(all. 1 - art. 1) (parte 1)
                          EDUCAZIONE FISICA
                              FINALITA'
   L'insegnamento  di  Educazione  Fisica  si  propone  le   seguenti
finalita':
    1.   L'acquisizione  del  valore  della  corporeita',  attraverso
esperienze di attivita' motorie  e  sportive,  di  espressione  e  di
relazione,   in   funzione   della  formazione  di  una  personalita'
equilibrata e stabile.
    2. Il consolidamento di una  cultura  motoria  e  sportiva  quale
costume  di vita, intesa anche come capacita' di realizzare attivita'
finalizzate e di valutarne i risultati  e  di  individuarne  i  nessi
pluridisciplinari.
    3.  Il  raggiungimento  del  completo sviluppo corporeo e motorio
della persona attraverso l'affinamento della capacita' di  utilizzare
le qualita' fisiche e le funzioni neuro-muscolari.
    4.  L'approfondimento  operativo e teorico di attivita' motorie e
sportive che,  dando  spazio  anche  alle  attitudini  e  propensioni
personali,   favorisca   l'acquisizione   di  capacita'  trasferibili
all'esterno della scuola (lavoro, tempo libero, salute).
    5.  L'arricchimento  della  coscienza   sociale   attraverso   la
consapevolezza  di  se'  e l'acquisizione della capacita' critica nei
riguardi del linguaggio del corpo e dello sport.
   Il programma  di  Educazione  Fisica  del  triennio  della  scuola
secondaria  di  secondo  grado  e' la prosecuzione e l'evoluzione del
programma del biennio precedente.
   Esso rappresenta  la  conclusione  di  un  percorso  che  mira  al
completamento  della strutturazione della persona e della definizione
della personalita' per un consapevole inserimento nella societa'.
   Le finalita' indicate, coerenti con quelle generali della  scuola,
definiscono l'ambito operativo specifico dell'Educazione Fisica.
   Il  ruolo prioritario viene dato all'acquisizione del valore della
corporeita' che, punto nodale dell'intervento educativo,  e'  fattore
unificante  della persona e quindi di aiuto al superamento dei disagi
tipici  dell'eta'  giovanile  che  possono   produrre   comportamenti
devianti.
   Solo in questo quadro sara' possibile comprendere in modo corretto
la valenza delle altre finalita'.
   Infatti  esse,  nell'ordine, mirano a rendere la persona capace in
modo consapevole di affrontare, analizzare e  controllare  situazioni
problematiche  personali  e  sociali;  di  utilizzare  pienamente  le
proprie  qualita'  fisiche  e  neuro-muscolari;  di  raggiungere  una
plasticita'  neuronale  che  consenta  di  trasferire  in  situazioni
diverse le capacita' acquisite, determinando le  condizioni  per  una
migliore qualita' della vita.
   L'insegnamento  dell'educazione  fisica,  inoltre, deve guidare lo
studente a comprendere il ruolo del  corpo  in  ambito  sociale,  per
riconoscerne  la  valenza  sia  a  livello  personale  sia  a livello
comunicativo come avviene in campo  sportivo  e  nel  linguaggio  del
corpo.
 
                     OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
 
   Lo studente, al termine del triennio, deve dimostrare:
1.  di  essere  consapevole del percorso effettuato per conseguire il
miglioramento delle capacita' di:
   1.1  compiere  attivita'  di  resistenza,   forza,   velocita'   e
articolarita',
   1.2 coordinare azioni efficaci in situazioni complesse,
2. di essere in grado di:
    2.1  utilizzare  le  qualita'  fisiche  e neuro-muscolari in modo
adeguato alle diverse esperienze e ai vari contenuti tecnici,
    2.2  applicare  operativamente  le  conoscenze  delle   metodiche
inerenti al mantenimento della salute dinamica,
    2.3  praticare  almeno  due  degli  sport  programmati  nei ruoli
congeniali alle proprie attitudini e propensioni,
    2.4 praticare attivita' simbolico-espressive e approfondirne  gli
aspetti culturali,
    2.5  praticare  in  modo  consapevole  attivita'  motorie tipiche
dell'ambiente naturale secondo  tecniche  appropriate,  la'  dove  e'
possibile,
    2.6 organizzare e realizzare progetti operativi finalizzati,
    2.7  mettere  in  pratica le norme di comportamento ai fini della
prevenzione degli infortuni,
3. di conoscere:
    3.1 le caratteristiche  tecnico-tattiche  e  metodologiche  degli
sport praticati,
    3.2  i  comportamenti efficaci ed adeguati da adottare in caso di
infortuni.
 
                              CONTENUTI
 
 1. Attivita' in situazioni significative in relazione all'eta' degli
alunni,  ai  loro  interessi,  agli  obiettivi  tecnici  e  ai  mezzi
disponibili:
   1.1 a carico naturale e aggiuntivo;
   1.2 di opposizione e resistenza;
   1.3 con piccoli e ai grandi attrezzi, codificati e non codificati;
   1.4 di controllo tonico e della respirazione;
   1.5   con   varieta'   di  ampiezza  e  di  ritmo,  in  condizioni
spazio-temporali diversificate;
   1.6 di equilibrio, in condizioni dinamiche complesse e di volo.
 2. Esercitazioni relative a:
   2.1 attivita' sportive individuali e/o di squadra (almeno due);
   2.2 l'organizzazione di attivita' e  di  arbitraggio  degli  sport
individuali e di squadra praticati;
   2.3 attivita' tipiche dell'ambiente naturale (ove e' possibile);
   2.4 attivita' espressive;
   2.5   l'ideazione,  progettazione  e  realizzazione  di  attivita'
finalizzate;
   2.6 l'assistenza diretta e indiretta connessa alle attivita'
3. Informazione e conoscenze relative a:
   3.1 la teoria del movimento e delle  metodologie  dell'allenamento
riferite alle attivita';
   3.2 le norme di comportamento per la prevenzione degli infortuni e
in caso d'incidente.
   Le  attivita'  elencate  devono essere organizzate e utilizzate in
modo  da  soddisfare  le   esigenze   derivanti   dalle   particolari
caratteristiche delle finalita' ed obiettivi del programma.
   L'elenco  non  prevede  la distinzione in attivita' fondamentali e
complementari in quanto la loro scelta puo' essere condizionata dalla
situazione ambientale e dai mezzi disponibili.
 
                       INDICAZIONI DIDATTICHE
 
   La fase conclusiva dell'adolescenza e  l'inizio  della  giovinezza
sono   caratterizzate  da  un  graduale  rallentamento  dei  processi
evolutivi, fino alla loro stabilizzazione.
   Tale periodo di relativa tranquillita' si  accompagna  normalmente
ad   un  certo  equilibrio  psicofisico  che  favorisce  nel  giovane
manifestazioni motorie piu' controllate ed armoniche  e  lo  aiuta  a
procedere da modelli relazionali di adesione incondizionata al gruppo
verso scelte autonome e piu' personali.
   Inoltre, essendo questo stadio dello sviluppo caratterizzato anche
dal  prevalere  di  diversita'  individuali  e della differenziazione
psicologica  e  morfo-funzionale  tra  i  due  sessi,  dovra'   porsi
particolare  attenzione,  in  fase di programmazione, all'adeguamento
degli itinerari didattici alle caratterizzazioni individuali.
   Gli obiettivi, solo in quanto sostanziati dalla continua richiesta
della    consapevolezza    e    finalizzazione    dei    procedimenti
didattici-aspetti    che   rappresentano   l'evoluzione   qualitativa
dell'insegnamento dell'educazione fisica per il  triennio  secondario
superiore-consentono  il raggiungimento delle finalita' indicate.Essi
devono essere considerati non come frammentazione delle  attivita'  e
dei   processi  loro  connessi,  ma  come  traguardi  da  raggiungere
attraverso attivita' motorie e sportive  compiutamente  realizzate  e
con iniziative di tipo interdisciplinare.
   Le  caratteristiche,  dunque,  delle  finalita'  e degli obiettivi
richiedono una metodologia basata  sull'organizzazione  di  attivita'
"in  situazione",  sulla  continua  indagine  e sull'individuazione e
autonoma correzione  dell'errore.  Tale  metodologia  consentira'  di
creare   i   presupposti   della   plasticita'   neuronale   e  della
trasferibilita'  delle  abilita'  e  competenze  acquisite  ad  altre
situazioni ed ambiti.
   Conseguentemente,  ciascuna attivita', deve tener conto, nella sua
organizzazione e realizzazione, della necessita' di  dare  spazio  ad
una  serie  di  varianti  operative  e  al  contributo  creativo e di
elaborazione che ciascuno degli studenti puo' apportare.
   Al  fine  di  far  conseguire  allo  studente  la   capacita'   di
organizzare progetti autonomi, utilizzabili anche dopo la conclusione
degli  studi secondari, sono opportune forme di coinvolgimento attivo
dello stesso  nelle  varie  fasi  dell'organizzazione  dell'attivita'
dalla  progettazione  alla  realizzazione  dei  percorsi  operativi e
metodologici da adottare.
   L'accertamento della situazione iniziale dello  studente  consente
di  programmare in modo efficace l'azione educativa e didattica: Tale
programmazione deve tener conto della necessita'  di  riferirsi,  per
quanto  e'  possibile,  ad obiettivi tassonomizzati ed a contenuti da
utilizzare in modo processuale, in vista di una corretta  valutazione
finale dell'intero iter educativo.
   La valutazione dello studente deve consentire di apprezzare sia la
capacita' esecutiva delle varie attivita' sia la conoscenza teorica e
scientifica  della disciplina e dei processi metodologici utilizzati,
mediante verifiche costituite da prove pratiche, questionari  scritti
e prove orali.
 
                      LINGUA E LETTERE ITALIANE
 
   Nel  quadro  delle  attivita'  di questo insegnamento l'educazione
letteraria assume nel  triennio  centralita'  e  prevalenza.  Permane
tuttavia   la   necessita'  di  proseguire  anche  in  questa  fascia
scolastica,  secondo  precise  linee  programmatiche,  obiettivi   di
consolidamento  e  avanzamento  nel  campo  delle  competenze e delle
conoscenze linguistiche generali.
 
                              FINALITA'
 
   Finalita'  della  disciplina,  che  emergono  specificamente   nel
triennio, sono:
    1.  la  consapevolezza  della  specificita'  e  complessita'  del
fenomeno  letterario,  come  espressione   della   civilta'   e,   in
connessione  con  le  altre  manifestazioni artistiche, come forma di
conoscenza  del  reale  anche  attraverso  le  vie  del  simbolico  e
dell'immaginario;
    2.  la  conoscenza  diretta dei testi sicuramente rappresentativi
del patrimonio letterario italiano, considerato nella sua  articolata
varieta'  interna,  nel suo storico costituirsi e nelle sue relazioni
con altre letterature, soprattutto europee;
    3. la padronanza del mezzo linguistico nella  ricezione  e  nella
produzione  orali e scritte, commisurate alla necessita' di dominarne
anche gli usi  complessi  e  formali  che  caratterizzano  i  livelli
avanzati del sapere nei piu' diversi campi;
    4.  la  consapevolezza  dello  spessore storico e culturale della
lingua italiana;
 
                     OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
 
   Gli obiettivi da perseguire nel triennio si pongono  in  linea  di
continuita'  con  quelli  raggiunti nel biennio, rispetto ai quali si
caratterizzano per i livelli di maggiore complessita' e di piu' ampia
articolazione  riguardo  sia  allo  sviluppo  delle   capacita'   sia
all'acquisizione delle conoscenze.
   Essi    fanno    riferimento    a    tre    settori:   analisi   e
contestualizzazione dei testi; riflessione sulla  letteratura  e  sua
prospettiva  storica;  competenze  e  conoscenze  linguistiche.  Tale
suddivisione  non  costituisce   ordine   di   priorita',   ne'   per
l'importanza  ne'  per propedeuticita', in quanto tutti gli obiettivi
sono strettamente connessi tra loro e  vanno  tenuti  contestualmente
presenti nel corso dei tre anni.
   L'indicazione  dei  traguardi  va  riferita  alla  conclusione del
percorso triennale. Il loro raggiungimento sara' graduale, attraverso
il variare  dei  contenuti  trattati  e  delle  attivita'  didattiche
proposte.
Analisi e contestualizzazione dei testi.
   Lo  studente dovra' essere in grado di analizzare e interpretare i
testi letterari, dimostrando di saper:
    1. condurre una lettura diretta del testo, come  prima  forma  di
interpretazione del suo significato;
    2.  collocare  il  testo  in  un  quadro di confronti e relazioni
riguardanti: le tradizioni  dei  codici  formali  e  le  "istituzioni
letterarie";  altre  opere dello stesso o di altri autori, coevi o di
altre epoche; altre  espressioni  artistiche  e  culturali;  il  piu'
generale contesto storico del tempo;
    3.  mettere  in  rapporto il testo con le proprie esperienze e la
propria  sensibilita'  e  formulare  un  proprio  motivato   giudizio
critico.
Riflessione sulla letteratura e sua prospettiva storica.
   Lo studente dovra' dimostrare di:
    4.  riconoscere, in una generale tipologia dei testi, i caratteri
specifici del testo letterario e la sua fondamentale  polisemia,  che
lo  rende  oggetto di molteplici ipotesi interpretative e di continue
riproposte nel tempo;
    5. riconoscere gli elementi che, nelle diverse realta'  storiche,
entrano in relazione a determinare il fenomeno letterario;
    6.  conoscere ed utilizzare i metodi e gli strumenti fondamentali
per l'interpretazione delle opere letterarie;
    7. saper cogliere, attraverso la conoscenza degli  autori  e  dei
testi  piu'  rappresentativi, le linee fondamentali della prospettiva
storica nelle tradizioni letterarie italiane.
Competenze e conoscenze linguistiche.
   Lo studente dovra' essere in grado di:
    8. eseguire il discorso orale in forma grammaticalmente corretta,
prosodicamente efficace e priva di stereotipi;
    9. affrontare, come lettore  autonomo  e  consapevole,  testi  di
vario   genere,   utilizzando   le   diverse   tecniche   di  lettura
(esplorativa, estensiva, di studio) in relazione ai diversi scopi per
cui si legge;
    10. produrre testi scritti  di  diverso  tipo,  rispondenti  alle
diverse  funzioni,  disponendo  di  adeguate  tecniche  compositive e
sapendo  padroneggiare  anche  il  registro  formale  e  i  linguaggi
specifici;
    11.  saper oggettivare e descrivere le strutture della lingua e i
fenomeni linguistici, mettendoli in rapporto  anche  con  i  processi
culturali  e  storici della realta' italiana, con le altre tradizioni
linguistiche e culturali e con gli aspetti  generali  della  civilta'
odierna.
 
                        CONTENUTI                      (3 ore)
 
   I  contenuti  della  disciplina sono individuati su due versanti -
letterario e linguistico - distinti solo per chiarezza espositiva, in
quanto esiste tra essi, in molte  fasi  dell'operare  didattico,  una
stretta connessione.
A. Versante letterario.
   Oggetto dello studio letterario e' il patrimonio della letteratura
italiana,  nella  visione  e  cognizione  che  di  esso ci offrono la
ricerca scientifica e il dibattito critico piu' aggiornati.
   Sono contenuti di apprendimento sia  la  conoscenza  di  autori  e
opere,  sia  piu' generali conoscenze relative al fenomeno letterario
nel suo storico costituirsi e all'attivita' critica che lo affianca.
1. Autori e opere
   La vastita' del patrimonio letterario italiano e la  pluralita'  e
l'ampiezza  degli obiettivi e di conoscenza connessi con lo studio di
esso impongono che si dia  ordine  e  dimensione  ai  contenuti.  Tra
questi  e'  indispensabile  compiere delle scelte, le quali devono in
ogni caso rispondere a criteri  di  importanza  e  di  organicita'  e
richiedono percio' la costruzione di percorsi di studio.
   Tale  costruzione  e' affidata alla programmazione del docente, il
quale  trova  spazi   di   liberta'   nell'organizzare   il   disegno
complessivo,  nel  dosare  le  preferenze  per  temi  e  filoni della
produzione letteraria e nell'individuare in dettaglio gli autori e  i
testi  sui quali si fonda il proprio progetto. In tale disegno devono
comunque trovare posto i testi fondamentali della nostra letteratura,
i quali costituiscono un patrimonio consolidato di cui va  assicurata
la  conoscenza nelle nuove generazioni. Accanto ad essi, altri testi,
di autori italiani e stranieri, dovranno  essere  presenti  per  dare
consistenza e sviluppo agli itinerari prescelti.
   Per  le  epoche  fino  all'inizio  del Novecento i percorsi devono
comprendere opere  -  da  leggere  per  parti  significative  e  dove
possibile  per  intero  - di Dante, Petrarca, Boccaccio, Machiavelli,
Guicciardini, Ariosto,  Tasso,  Galilei,  Goldoni,  Alfieri,  Parini,
Foscolo,  Leopardi,  Manzoni,  Carducci,  Pascoli, D'Annunzio, Verga,
Pirandello, Svevo.
   Alla Divina Commedia, per il suo valore fondante nella  tradizione
letteraria  italiana,  e  per  la  sua  influenza sull'intera cultura
occidentale, va assicurata una presenza rilevante nel corso di  tutto
il triennio. Nel primo anno deve compiersi lo studio di una congrua e
organica  scelta  di  canti,  tratti  dall'intera opera e da leggersi
integralmente.  La  lettura  del  poema  dovra'  essere   ripresa   e
arricchita   negli   anni   successivi   all'interno   dei   percorsi
programmati. Complessivamente dovranno essere letti non meno di venti
canti.
   Per  l'epoca  successiva  all'inizio  del  Novecento,  alla  quale
bisogna  riservare  pari  attenzione,  non vengono specificati nomi e
filoni  della  nostra  letteratura,  ma  devono   essere   prese   in
considerazione,  sempre mediante una conoscenza diretta dei testi, le
espressioni salienti ed altre che  con  esse  meglio  documentano  le
profonde  e  varie  tendenze innovative, in particolare la ricerca di
nuovi linguaggi poetici e di nuove tipologie narrative e teatrali.
   Nel complesso delle  attivita'  di  studio  si  colloca  anche  la
lettura  individuale, da parte dello studente, di opere intere. A tal
fine lo studente scegliera' per ciascun anno tre opere in una  lista,
predisposta  dal  docente,  che comprenda testi di narrativa, poesia,
teatro, saggistica, a preferenza di autori moderni, con significativa
presenza di quelli stranieri.
2. Conoscenze generali e inquadramento storico.
   Sono contenuti della riflessione sulla letteratura  le  conoscenze
relative:
    ai   concetti   di   "testo",  "tipologia  dei  testi"  e  "testo
letterario";
    alle "istituzioni letterarie":  procedimenti  retorici,  forme  e
tradizioni metriche, "generi" e codici formali;
    alle relazioni tra la produzione letteraria e la societa': centri
di   produzione   e   diffusione,   circuiti  sociali,  modalita'  di
trasmissione e ricezione;
    all'attivita' critica che affianca la creazione letteraria  e  ne
condiziona  la  fortuna:  poetiche  e  teoriche estetiche, saggistica
critica e storiografia (con i suoi canoni, le sue  periodizzazioni  e
le   categorie   operative,   quali   i   concetti   di  "Umanesimo",
"Rinascimento",  "Eta'   Barocca",   "Illuminismo",   "Romanticismo",
"Verismo", ecc.);
    ai   rapporti  tra  la  letteratura  e  le  altre  manifestazioni
artistiche: arti figurative, architettura, musica,  spettacolo  e  in
particolare,    per    l'epoca   piu'   recente,   cinematografia   e
radiotelevisione.
   Tali conoscenze sono direttamente implicate  nelle  operazioni  di
lettura  dei  testi  o costituiscono elementi essenziali per giungere
alle necessarie ricomposizioni delle esperienze di lettura in  quadri
storici complessivi.
   Allo  scopo  di  orientare  nell'ordinamento  della  materia  e di
assicurare  un  procedere   sufficientemente   omogeneo   dei   corsi
nell'ambito   nazionale,   si   richiede   che   l'assetto   generale
dell'insegnamento  rifletta  nell'insieme   le   seguenti   scansioni
temporali.
   Terzo Anno
    dalle origini alla fine del Cinquecento;
  Quarto Anno
    dalla fine del Cinquecento all'unificazione nazionale;
   Quinto Anno
    dall'unificazione nazionale ad oggi.
B. Versante linguistico.
   Lo sviluppo delle competenze e delle conoscenze linguistiche trova
i  suoi contenuti nelle seguenti operazioni, che si connettono con le
attivita'  di  studio  e  con  l'intera   tematica   proposta   dalla
disciplina:
    la  pratica  dell'esposizione  orale  in forme che raggiungano un
buon livello di organicita', di proprieta' e di correttezza formale e
abituino sia alla sinteticita', sia all'analisi argomentata;
    la pratica estesa e  organizzata  della  lettura,  da  esercitare
nelle  sue  diverse  forme, sia e ampiamente sui testi letterari e di
commento ad essi, sia su testi di altra natura che vengano  implicati
dal progetto dei percorsi di studio:
    la  pratica  della  produzione  scritta,  da  esercitare in forme
varie, che abituino ad elaborare  testi  di  diversa  funzione  e  su
argomenti di diversa natura e che possono essere cosi' esemplificate:
     schematizzazione  per  punti  e in forma concisa, che mettano in
evidenza la struttura di ragionamenti, discorsi, tesi, desumibili  da
testi scritti ed orali;
     riassunti,  entro  spazi definiti, di singoli testi e sintesi di
dati e concetti da piu' testi, con corrette citazioni  e  riferimenti
alle fonti;
     commenti  a  testi  che  comprendano  note  esplicative puntuali
(linguistiche, formali di contenuto), linee interpretative e  giudizi
critici;
     componimenti che sviluppino argomentazioni su tema dato, secondo
funzioni  determinate  (informare,  dimostrare,  persuadere,  ecc.) e
secondo regole compositive indicate o progettate in proprio;
     elaborazioni creative sulla base di esperienze  personali  e  di
cognizioni riferibili ai modelli letterari studiati
     acquisizione  di  dati  essenziali  sulle  vicende  linguistiche
italiane messe in rapporto con  i  fatti  culturali  e  storici,  con
particolare  attenzione per la "questione della lingua", strettamente
intrecciata  nei  secoli  alla  problematica  letteraria,  e  per  la
comunicazione nella societa' dell'Italia contemporanea.
 
                       INDICAZIONI DIDATTICHE
 
   Per   l'attuazione   dell'insegnamento   della   disciplina   sono
fortemente chiamate in causa la professionalita' e la responsabilita'
del docente, il quale in sede di programmazione  deve  realizzare  il
proprio progetto di studio della materia.
   Sul  versante letterario, in vista degli obiettivi stabiliti e dei
vincoli posti  sui  contenuti,  si  rende  necessario  individuare  e
seguire dei "percorsi" di studio.
   Rispetto   alla  prassi,  assai  diffusa,  di  seguire  l'avanzare
dell'intero fronte della produzione letteraria secondo  una  lenta  e
rigida  cronologia  discendente,  per innestare via via su di essa la
lettura dei testi, il criterio dei percorsi consente infatti di:
    giungere a un piu' immediato accostamento ai testi;
    istituire piu' significativi e  puntali  collegamenti  con  altre
letterature, straniere e con altri ambiti disciplinari.
   Ogni  percorso  puo'  porre  al  centro un momento particolarmente
significativo di un determinato tema di studio e ricollegare  momenti
precedenti e successivi, mettendo in evidenza aspetti di continuita',
fratture e riprese e spesso anticipando anche la conoscenza di epoche
piu' vicine al lettore.
   La  costruzione  dei  percorsi puo' essere guidata dal criterio di
seguire sviluppi formali o tematici  o  storico-culturali.  A  titolo
puramente indicativo se ne danno qui alcuni esempi.
   Un  percorso di studio sulle forme potra' riguardare la tradizione
della lirica, e potra' porre al centro Petrarca e  collegare  da  una
parte   la   lirica  trobadorica  e  stilnovistica  e  dall'altra  il
petrarchismo cinquecentesco.
   Un percorso di tipo tematico puo' essere costruito sul  topos  del
viaggio  nell'oltretomba.  In  tal caso il percorso puo' investire in
modo significativo, ma non esaustivo, la Divina Commedia e  correlare
ad  essa  altri testi delle culture classica, biblica, medievale, con
aperture anche ad autori di epoche successive e con accostamenti alle
espressioni iconografiche.
   Un  percorso  di  tipo  storico-culturale   puo'   riguardare   la
situazione  della  letteratura  italiana nel secondo dopoguerra (anni
'50 e '60). Saranno presi in considerazione testi letterari  italiani
e  stranieri  di  prosa  e  di  poesia  e  ad essi saranno affiancate
testimonianze del mondo editoriale e delle  comunicazioni  di  massa,
documentazioni  relative  al  cinema e alle arti figurative e piu' in
generale alla situazione culturale e sociale del tempo.
   L'esigenza di piu' ampio movimento, oltre le scansioni annuali del
programma,  puo' essere soddisfatta da percorsi di studio di sviluppo
biennale o anche triennale.
   L'organizzazione dello studio  per  percorsi  deve  in  ogni  caso
consentire di:
    far  compiere  un'esperienza  concreta  del  fenomeno letterario,
attraverso la  conoscenza  diretta  di  un'ampia  varieta'  di  opere
significative,   appartenenti   a  generi  e  ad  epoche  diversi,  e
un'adeguata riflessione sulle problematiche della letteratura;
    far  pervenire  a  una  visione  complessiva   delle   tradizioni
letterarie  italiane  nel quadro dei processi storico-culturali della
nostra societa' e, per sommi tratti, di quella europea.
   Si richiama l'attenzione sulla  centralita'  delle  operazioni  di
lettura diretta dei testi. Per i testi su cui si compira' una lettura
antologica,   la   scelta,   all'interno  dell'opera  intera,  dovra'
investire  unita'  testuali  che  consentano  di   cogliere   aspetti
significativi  dell'opera  e di correlarla al sistema letterario e al
contesto culturale.
   Per il versante linguistico, si segnala  che  tutte  le  attivita'
connesse  con  lo studio letterario e che da questo possono scaturire
danno continue occasioni per  esercitare  le  capacita'  linguistiche
degli  alunni  e  per  ampliare  le loro conoscenze sulla lingua, con
osservazioni sia sull'uso sia sulla dimensione storica  di  essa.  Ma
tale  esercizio e tale ampliamento di conoscenze richiedono di essere
condotti e seguiti con  istruzioni  e  interventi  specifici  di  cui
occorre tener conto nella programmazione.
   Le   esperienze   di   lettura   compiute  nell'ambito  di  questa
disciplina, per quanto debbano essere affiancate  e  integrate  dalle
letture  compiute  in  altri  ambiti  disciplinari, costituiscono pur
sempre il fondamento principale  per  la  formazione  di  un  lettore
autonomo e consapevole, capace di riflettere sulla forma del testo.
   E'  altresi'  obiettivo  fondamentale  che  nel corso del triennio
l'alunno giunga a padroneggiare, nei termini indicati  nei  paragrafi
precedenti,   la  produzione  scritta,  la  quale  peraltro  si  lega
strettamente, come e' noto, alle altre forme di pratica della lingua.
   Si sottolinea che il tipico "tema",  componimento  di  piu'  ampio
respiro,  indicato  nella  lista  delle  forme di produzione scritta,
richiede  particolari  istruzioni   per   la   sua   preparazione   e
realizzazione  e  deve  essere  comunque affiancato e integrato dalle
altre  forme  di  addestramento,  piu'  direttamente  connesse   alle
utilizzazioni  che  la scrittura trova nelle attivita' di studio e di
lavoro.
   Si richiama altresi' l'attenzione sul fatto che lo sviluppo  delle
capacita' di esposizione orale richiede uno specifico addestramento e
che    tale    pratica    non    va   quindi   confusa   con   quella
dell'"interrogazione" orale come forma di  verifica  e  occasione  di
valutazione dell'alunno.
   Per  quanto  riguarda  piu'  precise  indicazioni  didattiche,  la
consapevolezza del progetto  da  parte  dello  studente  consente  di
integrare  la  parte  propositiva  ed espositiva del docente (lezione
frontale) con interventi piu' precisi, quali:
    l'addestramento    a    un   corretto   lavoro   di   analisi   e
interpretazione;
    la  discussione  collettiva  con  domande  che   sollecitino   il
confronto delle interpretazioni;
    il laboratorio di analisi attraverso schede guida.
   Gli   strumenti   didattici  tradizionali  (libri  in  adozione  o
consigliati)  vanno  integrati  con  l'adeguata   utilizzazione   del
patrimonio   librario   e  di  altro  genere  (audiovisivi,  software
didattico)  a  disposizione  della  scuola  e,  all'occorrenza,   con
riproduzione  di  documenti  originali  relativi  a specifici momenti
dell'attivita' di studio.
   Si facilitera' inoltre la frequentazione di biblioteche,  archivi,
musei e altri luoghi di ricerca.
   Si  segnala  l'alto  valore educativo dell'apprendimento a memoria
dei testi poetici, allo scopo di dare  risalto  ai  valori  fonici  e
ritmici del testo e per favorire l'approfondimento interiore del loro
significato.
 La verifica e la valutazione
   Le   verifiche   dell'apprendimento   avvengono   fondamentalmente
attraverso forme di produzione orale e scritta.
   Sono forme di verifica orale:
    il commento orale a un testo dato, secondo istruzioni  sul  tempo
da impiegare e sul linguaggio appropriato;
    l'esposizione   argomentata,   con   caratteri   di   coerenza  e
consistenza, su argomenti del programma svolto;
    il  colloquio  per  accertare  la  padronanza  complessiva  della
materia e la capacita' di orientarsi in essa;
    l'interrogazione  per  ottenere  risposte  puntuali  su  dati  di
conoscenza.
   Sono forme di verifica scritta:
    il riassunto secondo parametri di spazi e di tempo;
    test di comprensione e conoscenza con risposte aperte e chiuse;
    il commento a un testo dato, secondo istruzioni sullo  spazio  da
occupare e sul linguaggio appropriato;
    il  componimento  che  sviluppi  argomentazioni  con  coerenza  e
completezza. La valutazione deve tener conto dei seguenti elementi:
    la conoscenza dei dati;
    la comprensione del testo;
    la capacita' di argomentazione e rielaborazione personale;
    la capacita' di orientarsi nella discussione sulle  problematiche
trattate;
    la  capacita'  di  cogliere  elementi  essenziali  di una lettura
compiuta o di una esposizione;
    la capacita' di controllo della forma linguistica  della  propria
produzione orale e scritta.
                             S T O R I A
                              FINALITA'
 
   1.  Ricostruire  la  complessita'  del  fatto  storico  attraverso
l'individuazione  di  interconnessioni, di rapporti tra particolare e
generale, tra soggetti e contesti.
   2. Acquisire la consapevolezza che  le  conoscenze  storiche  sono
elaborate  sulla  base  di  fonti  di  natura  diversa che lo storico
vaglia, seleziona, ordina e interpreta secondo modelli e  riferimenti
ideologici.
   3.   Consolidare   l'attitudine  a  problematizzare,  a  formulare
domande, a riferirsi a tempi e spazi diversi,  a  dilatare  il  campo
delle  prospettive,  a  inserire  in  scala  diacronica le conoscenze
acquisite in altre aree disciplinari.
   4. Riconoscere e valutare gli usi sociali e politici della  storia
e della memoria collettiva.
   5. Scoprire la dimensione storica del presente.
   6. Affinare la "sensibilita'" alle differenze.
   7.  Acquisire  consapevolezze  che  la  fiducia  di intervento nel
presente e' connessa alla capacita' di problemizzare il passato.
   Le finalita' del triennio riprendono e sviluppano le finalita' del
biennio. Esse descrivono due campi di intervento.
   Il primo riguarda la specificita' del lavoro storico e lo  statuto
epistemologico della storia, e ad esso fanno riferimento le finalita'
1-4 sulla complessita' del fatto storico, sul laboratorio delle fonti
e dei concetti, sull'uso della memoria storica.
   Il  secondo  riguarda  i  bisogni  formativi  degli  studenti, che
vengono individuati nella  esigenza  della  realizzazione  di  se'  e
dell'apertura  al  mondo  e agli altri: la storia aiuta ad apprezzare
differenze, a orientarsi nel mondo. In cio' consiste la scoperta  del
presente come storia (finalita' 5, 6 e 7).
   Le  finalita' nel loro insieme individuano, inoltre, uno specifico
aspetto del triennio, che consiste nell'attitudine a porre domande, a
costruire problemi, analizzarli, interpretarli e valutarli.
 
                     OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
 
   Lo studente alla fine del triennio dovra' dimostrare di essere  in
grado di:
    1.  utilizzare  conoscenze e competenze acquisite nel corso degli
studi per orientarsi nella molteplicita'  delle  informazioni  e  per
leggere gli interventi;
    2.   adoperare  concetti  e  termini  storici  in  rapporto  agli
specifici contesti storico-culturali;
    3. padroneggiare  gli  strumenti  concettuali,  approntati  dalla
storiografia,  per  individuare e descrivere persistenze e mutamenti,
ad  esempio:   continuita',   cesure,   rivoluzione,   restaurazione,
decadenza,   progresso,   struttura,  congiuntura,  ciclo,  tendenza,
evento, conflitto, trasformazioni, transizione, crisi;
    4.   usare   modelli   appropriati   per  inquadrare,  comparare,
periodizzare  i   diversi   fenomeni   storici   locali,   regionali,
continentali, planetari;
    5.  ripercorrere,  nello svolgersi di processi e fatti esemplari,
le interazioni tra i soggetti singoli e collettivi,  riconoscere  gli
interessi  in  campo,  le  determinazioni istituzionali, gli intrecci
politici, sociali, culturali, religiosi, di genere e ambientali;
    6. servirsi degli  strumenti  fondamentali  del  lavoro  storico:
cronologie, tavole sinottiche, atlanti storici e geografici, manuali,
raccolte   e   riproduzioni   di   documenti,  bibliografie  e  opere
storiografiche;
    7.  conoscere  le  problematiche  essenziali  che  riguardano  la
produzione,   la   raccolta,   la   conservazione   e  la  selezione,
l'interrogazione, l'interpretazione e la valutazione delle fonti;
    8. possedere gli elementi  fondamentali  che  danno  conto  della
complessita' dell'epoca studiata, saperli interpretare criticamente e
collegare con le opportune determinazioni fattuali.
   Gli  obiettivi  del  triennio  perseguono  due scopi. Da una parte
proseguono e rinforzano il lavoro  avviato  nel  biennio;  dall'altra
marcano  il salto qualitativo che deve caratterizzare lo studio della
storia nel triennio.
   Gli  obiettivi  descrivono  campi  operativi  ristretti,  che  non
esauriscono  l'orizzonte  individuato dalle finalita'. In particolare
al primo gruppo di finalita' (1 - 4)  sulla  complessita'  del  fatto
storico  e  sul laboratorio, corrispondono gli obiettivi 2, 3, 4, 6 e
7.
   Al secondo gruppo di finalita' (5, 6 e 7), sui  bisogni  formativi
degli  allievi corrispondono gli obiettivi 1, 2, 3, 4, 5. L'obiettivo
8 descrive il livello di conoscenze che l'allievo deve dimostrare  di
possedere.
   Questi  obiettivi  non  sono  proposti  in  ordine  progressivo di
difficolta', ma vanno perseguiti in  modo  differenziato,  a  seconda
degli argomenti di studio.
   Ad  esempio:  gli  obiettivi di laboratorio costituiscono lo scopo
principale  di  un  eventuale  lavoro  sulle  fonti;  un   itinerario
prevalentemente  basato  su materiale manualistico si potra' prestare
al raggiungimento di obiettivi legati all'uso di concetti e  modelli;
nell'analisi   di   dati   di  attualita'  si  potra'  perseguire  il
raggiungimento di diversi obiettivi.
 
                       CONTENUTI                      (2 ore)
 
Terzo Anno: fino alla meta' '600
1. L'Europa del basso-medioevo: poteri di diritto e poteri di  fatto:
il rapporto citta' campagna e l'organizzazione del territorio.
   1.1   Le   istituzioni  che  organizzano  il  territorio:  impero,
monarchie, citta', feudalita'.
   1.2 La chiesa: accentramento; teocrazia; potere temporale.
   1.3 Le  trasformazioni  dell'impero,  dei  regni,  degli  ambienti
urbani. I conflitti. Il fallimento della teocrazia.
2.  L'avanzamento e l'arresto delle frontiere interne e esterne della
Europa
   2.1 Le spinte demografiche  e  produttive;  la  ricerca  di  nuove
terre.  Verso una nuova articolazione della societa': ambiente urbano
e rurale.
   2.2 Contatti, guerre, scambi: mondo latino, mondo germanico, mondo
slavo;   il   Mediterraneo  e  l'Italia;  Bisanzio;  l'Islam;  l'Asia
mongolica.
   2.3 Crisi del XIV secolo: flessione demografica,  mutamenti  della
produzione e dei mercati, tensioni economiche e contrasti sociali.
 3.  Dall'unitarieta'  del  mondo  medioevale  alla molteplicita' del
mondo moderno
   3.1 Il processo di differenziazione degli ambiti  ecclesiastico  e
laico;  il  diritto  canonico, il diritto romano, le consuetudini. Il
ruolo del laico  nel  mondo.  Nuove  forme  di  religiosita'.  Ordini
mendicanti. Movimenti ereticali.
   3.2  Il processo di differenziazione culturale: la cultura cortese
e urbana; le universita'. La distinzione progressiva fra  Dio,  uomo,
natura.   Dalla   "rinascita"   del   XII  secolo  all'umanesimo,  ai
rinascimenti. Gli strumenti della comunicazione culturale.
   3.3 La crisi dell'universalismo politico: nuove dottrine politiche
e concetto d'impero. dall'impero "universale" all'impero "dinastico".
La crisi del centralismo ecclesiastico: le teorie conciliariste.
4. La formazione dell'Europa degli stati.
   4.1 Stati nazionali e stati regionali. La  centralizzazione  e  il
controllo del territorio: burocrazia, fisco, esercito e guerre.
   4.2 L'impero asburgico. L'Europa orientale, la vicenda di Bisanzio
e l'impero ottomano.
   4.3  Guerre  di egemonia. Pace come aspirazione morale e paci come
strumenti di nuovi equilibri.
5. Conquista di nuove terre, ridefinizione di identita', mutamento di
equilibri in Europa.
   5.1 Popolazione e risorse. Relazione uomo-natura-tecnica.
   5.2 Il controllo  dell'oceano  Indiano.  L'Africa,  le  Indie,  le
Americhe.  Esploratori,  conquistatori,  missionari, mercanti. Imperi
coloniali.
   5.3 Differenze e riconoscimento dell'altro.
   5.4 Nuove risorse e nuove  gerarchie  economiche  e  territoriali:
Atlantico, Mediterraneo e mare del Nord.
6. Il tempo delle trasformazioni: religione, cultura, mentalita'.
   6.1   Le   riforme   religiose:  protagonisti,  sviluppi,  guerre,
differenziazioni, nuovi assetti.
   6.2 L'autonomia della politica. Stati e chiese. Gli strumenti  del
controllo sociale.
   6.3  Individualismo e razionalismo: rivoluzione scientifica, nuove
culture. La civilta' barocca.
Quarto Anno: meta' '600 - fine '800
1. Governati e governanti fra  partecipazione  e  concentrazione  del
potere.  Lotte  politico-sociali,  dottrine politiche, configurazioni
istituzionali. Quadro europeo e modelli regionali.
   1.1 Dai ceti di antico regime  alle  nuove  classi  emergenti.  La
doppia  rivoluzione inglese e il parlamentarismo. I sussulti di meta'
seicento.  Repubblica  e  autogoverno:  il  caso   olandese.   Poteri
centralizzati e resistenze civili: il "laboratorio" francese.
   1.2  Prodromi  della teoria liberale: la rappresentanza politica e
la  divisione  dei  poteri.  Nascita   dell'opinione   pubblica.   La
riorganizzazione amministrativa.
   1.3   Statualita'   emergenti,   periferie   dell'Europa  e  nuovo
equilibrio europeo.
2. La  trasformazione  sociale.  Popolazione,  economia,  societa'  e
territorio fra "crisi generale" e "nuove frontiere.
   2.1  Esplosione  demografica, produzione agricola e nuovi rapporti
sociali nelle campagne.
   2.2  Dal  lavoro   agricolo   all'organizzazione   manifatturiera:
approvvigionamenti, tecniche d'uso, macchine. Avvio della rivoluzione
industriale.
   2.3 Energie, risorse, ambiente.
3.  Il  problema  della  rivoluzione  come paradigma del cambiamento.
Dall'eta' barocca alla stagione delle riforme.  Europa  e  America  a
confronto.
   3.1   Rivoluzione  culturale:  illuminismo,  diffusione  di  nuovi
modelli comportamentali. Razionalismo, individualismo,  utilitarismo,
cosmopolitismo.
   3.2  Critica  della  tradizione  e  progettualita'  delle riforme.
Dispotismo illuminato.
   3.3 La scelta rivoluzionaria: Stati Uniti d'America e Francia.
   3.4 La rivoluzione francese in Europa.
 4.  Nazione  e  popolo.  Prospettive  sociopolitiche   e   culturali
nell'epoca del liberalismo classico. Borghesie alla prova.
   4.1  Cultura  romantica,  ideali socialisti ed umanitari, pensiero
liberale,   cattolicesimo   e   liberalismo.   Mete    e    conquiste
costituzionali.
   4.2 Dalla rivoluzione francese ai risorgimenti nazionali.
   4.3 Il quarantotto.
5. Processi di integrazione nazionale e costruzioni sovranazionali.
   5.1  Questioni  politiche  e  istituzionali nella formazione dello
Stato unitario in Italia.
   5.2 Il processo  di  unificazione  tedesca:  monarchia,  esercito,
classi sociali e formazione del mercato nazionale.
   5.3 Espansione della "frontiera" e guerra civile americana.
   5.4 L'articolarsi del quadro europeo e gli imperi plurinazionali.
6. L'economia mondiale e la rottura dell'equilibrio europeo.
   6.1   La   grande   depressione:   crisi   agraria,  migrazioni  -
emigrazioni.
   6.2 Protezionismo, militarismo e stato interventista. I  caratteri
della seconda rivoluzione industriale.
   6.3 Internazionalismo socialista: la Comune.
   6.4  Imperialismo  e  colonialismi. Dall'egemonia bismarkiana alla
crisi dell'equilibrio europeo.
Quinto Anno: Il novecento
1. Le forme della societa' di massa.
   1.1 L'andamento demografico.
   1.2 Mobilita' e  questioni  sociali:  borghesie,  classi  operaie,
gruppi  marginali.  Il movimento operaio e lo sviluppo dei sindacati.
Il  socialismo  ed  il  pensiero  sociale  cattolico.  La   questione
femminile.
   1.3  L'organizzazione  dei sistemi politici: parlamenti, partiti e
riforme  elettorali.   Comportamenti   collettivi,   formazione   del
consenso:   scuola,   opinione   pubblica,  legislazione  sociale.  I
movimenti nazionalisti. La  crisi  di  fine  secolo  in  Italia  e  i
caratteri dell'eta' giolittiana.
   1.4  La  crisi  del  positivismo  e la ridefinizione dei paradigmi
della scienza. Nuove tendenze culturali.
2. La dissoluzione dell'ordine europeo.
   2.1   I   segni   precursori    dell'instabilita':    competizioni
interstatali   e   imperialismi,   conflitti   regionali,   ideologie
nazionaliste.
   2.2 La prima guerra mondiale.
   2.3 Le due rivoluzioni russe e il comunismo di guerra. I movimenti
di massa in Europa e il fallimento della rivoluzione in occidente. La
crisi dello Stato liberale in Italia.
   2.4 I trattati di pace e la nuova mappa  geopolitica  mondiale.  I
movimenti di liberazione nel Terzo mondo e il nodo del Medio Oriente.
Le relazioni internazionali e la Societa' delle Nazioni.
   2.5  La  fabbrica  del  consenso:  la  radio,  il cinema e i nuovi
modelli della vita privata.
3. Dalla guerra alla guerra. Strategie e tentativi di controllo della
crisi.
   3.1 Scenari e attori internazionali della crisi. La frammentazione
del mercato mondiale.
   3.2 L'emergenza totalitaria: lo stato fascista in Italia, l'ascesa
del nazismo in Germania, la diffusione dei regimi autoritari in  Asia
e in America latina.
   3.3  La  sfida  dell'Unione  Sovietica e il socialismo in un paese
solo;  l'industrializzazione  forzata  e  le   basi   sociali   dello
stalinismo; il partito-Stato e il mosaico delle nazionalita'.
   3.4  Crisi  economica e risposte delle democrazie occidentali: gli
Stati Uniti e il New Deal,  le  politiche  economiche  keynesiane  in
Francia, Gran Bretagna e nei paesi scandinavi.
   3.5  L'insicurezza  collettiva  e  l'erosione della pace: i fronti
popolari e la guerra civile spagnola. L'espansionismo hitleriano,  il
riarmo e il fallimento delle diplomazie.
   3.6   La   seconda  guerra  mondiale  come  conflitto  totale.  Le
conseguenze politiche ed economiche.
 4. Il mondo bipolare
   4.1 L'ordine delle superpotenze:  la  conferenza  di  Yalta  e  la
divisione  del  pianeta  in sfere d'influenza; gli accordi di Bretton
Woods e il sistema economico internazionale; la nascita dell'ONU.  La
fine  della "grande alleanza" e la guerra fredda. Il potere atomico e
l'equilibrio del terrore.
   4.2 I due blocchi tra competizione e distensione:  gli  USA  e  la
"nuova frontiera" kennedyana; il processo di unificazione europea; la
destalinizzazione in URSS; le democrazie popolari dell'est.
   4.3  L'Italia repubblicana: istituzioni, sviluppo economico, lotta
politica, squilibri sociali.
   4.4  L'esplosione  della  periferia:  inflazione   demografica   e
decolonizzazione  del Terzo Mondo; India e Cina, due decolonizzazione
del terzo Mondo; India e Cina, due rivoluzioni a confronto; la  crisi
del    sud-est    asiatico;   questione   palestinese   e   conflitti
arabo-israeliani; l'emancipazione dell'Africa; dipendenza economica e
dittature militari in America latina.
   4.5 La Chiesa cattolica e la "svolta" del Concilio vaticano II.
   4.6 Il sessantotto.
5. Verso il nuovo ordine mondiale.
   5.1    Le    trasformazioni    dell'economia    e    la   societa'
post-industriale. Lo squilibrio Nord/Sud e i limiti  dello  sviluppo.
Movimenti demografici e migrazioni internazionali.
   5.2  Il  sociale  ridefinito:  soggettivita'  emergenti, movimenti
collettivi e istituzioni diffuse; il microsistema della famiglia.  Le
patologie sociali. Il governo della societa' complessa.
   5.3   Rivoluzione   informatica   e   tecnologica;  la  diffusione
planetaria dei mass media, il confronto tra culture. Scienza e  nuovi
problemi.
   5.4  La  "rivoluzione" del 1989: crollo di sistemi, imperialismi e
localismi.
   5.5 La geopolitica ridefinita: spinte nazionalistiche e  identita'
nazionali.    Comunita'    sovranazionali.   Fondamentalismi,   nuove
emarginazioni. Uso delle risorse e redistribuzione della ricchezza.
 
                       INDICAZIONI DIDATTICHE
 
   1. Il pensiero storico, in quanto metodo e  forma  di  spiegazione
euristica  della  realta'  umana  e  sociale,  e' parte costitutiva e
integrante del sapere e della cultura occidentale. La nostra  cultura
e'  intimamente  storica.  In  questo  senso  la  storia  puo' essere
riconosciuta  come  una  espressione  culturale  diffusa  e  come  un
peculiare  modello  di  investigazione della realta'. La pervasivita'
stessa del pensiero storico consente la sua trasformazione  in  senso
comune  storico,  su  cui possono innestarsi usi sociali, politici ed
ideologici, talvolta impropri, rispetto ai quali la scuola ha compiti
di chiarificazione e di critica.
   2. La storia e' la disciplina che studia e indaga le differenze  e
il  mutamento, le strutture, le permanenze e le continuita'; rapporta
l'evento  al  contesto  generale   specifico;   inserisce   il   caso
particolare   in  una  trama  di  relazioni,  retaggi,  opportunita';
considera   in   un'ottica   di   complessita'   soggetti,    azioni,
comportamenti  e valori. La storia dunque si realizza come operazione
di selezione, contestualizzazione, interpretazione e come  disciplina
fondata  su  un metodo rigoroso di indagine sui fatti, su una tecnica
collaudata  di  ricerca   delle   relazioni,   su   una   ermeneutica
controllabile  ed  esplicita.  Infine  procede  alla  spiegazione  di
eventi, processi e permanenze mediante proprie tecniche di discorso.
   3. Finalita' essenziale dell'insegnamento  storico  e'  quella  di
educare gli studenti alla consapevolezza del metodo storico, per cio'
che   attiene   all'accertamento   dei   fatti,   all'investigazione,
all'utilizzo, all'interpretazione delle fonti, all'esposizione  delle
argomentazioni. Cio' avviene non su procedure astratte, ma in stretta
relazione   e   interdipendenza   con   i   contenuti.  L'interazione
metodo/contenuti  costituisce  l'asse  privilegiato  della  didattica
storica. Nel pieno rispetto di tale interazione, l'insegnante sceglie
percorsi   didattici,   finalizzati   all'acquisizione  di  obiettivi
cognitivi   e   metodologici,   programmaticamente   individuati   ed
esplicitati,  percorsi  che utilizzano - a misura degli studenti - le
procedure del metodo storico: formulazione delle domande, definizione
del "nodo problematico", sviluppo delle  dinamiche  interne  e  delle
interrelazioni contestuali, accertamento delle eredita'.
   4. La storiografia offre la possibilita' di puntualizzare mezzi di
indagine  e  modelli di interpretazione, e consente il vaglio critico
del patrimonio delle conoscenze acquisite  e  il  loro  utilizzo,  la
possibilita'  di  confronti e di comparazioni. Essa consente altresi'
di  individuare  i  punti  di  vista,  i  riferimenti  ideologici, la
strumentazione teorica e concettuale.
   5.  La  struttura  dei  contenuti  proposti,  composta  da  grandi
contestualizzazioni  e  dalla  loro articolazione, si incontra con le
modalita' di apprendimento proprie del  giovane  che  ha  bisogno  di
"viaggiare"   tra   le  grandi  generalizzazioni  e  l'esattezza  del
concreto. Essa segnala un metro per risolvere la prescrittivita'  dei
programmi  di  storia,  stretti  tra la complessita' e l'ampiezza dei
fatti da esaminare, la necessita' della selezione e il  rapporto  non
episodico con la riflessione storiografica.
   6.  I  contenuti  individuati  riguardano  in  particolare  l'uomo
associato  in   collettivita',   teso   a   realizzare   un'esistenza
accettabile,  a  sfruttare  al  meglio il patrimonio delle conoscenze
accumulate, inserito in un contesto dato di relazioni, di vincoli, di
rappresentazioni e autorappresentazioni, di possibilita'  e  rapporto
tra  uomo,  natura e cultura e tra collettivita' e sfruttamento delle
risorse ambientali; le forme di governo delle risorse, delle culture,
delle   societa';   l'articolazione   delle   identita'    e    delle
soggettivita'.
   7. Nello stesso modo in cui lo storico utilizza fonti documentarie
che  sono oggetto di indagine da parte di discipline non assimilabili
alla storia (geografia, linguistica, filosofia, economia, psicologia,
sociologia, etologia, ecc.) - proponendo cosi' una  ricerca  di  tipo
pluridisciplinare o interdisciplinare -, anche l'insegnante di storia
deve     saper     utilizzare    una    strumentazione    ermeneutica
pluridisciplinare. Ad essa  lo  predispone  la  stessa  natura  della
storia che mutua, all'occasione, da altre discipline lessico e quadri
di riferimento concettuali.
   8.   La   didattica  storica  qui  prospettata  necessita  di  una
strumentazione  di   supporto   articolata   e   accessibile:   carte
geografiche,  tabelle  cronologiche  e sinottiche, manuali di storia,
testi  storiografici,   testi   documentari,   raccolta   di   fonti,
riproduzioni di documenti, materiale computerizzato ecc.
   Cosi'  configurata, questa didattica costituisce un vero e proprio
laboratorio di storia (ove possibile da realizzare anche in una  sede
apposita),  del  quale  fanno  parte a pieno titolo visite ad archivi
pubblici e privati e a musei.
Prove di verifica
   A seconda della tipologia dell'unita' di studio, cambiano le prove
di  verifica.   Ad   esempio   un   lavoro   di   concettualizzazione
spazio-temporale  richiede  che lo studente dimostri la padronanza di
carte geografiche e cronologiche;  un  lavoro  sulle  fonti,  che  lo
studente dimostri di saper formulare questionari di interrogazione di
un documento, o di saper confrontare piu' documenti in modo corretto;
un  lavoro  che implichi la lettura dei testi differenziati (manuali,
saggi e articoli divulgativi) richiede che lo  studente  dimostri  le
proprie  competenze  d'uso  di  generi testuali diversi; se l'allievo
deve riferire - oralmente o per iscritto -  sul  proprio  lavoro,  si
richiede  la  capacita'  di pianificare una relazione, di argomentare
con proprieta', di servirsi del lessico specifico, di operare rimandi
alle fonti di informazione. Se l'allievo deve dimostrare di possedere
le conoscenze studiate, saranno utili prove strutturate quali domande
vero falso e a risposta multipla, testi a completamento, ecc.
   E'  essenziale, infine, che l'insegnante accerti le competenze, le
conoscenze e le abilita' acquisite dagli allievi, mediante  prove  di
ingresso,  predisposte  in funzione sia del raccordo col biennio, sia
dell'unita' di studio prescelta.
Note alla programmazione
   Il  programma  mette  a  disposizione  del  docente  un  materiale
suddiviso  e  organizzabile in modo da progettare programmazioni che,
oltre  a  garantire  l'acquisizione  delle   conoscenze   essenziali,
rispondano  ai  bisogni  degli  studenti, agli stili di insegnamento,
alle  disponibilita'   orarie.   Tale   flessibilita'   permette   di
caratterizzare  l'insegnamento rispetto agli indirizzi e di costruire
occasioni interdisciplinari.
   La  struttura  dei  contenuti  proposti  e'  composta  da   grandi
contestualizzazioni,   corrispondenti  alle  titolazioni  di  ciascun
contenuto (indicate con i numeri), ciascuna delle quali  si  articola
in un itinerario possibile, (indicato dalla serie di lettere). Queste
articolazioni  vanno  intese  come  piste  di  lettura  utili  per la
esplicitazione delle contestualizzazioni.
   Sono prescrittivi, per ciascun anno, tutte le  contestualizzazioni
e non meno di tre itinerari.
   Le  contestualizzazioni sono prescrittive perche' nel loro insieme
consentono di costruire una mappa cognitiva utile per comprendere  il
periodo  storico  previsto  nell'anno.  E'  prescrittivo lo studio di
almeno tre itinerari, in modo da garantire una  varieta'  sufficiente
di  approcci,  e  da  abituare lo studente al lavoro di confronto tra
fatti e contestualizzazioni.
   L'insegnante potra' costruire, inoltre, uno  o  piu'  itinerari  -
sostitutivi  di  quelli  proposti  -  combinando  in  modo coerente e
storicamente  significativo  singoli  punti,  tratti  dalle   diverse
articolazioni  (contrassegnate  dalle lettere), in modo da percorrere
trasversalmente  i   contenuti   proposti.   Ciascun   contenuto   e'
suscettibile  ancora  di  approfondimenti  culturali di ricerca anche
nella dimensione storica locale.
   Dal monte ore a disposizione, un terzo potra' essere dedicato allo
studio delle contestualizzazioni; la restante parte -  dedicata  allo
studio  degli itinerari - potra' essere ripartita secondo le esigenze
della programmazione.
   La meta' del XVII secolo e la fine  del  XIX  separano  lo  studio
nelle  tre  annualita'.  Tale  periodizzazione non segnala una cesura
netta, infatti, il programma e' costruito con percorsi  tematici  che
possono    sovrapporsi   cronologicamente   e   svilupparsi   secondo
temporalita' proprie.
   Il  programma  dell'ultimo  anno  e'  presentato  in  forma   piu'
analitica.  Tale  scelta  nasce  dall'esigenza di fornire, attraverso
conoscenze piu' ampie e  approfondimenti  indispensabili,  una  piena
comprensione del proprio tempo.
 
                          LINGUA STRANIERA
                              FINALITA'
 
   Le  finalita'  del  triennio integrano e ampliano le finalita' del
biennio e mirano a potenziare i seguenti aspetti:
    1.   la   competenza   comunicativa  per  consentire  un'adeguata
interazione in contesti diversificati ed una scelta di conoscenze  da
un piu' ricco patrimonio linguistico;
    2.   la   comprensione   interculturale,   non   solo  nelle  sue
manifestazioni quotidiane, ma estesa  a  espressioni  piu'  complesse
della  civilta' straniera e agli aspetti piu' significativi della sua
cultura;
    3. la consapevolezza della matrice comune che  lingue  e  culture
appartenenti  allo  stesso  ceppo  conservano attraverso il tempo pur
nelle diversita' della loro evoluzione;
    4. l'educazione linguistica che coinvolga la lingua  italiana  e,
ove  esistano,  altre lingue straniere moderne o classiche, sia in un
rapporto comparativo sistematico,  sia  nei  processi  di  fondo  che
stanno alla base dell'uso e dello studio di ogni sistema linguistico;
    5.  la  consapevolezza  dei  propri processi di apprendimento che
permetta la progressiva acquisizione  di  autonomia  nella  scelta  e
nell'organizzazione delle proprie attivita' di studio.
 
                     OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
 
   Alla  fine del triennio lo studente dovra' dimostrare di essere in
grado di:
    1. comprendere, in maniera globale o analitica, a  seconda  della
situazione,   testi   orali   relativi  anche  al  settore  specifico
dell'indirizzo;
    2. sostenere semplici  conversazioni,  su  argomenti  generali  e
specifici, adeguate al contesto e alla situazione di comunicazione;
    3.  produrre testi orali per descrivere processi o situazioni con
chiarezza logica e precisione lessicale;
    4. comprendere in maniera  globale  testi  scritti  di  interesse
generale e specifici del settore di specializzazione;
    5.   comprendere   in  modo  analitico  testi  scritti  specifici
dell'indirizzo;
    6. trasporre  in  lingua  italiana  testi  scritti  di  argomento
tecnologico;
    7.  individuare  le  strutture  e  i  meccanismi  linguistici che
operano ai diversi livelli: pragmatico, testuale, semantico-lessicale
e morfosintattico;
    8. riconoscere i generi testuali e, al loro interno, le  costanti
che li caratterizzano;
    9.  attivare modalita' di apprendimento autonomo sia nella scelta
di materiali e di strumenti di  studio,  sia  nell'individuazione  di
strategie idonee a raggiungere gli obiettivi prefissati.
   N.B.  Gli  obiettivi  e  i  contenuti  sono riferiti alle abilita'
considerate separatamente. Tuttavia, per sviluppare le  abilita',  si
prevedono anche attivita' di tipo integrato.
   Per  favorire  un apprendimento efficace della lingua straniera e'
indispensabile predisporre l'orario in modo che  le  ore  di  lezione
previste siano sempre separate.
 
                       CONTENUTI                     (3 ore)
 
Terzo Anno
   Il  terzo  anno  di  scuola  secondaria  superiore  e'  un anno di
raccordo. Lo studio  della  lingua  straniera  continua  sulle  linee
direttive  tracciate  per  il  biennio,  tenendo conto della maggiore
competenza degli studenti, dei loro interessi culturali, del grado di
maturita' raggiunto e dell'esigenza di preparazione specifica.
   Si devono presentare testi sia orali (a viva  voce,  registrazioni
telefoniche,  radiofoniche  e  televisive),  sia scritti. Tali testi,
proposti per consolidare  e  ampliare  la  competenza  linguistica  e
comunicativa,  devono  offrire  un'ampia  varieta'  di linguaggi e di
registri che recuperi la valenza culturale e gli aspetti di  civilta'
sottesi  ai  linguaggi  stessi. Si includeranno brevi testi letterari
rappresentativi dei vari generi mirati soprattutto a far cogliere  la
distinzione  tra  prodotti  di  tipo  immaginativo e prodotti di tipo
funzionale e a consentire  una  piu'  completa  formazione  culturale
dello studente.
   Verso  la fine dell'anno si introdurranno anche testi di carattere
divulgativo  su  problematiche  generali  connesse  con   l'indirizzo
specifico.  I  testi  saranno  finalizzati  alla  comprensione,  alla
discussione e  alla  riflessione  sulla  lingua;  ove  possibile,  si
eseguira'  anche  un'analisi  comparativa  con  le  altre  culture  e
civilta'.
   I materiali su cui si basano le attivita' saranno graduati tenendo
presente  che  la  loro   difficolta'   e'   costituita   soprattutto
dall'accumularsi   dei   seguenti   fattori:   l'estraneita'   e   la
complessita'  dell'argomento,  la  densita'  dell'informazione  e  la
difficolta' linguistica.
1. Comprensione e produzione orale
   I  testi  per  lo  sviluppo  dell'ascolto devono essere espressi a
velocita'  normale,  offrire  una  varieta'  di  pronunce  ed  essere
rappresentativi   di   diverse   tipologie  (narrativi,  descrittivi,
regolativi ecc.) e dei seguenti generi testuali:
    comunicazioni telefoniche;
    interviste;
    discorsi, lezioni e relazioni;
    tavole rotonde e dibattiti;
    notiziari radiofonici e televisivi;
    annunci pubblicitari.
   La  produzione  orale,  mirante  a   descrivere,   narrare,   dare
istruzioni, esporre ed argomentare, riguardera' i seguenti generi:
    brevi monologhi (anche esposizioni su traccia scritta);
    conversazioni a viva voce e telefoniche;
    discussioni e dibattiti;
    interviste;
    brevi relazioni.
2. Comprensione e produzione scritta
   I  testi  per  lo  sviluppo  della  comprensione  scritta  saranno
rappresentativi dei seguenti generi testuali:
    de'pliant e testi pubblicitari;
    articoli da giornali e riviste;
    pagine da testi stranieri, anche disciplinari;
    brevi racconti, poesie e canzoni.
   La produzione scritta consistera' in:
    lettere di carattere formale e informale;
    de'pliant;
    testi personali, diari;
    appunti, scalette;
    resoconti e brevi relazioni;
    commenti a testi o a attivita';
    riassunti e sintesi di testi letti o ascoltati e di filmati.
   Per la riflessione sulla lingua si rimanda alla fine dei contenuti
del quarto e quinto anno.
 
                         Quarto Anno                       (3 ore)
 
                         Quinto Anno                       (2 ore)
 
   I  contenuti  proposti per il 3 anno verranno ripresi ad ampliati,
ponendo attenzione ai seguenti punti:
    essi devono costituire il punto di  avvio  per  le  attivita'  di
comprensione orale e scritta e di produzione orale;
    devono  essere  motivanti al fine di far emergere piu' facilmente
sia le strategie di comprensione, sia discussioni volte a consolidare
la competenza comunicativa;
    i testi scritti saranno  prevalenti,  in  quanto  la  lettura  e'
l'attivita' linguistica da privilegiare;
    i  testi  di  interesse  generale  saranno  legati all'attualita'
socio-culturale;
    gli argomenti dei testi specialistici si raccorderanno  a  quelli
trattati   nelle   materie   tecniche   e   professionali,   mediante
collegamenti trasversali;
    le istruzioni  per  l'uso  di  hardware  o  software  informatico
saranno oggetto di attenzione in tutti gli indirizzi;
    i   testi  scelti  saranno  di  complessita'  adeguata  sia  alle
conoscenze  tecniche  gia'  possedute  dagli   studenti,   sia   alla
competenza linguistica raggiunta;
    i   testi   specialistici   dovranno   favorire   la   precisione
terminologica.
   I  contenuti  verteranno  sui  seguenti  argomenti  di   carattere
generale e tecnico:
    avvenimenti di interesse generale o particolare della classe;
    tematiche di carattere scientifico e tecnologico;
    descrizione di processi tecnologici.
   La  produzione  di  testi  scritti non costituira' un contenuto di
apprendimento specifico, ma  sara'  funzionale  allo  sviluppo  delle
altre abilita' e comprendera' appunti, scalette, brevi resoconti.
   Si  prevede  la  trasposizione  in  lingua  italiana  di  testi di
argomento tecnologico, con attenzione ai valori comunicativi  e  alla
precisione terminologica.
1.  Riflessione  sulla lingua e sulla comunicazione (valida per tutto
il triennio)
   La riflessione, che riguarda l'intero sistema della lingua  e  gli
usi  linguistici nella comunicazione, riprendera' e approfondira' gli
aspetti oggetto di studio del biennio, e precisamente:
    integrazione di diversi codici nella comunicazione:  il  rapporto
tra  linguaggi  verbali,  paraverbali (ritmo, intonazione ecc.) e non
verbali (gesti, mimica ecc. per l'orale; numerici, iconici  ecc.  per
lo scritto) in testi e contesti via via piu' complessi;
    caratteristiche  della  lingua  in  relazione  ai  diversi mezzi:
parlato, scritto, forme multimediali;
    varieta'   della   lingua   in   dimensione  sociale  (registro),
geografica e cronologica (dinamicita' della lingua);
    aspetti pragmatici: ruoli sociali, scopi  espliciti  e  impliciti
dei  parlanti  ed  effetti  del  messaggio sui destinatari; strategie
comunicative;   rapporto   tra   funzioni   comunicative   e    forme
linguistiche;
    testualita':  coerenza  e  meccanismi  di  coesione, modalita' di
organizzazione dei diversi tipi e generi testuali;
    lessico e semantica:  meccanismi  di  generazione  delle  parole,
funzione  degli affissi ecc.; nozione di campo semantico; denotazione
e connotazione; la semantica del  verbo  (modalita',  tempo,  aspetto
ecc.);
    morfologia  e  sintassi:  sistemi morfologici (flessioni verbali,
nominali ecc.) e  strutture  sintattiche  (costituenti  della  frase,
ordine delle parole ecc.).
                       INDICAZIONI DIDATTICHE
   Si confermano, in quanto valide per tutto il corso  di  studi,  le
indicazioni metodologiche proposte nei programmi del biennio.
   Le  abilita'  di  comprensione  orale  si  sviluppano  su testi di
tipologia  e  argomento  diversi,  a  forma  dialogica  o  monologica
(conversazioni,  relazioni, trasmissioni radiofoniche o televisive di
vario tipo ecc.). Su di essi gli studenti vengono abituati a compiere
le seguenti operazioni:
    anticipare i contenuti sulla base  di  alcuni  dati  e  formulare
ipotesi;
    cogliere il significato globale;
    individuare informazioni specifiche;
    cogliere le strategie dei parlanti;
    cogliere l'atteggiamento dei parlanti;
    rivedere   le   ipotesi   formulate   inizialmente   al   termine
dell'ascolto;
    valutare il contributo dei partecipanti a un  dialogo  o  ad  una
discussione.
   Per  meglio  finalizzare  l'ascolto,  si possono proporre schede e
griglie da completare,  presa  di  appunti  e  attivita'  su  compito
definito.
   La  produzione  orale  si  favorisce  con attivita' in coppia o in
gruppo (simulazione, role-play ecc.), a partire da testi ascoltati  o
letti. Lo studente sara' condotto a mettere in atto diverse strategie
comunicative  a  seconda  del  contesto,  delle caratteristiche degli
interlocutori, degli scopi ecc . Tali attivita' saranno precedute,  o
inframmezzate,  da  momenti  di  riflessione  sulla comunicazione per
permettere il successivo passaggio a  una  produzione  autonoma.  Per
giungere  a  questo  tipo  di  competenza  comunicativa, gli studenti
dovranno acquisire la capacita' di produrre,  in  particolare,  forme
espositive e argomentative.
   Tale  competenza  verra' agevolata da una vasta gamma di attivita'
quali ad esempio:
    sviluppo del discorso su note precedentemente prese  in  fase  di
ascolto;
    presentazione di contenuti da diversi punti di vista;
    operazione di sintesi o di sviluppo dei contenuti;
    sviluppo di una tesi partendo da ipotesi date.
   La  capacita'  di  sostenere  una  conversazione telefonica assume
particolare rilevanza  in  ambito  aziendale.  Tale  capacita'  viene
sviluppata  mediante simulazioni a viva voce in classe che permettono
di apprendere le modalita' specifiche in uso  in  questo  particolare
tipo  di interazione e, successivamente, nel laboratorio linguistico,
si possono introdurre registrazioni di telefonate di diverso grado di
complessita' che presentino vari registri linguistici.
   Per quanto  riguarda  le  attivita'  di  lettura,  si  proseguira'
nell'utilizzo  delle  varie tecniche di lettura a seconda degli scopi
(lettura globale, esplorativa, analitica) applicate  a  testi  i  cui
contenuti  verteranno  dapprima  su  argomenti e problematiche legate
all'attualita'  e,  in  seguito,   su   tematiche   piu'   specifiche
dell'indirizzo. Al fine di mettere lo studente in grado di leggere in
modo  adeguato  testi  tratti  da  giornali,  manuali e pubblicazioni
specializzate,  sara'   utile   attivare   le   seguenti   competenze
specifiche:
    individuare  gli  aspetti  iconici  e  gli  indizi  discorsivi  e
tematici presenti nel testo attivando le  conoscenze  gia'  possedute
dagli allievi;
    porsi  domande  sul  testo  e  formulare  ipotesi  avendo  chiaro
l'obiettivo della lettura;
    comprenderne le principali informazioni esplicite;
    effettuare inferenze in base a informazioni gia' note o contenute
nel testo;
    valutare l'utilita' delle informazioni contenute nei testi.
   La lettura di  testi  specialistici  e  di  testi  letterari  puo'
fornire  spunti  per  attivita'  di  produzione orale che assumono la
forma di resoconti, dibattiti  e  discussioni  su  problemi,  che  e'
opportuno   affrontare,  ove  possibile,  comparandoli  con  problemi
analoghi nel nostro paese.
   Considerando  la  rilevanza  formativa  del  riassunto,  orale   e
scritto,  e'  opportuno  dedicare  spazio  a tale attivita' a diversi
livelli,  sia  come  riduzione  del   testo   originale,   sia   come
rielaborazione  del  testo  d'origine  con  parole  diverse, sia come
trasposizione sintetica di  testi  letti  o  ascoltati  in  italiano.
L'apprendimento  delle  capacita'  di  sintesi  puo'  avere luogo con
attivita' di gruppo in cui la risposta alla consegna sia, soprattutto
nei primi tempi,  il  prodotto  di  una  discussione  tra  i  diversi
componenti.
   Per  rafforzare  le  abilita'  di  produzione  scritta  si possono
eseguire "esercizi di traduzione intralinguistica" nell'ambito  della
stessa  varieta'  linguistica;  si  puo'  richiedere,  ad  esempio la
descrizione di una stessa situazione da punti di  vista  diversi;  il
passaggio  dal discorso diretto al discorso indiretto e viceversa; il
cambio  di  varieta'  linguistica,  con  passaggio   dal   linguaggio
informale   a   quello  formale  e  viceversa;  l'allargamento  o  il
restringimento di un testo, trasformando  ad  esempio  una  circolare
pubblicitaria  in  un  cartellone  stradale  o  viceversa. Si possono
inoltre proporre  esercizi  di  trascodificazione  da  forma  grafica
(tabulati, diagrammi, istogrammi ecc.) in forma linguistica.
   Pur  non  trascurando  la  scrittura  manipolativa,  che favorisce
l'acquisizione di  automatismi  linguistici,  e'  opportuno  proporre
attivita' sempre piu' autonome e impegnative per abituare lo studente
ad  un  uso consapevole, personale e creativo della lingua straniera.
Possono servire allo scopo la scrittura di paragrafi su modelli dati,
composizioni su traccia, composizioni libere ecc.
   Nella quarta e nella quinta classe e'  necessario  stabilire  ogni
raccordo  possibile  con  le  altre  materie, in modo che i contenuti
proposti  nella  lingua  straniera,  pur  senza   perdere   la   loro
specificita',   abbiano   carattere  trasversale  nel  curricolo.  E'
necessario tener presente, comunque, che nessun argomento puo' essere
presentato  nella  lingua   straniera   se   non   e'   stato   prima
concettualmente  assimilato  in  altri ambiti disciplinari, in quanto
ogni "input" linguistico deve trovare strutture cognitive in grado di
recepirlo.
   Poiche'  nella  futura attivita' di lavoro potra' essere richiesta
la traduzione di testi di quarta e quinta  classe,  verranno  avviati
esercizi  di  traduzione.  Tali  attivita', che evitano la traduzione
della   frase    isolata    e    prevedono    invece    una    chiara
contestualizzazione,  sono efficaci per consolidare sia la competenza
testuale, sia l'educazione linguistica. La traduzione non puo' essere
letterale e deve salvaguardare la precisione dei  termini  tecnici  e
l'intenzione  comunicativa  del  testo.  In  questo  senso essa e' da
intendersi come aggiuntiva alle abilita' di base e  non  come  metodo
per  imparare  la  lingua.  E'  opportuno  che  l'uso  del dizionario
bilingue, necessario per questa  attivita',  costituisca  oggetto  di
esercitazioni specifiche.
   Poiche'  l'autonomia  di  apprendimento  costituisce una finalita'
primaria  nella  formazione  dello   studente,   e'   opportuno   che
l'insegnante  colga  qualsiasi  occasione  per favorirla, offrendogli
sempre maggiori spazi di decisione e di  scelta.  A  questo  fine  e'
utile   disporre   di  un'ampia  varieta'  di  materiali  linguistici
(possibilmente corredati  da  strumenti  di  autoverifica),  favorire
l'accesso a media audiovisivi e tecnologici che rispondano ai diversi
stili  cognitivi  e  strutturare attivita' comunicative diversificate
che coinvolgano  lo  studente  e  lo  rendano  protagonista  del  suo
apprendimento.  In  tal  modo  il  docente assume il ruolo di guida e
facilitatore per lo studente, il  quale,  conscio  dell'obiettivo  da
raggiungere,   puo'   individuare  modalita',  strumenti  e  percorsi
personali che gli permettano di  massimizzare  le  sue  capacita'  di
apprendere.
La verifica e la valutazione
Prove di comprensione orale e scritta
   La   comprensione,   globale  o  analitica,  dei  generi  testuali
proposti, potra' essere verificata, per  l'orale  e  per  lo  scritto
mediante le prove seguenti:
    questionari a scelta multipla;
    questionari a risposta breve;
    compilazione di tabelle, griglie e moduli;
    ricodificazione  di  testi  in forma grafica (tabelle, diagrammi,
diagrammi di flusso, istogrammi ecc.).
Prove di produzione orale
   La produzione orale, che si realizza nella classe per lo piu'  con
attivita'  in coppia o in gruppo, con dibattiti e discussioni, potra'
essere verificata avvalendosi di griglie di osservazione  sistematica
che  permettono  di  valutare le prestazioni dei singoli riducendo al
minimo gli elementi di impressionismo e di casualita'.
Prove di produzione scritta
   La produzione scritta potra' essere verificata mediante:
    brevi descrizioni o narrazioni;
    brevi resoconti e commenti a testi o ad attivita';
    lettere formali o informali di carattere personale;
    ricodificazione da diagrammi o tabelle;
    brevi composizioni di carattere generale su traccia.
Prove di tipo integrato
   Le attivita' integrate potranno essere verificate con:
    trasposizione  di  conversazioni   telefoniche   in   appunti   e
successivamente in messaggi articolati;
    ricostruzione di un testo da appunti presi;
    compilazione di moduli;
    dettati;
    test di tipo "cloze";
    riassunti  a  partire  da  testi  orali  e  scritti, di carattere
generale o specifico;
    trasformazione   di   testi   (cambiando   un   elemento    della
comunicazione  -  tempo,  punto  di  vista,  destinatario, intenzione
comunicativa ecc.).
    riassunti di testi narrativi.
Prove di competenza linguistica
   Il possesso delle singole competenze  linguistiche  potra'  essere
verificato mediante:
    completamento  di  frasi  o  testi  sui  vari aspetti linguistici
(tempi verbali, connettori testuali ecc.);
    trasformazione di frasi.
Frequenza delle prove
   La valutazione riguarda le varie abilita', singole o integrate,  e
la  competenza  linguistica.  Pertanto sara' opportuno che ogni prova
verifichi piu' di un'abilita'  e  comprenda  tipologie  di  attivita'
diverse.  La  classificazione  riguardera'  per  le  classi terze sia
l'orale sia lo scritto e nelle  quarte  e  quinte  solo  l'orale,  in
entrambi i casi, si fondera' su almeno tre verifiche per quadrimestre
o due per trimestre.
 
                             MATEMATICA
                              FINALITA'
 
   Nel  corso  del triennio superiore l'insegnamento della matematica
prosegue  ed  amplia  il  processo  di  preparazione  scientifica   e
culturale dei giovani gia' avviato nel biennio; concorre insieme alle
altre  discipline  allo  sviluppo  dello  spirito  critico  alla loro
promozione umana e intellettuale.
   In questa fase della vita scolastica lo  studio  della  matematica
cura e sviluppa in particolare:
    1.  l'acquisizione  di  conoscenze  a  livelli  piu'  elevati  di
astrazione e di formalizzazione;
    2. la capacita' di  cogliere  i  caratteri  distintivi  dei  vari
linguaggi (storico-naturali, formali, artificiali);
    3.   la  capacita'  di  utilizzare  metodi  strumenti  e  modelli
matematici in situazioni diverse;
    4.  l'attitudine  a  riesaminare  criticamente  e   a   sistemare
logicamente le conoscenze via via acquisite.
   L'insegnamento  della  matematica  pur  collegandosi con gli altri
contesti disciplinari per assumere prospettive ed  aspetti  specifici
conserva la propria autonomia epistemologica-metodologica.
 
                     OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
 
   Alla  fine del triennio l'alunno dovra' possedere, sotto l'aspetto
concettuale, i  contenuti  prescrittivi  previsti  dal  programma  ed
essere in grado di:
    1.  operare  con  il simbolismo matematico riconoscendo le regole
sintattiche di trasformazione di formule;
    2.  utilizzare  metodi  e  strumenti  di  natura probabilistica e
inferenziale;
    3.  affrontare   situazioni   problematiche   di   varia   natura
avvalendosi di modelli matematici atti alla loro rappresentazione;
    4.  costruire  procedure di risoluzione di un problema e, ove sia
il caso, tradurle in programmi per il calcolatore;
    5. risolvere problemi geometrici nel piano per  via  sintetica  o
per via analitica;
    6. interpretare intuitivamente situazioni geometriche spaziali;
    7. applicare le regole della logica in campo matematico;
    8.  riconoscere il contributo dato dalla matematica allo sviluppo
delle scienze sperimentali;
    9. comprendere il rapporto tra scienza e tecnologia ed il  valore
delle piu' importanti applicazioni tecnologiche;
    10.  inquadrare  storicamente l'evoluzione delle idee matematiche
fondamentali.
 
                              CONTENUTI
                        Terzo Anno                       (4 ore)
 
   1.a  Circonferenza,  ellisse,   parabola,   iperbole   nel   piano
cartesiano.
   1.b Cambiamento del sistema di coordinate.
   1.c Lunghezza della circonferenza e misure angolari.
   1.d  Teorema  del  coseno  e  teorema  dei  seni.  Risoluzione dei
triangoli.
   2.a L'insieme dei numeri reali e sua completezza.
   2.b Potenze a base reale positiva e ad esponente reale.
   3.a Disequazioni di II grado. Sistemi di disequazioni.
   3.b  Logaritmo  e  sue   proprieta'.   Funzioni   esponenziale   e
logaritmica.
   3.c  Funzioni  circolari  e  loro  inverse. Formule di addizione e
principali conseguenze.
   3.d Zeri di funzioni.
   4.a Statistica descrittiva multivariata: matrice dei dati, tabelle
a doppia entrata, distribuzioni statistiche (congiunte, condizionate,
marginali).
   4.b Regressione e correlazione.
   5.a  Regole  d'interferenza  e  derivazioni   nella   logica   dei
predicati.
   6.a  Implementazione  di  algoritmi  numerici  diretti, iterativi,
controllo della precisione.
 
                         Quarto Anno                        (3 ore)
 
   6.a  Convergenza  di  metodi   iterativi.   Algoritmi   ricorsivi.
Complessita' computazionale di algoritmi definiti in modo iterativo e
ricorsivo.
   7.a  Principio  d'induzione. Progressioni aritmetica e geometrica.
Successioni numeriche e limite di una successione.
   7.b Limite, continuita', derivata di una funzione in una variabile
reale.
   7.c Teoremi di Rolle, Cauchy, Lagrange, De L'Hopital.  Formula  di
Taylor
   7.d Studio e rappresentazione grafica di una funzione.
   7.e  Il  problema della misura: lunghezza, area, volume. Integrale
definito.
   7.f  Funzione   primitiva   ed   integrale   indefinito.   Teorema
fondamentale del calcolo integrale.
   Integrazione per sostituzione e per parti.
 
                        Quinto Anno                      (3 ore)
 
   1.a  Coordinate  cartesiane  nello  spazio.  Equazioni del piano e
della retta.
   3.a Funzione di piu' variabili reali.
   4.a Valutazioni e definizioni di probabilita' in vari contesti.
   4.b Variabili aleatorie in una e  due  dimensioni  (casi  finiti).
Correlazione, indipendenza, formula di Bayes.
   4.c   Variabili   aleatorie   discrete:  distribuzione  binomiale,
geometrica, ipergeometrica, di Poisson.
   4.d Distribuzioni continue. Distribuzione  normale  ed  errori  di
misura.
   4.e Legge dei grandi numeri (Bernoulli).
   4.f   Inferenza   statistica:  stima  dei  parametri  per  modelli
semplici.
Verifica di  ipotesi:  applicazioni  a  semplici  problemi  in  campo
industriale.
   7.a Serie numeriche.
   7.b  Equazioni differenziali del I ordine. Equazioni differenziali
a coefficienti costanti del II ordine.
 
                      COMMENTO AI SINGOLI TEMI
 
Tema n. 1 - Geometria
   Gli argomenti  di  geometria  per  il  triennio  sono  in  stretta
connessione  con  gli argomenti suggeriti per il biennio e completano
la formazione dell'alunno dandogli una visione, per quanto possibile,
completa della disciplina.
   Proseguendo nello studio del metodo cartesiano si  definiranno  le
coniche  come  luoghi geometrici e se ne scriveranno le equazioni che
saranno  ottenute  con  riferimento  a  sistemi  di  assi  coordinati
opportunamente scelti.
   Il  cambiamento  degli  assi coordinati consentira' di ampliare lo
studio delle curve di secondo ordine.
   Lo  studio  della  trigonometria,   ridotto   all'essenziale,   e'
finalizzato  alla risoluzione dei triangoli; esso risponde anche alle
necessita' proprie delle altre scienze.
   Lo studio dei primi elementi di geometria analitica  nello  spazio
non  sara'  fine  a se stesso, ma dovra' servire di supporto sia allo
studio degli elementi di  analisi  che  alle  applicazioni  in  campo
tecnologico.
Tema n. 2 - Insiemi numerici e strutture
   Per definire i numeri reali si potra' fare ricorso alle sezioni di
Dedekind  o  ad  altri  metodi;  in  ogni  caso  la definizione sara'
collegata con la proprieta' di completezza del loro insieme.
   Gli esercizi  di  applicazione  dei  concetti  di  esponenziale  e
logaritmo  saranno limitati ai casi piu' semplici; per il calcolo del
logaritmo di un numero o  del  numero  di  dato  logaritmo  si  fara'
ricorso a strumenti automatici di calcolo.
   Lo  studio  delle  funzioni circolari e' limitato al teorema della
somma e sue immediate conseguenze.
   Anche per la determinazione dei valori  di  tali  funzioni  ci  si
avvarra' di strumenti automatici.
   Per  quanto  riguarda  le  funzioni  di due variabili lo studio si
limitera' ai casi piu' semplici, con il ricorso alla rappresentazione
sul piano cartesiano mediante curve di livello.
Tema n. 4 - Probabilita' e statistica
   Gli elementi di calcolo delle probabilita' e statistica rispondono
all'esigenza di fornire gli  strumenti  metodologici  per  effettuare
modellizzazioni e analisi di dati nel particolare contesto educativo.
   A questo fine e' preferibile che la statistica descrittiva preceda
il  calcolo  delle  probabilita' in quanto necessaria fin dall'inizio
per  la  sintesi  e  l'interpretazione  di  dati  relativi  a   varie
situazioni sperimentali.
   Inoltre  puo'  essere utile per fornire semplici modelli capaci di
aprire la problematica concettuale della probabilita'.
   Per quanto  riguarda  l'allusione  ai  vari  contesti  in  cui  si
determinano  queste  probabilita'  ci  si  puo' ricondurre ai diversi
metodi di valutazione che non  saranno  presentati  come  antitetici,
potendosi  usare di volta in volta quello che appare piu' aderente al
contesto  di  informazione   in   cui   si   sta   operando.   Andra'
particolarmente   tenuta  presente  la  valutazione  come  "grado  di
fiducia" (valutazione soggettiva) in quanto  applicabile  a  tutti  i
contesti.
   Le  semplici  distribuzioni  di  probabilita' che saranno trattate
sono sufficienti a dare indicazioni non banali sulla problematica  di
questa  parte  del  calcolo  delle  probabilita',  anche perche' sono
potenziamente ricche di applicazioni nel contesto in cui ci si muove.
   La legge dei grandi numeri permette di  introdurre  alcuni  esempi
significativi di problemi di inferenza.
   Il   problema  degli  errori  di  misura,  visto  in  un  contesto
sperimentale,  permette  di  introdurre  altri  esempi  centrali   di
inferenza    legati   alla   stima   di   parametri   e   valutazione
dell'accuratezza di dati.
   La verifica delle ipotesi va introdotta mettendo in luce l'aspetto
decisionale, inquadrato nel particolare contesto applicativo  in  cui
si opera.
   Gli  esempi  concreti  devono  essere  alla  base di ogni sviluppo
teorico proposto.
Tema n. 5 - Logica
   La conoscenza delle regole di inferenza nella logica dei predicati
conclude lo studio degli elementi di logica fatto nel biennio.
Tema n. 6 - Informatica
   Il sottotema "Implementazione di  algoritmi  numerici  diretti  ed
iterativi,  controllo  della  precisione",  si  articola sui seguenti
argomenti: risoluzione di sistemi lineari (2X2);  approssimazioni  di
soluzioni di equazioni (bisezioni), costruzione di successioni.
   Per  questi  argomenti  si puo' usare in laboratorio, in modo piu'
avanzato, lo stesso ambiente di programmazione conosciuto al biennio.
Tema n. 7 - Analisi infinitesimale
   Lo  studio  delle  progressioni  e'  propedeutico  a  quello delle
successioni, per le quali riveste particolare importanza il  problema
della convergenza.
   Questo  porta  alla  nozione  di  limite e quindi al concetto piu'
generale di limite di una funzione di una variabile reale.
   L'introduzione di questo concetto e di quello di derivabilita'  ed
integrabilita'  sara'  accompagnata da un ventaglio quanto piu' ampio
possibile di loro impieghi in ambiti matematici ed extramatematici ed
arricchita  della  presentazione  ed   illustrazione   di   opportuni
controesempi che serviranno a chiarire i concetti stessi.
   L'alunno   sara'   abituato   all'esame  di  grafici  di  funzioni
algebriche e trascendenti ed alla  deduzione  di  informazioni  dello
studio   di  un  andamento  grafico;  appare  anche  importante  fare
acquisire una mobilita' di passaggio dal grafico di  una  funzione  a
quello della sua derivata e di una sua primitiva.
   Il  problema  della misura sara' affrontato con un approccio molto
generale, con particolare  riferimento  al  calcolo  della  lunghezza
della   circonferenza  e  dell'area  del  cerchio,  e  va  inquadrato
preferibilmente sotto il profilo storico.
   Il concetto di integrale scaturira' poi  in  modo  naturale  dalla
necessita' di dare metodi generali per il calcolo di lunghezze, aree,
volumi.
   Nell'illustrare   i   metodi   di   risoluzione   delle  equazioni
differenziali  il  docente  fara'  ricorso  a   problemi   non   solo
matematici,  ma  anche  attinenti  alla  fisica, all'economia ed alla
realta' in genere.
   Per quanto riguarda la loro risoluzione si avvarra', per  le  piu'
semplici,  quali  quelle a variabili separabili o a queste facilmente
riconducibili, dei metodo tradizionali, per  le  piu'  complesse  dei
metodi propri del calcolo numerico.
   Si   utilizzeranno   i   metodi   del   calcolo   numerico   nella
determinazione del valore di una funzione in  un  dato  punto,  nella
risoluzione di equazioni e di sistemi e nel calcolo integrale, quando
l'impiego dei metodi tradizionali risulta di difficile applicazione.
   Gli  argomenti  di analisi numerica riportati sono rappresentativi
di problemi risolvibili mediante metodi "costruttivi" che permettono,
con una precisione  arbitraria  ed  in  un  numero  finito  di  passi
eseguibili da un calcolatore, la determinazione delle loro soluzioni.
   Poiche'  i  calcolatori  operano nel discreto e' necessario tenere
conto, nell'analizzare i diversi metodi proposti, del fenomeno  della
propagazione degli errori.
 
                       INDICAZIONI DIDATTICHE
 
   Nel ribadire le indicazioni didattiche suggerite nel programma per
il  biennio,  si  insiste  sulla  opportunita' che l'insegnamento sia
condotto per problemi; dall'esame di una data situazione problematica
l'alunno sara' portato, prima a formulare una ipotesi  di  soluzione,
poi  a ricercare il procedimento risolutivo, mediante il ricorso alle
conoscenze  gia'  acquisite,  ed  infine  ad  inserire  il  risultato
ottenuto  in  un  organico quadro teorico complessivo; un processo in
cui l'appello all'intuizione sara' via  via  ridotto  per  dare  piu'
spazio all'astrazione ed alla sistemazione razionale.
   Si  ricorda  che il termine problema va inteso nella sua accezione
piu' ampia, riferito cioe' anche  a  questioni  interne  alla  stessa
matematica;   in   questa  ipotesi  potra'  risultare  didatticamente
proficuo storicizzare la questione presentandola come una successione
di  tentativi portati a livelli di rigore e di attrazione sempre piu'
spinti
   L'insegnamento per problemi  non  esclude  pero'  che  il  docente
faccia  ricorso  ad esercizi di tipo applicativo, sia per consolidare
le nozione apprese dagli alunni, sia  per  fare  acquisire  loro  una
sicura padronanza del calcolo.
   E'  comunque  opportuno che l'uso dell'elaboratore elettronico sia
via  via   potenziato   utilizzando   strumenti   e   metodi   propri
dell'informatica nei contesti matematici che vengono progressivamente
sviluppati;  mediante  la visualizzazione di processi algoritmici non
attuabile con elaborazione manuale, esso consente anche  la  verifica
sperimentale  di nozioni teoriche gia' apprese e rafforza a sua volta
negli alunni l'attitudine all'astrazione ed alla formalizzazione  per
altra via conseguita.
   Il  docente terra' presenti le connessioni della matematica con le
discipline tecniche dell'indirizzo e dara' a  ciascun  argomento  uno
sviluppo   adeguato  alla  sua  importanza  nel  contesto  di  queste
discipline.
   L'alunno sara' cosi' dotato di  rigorosi  metodi  di  analisi,  di
capacita'   relative   alla   modellizzazione   di  situazioni  anche
complesse, di abilita' connesse con il trattamento di  dati,  che  lo
metteranno   in   grado   di  effettuare  in  ogni  occasione  scelte
consapevoli e razionali.
   Nel  contesto  di  una  ripartizione  annuale  i  contenuti   sono
raggruppati  per  "temi": il docente avra' cura di predisporre il suo
itinerario  didattico  in  modo  da  mettere  in  luce   analogie   e
connessioni  tra  argomenti  appartenenti  a temi diversi o i diversi
aspetti di uno stesso argomento.
   Per la verifica si confermano i  criteri  generali  suggeriti  nel
programma  per  il biennio: nelle verifiche scritte il docente porra'
particolare attenzione agli aspetti progettuali.
 
             ECONOMIA INDUSTRIALE ED ELEMENTI DI DIRITTO
                              FINALITA'
 
   Le finalita' dell'insegnamento consistono in:
    integrare ed arrichire le  conoscenze  giuridico-economiche  gia'
fornite  nel  biennio  per guidare il giovane all'interpretazione del
funzionamento del sistema economico industriale;
    affrontare le dinamiche  che  caratterizzano  la  gestione  delle
imprese sotto il profilo organizzativo ed economico.
 
                     OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
 
   Al termine del corso l'alunno dovra' essere in grado di:
    1. cogliere la dimensione economica dei problemi;
    2. comprendere le caratteristiche e le modalita' di funzionamento
del sistema bancario soprattutto per quanto concerne il funzionamento
e i servizi alle imprese;
    3.   riconoscere   i   principali   elementi   che  connotano  il
funzionamento dei mercati finanziari e degli scambi internazionali;
    4.  correlare gli aspetti giuridici ed economici delle operazioni
d'impresa specie riguardo  all'assetto  societario,  ai  piu'  comuni
contratti e ai rapporti di lavoro;
    5.  individuare  le  varie funzioni aziendali, il loro ruolo e la
loro interdipendenza;
    6.   riconoscere   i   modelli   di   organizzazione    aziendale
descrivendone le caratteristiche e le problematiche;
    7.  identificare  le  correlazioni  fra  attivita'  gestionale  e
ambiente in cui opera l'impresa;
    8. identificare alcune  fondamentali  condizioni  dell'equilibrio
aziendale e le necessarie procedure di controllo;
    9.  risolvere  problemi  connessi  con  la  determinazione  e  la
ripartizione dei costi rispetto a differenti obiettivi;
    10. documentare e comunicare efficacemente gli esiti del  proprio
lavoro;
    11.  comprendere  la  globalita'  delle problematiche produttive,
gestionali e commerciali dell'impresa.
                              CONTENUTI
                          Classe IV                       (2 ore)
1. Elementi di Economia politica
   1.1 credito e sistema bancario italiano;
   1.2 borsa valori;
   1.3 commercio internazionale e bilancia dei pagamenti;
   1.4 cambio.
2. Elementi di Diritto
   2.1 diritti reali e diritti obbligazionari;
   2.2 contratto;
   2.3 principali contratti commerciali;
   2.4 contratto di lavoro;
   2.5 imprenditore e impresa;
   2.6 societa' di persone e di capitale;
   2.7 titoli di credito.
 
                        Classe V                         (2 ore)
 
3. L'azienda
   3.1 attivita' economica ed economia aziendale;
   3.2 sistema aziendale e suoi sottosistemi;
   3.3 struttura del patrimonio: fonti di finanziamento  e  forme  di
investimento;
   3.4  struttura  del  bilancio  di esercizio e principali indici di
gestione.
 4. L'organizzazione
   4.1 modelli e strutture organizzative;
   4.2 organizzazione del lavoro;
   4.3 regolamentazione delle operazioni aziendali;
   4.4 sistema informativo;
   4.5 coordinamento delle attivita';
   4.6 comportamento e stile di direzione.
5. L'economicita' della gestione
   5.1 concetto e tipologie di costo;
   5.2 principio di economicita' e calcoli di convenienza economica;
   5.3 combinazioni economiche e assetto  tecnico  delle  aziende  di
produzione;
   5.4 controllo della gestione;
    5.4.1 finalita' e caratteristiche;
    5.4.2 pianificazione e programmazione;
    5.4.3 determinazione del costo di attivita', servizi, prodotti;
    5.4.4 budget e analisi degli scostamenti.
 
                       INDICAZIONI DIDATTICHE
 
   Per  quanto attiene le linee generali, le indicazioni sono quelle,
comuni a tutte le materie, riportate nella premessa. In  particolare,
l'insegnamento  di  Economia Industriale e Elementi di Diritto puo' e
deve  concorrere  a  sviluppare  le  capacita'  di   modellizzare   e
rappresentare  la  realta', di progettare e pianificare, di elaborare
strategie per effettuare controlli e scelte.
   In specifico, si suggerisce di:
    1.  partire  dall'osservazione  diretta  dei fenomeni (giuridici,
economici, aziendali) per coglierne caratteristiche e  processualita'
che   costituiranno   la   base   di  successive  generalizzazioni  e
sistematici inquadramenti;
    2. ricorrere a casi tratti da realta' aziendali  appartenenti  al
settore studiato nell'indirizzo;
    3.  sviluppare  operativita' facendo produrre documenti, svolgere
procedure di calcolo, formulare piani;
    4.  evitare  approcci  prevalentemente  basati   su   esposizioni
teoriche   e  sulla  ripetizione  di  concetti  che  verranno  invece
acquisiti  attraverso  l'analisi  di  casi  e  la  sollecitazione  di
processi induttivi;
    5.   contribuire   alla   realizzazione   dell'area  di  progetto
ricercando  casi  appropriati   ed   integrandosi   con   gli   altri
insegnamenti specie per quanto attiene metodi, strumenti e tempi.
Verifica e valutazione
   Sebbene  questo insegnamento preveda solo la prova orale, si avra'
cura di  articolare  le  verifiche  anche  con  il  ricorso  a  testi
strutturati   o  semistrutturati  che,  oltre  ad  essere  abbastanza
oggettivi, acccrescono gli elementi di  valutazione  senza  sottrarre
molto tempo all'attivita' di apprendimento.
 
                           CHIMICA FISICA
                              FINALITA'
 
   La  Chimica  Fisica  ha un ruolo primario nella cultura chimica in
quanto e' costituita da un insieme di concetti e di  principi  capaci
di   spiegare   il  comportamento  delle  sostanze  e  prevederne  le
trasformazioni.
   Perche' la Chimica Fisica assuma il  ruolo  di  "asse  culturale",
funzionale  alla  formazione di una professionalita' chimica di base,
nel programma che segue trovano  posto  alcuni  concetti  di  chimica
generale  che, indipendentemente dalle acquisizioni di biennio, vanno
precisati, consolidati e definitivamente formalizzati.