. 4.d Distribuzioni continue. Distribuzione normale ed errori di misura. 4.e Legge dei grandi numeri (Bernoulli). 4.f Inferenza statistica: stima dei parametri per modelli semplici. Verifica di ipotesi: applicazioni a semplici problemi in campo industriale. 7.a Serie numeriche. 7.b Equazioni differenziali del I ordine. Equazioni differenziali a coefficienti costanti del II ordine. COMMENTO AI SINGOLI TEMI Tema n. 1 - Geometria Gli argomenti di geometria per il triennio sono in stretta connessione con gli argomenti suggeriti per il biennio e completano la formazione dell'alunno dandogli una visione, per quanto possibile, completa della disciplina. Proseguendo nello studio del metodo cartesiano si definiranno le coniche come luoghi geometrici e se ne scriveranno le equazioni che saranno ottenute con riferimento a sistemi di assi coordinati opportunamente scelti. Il cambiamento degli assi coordinati consentira' di ampliare lo studio delle curve di secondo ordine. Lo studio della trigonometria, ridotto all'essenziale, e' finalizzato alla risoluzione dei triangoli; esso risponde anche alle necessita' proprie delle altre scienze. Lo studio dei primi elementi di geometria analitica nello spazio non sara' fine a se stesso, ma dovra' servire di supporto sia allo studio degli elementi di analisi che alle applicazioni in campo tecnologico. Tema n. 2 - Insiemi numerici e strutture Per definire i numeri reali si potra' fare ricorso alle sezioni di Dedekind o ad altri metodi; in ogni caso la definizione sara' collegata con la proprieta' di completezza del loro insieme. Gli esercizi di applicazione dei concetti di esponenziale e logaritmo saranno limitati ai casi piu' semplici; per il calcolo del logaritmo di un numero o del numero di dato logaritmo si fara' ricorso a strumenti automatici di calcolo. Lo studio delle funzioni circolari e' limitato al teorema della somma e sue immediate conseguenze. Anche per la determinazione dei valori di tali funzioni ci si avvarra' di strumenti automatici. Per quanto riguarda le funzioni di due variabili lo studio si limitera' ai casi piu' semplici, con il ricorso alla rappresentazione sul piano cartesiano mediante curve di livello. Tema n. 4 - Probabilita' e statistica Gli elementi di calcolo delle probabilita' e statistica rispondono all'esigenza di fornire gli strumenti metodologici per effettuare modellizzazioni e analisi di dati nel particolare contesto educativo. A questo fine e' preferibile che la statistica descrittiva preceda il calcolo delle probabilita' in quanto necessaria fin dall'inizio per la sintesi e l'interpretazione di dati relativi a varie situazioni sperimentali. Inoltre puo' essere utile per fornire semplici modelli capaci di aprire la problematica concettuale della probabilita'. Per quanto riguarda l'allusione ai vari contesti in cui si determinano queste probabilita' ci si puo' ricondurre ai diversi metodi di valutazione che non saranno presentati come antitetici, potendosi usare di volta in volta quello che appare piu' aderente al contesto di informazione in cui si sta operando. Andra' particolarmente tenuta presente la valutazione come "grado di fiducia" (valutazione soggettiva) in quanto applicabile a tutti i contesti. Le semplici distribuzioni di probabilita' che saranno trattate sono sufficienti a dare indicazioni non banali sulla problematica di questa parte del calcolo delle probabilita', anche perche' sono potenziamente ricche di applicazioni nel contesto in cui ci si muove. La legge dei grandi numeri permette di introdurre alcuni esempi significativi di problemi di inferenza. Il problema degli errori di misura, visto in un contesto sperimentale, permette di introdurre altri esempi centrali di inferenza legati alla stima di parametri e valutazione dell'accuratezza di dati. La verifica delle ipotesi va introdotta mettendo in luce l'aspetto decisionale, inquadrato nel particolare contesto applicativo in cui si opera. Gli esempi concreti devono essere alla base di ogni sviluppo teorico proposto. Tema n. 5 - Logica La conoscenza delle regole di inferenza nella logica dei predicati conclude lo studio degli elementi di logica fatto nel biennio. Tema n. 6 - Informatica Il sottotema "Implementazione di algoritmi numerici diretti ed iterativi, controllo della precisione", si articola sui seguenti argomenti: risoluzione di sistemi lineari (2X2); approssimazioni di soluzioni di equazioni (bisezioni), costruzione di successioni. Per questi argomenti si puo' usare in laboratorio, in modo piu' avanzato, lo stesso ambiente di programmazione conosciuto al biennio. Tema n. 7 - Analisi infinitesimale Lo studio delle progressioni e' propedeutico a quello delle successioni, per le quali riveste particolare importanza il problema della convergenza. Questo porta alla nozione di limite e quindi al concetto piu' generale di limite di una funzione di una variabile reale. L'introduzione di questo concetto e di quello di derivabilita' ed integrabilita' sara' accompagnata da un ventaglio quanto piu' ampio possibile di loro impieghi in ambiti matematici ed extramatematici ed arricchita della presentazione ed illustrazione di opportuni controesempi che serviranno a chiarire i concetti stessi. L'alunno sara' abituato all'esame di grafici di funzioni algebriche e trascendenti ed alla deduzione di informazioni dello studio di un andamento grafico; appare anche importante fare acquisire una mobilita' di passaggio dal grafico di una funzione a quello della sua derivata e di una sua primitiva. Il problema della misura sara' affrontato con un approccio molto generale, con particolare riferimento al calcolo della lunghezza della circonferenza e dell'area del cerchio, e va inquadrato preferibilmente sotto il profilo storico. Il concetto di integrale scaturira' poi in modo naturale dalla necessita' di dare metodi generali per il calcolo di lunghezze, aree, volumi. Nell'illustrare i metodi di risoluzione delle equazioni differenziali il docente fara' ricorso a problemi non solo matematici, ma anche attinenti alla fisica, all'economia ed alla realta' in genere. Per quanto riguarda la loro risoluzione si avvarra', per le piu' semplici, quali quelle a variabili separabili o a queste facilmente riconducibili, dei metodo tradizionali, per le piu' complesse dei metodi propri del calcolo numerico. Si utilizzeranno i metodi del calcolo numerico nella determinazione del valore di una funzione in un dato punto, nella risoluzione di equazioni e di sistemi e nel calcolo integrale, quando l'impiego dei metodi tradizionali risulta di difficile applicazione. Gli argomenti di analisi numerica riportati sono rappresentativi di problemi risolvibili mediante metodi "costruttivi" che permettono, con una precisione arbitraria ed in un numero finito di passi eseguibili da un calcolatore, la determinazione delle loro soluzioni. Poiche' i calcolatori operano nel discreto e' necessario tenere conto, nell'analizzare i diversi metodi proposti, del fenomeno della propagazione degli errori. INDICAZIONI DIDATTICHE Nel ribadire le indicazioni didattiche suggerite nel programma per il biennio, si insiste sulla opportunita' che l'insegnamento sia condotto per problemi; dall'esame di una data situazione problematica l'alunno sara' portato, prima a formulare una ipotesi di soluzione, poi a ricercare il procedimento risolutivo, mediante il ricorso alle conoscenze gia' acquisite, ed infine ad inserire il risultato ottenuto in un organico quadro teorico complessivo; un processo in cui l'appello all'intuizione sara' via via ridotto per dare piu' spazio all'astrazione ed alla sistemazione razionale. Si ricorda che il termine problema va inteso nella sua accezione piu' ampia, riferito cioe' anche a questioni interne alla stessa matematica; in questa ipotesi potra' risultare didatticamente proficuo storicizzare la questione presentandola come una successione di tentativi portati a livelli di rigore e di attrazione sempre piu' spinti L'insegnamento per problemi non esclude pero' che il docente faccia ricorso ad esercizi di tipo applicativo, sia per consolidare le nozione apprese dagli alunni, sia per fare acquisire loro una sicura padronanza del calcolo. E' comunque opportuno che l'uso dell'elaboratore elettronico sia via via potenziato utilizzando strumenti e metodi propri dell'informatica nei contesti matematici che vengono progressivamente sviluppati; mediante la visualizzazione di processi algoritmici non attuabile con elaborazione manuale, esso consente anche la verifica sperimentale di nozioni teoriche gia' apprese e rafforza a sua volta negli alunni l'attitudine all'astrazione ed alla formalizzazione per altra via conseguita. Il docente terra' presenti le connessioni della matematica con le discipline tecniche dell'indirizzo e dara' a ciascun argomento uno sviluppo adeguato alla sua importanza nel contesto di queste discipline. L'alunno sara' cosi' dotato di rigorosi metodi di analisi, di capacita' relative alla modellizzazione di situazioni anche complesse, di abilita' connesse con il trattamento di dati, che lo metteranno in grado di effettuare in ogni occasione scelte consapevoli e razionali. Nel contesto di una ripartizione annuale i contenuti sono raggruppati per "temi": il docente avra' cura di predisporre il suo itinerario didattico in modo da mettere in luce analogie e connessioni tra argomenti appartenenti a temi diversi o i diversi aspetti di uno stesso argomento. Per la verifica si confermano i criteri generali suggeriti nel programma per il biennio: nelle verifiche scritte il docente porra' particolare attenzione agli aspetti progettuali. ECONOMIA INDUSTRIALE ED ELEMENTI DI DIRITTO FINALITA' Le finalita' dell'insegnamento consistono in: integrare ed arrichire le conoscenze giuridico-economiche gia' fornite nel biennio per guidare il giovane all'interpretazione del funzionamento del sistema economico industriale; affrontare le dinamiche che caratterizzano la gestione delle imprese sotto il profilo organizzativo ed economico. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Al termine del corso l'alunno dovra' essere in grado di: 1. cogliere la dimensione economica dei problemi; 2. comprendere le caratteristiche e le modalita' di funzionamento del sistema bancario soprattutto per quanto concerne il funzionamento e i servizi alle imprese; 3. riconoscere i principali elementi che connotano il funzionamento dei mercati finanziari e degli scambi internazionali; 4. correlare gli aspetti giuridici ed economici delle operazioni d'impresa specie riguardo all'assetto societario, ai piu' comuni contratti e ai rapporti di lavoro; 5. individuare le varie funzioni aziendali, il loro ruolo e la loro interdipendenza; 6. riconoscere i modelli di organizzazione aziendale descrivendone le caratteristiche e le problematiche; 7. identificare le correlazioni fra attivita' gestionale e ambiente in cui opera l'impresa; 8. identificare alcune fondamentali condizioni dell'equilibrio aziendale e le necessarie procedure di controllo; 9. risolvere problemi connessi con la determinazione e la ripartizione dei costi rispetto a differenti obiettivi; 10. documentare e comunicare efficacemente gli esiti del proprio lavoro; 11. comprendere la globalita' delle problematiche produttive, gestionali e commerciali dell'impresa. CONTENUTI Classe IV (2 ore) 1. Elementi di Economia politica 1.1 credito e sistema bancario italiano; 1.2 borsa valori; 1.3 commercio internazionale e bilancia dei pagamenti; 1.4 cambio. 2. Elementi di Diritto 2.1 diritti reali e diritti obbligazionari; 2.2 contratto; 2.3 principali contratti commerciali; 2.4 contratto di lavoro; 2.5 imprenditore e impresa; 2.6 societa' di persone e di capitale; 2.7 titoli di credito. Classe V (2 ore) 3. L'azienda 3.1 attivita' economica ed economia aziendale; 3.2 sistema aziendale e suoi sottosistemi; 3.3 struttura del patrimonio: fonti di finanziamento e forme di investimento; 3.4 struttura del bilancio di esercizio e principali indici di gestione. 4. L'organizzazione 4.1 modelli e strutture organizzative; 4.2 organizzazione del lavoro; 4.3 regolamentazione delle operazioni aziendali; 4.4 sistema informativo; 4.5 coordinamento delle attivita'; 4.6 comportamento e stile di direzione. 5. L'economicita' della gestione 5.1 concetto e tipologie di costo; 5.2 principio di economicita' e calcoli di convenienza economica; 5.3 combinazioni economiche e assetto tecnico delle aziende di produzione; 5.4 controllo della gestione; 5.4.1 finalita' e caratteristiche; 5.4.2 pianificazione e programmazione; 5.4.3 determinazione del costo di attivita', servizi, prodotti; 5.4.4 budget e analisi degli scostamenti. INDICAZIONI DIDATTICHE Per quanto attiene le linee generali, le indicazioni sono quelle, comuni a tutte le materie, riportate nella premessa. In particolare, l'insegnamento di Economia Industriale e Elementi di Diritto puo' e deve concorrere a sviluppare le capacita' di modellizzare e rappresentare la realta', di progettare e pianificare, di elaborare strategie per effettuare controlli e scelte. In specifico, si suggerisce di: 1. partire dall'osservazione diretta dei fenomeni (giuridici, economici, aziendali) per coglierne caratteristiche e processualita' che costituiranno la base di successive generalizzazioni e sistematici inquadramenti; 2. ricorrere a casi tratti da realta' aziendali appartenenti al settore studiato nell'indirizzo; 3. sviluppare operativita' facendo produrre documenti, svolgere procedure di calcolo, formulare piani; 4. evitare approcci prevalentemente basati su esposizioni teoriche e sulla ripetizione di concetti che verranno invece acquisiti attraverso l'analisi di casi e la sollecitazione di processi induttivi; 5. contribuire alla realizzazione dell'area di progetto ricercando casi appropriati ed integrandosi con gli altri insegnamenti specie per quanto attiene metodi, strumenti e tempi. Verifica e valutazione Sebbene questo insegnamento preveda solo la prova orale, si avra' cura di articolare le verifiche anche con il ricorso a testi strutturati o semistrutturati che, oltre ad essere abbastanza oggettivi, acccrescono gli elementi di valutazione senza sottrarre molto tempo all'attivita' di apprendimento. CHIMICA FISICA FINALITA' La Chimica Fisica ha un ruolo primario nella cultura chimica in quanto e' costituita da un insieme di concetti e di principi capaci di spiegare il comportamento delle sostanze e prevederne le trasformazioni. Perche' la Chimica Fisica assuma il ruolo di "asse culturale", funzionale alla formazione di una professionalita' chimica di base, nel programma che segue trovano posto alcuni concetti di chimica generale che, indipendentemente dalle acquisizioni di biennio, vanno precisati, consolidati e definitivamente formalizzati.