(Allegato)
                        OBIETTIVI CURRICOLARI 
   Obiettivo del  curricolo  e'  definire  una  figura  professionale
capace di inserirsi  in  realta'  produttive  molto  differenziate  e
caratterizzate  da  rapida  evoluzione  sia  dal   punto   di   vista
tecnologico, sia da quello dell'organizzazione del lavoro. 
   Caratteristiche generali di tale figura sono: 
    versatilita' e propensione culturale al continuo aggiornamento; 
    ampio ventaglio di competenze, unite a capacita' di  orientamento
di fronte a problemi nuovi e di  adattamento  alla  evoluzione  della
professione; 
    capacita' di cogliere la dimensione economica dei problemi. 
   L'obiettivo  si  specifica  nella  formazione  di  una  accentuata
attitudine ad affrontare i problemi in termini sistemici,  basata  su
essenziali  e  aggiornate  conoscenze  delle  discipline   specifiche
dell'indirizzo, integrate da un buon livello di cultura generale,  da
organica  preparazione  scientifica  nell'ambito  tecnologico  e   da
capacita'  valutative  delle  strutture  economiche  della   societa'
attuale, con particolare riferimento alle realta' aziendali. 
   Per le peculiari caratteristiche delle realta' produttive  in  cui
dovra' inserirsi, il perito industriale per l'indirizzo chimico oltre
a conoscere i principi fondamentali di tutte le discipline necessarie
per una formazione di base nel settore chimico deve essere preparato,
nell'ambito del proprio livello operativo, a: 
    partecipare  con  personale  responsabile  contributo  al  lavoro
organizzato e di gruppo, accettando ed esercitando il coordinamento; 
    documentare e comunicare  adeguatamente  gli  aspetti  tecnici  e
organizzativi del proprio lavoro; 
    svolgere un'attivita' autonoma di aggiornamento onde adeguare  la
propria preparazione al continuo  evolversi  della  tecnica  e  delle
necessita' di mercato; 
    valutare nella loro globalita'  le  problematiche  connesse  alla
salvaguardia dell'ambiente e alla tutela della salute. 
   Deve inoltre aver sviluppato sufficienti capacita' per  affrontare
situazioni problematiche in termini  sistemici,  scegliendo  in  modo
flessibile le strategie di soluzione; in particolare, grazie anche al
possesso di  capacita'  linguistico-espressive  e  logico-matematiche
deve avere capacita': 
    di interpretazione e di orientamento nella realta'  quotidiana  e
nel mondo circostante; 
    di  correlare  i  contenuti  della  chimica   con   le   relative
applicazioni tecnologiche e con i problemi legati alla qualita' della
vita e dell'ambiente; 
    di lettura ed interpretazione di disegni di impianti chimici; 
    di utilizzo  degli  strumenti  informatici  e  di  strumentazioni
scientifiche; 
    di  uso  delle  tecnologie  informatiche  per  partecipare   alla
gestione ed al controllo dei processi chimici industriali. 
 
            PROFILO PROFESSIONALE DEL PERITO INDUSTRIALE 
                       PER L'INDIRIZZO CHIMICO 
 
   Le competenze del perito industriale per  l'indirizzo  chimico  lo
pongono in grado di svolgere le seguenti attivita' professionali: 
    tecnico di laboratorio di analisi adibito a compiti di  controllo
nei  settori:  chimico,   merceologico,   biochimico,   farmaceutico,
chimico-clinico, bromatologico, ecologico e dell'igiene ambientale; 
    tecnico addetto alla conduzione e al  controllo  di  impianti  di
produzione di industrie chimiche; 
    operatore nei laboratori scientifici e di ricerca. 
   Come tale dev'essere in grado di  operare  nelle  varie  fasi  del
processo  analitico   sapendone   valutare   le   problematiche   dal
campionamento al referto, di operare come addetto agli impianti anche
con competenze sul loro controllo,  di  inserirsi  in  un  gruppo  di
progettazione e di partecipare all'elaborazione  e  realizzazione  di
sintesi industriali di prodotti di chimica fine. 
 
                       INNOVAZIONI CURRICOLARI 
 
   Le piu' evidenti innovazioni del curricolo,  che  sostituisce  gli
obsoleti piani di studio previsti nel Decreto  del  Presidente  della
Repubblica 30 settembre 1961, n. 1222 per l'indirizzo chimico sono: 
    l'ampliamento degli spazi orari destinati a matematica,  inglese,
economia  industriale  con  elementi  di   diritto   (presenti   fino
all'ultimo  anno),  ritenuto  essenziale  per  l'espletamento   delle
potenzialita' di formazione globale di queste  discipline,  anche  in
relazione al livello di professionalita' che si intende realizzare; 
    una diffusa presenza delle attivita' pratiche previste anche  per
discipline che finora non ne fruivano, quali la chimica fisica  e  le
tecnologie industriali, onde  fornire  occasioni  di  verifica  e  di
ricerca sperimentale; 
    una  diversa  distribuzione  dei  grandi   temi   delle   materie
professionali tale da assicurare nel terzo e quarto  anno  del  corso
una preparazione di base polivalente sulla quale fondare, nel  quinto
anno, lo studio di argomenti applicativi opportunamente selezionati; 
    la  revisione  e  l'aggiornamento  dei  programmi  di  tutte   le
discipline, sia sotto  il  profilo  dei  contenuti,  sia  per  quanto
riguarda una migliore e piu'  puntuale  definizione  degli  obiettivi
didattico-metodologici di ciascun insegnamento; 
    l'introduzione  della  "area  di   progetto"   per   l'attuazione
nell'ambito   della    programmazione    didattica,    di    progetti
multidisciplinari che  coinvolgano  alcune  o  tutte  le  discipline,
dedicando ai temi da sviluppare una parte del monte ore  annuo  delle
lezioni. 
   I programmi di insegnamento sono formulati per grandi  linee,  nel
rispetto del margine di scelta indispensabile per  la  programmazione
autonoma da parte delle singole scuole. Questa impostazione risponde,
peraltro, anche all'esigenza di adeguare l'insegnamento al  progresso
scientifico e tecnologico, particolarmente rapido nel  settore.  Solo
in alcuni casi, relativi a materie nuove o  profondamente  rinnovate,
si e' preferito elencare i contenuti con maggior dettaglio e  fornire
indicazioni metodologiche piuttosto estese. 
   E'  comunque  indispensabile  che  tutti   gli   insegnamenti   si
sviluppino attraverso un alternarsi  coordinato  di  informazione  ed
applicazione, di ricerca sperimentale e sistematizzazione. 
   Fondamentale si ritiene anche il  coordinamento  nell'accertamento
delle conoscenze e delle capacita' operative acquisite,  per  cui  e'
opportuno organizzare prove pluridisciplinari e interdisciplinari  in
tutto l'arco del triennio, senza escludere per questo  le  necessarie
verifiche per le singole materie. 
   E' essenziale per ciascun insegnante l'attenta lettura  di  questa
premessa e delle  indicazioni  relative  ai  programmi  di  tutte  le
discipline (non solo della propria), per giungere  ad  acquisire  una
visione globale del curricolo. 
 
 

              Parte di provvedimento in formato grafico

 
 
 
   La cattedra  che  abbina  l'insegnamento  delle  analisi  e  della
chimica fisica nella classe terza di un corso permette di  realizzare
concretamente, anche a livello di  laboratorio,  l'attuazione  di  un
progetto pluridisciplinare. 
   Il  docente  titolare  di  detta  cattedra  riassume  in  se'   le
caratteristiche di continuita' di sviluppo e di  approfondimento  dei
grandi temi della chimica generale gia' affrontati, se pur con ottica
diversa, nel biennio, e rappresenta una  figura  che,  pur  altamente
professionale,  puo'  costituire  un  punto  di  riferimento  per  lo
studente, sviluppando con la stessa classe un cospicuo monte  ore  di
lavoro ed affrontando svariati temi  di  interesse  comune  ad  altre
discipline di indirizzo. 
   Al fine di mantenere la continuita' didattica  per  l'insegnamento
di chimica fisica in quarta  e  quinta,  in  un  anno  scolastico  il
docente di analisi chimica di  terza  insegnera'  chimica  fisica  in
terza e quarta, nell'anno successivo in terza e quinta;  analogamente
il docente di analisi chimica di quarta e quinta  insegnera'  chimica
fisica in quinta e nell'anno scolastico successivo in quarta. 
   La cattedra di chimica organica e bio-organica  (abbinata  ad  una
classe del biennio) garantisce  anch'essa  la  continuita'  didattica
nell'insegnamento di tale disciplina nel triennio, riconoscendone  la
"natura" ed importanza tutta particolare, non fosse altro che per  la
vastissima gamma dei  materiali  che  possono,  alla  luce  dei  suoi
principi, essere ideati, sintetizzati ed impiegati in tutti  i  campi
dell'industria. 
   L'estrema  versalita'  della   materia   consente   applicabilita'
dell'area  di  progetto  soprattutto  se  si  rispetta  la   naturale
evoluzione dello studio  della  chimica  organica  verso  il  settore
microbiologico e biochimico. 
   Si desidera, a tale proposito, ricordare che la bio-organica delle
fermentazioni e' l'unica materia di sviluppo ed  approfondimento  dei
temi riguardanti il settore chimico e  biomedico,  che  difficilmente
vengono affrontati nelle  altre  discipline  di  indirizzo,  per  non
parlare  del  settore  alimentare  e  di  quello  delle  tecniche  di
bioconversione, la cui sempre piu' vasta diffusione ed applicabilita'
sono innegabili. 
 
                          AREA DI PROGETTO 
 
   Il principio della  unitarieta'  del  sapere  e  del  processo  di
educazione e formazione culturale trova una sua esplicita e specifica
affermazione anche  nella  attuazione  di  un'area  di  progetto  che
conduca al coinvolgimento ed alla concreta collaborazione fra docenti
di alcune o di tutte le discipline. 
   L'area di progetto rappresenta un elemento significativo, anche se
non l'unico, per una riorganizzazione  della  didattica,  sviluppando
negli allievi capacita' di rielaborazione ed inquadramento  di  nuove
conoscenze, stimolando l'acquisizione di metodi di ricerca che non si
fondano  esclusivamente  sul  possesso  di  procedimenti  applicativi
strutturati e consolidati. In particolare,  il  metodo  dei  progetti
risponde ad alcune  esigenze  tipiche  della  nuova  professionalita'
richiesta  al  perito  chimico,  quali  la  capacita'  di  affrontare
situazioni  complesse,  prendere  decisioni  sulla  base   di   molte
variabili, portare a termine un compito senza  seguire  specifiche  e
minuziose direttive, ma riuscendo a scegliere consapevolmente i  modi
e i mezzi piu' idonei  per  la  risoluzione  di  un  problema.  Anche
aspetti della personalita' non afferenti alla sfera cognitiva,  quali
la capacita' di lavorare in gruppo e,  piu'  in  generale,  di  saper
svolgere il proprio compito  in  un  corretto  sistema  di  relazioni
sociali e di scambi informativi, trovano nel modello  progettuale  il
loro ambito di potenziamento privilegiato. 
   L'area di progetto e'  un  modello  di  articolazione  curricolare
ricavato all'interno del monte  ore  annuo  delle  lezioni,  che  non
altera ne' il quadro orario ne'  la  composizione  delle  cattedre  e
delle classi, che puo' concretizzarsi essenzialmente a due livelli: 
    1) un livello disciplinare, volto al  rinforzo  e  alla  autonoma
gestione  di  abilita'  e  conoscenze  specifiche;  nelle  discipline
chimiche  questo  si  realizza  attraverso  il   problem-solving   in
laboratorio ispirato  a  situazioni  reali  in  stretta  correlazione
teoria-attivita' pratica; 
    2) un livello di ricerca interdisciplinare che affronti un tipico
problema  della  conoscenza  o  un  problema  pratico  di   rilevante
interesse per l'indirizzo. 
   All'area di progetto sara' dedicato un numero di ore non superiore
al 10% del monte ore  annuo  delle  discipline  coinvolte  in  questa
attivita'. 
   Da  questo  10%  sono  escluse  le  ore  indicate  come  attivita'
extrascolastica (visite guidate, stages, campi scuola, ecc.). 
   L'area di progetto si propone di: 
    favorire  l'apprendimento  di  strategie   cognitive   mirate   a
comprendere come si formano ed evolvono le conoscenze; 
    far cogliere all'alunno le relazioni esistenti tra l'"astratto" e
il "concreto"; 
    sollecitare l'alunno ad affrontare nuovi problemi con spirito  di
autonomia e creativita'; 
    promuovere   nell'alunno   atteggiamenti   che   favoriscano   la
socializzazione, il confronto delle  idee,  la  tolleranza  verso  la
critica esterna e l'insuccesso,  la  revisione  critica  del  proprio
giudizio e la modifica della propria condotta di fronte  a  prove  ed
argomenti convincenti; 
    favorire il confronto tra la realta' scolastica e le  realta'  di
lavoro, con particolare riferimento a quelle presenti sul territorio. 
   I problemi dell'area di progetto dovranno tenere conto di  diversi
aspetti:   conoscitivo,   applicativo,   tecnologico,    informatico,
economico,  organizzativo  e  di   documentazione.   Tali   problemi,
significativi rispetto all'area di indirizzo, devono  basarsi  su  un
consistente nucleo di attivita' progettuali ed operative. 
   L'attivita' iniziera', nell'ambito della programmazione didattica,
con una riunione del Consiglio di classe  dedicata  alla  definizione
preliminare di progetti sulla base delle proposte espresse  dai  vari
docenti e degli interessi manifestati dagli  allievi.  Ogni  progetto
deve essere sottoposto ad analisi di fattibilita' per mettere in luce
la natura e l'ampiezza delle competenze  e  delle  risorse  materiali
necessarie alla sua realizzazione. E' importante che questa  fase  si
sviluppi con molto anticipo rispetto all'attuazione del progetto,  in
modo da garantire per tempo il reperimento delle risorse. 
   Nello studio di fattibilita' dovranno essere definite: 
    le competenze necessarie per affrontare i molteplici aspetti  dei
progetti; 
    i compiti da affidare agli insegnanti ed eventualmente ad esperti
esterni; 
    le modalita' ed i tempi di attuazione; 
    le modalita' di verifica e di comunicazione dei risultati. 
    La realizzazione dell'area di progetto  si  sviluppa  normalmente
attraverso alcune fasi che si possono cosi' distinguere: 
    analisi della situazione o del problema che il  progetto  intende
affrontare; 
    formulazione di ipotesi di lavoro; 
    attuazione del progetto; 
    verifica e documentazione dei risultati. 
   Si possono ipotizzare progetti ai quali  lavorano  intere  classi,
eventualmente con  divisione  in  sottoprogetti,  oppure  si  possono
dividere le classi in piu' gruppi ciascuno con un  proprio  progetto.
Non si esclude che un progetto possa avere durata pluriennale ne' che
classi di scuole diverse collaborino alla realizzazione di uno stesso
progetto. 
   In particolare, per ogni progetto, saranno definiti il periodo  di
svolgimento,  le  ore  ad  esso  destinate,  la  loro   distribuzione
settimanale e la loro ripartizione fra le varie discipline. 
   Il Preside, su  designazione  del  Consiglio  o  dei  Consigli  di
classe, nomina, di  volta  in  volta,  un  coordinatore  di  area  di
progetto. 
   La  valutazione   degli   studenti   relativamente   all'attivita'
dell'area di progetto  contribuisce  alla  formulazione  dei  giudizi
periodici e finali, di  ciascuna  disciplina  e  complessivi  secondo
modalita' decise dai Consigli di classe. Di tali  giudizi  si  dovra'
tener conto in sede di esami di maturita'. 
   Nei   curricoli   che   comprendono   discipline    caratterizzate
specificatamente  da  attivita'   progettuali,   il   gia'   previsto
coinvolgimento delle singole materie deve trovare una  piu'  incisiva
collocazione  sulla  base  delle  finalita'  generali  dell'area   di
progetto   qui   definita,   con   particolare    riferimento    alla
programmazione del Consiglio di classe. 
Ipotesi di lavoro per la realizzazione dell'area di progetto. 
   La chimica sta attraversando un periodo dinamico e di  cambiamenti
radicali. I paradigmi su cui  si  basa,  fondati  sulle  tradizionali
subdiscipline, vanno  integrati  per  essere  applicati  ai  contesti
complessi di cui si fa cenno piu' avanti a titolo esemplificativo. 
   L'approccio coordinato fra le discipline puo'  avere  un  positivo
effetto  sul  sinergismo  disciplinare,  fondamentale  affinche'  gli
allievi comprendano che le decisioni importanti hanno bisogno di  una
visione globale e non limitata alla o alle singole discipline. 
   Gli  obiettivi  che  le  ricerche   integrate   contribuiscono   a
perseguire, possono essere cosi' delineati: 
    la rivalutazione della dimensione estetica ed umana della scienza
e della tecnologia; per esempio aprire  orizzonti  sull'ordine  e  la
bellezza dei diversi sistemi naturali  e  dei  tanti  prodotti  della
tecnologia; scoprire l'ingegnosita'  della  mente  umana  nel  creare
modelli, talvolta semplici, al fine di razionalizzare  le  proprieta'
di sistemi naturali e nel creare materiali utili; 
    fare esperienza del pensiero critico, con la programmazione,  con
la sintesi e l'analisi; 
    offrire  l'opportunita'  per  scoprire  l'integrita'  dei   dati,
l'incertezza della misura e, attraverso questa, comprendere i  limiti
della scienza e della tecnologia. 
   Ferma restando l'autonoma responsabilita' decisionale degli organi
collegiali,  si  suggeriscono  a  titolo  puramente  esemplificativo,
alcune aree di intervento: 
    1) L'ambiente e la sua conservazione: in questo  ambito  sono  di
grande attualita' tematiche - per altro gia' approfondite in Istituti
che attuano il progetto Deuterio in via sperimentale  -  relative  al
monitoraggio ambientale,  alla  depurazione  dei  reflui  di  origine
biologica e/o industriale, al riciclaggio dei rifiuti solidi urbani o
industriali. 
    2)  I  materiali:  la  nuova  frontiera   della   tecnologia   e'
rappresentata dalla richiesta  di  materiali  aventi  caratteristiche
tecnologiche sempre piu' differenziate e specializzate. Lo studio  di
questo settore, che puo'  andare  dai  materiali  ceramici  a  quelli
metallici, polimerici, ecc., non riguarda  solo  gli  aspetti  legati
alle sempre piu' innovate tecnologie, ma anche quelli di protezione e
conservazione negli ambiti piu'  diversi,  fra  i  quali  spicca  per
importanza e possibilita' di sviluppo quello  dell'enorme  patrimonio
dei beni culturali italiani. 
    3) Le biotecnologie: la necessita'  del  risparmio  energetico  e
della tutela dell'ambiente impongono la messa a punto di  processi  a
basso  contenuto  energetico  che  diano  origine  ad  una   limitata
quantita' di sottoprodotti non utili. Da questo  punto  di  vista  le
biotecnologie rappresentano la risposta piu' avanzata che l'industria
chimica possa offrire. 
   Il loro  impiego  e  sviluppo  si  collega  anche  ai  temi  della
diagnostica clinica, sempre alla ricerca  di  test  molto  specifici,
nonche'  al  settore  dell'alimentazione,  nel  quale  le  fasi   del
passaggio produzione-consumo e della conservazione  rappresentano  il
punto  critico  per   lo   sfruttamento   razionale   delle   risorse
agro-alimentari. 
   Le attivita' previste per l'area di progetto  devono  tener  conto
della flessibilita' del processo e si possono articolare in: 
    lavori di programmazione, verifica periodica e  finale  da  parte
dei docenti; 
    lavori  seminariali  con  gli  allievi  (da   realizzarsi   anche
attraverso copresenze) di presentazione e impostazione; 
    lavori di gruppo tra  allievi  utilizzando  anche  spazi  e  temi
extrascolastici; 
    lavoro disciplinare dei docenti coinvolti nel progetto; 
    integrazione con  il  mondo  esterno  da  realizzarsi  attraverso
conferenze, visite guidate, stages, ricerche bibliografiche.