(Allegato)
                        OBIETTIVI CURRICOLARI 
 
   Obiettivo  del  curricolo  e'  quello  di  definire   una   figura
professionale  capace  di  inserirsi  in  realta'  produttive   molto
differenziate e caratterizzate da rapida evoluzione, sia dal punto di
vista tecnologico, sia da quello dell'organizzazione del lavoro. 
   Le caratteristiche generali di tale figura sono le seguenti: 
    versatilita' e propensione culturale al continuo aggiornamento; 
    ampio ventaglio di competenze, nonche' capacita' di  orientamento
di fronte a problemi nuovi e di  adattamento  alla  evoluzione  della
professione; 
    capacita' di cogliere la dimensione economica dei problemi. 
   Nel settore tessile, l'obiettivo si specifica nella formazione  di
una  accentuata  attitudine  ad  affrontare  i  problemi  in  termini
sistemici,  basata  su  essenziali  e  aggiornate  conoscenze   delle
discipline  di  indirizzo,  accompagnata  dalla   maturazione   della
sensibilita' per le problematiche della moda e del costume  integrata
da organica preparazione scientifica  nell'ambito  tecnologico  e  da
capacita'  valutative  delle  strutture  economiche  della   societa'
attuale, con particolare riferimento alle realta' aziendali. 
   Per tali realta', il perito industriale per  l'indirizzo  tessile,
nell'ambito del proprio livello operativo, deve  essere  preparato  a
conoscere i principi fondamentali di tutte le  discipline  necessarie
per una formazione di base nel settore tessile  ed,  in  particolare,
essere preparato a: 
    partecipare  con  personale  responsabile  contributo  al  lavoro
organizzato e di gruppo, accettando ed esercitando il coordinamento; 
    documentare e comunicare  adeguatamente  gli  aspetti  tecnici  e
organizzativi del proprio lavoro; 
    svolgere un'attivita' autonoma di aggiornamento onde adeguare  la
propria preparazione al continuo  evolversi  della  tecnica  e  delle
necessita' di mercato; 
    valutare nella loro globalita'  le  problematiche  connesse  alla
salvaguardia dell'ambiente e alla tutela della salute; 
 
            PROFILO PROFESSIONALE DEL PERITO INDUSTRIALE 
                       PER L'INDIRIZZO TESSILE 
 
   Il perito industriale per  l'indirizzo  tessile,  al  termine  del
corso di studio, consegue le seguenti competenze: 
    ha acquisito la capacita' di lettura  delle  dinamiche  evolutive
della moda e del mercato; 
    ha maturato competenze relative alla  ideazione  e  progettazione
delle collezioni; 
    conosce le problematiche connesse al passaggio dalla  creativita'
alla industrializzazione; 
    conosce le problematiche connesse alla competitivita'  produttiva
e di mercato; 
    conosce le problematiche del controllo di qualita'; 
    conosce i cicli di lavorazione per la realizzazione dei  prodotti
tessili e la relativa programmazione; 
    ha  acquisito  conoscenze  relativamente  alla  gestione  ed   al
controllo  dei   processi   produttivi   tessili,   con   particolare
riferimento alla scelta delle materie prime, alla sequenza dei  piani
di lavoro, ai problemi dei costi e del controllo di qualita'; 
    ha  acquisito  la   capacita'   di   documentare   e   comunicare
adeguatamente gli aspetti tecnici,  organizzativi  ed  economici  del
proprio lavoro; 
    conosce  gli  aspetti   fondamentali   dell'antinfortunistica   e
dell'igiene del lavoro nel proprio settore. 
 
                       INNOVAZIONI CURRICOLARI 
 
   Le piu' evidenti innovazioni del curricolo, il quale sostituisce i
piani di studio previsti nel decreto del Presidente della  Repubblica
30 settembre 1961, n. 1222 per l'indirizzo tessile sono: 
    aumento del numero delle ore di "matematica",  portata  anche  in
quinta classe, al fine di  concorrere  alla  formazione  nei  giovani
delle capacita'  di  organizzazione  ed  approfondimento  scientifico
sulle  conoscenze;  integrazione  dei  programmi   tradizionali   con
elementi di calcolo delle  probabilita'  e  statistica,  nonche'  con
elementi di algebra proposizionale; 
    aumento del numero delle ore di "lingua straniera", portata  sino
all'ultimo  anno,  in  riscontro  alle   sempre   maggiori   esigenze
linguistico-culturali del tecnico; 
    sostituzione della materia  "meccanica  applicata  e  macchine  a
fluido" con la disciplina "meccanica applicata",  limitata  al  terzo
anno,  con  tre  ore  di  lezione  settimanali  e  con  un  programma
maggiormente finalizzato al successivo sviluppo delle materie tecnico
professionali; 
    eliminazione  della   materia   autonoma   "elettrotecnica",   ed
accorpamento   dell'insegnamento   delle   nozioni   di    base    di
elettrotecnica  e  dei  principi  di  funzionamento  delle   macchine
elettriche nella  materia  "automazione";  tale  disciplina,  dunque,
inizia  a  svilupparsi  fin  dal  terzo  anno,  cosi'  da  accentuare
l'aspetto  propedeutico  e  funzionale  dell'insegnamento   di   tali
concetti, espressamente  finalizzati  ad  una  migliore  comprensione
degli argomenti trattati successivamente nella stessa "automazione"; 
    introduzione di "economia  ed  organizzazione  aziendale",  prima
presente solo in "confezione industriale", al quarto e  quinto  anno,
con  uno  spazio  orario  diverso  a  seconda  della   specificazione
formativa dell'indirizzo: industria  tessile,  maglieria,  confezione
industriale; 
    introduzione di "chimica tessile e  tecnologie  di  nobilitazione
dei prodotti tessili", in sostituzione  delle  precedenti  discipline
afferenti le classi di concorso di  ambito  chimico,  con  un  quadro
orario  differenziato  al  quarto  e  quinto  anno  a  seconda  della
specificazione formativa dell'indirizzo; 
    introduzione    di    "moda,     disegno,     progettazione     e
industrializzazione", in  sostituzione  delle  precedenti  discipline
inerenti le problematiche in esso trattate  e  precisamente  "disegno
tessile", "analisi, composizione e fabbricazione dei tessuti o  delle
maglie",   "modellistica   industriale   e   disegno    relativo    e
organizzazione"; 
    introduzione  di  "tecnologie   tessili,   dell'abbigliamento   e
organizzazione della produzione", in  sostituzione  di:  "filatura  e
tecnologia  tessile   o   magliera,   tecnologia   della   confezione
industriale e organizzazione", "organizzazione ed impianti", "analisi
dei tempi e dei metodi ed organizzazione aziendale"; 
    introduzione dei programmi sperimentati nei progetti coordinati a
livello nazionale per  le  seguenti  discipline:  "lingua  e  lettere
italiane", "storia", "lingua straniera", "matematica",  "economia  ed
organizzazione  aziendale  con  elementi  di  diritto",   "educazione
fisica"; 
    la  revisione  e  l'aggiornamento  dei  programmi  di  tutte   le
discipline, sia sotto  il  profilo  dei  contenuti,  sia  per  quanto
riguarda     una     migliore     definizione     degli     obiettivi
didattico-metodologici di ciascun insegnamento. 
   I programmi di insegnamento sono formulati in  termini  sintetici,
nel  rispetto  del  margine   di   scelta   indispensabile   per   la
programmazione  autonoma  da  parte  delle  singole  scuole.   Questa
impostazione   risponde,   peraltro,   all'esigenza    di    adeguare
l'insegnamento    al    progresso    scientifico    e    tecnologico,
particolarmente rapido nel settore. Solo in alcuni casi,  relativi  a
materie nuove o profondamente rinnovate, si e' preferito elencare con
maggior dettaglio i contenuti  e  fornire  indicazioni  metodologiche
piuttosto estese. 
   E' comunque indispensabile che  tali  insegnamenti  si  sviluppino
attraverso un alternarsi coordinato di informazione ed  applicazione,
di ricerca sperimentale e sistematizzazione. 
   Fondamentale si ritiene anche il  coordinamento  nell'accertamento
delle conoscenze e delle capacita' operative acquisite,  per  cui  e'
necessario, oltre alle verifiche  per  singola  materia,  organizzare
prove pluridisciplinari e  interdisciplinari,  in  tutto  l'arco  del
triennio. 
   E' essenziale per ciascun insegnante l'attenta lettura  di  questa
premessa e delle  indicazioni  relative  ai  programmi  di  tutte  le
discipline, non solo della propria. 
 
 

              Parte di provvedimento in formato grafico

 
 
 
                          AREA DI PROGETTO 
 
   Il principio della  unitarieta'  del  sapere  e  del  processo  di
educazione e formazione culturale deve trovare una  sua  esplicita  e
specifica affermazione anche nella attuazione di un'area di  progetto
che conduca al coinvolgimento ed  alla  concreta  collaborazione  fra
docenti di alcune o di tutte le discipline. 
   A questo fine, al di la' di iniziative piu'  limitate,  realizzate
autonomamente da  gruppi  di  docenti,  occorre  che  nel  corso  del
triennio siano attuati  progetti  di  ricerca  multidisciplinare,  di
ampiezza e durata variabile. 
   L'area  di  progetto  e'  dunque  un  modello   di   articolazione
curricolare ricavato dal monte  ore  annuo  delle  lezioni,  che  non
altera ne' il quadro orario ne'  la  composizione  delle  cattedre  e
delle classi. 
   All'area di progetto sara' dedicato un numero di ore non superiore
al 10% del monte ore  annuo  delle  discipline  coinvolte  in  questa
attivita'. 
   Da  questo  10%  sono  escluse  le  ore  indicate  come  attivita'
extrascolastica (visite guidate, stages, campi scuola, ecc.). 
   L'area di progetto si propone di: 
    favorire  l'apprendimento  di  strategie   cognitive   mirate   a
comprendere come si formano ed evolvono le conoscenze; 
    far cogliere all'alunno le relazioni esistenti tra l'"astratto" e
il "concreto"; 
    sollecitare l'alunno ad affrontare nuovi problemi con spirito  di
autonomia e creativita'; 
    promuovere   nell'alunno   atteggiamenti   che   favoriscano   la
socializzazione, il confronto delle  idee,  la  tolleranza  verso  la
critica esterna e l'insuccesso,  la  revisione  critica  del  proprio
giudizio e la modifica della propria condotta di fronte  a  prove  ed
argomenti convincenti; 
    favorire il confronto tra la realta' scolastica e le  realta'  di
lavoro, con particolare riferimento a quelle presenti sul territorio. 
   I problemi dell'area di progetto dovranno tenere conto di  diversi
aspetti:   conoscitivo,   applicativo,   tecnologico,    informatico,
economico,  organizzativo  e  di   documentazione.   Tali   problemi,
significativi rispetto all'area di indirizzo, devono  basarsi  su  un
consistente nucleo di attivita' operative e realizzative. 
   L'attivita' iniziera', nell'ambito della programmazione didattica,
con una riunione del Consiglio di classe  dedicata  alla  definizione
preliminare di progetti sulla base delle proposte espresse  dai  vari
docenti e degli interessi manifestati dagli  allievi.  Ogni  progetto
deve essere sottoposto ad analisi di fattibilita' per mettere in luce
la natura e l'ampiezza delle competenze  e  delle  risorse  materiali
necessarie alla sua realizzazione. E' importante che questa  fase  si
sviluppi con molto anticipo rispetto all'attuazione del progetto,  in
modo da garantire per tempo il reperimento delle risorse. 
   Nello studio di fattibilita' dovranno essere definite: 
    le competenze necessarie per affrontare i molteplici aspetti  dei
progetti; 
    i compiti da affidare agli insegnanti ed eventualmente ad esperti
esterni; 
    le modalita' ed i tempi di attuazione; 
    le modalita' di verifica e di comunicazione dei risultati. 
   La realizzazione dell'area di  progetto  si  sviluppa  normalmente
attraverso alcune fasi che si possono cosi' distinguere: 
    l'analisi della situazione o del problema che il progetto intende
affrontare; 
    la formulazione di ipotesi di lavoro; 
    l'attuazione del progetto; 
    la verifica e la documentazione dei risultati. 
   Si possono ipotizzare progetti ai quali  lavorano  intere  classi,
eventualmente con  divisione  in  sottoprogetti,  oppure  si  possono
dividere le classi in piu' gruppi ciascuno con un  proprio  progetto.
Non si esclude che un progetto possa avere durata pluriennale ne' che
classi di scuole diverse collaborino alla realizzazione di uno stesso
progetto. 
   In particolare, per ogni progetto, saranno definiti il periodo  di
svolgimento,  le  ore  ad  esso  destinate,  la  loro   distribuzione
settimanale e la loro ripartizione fra le varie discipline. 
   Il Preside, su  designazione  del  Consiglio  o  dei  Consigli  di
classe, nomina, di  volta  in  volta,  un  coordinatore  di  area  di
progetto. 
   La  valutazione   degli   studenti   relativamente   all'attivita'
dell'area di progetto  contribuisce  alla  formulazione  dei  giudizi
periodici e finali, di  ciascuna  disciplina  e  complessivi  secondo
modalita' decise dai Consigli di classe. Di tali  giudizi  si  dovra'
tener conto in sede di esami di maturita'. 
   Nei   curricoli   che   comprendono   discipline    caratterizzate
specificatamente  da  attivita'   progettuali,   il   gia'   previsto
coinvolgimento delle singole materie deve trovare una  piu'  incisiva
collocazione  sulla  base  delle  finalita'  generali  dell'area   di
progetto   qui   definita,   con   particolare    riferimento    alla
programmazione del Consiglio di classe.